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| Людмила Александровна Петрова
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| Практический курс итальянского языка. Продвинутый этап обучения
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Петрова Людмила Александровна
Практический курс итальянского языка
Предисловие
Моему брату посвящается
Учебник предназначен для студентов II–III курсов языковых вузов, а также для всех, кто намерен развить навыки практического владения итальянским языком.
12 уроков состоят из основного текста, разнообразных лексико-грамматических, лексических и речевых упражнений, дополнительных текстов. Многие задания направлены на отработку одного из самых сложных грамматических [1 - В этом учебнике нет грамматических правил, поэтому для достижения наилучшего результата используйте «Практическую грамматику итальянского языка» или «Итальянскую грамматику» (JI.A. Петрова. – М., 2009).] явлений итальянского языка – конъюнктива, не имеющего аналогов в русском языке.
Основные темы уроков – это история, культура, театр, школа, молодежь, семейные отношения, футбол и др.
Содержание текстов (преимущественно заимствованы из художественных произведений итальянских авторов) хронологически отражает главные этапы развития Италии, начиная с периода объединения (1860 г.) и по настоящее время.
В процессе изучения итальянского языка студенты познакомятся с историей, географией экономикой современной Италии, с самыми интересными фактами из истории и культуры этой страны, ее достопримечательностями (в разделе Vogliamo conoscere le regioni d'Italia 7), узнают о жизни самых ярких ее представителей (Гарибальди, Верди и др.). В учебник включены также тексты по наиболее актуальным вопросам современности, затрагивающим интересы многих людей на земле, – война, терроризм, социальные и политические потрясения и др.
Дополнительные тексты направлены как на расширение словарного запаса, так и на более глубокое изучение истории Древнего Рима (Un po'storia antica).
Так называемая хронологическая строка, представленная на каждой странице книги, даст необходимую информацию о знаменательных событиях, связанных с исторической, культурной и политической жизнью Италии.
Учиться с увлечением позволяет раздел Unро 'di svago!Divertiamoci studiando! в котором представлены: курьезные факты; гороскопы; итальянский календарь с праздниками; античные боги, с именами которых связаны названия месяцев; рецепты вкусной итальянской кухни и т. д. Такой широкий диапазон лексического материала позволит не только пополнить словарный запас, но и активно употреблять в речи сложные грамматические конструкции, узнать о стилистических возможностях итальянского языка.
Рекомендуется уделять особое внимание краткому и более подробному пересказу текстов. Именно точное воспроизведение большого количества подлинных текстов позволяет не только преодолеть интерференцию, т. е. влияние родного языка, но и выработать навыки более свободного и профессионального владения иностранным языком, в частности, итальянским.
Такое многообразие текстов призвано восполнить пробел, обусловленный отсутствием на книжном рынке достаточного количества необходимой учебной литературы на итальянском языке.
Особое место в учебнике отведено заданиям на закрепление пройденного материала, выработку навыков перевода и развитие творческого отношения к этому непростому виду деятельности (рубрика Perfezioniamo il nostro italiano).
Автор выражает благодарность итальянским коллегам за сотрудничество в работе над некоторыми разделами этого учебника.
Особую признательность автор выражает журналу La Settimana Enigmìstica и лично г-у ОЛИВЬЕРО за любезно предоставленные комиксы.
Успеха всем дерзающим на благородном поприще освоения новых высот знаний!
Buona fortuna!
Автор
Capitolo I
Perfezioniamo il nostro italiano
Testo
La spedizione dei Mille
La spedizione dei Mille [2 - Spedizione dei Mille. Operazione militare compiuta nel 1860 da poco più di mille volontari (ca. 1150), sotto la guida di G. Garibaldi, per abbattere il regime borbonico nell'Italia meridionale e in Sicilia. Giuseppe Garibaldi (Nizza 4.7.1807 – Caprera 2.6.1882). Militare e politico. Figlio di Domenico, comandante di modeste imbarcazioni, divenne anche lui precocemente marinaio, maturando un'inclinazione per la libertà e l'avventura che lo avrebbe sempre contraddistinto. Nel 1833, dopo un incontro con G. Mazzini, aderì alla Giovine Italia. Implicato in un fallito tentativo insurrezionale (Genova, 1834), fu costretto a fuggire in Francia e poi in America Latina dove soggiornò per tredici anni, combattendo per l'indipendenza di vari paesi il che gli valse l'appellativo di «eroe dei due mondi». Nel frattempo aveva sposato la brasiliana Anna Maria Ribeiro da Silva (Anita) che gli diede tre figli. Allo scoppio della prima guerra d'indipendenza (1848), ebbe l'autorizzazione a tornare nel Regno di Sardegna e costituì un corpo di volontari, impegnato contro gli austriaci nel nord della Lombardia. Dopo la sconfìtta piemontese tentò di proseguire la lotta ma dovette poi riparare in Svizzera. Nel novembre successivo fu eletto tra i membri dell'assemblea costituente della Repubblica Romana. Nominato generale di brigata, fu l'animatore della resistenza contro le truppe francesi e borboniche. Alla caduta della città, con alcune migliaia di seguaci forzò le linee avversarie, per cercare di portare aiuto a Venezia, che ancora resisteva. Braccato dalle truppe austriache, sciolse il suo reparto nei pressi di San Marino. Morì per la fatica e le privazione la moglie Anita. Garibaldi dovette affrontare un nuovo esilio a New York. Solo nel 1854 potè rientrare nel regno di Sardegna e si stabilì nell'isola di Caprera. Iniziò allora un periodo di ravvicinamento agli ambienti di governo piemontesi. Allo scoppio della seconda guerra di indipendenza C. Cavour lo nominò generale dell'esercito piemontese (1859), che riportò alcune importanti vittorie sugli austriaci. Staccatosi dagli ambienti moderati, Garibaldi si pose a capo di un raggruppamento politico di tendenza radicale, il Partito d'azione. In questo contesto maturò il progetto di una spedizione clandestina di volontari per la cacciata dei Borboni (spedizione dei Mille)]
La situazione politica in Italia. Motivi di contrasto. La seconda guerra d'indipendenza aveva lasciato insoluto il problema dell'unificazione d'Italia: mancavano lo Stato Pontificio, il Regno delle Due Sicilie [3 - II Regno delle Due Sicilie. Conquistata da Carlo di Borbone (1734; trattato di Vienna, 1738), la Sicilia formò con Napoli il regno delle Due Sicilie (1816)] e il Veneto.
La soluzione si presentava difficile e il conte di Cavour primo ministro presso la corte del re di Savoia Vittorio Emanuele II [4 - Vittorio Emanuele II (Torino 14.3.1820 – Roma 9.1.1878). Re di Sardegna dal 1849 e il primo re d'Italia dal 1861. Savoia – 1. regione storico– geografica della Francia sud-orientale, fu sottomessa dai romani nel secolo II a. C. Passò quindi ai burgundi e ai franchi. Nel secolo XVI entrò a far parte dello stato piemontese, alle cui sorti fu legata fino al 1860; 2. famiglia nobile originaria del regno di Borgogna], era consapevole delle pericolose ripercussioni che un'iniziativa piemontese avrebbe suscitato in Europa.
Napoleone ///era intransigente sulla integrità territoriale dello Stato Pontificio, l'Austria era decisa a mantenere il Veneto e a favorire la politica reazionaria dei Borboni nell'Italia meridionale.
Data la situazione, il governo piemontese concentrò ogni sforzo nel consolidamento dei risultati raggiunti e preferì non affrontare subito la questione. All'opera diplomatica e moderata del Cavour si sostituì Vazione rivoluzionaria dei democratici, che fu decisiva per l'unità d'Italia.
Il Regno delle Due Sicilie. Alla morte del re Ferdinando II (1859), era salito al trono il figlio Francesco IL Uomo mediocre, convinto di poter seguire la politica reazionaria del padre, il nuovo sovrano non si curò di apportare i miglioramenti politici ed economici dei quali il paese aveva urgente bisogno, e rifiutò l'alleanza con il Piemonte, offertagli dal Cavour.
Il malcontento serpeggiò nel regno delle Due Sicilie e creò il terreno favorevole alla propaganda rivoluzionaria mazziniana.
La rivolta di Palermo. Il 4 aprile del 1860 scoppiò a Palermo una insurrezione soffocata nel sangue. La notizia degli avvenimenti spinse il siciliano Francesco Crispi, che si trovava esule nel Regno di Sardegna, a chiedere l'intervento di Garibaldi; bisognava approfittare del clima di agitazione per cacciare i Borboni dall'Italia meridionale. Il generale accettò la proposta.
L'impresa garibaldina. Il Partito d'azione. Dopo la seconda guerra d'indipendenza, attorno a Garibaldi si era rafforzato il Partito d'azione cui aderivano uomini di tendenze democratiche, desiderosi di risolvere con l'azione il problema dell'unità d'Italia.
L'impresa trovò l'approvazione di Vittorio Emanuele II; il Cavour, timoroso di un'iniziativa repubblicana, si mostrò contrario, ma non si oppose apertamente, per non diventare impopolare.
Alla spedizione di Garibaldi parteciparono circa Mille volontari, giovani patrioti di ogni ceto sociale che provenivano da tutta Italia e anche dall'estero. Fecero parte dell'impresa tra gli altri Ippolito Nievo, autore delle Confessioni di un Italiano, e Giuseppe Cesare Abba, che nel libro Da Quarto al Volturno redasse il diario della spedizione.
Verso la Sicilia. Dopo essersi impadroniti di due vapori, all'alba del 6 maggio, i Mille salparono da Quarto (Genova). Sostarono brevemente a Talamone, in Toscana, dove si rifornirono di armi, e si diressero quindi verso la Sicilia. Dopo che furono giunti nel porto di Marsala, Garibaldi fece accostare le sue navi a due unità britanniche che erano alla fonda nel porto di Marsala. Le navi borboniche, pertanto, non poterono usare i cannoni per timore di colpire le navi inglesi.
Sbarcati a Marsala (11 maggio), i Mille penetrarono verso l'interno e a Salemi Garibaldi, con un proclama, assunse la dittatura in nome di Vittorio Emanuele (14 maggio).
Con quel gesto Garibaldi indicava che il fine della sua impresa era la realizzazione dell'unità italiana sotto i Savoia.
La conquista dell'isola. Il primo scontro delle «camicie rosse» [5 - I garibaldini portavano camicie rosse] con le truppe borboniche avvenne a Calatafimi (15 maggio). La battaglia fu durissima; il terreno fu conquistato con assalti alla baionetta, ma a sera la vittoria era dei garibaldini.
Il successo di Calatafimi risvegliò l'entusiasmo generale, perché la povera gente vedeva in Garibaldi, più che il liberatore dall'oppressione politica, colui che avrebbe risolto il problema della fame e dell'oppressione sociale con una giusta distribuzione delle terre.
Conquista di Palermo. Garibaldi inviò alcuni dei suoi nativi dell'isola, ad organizzare bande di «picciotti» [6 - picciotto è parola dialettale che significa «giovane»], giovani volontari siciliani.
Nella difficile marcia di avvicinamento a Palermo, Garibaldi rivelò le sue eccezionali capacità di capo partigiano e guerrigliero. La battaglia per la conquista di Palermo durò per tre giorni e fu durissima; numerosi furono i caduti. Con l'aiuto della popolazione, insorta il 30 maggio, le camicie rosse riuscirono ad espugnare la città. Fu costituito il Governo Provvisorio con a capo Francesco Crispi.
Vennero adottati i provvedimenti più urgenti: le pensioni per le vedove e gli orfani dei caduti in battaglia, aiuti per i mutilati, abolizione di ogni forma di servilismo (fu abolito il titolo di Eccellenza e il baciamano «da un uomo ad un altro uomo») in ossequio al principio dell'uguaglianza e della dignità umana.
Ma i contadini siciliani attendevano ben altro che astratti riconoscimenti di parità. La propaganda garibaldina aveva loro promesso grandi mutamenti sociali: l'abolizione del latifondo e la riforma agraria. Nel giugno cominciarono a verificarsi sommosse nelle campagne. Il Governo Provvisorio, preoccupato di perdere l'appoggio dei grandi proprietari, rimase sordo alle richieste e inviò il La Masa a ristabilire con energia l'ordine.
G. Cesare Abba riporta questo colloquio con un frate siciliano. L'autore era convinto che l'unità e la libertà fossero gli unici ideali per cui combattere, ma in Sicilia comprese che la libertà politica non bastava: era necessaria anche la libertà dalla fame e dall'asservimento ai ricchi.
22 maggio.
Mi son fatto un amico. Ha ventisette anni, ne mostra quaranta: è monaco e si chiama padre Carmelo. Vorrebbe essere uno di noi, per lanciarsi nell'avventura col suo gran cuore, ma qualcosa lo trattiene dal farlo.
– Verrei, se sapessi che farete qualche cosa di grande davvero: ma ho parlato con molti dei vostri, e non mi hanno saputo dire altro che volete unire l'Italia.
– Certo, per farne un grande e solo popolo.
– Un solo territorio…! In quanto al popolo, solo о diviso, se soffre, soffre; ed io non so che vogliate farlo felice.
– Felice! Il popolo avrà libertà e scuole.
– E nient'altro! – interruppe ilfrate — perché la libertà non è pane, e la scuola nemmeno. Queste cose basteranno forse per voi Piemontesi: per noi qui no.
– Dunque che ci vorrebbe per voi?
– Una guerra non contro i Borboni, ma degli oppressi contro gli oppressori grandi e piccoli, che non sono soltanto a Corte, ma in ogni città, in ogni villa.
– Allora anche contro di voi frati, che avete conventi e terre ovunque sono case e campagne!
– Anche contro di noi; anzi prima che contro d'ogni altro! Ma con il vangelo in mano e con la croce. Allora verrei. Così è troppo poco. Se io fossi Garibaldi, non mi troverei a quest'ora, quasi ancora con voi soli.
– E le squadre?
– E chi vi dice che non aspettino qualche cosa di più?
Non seppi più che rispondere e mi alzai.
Garibaldi stava intanto per sferrare l'attacco decisivo contro i Borboni: il 20 luglio dopo un accanito combattimento riuscì ad espugnare Milazzo e Messina e a liberare così tutta l'isola.
L'esasperazione provocata dalla vana attesa esplose a Brente (4 agosto) in episodi di furore. Nino Bixio, detto il secondo dei Mille, fu inviato dal Governo a sedare la rivolta e la repressione compiuta dagli stessi Garibaldini fu spietata.
Lo sbarco in Calabria. Garibaldi intanto si apprestava a portare a termine la liberazione dell'Italia meridionale. Il 20 agosto sbarcò in Calabria, dove numerosi volontari si unirono ai garibaldini. La marcia procedette rapida, mentre le truppe borboniche si disperdevano. Il 7 settembre Garibaldi entrò a Napoli, accolto con entusiasmo dalla folla. Francesco Ile la sua corte si rifugiarono nella fortezza di Gaeta.
Preoccupazioni di Cavour. Il rapido successo dell'impresa e la grande popolarità di Garibaldi preoccuparono il governo piemontese. Il Cavour temeva l'affermazione delle idee repubblicane. Inoltre voleva scongiurare complicazioni diplomatiche con la Francia, qualora Garibaldi avesse progettato di liberare Roma. Di fronte all'incalzare degli avvenimenti, il Cavour agì con diplomazia e convinse Napoleone III della necessità d'un intervento piemontese, per evitare la formazione di una repubblica mazziniana [7 - mazziniano 1.agg che si riferisce alla persona, al pensiero e all'opera di G. Mazzini 2. sm (sf – a) seguace del pensiero di G. Mazzini] nell'Italia centro-meridionale, anche perché l'arrivo del Mazzini a Napoli, rendeva più concreta questa possibilità.
Castelfidardo. L'esercito piemontese si mise in marcia per raggiungere Napoli. Nelle Marche, a Castelfidardo, sconfìsse le truppe pontificie che si erano opposte all'invasione.
Mentre i Piemontesi penetravano nel napoletano, Garibaldi, dopo sanguinosi combattimenti, riportava una decisiva vittoria al Volturno (1 ottobre).
Plebisciti. Il 21 e 22 ottobre, le popolazioni di Napoli e della Sicilia furono chiamate ad esprimere la loro scelta politica mediante plebisciti; il risultato fu favorevole all'annessione al Piemonte.
L'incontro a Teano. Qualche giorno dopo, nei pressi di Teano, Garibaldi s'incontrò con Vittorio Emanuele e lo salutò Re d'Italia: il guerrigliero rivoluzionario offriva con il suo gesto un nuovo regno al legittimo sovrano.
Significato dell'incontro. La tradizione risorgimentale esaltò il clima di amicizia e cordialità dell'incontro. La realtà fu diversa. A Teano il re assunse l'atteggiamento del restauratore dell'ordine contro l'iniziativa rivoluzionaria: non volle passare in rivista i garibaldini che avevano realizzato l'impresa, né li accettò nell'esercito regolare.
Garibaldi a Caprera. Le forze conservatrici, appoggiate dalle strutture di uno stato unitario, presero il sopravvento su quelle democratiche. Garibaldi congedò le sue camicie rosse e salpò all'alba per evitare dimostrazioni, ma almeno le navi straniere nella baia salutarono la sua partenza. Fu una rinuncia bella e dignitosa, perché malgrado numerose provocazioni Garibaldi non volle sollevare alcuna difficoltà e si ritirò nel suo piccolo podere a Caprera (Sardegna).
Il primo re d'Italia. Le Marche e l'Umbria votarono, mediante un plebiscito, l'annessione al Piemonte (novembre 1860). Soltanto nel febbraio dell'anno seguente l'esercito piemontese espugnò Gaeta, ultima resistenza borbonica.
Il 17 marzo 1861, Vittorio Emanuele fu proclamato re d'Italia «per grazia di Dio e volontà della Nazione».
Giuseppe Mazzini (Genova 22.6.1805 – Pisa 10.3. 1872), medico e docente universitario, mostrò precocemente grande tensione intellettuale e fervore patriottico. Laureatosi in filosofia e diritto, collaborò in alcuni periodici intellettuali. Nel 1827 si affiliò alla Carboneria e operò attivamente al suo interno. Esiliato a Marsiglia, vi fondò la Giovine Italia. Muovendo da una concezione etico-religiosa, rivendicava agli italiani il diritto di insurrezione, per abbattere i residui istituti medievali (papato e impero austro-ungarico) e proseguire sulla strada del progresso costruendo un'Italia libera, indipendente e repubblicana.
VOCABOLARIO
indipendenzasf независимость, самостоятельность
guerra d'indipendenzasf война за независимость
unificazionesf объединение, воссоединение; унификация
scoppiarevi лопаться, трескаться, разрываться, разразиться
risorgimentosm 1. возрождение, обновление 2. Рисорджименто (эпоха воссоединения Италии)
ripercussionesf 1. обратный толчок (удар) 2. отражение (звука, света) 3.fig. последствие, влияние, отражение
soluzionesfì. растворение, распад, распадение 2. хим. раствор 3. (раз)решение (вопроса), выход (из положения)
iniziativasf инициатива, начинание, почин, мероприятие
consapevoleagg осведомленный, знающий, сознающий
essere consapevole di qc (опознавать что-либо, быть осведомленным
suscitarevt возбуждать, вызывать, создавать, порождать
intransigenteagg(su qc) непримиримый (в чём-л., в вопросе о чём– л.), прямолинейный
integritàsf целость, целостность, неприкосновенность (территории)
consolidamento smукрепление,
сплочение, консолидация
affrontarevt (un problema) нападать, противостоять, встречать лицом к лицу, поставить, поднять (вопрос)
malcontentosm недовольство
volontariosm доброволец, волонтер
insorgerevi(contro, a difesa) восставать, подниматься (против, в защиту), возникать
insurrezionesf восстание
repressionesf репрессия, подавление, пресечение
soffocarevt душить, подавлять
abolirevt отменять, упразднять
abolizionesf отмена, упразднение
votarevt 1. голосовать 2. вотировать, принимать (утверждать) путем голосования
rovesciare il governo, rovesciare il trono свергнуть правительство, свергнуть с трона
salire sul trono взойти на трон
aderirevia qd/qc присоединяться
esplosionesf взрыв
impopolareagg непопулярный
proclamarevt (торжественно) провозглашать, объявлять
provvisorioagg временный
plebiscitosm плебисцит, всенародное голосование
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Trascrivere dal testo tutte le frasi che contengono le parole ed espressioni del Vocabolario.
2. Tradurre le seguentifrasifacendo attenzione all'uso delle parole ed espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. Il popolo poteva essere orgoglioso della propria indipendenza economica. 2. Le guerre d'indipendenza furono quelle combattute nel Risorgimento contro l'Austria per il raggiungimento dell' 'indipendenza nazionale. 3. Lo scopo della lotta era l'unificazione di tutto il paese. 4. Il risorgimento dell'artigianato andava di pari passo con il risorgimento della pittura. 5. Le ripercussioni di queste riforme possono risultare imprevedibili. 6. Le ripercussioni degli ultimi avvenimenti sulla situazione economica del paese possono essere imprevedibili. 7. Il libro è dedicato ai martiri del Risorgimento. 8. Dobbiamo venire a una soluzione, potrebbe andare bene anche quella di compromesso. 9. La soluzione di questo problema finanziario spetta a tutti noi. 10 .La soluzione del cruciverba puoi trovarla all'ultima pagina. 11. Per queste sperimentazioni ci vuole la soluzione fisiologica. 12. È consapevole dei propri errori. 13. La nuova legge è stata votata unanime. 14. Sarà affrontata anche la tua proposta. 15. Il consolidamento della pace rimane ancora un problema importantissimo. 16. Cercheremo di fare del nostro meglio per scongiurare il pericolo. 17. Il governo provvisorio non riuscì a risolvere i problemi sociali. 18.1 siciliani insorsero contro la tirannide dei Borboni. 19. L'insurrezione travagliò tutta la regione. 20. Bisognava combattere per difendere l'integrità del territorio. 21. Finita la guerra è stata proclamata la repubblica. 22.1 volontari arrivavano da ogni parte del paese. 23. Con il plebiscito il popolo viene chiamato ad approvare о disapprovare un fatto che riguarda la struttura dello Stato о del governo.
3. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Война за независимость сплотила всех патриотов страны. 2. Я хотел бы получше познакомиться с периодом объединения Италии. 3. Это памятник героям, отдавшим жизнь за воссоединение Италии. 4. Они не согласятся на компромиссное решение. 5. Для разрешения конфликта потребуется несколько месяцев. 6. В любом случае тебе придется прийти к какому-либо решению. 7. Для подготовки этого мероприятия потребуется несколько недель. 8. Сегодня нам потребуется соляной и физиологический растворы. 9. Он вполне осознает свои ошибки. 10. Осведомленность о гражданских правах необходима каждому человеку. 11. Война должна быть предотвращена во что бы то ни стало. 12. Этот вопрос надо решать плебисцитом. 13. Закон был принят единогласно. 14. Мы будем настаивать на территориальной целостности страны. 15. Против восставших была брошена полиция. 16. Вопрос укрепления мира остается на повестке дня. 17. Репрессий можно было бы и избежать. 18. Этот закон может вызвать недовольство широких масс народа. 19. Войны за независимость окончились полной победой патриотов.
4. Tradurre in russo spiegando l'uso dei tempi verbali messi in corsivo:
1. La seconda guerra d'indipendenza aveva lasciato insoluto il problema dell'unificazione d'Italia. 2. L'iniziativa dei piemontesi avrebbe suscitato in Europa delle pericolose ripercussioni. 3. La povera gente vedeva in Garibaldi, più che il liberatore dall'oppressione politica, colui che avrebbe risolto il problema della fame e dell'oppressione sociale con una giusta distribuzione della terra. 4. La propaganda garibaldina aveva loro promesso grandi mutamenti sociali: l'abolizione del latifondo e la riforma agraria. 5. Il primo ministro voleva scongiurare complicazioni diplomatiche con la Francia, qualora Garibaldi avesse progettato di liberare Roma. 6. La marcia procedette rapida, mentre le truppe borboniche si disperdevano. 7. Garibaldi sconfisse le truppe pontifìcie che si erano opposte all'invasione. 8. Nino Bixio, il secondo dei Mille, fu inviato dal Governo Provvisorio a sedare la rivolta e la repressione compiuta dagli stessi garibaldini fu spietata. 9. Mentre i Piemontesi penetravano nel napoletano, Garibaldi riportava una decisiva vittoria al Volturno. 10. Il 21 e 22 ottobre le popolazioni di Napoli e della Sicilia furono chiamate ad esprimere la loro scelta politica mediante plebisciti. 11. Qualche giorno dopo, nei pressi di Teano, Garibaldi s'incontrò con Vittorio Emanuele e lo salutò Re d'Italia: il guerrigliero rivoluzionario offriva con il suo gesto un nuovo regno al legittimo sovrano. 12. A Teano il re assunse l'atteggiamento del restauratore dell'ordine contro l'iniziativa rivoluzionaria: non volle passare in rivista i garibaldini che avevano realizzato l'impresa, né li accettò nell'esercito regolare.
5. Mettere i verbi in corsivo al Passato prossimo e tradurre le frasi:
1. Il governo piemontese concentrò ogni sforzo nel consolidamento dei risultati raggiunti e preferì non affrontare subito la questione dei territori occupati. 2. All'opera diplomatica e moderata del Cavour si sostituì l'azione rivoluzionaria dei democratici, che fu decisiva per l'unità d'Italia. 3. Il nuovo sovrano non si curò di apportare i miglioramenti politici ed economici. 4. Francesco II rifiutò l'alleanza con il Piemonte. 5. Il malcontento serpeggiò nel regno della Sicilia e creò terreno favorevole alla propaganda mazziniana. 6. Il Governo Provvisorio, preoccupato di perdere l'appoggio dei grandi proprietari, rimase sordo alle richieste del popolo. 7. A Palermo scoppiò una insurrezione soffocata nel sangue. 8. La notizia degli avvenimenti spinse il siciliano Francesco Crispi a chiedere l'aiuto di Garibaldi. 9. Il generale Garibaldi accettò la proposta. 10. L'impresa trovò l'approvazione di Vittorio Emanuele II. 11. Il Cavour si mostrò contrario, ma non si oppose apertamente, per non diventare impopolare. 12. Alla spedizione di Garibaldi parteciparono circa mille volontari. 13. I Mille salparono da Quarto (Genova). 14. Sostarono brevemente in Toscana, dove sì rifornirono di armi e si diressero verso la Sicilia. 15. Le navi borboniche non poterono usare i cannoni per timore di colpire le navi inglesi. 16. Sbarcati a Marsala, i Mille penetrarono verso l'interno dell'isola. 17. Garibaldi, con un proclama, assunse la dittatura in nome di Vittorio Emanuele. 18. Il primo scontro delle «camicie rosse» con le truppe borboniche avvenne a Calatafimi. 19. La battaglia fu durissima. 20. Il successo di Calatafimi risvegliò l'entusiasmo generale. 21. Garibaldi rivelò le sue eccezionali capacità di capo partigiano e guerrigliero. 22. La battaglia per la conquista di Palermo durò per tre giorni. 23. Con l'aiuto della popolazione i garibaldini riuscirono ad espugnare la città. 24. Le forze conservataci presero sopravvento su quelle democratiche. 25. Garibaldi congedò le sue camicie rosse e salpò all'alba per rifugiarsi nel suo piccolo podere a Caprera.
6. Sostituire ai puntini la preposizione semplice о articolata conveniente:
1. Dopo la seconda guerra… indipendenza per l'unificazione… Italia mancavano Roma e i territori… Stato pontificio, il regno… Due Sicilie, il Veneto. 2. All'opera diplomatica… Cavour si sostituì l'azione rivoluzionaria… democratici. 3. Il 4 aprile 1860 scoppiò… Palermo un'insurrezione antiborbonica subito soffocata. 4. Francesco Crispi, sostenuto… Partito d'azione, chiese allora l'intervento… Garibaldi. 5. Impadronitosi… due vapori il Lombardo e il Piemonte, Garibaldi… mille uomini salpò… Quarto (maggio 1860). 6. Con una dura battaglia, espugnò Palermo dove fu costituito un governo provvisorio con… capo il Crispi. 7. Dopo la vittoria… Milazzo (20 luglio) fu liberata tutta l'isola. 8. Le mancate riforme sociali provocarono rivolte contadine subito represse… garibaldini. 9. Conquistata la Calabria, Garibaldi entrò… Napoli, mentre Francesco II si rifugiò… Gaeta. 10. Per evitare complicazioni… Francia, qualora Garibaldi avesse voluto liberare Roma, fu inviato un esercito piemontese che… Castelfidardo incontrò e sconfìsse le truppe pontificie ed entrò… Napoletano. 11. Garibaldi intanto vinceva… fiume Volturno. 12. Le popolazioni… Napoli e… Sicilia espressero mediante plebiscito il desiderio… annessione… Piemonte. 13. Dopo aver consegnato… Vittorio Emanuele II i territori conquistati, Garibaldi si ritirò… Caprera. 14. Le Marche e l'Umbria votarono l'annessione… un plebiscito. 15. Il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II fu proclamato re… Italia «… grazia… Dio e volontà della Nazione».
7. Trasformare in discorso indiretto le parti dialogate del testo.
8. Tradurre in russo i seguenti gruppi di parole e farne delle frasi:
consapevole – consapevolezza, intransigente – intransigenza, approvato – approvazione, sostituito (sostituto) – sostituzione, costituito – costituzione, istituito – istituzione, represso – repressione, assunto – assunzione, disperso – dispersione, rifornito – rifornimento, opporsi – opposizione, costituire – costituzione, sbarcare – sbarco, aderire – adesione.
9. Finire le seguenti frasi facendo attenzione alla reggenza verbale e aggettivale:
1. Il governo progettava di…. 2. Il generale era consapevole di…. 3. Il ministro rimase intransigente su… 4. Lo Stato maggiore concentrò ogni sforzo nel…. 5. La situazione spinse il comando a…. 6. Il nuovo dirigente rimase sordo a… 7. Il collettivo si mostrò contrario a…. 8. I soldati rivelarono le eccezionali capacità di… 9. Tutti erano desiderosi di…. 10. Il piano ha trovato l'approvazione di…. 11. Non mi oppongo a…. 12. Garibaldi salpò da…. 13. Non vorrei approfittarmi di…. 14. Tutti aderirono a… 15. Lui non si curava mai di (fare)… 16. I sindacalisti si apprestarono a… 17. Prima della partenza bisognava rifornirsi di… 18. Potevano risolvere il problema della fame e dell'oppressione sociale con…. 19. Alla politica diplomatica si sostituì….
10. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Правительство планировало провести новые аграрные реформы. 2. Командование осознавало всю серьезность создавшегося положения. 3. Все силы были сконцентрированы на выполнении намеченного плана. 4. Действия повстанцев подтолкнули население страны к массовым акциям протеста. 5. На смену старому всегда приходит новое. 6. Участники экспедиции должны были запастись двухдневным запасом питьевой воды. 7. Никто не выступил против последнего решения административного совета. 8. В этом вопросе мы будем непоколебимы. 9. Участники конкурса продемонстрировали все свои лучшие качества. 10. Все население желало только мира. 11. Новый закон снискал одобрение широких масс трудящихся. 12. Он никогда не заботился о том, чтобы производить хорошее впечатление. 13. Корабль отплыл из Неаполя точно по расписанию. 14. Ты не должен воспользоваться его сегодняшним положением. 15. После всего случившегося они поспешили уладить ситуацию. 16. Преодолеть это можно только терпением и любовью. 17. К гарибальдийцам присоединялись и простые крестьяне. 18. Необходимо во что бы то ни стало предотвратить эту войну. 19. Вскоре ненавистный режим был свергнут. 20. Восстание с трудом было подавлено. 21. Вскоре король был свергнут с трона. 22. Энтузиазм прежних лет дал снова себя знать. 23. Краснорубашечники дали решительный бой иностранным оккупантам. 24. Был предпринят ряд мер по нормализации социального положения населения. 25. Необходимо отменить любую форму сервилизма. 26. После тяжелых и продолжительных боев город был взят штурмом.
11. Spiegare l'uso о mancanza dell'articolo dopo come nei gruppi di parole in corsivo, tenendo presente che:
□ l'articolo è assente nelle apposizioni e nei complementi come + N con il significato «in qualità di».
Esempio: Lavorava come ingegnere (in qualità di ingegnere); Come giudice è bravissimo (in qualità di giudice);
□ ma l'unità è infranta e l'articolo va usato se il nome sostantivo è messo in rilievo.
Esempio: Lo conoscevano tutti come l'allenatore della nazionale; La partenza gli rimaneva come una plausibile alternativa.
Confrontare
Esempio: È stato mandato a Roma come inviato speciale (l'articolo manca perché si tratta di un termine);
□ questi costrutti sono da non confondere con quello di paragone che si usa con articolo.
Esempio: Piangeva come un bambino (come se fosse un bambino).
1. Come uomini di tendenze democratiche erano desiderosi di risolvere con l'azione il problema dell'unificazione d'Italia. 2. Come garibaldino poteva contare sul loro appoggio. 3. Le sentinelle camminavano su e giù come automi. 4. Diceva queste cose meccanicamente come una formula imparata da anni. 5.1 soldati erano fermi come statue, i loro volti militarmente chiusi. 6. Probabilmente ferito, si afflosciò come un sacco. 7. I vincitori furono accolti come trionfatori. 8. Quel pensiero gli attraversò la mente come una corrente elettrica. 9. Si parlavano come fratelli e potevano scherzare di tutto senza ferirsi. 10. Il suo viso si faceva improvvisamente rosso: il signor colonnello arrossiva come un bambino. 11. Era venuto a curiosare come un viaggiatore di passaggio. 12. Lo conoscevano tutti come il medico della nazionale di calcio. 13. Come medico era veramente bravo. 14. Si presentò come un medico. 15. Partì per Londra come turista. 16. Era vestito come un turista. 17. Per dieci anni lavorò in Svizzera come operaio agricolo. 18. Fu mandato in Italia come inviato speciale del giornale. 19. Come scienziato era abbastanza conosciuto nel mondo. 20. Come direttore, si occupava anche della portineria e del bar. 21. Parlava l'italiano come un italiano, come un vero italiano. 22. Era mica male come attore. 23. Recitava come un attore. 24. Come padre è bravissimo. 25. Suona bene la chitarra quasi come il padre di Antonio. 26. Si comporta come un padre di famiglia. 27. Per tutta la notte farneticò come un posseduto. 28. Non essendo molto abile come dattilografo, battè a macchina il rapporto con due sole dita. 29. La sua megalomania poteva essere interpretata come un mero egocentrismo esagerato. 30. Si presentò come esperto consigliere. 31. Si è permesso di parlare come un esperto consigliere. 32. Si offrì come interprete e fu accettato. 33. Come presidente poteva dare quell'ordine. 34. Lui, come giudice, deve essere imparziale. 35. Come riserva per quel concerto fu scelto Mario. 36. Il bambino strepitava come un ossesso sebbene nel cadere si fosse appena sbucciato le mani.
12. Alla parola come dell'esercizio precedente sostituire in qualità di dove è opportuno.
13. Imparare le seguenti espressioni di paragone, trovare l'equivalente in russo:
a) chiaro come il sole, puro (limpido) come un cristallo, rapido come il vento (fulmine, pensiero), fresco come una rosa, freddo come il ghiaccio, tenero come il burro, liscio come l'olio, dolce come lo zucchero, buono come il pane (= una pasta d'uomo);
b) furbo come un diavolo (una volpe), testardo come mulo (come un maiale), sudicio come un maiale, coraggioso come un leone, forte come un toro, svelto come una lepre, solo come un cane, fedele come un cane, grosso come un elefante.
14. Fare delle frasi con le espressioni di paragone dell'esercizio precedente.
15. Con quali espressioni di paragone si potrebbe caratterizzare Garibaldi?
Igaribaldini? Il conte Cavour? Vittorio Emanuele II?
16. Tradurre le frasi in italiano facendo attenzione all'uso о assenza dell'articolo
nel costrutto come + N:
1. Как актер он, несомненно, очень талантлив. 2. Руки у него были холодными, как лед. 3. По-итальянски он говорил, как настоящий итальянец. 4. В качестве юриста они пригласили выступить одного известного адвоката. 5. В принятии решений он быстр, как молния. 6. Вы не должны рассуждать, как малые дети: это очень серьезный вопрос. 7. Когда у него что-нибудь хорошо получалось, он радовался, как ребенок. 8. В качестве запасного игрока он нас вполне устраивает. 9. Она восприняла их слова как оскорбление. 10. Эту сумку ты можешь взять в самолет как ручную кладь. И. Он представился как художник. 12. Он представился как московский художник. 13. Мальчик рисовал, как настоящий художник. 14. Вот уже десять лет как он работает директором. 15. Как офицер он не мог простить себе этого приказа. 16. Многие в том бою погибли, как герои. 17. Он проявил себя, как герой, как настоящий герой. 18. Как переводчик он был к себе очень требовательным. 19. Его душа и мысли были чистыми, как стеклышко. 20. Как врач он сделал все возможное и невозможное. 21. Как ученый он был хорошо известен по всей стране. 22. Ты не должен рассуждать об этом, как посторонний. 23. Он приехал в нашу страну как турист. 24. Как попутчик он мог бы быть и поразговорчивей. 25. Ты ведешь себя, как победитель, но ведь конкурс еще не закончен. 26. Он был храбр как лев и хитер как лиса. 27. Как водитель он нас вполне устраивал. 28. У него один большой недостаток: упрям, как бык. 29. Как альтернатива это может нам подойти. 30. Как ветеран войны он пользовался многочисленными льготами. 31. При этих словах юноша покраснел, как ребенок. 32. Ты не должен воспринимать это как наказание: мы все желаем тебе добра. 33. Она поехала туда в качестве спецкора. 34. Он относился ко всем, как отец. 35. Как отец он был замечательным. 35. На этот раз он решил попробовать свои силы в качестве режиссера.
17. Trasformare le frasi dell'esercizio precedente a seconda del caso seguendo gli esempi:

ANNOTAZIONI LESSICALI
scoppiare vi
# rompersi, spaccarsi improvvisamente a causa dell'eccessiva tensione, pienezza о forza interna, producendo un grande fragore: è scoppiato uno pneumatico (un palloncino);scoppiare (=esplodere), detto di arma о di materiale esplosivo: è scoppiata una bomba;far scoppiare (=far esplodere): fecero scoppiare molti petardi
# fig. accadere, manifestarsi, in modo improvviso e violento: è scoppiata una rivolta (una guerra, ecc.)
# fig. scoppiare in qc (= prorompere): in pianto, in lacrime, in inventive; scoppiare a fare qc: scoppiare a ridere (a piangere); scoppiare da qc, dal fare qc (=crepare): dal caldo, dal ridere, dalle risa
# fig. non riuscire a frenarsi, non potersi contenere: devo sfogarmi altrimenti scoppio
# Nel linguaggio sportivo, cedere improvvisamente per esaurimento delle energie: non vorrebbe scoppiare alla distanza
18. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
19. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso del verbo scoppiare:
1. Il loro piano scoppiò come una bolla di sapone. 2. Si sentiva scoppiare dalla rabbia. 3. La guerra scoppiò nel mese di giugno. 4. Verso sera è scoppiato un temporale. 5. In risposta lui è scoppiato in riso. 6. La guerra è scoppiata improvvisamente. 7. Mezz'ora dopo scoppiò uno pneumatico e loro persero un po' di tempo. 8. Circondato dai nemici il giovane partigiano fece scoppiare la sua ultima bomba a mano. 9. Non me l'aspettavo che loro si sarebbero scoppiati in riso. 10. La caldaia è scoppiata un paio di ore dopo. 11. Il palloncino scoppiò all'improvviso e fece spaventare il bimbo. 12. L'ascesso è scoppiato e il paziente si è sentito meglio. 13. Ricevuta la lettera la donna scoppiò a piangere. 14. Il comportamento degli occupanti fece scoppiare una rivolta in molte città del paese. 15. La rivoluzione scoppiò due anni dopo. 16. Non si respirava e quasi si scoppiava dal caldo. 17. Basta, non devi mangiare fino a scoppiare. 18. All'inizio delle ferie estive molte autostrade scoppiano per il traffico. 19. Durante la festa furono fatti scoppiare tantissimi petardi. 20. Per fortuna la bomba non è scoppiata. 21. Questa volta non scoppio in pianto, non aspettarlo. 22. Mi sentivo scoppiare dalla gelosia.
20. Al verbo scoppiare (far scoppiare) dell'esercizio precedente sostituire, dove è opportuno, i verbi esplodere (far esplodere) e crepare.
21. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. В тот день разразилась страшная гроза. 2. Упавший снаряд, к счастью, не взорвался. 3. Кое-кто опасался, что может вспыхнуть новое восстание. 4. Воздушный шарик лопнул, и малыш разразился плачем. 5. Шина одного из задних колес лопнула, и нам пришлось срочно менять его. 6. Узнав эту новость, она просто залилась слезами. 7. В тот день он наконец-то наелся до отвала. 8. Надо подождать, пока нарыв прорвется. 9. Когда они это узнают, наверняка лопнут от злости. 10. От возмущения я больше не мог сдерживаться и взорвался. 11. Я чувствовал, что еще немного, и я буквально взорвусь от негодования. 12. Он лопался от зависти, когда видел их вместе. 13. Война за независимость может разразиться в любой момент. 14. Мы не ожидали, что такой опытный спортсмен может выдохнуться на последнем круге. 15. Обогревательная система лопнула, и мы на несколько дней остались без тепла. 16. Зрители разразились хохотом. 17. Если вы попросите меня съесть еще один кусочек, я лопну. 18.Все его мечты лопнули, как мыльный пузырь.
iniziativa sf
# decisione autonoma con cui si promuove un'attività: prendere, promuovere un'iniziativa (commerciale,politica, culturale). L'attività stessa: un'attività artistica, culturale.Assumersi l'iniziativa di (di un'impresa, esserne il promotore e impegnarsi a realizzarla). L'iniziativa privata, attività economica intrapresa da operatori privati; l'insieme delle attività e degli operatori privati
# attitudine e capacità di intraprendere cose nuove (persona piena di iniziativa, spirito di iniziativa, prendere l'iniziativa, mancare d'iniziativa, realizzare un'iniziativa). Fhre qc di propria iniziativa (l'ha fatto di propria iniziativa). A (dietro, per, su) iniziativa di qd
22. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
23. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso della parola iniziativa:
1. È venuto di propria iniziativa: nessuno l'aveva invitato. 2. Su iniziativa di chi è stata organizzata questa manifestazione? 3. Non è stato promosso perché manca d'iniziativa. 4. Lei non mancava di spirito d'iniziativa. 5. Recentemente il governo ha promosso alcune iniziative commerciali. 6. Le nuove riforme fanno appello ali'iniziativa privata. 1. Si aspettano agevolazioni per l'iniziativa privata. 8. Devi prendere tu l'iniziativa di fare il primo passo. 9. Non è una persona d'iniziativa. 10. Negli ultimi anni l'iniziativa privata ha preso piede anche in questa industria. 11. Non sarà facile realizzare questa iniziativa.
24. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. В последнее время очень бурно развивается частное предпринимательство. 2. Я возьму на себя инициативу выступить с этим предложением. 3. Они это сделали по собственной инициативе. 4. Почему ты никогда не проявляешь инициативы? 5. Кто будет проводить это мероприятие? 6. Надо взять инициативу в свои руки. 7. Последние реформы обращены к частному предпринимательству. 8. Для частного предпринимательства необходимы определенные льготы. 9. Мы с удовольствием поддержим это ваше начинание. 10. С новым почином выступили представители машиностроительной промышленности. 11. Твоя излишняя инициативность не всегда оправданна. 12. Прояви инициативу и выступи с этим предложением! 13. По чьей инициативе было проведено это собрание? 14. Для этого потребуется творческая инициатива масс.
suscitare vt
# fig. eccitare, provocare, destare: suscitare ira (discordia in qc, lamentele, uno scandalo, una lite, indignazione, malcontento, un vivo interesse, gli applausi)
suscettibile agg (di qc)
# capace di subire alterazioni, modificazioni О eccessivamente sensibile nell'amor proprio, facile a risentirsi, a offendersi
suscettibilità sf
# caratteristica о condizione di chi è suscettibile: offendere la suscettibilità di qd.
25. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
26. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Последние статьи этого журналиста вызвали живой интерес среди всех слоев населения. 2. Такое решение вопроса может вызвать разногласия. 3. Такая реакция не может не вызвать смеха. 4. Последние террористические акты вызвали гнев и возмущение во всем мире. 5. Что привело к вашей ссоре? 6. Такая игра актеров не могла не вызвать аплодисментов. 7. Это очень обидчивый человек. 8. Она такая восприимчивая к подобного рода заявлениям. 9. Излишняя чувствительность может навредить его здоровью. 10. Он не очень-то чувствителен к такого рода критике.
27. Tradurre i seguenti modi di dire formati con la parola acqua e farne delle frasi: tirare l'acqua al proprio mulino; trovarsi in cattive acque; a fior d'acqua; fare acqua (di un recipiente, di una nave, ecc.); acqua in bocca; avere l'acqua alla gola; essere un pesce fuori d'acqua, mettere qd a pane ed acqua; fare un buco nell'acqua; pestare l'acqua nel mortaio; gettare acqua sul fuoco; intorbidare le acque; fare acqua da tutte le parti; l'acqua passata non macina più; acqua dolce; acqua potabile; acqua morta, acqua termale; acqua santa; acqua oligominerale; acqua (non) frizzante; acqua pesante; acque di rifiuto (di scarico); far venir acquolina in bocca; lavorare sott'acqua; pescare nell'acqua torbida; tenersi tra le due acque; diamante della più bell'acqua; impostore della più bell'acqua; (prov.) Acqua cheta rovina i ponti.
28. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Все это дело прошлого. 2. Он всегда льет воду на свою мельницу. 3. На поверхности озера было видно несколько прекрасных кувшинок. 4. Весь его проект буквально трещит по швам. 5. Лодку пора чинить: она здорово течет. 6. Тишина! Ни слова! 7. Хватит воду в ступе толочь! Пора действовать! 8. Что прошло, то быльем поросло. 9. К сожалению, он опять действовал тайком. 10. Не мути воду! Ни к чему хорошему это не приведет. 11. Питьевой воды оставалось очень мало. 12. Мы предпочитали минеральную воду с пониженным содержанием минералов и не газированную. 13. Сейчас он в очень затруднительном положении, чувствует себя как рыба, выброшенная на берег. 14. Посади его на хлеб и воду, тогда он поймет цену деньгам. 15. Сейчас она в безвыходном положении, тебе обязательно надо помочь ей. 16. Блюдо такое вкусное, что просто слюнки текут. 17. Тяжелая вода вредна для здоровья. 18. Сточные воды очень загрязняют водоемы. 19. Я не хотел бы ловить рыбку в мутной воде, это не в моей натуре. 20. Правильно говорится, что «в тихом омуте черти водятся». 21. Надо бы утихомирить все страсти, иначе ситуация выйдет из-под контроля. 22. На свадьбу он подарил ей кольцо с бриллиантом чистейшей воды. 23. Опасайся его: он служит и нашим и вашим. 24. У путешественников пресной воды оставалось на 2–3 дня. 25. Это питьевая вода? 26. Так может поступить только отъявленный мошенник.
29. Fare delle frasi con i seguenti verbi messi in rilievo facendo attenzione alla reggenza ed ai suggerimenti lessicali:
1. vtabituare qd a qc (al lavoro, alla fatica, al dolore, alle privazioni, alla vita all'aria aperta); vrabituarsi a fare qc (a tacere), vrabituarsi a qc (ai rumori, al fumo, a un'idea);
2. vtaiutare qd (il prossimo, i genitori, la mamma); aiutare qd a fare qc (a lavorare, a risolvere un problema); aiutare qd in qc (in difficoltà, in una situazione difficile);
3. vtaffrettare qc (il passo, la partenza, la conclusione di un affare, le nozze); vraffrettarsi a fare qc (a rispondere, a sposarsi);
4. vtamare qc (una donna, il prossimo, la patria, la propria città, la natura); amare fare qc (rimaner solo, pensare); vramarsi (se stesso);
5. vtannoiare qd (l'auditorio, gli invitati, l'amica); vrannoiarsi di qc/ qd (di un film, di una situazione); annoiarsi a fare qc (ripetere, temere);
6. vtappellare qc (una sentenza); appellare qd in testimonio; vrappellarsi a qd/qc (al popolo, alla coscienza, alla generosità di qd); appellarsi contro una sentenza;
7. viapprofittare di qc (dell'esperienza, delle occasioni favorevoli, degli studi); vrapprofittarsi di qc (della buona fede di qd, dell'amicizia, della situazione);
8. vtaspettare di fare qc (partire, tornare, reagire).
30. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. He забывай помогать ближнему. 2. Надо поторопиться с отъездом. 3. Ему было скучно присутствовать на этих собраниях. 4. Я люблю проводить субботу и воскресенье на даче. 5. Он сумел воспользоваться этим счастливым случаем. 6. Для достижения своих целей он использовал нашу дружбу. 7. Подожди принимать какое-либо решение! 8. Прибавьте шагу, иначе мы опоздаем. 9. Помоги ей решить эту задачу по математике! 10. Отец с детства приучал сына к труду. 11. Я уже смирился с этой мыслью. 12. Этот приговор надо подать на апелляцию. 13. Не утомляй их своими вопросами. 14. Им было скучно на вчерашнем вечере. 15. Не торопитесь со свадьбой! 16. Постепенно он привык к шуму мотора. 17. Надо поторопиться с заключением этой сделки. 19. Не надо надоедать посторонним своими личными проблемами. 20. Вскоре и его вызвали свидетелем. 21. Надо любить и самого себя. 22. Не следует злоупотреблять доверием друзей.
31. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche italiane trovando l'equivalente in russo:
1. Nascere con la camicia – Essere fortunato.
2. Campa cavallo! (Che l'erba cresce) – È un invito a cercare di sopravvivere in attesa di momenti migliori, che però sono lontani.
3. Ogni medaglia ha il suo rovescio – Ogni situazione ha il suo aspetto buono e quello cattivo.
4. О mangi questa minestra о salti la finestra – La scelta è obbligatoria in quanto non c'è via d'uscita.
5. Mandare giù il rospo – Accettare qualcosa di sgradevole.
6. Giocarsi l'anima – Fare di tutto per ottenere qualcosa.
7. Navigare in brutte acque – Trovarsi in una brutta situazione.
8. Nascondere la testa come gli struzzi – Avere paura di assumersi le proprie responsabilità о di affrontare una determinata situazione.
9. Nessuno è profeta in patria – Raramente si è importanti e si vive apprezzati nel proprio ambiente.
10. Nodo gordiano – Una situazione complessa da risolvere.
11. Giudizio salomonico – Un giudizio che pone termine ad una disputa, ad una lite, dividendo esattamente a metà l'eventuale danno о svantaggio, con assoluta imparzialità.
12. Avere la testa sulle spalle – Essere responsabile.
13. Chiudersi in una torre d'avorio – Isolarsi dal mondo che è vicino a noi.
14. Gettarsi a capofitto su qualcosa – Impegnarsi seriamente per raggiungere un obiettivo.
15. Tirare i remi in barca – Ritirarsi da un'attività.
32. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
33. Mettere il verbo tra parentesi alla forma dovuta:
a) 1. Purché (essere) scongiurata la guerra! 2. Che i nostri (prendere) il sopravvento! 3. Che l'insurrezione non (essere) soffocata nel sangue! 4. Purché i caduti non (essere) numerosi. 5. Che la città (essere) espugnata! 6. Purché loro non (essere) caduti in battaglia! 7. Purché il governo non (rimanere) sordo alle richieste della popolazione! 8. Che l'ordine (essere) ristabilito!
b) 1. È necessario che le truppe (mettersi) in marcia all'alba. 2. Era poco probabile che la città (essere facilmente espugnata). 3. È desiderabile che il direttore (rendere) il piano più concreto. 4. Non è escluso che l'impresa (presentarsi) difficile. 5. Non credo che lui (essere) timoroso di farlo. 6. Temo che questo provvedimento (risultare) inutile. 7. Siamo contrari che loro (lanciarsi) in questa avventura. 8. È impossibile che lui (poter) risultare tra i dispersi. 9. Speriamo che lei (essere) favorevole alla nostra proposta. 10. Era diffìcile che loro (opporsi) alla vostra decisione. 11. Non era giusto che questo territorio (essere) annesso. 12. È da prevedere che la sua politica prima о poi (diventare) impopolare. 13. Non è facile che questo articolo (trovare) l'approvazione. 14. È bene che lei (essere) consapevole della propria situazione. 15. Non era strano che pochi (aderire) a questo movimento politico. 16. Non è facile prevedere quali ripercussioni (potere) avere. 17. Bisognava che i colpevoli (essere) consapevoli dei propri errori. 18. Era pericoloso che (scoppiare) un conflitto militare. 19. È necessario che tu (affrontare) questo problema. 20. Il governo era preoccupato che le nuove iniziative (suscitare) delle pericolose ripercussioni. 21. Non era bene che loro (rifiutare) il nostro aiuto. 22. Tutti speravano che l'unificazione d'Italia (favorire) lo sviluppo economico del paese. 23. Era logico che alla spedizione di Garibaldi (partecipare) giovani patrioti di ogni ceto sociale.
34. Finire le seguenti frasi usando il congiuntivo:
1. C'era da aspettarsi che il malcontento generale…. 2. Gli insorti speravano che…. 3. Lui è sicuro che il plebiscito…. 4. Era difficile che il consolidamento della pace…. 5. Io penso che scongiurare la guerra…. 6. Non dico che l'integrità territoriale…. 7. Nessuno se l'aspettava che il trono… 8. Non sono d'accordo che le repressioni… 9. Speriamo che la battaglia…. 10. È difficile che l'opposizione… 11. Era bene che la bomba non…. 12. Mi dispiace che l'insurrezione… 13. Non dubito che l'unificazione del paese… 14. Non è escluso che un conflitto militare… 15. Bisognava che tutti i territori annessi…. 16. È necessario che i martiri del Risorgimento…. 17. Si spera che la nuova costituzione…. 18. Era inutile che il governo provvisorio… 19. Che peccato che uno pneumatico… 20. Non penso che la soluzione di questo problema…
35. Ai verbi del punto a) aggiungere uno dei sostantivi appropriati del punto b):
a) abbattere, rovesciare, sedare, assumere, espugnare, adottare,
scongiurare, risvegliare, sferrare, compiere, abolire, proclamare, affrontare, prendere;
b) il regime, il trono, una rivolta, una città, l'entusiasmo, un argomento, la repubblica, provvedimenti, un attacco, una guerra, un atteggiamento, una repressione, il servilismo, il sopravvento.
36. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Лишь бы война побыстрее закончилась! 2. Только бы соблюдались гражданские права! 3. Чтоб скорее было найдено правильное решение этому вопросу! 4. Хоть бы руководство не осталось глухим к нашим пожеланиям! 5. Надо было, чтобы все осознавали необходимость территориальной целостности страны. 6. Справедливо, что крестьяне ожидали решения социальных проблем. 7. Некоторые патриоты были уверены, что было достаточно добиться свободы и объединения страны. 8. Мало кто понимал, что одной политической свободы не достаточно. 9. Все ждали, что будут проведены первоочередные законодательные мероприятия: пенсии вдовам, сиротам, инвалидам войны и т. д. 10. Было необходимо, чтобы правительство сконцентрировало все свои усилия на закреплении достигнутых политических и экономических результатов. 11. Плохо, что недовольство стало постепенно распространяться по всему острову. 12. Это ужасно, что восстание было потоплено в крови. 13. Вряд ли король отдавал себе в этом отчет. 14. Это плохо, что Гарибальди объявил диктатуру от имени короля? 15. Гарибальди заявлял, что целью его борьбы было объединение Италии под эгидой Савойской династии. 16. Было совершенно ясно, что ситуация благоприятна для объединения всей страны. 17. Зря ты так непоколебим в этом вопросе. 18. Хорошо, что они одержали верх над своими противниками. 19. Роковой ошибкой Бурбонов было то, что они отвергли союз с Пьемонтом. 20. Плохо, что король Италии не захотел обойти строй гарибальдийцев и поблагодарить их за одержанную победу. 21. Понятно, почему поведение нового короля Италии вызвало недовольство среди гарибальдийцев.
b) 1. Он явно в рубашке родился. 2. Покуда травка подрастет, лошадка с голоду умрет. 3. У каждой ситуации есть обратная сторона. 4. Ничего не поделаешь, пришлось проглотить и эту пилюлю. 5. В таких случаях либо пан, либо пропал. 6. Сейчас у них просто полоса невезения. 7. Однако никогда не следует прятать голову в песок, уподобляясь страусу. 8. Вот уж воистину нет пророка в своем отечестве. 9. Надо бы разрубить этот гордиев узел. 10. Не беспокойся: у него есть голова на плечах! 11. Он с головой ушел в свое творчество. 12. При сложившейся ситуации лучше выйти из игры. 13. Это было поистине соломоновым решением. 14. Он отошел ото всех своих дел и почувствовал себя счастливым в своем маленьком поместье. 15. Отгородившись от всего света, он мечтал о новых победах. 16. Необходимо во что бы то ни стало предотвратить эту войну. 17. Вскоре ненавистный режим был свергнут. 18. Восстание с трудом было подавлено. 19. Вскоре король был свергнут. 20. Энтузиазм прежних лет дал снова себя знать. 21. Краснорубашечники дали решительный бой австрийским оккупантам. 22. Был предпринят ряд мер по нормализации социального положения населения. 23. Необходимо отменить любую форму сервилизма. 24. После тяжелых и продолжительных боев город был взят штурмом. 25. Вскоре в стране была провозглашена республика.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
37. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
38. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
39. Rispondere alle seguenti domande:
1. Quali regioni attendevano di essere unite all'Italia alla fine della seconda guerra d'indipendenza?
2. Quali stati europei si opposero al progetto?
3. Come era la situazione del regno delle Due Sicilie prima della spedizione dei Mille?
4. Quali furono i motivi che spinsero Garibaldi a organizzare l'impresa?
5. Quali furono le tappe principali della conquista della Sicilia?
6. Che cosa contrappose Garibaldi alla preponderanza numerica dei borbonici?
7. Che strategia fu attuata per la conquista di Palermo?
8. Perché insorsero i contadini siciliani?
9. Quali principali episodi dello sbarco garibaldino in Calabria precedettero l'incontro a Teano?
10. Come finì per i garibaldini l'incontro a Teano?
11. Quale fu la politica di Cavour durante la spedizione dei Mille?
12. Per quali motivi Garibaldi non aderì completamente alla politica piemontese?
13. Che cosa significa la frase «Le forze moderate presero il sopravvento su quelle democratiche rivoluzionarie»?
40. Riassumere il testo in breve.
41. Tracciare un breve ritratto del generale Garibaldi, del re Vittorio Emanuele II, del conte di Cavour, del re Francesco II.
42. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla F(un'affermazione falsa):


43. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.
44. Riassumere il testo per esteso.
LETTURA SUPPLEMENTARE
45. Leggere, tradurre in russo e riassumere il seguente testo:
M. Mormier. Giuseppe Garibaldi
M. Mormier. Giuseppe Garibaldi
11 settembre.
Decisamente, Garibaldi ha detronizzato San Gennaro. Lui è ora il patrono di Napoli. Regna e governa, è dappertutto, è tutto.
Non essere che il generale d'uno Stato secondario, «un soldataccio cui si può affidare un battaglione, forse una brigata», si diceva di lui fino a poco tempo fa; io dico di più: non essere neppure il generale perché fin dall'inizio aveva dato le dimissioni; non avere beni di fortuna, né grandi nomi ereditari che ricoprono l'ambizione personale; non essere, in una parola, che il rappresentante di un'idea.
Avere contro di sé l'Europa intera. Essere solo, povero e senza diritti; e cionondimeno smuovere le nazioni, improvvisare uomini, trovare milioni, sollevare il mondo con una parola; e questo senz'abilità, senza cospirazione, senza mistero: soltanto mostrandosi a tutti, con gli occhi fissi ed il dito teso verso la meta sognata; poi partire con un pugno d'uomini, e con questo pugno d'uomini dichiarare guerra a un sovrano che aveva centinaia di vascelli e 80.000 soldati. Denunciato, sorvegliato dappertutto, sfuggire scivolando tra squadre formidabili; piombare all'improvviso sul punto meglio difeso della costa, davanti a due navi da guerra che avrebbero potuto mandare in rovina la sua spedizione con una ventina di scariche; poi, in quindici giorni rovesciare 30.000 uomini e conquistare la Sicilia.
Infine, dopo tre mesi di attesa e di riposo, saltare d'un balzo su di una piazzaforte e, in diciassette giorni, marciando diritto davanti a sé senza deviare un passo, conquistare un regno, abolire l'opera di un secolo, e mostrare al mondo stupefatto, nei nostri tempi di moderazione di diplomazia, un'avventura più singolare, più meravigliosa delle antiche conquiste dei Normanni. Essere un corsaro sconfessato dal proprio re, e dare a questo re con un tratto di penna un centinaio di navi e dieci milioni di uomini.
Visto dallo storico francese contemporaneo
G. Bandi. Garibaldi
46. Leggere, tradurre in russo e riassumere il seguente testo:
G. Bandi. Garibaldi
Ormai, cominciava anche lui (Garibaldi) ad accorgersi che noi non eravamo più se non ospiti importuni, colà dove pochi giorni innanzi fummo soli di fronte al nemico e soli a gridare al mondo che non c'erano più due Italie, ma una sola Italia, un solo popolo ed un cuore.
L'esercito regolare ci guardava tutt'altro che con occhio di simpatia; le nostre lacere camicie rosse parevano fare orrore ai generali carichi d'argento, per i quali noi eravamo se noi fortunati scorridori, usurpanti il nome e le insegne della vera e buona milizia.
In quei giorni ci fu detto che re Vittorio sarebbe venuto a vederci; infatti, stemmo una mezza giornata intera sotto le armi e schierati in quell'ordine che si potè migliorare, per aspettare la visita del re d'Italia; ma la sera tornammo agli alloggiamenti senza che il re ci avesse visti.
Ben è certo che il re aveva fisso di venire a farci una visita, e ci sarebbe venuto veramente, se certi gran sapientoni che aveva d'intorno, non gli avessero dimostrata la sconvenienza di quella visita, facendogli chiaro che non era degno di un re il percorrere a cavallo le file di quei nuovi sans culottes, e di far loro festa, quasi che fossero soldati suoi.
Garibaldi si afflisse non mediocremente di questo fatto, ma non ne accagionò mai il re; anzi, disse ripetute volte: «Povero re, vedete che cosa gli fanno fare!»
Ma la più grande e amara delusione che ebbe, fu quella che veder dileguato il suo bel sogno dell'affratellamento delle camicie rosse con i cappotti turchini per seguitare la guerra.
Con riduzioni dalle memorie del garibaldino G. Bandi
M.Mormier. Il plebiscito
47. Leggere, tradurre in russo e riassumere il seguente testo:
M.Mormier. Il plebiscito
Lo storico francese M. Mormier, che si trovava a Napoli in quei giorni, descrive con entusiasmo la giornata del plebiscito
22 ottobre.
Ieri era il grande giorno: il popolo votava! E tutto il popolo! Dopo quaranta secoli di esistenza è la prima volta che viene consultato sui propri destini. Questo popolo è stato greco, romano, sottomesso ai goti e agli ostrogoti, poi ai normanni, agli austriaci, al re d'Ungheria, agli Angiò, agli spagnoli, ai francesi di Championnet, ai francesi di Murat, a tutti gli stranieri, a tutte le dinastie possibili, e sempre in virtù della forza, per diritto di conquista e di usurpazione. Finalmente gli si chiede di scegliere il suo padrone; e lo si chiede non soltanto ai gentiluomini, agli uomini di toga e di spada, a coloro che hanno intelligenza о ricchezze, ma al semplice lazzarone [8 - lazzarone sm (raro)1. popolano dell'Italia meridionale; (esteso) straccione 2. mascalzone, canaglia 3. (fam) poltrone, fannullone, scansafatiche] che, fino all'altro giorno, reclamava soltanto la libertà della strada e il diritto di saccheggio quando si batteva. Bisognava vederli ieri, questi lazzaroni a piedi nudi diventati cittadini, con in mano il certificato elettorale che non sapevano leggere.
Sotto il portico, tuttavia, lo spettacolo era pittoresco. La libertà di voto, promessa la vigilia, era salvaguardata, ma la procedura delle votazioni lasciava molto a desiderare. C'era un'urna tra due canestri, l'uno pieno di «sì», l'altro pieno di «no». L'elettore vota alla presenza delle guardie nazionali e dinanzi alla folla. Il voto negativo era difficile da dare, fors'anche pericoloso. Ma si assicura che lo stesso sistema, in nulla migliore di questo, è stato usato in Toscana.
VOCABOLARIO
detronizzarevt 1. свергать с престола 2. fig. развенчивать, низвергать с пьедестала (часто шутл.)
dinastia д/ -------
| Библиотека iknigi.net
|-------
|
-------
династия
usurpazione ^узурпация, насильственное присоединение
dare le dimissioni подавать в отставку
fare orrore a qd наводить ужас на кого-л.
dichiarare guerra объявить войну
mandare in rovina qd/qc разорять, разрушать
sconvenienteagg неподходящий, неуместный, невыгодный
denunciarevt заявлять, объявлять, разоблачать, доносить
elezionipi f выборы, голосование
ereditarioagg наследственный
stupefattoagg пораженный, изумленный
cospirazionesm заговор
48. Temi da svolgere.
1 La situazione del regno delle Due Sicilie prima della spedizione dei Mille.
2. I motivi che spinsero Garibaldi a organizzare l'impresa.
3. Le tappe principali della conquista della Sicilia.
4. Garibaldi e la sua abilità di guerriero.
5. Garibaldi prima e dopo la spedizione dei Mille.
6. Com'era Garibaldi di carattere?
7. L'atteggiamento di Garibaldi dopo l'incontro di Teano. La delusione di Garibaldi.
8. Le prime elezioni d'Italia: lati positivi e negativi.
Un po' di storia antica
Il soldato romano
49. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Il soldato romano
Alle origini il romano è un soldato e un contadino. Lavoro accanito, frugalità e austerità costituivano le tre regole di vita più importanti di questi uomini attaccati alla terra che potevano passare direttamente dal lavoro dei campi alla conduzione degli affari di stato, salvare la patria e fare ritorno all'aratro. È lo stile di vita degli uomini interamente dediti alla comunità, pronti a sacrificare tutto, persino la vita, per il bene comune. Ricevevano un'educazione severa e ricavavano la loro forza e la loro risolutezza dal fatto di essere stato abituato fin dall'infanzia a far lavorare il corpo e a vivere sobriamente. Per generazioni di Romani Catone il Censore, politico, oratore e scrittore romano (234–149 a. C.), ha rappresentato l'uomo incorruttibile e privo di debolezze, originario della campagna. Catone non esitava a lavorare i campi in compagnia dei suoi schiavi e a consumare i pasti con loro. La sua durezza nei confronti degli altri e di se stesso sconfinava a volte nel disumano: come quando, per esempio, proibiva ai suoi contadini di perdere tempo in passeggiate о chiacchiere, о si sbarazzava di uno schiavo malato perché non voleva nutrire una bocca inutile. Ma, come fa notare Plutarco, già all'epoca di Catone «si trovavano ben pochi uomini che volessero lavorare la terra con le proprie mani come facevano gli antichi, pranzare frugalmente, cenare senza accendere fuoco e senza far uso di cucina, e che si accontentassero di un abito semplice e di un alloggio modesto». (Da «Vita di Catone»).
Questa morale, favorevole a un certo puritanismo e ostile alla speculazione intellettuale, rifiutava il lusso e la vita facile. Era una morale dell'energia. Il contadino conosceva il prezzo del lavoro e lottava contro lo spreco che gli avrebbe arrecato la miseria. Era dunque anche una morale nata dalla necessità.
Il fondamento di tale morale è la famiglia. Questa si compone dell'onnipotente paterfamilias, di sua moglie, dei figli, degli schiavi e delle divinità. La famiglia riunisce gli elementi naturali e sovrannaturali, la cui comunione dà coerenza al nucleo e forza a ogni elemento che la compone.
Roma deve indubbiamente la sua straordinaria espansione al rigore della sua morale. Formato in una tradizione austera, il romano diviene un soldato efficiente. L'anno è diviso in due periodi, quello della pace, riservato all'agricoltura, e quello consacrato alla guerra che va da marzo a ottobre. Il riposo del soldato, infatti, può nuocere al suo ardore guerriero. La città, come è noto, costituisce un pericolo per i militari e alcuni capi dell'esercito.
D'altra parte è curioso constatare che la città, già in epoca molto antica, costituiva un pericolo morale sia per il soldato, sia per il contadino perché offriva occasione di divertimento, soprattutto nei giorni di mercato e nei giorni di festa. Anche gli schiavi abituati ai bagni (esistevano le terme per gli schiavi), alle taverne e ai lupanari non volevano più impegnarsi negli sforzi richiesti dai lavori agricoli. Proponendo l'esempio di uomini come Catone la morale rifiuta la vita facile e il vizio. Costituiscono un pericolo per la salute morale persino la gioia dei sensi e il piacere provato davanti a ciò che è bello. La morale deve essere per l'uomo una guida e il piacere va considerato come il contrario del lavoro, qualcosa che fa perdere all'uomo la sua dignità. Ma è evidente che le future conquiste e l'espansione dell'impero avrebbero condotto a una riforma nei costumi stessi.
50. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.
R. Bonghi. Come Romolo scomparve
51. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
R. Bonghi. Come Romolo scomparve
Un giorno Romolo aveva adunato l'esercito nel campo accanto alla palude della Capra, per farne la rassegna. Ed ecco scoppiare una grande tempesta: i tuoni e lampi, ed eclissarsi il sole; e tutta coprirsi di tenebre la terra. E tutti a fuggire da ogni parte. Quando l'uragano fu passato, e si fu rifatto sereno, Romolo non apparve più in nessun posto.
I cittadini lo cercavano e nessuno sapeva che mai fosse avvenuto di lui. Ma il mistero fu in breve chiarito: Procolo Giulio, uno dei Romani venuti da Alba, sotto giuramento attestò che, mentre era pervenire al Foro, gli si era fatto incontro Romolo, più bello e grande che non era mai stato, rivestito di armi luccicanti e fiammeggianti. Romolo disse:
– Agli dèi è parso, о Procolo, che noi non dovessimo stare in mezzo agli uomini più di così… Sicché sta' sano, e di' ai Romani che, mantenendosi savi e coraggiosi, perverranno a grande potenza. Io avrò dal cielo cura di voi; e sarò per voi il dio Quirino. [9 - Quirino – antica divinità romana, costituiente con Marte e Giove una triade. Di origine sabina (il nome veniva ricollegato alla città sabina di Curi о a curis, «lancia»), era la divinità della comunità sabina stanziatasi sul Quirinale (il maggiore dei sette colli di Roma, 61 m). In origine probabilmente divinità agricola, assunse i connotati di dio della guerra, per finire poi a identificarsi con Romolo]
E, così detto, disparve.
Con riduzioni da «Storia di Roma»
52. Riassumere il testo in italiano.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Piemonte
53. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Piemonte (Capoluogo – Torino)
Il Piemonte è per estensione la seconda regione italiana. Confina a nord con la Valle d'Aosta e la Svizzera, e a est con la Lombardia e – per un brevissimo tratto – con l'Emilia– Romagna, a sud con la Liguria, a ovest con la Francia. Il Piemonte ha una popolazione che supera 5 milioni di abitanti. La provincia di Torino accentra oltre la metà della popolazione complessiva della Regione. Le province sono sei: Torino, Vercelli, Novara, Alessandria, Asti, Cuneo.
Il Piemonte è infatti il territorio posto «ai piedi dei monti», cioè quell'insieme di pianure e di colline, che si stende dentro il semicerchio formato dalle Alpi a nord e ad ovest, dalle Alpi e dall'Appennino a sud.
La pianura piemontese, come l'intera Pianura Padana, è una creazione del Po e dei suoi affluenti, i quali colmarono con i loro depositi il golfo, con cui l'Adriatico si spingeva antichissimamente fin qui. In queste vaste campagne l'agricoltura è bene sviluppata.
Tuttavia la Regione non si stende soltanto ai piedi dei monti, ma penetra profondamente tra di essi. Le Alpi Piemontesi, ivi comprese quelle della Valle d'Aosta, rappresentano il settore più elevato del sistema alpino, superando i 3000–4000 m. Le più alte vette del Piemonte sono: il Monte Rosa (4633 m) e il Monte Leone (3552 m), al confine con la Svizzera; il Gran Paradiso (4061 m), al confine con la Valle d'Aosta; il Rocciamelone (3538 m) e il Monviso (3841 m), al confine con la Francia.
Nelle Alpi il clima è rude e la terra povera, di modo che molti abitanti emigrano verso le città della pianura, dove è più facile trovare un'occupazione. Per fortuna lo sviluppo del turismo frena almeno in parte lo spopolamento, offrendo ai valligiani nuove possibilità di lavoro.
La presenza dei turisti provoca sulle strade di montagna un intenso traffico automobilistico. L'azione di queste macchine costituisce uno spettacolo degno di essere visto, perché frantumano la massa nevosa sollevandola in alte colonne ai lati della strada.
Ancor più ammirevoli, se pensiamo al passato, ci appaiono però gli sforzi compiuti dalle schiere di pellegrini, mercanti e soldati, che varcarono questa sezione delle Alpi nell'antichità e nel medioevo. Basterà ricordare l'impresa di Annibale, sceso in Italia, con i suoi soldati e i suoi elefanti, forse attraverso il Monginevro.
Nel medioevo su alcuni valichi sorsero ospizi, nei quali i religiosi accoglievano i viandanti. La potenza politica dei duchi di Savoia cominciò ad affermarsi proprio perché loro, dominando su entrambi i versanti delle Alpi, ne controllavano i passi. Già al termine del Quattrocento la Casa di Savoia aveva trasferito la sua capitale al di qua delle Alpi, cioè a Torino. Però solo nel 1860 – con la cessione della Savoia alla Francia – il Regno Sabaudo finì di essere uno Stato a cavallo delle Alpi; spostandosi tutto all'interno della cerchia alpina. Da allora il Piemonte, che già aveva osato sfidare in campo aperto la potenza militare dell'Impero Austriaco, fu il simbolo dell'unità e della libertà dell'Italia moderna.
Un po' di storia. Prima della conquista romana (Giulio Cesare), avvenuta nel I secolo a. C., il Piemonte era occupato dai Taurini, dai Salassi e da altre popolazioni celtiche, ossia galliche. Nel medioevo il territorio fu sede di ducati longobardi e quindi di contee carolinge, finché nel X secolo risultò spartito fra le grandi marche imperiali di Ivrea, di Torino e degli Aleramici (Monferrato e Liguria). Dopo il Mille i conti di Savoia (regione oggi francese confinante con il Piemonte) si estesero anche sulla Valle d'Aosta e sulle marche di Torino e di Ivrea, mentre dalla disgregazione della marca aleramica sorgevano nel XIII secolo varie signorie (marchesati di Saluzzo e del Monferrato) e liberi comuni (Asti, Cuneo, Alessandria). Su tutti prevalse però la signoria di Savoia. Trasformatosi nel 1720 in Regno di Sardegna, lo Stato Sabaudo fece del Piemonte il centro della formazione dell'unità d'Italia, proclamata a Torino nel 1861. Dal 1945 il Piemonte ha perduto la provincia di Aosta, trasformata in regione (Valle d'Aosta).
Economia. Il Piemonte si colloca tra le regioni economicamente più sviluppate d'Italia. L'agricoltura offre una produzione cospicua grazie ai terreni di pianura e collina. Prodotti agricoli principali sono: il frumento, il granturco, il riso, la segale, l'avena, le patate, la barbabietola da zucchero, i cavoli, le cipolle, i fagioli, le mele, le pere, le nocciole.
Molto sviluppata è la viticoltura. Tra i rinomatissimi vini piemontesi basterà ricordare il Barolo, il Nebbiolo, il Barbaresco, il Barbera, la Frèisa che con i grissini (un tipico prodotto locale) accompagneranno perfettamente i tipici piatti regionali: il bollito misto, i cardi in bagna cauda (intingolo di burro, olio, acciughe e aglio), la fonduta (crema calda di formaggio fontina, ricoperta di tartufi), ecc. E per concludere il pasto avremo un assortimento della prelibata pasticceria torinese, nonché il rinomato Asti spumante. Un'altra specialità gastronomica torinese è rappresentata dai gianduiotti, gli squisiti cioccolatini, che prendono nome da Gianduia, la popolare maschera cittadina. Questo personaggio, vestito alla moda dei primi anni dell'Ottocento (cappello a tricorno, giacca marrone, pantaloni sormontati al ginocchio da lunghe calze rosse), simboleggia un contadino energico e finto tonto. Anche i grissini, menzionati sopra, sono di origine torinese: il merito della loro invenzione sembra spettare ad un fornaio torinese, Antonio Brunero, che li avrebbe ideati nel 1679. Le cronache ci dicono che anche l'imperatore Napoleone I apprezzava i «piccoli bastoncini di Torino» e li voleva sempre sulla propria mensa.
Notevole è l'allevamento bovino e suino, che alimenta i rispettivi rami dell'industria alimentare.
L'industria non si limita al comparto dell'automobile – la Fiat e la Lancia – e ai settori ad essa connessi: siderurgia, pneumatici, accessoristica, materie plastiche, vetro, ma è consolidata anche in settori come il tessile, l'abbigliamento, il dolciario, la chimica, le attività grafico-editoriali. Ben sviluppato anche il settore commerciale. Buona la rete di vie di comunicazione. Le risorse minerarie sono modeste: tracce d'oro presso il M. Rosa e l'uranio nella Val Màira; manganese e magnesite nel Torinese; talco e grafite, magnetite. Abbondante è la produzione elettrica.
Torino dispone di un aeroporto (Caselle). Il turismo ha come mete principali Torino ed altre città storiche; il centro termale di Acqui Terme (Alessandria), le stazioni lacuali del Lago Maggiore e del Lago d'Orta; numerose stazioni montane.
54. Rispondere alle seguenti domande:
1. Dove è situato il Piemonte? 2. Con quali paesi stranieri confina? 3 Con quali regioni italiane è confinante? 4. Com'è il paesaggio del Piemonte? 5. Come si chiamano le vette più alte della regione? 6. Dove passa il fiume più grande d'Italia? 7. Quali popolazioni abitavano la regione nell'antichità? 8. Quando furono conquistate dai Romani? 9. Quando sorse la dinastia di Savoia? 10. Che molo ebbe lo Stato Sabaudo? 11. Il Piemonte è ricco di materie prime? 12. È sviluppato economicamente? 13. Cosa sapete dell'agricoltura di questa regione? 14. Quali vini regionali sono i più pregiati? 15. Che cosa sono i grissini? 16. Chi è Gianduia e per che cosa è famoso? 17. È forte il settore automobilistico piemontese? 18. Quali sono le città più importanti? 19. Che tipo di turismo è sviluppato in Piemonte?
55. Riassumere il testo per esteso.
Valle d'Aosta
56. Leggere e tradurre in russo il testo:
Valle d'Aosta (Capoluogo – Aosta)
La Valle d'Aosta è di gran lunga la più piccola regione italiana. La Regione confina a nord con la Svizzera, a ovest con la Francia, a est e a sud con il Piemonte. Il territorio raggiunge un'altitudine di 4810 m con il Monte Bianco, massima elevazione d'Europa, posto sul confine italo-francese. La popolazione ammonta a poco più di un milione di abitanti. Nei luoghi più alti è sensibile lo spopolamento. Città principale e capoluogo della Regione autonoma (non divisa in province) è Aosta. Tutti gli altri centri contano un limitato numero di abitanti.
Con il nome di Valle d'Aosta s'intende non solo il tronco vallico principale, solcato dalla Dora Bàltea, ma anche l'insieme delle valli
laterali: la Val Ferrei (pron. Ferrò), la Valle del Gran S. Bernardo con la Valpelline (Valpellìn), la Val Veni, la Valle della Thuile (Tuil) ed altre.
La Valle è cinta a nord e a est dalle Alpi Pennine (M. Rosa, 4633 m; Cervino, 4478 m; Gran Combin, 4317 m); a ovest e a sud dalle Alpi Graie (M. Bianco, 4810 m; Testa del Rutor, 3486; Gran Paradiso, 4061 m).
Il principale fiume della Regione è la Dora Baltea che ha origine in prossimità del M. Bianco. Vasti ghiacciai coprono le zone più elevate. Il clima è continentale, con estati rese fresche dall'altimetria e inverni rigidi e nevosi.
La Valle d'Aosta, abitata anticamente dalla popolazione celtica dei Salassi, fu conquistata nel I secolo a. C. dai Romani, che vi fondarono il campo fortificato di Augusta Praetoria (Aosta). Nel medioevo fu concessa in feudo a Umberto Biancamano, conte di Savoia, ma godette di una certa autonomia, rimanendo attaccata al suo linguaggio francoprovenzale, tuttora in uso. Sempre fedele allo Stato Sabaudo, passò a far parte della regione piemontese dopo l'unificazione dell'Italia. Staccata nel 1945 dal Piemonte, gode da allora di una speciale autonomia amministrativa.
Economia. Data la montuosità del territorio, i seminativi ne occupano appena il 3 %. I prati e i pascoli ne coprono invece i 3/10 ed i boschi (abeti, pini e, in basso, castagni) i 2/10. Le nude rocce e i ghiacciai sono molto estesi.
I prodotti agricoli hanno una scarsa importanza. Predominano la segale e le patate. Nelle zone meno elevate sono coltivati anche il frumento e la vite. Più importanti sono però i boschi ed i pascoli, su cui si basa l'economia del montanaro.
Tipico è Alpeggio, ossia un movimento stagionale presente anche nel resto delle Alpi, per cui i montanari, passato l'inverno nei villaggi di fondovalle, raggiungono con le mandrie bovine, verso l'inizio dell'estate, i pascoli d'alta montagna. Qui sorgono appositi edifici, che oltre all'abitazione dei mandriani contengono le stalle per il bestiame ed i locali per la lavorazione del latte (formaggio fontina). Questi edifici prendono il nome di bàite (malghe in Lombardia, casère nel Veneto). Spesso i montanari possiedono pure una dimora di mezza stagione, dove sostano con il bestiame per un certo tempo, durante la salita e la discesa.
L'industria rappresenta la principale attività economica, assorbendo più della metà della popolazione lavoratrice. Vi sono miniere di ferro (Valle di Gogne), di carbone, di inattive e cave di marmo. Notevole è la produzione elettrica, proveniente da varie centrali, che sfruttano l'abbondanza di acque correnti. Nessun'altra regione italiana dispone, in relazione al numero degli abitanti, di tanta energia. Per sottolineare la ricchezza di eneria idroelettrica della Valle d'Aosta, basterà ricordare che Aosta fu la prima città italiana ad adottare la pubblica illuminazione elettrica (1886). L'abbondanza di energia ha favorito lo sviluppo dell'industria siderurgica (Aosta, St. Marcel, Pont St. Martin), metallurgica (Aosta) e chimica (Verrès). Attiva è anche l'industria delle fibre tessili artificiali e del legno.
Il turismo dispone di numerose e rinomate stazioni di soggiorno estivo e invernale. Accanto ai numerosi ospiti, che vi sostano per soggiorni più о meno lunghi, la Valle conta inoltre innumerevoli turisti in transito fra l'Italia e l'estero. L'ardita funivia del m. Bianco, superando il ghiacciaio del Dente del Gigante, congiunge Courmayeur a Chamonix, in Francia.
Nessun'altra valle del mondo può vantare tanti castelli, roccaforti, dimore feudali come la Valle d'Aosta: circa 130, ossia uno ogni sette chilometri quadrati. Fra i castelli meglio conservati sono famosi quelli di Issogne e di Fenis, i quali – grazie al loro arredamento ed alle loro pitture – ci fanno rivivere in pieno medioevo.
Esistono ancora antiche baite («racard»), con le pareti fatte di tronchi d'albero ed il tetto coperto di pietre, il cui pavimento è sorretto da una specie di funghi di pietra con il gambo di legno a difesa dalla umidità del suolo e del pericolo dei topi.
I cani dell'Ospizio del Gran S. Bernardo sono rimasti celebri per avere salvato innumerevoli viandanti, rimasti sepolti dalla neve in prossimità del Passo.
57. Rispondere alle seguenti domande:
1. Che posizione geografica occupa la Valle d'Aosta? 2. Qual è la più piccola regione italiana? 3. La Valle d'Aosta è una regione autonoma? 4. Che cosa significa essere una regione autonoma? 5. Sono alti i monti della Valle d'Aosta? 6. È numerosa la popolazione della regione? 7. Qual è l'occupazione principale della popolazione valdostana? 8. Com'è la vita dei montanari? 9. Che cos'è l'alpeggio? 10. Che cosa sai della storia della Regione? 11. Quali industrie sono
sviluppate in questa regione? 12. È forte l'agricoltura valdostana? 13. Che cosa trova il turista in questa regione? 14. Sono numerosi i castelli? 15. Sono conservati bene i monumenti storici? 16. Per che cosa sono famosi i cani dell'Ospizio del Gran S. Bernardo? Quale città italiana fu la prima ad adottare la pubblica illuminazione elettrica? Ti piacerebbe visitare la Valle d'Aosta?
58. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
59. Leggere, tradurre e prendere nota:
È interessante sapere che…
A Roma si attribuiva a Numa Pompilio l'ordinamento dell'anno in 12 mesi, con numero dispari di giorni (tranne febbraio) per un totale di 355 giorni. Ai decemviri (un collegio di dieci membri) era attribuita la fissazione del ciclo solare composto di 4 anni di 355 giorni: al 2° e al 4° anno del quadriennio veniva inserito un mese intercalare di 22 о 23 giorni. Il ciclo risultava di 4 anni di 366 giorni e 6 ore, eccedente di un giorno rispetto al ciclo solare. Dopo la lexAcilia (191 a.C.) si lasciò decidere ai pontefici quando compiere l'intercalazione e si creò una tale confusione che i mesi non corrispondevano più alle stagioni. Alla situazione pose rimedio G. Cesare (46 a.C.), che affidò a Sosigene il compito di riformare il calendario (calendario giuliano): l'anno giuliano durava 12 mesi (365 giorni e 6 ore); dopo 4 anni si aveva un giorno bis sextus Kalende Martie, inserito dopo il 24 febbraio. Il calendario giuliano fu modificato da papa Gregorio XIII (calendario gregoriano). Con il passare del tempo si era verificata una differenza di 10 giorni tra anno civile e anno solare. Gregorio XIII stabilì la soppressione dei giorni in eccesso facendo seguire al 4.10.1582 (giovedì) il 15.10.1582 (venerdì), riportando così la data dell'equinozio di primavera al 21.3.
Per evitare nuove discordanze, fu deciso di non considerare bisestili gli anni che divisibili per 100, tranne quelli divisibili per 400. La Russia adottò il calendario gregoriano nel 1918 (il 14 febbraio). La chiesa ortodossa utilizza tuttora il calendario giuliano per le date dell'anno liturgico.
60. Riassumere il testo in breve.
Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola! [10 - Prendilo per la gola —fras. Conquistalo con la buona cucina.]
61. Tradurre la ricetta e preparare questo secondo piatto:
Petti di tacchino e funghi
Nel periodo in cui non ci sono i funghi freschi, vanno bene anche quelli secchi, anche se questi ultimi sono molto meno profumati. I funghi secchi vanno però messi a bagno in acqua calda affinché ritornino allo stato primitivo. Fare un battuto di prezzemolo, aglio a spicchi. Intanto preparare i fungili tagliati a fettine e metterli a saporire su questo battuto con olio, sale e pepe. Rosolare a parte le fettine di petto di tacchino leggermente infarinate e passarle nel tegame con la salsetta sopra descritta. Con lo stesso procedimento si possono fare anche petti di pollo.

Conosci il tuo oroscopo? L'Ariete (21 marzo – 20 aprile)
62. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Il giovane Ariete non ha quasi mai problemi per il suo orientamento professionale: manifesta presto le sue preferenze per un lavoro che lo attira, senza preoccuparsi molto del lato finanziario.
Il suo temperamento lo spinge verso un lavoro che non sia sedentario, verso un'attività che lo spinga verso esercizi fisici, che stimoli il suo bisogno del nuovo, gli dia il modo di affrontare qualche pericolo, di realizzare una qualche prodezza, di soddisfare qualche sensazione forte.
Un mestiere è bello ai suoi occhi se è come un'avventura, con una componente di rischio.
È attratto dalla metallurgia in genere, dalla meccanica, l'estrazione dei minerali, la costruzione di macchine, l'impiego di motori. Troviamo molti Arieti nell'esercito, nella polizia. Fra i professionisti molti medici, dentisti, chirurghi, scultori, attori e molte professioni inerenti allo spettacolo e all'arte in genere.
b) Hai trovato Г anima gemella?
Non abbiate fretta di sposarvi volubili amici dell'Ariete, così pieni di slancio. Ricordate che la vita di tutti i giorni mette l'amore a dura prova. Se volete trovare l'anima gemella fatelo almeno dopo il quindicesimo colpo di fulmine e cercate fra i Leoni, i Sagittari, gli Acquari, i Gemelli, che sono quelli che possono meglio capirvi e completarvi.
Se colui о colei che dovete conquistare è un Leone, ricordate che vuole «brillare», essere al centro dell'attenzione insomma. I Sagittari devono essere convinti, per legarsi a qualcuno, che i legami sono sempre validi, che sono delle belle avventure da vivere insieme. Deve sentir parlare di alti ideali e di lunghi viaggi e allora non resiste. Per farsi amare da un Acquario invece, prima di ogni altra cosa bisogna essere simpatici ai suoi amici perché con un Acquario è difficilissimo trovarsi da soli a quattr'occhi, tanto importanti sono per lui gli amici e l'amicizia. Per conquistare un Acquario bisogna essere insoliti, strani, molto umani e non è certo un segno fatto per chi è geloso.
Per conquistare un Gemello bisogna essere intellettuali, versatili, comunicativi e se si vuoi mantenere un rapporto nel tempo bisogna dargli l'impressione che è libero come l'aria, che può andarsene quando
vuole. Il Gemello ha bisogno di molti complimenti perché vuole piacere e sentire di piacere, perché ama molti flirt.
Il mese di marzo è consacrato al dio Marte.
63. Da leggere, tradurre in russo e riassumere in italiano:
Marte
Prossimo a Giove, Marte godeva in Roma dei più alti onori. Nell'esaltazione del potere e della gloria militari, Romani innalzarono questo dio della guerra molto al di sopra dello stato del suo equivalente greco Ares. I Greci avevano concepito Ares come una divinità impopolare: assetato di sangue, brutale, era uno smargiasso e persino un codardo. Marte invece era il padre di Romolo, colui che costruì le mura di Roma. Il dio romano della guerra proteggeva pure i contadini e pastori, e a volte prendeva l'appellativo di Silvano.
Marzo, il mese di Marte, aveva un seguito di feste dedicate al dio della guerra, protettore della crescita. Il 1 marzo il fuoco sacro nel tempio di Vesta veniva riacceso e gli edifici sacri, come le abitazioni dei sacerdoti, ornati di fronte d'alloro, una pianta sempre associata con Marte. Il 14 marzo si svolgevano le corse equestri nell'imponente Campo Marzio, in cui s'accalcava la cittadinanza. Il 23 si procedeva al rito purificale delle trombe di guerra consacrate.
64. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2008 Marzosabato – s. (santo) Albino
2. domenica – IV di Quaresima
3. lunedì – s. Cunegonda
4. martedì – s. Casimiro
5. mercoledì – s. Adriano
6. giovedì – s. Giordano
7. venerdì – ss. (santi/sante) Perpetua e Felicità
8. sabato – s. Giovanni di Dio (Giornata delle donne)
9. domenica – V di Quaresima
10. lunedì – s. Simplicio
11. martedì – s. Costantino
12. mercoledì – s. Massimiliano
13. giovedì – s. Arrigo
14. venerdì – s. Matilde
15. sabato – s. Luisa
16. domenica – le Palme
17. lunedì – s. Patrizio
18. martedì – s. Salvatore
19. mercoledì – s. Giuseppe (Festa del papa)
20. giovedì – s. Alessandra
21. venerdì – s. Benedetto
22. sabato – s. Lea
23. domenica – Pasqua di Resurrezione
24. lunedì — dell'Angelo (Pasquetta)
25. martedì – Annunc. del Signore
26. mercoledì – s. Emanuele
27. giovedì – s. Augusto
28. venerdì – s. Sisto III Papa
29. sabato – s. Secondo
30. domenica – D. in Albis
31. lunedì – s. Beniamino
Aprile (il mese di aprile ha etimologia incerta)
1. martedì – s. Ugo (Pesce d'aprile)
2. mercoledì – s. Francesco di Paola
3. giovedì – s. Riccardo
4. venerdì – s. Isidoro
5. sabato – s. Vincenzo Ferrer
6. domenica – s. Guglielmo
7. lunedì – s. Ermanno
8. martedì – s. Walter
9. mercoledì – s. Maria Cleofe
10. giovedì – s. Terenzio
11. venerdì – s. Stanislao
12. sabato – S. Giulio
13. domenica – s. Martino papa
14. lunedì – s. Abbondio
15. martedì – s. Annibale
16. mercoledì – s. Lamberto
17. giovedì – s. Aniceto
18. venerdì – s. Galdino
19. sabato – s. Ermogene
20. domenica – s. Adalgisa
21. lunedì – s. Anselmo
22. marterdì – s. Caio
23. mercoledì – s. Giorgio
24. giovedì – s. Fedele
25. venerdì – s. Marco E./ Anniv. di Liberazione
26. sabato – s. Marcellino
27. domenica – s. Zita
28. lunedì – s. Valeria
29. martedì – s. Caterina da Siena
mercoledì – s. Pio V papa
63. Spiegare la seguente situazione in italiano: [11 - Здесь и далее все комиксы любезно предоставлены итальянским журналом «La Settimana Enigmistica». Per gentile concessione de «La settima Enigmistica – Copyriht riservato».]
– Dev'essere stata la prima volta anche per loro: dubito che abbiano mai nuotato prima d'ora con un cretino!
Capitolo II
Perfezioniamo il nostro italiano
Luigi Orsini. Giuseppe Verdi
TESTO
Luigi Orsini. Giuseppe Verdi [12 - Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, oggi R. Verdi 10.10.1813 – Milano 27.1.1901). Compositore. Dopo aver studiato con Vincenzo Lavigna a Milano, rientrò a Busseto per insegnare alla locale società filarmonica. Sostenuto dal commerciante A. Barezzi, di cui aveva sposato la figlia Margherita, esordì alla Scala nel 1839 con Oberto conte di San Bonifacio, ma si affermò solo tre anni dopo, nello stesso teatro, con il Nabucco su libretto di T. Solerà. Morta Margherita nel 1840, nel 1848 Verdi si stabilì nella villa di S. Agata con Giuseppina Strepponi, la prima interprete di Nabucco, che sposò nel 1859. Dopo un intenso periodo compositivo caratterizzato da una produzione in gran parte ancora legata al modello operistico di G. Rossini, V. Bellini e G. Donizetti, ma già capace di raggiungere un primo livello di perfezione (Emani, 1844; Macbeth, 1848), approdò con Rigoletto (1851), Il trovatore e La Traviata (1853), a un teatro nel quale l'approfondimento della psicologia dei personaggi e la ricerca della coerenza e della verità drammatica si accompagnano a un rinnovamento delle formule della tradizione (Un ballo in maschera, 1859; La forza del destino, 1862; Don Carlos, 1867; Aida, 1871). L'acceso dibattito tra conservatori e seguaci delle nuove tendenze stilistiche, segnatamente wagneriane, la crisi del melodramma e il mutato costume operistico portarono Verdi a diradare sensibilmente la propria produzione e a tentare episodicamente il genere strumentale (Quartetto per archi in Mi min., 1873) e la musica sacra (Messa da requiem, 1874). L'incontro con A. Boito fu infine l'occasione per riaccostarsi al teatro di W. Shakespeare (Otello, 1887; Falstaff, 1893) e approdare così a un definitivo superamento del linguaggio della tradizione attraverso l'adozione di uno stile vocale ricco si espressioni e di sfumature. Altre opere: I lombardi alla prima crociata (1843); Giovanna d'Arco (1845); I vespri siciliani (1855); Simon Boccanegra (1857-81) Verdi – durante il periodo di Risorgimento era una sorta di messaggio, che i patrioti italiani scrivevano sui muri delle città per acclamare re Vittorio Emanuele II (Verdi: V–Vittorio, e – Emanuele, r – re, d – d', i – Italia). Gli occupanti stranieri lo prendevano invece come un riconoscimento al compositore Verdi.]
A metà di settembre (1862) i coniugi Verdi sono in viaggio per la seconda volta verso Pietroburgo, dove dovrà andare in scena La forza del destino.
Prima che comincino le prove il Maestro si reca a Mosca in incognito, a sentire il Trovatore; ma il pubblico, saputo che \èrdi è in teatro, prorompe in una tale acclamazione da costringerlo a recarsi sul palco a riceverne l'omaggio imprevisto e improvviso. Б giorno dopo gli artisti gli offrono un grande banchetto.
La sera del 10 novembre La forza del destino va in scena. Nonostante l'ostilità e le brighe del partito «tedesco» e del partito nazionale «russo» l'opera ottiene un grande successo. Per otto sere si replica a teatro affollatissimo. Alla quarta l'Imperatore vuole il Maestro nel suo palco e, prima che Verdi parta, gli conferisce, motu proprio [13 - motu proprio по собственной инициативе, по собственному желанию, от себя лично], la decorazione di San Stanislao.
Con quest'opera, che racchiude gli ultimi aneliti del romanticismo musicale, agonizzante fra le viete ricette di una poesia in piena decadenza – opera ineguale, fra brani volgari ed effusioni alate e splendenti – Verdi suggella per sempre la fase romantica della sua musica e si orienta verso una nuova visione d'arte.
Quando, о solo о con l'ormai inseparabile compagna, si recava per ragioni teatrali in qualche città, non trascurava mai di ricercare quanto vi fosse di artistico о di monumentale, avido di sempre nuove impressioni e di una sempre più vasta cultura.
Così, a Mosca i Verdi visitarono con grande ammirazione il Cremlino; dopo, passati in Spagna, dove La forza del destino otteneva ottimo esito (Madrid, 21 febbraio -------
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63), vollero vedere i luoghi più interessanti. L'Escuriale specialmente, nella sua immensa mole dovuta al genio e al braccio nostrani, destò il loro orgoglio nazionale, traendoli a considerare come anche laggiù lo scalpello e il pennello italiani avessero lasciato un segno imperituro dell'arte nativa. Però l'impressione provatane fu tragica. Il volto del Sovrano feroce che ebbe fatto costruire quel monumento apparve loro come in esso specchiato. Forse il futuro compositore del Don Carlos, vide allora aggirarsi fra quelle colonne il truce fantasma di Filippo II, e ne accolse nello spirito creatore il presentimento d'un'opera nuova, cui avrebbe dato, quattro anni dopo, anima e veste musicale, sull'orme della tragedia schilleriana. Dopo la Spagna, ecco il Maestro a Parigi, nell'attesa di inscenare i Vespri all'Opéra. Ma le prove vanno a rilento, per il malvolere dell'orchestra e l'ostilità generale dei Parigini, che delirano per Wagner. Mai come ora il Teatro dell'Opéra si è meritato l'epiteto rossiniano: «la grande boutique».
Impresari, direttore, orchestra, cantanti, tutti sembravano gareggiare nell'intrigo per impedire il trionfale splendore del genio italiano. Wagner se ne compiace e non si perita di aggiungere qualche filo alla subdola trama. Ma Verdi, che ha ormai contro di sé tutta Parigi intellettuale e ufficiale, compreso lo stesso Imperatore, se ne sta appartato in dignitoso riserbo. Alla fine, lascia in asso Parigi, Opéra, Vespri, anche se il direttore intrigante di quel Teatro è stato sostituito. Meglio la campagna e la solitudine di Sant'Agata che non quel covo di consorteria e di malefatte.
Ah, Sant'Agata! La natura serena, la terra che non mente, vecchi cuori fedeli e anche cari morti sotto le zolle fiorite. Né lo commuovono le notizie che alla fine gli giungono dell'ottimo esito dei Vespri all'Opéra e della Traviata al Teatro Italiano.
Verdi bada ai suoi campi, riordina la sua amministrazione e non si cura affatto di musica. Non vuole nemmeno sentirne parlare. Così lascia sospeso anche un contratto che gli viene proposto dal nuovo direttore dell'Opéra parigina per un altro spartito.
Resta tutta l'estate del '63 a Sant'Agata, dedito esclusivamente alla campagna ma non indifferente a qualcosa d'insolito che lievita nel campo musicale e ad uno spirito polemico e novatore che si agita su giornali e riviste, ad opera specialmente di giovani.
Il romanticismo decadeva stemperandosi nei languori lunari; bisognava opporre il vero al fantastico, il sensualismo al sentimentalismo, la violenza alla oziosa pigrizia dei vecchi motivi tradizionali. I poeti sentivano gli influssi di grandi stranieri, romantici о decadenti, come Heine, Hugo, Baudelaire, Byron…
Verdi, intanto, segue con celato interesse le polemiche e comprende come l'arte volga a nuovi fini ed esiga nuovi mezzi. Ora il Maestro è nella piena validità delle forze; ha scritto venticinque opere in venticinque anni; ma l'ultima parola non l'ha ancora detta. Sente il bisogno di perfezionarsi; perciò si dà a rimaneggiare le sue opere meno riuscite.
L'11 di marzo '67 il Don Carlos va in scena a Parigi, presenti la coppia imperiale e un pubblico d'eccezione. L'esito è, in massima, lusinghiero, anche se gli spettatori restano alquanto freddi. La critica discute l'opera, cui tuttavia riconosce novità di forme melodiche e di mezzi armonici, elevatezza di ispirazione e nobiltà di fattura.
Verdi ormai possiede tutto: fama, rendite, onori, eppure non riposa. Superiore al biasimo come alla lode, continua l'ascesa luminosa: mirabile esempio agli artisti di tutti i tempi.
Il 5 febbraio (1887) alla Scala, in una esecuzione stupenda e alla presenza di un pubblico imponente per quantità e qualità, V Otello va in scena, accolto trionfalmente. La critica scopre un Verdi nuovo. La stessa qualifica di «dramma lirico» data all'opera dal musicista e dal poeta, ne esprime la natura.
La grande serata viene chiusa da dimostrazioni acclamanti di popolo dinanzi l'albergo «Milano». Il Maestro è costretto ad affacciarsi al balcone per ringraziare. Rientrato, non nasconde agli intimi che lo circondano un senso di disagio: rimpiange la solitudine di S. Agata, che lui popolava di fantasmi, quando componeva l'opera e viveva in compagnia ideale di Otello e di Desdemona. D'ora innanzi le creature del suo sogno non saranno più sue; andranno per il mondo: e la lieta fortuna che le accompagnerà, non compenserà certo la tristezza dell'abbandono. È fatale, e forse necessario, che i grandi artisti soffrano, e che anche nella gloria vedano il segno di un'esaltazione effimera.
E modesto e addirittura ritroso si conservò Verdi anche in seguito, opponendosi a che venisse dato il suo nome all'ospedale di Vìllanova, da lui creato e curato in tutti i particolari, come il suo gran cuore gli aveva suggerito.
La filantropia di Verdi si volge ora ad attuare un progetto che gli scalda l'animo da anni: la costruzione di una Casa di riposo per musicisti. Lui vuole beneficare i vecchi che hanno servito l'Arte con devozione e che ora non hanno mezzi sufficienti per vivere, offrendo loro non un asilo umiliante, ma un albergo bello comodo spazioso, dove possano sentirsi ospiti, non ricoverati. Acquista pertanto fuori di Porta Magenta l'area dove la Casa dovrà sorgere e incarica del progetto Camillo Boito, il caro fratello di Arrigo.
Nel frattempo Arrigo Boito, il suo librettista e amico, cerca delicatamente di persuadere il Maestro a tornare sull'idea di scrivere un'opera buffa. È la risata di Falstaff che torna a scrosciare di lontano nella mente di lui.
E nell'estate di quello stesso anno (1889) Boito fa uno schema del libretto e glielo manda. Verdi lo apprezza, lo loda, vorrebbe lavorare ancora, ma… e l'età? Gli anni sono molti, e lui dubita delle sue forze. Boito rispondeva tranquillizzandolo: " Lo scrivere un'opera comica non credo che l'affaticherebbe. La tragedia fa realmente soffrire chi la scrive… Ma lo scherzo e il riso della commedia esilarano la mente e il corpo. Un sorriso aggiunge un filo alla trama della vita… Lei ha una gran voglia di lavorare; questa è una prova indubbia di salute e di potenza… Lei ha desiderato tutta la vita un bel tema d'opera comica. C'è un modo solo di finire meglio che con V Otello: è quello di finire vittoriosamente col Falstaff"
Come resistere a così garbata e insinuante seduzione?
Verdi era a Montecatini per la solita cura e intanto si rileggeva il teatro del Goldoni, disponendo così lo spirito a immagini bonariamente serene. La corrispondenza di questo tempo fra i due artisti è fresca e viva.
Verdi è ora ripreso dalla foga del comporre, nonostante che gravi preoccupazioni vengano a turbare la serenità del suo lavoro. Faccio si è ammalato di esaurimento, e deve abbandonare la direzione della Scala. A Parigi muore Muzio, il fedele discepolo d'un tempo. Tutto un passato di sacrifici e di lotte, di ricordi tristi e lieti, di speranze deluse e di vittorie conseguite, si riaffaccia al pensiero del Maestro.
«Il Panciotto – scrive Verdi a Boito – è sulla strada che conduce alla pazzia. Vi sono dei giorni che non si muove; dorme ed è di cattivo umore; altre volte grida, corre, salta, fa il diavolo a quattro… Io lo lascio un po' sbizzarrire; ma se continua gli metterò la museruola e la camicia di forza».
E Boito di rimando: «Evviva! Lo lasci fare, lo lasci correre; romperà tutti i vetri e tutti i mobili della sua camera, poco importa… vada tutto a soqquadro, ma la gran scena sarà fatta! Evviva!… Io so già quel che farà Lei. Evviva!»
Il maestro ha quasi ottant'anni.
La sera del 9 febbraio si ebbe la prima rappresentazione.
Il pubblico imponente tributò acclamazioni innumerevoli al Maestro che appariva sereno e sorridente, benché un po' pallido per l'emozione.
Il Falstaff agì come un farmaco salutare nei confronti del teatro italiano. Molte città vollero ascoltarlo; e, dopo l'Italia, città straniere importantissime, come Berlino, Vienna, Parigi.
Riportato con riduzioni
VOCABOLARIO
andare in scena (spec. per la prima volta)быть поставленным на сцене(чаще впервые)
mettere in scena (по)ставить на сцене
inscenarevtпоставить (подготовить) спектакль,(также перен.)инсценировать destinosmсудьба
prova ^(generale) проверка, испытание, улика, доказательство, репетиция(генеральная)
omaggiosmдань уважения, дар, подарок, презент
offrire un banchetto (a qd) устроить, дать банкет(в честь кого-л.)
ostilitàsfì.враждебность, неприязнь, вражда 2.piвоенные действия
replicarevt1. возражать 2. отвечать 3. парировать 4. повторять;
replicare uno spettacolo повторить спектакль, дать спектакль повторно
spartitosmпартитура
librettosm либретто
decorazionesf(conferire una insignire di una ~) 1. украшение (действие) 2. украшение, убранство, декор 3. награждение (вручить награду)
trascurarevt 1. пренебрегать, запускать, небрежно относиться 2. не принимать в расчет, не обращать внимания
decadenza л/ -------
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упадок, декаданс
decadenteagg упаднический, декадентский
darsi a qc отдаваться чему-л.;
darsi a fare qc начинать, пускаться делать что-л.
destarevt будить, пробуждать, возбуждать какое-л. чувство
esitosm(avere, ottenere) 1. выход 2. исход, результат(иметь, получить)
delirarevi(di qc) 1. бредить, безумствовать 2. сходить с ума(по чему-л.)
impresariosmимпресарио, антрепренер
direttore d'orchestra дирижер оркестра
gareggiare vi (in qc) соревноваться, соперничать в чём-л.
lasciare in asso бросить ни с того, ни с сего; резко покинуть
sospenderevt1. подвешивать, вешать 2. прерывать, приостанавливать, откладывать
novatoresm(innovatoresm)новатор
lusinghieroagg1. льстивый 2. ласковый, приятный, лестный 3. утешительный
biasimosmпорицание, осуждение
lode л/ -------
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похвала, одобрение, хвала, восхваление
ascesasf1. восхождение 2.fig.подъем, рост
dedicarevt(a qd/qc) 1. посвящать 2. отдавать, посвящать(кому-л.)
dedicasf1. посвящение(в книге)2. памятная надпись(на книге, фотографии)
deditoagg(a qc/qd) преданный(чему/ кому-л.),пристрастившийся(к чему-л.)
essere superiore (a qc/qd) быть выше чего/кого-л., превосходить
perfezionarsivrсовершенствоваться
eseguirevt1. выполнять, исполнять, осуществлять 2. исполнять(муз. произведение, роль)
rimpiangerevtоплакивать, сожалеть, вспоминать с чувством горечи
acclamarevt 1. приветствовать громкими возгласами (рукоплесканиями) 2. единодушно избирать (провозглашать)
esaurimentosm 1. исчерпание, истощение 2. переутомление, истощение
fare il diavolo a quattro 1. поднять дьявольский (адский) шум 2. в доску разбиваться
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti in russo facendo attenzione all'uso delle parole ed espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. A metà di settembre (1862) i coniugi Verdi sono in viaggio verso Pietroburgo, dove andrà in scena l'opera La forza del destino. 2. Prima che comincino le prove il Maestro si reca a Mosca in incognito, a sentire il Trovatore. 3. Saputo che Verdi è in teatro, il pubblico prorompe in una tale acclamazione da costringerlo a recarsi sul palco a riceverne l'omaggio imprevisto e improvviso. 4. Il giorno dopo gli artisti gli offrono un grande banchetto. 5. Nonostante l'ostilità e le brighe del partito «tedesco» e del partito nazionale «russo» l'opera ottiene un grande successo. 6. L'Imperatore russo, prima che Verdi parta, gli conferisce, motu proprio, la decorazione di San Stanislao. 7. Quando si recava per ragioni teatrali in qualche città, non trascurava mai di ricercareuanto vi fosse di artistico о di monumentale. 8. In Spagna La Forza del destino ottenne ottimo esito. 9. L'Escuriale destò il loro orgoglio nazionale. 10.1 parigini deliravano in quei tempi per Wagner. 11. Tutti sembravano gareggiare nell'intrigo per impedire il trionfale splendore del genio italiano. 12. Alla fine, Verdi lascia in asso Parigi, Opéra, Vespri, anche se il direttore intrigante di quel Teatro è stato sostituito. 13. Lascia sospeso anche un contratto che gli viene Proposto dal nuovo direttore dell'Opéra parigino. 14. Il romanticismo decadeva stemperandosi nei languori lunari; bisognava opporre il vero al fantastico, il sensualismo al sentimentalismo, la violenza alla oziosa pigrizia dei vecchi motivi tradizionali. 15. Verdi bada ai suoi campi, riordina la sua amministrazione e non si cura affatto di musica. 16. Il Maestro resta tutta l'estate a Sant'Agata, dedito esclusivamente alla campagna. 17. Continua l'ascesa luminosa: mirabile esempio agli artisti di tutti i tempi. 18. Il pubblico imponente tributò acclamazioni innumerevoli al Maestro. 19. La sera del 9 febbraio si ebbe la prima rappresentazione. 20. Il Panciotto corre, salta, fa il diavolo a quattro. 21. L'esito è, in massima, lusinghiero.
2. Sostituire ai puntini la proposizione semplice о articolata conveniente:
1. La sera del 10 novembre La forza del destino va… scena. 2. Si recò a Mosca… sentire una delle sue opere. 3. A metà di settembre i coniugi sono… viaggio per la seconda volta… Pietroburgo. 4. Per otto sere l'opera si replica… teatro affollatissimo. 5. A Verdi viene conferita la decorazione… San Stanislao. 6. Il compositore si orientò verso una nuova visione… arte. 7. Verdi fu avido… sempre nuove impressioni e… una sempre vasta cultura. 8. Lo scalpello e il pennello italiani lasciarono un segno imperituro… arte nativa. 9. Il volto del Sovrano feroce che ebbe fatto costruire quel monumento apparve loro come… esso specchiato. 10. Forse il futuro compositore del Don Carlos, vide allora aggirarsi… quelle colonne il truce fantasma di Filippo II. 11. Ma le prove vanno… rilento. 12. Dopo la Spagna, ecco il Maestro a Parigi, nell'attesa… inscenare i Vespri… Opéra. 13. Lo stesso Imperatore se ne sta appartato… dignitoso riserbo. 14. Meglio la campagna e la solitudine… Sant'Agata che quel covo… consorteria e… malefatte. 15. Gli giungono le notizie… ottimo esito dei Vespri e della Traviata… Teatro italiano. 16. Il Maestro appare un po' pallido… emozione. 17. La filantropia di Verdi si volge ora ad attuare un progetto che gli scalda l'animo… anni. 18. Verdi era a Montecatini per la solita cura e intanto rileggeva il teatro… Goldoni. 19. Il librettista persuade il Maestro a tornare… idea di scrivere un'opera buffa. 20. Un sorriso aggiunge un filo… trama della vita. 21. Verdi è ora ripreso… foga di comporre. 22. Il Falstaff agì come un farmaco salutare… confronti del teatro italiano. 23. Boito cerca di persuadere il Maestro… scrivere un'opera buffa. 24. Verdi sente il bisogno di perfezionarsi; perciò si dà… rimaneggiare le sue opere meno riuscite. 25. Superiore al biasimo come… lode, continua l'ascesa luminosa.
3. Sostituire ai puntini uno dei verbi seguenti:
cominciare, lasciare, prorompere, conferì re, ricevere, ottenere, delirare,
decadere, Lasciar sospendere, gareggiare, visitare, commuovere, curarsi,
attuare, agitarsi, restare, soffrire, riconoscere; andare in scena,
rimpiangere, inscenare.
1. Prima che… le prove il maestro si reca a S.Agata. 2. Il pubblico…in tale acclamazione da costringerlo a recarsi sul palco e a… l'omaggio imprevisto e improvviso. 3. L'opera… un grande successo. 4. Il ministro gli… una medaglia. 5. Non… mai di ricercare quanto vi fosse di artistico о di monumentale. 6. A Mosca i Verdi… con ammirazione il Cremlino. 7. Eccolo a Parigi, nell'attesa di… l'opera Otello. 8. In quei tempi i parigini… per Wagner. 9. Alla fine decise di… in asso Parigi. 10. Tutti sembravano… nell'intrigo per impedire la rappresentazione dell'opera. 11. Lo… la notizia dell'ottimo esito dello spettacolo. 12. Quell'anno il compositore non… affatto di musica. 13. Preferì… un contratto che gli venne proposto dal nuovo direttore. 14. Il romanticismo… stemprandosi nei languori lunari. 15. Uno spirito polemico e novatore… sui giornali e riviste. 16. La critica discute l'opera, cui tuttavia… novità di forme melodiche e di mezzi armonici. 17. Gli spettatori… alquanto freddi. 18. La filantropia di Verdi si volge ora ad… un progetto che gli scalda l'animo da anni: la costruzione di una Casa di riposo per musicisti. 19. La tragedia fa realmente… chi la scrive. 20. Il 5 febbraio (1887) alla Scala, in una esecuzione stupenda, l'Otello…. 21. Il Maestro… la solitudine di S. Agata, che lui popolava di fantasmi.
4. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
5. Togliendo le parentesi usare il verbo alla forma dovuta del Congiuntivo:
1. Prima che (cominciare) le prove il maestro si reca a Mosca. 2. Prima che Verdi (partire) l'Imperatore gli conferisce una decorazione. 3. Non trascurava mai di ricercare quanto vi (essere) di artistico, avido di sempre nuove impressioni. 4. L'Escuriale destò il loro orgoglio nazionale, traendoli a considerare come lo scalpello e il pennello italiani (lasciare) un segno imperituro dell'arte nativa. 5. Verdi segue con celato interesse le polemiche e comprende come l'arte (volgere) a nuovi fini ed (esigere) nuovi mezzi. 6. È fatale, e forse necessario, che i grandi artisti (soffrire), e che anche nella gloria (vedere) il segno di un'esaltazione effimera. 7. E modesto e addirittura ritroso si conservò Verdi anche in seguito, opponendosi a che (venisse) dato il suo nome all'ospedale di Villanova, da lui creato e curato in tutti i particolari.
i. Voleva offrire loro non un asilo umiliante, ma un albergo bello comodo spazioso, dove (potere) sentirsi ospiti, non ricoverati. 9. Verdi è ora ripreso dalla foga del comporre, nonostante che gravi preoccupazioni (venire) a turbare la serenità del suo lavoro. 10. Lo lasci fare, lo lasci correre; romperà tutti i vetri e tutti i mobili della sua camera, poco importa (andare) tutto a soqquadro, ma la gran scena sarà fatta! Evviva!
6. Finire le frasi usando il Congiuntivo:
1. Stava cercando un libretto che… 2. L'opera ebbe successo nonostante che…. 3. Qualcuno dubitava che la rappresentazione…
a. Aveva bisogno di un tenore che… 5. Sognava di creare un'opera buffa che… 6. Il maestro insisteva che il direttore d'orchestra…
2. Lo apprezzava non perché…. 8. Non era talmente romantico che….
ii. Malgrado che…, lo spettacolo otteneva ottimo esito. 10. Era disposto a tutto purché… 11. Gli dispiaceva che il pubblico… 12. C'era da aspettarsi che i giovani…. 13. Ci voleva una prova che…. 14. Le dispiaceva che le lodi e le lusinghe….
7. Ricavare dai verbi e aggettivi seguenti il sostantivo corrispondente, quindi, formare delle frasi:
a) decadere, provare, acclamare, ricevere, decorare, agonizzare, presentare, decadere, orientare, destinare, considerare, vedere, apparire, rimpiangere, biasimare, trascurare, eseguire, gareggiare, ascendere, lodare, lusingare, apprezzare, persuadere, sospendere, replicare, delirare, dedicare, destinare; b) tragico, feroce, lusinghiero, improvviso, affollato, splendente, avido, orgoglioso, musicale, trionfale, dignitoso, intrigante, fedele, sentimentale, perfetto, imperiale, armonico.
8. Abbinare ad ognuno dei seguenti verbi (punto a) ipossibili sostantivi scelti tra quelli sottoelencati (punto b):
a) attuare, beneficare, persuadere, apprezzare, lodare, rimpiangere, turbare, resistere, tributare;
b) artisti, progetto, autore, opera, libretto, passato, serenità, seduzione, acclamazione.
9. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Его музыка не могла не пробуждать лучших чувств. 2. Автор с нетерпением ждал постановки своей пьесы на московской сцене. 3. До генеральной репетиции оставалось несколько дней. 4. В случае успеха спектакль будет дан повторно. 5. Публика с ума сходила по новому кумиру. 6. Все надеялись, что упадок, царивший на театральных сценах, был явлением временным. 7. В Милане в музее Верди хранятся все партитуры и либретто великого музыканта. 8. Каждому приглашенному на премьеру были подготовлены небольшие подарки. 9. Ни импресарио, ни дирижер не сомневались в успехе новой постановки. 10. Композитор, прервав контракт, неожиданно покинул труппу театра. 11. Поселившись в своем поместье, он полностью отдался музыке. 12. Ветеранам сцены были вручены правительственные награды. 13. Ни лесть, ни восхваления толпы не могли заглушить его чувства одиночества. 14. Столичная публика враждебно встретила это новаторское произведение. 15. Из-за переутомления ему пришлось временно прервать свою творческую деятельность. 16. Это было настоящее восхождение к вершинам искусства. 17. Он старался никогда не сожалеть о прошлом. 18. Надо быть выше мелочных обид и враждебных взглядов недоброжелателей. 19. Маэстро не переставал совершенствовать свою музыку на протяжении всей жизни. 20. Композитор был встречен громкими аплодисментами всего зала.
ANNOTAZIONI LESSICALI
scena sf
# parte unitaria del dramma teatrale, in cui agiscono gli stessi attori. Comparire, entrare in scena, essere di scena, detto dell'attore che è impegnato nella recitazione. Mettere in scena, rappresentare О (esteso, spec. al plurale) Teatro: è la prima volta che questa opera lirica compare sulle nostre scene.Ritirarsi dalle scene, lasciare, abbandonare la carriera teatrale
# (esteso) Insieme degli elementi scenografici fissi о montati sul palcoscenico (Dietro le scene, dietro le quinte).Cambiamento di scena,(ancheflg.) mutamento improvviso e radicale
# luogo in cui avviene, о si finge avvenuta, l'azione teatrale (nelprimo atto dell'opera la scena è in Egitto)
# Azione, comportamento dei personaggi teatrali (Scena muta, senza dialogo). Colpo di scena,(flg.) avvenimento improvviso che produce notevoli cambiamenti
# (esteso, flg.) Attività, vita umana. Scomparire, uscire, ritirarsi dalla scena politica, letteraria, ecc. Assistere a una scena sinistra.Il quadro rappresenta una scena di battaglia. Ti prego di non fare scene
scenatasf sfogo incontrollato, litigio scenariosm
# Insieme dei fondali e delle quinte che costituiscono la scena in cui ha luogo l'azione teatrale О (cine) Soggetto e sceneggiatura di un film
# (esteso) Nel linguaggio giornalistico una situazione (gli scenari della crisi governativa)sceneggiaturasf testo definitivamente elaborato di un film о di un programma televisivo palcoscenicosm palco di assi di legno sul quale agiscono gli attori prima s/prima rappresentazione di uno spettacolo teatrale о cinematografico (andare a una prima)
10. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
11. Tradurre le seguentifrasi in russofacendo attenzione alle parole ed espressioni in corsivo:
1. L'opera di Verdi «Due Foscari» è nuova per le scene russe. 2. Stasera il Teatro alla Scala va in scena con la «Traviata». 3. Nell'ultimoatto la scena è in campagna. 4. Che questa tua scena di gelosia sia l'ultima! 5. Quando va in scena il vostro nuovo spettacolo? 6. Siamo andati dietro le quinte a salutare la cantante. 7. Il direttore d'orchestra non è salito sul palcoscenico. 8. Quando è stata messa in scena questa commedia? 9. Dopo le ultime elezioni al parlamento si aspettava un cambiamento di scena. 10. La scena finale è riuscita perfettamente. 11. Per un attore è sempre difficile ritirarsi dalle scene. 12. È stata veramente una scena muta. 13. Non vorrei rivedere quella scena di sangue. 14. Perchéhaifatto questa scenata? 15. Stamattina il telegiornale ha fatto vedere qualche scena della vita militare dei soldati americani. 16. Lo spettacolo è pieno di colpi di scena. 17. Quando entra in scena l'attrice che ti piace tanto? 18. Speriamo che la tua nuova sceneggiatura piaccia al regista. 19. Gli scenari della crisi politica sono imprevedibili. 20. Dopo gli ultimi avvenimenti il ministro dovrebbe uscire dalla scena politica. 21. LI palcoscenico deve essere riparato entro stasera. 22. Chi ha fatto le scenografìe? 23.Chi è lo scenografo di questo spettacolo? 24. Alcune scene del film ci hanno fatto piangere. 25. Verrai anche tu alla prima della «Turandot» al Bolscioi? 26. Avete già prenotato i biglietti per la prima'? 27. I fiori finiti sul palcoscenico venivano raccolti dagli attori. 28. Sul palcoscenico c'era solo un tavolo e un paio di sedie.
12. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. В этой пьесе мало сценических эффектов. Это была немая сцена, как в гоголевском «Ревизоре». 2. Труппа вашего театра тоже будет ставить эту драму? 3. Кто автор декораций этого спектакля? 4. Какой художник делал эти декорации? 5. Как зовут сценариста этого фильма? 6. Какие сцены из фильма тебе особенно запомнились? 7. Не исключено, что все закончится новой сценой ревности. 8. Он не покинул сцены до самого конца. 9. Этому политическому деятелю пора сойти со сцены. 10. За кулисами актрису, как всегда, ждали поклонники ее таланта. 11. Когда пойдет этот новый спектакль? 12. Он ходит на все премьеры московских театров. 13. Я уже купил билеты на эту премьеру. 14. Финальная сцена была очень убедительной. 15. Цветы бросали прямо на сцену. 16. На сцене было всего два актера. 17. Вскоре в правительстве следует ожидать смены декораций. 18. На политической арене страны появились новые перспективные политики.
destino sm
# II corso degli eventi considerato come predeterminato, immutabile e indipendente dalla volontà umana: rassegnarsi al destino; subire il destino; seguire il proprio destino; il destino ha voluto così; (non) credere al destino; essere perseguitato dal destino; prendersela con il destino; È destino che … (È fatale che…)
# gener.Sorte: predire, leggere il destino a qd
Abbandonare qd al proprio destino, disinteressarsi di qd
Destini pi: i destini della patria; è un popolo chiamato a grandi destini sorte sf
# ipotetica forza misteriosa e sovrumana che si immagina presiedere agli avvenimenti umani e regolarne, secondo sue leggi imperscrutabili, lo svolgimento: la sorte ha voluto così; affidarsi, rimettersi alla sorte; essere in balia della sorte; La sorte: buona, cattiva, mala, favorevole, sfavorevole, contraria, avversa, nemica. Sperare nella buona sorte; imprecare contro la mala sorte; tentare la sorte (la fortuna)
# condizione, stato, che tale forza superiore riserba agli uomini: essere contento (scontento) della propria sorte; compiacersi, lamentarsi della propria sorte; avere una buona, una cattiva sorte
13. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
14. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. Non è facile rassegnarsi al destino. 2. È difficile sfuggire al destino. 3. Quale buon vento ti porta? 4. La sorte non ha voluto che noi ci rivedessimo. 5. Abbandonato al proprio destino lui non si è perso in questa vita. 6. Sei capace di leggere il mio destino!!. È destino che loro non siano potuti tornare in patria. 8. Non prendertela con il destino! È tutta colpa tua. 9. La sorte volle che tutto finisse così. 10. Sperava sempre nella propria sorte. 11. Alla fine decise di affidarsi alla sorte. 12. Non faceva che imprecare contro la mala sorte. 13. Non dobbiamo mai lamentarci della propria sorte. 14. Avrai sicuramente una buona sorte. 15. Non tentare la sortel Non è il caso. 16.Tutto si aggiusterà. Rimettiti alla sorteì 17. Se la sorte ha voluto così, pazienza! 18. Nonè sempre male essere in balia della sorte. 19. Non ci resta che sperare nella buona sorte.
15. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Этому народу уготовано большое будущее. 2. Тебе придется смириться с судьбой. 3. К сожалению, никто не застрахован от ударов судьбы. 4. Какими судьбами? 5. Удары судьбы преследовали его всю жизнь. 6. Судьбы людей во многом зависели от политического выбора страны. 7. Дети, брошенные на произвол судьбы, могут стать жертвой криминального мира. 8. Тебе не стоит обижаться на судьбу: она многое дала тебе в жизни. 9. Не беспокойся! Положись на судьбу! 10. Не стоит жаловаться на судьбу! Твое положение не так уж плохо. 11. Мы верим в то, что судьба будет благоприятствовать нам. 12. Ты должен быть доволен своей судьбой: все так удачно складывается. 13. Наш характер – это наша судьба. 14. Ты должен быть хозяином своей судьбы. 15. Будем надеяться на судьбу и делать все возможное. 16. К сожалению, судьба не всегда благоприятствует нам.
trascurarevt
# trattare con negligenza, non curare sufficientemente: trascurare gli studi, gli affari; non circondare di debite cure, non aiutare a sufficienza: trascurare la famiglia, la moglie О omettere, tralasciare, non tenere in conto: trascurare di mettere in guardia; non trascuriamo di esaminare ogni indizio; trascurare la differenza
trascurarsivr non avere abbastanza cura della propria salute e del proprio modo di vestire, di acconciarsi, e sim trascuratezza sf caratteristica, atteggiamento di chi è trascurato: tutti conoscono la sua trascuratezza; atto da persona trascurata trascurato part. pass, (anche agg)
# chi agisce con poca cura, premura, sollecitudine: è trascurato nei suoi doveri
16. О non ben tenuto, detto di cose: una casa molto trascurata О trattato con scarsa considerazione, con poco affetto: si sente trascurato in famigliaTradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
17. Tradurre le seguenti frasi in russo:
1. Non trascurare l'influenza: può comportare delle complicazioni. 2. È molto trascurato nel vestire. 3. La malattia è troppo trascurata, è difficile fare qualcosa. 4. Nonostante tutto non dovevi trascurare gli affari. 5. Bada di non trascurarti! 6. Ci dispiace che lui trascurii bambini. 7. Un vero uomo non trascura mai la famiglia. 8. La donna non dovrebbe mai trascurarsi. 9. Una donna trascurata fa pietà. 10. La sua trascuratezza mi dà fastidio. 11. I capelli trascurati ti fanno fare una brutta figura. 12. Negli ultimi tempi si sentiva una moglie trasurata. 13. Non ti vergogni di un marito così trascurato? 14. Neanche se ti innamori devi trascurare gli studi. 15. Non mi piacciono case trascurate. 16. La donna non dovrebbe trascurare le mani. 17. Cerca di non trascurare i genitori. 18. Non trascurare mai i bambini! 19. Non credo che lui sia trascurato nei suoi doveri. 20. Non dobbiamo trascurare nessun dettaglio.
18. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Никогда не пренебрегай своими обязанностями. 2. Почему ты сегодня так небрежно одет? 3. Ты не должен небрежно относиться к своим детям. 4. Его небрежность в делах может плохо кончиться. 5. Женщины никогда не прощают небрежного к ним отношения. 6. Во время болезни он очень запустил свою квартиру. 7. Запущенная болезнь с трудом поддается лечению. 8. Всем известна его небрежность во всем. 9. В тот вечер он был не очень внимателен к своей жене. 10. Вы должны больше заботиться о себе. 11. Не пренебрегай здоровьем: оно тебе еще очень пригодится. 12. Дверь нам открыла пожилая неухоженная женщина. 13. Она довольна небрежна в работе. 14. В последнее время он здорово запустил учебу. 15. Он производил впечатление неопрятного человека. 16. Он совсем не заботился о семье. 17. Береги себя! 18. Кому понравится его безалаберность? 19. Детская безнадзорность ничем хорошим не может закончиться. 20. В этом деле не надо пренебрегать никакими мелочами.
19. Tradurre in russo i seguenti modi di dire e gruppi di parole con la preposizione su, farne delle frasi:
sul livello del mare; credere sulla parola; dare sul giardino; contare su qd; sull'imbrunire; sul fare della sera (del mattino); fare qc sul serio; essere sul punto di fare qc; andare (montare) su tutte le furie; un'opera su Cesare; sui trent'anni; su per giù; stare sulle spine; essere (capitare) come il cacio sui maccheroni; sdraiarsi sull'erba; essere (andare) sulla bocca di tutti; ungere (toccare) sul vivo qd; contare sulle dita; la notte sulla domenica; sui duecento euro; sulle prime.
20. Tradurre in italiano le seguenti frasi usando le espressioni e modi di dire con la preposizione su:
1. В то время композитору было около восьмидесяти лет. 2. На рассвете разразилась страшная гроза. 3. Это случилось в ночь на понедельник. 4. До ближайшего города километров пять. 5. Весть об успехе новой оперы уже у всех на устах. 6. За эту энциклопедию я заплатил около 70 евро. 7. Дом находится на высоте 600 метров над уровнем моря. 8. Давай поговорим серьезно! 9. За кулисами все были как на иголках. 10. Все успехи и неудачи, которые выпали на его долю, он мог пересчитать по пальцам. 11. Есть люди, которые за всю свою жизнь так и не успевают спокойно полежать на травке: все время куда-то спешат. 12. Он уже собирался уехать из этого города, как обстоятельства резко изменились. 13. Благодаря новой работе, он как сыр в масле катался. 14. Этими словами ты буквально задел нас за живое. 15. Поначалу им все понравилось на новой работе. 16. Потом он решил написать книгу об Иване Грозном. 17. Я поверил им на слово. 18. Куда выходят твои окна? 19. Твое поведение его просто взбесило. 20. Я на тебя рассчитываю. Не подведи меня!
21. Fare delle frasi con i seguenti verbi e locuzioni verbali messi in rilievo, facendo attenzione alla reggenza ed ai suggerimenti lessicali:
1) avviene (impers.) di fare qc; capita (impers.) di fare qc; succede (impers.) di fare qc;
2) avere la cortesia (la gentilezza, la bontà) di fare qc; aver bisogno di
3) qc/qd (amore, un amico); aver bisogno di fare qc (tornare, parlare);bisogna (impers.) fare qc (lavorare, curarsi);
4) cercare qc/qd (un lavoro, un amico, moglie, marito, la gloria, la ricchezza); cercare di fare qc (capire, farsi capire, arrivare, telefonare); cercarsi rogne; cercarsela (cercarsele): Se l'è proprio cercate! Se le è andata a cercare!
5) chiedere qc a qd (un libro a un amico); chiedere a qd di fare qc (a un vicino di fare un favore);
6) cominciare qc (l'attività, una ricerca); cominciare a fare qc (suonare il violino, comporre la musica); comincia (impers.) a fare (fare caldo, essere notte); cominciare con qc (con una descrizione, con il primo raggio del sole); cominciare col fare (col dire);
7) astenersi da qc (dal lavoro, dal fumo, dal vino, dal gioco); astenersi dal fare qc (dal fumare, dal bere, dal parlare);
8) autorizzare qc (l'apertura di qc, la chiusura); autorizzare qd a fare qc (aprire, chiudere, bloccare).
22. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche italiane trovando Г equivalente in russo:
1. Nascere sotto una buona stella – »…
essere fortunato
2. Nascere sotto una cattiva stella —>…
essere sfortunato
3. Tenere testa a qualcuno…
controbattere con decisione le tesi di qualcuno
4. Essere in forma…
essere in perfetto stato fisico e/o morale
5. Subire uno scacco…
avere un insuccesso
6. Scendere dalle stelle alle stalle…
passare da una situazione favorevole ad una avversa
7. Remare contro —»…
impegnarsi contro qualcuno о contro qualcosa
8. Portare la propria croce —>…
provare le proprie sofferenze ed avere i propri guai
9. Dare corpo (o vita) a qualcosa…
10. creare qualcosaPatire le pene dell'inferno —>…
soffrire molto
11. Fare strada nella vita —>…
avere successo
12. Fare i salti di gioia —»…
essere molto felici
13. Farci una croce sopra —>…
considerare un argomento finito о una situazione conclusa
14. Fare calmare le acque —>…
aspettare tempi migliori
15. Essere un vulcano – >…
avere la mente sempre in fermento con entusiasmo e immaginazione
23. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
24. Togliendo le parentesi usare il verbo al congiuntivo:
1. Non ci sembra vero che i loro figli (essere) così trascurati. 2. Ci dispiaceva che (dovere) portare la propria croce. 3. Aspettiamo che prima о poi lui (scendere) dalle stelle alle stalle. 4. Lui non vede che (remare) contro. 5. Dubito che lui (fare) salti di gioia quando saprà tutto. 6. È difficile che loro (sospendere) i lavori e (farci) sopra una croce, su quel progetto. 7. Ti aiuterò a patto che tu (smettere di lamentarsi). 8. È poco probabile che lui (rassegnarsi) al destino e non (fare) più niente. 9. Vorrei sperare che lei (essere) contenta della propria sorte. 10. La proposta non era talmente lusinghiera che loro la (accettare) subito. 11. Vorrei sperare che questo spettacolo (andare) in scena anche a Mosca. 12. Non siamo sicuri che i bambini, rimasti soli, non (fare) il diavolo a quattro. 13. Era destino che (dovere) patire tutte le pene dell'inferno. 14. Prima che (calmarsi) le acque è meglio non intraprendere niente. 15. È inutile che tu (rimpiangere) il passato. 16. Dubito che qualcuno (potere) sfuggire al destino. 17. Non era del tutto sicuro che la dedica le (piacere). 18. Se lui (nascere) sotto una buona stella, gli sarebbe stato più facile tenere testa a tutti gli inconvenienti. 19. Aspetto che tu mi (leggere) il destino e vado via. 20. Malgrado il destino lo (perseguitare), in fin dei conti riuscì a far strada nella vita. 21. Possibile che né biasimi né lodi lo (turbare)?! 22. Per quanto tu (lamentarsi) della sorte, non cambia niente se non agisci. 23. Nessuno dice che (essere) facile avere successo in tutto. 24. C'è poco da sperare che questo ministro (ritirarsi) dalla scena politica. 25. Temo proprio che le prove non (essere) sufficienti. 26. Voglio sperare che questo deodorante non ti (piantare) in asso.
25. Ai verbi del punto a) aggiungere i sostantivi del punto b) e con i nessi ottenuti fare delle proposizioni soggettive che esigano il congiuntivo, seguendo l'esempio:
a) prorompere, conferire, trascurare, ottenere, lasciare, destare, provare, accogliere, inscenare, impedire, piantare in asso, sospendere, sostituire, commuovere, giungere, riordinare, proporre, lievitare, decadere, seguire, sentire, discutere, continuare; attuare, beneficare, persuadere, apprezzare, lodare, rimpiangere, turbare, resistere, tributare;
b) acclamazioni, ricevimento, esito, successo, decorazione, impressione, lavoro, orgoglio, segno, presentimento, uno spettacolo, trionfo, colleghi, contratto, direttore d'orchestra, accoglienza, notizia, amministrazione, libretto, romanticismo, uno spirito polemico, polemiche, bisogno, problema, ascesa, artisti, progetto, autore, opera, libretto, passato, serenità, seduzione, omaggio.
26. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Надо стараться быть выше обид и оскорблений. 2. Все буквально с ума сходили по этому певцу. 3. Хотя генеральная репетиция уже прошла, спектакль еще не был по-настоящему готов. 4. Репетиция была прервана, но никто из актеров не расходился. 5. К презентации необходимо подготовить небольшие подарки. 6. Никто не знал, когда будет снова поставлена эта опера. 7. Дирижер был встречен бурными аплодисментами публики. 8. Хотя и было сказано много лестных слов о спектакле, автор был разочарован постановкой. 9. Он явно не заслуживал всех этих порицаний. 10. Он снова принялся за учебу и это помогло ему забыть о случившемся. 11. Я сомневаюсь, что результат будет положительным. 12. Этот стиральный порошок не подведет тебя. 13. Из-за эпидемии гриппа занятия в школах были временно прекращены. 14. Хотя это и лестное предложение, мы должны отказаться. 15. От судьбы не убежишь. 16. Не ропщи на судьбу, она в твоих руках. 17. Она была довольна своей судьбой, хотя не всегда в жизни все шло гладко. 18. Ты достоин того, чтобы судьба благоволила тебе. 19. От этого решения зависят судьбы многих людей. 20. Режиссер считает, что финальные сцены фильма особенно удались. 21. На сцене вновь появился любимый всеми комик.
b) 1. Этот композитор родился под счастливой звездой. 2. С самого рождения звезды не благоприятствовали его судьбе. 3. Не дай бог кому-либо родиться под несчастной звездой. 4. Никогда и ни перед кем он не склонил головы. 5. Это был просто зигзаг судьбы. 6. В конце концов и тебе придется спуститься с небес на землю. 7. Каждый из нас несет свой крест. 8. Всего себя без остатка он посвятил творчеству. 9. Иногда приходится испытывать и муки ада. 10. Все-таки ему удалось пробиться в этой жизни. 11. Получив новогодние подарки, ребенок запрыгал от радости. 12. Хватит! Я ставлю крест на наших отношениях. 13. Надо переждать, пока все успокоится. 14. Поступая так, ты идешь против течения. 15. Теперь ты в прекрасной форме! Я рад за тебя.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
27. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
28. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
29. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi è Giuseppe Verdi?
3. Dove nacque il compositore Verdi?Perché nel settembre del 1862 i coniugi Verdi si diressero a Pietroburgo?
4. Perché prima delle prove il Maestro partì per Mosca?
5. Come fu la reazione del pubblico moscovita?
6. Quando andò in scena La forza del destino?
7. Nonostante che cosa l'opera ottenne un grande successo?
8. Per quante sere l'opera si replicò a teatro affollatissimo?
9. Che decorazione fu conferita a Verdi dall'imperatore russo?
10. Con quale opera Verdi racchiude per sempre la fase romantica della sua musica?
11. Chi accompagnava Verdi nei suoi viaggi?
12. Che cosa visitarono i Verdi a Mosca?
13. Che cosa destò l'orgoglio nazionale dei coniugi in Spagna?
14. Quale opera fu ispirata dal truce fantasma di Filippo II?
15. Perché le prove dei Vespri andavano di rilento?
16. Perché il pubblico parigino delirava per Wagner?
17. Perché Verdi lascia in asso Parigi, l'Opéra, Vespri!
18. Che esito ebbero i Vespri all'Opéra di Parigi e la Traviata al Teatro italiano?
19. Che fine ebbe il contratto per un altro spartito proposto dal nuovo direttore dell'Opéra parigino?
20. Perché decadde il romanticismo?
21. Quante opere scrisse il compositore in venticinque anni?
22. Come venne accolto il Don Carlos dal pubblico e dalla critica? 2 3. Perché il Maestro fece costruire una Casa di riposo per musicisti?
24. Chi e perché persuase Verdi a scrivere un'opera buffa?
25. Che cosa rileggeva Verdi nel comporre il Falstaff!
26. Quando il Falstaff ebbe, la prima rappresentazione?
27. Quali opere del Maestro conosci?
30. Riassumere il testo in breve.
31. Tracciare un ritratto del grande Verdi.
32. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla F (un'affermazione falsa)'.
33. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false:
spiegarne il perché e ristabilire la verità.
34. Riassumere il testo per esteso.
Luigi Orsini. Verdi, uomo e artista
LETTURA SUPPLEMENTARE
35. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Luigi Orsini.Verdi, uomo e artista
Giuseppe Verdi, per la sua natura e per la sua attività prodigiosa, fu una delle figure più rappresentative della nostra gente in quel periodo dell'Ottocento che fu eminentemente rivoluzionario e pieno di fato per la storia e per l'arte. Verdi fu un grande Italiano prima ancora di essere un grande musicista; esempio stupendo agli uomini di ogni tempo.
L'uomo ebbe indole appassionata e romantica, pudicamente celata sotto una certa scontrosità selvatica, atta a preservarlo da lusinghe о abbandoni compromettenti. Generoso senza ostentazione, operava il bene per se stesso, in silenzio e all'ombra, per non umiliare il beneficato; come quando – per citare uno dei tanti esempi della sua pudica pietà, – avendo visto a Busseto, di pieno inverno, alcuni uomini e molti bimbi che camminavano scalzi sulla neve, tanto se ne turbò da mandare un suo servo a Parma ad acquistare parecchie paia di scarpe di varia misura per quei disgraziati. Il servo obbedì e ficcò la merce alla rinfusa dentro un sacco. Al suo ritorno, il Maestro pazientemente si diede ad appaiarle legandole a coppie con uno spago; poi le rimise dentro il sacco e le consegnò al parroco di Busseto dicendo: «Le dia a coloro che sono scalzi, ma non si sappia che vengono da me».
«Ah, buone azioni fanno tanto bene!» scriveva poi alla contessa Giuseppina Negroni-Prato, per lodarne un gesto inteso a migliorare le condizioni economiche dei suoi dipendenti. Giusto con gli altri e severo con se stesso, riuscì a dominare le proprie passioni, serbandosi tuttavia fiero e dignitoso in ogni tempo e in ogni circostanza. Corretto nell'adempiere i propri obblighi, era altrettanto rigoroso nell'esigere dagli altri rispetto ai propri diritti. Uomo tutto di un pezzo; riflessivo, ma irremovibile quando avesse presa una decisione. Avveduto ammi-nistratore dei suoi interessi, sapeva tutelarli di fronte a chiunque – librettisti, editori, impresari, – secondo giustizia.
Innamorato della terra nel senso più alto della parola, ne sentì e ne visse la poesia eterna, e seppe scorgere, dietro le ragioni utilitarie del prodotto, l'insegnamento perenne della sanità materiale e morale nella semplicità del costume. Considerò la vita come una milizia da servire per il bene comune della solidarietà umana; e dopo l'umanità, amò la Patria con passione ardentissima, offrendo ad essa quanto poteva per alleviarne coi mezzi materiali le sofferenze, per esaltarne, con l'arte, le fedi e le glorie. Scriveva in musica la nuova storia d'Italia, e la portava in fiera ambasceria di italianità anche fra popoli stranieri, richiamando sulla nostra buona causa l'interesse e la simpatia di quasi tutta l'Europa. Compiutasi l'unità nazionale, Verdi premiò il sacrificio degli Italiani porgendo loro il godimento ineffabile di sempre più nuove e spirituali armonie.
L'artista rispecchiò fedelmente l'uomo. La sincerità che lui soleva porre in ogni suo atto о rapporto sociale, – una sincerità dapprima impetuosa, con il tempo, più controllata, ma sempre schietta – appare anche nell'arte sua; sicché questa può dirsi la confessione di lui stesso e il racconto della sua vita. Le sue opere ci parlano sempre di lui, cittadino amante sposo padre. Nella sua musica c'è il fremito della passione, la dolcezza dell'idillio, l'elegia del dolore, il riso della beffa. L'arte sua ebbe il volto della sua anima non solo, ma anche quello dell'umanità, di cui si rese interprete universale. Onde bene cantò di lui il D'Annunzio: «Pianse ed amò per tutti».
Riportato con riduzioni
VOCABOLARIO
prodigiosoaggчудесный, необычайный, превосходный, поразительный eminentementeavvвысоко, возвышенно
fatosm1. рок, судьба 2. гибель, смерть
indolesfì.нрав, характер, природа 2. основная особенность, характер
scontrositàsfнеподатливость, строптивость, несговорчивость, неуступчивость
comprometterevtкомпрометировать
compromettenteaggкомпрометирующий
generosoaggщедрый
ostentazionesfхвастовство, чванство, показуха
beneficenzasfблаготворительность
pudicoaggстыдливый, скромный, целомудренный
parrocosmприходский священник
rigorosoagg1. строгий, суровый 2. Точный
36. irremovìbile agg 1. несменяемый (о должн. лице) 2. непреодолимый 3. не(по)колебимый, непреклонный, твердый tutelare vt опекать, охранять, защищатьRiassumere il testo in breve e poi per esteso.
37. Temi da svolgere:
1. Giuseppe Verdi nella storia dell'arte.
2. Le opere di Verdi.
2. La situazione culturale dell'Ottocento.
3. Verdi che «pianse ed amò per tutti».
4. Giuseppe Verdi e la Russia.
Un po' di storia antica
Il teatro antico
38. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Il teatro antico
Il teatro, forse, era un po' meno apprezzato dai Romani, nonostante la sua tradizione relativamente antica. Le feste dovevano essere un'occasione per divertirsi, e la loro preferenza andava ai diversi tipi di commedia, sia di ispirazione greca, come quelle di Plauto о di Terenzio, sia farse popolari di origine campana, una sorta di precursori della commedia dell'arte. Inoltre bisognava fare attenzione che un altro spettacolo più attraente non inducesse la folla a disertare le gradinate. Era ciò che si era verificato alla prima rappresentazione della Hecyra (La suocera) di Terenzio, tanto che l'autore fu costretto a ripresentare il suo lavoro in un'altra occasione. Un nuovo genere teatrale, il mimo (che non era muto), cominciò ad assorbire le altre forme di teatro nel I secolo a.C. Lui metteva in scena i costumi dell'epoca, oppure favole, che talvolta non erano prive di un certo intento moralizzatore, e piaceva molto.
È necessario ora comprendere lo stato di giubilo popolare in cui si svolgevano tutti questi giochi alla fine della Repubblica e, soprattutto,sotto l'Impero. La folla attendeva l'apertura del circo davanti al suo ingresso fin dal primissimo mattino, a volte persino dalla vigilia. Il tempo in attesa passa in fretta; si mangia, si beve, si fanno scommesse, si affittano i cuscini per sopportare meglio la lunga giornata sui gradini di pietra. A poco a poco arrivano i cittadini importanti che vengono acclamati о vituperati. A volte vengono fatti persino oggetto di lancio di mele. Nei tempi antichi al posto delle mele venivano lanciate pietre, ma dopo la proibizione di lanciare simili proiettili si ripiegò sui frutti.
I giochi hanno inizio con una lunga processione che discende dal Campidoglio, attraversa il Foro, imbocca il vico Etrusco e rasenta il foro Boario per arrivare al Circo Massimo. I Romani amano in modo particolare queste processioni. Tutte le case, le botteghe e monumenti sono addobbati con tessuti, quadri, statue. In testa, davanti ai grandi magistrati e ai sacerdoti, un edile curule su un carro tirato da quattro cavalli bianchi ostenta una toga purpurea sopra una tunica ricamata. Lo seguono alcuni adolescenti – di quattordici, quindici anni – tutti figli di cavalieri, che precedono gli equipaggi che dovranno correre nel circo. Gli aurighi indossano abiti militari con casco e corazza. Seguono gli atleti quasi nudi, e tre cori di danzatori: il primo è composto da adulti, il secondo da adolescenti, il terzo da bambini. Dopo di loro vengono i suonatori di flauto, quelli di cetra (con i loro strumenti d'avorio a sette corde), e di lituo. Un gruppo di danzatori vestiti di pelli di capra e altri con tuniche da donna e mantelli fiorati, imitano i satiri e i sileni; le loro danze provocano il riso negli spettatori. Sono seguiti dai sacerdoti e circondati da musicisti, che recano cofanetti e piatti d'oro dove bruciano gli incensi. Infine avanzano i collegi dei pontefici, che precedono le statue degli dèi in avorio, incoronate d'oro e pietre preziose. Gli dèi della triade capitolina: Giove, Giunone, Minerva, hanno diritto a carri ricoperti d'argento e d'avorio, tirati da quattro cavalli condotti da bambini nobili. Gli altri dèi devono accontentarsi di portantine recate a spalla.
Quando la processione fa il suo ingresso nel circo per compiere in esso un giro intero, scoppiano urla e applausi. Dopo i sacrifìci rituali vengono aperti i giochi, e araldi a cavallo, con indosso una lunga tunica color porpora, fanno il giro della pista per annunciare le corse. Mentre i carri si disputano la palma, sulle gradinate infuria il tifo: uno incoraggia il suo favorito, l'altro un auriga che non ce la mette tutta. Ciascuno pensa a quanto ha scommesso, e c'è chi sviene alla fine della competizione perché ha perso tutto… о perché si è trovato ricco all'improvviso! La folla faceva pensare ai muggiti del mare infuriato. Una corsa è appena finita che già il popolo ne reclama un'altra a gran voce. In una sola giornata potevano venir disputate anche venticinque corse, il che significava una permanenza al circo di quattordici, quindici ore filate. La folla ama anche le esibizioni degli acrobati che, in piedi sulla sella, tengono per la briglia due cavalli lanciati al galoppo e saltano dalla groppa dell'uno a quella dell'altro. Sempre al circo si svolgono anche le prestazioni dei lottatori. L'imperatore Augusto aveva proibito alle donne di assistere a queste esibizioni perché i contendenti lottavano nudi, cosparsi d'olio per ammorbidirsi i muscoli. A volte l'imperatore offre persino al popolo stupefatto autentiche ricostruzioni di battaglie, con fantaccini e cavalieri; e combattimenti tra elefanti che reggono sulla schiena torrette capaci di contenere sessanta guerrieri. Nessuno vuole mancare a questi divertimenti, e quando lo spettacolo del circo dura parecchi giorni, sono molti coloro che preferiscono trascorrere la notte sulle gradinate per non perdere il posto.
39. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Lombardia
40. Leggere e tradurre in russo il testo:
Lombardia (Capoluogo – Milano)
La Lombardia ha un'estensione di 23.834 km -------
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(la quarta regione italiana dopo Sicilia, Piemonte e Sardegna). La Regione confina: a nord con la Svizzera; a est con il Trentino-Alto Adige e il Veneto; a sud con l'Emilia– Romagna; a ovest con il Piemonte. Il territorio della Lombardia va dalle più alte e nevose vette delle Alpi Retiche fino alla parte più bassa della Pianura Padana, cioè fino al corso del fiume Po. La Regione si divide da nord a sud in tre zone principali: Alpi, Prealpi (con la zona subalpina) e pianura. La Lombardia è la regione più popolosa d'Italia e la seconda, dopo la Campania, per la densità (373 ab/km -------
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). L'attuale assetto demografico è il risultato dei profondi flussi migratori avvenuti tra gli anni '50 e '70, provenienti dalle regioni meridionali, orientali e dalle aree montane. Le province sono nove: Milano, Varese, Como, Sondrio, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Pavia.
La Lombardia è la regione maggiormente sviluppata del paese, grazie soprattutto alla favorevole posizione geografica, al centro delle vie di comunicazione tra il bacino del Mediterraneo e l'Europa centrale. Dotata da secoli da una florida agricoltura, la regione è stata la prima, nel corso del secolo XIX, a intraprendere la via dell'industrializzazione e rimane ai vertici nel processo evolutivo verso un'economia postindustriale. Il grado di sviluppo non è tuttavia omogeneo: accanto ad aree economicamente floride, soprattutto intorno ai capoluoghi, esistono realtà assai più depresse, principalmente in alcune vallate alpine. L'agricoltura delle zone fertili è molto intensa e redditizia. Tra i prodotti agricoli primeggiano: il frumento, il granturco, il riso. Notevole è anche la produzione delle patate, della segale, della barbabietola da zucchero, dei cavoli, dei piselli. Buona, ma non ingente, è la frutticoltura (mele, pere, pesche).
La viticoltura è relativamente poco estesa, ma non mancano i vini pregiati (del Garda, della Valtellina, del Mantovano, ecc.). La produzione del foraggio è così intensa da rappresentare un quinto del totale nazionale. Perciò nessuna altra regione italiana ha tanti bovini come in Lombardia, che è nettamente alla testa della produzione nazionale di latte, burro e formaggio. Con i rifiuti dell'industria lattiero-casearia sono allevati numerosi suini, sui quali si basa l'industria dei salami.
L'industria è molto sviluppata praticamente in ogni settore: dalla siderurgia, alla petrolchimica, alla chimica di base, molto sviluppato il settore metalmeccanico, che produce automobili, motociclette, aeroplani, materiale ferroviario, autocarri, apparecchiature elettriche, macchine agricole, ecc. Degne di nota sono inoltre le industrie alimentari, farmaceutiche, tessili, della carta, della ceramica, della gomma, dei mobili, del cuoio, delle calzature e dell'abbigliamento. Uno dei vanti tradizionali di Cremona consiste nella liuteria, ossia nella fabbricazione di strumenti musicali a corde. In questa attività si distinsero in passato le famiglie Stradivari, Guarneri, Amati.
Un po' di storia. Nel VI secolo a. C. la Regione fu occupata dalle popolazioni celtiche dei Galli Insubri, Cenomani e Orobi. I Romani la conquistarono nella seconda metà del III secolo a. C., affermandovisi stabilmente sotto Augusto, quando la Lombardia – insieme con una parte del Piemonte – costituì la regione della Gallia Transpadana. Devastata dalle invasioni barbariche (Ostrogoti), fu governata nei secoli VII e Vili dai Longobardi, dai quali deriva il suo nome (Longobardia = Lombardia). Dopo la dominazione dei Franchi, nei secoli XI e XII, la Regione vide lo sviluppo dei liberi comuni (Milano, Como, Lodi, Mantova, Cremona). Seguì nel Trecento, la formazione delle signorie, massima quella dei Visconti (Milano), che unificò quasi tutto il territorio. Quindi, dopo aver perso Bergamo e Brescia, passate a Venezia, nonché il Canton Ticino, divenuto Svizzero, la Regione fu governata dalla Spagna (1535–1700). A questa succedette l'Austria, che nell'Ottocento la governò, assieme a Venezia, nell'ambito del Regno Lombardo-Veneto. I Lombardi lottarono strenuamente contro la dominazione austriaca (cinque giornate di Milano nel 1848, sollevazione di Brescia nel 1849) finché la Regione fu liberata con la seconda guerra d'indipendenza (1859). Rimase ancora per qualche anno all'Austria il Mantovano, liberato nel 1866.
Comunicazioni e turismo. La rete ferroviaria s'impernia su Milano, che è il principale nodo ferroviario italiano. Milano è anche un grande nodo autostradale. Milano possiede due aeroporti (Linate e Malpensa), che ne fanno il secondo centro aeroportuale italiano, dopo Roma. La navigazione interna è praticata sui grandi laghi (anche con linee per passeggeri), sui Navigli e sul Po.
Il turismo è intenso non solo nelle città principali, ma anche in rinomate stazioni lacunali (Como e Bellagio; Salò e Gardone, il Lago d'Iseo, о Scoiano, nelle Prealpi Lombarde, che possiede la maggiore isola lacustre italiana: il Monte Isola, di 4,3 km -------
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), termali (Sirmione, Salice), idrominerali (S. Pellegrino, Boàrio) e montane (Ponte di Legno, Edolo, Bormio, ecc.).
Ma è da tenere presente che durante l'inverno la pianura è coperta spesso dalla nebbia. Sotto questo aspetto, il primato spetta ad una provincia lombarda, cioè quella di Mantova, con 71 casi all'anno. Nella provincia di Pavia i casi sono 65 e in quella di Milano 38. Milano, dunque, non è particolarmente colpita da questo fenomeno meteorologico.
Letteralmente tutto il mondo viene a Milano per visitare la grande Fiera Campionaria Internazionale. È un'occasione, che non si lascia sfuggire, perché la Fiera di Milano («una città nella città», come si suol dire, ma ancor più animata della città, che la ospita) è una specie di paese delle meraviglie, dove si vede ciò che di più moderno e di più ingegnoso è prodotto, anno per anno, in Italia e all'estero. Non per niente quella di Milano è non solo la più grande fiera italiana, ma una delle più importanti del mondo.
Milano, fiorita come colonia romana (Mediolanum), oltre che per gli uomini illustri (fra cui Alessandro Manzoni), ai quali ha dato i natali, va ricordata per numerosi monumenti artistici. Fra questi primeggiano il Duomo gotico, iniziato nel Trecento, il Castello Sforzesco e numerose chiese romaniche, una delle quali è S. Marie delle Grazie con i famosi affreschi del Cenacolo di Leonardo da Vinci, oppure quella dedicata a S. Ambrogio, protettore della città di Milano. Milano è un riconosciuto centro culturale italiano, come dimostrano l'università statale,il politecnico, l'accademia delle belle arti, l'istituto lombardo di scienze e lettere, il teatro alla Scala, le sfilate di moda.
41. Rispondere alle seguenti domande:
1. In che parte d'Italia è situata la Lombardia? 2. Com'è grande la Regione? 3. Con quali paesi stranieri e regioni italiane confina la Lombardia? 4. A che cosa è dovuto il suo nome? 5. Da quali popolazioni fu abitata prima della conquista romana? 6. Quando fu conquistata dai Romani? 7 Quali sono le tappe principali della storia lombarda? 8. In quante province è suddivisa la Regione? 9. Quali sono le città principali lombarde? 10. Qual'è la zona più fertile della Lombardia? 11. Quali sono i prodotti principali dell'agricoltura lombarda? 12. Qualè il settore più sviluppato dell'agricoltura regionale? 13. La Lombardia è una regione industrializzata? 14. Quali rami dell'industria locale sono particolarmente sviluppati e perché? 15. È omogeneo lo sviluppo industriale e agricolo della regione? 16. Che cosa vanta la città di Cremona? 17. Che cos'è la Fiera di Milano? 18. Quanti aeroporti ha Milano? 19. Quali sono i monumenti storici da visitare a Milano? 20. Qual'è la zona più ricca di nebbia? 21. Milano viene colpita spesso dalla nebbia? 22. Come si chiama la maggiore isola lacustre italiana? 23. Dove si trova il teatro alla Scala? 24. Dove nacque Alessandro Manzoni? 25. In che città lavorò e morì il grande compositore italiano Giuseppe Verdi?
42. Riassumere il testo per esteso.
Liguria
43. Leggere e tradurre in russo il testo:
Liguria (Capoluogo – Genova)
La Liguria è la più marittima fra le regioni italiane. Essa infatti s'inarca per oltre 250 chilometri intorno al golfo di Genova, ma penetra nell'interno al massimo per una trentina di chilometri. Anzi la cresta delle montagne, che la separano dalla pianura del Po, dista in alcuni tratti appena una decina di chilometri dal mare, di modo che la Regione è paragonabile ad un balcone soleggiato e fiorito, con il quale l'Italia settentrionale s'affaccia al Mediterraneo.
La Regione confina: a nord con il Piemonte e l'Emilia-Romagna; a est con la Toscana; a ovest con la Francia. Il territorio è quasi tutto montuoso e collinare. Le coste sono per lo più alte e frastagliate. Tra i golfi spicca quello di Genova, vasto, ma molto aperto. Più piccoli sono il Golfo della Spezia e il Golfo di
Rapallo (o Tigùllio). I fiumi hanno corsi brevi e ripidi, a carattere torrentizio.
Le provìnce sono quattro: Genova, La Spezia, Savona e Imperia.
Genova riunisce quasi la metà degli abitanti della Regione.
Il territorio ligure ha un rilievo molto mosso. La scarsità dello spazio disponibile si riflette in alcuni aspetti del paesaggio. Tali, ad esempio, le fasce, ossia i campicelli sorretti da muriccioli di pietra, mediante i quali il contadino riesce a coltivare i pendii più ripidi. Non meno tipico è il volto tradizionale dei centri abitati, con i vicoli stretti (i «carrugi») e le casetorri, antesignane dei moderni grattacieli.
Scarsità di spazio, tuttavia, non significa angustia di orizzonti. Infatti il mare e la montagna, questi due eterni motivi di bellezza, si alleano nel donare alla Liguria panorami vasti e luminosi.
Un altra causa di attrazione della Liguria soprattutto costiera consiste nella mitezza climatica, dovuta all'influenza del mare ed alla protezione offerta dalle montagne, contro la fredda aria del nord. Gli inverni vi sono meno freddi e le estati meno afose rispetto alla pianura padana, pur tanto vicina. I giorni di gelo, che a Milano e a Bologna superano durante l'anno la sessantina, a Genova sono in media tre e in altri luoghi della Riviera appena uno. La nebbia è quasi ignota.
Per questi motivi i numerosissimi alberghi della Riviera sono invasi non solo d'estate dai bagnanti, ma anche d'inverno da una folla di ospiti desiderosi di godere il tepore del sole.Tuttavia la Liguria non è soltanto una terra di vacanza (anche se per molti suoi abitanti le vacanze degli altri costituiscono la base di un'intensa economia turistica), ma anzitutto una terra di grande attività agricola, industriale e commerciale.
Un po' di storia. La Liguria ricorda con il suo nome gli antichi Liguri, cioè la popolazione gallica, che un tempo occupava anche il Piemonte e parte della Lombardia. La Regione conobbe un primo periodo di prosperità sotto il dominio romano, iniziato con le guerre puniche. Nel medioevo essa fu divisa tra vari feudi, mentre i Saraceni la minacciavano con scorrerie dal mare. Ben presto, però, vi fiorirono i liberi comuni, unificati non senza lotta da Genova. La Repubblica Genovese si estese anche sul versante settentrionale dell'Appennino, conquistò la Corsica e fondò colonie nel Mediterraneo orientale. Caduta la Repubblica nel 1796 ad opera dei Francesi, la Liguria fu unita nel 1815 al Regno di Sardegna, di cui in seguito condivise le sorti.
Economia. L'agricoltura, pur fornendo alcuni prodotti pregiati, è poco diffusa a causa del difficile ambiente montano. Prodotti agricoli principali sono le patate, gli ortaggi (cavoli, carciofi, cardi, pomodori), la frutta (pesche, albicocche), l'olio d'oliva, il vino (Cinque terre presso La Spezia). Meno importanti sono i cereali e gli agrumi.
Una grande importanza riveste la floricoltura, praticata sui pendii della Riviera di Ponente (Sanremo). Poco ricchi sono invece i pascoli, di modo che l'allevamento bovino e ovino ha scarso sviluppo.
La pesca marittima gode di un'antica tradizione e dà ottimi prodotti, ma la quantità pescata non è ingente. Sono allevati le ostriche e i mitili (Golfo della Spezia).
Genova è un grande centro industriale con grandi complessi che lavorano le materie prime scaricate nel suo porto e costruiscono macchine e navi. Nel complesso la Liguria impiega metà dei suoi operai nell'industria metallurgica (acciaierie) e meccanica (navi, motori). Ben rappresentati sono anche gli altri rami dell'industria: zuccherifici, oleifici, fabbriche di colori e di saponi, cotonifici, cartiere, raffinerie di petrolio.
Intensa è l'attività commerciale, favorita dalla posizione geografica della Regione, che rappresenta lo sbocco al mare della Lombardia e del Piemonte con cui forma il cosiddetto triangolo industriale d'Italia.
Le località turistiche, frequentate sia d'estate sia d'inverno sono numerosissime. Il clima mite e località romantiche, paesaggi straordinari (Portofino, Rapallo, Sanremo, Lerici, Portovenere, ecc.) attirano turisti da ogni parte del mondo. Vale la pena di conoscere il porto della Luna, ammoniva già in epoca lontana il verso di Ennio (poeta latino): e realmente quest'ultima propaggine meridionale della Liguria offre al visitatore uno dei più bei paesaggi del mondo, quasi sospeso tra cielo e il mare in una festa di colori e di luci. Non per nulla il golfo di La Spezia attrasse ed ispirò con le sue bellezze naturali artisti e pittori, ma soprattutto poeti (Dante, Petrarca, l'Alfieri, Shelley e Byron) e musicisti (Wagner e molti molti altri).
Uno spettacolo così violento da diventare allucinante, così dolce da diventare struggente, è la fioritura e la morte delle rose, a maggio, sulla collina di Sanremo. Sul mercato di Sanremo passano, in un anno, un miliardo di fiori recisi. E in tutta la regione una cinquantina di miliardi all'anno.
Tornando a Genova va ricordato che a Quarto dei Mille, sobborgo di Genova, c'è lo Scoglio dei Mille, dove Garibaldi s'imbarcò nel 1860 per la sua storica impresa. Genova è patria di un altro grande italiano, Cristoforo Colombo, la cui piccola e graziosa casa in mezzo ai grandi palazzi del centro genovese attira i romantici di tutto il mondo.
44. Rispondere alle seguenti domande:
1. Che cosa caratterizza la situazione geografica della Liguria? 2. È una posizione vantaggiosa per l'agricoltura? 3. Com'è il clima in Liguria? 4. Che differenza c'è tra il clima ligure e quello lombardo? 5. Che cosa protegge la Liguria dal freddo? 6. È grande il territorio della Regione? 7. È facile la vita dei contadini liguri? Perché? 8. È ben sviluppata l'agricoltura della Liguria? 9. Che cosa producono i contadini liguri? 10. Perché è così importante per l'Italia il porto di Genova? 11. Quali attività fanno di Genova un grande centro industriale? 12. La pesca marittima ligure gode di un'antica tradizione? È sufficiente? 13. Che cosa favorisce lo sviluppo dell'attività commerciale ligure? 14. Quali sono le rinomate stazioni turistiche della Riviera ligure? 15. Sanremo è famosa solo per il Festival della canzone? 16. Quali poeti italiani e stranieri furono attratti dalle bellezze del paesaggio ligure? 17. Dove nacque Cristoforo Colombo? 18. Che cos'è lo Scoglio dei Mille? 19. Quali regioni italiane formano il cosiddetto triangolo industriale?
45. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' dì cucina italiana. Prendilo per la gola!
46. Tradurre la ricetta e preparare questo primo piatto:
Riso e fagioli alla Rossini
Rosolare la cipolla ed il prosciutto con l'olio di oliva per 5 minuti. Spruzzare del vino bianco ed aggiungere il pomodoro, sale e dell'acqua. Mettere a cuocere per circa 3 ore. Passare metà fagioli lasciando l'altra metà interi, aggiungere sei mestoli di brodo creando una minestra semidensa dove cuocere per circa 20 minuti il riso. Servire con parmigiano e un goccio di olio d'oliva sopra.
Conosci il tuo oroscopo?
Toro (21 aprile – 21 maggio)
47. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai
testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Quando arriva il momento della scelta della professione il giovane del Toro non manca generalmente di mostrare il suo carattere riflessivo e la sua lenta e giudiziosa capacità di decisione. Se è un Toro freddo si sentirà portato per qualcosa che implichi una certa regolarità di gesti e di azioni, anche se sono monotoni, ed è capace di un eccellente rendimento perché il suo potere di continuità è grande.
Troviamo fra questi gli agricoltori in tutte le specializzazioni, i sarti, i parrucchieri, gli artigiani.
Fra le donne si riscontrano le migliori qualità di padrona di casa.
Gli altri Toro, più caldi, escono da questo genere e si volgono verso attività complesse che comportano una lunga serie di esperienze. Tra questi troviamo ingegneri, architetti, finanzieri, industriali, economisti, politici e fra gli artisti naturalmente molti musicisti e cantanti.
b) Hai trovato l'anima gemella?
Cari amici del Toro, generalmente voi non siete fra quelli che si buttano fra le braccia del primo (della prima) venuto, ma quasi sempre sapete quello che fate. Alcuni di voi hanno delle inclinazioni artistiche in un campo о nell'altro: questi dovrebbero cercare l'anima gemella fra i nati nel Cancro, nei Pesci о nella Bilancia, che sapranno comprenderli e completarli.
Altri di voi aspirano ad avere una bella casa da arredare e da vivere insieme all'anima gemella: questi troveranno sicuramente il partner ideale fra le Vergini, о il Capricorno, о fra quelli del loro stesso segno.
I Se è un Cancro che volete sedurre, fate in modo che vi confidi le sue speranze in una situazione romantica, magari a lume di candela о in riva al mare.Pesci invece amano avere mille premure per il proprio compagno о per la propria compagna e così saranno felici di aiutarvi se sarete malati о se avrete problemi.
La Bilancia invece idealizza, vuole essere amata, con lei bisogna essere gentili, discreti, tutti sfumature, fiori, poesie. È molto indecisa ed influenzabile, anche se il suo amore è sincero e profondo.
II tipo Vergine, invece, è schivo ed abitudinario e si innamora quasi senza rendersene conto, cercando sempre le affinità spirituali.
Infine se è un Capricorno quello che avete scelto allora il volerlo conquistare sarà una vera e propria impresa, perché i nati sotto questo segno si controllano molto e prima di dichiararsi о di lasciarsi andare sarà necessaria tutta la vostra costanza.
Il mese dì maggio – detto così in onore della dea Maia (mitol.) 48. Leggere e tradurre in russo:
Maia
Figlia di Atlante e dell'oceanina Pleione, la maggiore delle Pleiadi [14 - Pleiadi(mitol.) — le sette figlie di Atlante e dell'oceanina Pleione: Alcione, Asterope, Maia, Elettra, Taigete, Celeno e Merope. Per sfuggire Orione, innamoratosi di loro, furono trasformate nell'omonima costellazione, di cui sono le stelle più luminose]. Amata da Zeus [15 - Zeus – la divinità suprema nella mitologia greca, padre degli dèi e degli uomini. Figura complessa, il dio del cielo dei greci prendeva parte attiva agli affari terreni, ma non fu mai considerato come una divinità creatrice. Un'altra tradizione in cui Zeus ebbe un ruolo cruciale fu l'orfismo, una religione misteriosa che ebbe notevole diffusione in epoca romana. Nelle celebrazioni orfiche «Zeus è il fondamento della terra e del cielo stellato, è maschio e donna immortale, iniziatore di tutto, il dio dalla luce abbagliante. Perché ha nascosto tutte le cose dentro di sé e le ha portate di nuovo nella luce piena di gioia dal suo cuore sacro, operando miracoli»Giove о Jupiter è la versione latina del dio del cielo indoeuropeo.], generò Ermes [16 - Ermes (о Ermete) – dio greco. Il giorno stesso della sua nascita sottrasse le giovenche al fratello Apollo e fabbricò la lira da un guscio di tartaruga; per la sua destrezza Zeus lo scelse come suo araldo. Dio dell'astuzia, dei commerci e della facondia, patrono degli araldi e degli oratori; protettore dei viandanti e accompagnatore delle anime nel regno dei morti. Gli erano dedicate le erme; veniva raffigurato con i calzari alati (talari), il cappello a larghe tese e il caduceo in mano. I Romani lo identificarono con Mercurio]. Lo stesso nome aveva anche un'antica divinità italica (indicata anche come Maiestas), alla quale era consacrato il mese di maggio.
49. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2008 Maggiogiovedì — Festa del Lavoro
2. venerdì – s. Atanasio
3. sabato – ss. Filippo e Giacomo
4. domenica – Ascensione del Signore
5. lunedì – s. Pellegrino
6. martedì – s. Giuditta
7. mercoledì – s. Flavia
8. giovedì – s. Vittore
9. venerdì – s. Gregorio V.
10. sabato – s. Antonino (Festa della mamma)
11. domenica – Pentecoste
12. lunedì – s. Rossana
13. martedì – s. Emma
14. mercoledì – s. Mattia apostolo
15. giovedì – s. Torquato
16. venerdì – s. Ubaldo
17. sabato – s. Pasquale
18. domenica – ss. Trinità
19. lunedì – s. Pietro di M.
20. martedì – s. Bernardino da S.
21. mercoledì – s. Vittorio
22. giovedì – s. Rita da Cascia
23. venerdì – s. Desiderio
24. sabato – B.V. (BenedettaVergine) Maria Ausiliatrice
25. domenica – Corpus Domini
26. lunedì – s. Filippo Neri
27. martedì – s. Agostino
28. mercoledì – s. Emilio
29. giovedì – s. Massimino
30. venerdì – s. Ferdinando
31. sabato – Visitazione S. Vergine
50. Spiegare in italiano la seguente situazione:
– Quando mi chiede se c'è, si riferisce al suo spirito о al suo corpo?
Capitolo III
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Leonardo Sciascia. L'esame
Leonardo Sciascia [17 - Leonardo Sciascia (Rascalmuto 08.01.1921 – Palermo 20.11.1989). Scrittore e saggista. A partire dalla storia e dalla cronaca siciliana, ha sviluppato, attraverso gli schemi del romanzo poliziesco, del romanzo inchiesta, della rievocazione storica о del saggio, una lucida analisi della società italiana, delle sue distorsioni e connivenze, dei suoi mali antichi, tra cui centrale quello della mafia, affiancando l'impegno letterario a quello civile. Deputato indipendente nelle file del PCI (Partito comunista italiano) nel 1975, aderì successivamente al Partito radicale e nel 1979 fu eletto al parlamento europeo, svolgendo un'intensa attività pubblicistica ed editoriale. Opere: Le parrocchie di Regalpetra (1956); Gli zii di Sicilia (1958); Il giorno della civetta (1961); Pirandello e la Sicilia (saggio, 1961); Il Consiglio d'Egitto (1963); Morte dell'inquisitore (1964); A ciascuno il suo (1966); limare color del vino (1971); Il contesto (1971); Todo modo (1974); La scomparsa di Majorana (1974); Ipugnalatoti (1976); Dalle parti degli infedeli (1979); L'affaire Moro (1978); Nero su nero (1979); Occhio di capra (1984); La strega e il capitano (1986); 1912 + 1 (1988); Porte aperte (1988); Una storia semplice (1989)]. L'esame
«Via» e «basta» erano le uniche parole italiane che l'uomo pronun-ciasse senza accento. Era un uomo alto, rosso, con gli occhi chiari, i capelli biondi, svizzero di Zurigo. Si chiamava Blaser ed era arrivato in Sicilia per reclutare mano d'opera femminile: ragazze che avessero più di diciotto e meno di trent'anni. Girava per i paesi della provincia con automobile e autista presi a nolo. L'autista si era appassionato a quel lavoro e seguiva con partecipazione gli esami a cui lo svizzero sottoponeva le ragazze da ingaggiare. Ad ogni paese si ripeteva la stessa scena: pareva che persino le ragazze fossero sempre le stesse, da un paese all'altro. Una ventina di loro, di solito accompagnate dalle madri, aspettavano in sacrestia [18 - sacrestia (o sagrestia) – locale annesso ad ogni chiesa, in cui si conservano gli addobbi sacri, i paramenti, i libri liturgici e le reliquie] l'arrivo del signor Blaser: bisbigliavano emozionate e ridevano nervosamente.
L'autista sentiva una vena di rimorso incrinare la soddisfazione del guadagno che stava facendo, come se si fosse fatto complice di una specie di ratto delle sabine, misteriosamente tramato da un uomo del nord, uno svizzero tedesco oltre tutto. Non gli piaceva che lo svizzero si portasse via le ragazze, ma interveniva a raccomandare chi stesse per essere scartata. Passò così una settimana; una decina di paesi, un centinaio di ragazze reclutate; tutto tranquillo, tutto liscio. E venne il giorno che il signor Blaser aveva destinato a V., paese isolato dentro un vasto territorio arido, paese di feudi e di mafia tutta rigogliosa.
Quando giunsero al centro del paese, all'autista che stava chiudendo la macchina, si avvicinò un giovane. Salutò evidentemente intimidito e impacciato, e chiese se non gli potesse fare un favore.
– Si tratta di una ragazza che vuole andare in Svizzera a lavorare.. Non voglio che ci vada… Non voglio che la prendano, ecco… Io non voglio… Ci dobbiamo sposare, lei mi capisce… Mi aiuti, la prego.
– E va bene, – rispose autista, – mi ci provo, ma non è detto che ci riesca e tu non contare che le mie parole valgano (ed era passato a dargli del tu, tanto gli faceva pena il giovane): quello è uno svizzero, svizzero tedesco. Lo sai come sono precisi gli svizzeri? Fanno gli orologi e come gli orologi camminano… E i tedeschi poi, meglio non parlarne, hanno teste dure come pietre…
In sacrestia il signor Blaser aveva già tirato fuori le sue cose e le disponeva sul lungo tavolo come se fossero strumenti chirurgici, con attenzione, con delicatezza: e davvero pareva che si stesse preparando a fare una tetra operazione chirurgica о di tortura. Le ragazze guardavano le mani del signor Blaser come affascinate.
Dalla porta l'autista ruppe quell'atmosfera di torbida ansietà gridando:
– Signor Blaser permette che le dica una parola?
Il signor Blaser si voltò sorpreso, quasi indignato, gli occhi più del solito gelidi. L'autista gli fece, con l'indice della destra, segno che si avvicinasse.
– Sa che cos' è la mafia?
– Me ne infischio – disse sillabando a stento, il signor Blaser.
– Io no – disse l'autista – e se vuole che le dia un consiglio da fratello, ci pensi mille volte prima di dire «me ne infischio». Tra l'infischiarsene e il non infischiarsene c'è la differenza che passa tra il morire e il campare.
– Non capisco – disse il signor Blaser che proprio in quel momento cominciava a capire qualcosa.
– E dunque è meglio che si lasci consigliare – disse l'autista. – C'è tra queste una ragazza che lei non deve prendere: si chiama Rosalia Calaciura.
– Non debbo prenderla?
– Si, scartare subito e basta, non buona.
– E basta?
– E basta – l'autista mostrò il pugno chiuso, aprì a squadra l'indice e il pollice, per tre volte fece cadere sull'indice, come il cane di fucile… pam pam pam a noi, a me, a lei… Ci fanno fuori.
– Chi?
_ L'innamorato, quello che non vuole che la ragazza parta.
– Ah – fece il signor Blaser voltandogli le spalle.
– La prende – pensò l'autista – com'è vero Dio, la prende. Ma se
fossi al posto di quel poveretto che aspetta fuori, una lezione, gliela darei.
Era cominciato l'esame. L'autista si fece attento per vedere chi, tra quelle ragazze, fosse Rosalia Calaciula. Rosalia non era bella: a guardarla bene, attentamente, poteva magari apparire graziosa; bella non di certo. Era piccola bruna. E nell'esame fu tra le più svelte.
signor Blaser appena ebbe detto «basta» all'esame di Rosalia, guardò dalla parte dell'autista. Questi gli fece cenno di no con la testa. Il signor Blaser stette per un momento assorto. «Non voglio grane» – disse.
– Questa ragazza ha un fidanzato? – domandò.
– No – disse la madre – è soltanto uno che la vuole: un disoccupato, un perdigiorno. Ma su mia figlia comando io.
– Non è vero che sia perdigiorno – dissi Rosalia – è uno che non trova lavoro.
– Vuole rovinarti – disse la madre.
– Non vuole rovinarmi: è uno che mi vuole bene… Ma io in Svizzera voglio andarci anche per questo, per farmi una dote, per sposarmi.
– Basta – disse il signor Blaser – la prendo.
L'autista uscì dalla sacrestia, attraversò la chiesa deserta. Il giovane lo aspettava appoggiato all'automobile.
– L'ha presa?
– Come se io non avessi detto niente… Una testa, caro mio… E per di più ha fatto capire che tu volevi che non partisse. La vecchia si è arrabbiata, ha detto che vuoi rovinare la figlia, ma la ragazza ti ha difeso.
– Mi vuole bene – disse il giovane.
– Ti vuole bene e se ne va in Svizzera – disse con ironia l'autista.
– Il sazio non crede a chi è digiuno – si risentì il giovane.
– Non sono così sazio da non credere a chi è digiuno – disse l'autista, – voglio solo dire che avresti potuto convincerla a non fare domanda per la Svizzera, a non presentarsi all'esame; e se lei non ha
voluto ascoltarti, vuol dire che ha le sue ragioni: о ti vuole meno bene di quanto tu creda, о non ne può dalla miseria…
– Non ne può più.
– E dunque, se davvero tu le vuoi bene, lasciala andare… Tornerà, è una ragazza tenace, tornerà e vi sposerete.
– Se io trovassi lavoro… – disse il giovane.
– Ma perché non te ne vai in Svizzera anche tu? In Svizzera, in Germania… La Germania è a due passi dalla Svizzera.
– L'uomo non è un cane e la dignità non deve levargliela nessuno. Per loro è come se non esistessimo… Non ci vedono… Non ci vedono… È per questo che il pensiero che lei debba fare la prova che ho fatto io, mi fa impazzire, anche se si tratta della Svizzera.
Il signor Blaser venne fuori dalla chiesa. Dietro di lui sciamarono le ragazze…
– Me ne vado – disse il giovane – e grazie lo stesso.
– Di niente, auguri, – disse l'autista.
Il signor Blaser si avvicinò alla macchina.
– Paese selvaggio – disse.
Da «Il mare color del vino»
VOCABOLARIO
reclutarevt завербовать, провести набор
mano d'operasfрабочая сила
prendere a nolo брать напрокат
partecipazione / (con partecipazione) участие (при участии, с участием)
sottoporrevtqd a qc, – rsi, a qd/qc подвергнуть (-ся)
ingaggiarevt нанять (завербовать), пригласить на работу
bisbigliarevt шушукаться, перешептываться
incrinarevtqcомрачить, испортить
soddisfazionesfудовлетворение
intervenireviin qc выступить (сречью); вмешаться
scartarevt забраковать, вычеркнуть (из списка)
intimiditoagg смущенный, робеющий
(si tratta), trattarsivrdi qd, qc речь идёт о… (<только в неопр. – личн. форме)
torturasf пытка, мучение
affascinanteagg обворожительный, очаровательный
ansietàsf тревога, беспокойство
infischiarsenevrdi qd, qcоставить что-л. без внимания, плевать на что-л., наплевательски отнестись к чему-л.
a stentoс трудом
sveltoagg проворный, ловкий
granasf1. неприятность 2. деньги
perdigiornosm бездельник, лодырь
dotes/приданое
rovinarevt разорить, погубить
convincerevtqd di qc; qd a +inf убедить
miseriasf нищета, нужда, бедность
tenaceagg упорный, преданный, постоянный в чувствах
dignitàsf достоинство
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione all'uso delle espressioni tratte dal brano e all'uso dei tempi e modi:
1. Per chi li conoscesse era chiaro che non sarebbero intervenuti nella discussione. 2. Non ci aspettavamo che fosse scartata alla visita di leva. 3. Vorrei che si trattasse di un equivoco. 4. In molti paese si usa che le ragazze portino una dote al momento del matrimonio. 5. Mi diede una grande soddisfazione la notizia che mio figlio fosse risultato primo agli esami. 6. Lo studente si sedette con aria intimidita di fronte alla commissione d'esame. 7. Già nel 1764 Cesare Beccaria pubblicò un libro sulla necessità di abolire in Italia la tortura e la pena di morte. 8. Nella nebbia riuscimmo a stento a trovare la via di casa. 9. Gli animali sono svelti ad intuire il pericolo. 10. Non sprecare il tuo tempo con lui, è un perdigiorno e non farà mai nulla di buono nella vita. 11. Vivevano nella più nera miseria senza nessuna speranza di migliorare la loro situazione. 12. La sua sicurezza e la sua fiducia non erano incrinate da dubbi. 13. È facile reclutare mano d'opera non specializzata a basso costo nei paesi in via di sviluppo. 14. Bisogna che la gente sia educata a difendere il proprio territorio dall'inquinamento. 15. Smettetela di bisbigliare, non sapete che non è educato parlare a bassa voce di fronte agli altri? 16. Abbiamo compiuto un giro di una settimana in Lombardia con una macchina presa a nolo. 17. Ascoltava con grande partecipazione il racconto delle mie disgrazie. 18. Il Milan ha ingaggiato quest'anno due giocatori brasiliani. 19. Sarebbe il caso che ogni tre mesi ti sottoponessi ad una visita di controllo. 20. Vorrei convincerli a venire a passare qualche giorno da me in campagna. 21. Mi sono rovinato la salute fumando quaranta sigarette al giorno. 22. Raramente mi è capitato di incontrare un uomo così tenace e fermo nei suoi propositi. 23. Mi sembra che sia riuscito a uscire da quella situazione con grande dignità. 24. Tutti conoscono la sua intelligenza e preparazione scientifica, peccato solo che quando parla in pubblico sia così impacciato. 25. Me ne infischio di quello che può pensare la gente, so di non aver fatto niente di male. 26. Tutti aspettavano con grande ansietà che fossero resi noti i risultati delle elezioni. 27. È una delle persone più affascinanti che abbia mai incontrato. 28. Vorrei sottoporti un problema, forse puoi darmi una mano a risolverlo. 29. È una tortura doversene stare ad aspettare senza poter far niente. 30. Si tratta di un bambino molto timido ed impacciato, che ha difficoltà a fare amicizia con i coetanei. 31. Riuscì a convincerlo a stento a non intervenire nella discussione.
2. Sostituire ai puntini la preposizione semplice о articolata conveniente:
1. Blaser era arrivato… Sicilia per reclutare mano… opera femminile. 2. Girava… i paesi della provincia… automobile e autista presi… nolo. 3. L'autista si era appassionato… quel lavoro e seguiva… partecipazione gli esami a cui lo svizzero sottoponeva le ragazze… ingaggiare. 4. L'autista sentiva una vena di rimorso, come se si fosse fatto complice… una specie di ratto… sabine. 5. L'autista gli fece, con l'indice… destra, segno che si avvicinasse. 6. Vuole che io le dia un consiglio… fratello? 7. L'autista si fece attento… vedere chi, tra quelle ragazze, fosse Rosalia Calaciura. 8. Questi gli fece cenno… no con la testa. 9. Il giovane lo aspettava appoggiato… automobile. 10. Non sono così sazio… non credere a chi è digiuno. 11. Ci sono già stato… Germania per tre mesi. 12. Il signor Blaser venne fuori… chiesa e si avvicinò… macchina.
3. Sostituire ai puntini uno dei verbi seguenti, quindi tradurre le frasi in russo:
reclutare, convincere, ingaggiare, rovinare, infischiarsene, trattarsi, intervenire, incrinare, bisbigliare, sottoporre, scartare.
1. Vorrei che tu ti… della giustezza delle mie affermazioni. 2. È un caso urgente… di vita о di morte. 3. È un peccato che tu sia stato malato e non… alla riunione. 4. È stato indetto un concorso per… nuovo personale per il ministero della Sanità. 5. Con il tuo comportamento isterico… la serata a tutti. 6. Niente potrà mai… la mia fiducia in te. 7. La Ferrari… due nuovi corridori per la prossima stagione. 8. Le ragazze… tra di loro invece di fare attenzione alla lezione. 9. Sono venuto a… a te il mio problema perché sono certo che tu possa darmi un buon consiglio. 10. Non conosco nessuno che… tanto dell'opinione altrui, come quel tuo amico. 11. Mi sembra di aver sentito che la sua domanda… perché non aveva presentato tutti i documenti richiesti. 12. Non c'è dubbio che… dalla sua passione per il gioco.
4. Ricavare dai verbi e aggettivi seguenti il sostantivo corrispondente, quindi formare delle frasi:
a) bisbigliare, convincere, ingaggiare, intervenire, rovinare;
b) affascinante, intimidito, svelto, tenace.
5. Completare gli enunciati usando il congiuntivo:
1. Erano poche le parole italiane…. 2. Il signor Blaser assumeva solo ragazze che…. 3. In ogni posto sembrava che anche le ragazze…. 4. L'autista non gradiva che lo svizzero…. 5. Il giovane domandò se non c'era qualcuno…. 6. L'autista non credeva che le sue parole… 7. Gli oggetti erano disposti come se…. 8. L'autista gli fece segno che…. 9. L'autista disse a Blaser che era meglio che…. 10. L'autista pensava che avrebbe dato volentieri una lezione a Blaser se…. 11. Non sapeva chi tra quelle ragazze… 12. Rosalia difese il fidanzato dicendo che non era vero che… 13. L'autista disse al giovane che non si sarebbe trovato in quella situazione se… 14. Per i tedeschi era come se… 15. L'autista era l'unica persona che….
6. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Нам удалось уговорить его не принимать этого решения. 2. Перестаньте шушукаться! Из-за вас ничего не слышно. 3. Западные фирмы вербуют дешевую рабочую силу в слаборазвитых странах. 4. У нее были обворожительные глаза. 5. Жадность погубила его. 6. Удивительный человек! Ему на все наплевать. 7. Они болтали между собой и поэтому не слышали вопроса. 8.Мне с трудом удалось достать билеты на это представление. 9.Его бойкий ответ произвел хорошее впечатление на экзаменаторов. 10. Посмотри, как он неаккуратно одет! Ему совершенно наплевать, что о нем могут подумать. 11. Мало рассказать ей всю правду, надо еще убедить ее в этом. 12. Твоя болтливость погубила все дело. 13. Его проект забраковали, так как он был слишком дорогостоящим. 14. Если ты не знаешь о чем идет речь, лучше не вмешивайся в чужой разговор. 15. Этому больному необходимо срочное хирургическое вмешательство. 16. Давай возьмем напрокат бинокль, мы ведь далеко сидим. 17. Соревнования проходили с участием всех основных команд. 18. Не омрачай, пожалуйста, такой торжественный день своими замечаниями. 19. У этого бездельника когда-нибудь будут большие неприятности. 20. Наводнение уничтожило почти весь урожай. 21. Ему удалось с достоинством выйти из довольно трудного положения. 22. Постарайся всех убедить, что это очень важно. 23. Беспокойство не покидало его весь день.
7. Fare delle frasi con i verbi messi in rilievo facendo attenzione alla reggenza ed ai suggerimenti lessicali:
1) vrastenersi da qc (dal lavoro, dal fumo, dal vino, dal gioco); astenersi dal fare qc (dal fumare, dal bere, dal parlare);
2) vtautorizzare qc (l'apertura di qc, la chiusura); autorizzare qd a fare qc (aprire, chiudere, bloccare);
4) vtcontare di fare qc (di poter tornare, di salvarsi);vicontribuire a qc (a un'impresa, alle spese pubbliche, alla causa comune); contribuire a fare qc (a risolvere la situazione, l'attesa contribuisce ad accrescere l'ansia);
5) vtconvincere qd di qc (dei propri errori); convincere qd a fare qc (a rimandare la partenza, a non prendere quella decisione); vrconvincersi di qc (della sincerità di qd); vrconvincersi di avere qc (di aver ragione); vrconvincersi di essere qd/qc (essere stato ingannato);
6) vtcredere qc (non credo una sola parola di quel racconto; lo credo bene, non posso crederlo); vicredere a qd/qc (a questa persona, agli amici, ai propri occhi, ai propri sensi, alle streghe); credere in qc/qd (in Dio, in un'altra vita, nel diavolo, nella giustizia, nella medicina, nel progresso); credere sulla parola; non credere in nulla;vrcredersi qd (un grand'uomo, un ignorante, una persona seria); non credere in nulla; credere di fare qc (di saperlo, di poter vincere);
7) vtdecidere qc (il modello dell'abito, l'ora della partenza, la data del matrimonio); decidere di fare qc (restare indifferente, andare fino in fondo); vrdecidersi a fare qc (a cambiar casa, a tornare indietro);
8) vtdesiderare qc (la pace, una nuova casa, la fama, il successo); desiderare fare qc (riuscire in tutto, chiarire tutto); desiderare al telefono (lui è desiderato al telefono).
ANNOTAZIONI LESSICALI
I composti di porre:
apporre (una firma, una nota su qc)
comporre (una musica, una lirica)
deporre (le armi, i bagagli)
esporre (un quadro, il proprio parere)
imporre (la propria volontà a qd; di + inf.)
proporre (un piano, un progetto a qd; di + inf.)
sottoporre (una proposta, un'idea a qd)
supporre che + cong
I composti di venire:
avvenirevi (di una disgrazia)
convenirevi in un posto = radunarsi; con qd sull'opportunità di + inf. = concordare
Mi conviene (impers.) = è meglio per me
contravvenirevi (a un regola)
divenire (= diventare), vi + agg
intervenirevi in una discussione
prevenire qd di qc = avvertire; di +inf;qc = evitare; qd о qc = precedere, anticipare
provenire vi da qd, qc; sopravvenire vi(una difficoltà)
8. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
9. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione ai gruppi di parole in corsivo:
1. Per essere assunte le ragazze dovevano apporre una firma in fondo al contratto. 2. Se nessuno vuole intervenire nella discussione, possiamo dichiarare chiusa la seduta. 3. Se non siete soddisfatti del mio piano, proponetene voi un altro. 4. Dalle vostre parole suppongo che non siate al corrente degli ultimi sviluppi della situazione. 5. Se non fosse sopravvenuta un'imprevista difficoltà, avremmo concluso il lavoro in tempo. 6. Il direttore desidera che tu gli sottoponga una nuova proposta perché la vecchia è stata bocciata. 7. Mi sembra che voi stiate contravvenendo alle regole del gioco. 8. Non mi pare che vi convenga partire con noi perché vi toccherebbe alzarvi troppo presto. 9. Chi in tribunale depone il falso sotto giuramento, è punito dalla legge. 10. Se mi aveste interpellato, avrei esposto il mio parere. 11. Saresti divenuto famoso, se non avessi abbandonato troppo presto la letteratura. 12. Non mi piace che tu mi imponga sempre la tua volontà. 13. Tutti i delegati erano convenuti a Mosca per il congresso internazionale di cardiologia. 14. Non si capisce da dove provengano tutti i soldi che ha. 15. Pensavamo che tutti convenissero sull'opportunità di prolungare incontro. 16. È avvenuta una terribile disgrazia: credo che nell'incendio siano morte varie persone. 17. Ci prevennero che i controlli all'ingresso dello stadio sarebbero stati molto severi. 18. Tutti sanno quanto rapidamente Puskin componesse le sue liriche. 19. Era necessario che tutti i testimoni deponessero davanti alla commissione d'inchiesta. 20. Non era difficile rendersi conto che i quadri esposti alla mostra non erano capolavori. 21. Circondati dai partigiani i fascisti furono costretti a deporre le armi.
Mi sembra che le condizioni che avevano posto non siano state rispettate. 23. Non credere che sia venuto da te solo per chiacchierare,abbiamo un problema importante da risolvere insieme. 24. Vorrei sottoporre alla vostra attenzione la seguente proposta.
10. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Ты не должен никому навязывать свою волю. 2. Если бы не возникли вдруг непредвиденные обстоятельства, мы бы обязательно участвовали в этом конкурсе. 3. Вас предупредили, что необходимо захватить с собой паспорт? 4. Врагу пришлось сложить оружие. 5. Я хотел бы предоставить вашему вниманию ряд предложений. 6. Если есть свидетели, то они обязательно должны дать показания на суде. 7. Поставленные нам условия были слишком трудными. 8. Картина одного нашего художника также будет выставлена на весенней выставке в Манеже. 9. Ложные показания, данные на суде, караются законом. 10. Твои действия явно противоречат правилам игры. 11. Тебе не следует торопиться с ответом. 12. Надо все сделать, чтобы не случилось этого несчастья. 13. Он уже с детства начал сочинять стихи. 14. Написанная им музыка вызвала много дискуссий. 15. Он был из бедной семьи. 16. К сожалению, возникли новые непредвиденные обстоятельства. 17. Очень важно, чтобы кто-нибудь выступил сегодня. 18. На этом документе необходимо поставить подпись. 19. На собрании были выдвинуты новые предложения. 20. Откуда исходят все эти сведения?
miseria
# estrema povertà (vivere in miseria)
# cosa da poco (guadagnare una miseria)
# condizione di infelicità (spesso al pi: le miserie umane)
cadere in miseria, ridursi in miseria = perdere ricchezza e benessere, diventare poveri
piangere miseria= lamentarsi esageratamente delle proprie condizioni
Per la miseria! Miseria ladra! Porca miseria!misero agg
# infelice, disgraziato (misero me)
# povero
# insufficiente, scarso
# meschino, basso (in senso morale)
miserabileagg = moralmente spregevole
miserevoleagg = che suscita compassione
11. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
12. Tradurre le frasi in russo sostituendo ai puntini uno dei seguenti aggettivi: misero, miserabile, miserevole
1. Ottenni un ben… compenso per un lavoro così faticoso. 2. La sua storia… commosse tutti i presenti. 3. Quando ci accorgemmo delle… condizioni in cui viveva facemmo di tutto per aiutarlo. 4. È un… traditore e mi auguro che venga punito. 5. Le… vittime del terremoto furono soccorse con molte ore di ritardo. 6. Per molti anni condusse un'esistenza… e faticosa. 7.1… mortali devono guadagnarsi la vita con il sudore della fronte. 8. È l'azione più… che tu potessi fare. 9. Quel… se n'è andato lasciandola sola con due figli da allevare. 10. I suoi… espedienti non ingannavano più nessuno. 11. Il tuo tema è troppo… non posso darti la sufficienza.
13. Nelle frasi seguenti sostituire un sinonimo alle espressioni in corsivo:
1. Ho comprato quel vestito ad una liquidazione e l'ho pagato una miseria. 2. Si sono ridotti in miseria facendo delle speculazioni sbagliate. 3. È inutile parlare in astratto delle miserie umane, bisogna fare qualcosa di concreto. 4. Piange miseria tutto il tempo, anche se guadagna bene. 5. Era un lavoro interessante, ma offrivano una miseria, perciò ho rifiutato. 6. Appartiene ad un'antica e nobile famiglia ora caduta in miseria. 7. Il suo misero animo non gli consente slanci di generosità. 8.Non vorrei che ci si riducesse in miseria per le tue spese pazze. 9. Sono sicuro che guadagna una miseria anche se il suo tenore di vita non lo dimostra. 10. Misero mei Mi sono rovinato con le mie stesse mani. 11. Non voglio più vedere quel tuo miserabile amico. 12. Sapere di avere ragione è una ben misera soddisfazione se gli altri non lo riconoscono. 13. Da quando è morto suo marito conduce un'esistenza molto misera. 14. Il suo stipendio è una vera miseria, non riesce ad arrivare alla fine del mese.
14. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
15. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Веди себя достойнее! He надо плакаться! 2. Хоть он и впал в нищету, но достоинства не потерял. 3. Конец этой истории плачевный. 4. Его семья жила в нищете, но он никогда не унижался. 5. Горе мне! Как я этого сразу не понял! Теперь уже поздно. 6. Он получал нищенскую зарплату, но в забастовке участвовать отказался. 7. Это самый низкий поступок, который ты только мог совершить. 8. Мы ему доверяли, а он оказался жалким предателем. 9. Его несчастная жизнь вызывала у всех сочувствие. 10. Хотя дела у него и шли хорошо, он все время плакался. 11. Его ничтожная душа была не способна на щедрость.
16. Nellefrasi seguenti sostituire un sinonimo alle espressioni con la parolagrana:
1. Devo rimanere fino a tardi in ufficio, è scoppiata una grana imprevista. 2. In questo periodo è pieno di grane in casa e fuori. 3. Chi direbbe mai che quel tipo dall'aspetto così misero è invece pieno di grana. 4. Per fare le tende del soggiorno mi serve un tessuto a grana grossa. 5. Non ho mai conosciuto un piantagrane peggiore di lui. 6. Il marmo di Carrara è noto per la finezza della sua grana. 7. I banditi entrarono nella banca e gridarono: «Mani in alto! Fuori la grana!» 8. Non rivolgerti più a me per risolvere le tue grane, non sono più disposto ad aiutarti. 9. Come stai a grana? Non mi faresti un prestito?
17. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
affascinante = pieno di fascino
sinonimi: attraente, avveniente, incantevole, seducente
18. Fare delle frasi con i sinonimi della parola affascinante.
19. Tradurre e imparare alcuni degli aggettivi usati per esprimere il concetto di bello:
carino, piacevole, grazioso, delizioso, adorabile, meraviglioso, splendido, stupendo.
20. Quali degli aggettivi sopraelencati possono essere uniti ai seguenti sostantivi?
donna, volto, pensiero, paesaggio, vita, film, episodio, libro, piatto, festa
21. Formare dellefrasi in italiano usando i nessi ottenuti nell'esercizio precedente.
22. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Вчера на нас обрушилась еще одна неприятность. 2. Не порти с ним отношений! Будь осторожнее, он очень мстительный человек. 3. Для приготовления этого блюда необходим твердый сорт сыра. 4. Оставь его в покое, у него большие неприятности. 5. Своим наглым поведением ты когда-нибудь нарвешься на неприятности. 6. Для этого путешествия нужны денежки! Оставь свои фантастические планы! 7. У них полно неприятностей и дома, и на работе. 8. Он страшный придира, вечно из мухи слона делает. 9. Какое прекрасное лицо у этой женщины! 10. Эта девушка очень изящна. 11. У них очень хорошенькая дочь. 12. Вчера мы видели потрясающий фильм. 13. Перед нами открылся очаровательный пейзаж. 14. Это ее любимый киноактер. 15. Это очень приятная новость. 16. У этой певицы чарующий голос. 17. У него очень располагающая улыбка. 18. Ее миловидная, скромная внешность всем очень нравилась. 19. Как у тебя с бабками? Не одолжишь до среды? 20. Для занавесок мне нужна более фактурная ткань.
23. Tradurre in russo le seguenti espressioni e modi di dire con la paroladente,farne delle frasi:
spaghetti al dente; restare a denti asciutti; mettere qc sotto i denti (mangiare); non essere pane per i denti di qd; ridere a denti stretti; avere il dente avvelenato contro qd; tenere l'anima (il fiato) coi denti; una scusa tirata con i denti; (prov.) la lingua batte dove il dente duole; mostrare i denti; via il dente, via il dolore; battere i denti dal freddo (dallapaura); essere armato fino ai denti; (fìg.) rompere i denti; mettere i denti (di un bambino); i denti della forchetta; mostrare i denti.
24. Tradurre in italiano le seguentifrasi usando le espressioni con la parola dente:
1. Это дело ему явно не по зубам. 2. От холода у нас зуб на зуб не попадал. 3. Не беспокойся ни о чем, все перемелется – мука будет. 4. Пора бы и перекусить что-нибудь. 5. У ребенка начинают резаться первые зубки. 6. По-итальянски спагетти должны быть «на зубок», чуть чуть недоваренными. 7. Даже если будешь настаивать, все равно можешь остаться на бобах. 8. Он давно на тебя зуб имеет. 9. Это был смех сквозь слезы. 10. От злости последние слова он буквально процедил сквозь зубы. 11. От этой непосильной работы в нем чуть душа теплилась. 12. Враг был вооружен до зубов. 13. Он ушел, стиснув зубы. 14. На этом трудном деле можно все зубы себе обломать. 15. Бесполезно показывать зубы: никто его уже больше не боится.
25. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche trovando
l'equivalente in russo:
1. Ragazza acqua e sapone —>…
una ragazza semplice, che non si trucca, sincera
2. Eare una vita da cani…
fare una vita piena di stenti
3. Fkrepressing^…
pressare l'avversario
4. Chiudere la stalla dopo che sono scappati ibuoi —>…
cercare di rimediare quando ormai è troppo tardi
5. Chiedere la mano…
chiedere ai genitori di sposare la figlia
6. Avere un nodo alla gola —>…
essere angosciati da qualcosa
7. Avere una spina nel fianco…
essere continuamente tormentati da un problema
8. Cavallo di Troia-»…
regalo о dono che danneggia chi lo riceve; chi si introduce in maniera
subdola in un determinato ambiente per provocare contrasti9. Usare due pesi e due misure —>…
valutare in modo diverso due situazioni simili
10. Fare la sanguisuga —>…
estorcere denaro con ogni mezzo
11. Pungere sul vivo —>…
ferire la suscettibilità di qualcuno
12. Lasciare cuocere nel proprio brodo —>…
lasciare che uno faccia ciò che ritiene opportuno, pur avendolo avvertito dei rischi
13. Rimanere a bocca asciutta —>…
rimanere senza qualcosa che si sperava di ottenere
14. Piantare in asso —>…
abbandonare qualcuno improvvisamente
15. Fare fiasco – »…
non avere successo
26. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
27. Tradurre le seguenti frasi in russo:
1. Ti consiglio di esporre le tue idee con calma, senza sentirti impacciato. 2. Non è onesto da parte tua cercare di convincermi a contravvenire alle regole. 3. Devi convenire con me che si tratta solo di un perdigiorno e che non è la persona adatta a te. 4. Riuscimmo a stento a imporre la nostra volontà. 5. Sono costretto a supporre che vivano nella più nera miseria. 6. Fu ingaggiato per interpretare una piccola parte nella commedia, ma divenne ben presto famoso. 7. Devo supporre che tu mi voglia convincere della necessità di intervenire? 8. È ormai un uomo rovinato, ma si comporta sempre con estrema dignità. 9. Voglio sottoporre al tuo giudizio questa grana che mi è capitata all'improvviso. 10. Sono sopravvenute delle difficoltà che hanno impedito la nostra partecipazione al congresso. 11. Solo una tenace volontà li ha aiutati ad uscire dalle miserevoli condizioni in cuivivevano. 12. È una persona meravigliosa, piena di doti. 13. Tutti convennero che le opere esposte erano splendide. 14. Mario proviene da una famiglia benestante, anche se ora è ridotto in miseria. 15. Non credevo che tu fossi in grado di comporre versi così belli. 16. Non vedo la ragione per cui si debba scartare una proposta così seducente. 17. Pensavo che si trattasse di un compenso troppo misero e rifiutai con sdegno. 18. È stata una piacevole serata anche se tutti all'inizio erano un po' impacciati. 19. Una volta che il ministro abbia apposto la sua firma, la legge entrerà in vigore. 20. Tutti seguivano con partecipazione la vicenda, sperando che presto si sarebbe trovata una soluzione.
28. Trovare un sostantivo che abbia la stessa radice dei verbi sottoelencati e con i sostantivi così ottenuti formare delle frasi:
venire, avvenire, convenire, contravvenire, intervenire, bisbigliare, convincere, prevenire, provenire, rovinare
29. Ispirandosi al testo, scrivere delle proposizioni relative о finali.
30. Sostituire ai puntini uno dei verbi seguenti:
trattarsi, infischiarsene, convenire, apporre, prevenire, ridursi in miseria, piangere miseria, divenire, sottoporsi, provenire, comporre, convincere, bisbigliare, proporre, imporre, piantare
1. Penso che… di una questione troppo delicata per discuterne in pubblico. 2. Quando sono certo di aver fatto il mio dovere… dell'opinione degli altri. 3. Quel ragazzo ha l'epatite, bisogna che rimanga isolato per… il contagio. 4. La madre scongiurava il figlio che… a una visita di controllo. 5. Credi che sia possibile… di tutto о di tutti? 6. Se il direttore non… la sua firma, il diploma non ha validità. 7. Dovresti… con me che si è trattato di uno sbaglio. 8…. perché hanno dissipato il patrimonio paterno. 9. Non sopporto che qualcuno voglia… la sua volontà agli altri. 10. Ha la maledetta abitudine di…, ma so che le sue condizioni finanziarie non sono affatto critiche. 11. Il mio amico riuscì a… a partecipare al concorso. 12. Prima di… famosa come cantante, faceva una commessa in un grande magazzino. 13… da una piccola città del sud, per questo ha una mentalità così provinciale. 14… una stupenda sinfonia per pianoforte ed orchestra. 15. A chi potrei… di prendersi questo delizioso gattino che io non posso più tenere? 16. Vorrei sapere cosa avete di tanto piacevole da… all'orecchio per cui non fate che ridere. 17. Questo nuovo deodorante non ti… in asso.
31. Tradurre in russo, dopo averle completate le frasi dell'esercizio precedente.
32. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. В труппу театра были приглашены еще два знаменитых артиста. 2. На этом предприятии не хватает рабочей силы. 3. Он так омрачил нам этот день, что мы с трудом приходили в себя. 4. Ты не должен наплевательски относиться к таким вопросам. 5. Мне не нравится ее манера всегда плакаться. 6. Это была настоящая пытка, снова переделывать такую колоссальную работу. 7. В конце анкеты не забудьте поставить свою подпись. 8. Я уже видел эту картину. Она экспонировалась и на предыдущей выставке художника. 9. С Паоло трудно работать: он всегда всем навязывает свое мнение. 10. Он был готов на любую работу, чтобы помочь семье выбраться из нищеты. 11. Мы бы хотели представить на ваше рассмотрение новое предложение. 12. Свою первую симфонию Моцарт сочинил в 9 лет. 13. Предположим, что вы не видели аварии, почему же вы тогда настаиваете на своей версии? 14. Такое решение вопроса меня устраивает. 15. Он стал знаменитым, когда ему еще не было и 20 лет. 16. Я только высказал свое мнение, решайте сами. 17. Петрарка сочинял сонеты и посвящал их Лауре. 18. Он происходил из обнищавшей дворянской семьи. 19. Побежденный неприятель сложил оружие. 20. С ним произошло несчастье: он потерял зрение. 21. Мариза с детства мечтала стать актрисой. 22. Я предупредил его об опасности, но он не послушался меня. 23. Увидев так много незнакомых людей, мальчик, очень смущенный, сел в углу комнаты. 24. Пусть он платит! У него полно деньжат!
b) 1. Ее можно было назвать простушкой. 2. В оценке этих событий вы не должны прибегать к двойным стандартам. 3. Не прошло и месяца, как она вдруг бросила его. 4. Этот дезодорант вас не подведет. 5. Теперь уж нечего руками разводить! 6. Он не мог говорить: от обиды у него в горле стоял ком. 7. Прошло время, а заноза в сердце так и осталась. 8. И не пытайся оказывать на нее давление! 9. Они решили действовать по принципу «троянского коня». 10. Эти рассуждения не могли не задеть его заживое. 11. Оставь его! Пусть он варится в своем собственном соку! 12. Ну и кровопийца! Никого не жалеет! 13. А парень остался ни с чем (не солоно хлебавши). 14. Иногда приходится терпеть фиаско. 15. Пора уже попросить ее руки.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
33. Leggere e tradurre il testo della lezione in russo.
34. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
35. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi è Leonardo Sciascia?
2. Quali sono le sue opere più importanti?
3. Di che cosa parlano le sue opere?
4. Dove si svolge l'azione del racconto?
5. Chi sono i protagonisti?
6. Qual è atteggiamento dello svizzero nei confronti della mafia?
7. E quello dell'autista?
8. Per quale motivo il signor Blaser si trova in Sicilia?
9. Chi è Rosalia Calaciura?
10. Perché il suo fidanzato non vuole che parta per la Svizzera?
11. Perché la madre spinge la figlia a partire?
12. Quali sono le ragioni che spingono Rosalia a partire?
13. Qual è il risultato dell'esame?
14. Cosa intende dire il ragazzo quando afferma che «il sazio non crede a chi è digiuno»?
15. Come si conclude il racconto?
36. Riassumere il testo in breve.
37. Trasformare in discorso indiretto le parti dialogate del testo.
38. Tracciare un ritratto dei quattro protagonisti: il signor Blaser, L'autista, il fidanzato, Rosalia.
39. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F (un'affermazione falsa).


40. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.
41. Riassumere il testo per esteso.
L'emigrazione interna e immigrazione straniera
LETTURA SUPPLEMENTARE
42. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
L'emigrazione interna e immigrazione straniera
L'emigrazione interna e immigrazione straniera (soprattutto dai paesi in via di sviluppo) in questi ultimi decenni ha raggiunto in Italia particolare intensità. Si sono spopolate le campagne delle regionimeridionali e le città del Nord specie nel «triangolo industriale» (Torino-Milano-Genova) hanno subito un vertiginoso aumento demografico.
L'afflusso di popolazione ha determinato un gran numero di problemi. Le città crescono in maniera disordinata e tumultuosa. La loro periferia è invasa da enormi costruzioni di cemento e talvolta da squallide baracche.
Difficile è l'inserimento di queste masse sradicate dalla propria terra e costrette a vivere in un ambiente diverso per clima, costumi e tradizioni. La mancanza di istruzione e di qualificazione professionale spinge i disoccupati ad accettare ogni tipo di lavoro, anche con paghe minime. Il miraggio di un'attività ben retribuita che li ha spinti a partire si rivela spesso illusorio ed è facile per questi uomini, rifiutati e messi ai margini, entrare nelle maglie della malavita.
VOCABOLARIO
emigraziones/ -------
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|-------
|
-------
эмиграция
immigrazionesf иммиграция
intensità^интенсивность, плотность
spopolarevt обезлюдить
vertiginosoagg головокружительный, стремительный
afflussosm прилив, приток
tumultuosoagg беспорядочный, бурный
invaderevt 1. вторгаться, врываться 2. наводнять, заполнять
squallidoagg 1. жалкий, убогий, мрачный 2. истощенный, хмурый, унылый
inserimentosm включение, вставка
retribuirevt платить жалование, оплачивать труд
marginesm край, кромка, предел
43. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.
44. Temi da svolgere:
1. Le cause e le conseguenze dell'emigrazione italiana. 2. Che cosa intendiamo con i termini «emarginazione sociale» e «razzismo»?
3. I problemi connessi all'aumento demografico dovuto a correnti migratorie delle città industriali italiane.
4. L'Italia e l'immigrazione straniera.
5. Il fenomeno di emigrazione in generale visto nella prospettiva economica e sociale.
L'emigrazione italiana all'estero
45. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
L'emigrazione italiana all'estero
Le cause dell'emigrazione italiana mutano con il variare dei momenti storici, ma hanno le loro radici negli anni che seguirono la costituzione del Regno d'Italia. La crisi è stata determinata dall'incremento della popolazione, dal succedersi di annate sfavorevoli, dalla disoccupazione.
L'emigrazione, uno dei fenomeni più drammatici della storia italiana più recente, interessò specialmente l'Italia meridionale e insulare dove le condizioni economiche erano di grande arretratezza. Lo Stato fece ben poco per venire incontro alle masse contadine che abbandonavano la terra ed emigravano. I contadini veneti che abitavano «casoni» di fango e di paglia e quelli meridionali, emigravano oltre oceano senza alcuna protezione da parte delle pubbliche autorità. Irretiti da uomini senza scrupoli che promettevano loro guadagni sicuri nelle nuove terre, vendevano quanto possedevano per riuscire a pagarsi il viaggio.
Negli ultimi anni del ' 800 e fino alla prima guerra mondiale il flusso migratorio si diresse soprattutto verso l'America; risolse, almeno in parte, il problema della sovrappopolazione, ma causò la perdita di numeroso capitale umano.
Il numero degli emigranti che nel 1876 si aggirava sui centomila uomini, nel 1901 aumentò a mezzo milione e nel 1913 raggiunse la cifra ottocentosettantaduemila (un italiano su quaranta). Dal 1876 al 1923 partirono dalla Calabria circa 1.000.000 (un milione) di emigranti.
L'emigrazione, anche se ebbe aspetti dolorosi, contribuì a migliorare l'economia italiana con le rimesse degli emigranti (l'afflusso delle rimesse in moneta straniera rappresentava per lo Stato italiano una ricchezza che veniva dal di fuori).
Gaetano Salvemini (1873–1957), scrittore e politico, caratterizzava così il fenomeno dell'emigrazione italiana di una volta:
"Delle molteplici malattie, che affliggono la società meridionale – disboscamento, malaria, mancanza di capitali, ignoranza e immoralità della classe dominante, analfabetismo della classe lavoratrice, concorsoattivo e sistematico dei funzionari dello Stato alla corruzione della classe dominante e alla oppressione della classe dominata – l'emigrazione è un effetto, non il rimedio: è il mezzo che hanno trovato i contadini meridionali per sottrarsi al male, non è la fine del male.
Senza dubbio l'emigrazione corregge alcuni di quei malanni, dal cui intreccio nasce la cosiddetta questione meridionale: spinge, per esempio, i contadini verso la scuola; li sveltisce intellettualmente al contatto di civiltà superiori; produce nel Mezzogiorno un'accumulazione notevole di capitali. Ma non rimboschisce i terreni rovinati, non elimina la malaria; non corregge i nostri soffocanti sistemi tributari e doganali; non rende migliori le classi dirigenti, che anzi le immiserisce e ne intensifica il pervertimento. E d'altra parte è accompagnata da qualche fenomeno tutt'altro che benefico, come il rallentarsi dei vincoli familiari.
La stessa accumulazione di capitali prodotta dalla emigrazione, minaccia di riuscir vana per il Mezzogiorno, se lo Stato non smette di assorbire questi capitali e riversarli, per mezzo della cassa depositi e prestiti, nel Nord, per opere pubbliche о non urgenti, о addirittura inutili, о pagate con prezzi elettorali, о che, se sono richieste dalla maggiore civiltà dell'Italia settentrionale, non è giusto siano fatte con i capitali dell'Italia Meridionale…"
Il fenomeno dell'emigrazione è ancor oggi attuale in Italia e provoca lo spopolamento delle zone montane e l'abbandono delle zone agricole, soprattutto del Mezzogiorno. Esistono villaggi alpini e appenninici e paesi agricoli del Sud che sono abitati solo da vecchi e bambini. La parte più valida della popolazione emigra per trovare lavoro. Il problema ha la sua origine nella improduttività della terra e nella insufficienza di altre risorse economiche.
Nella seconda metà del secolo scorso l'emigrazione si è rivolta verso gli Stati europei ad economia più progredita. Notevole è quella stagionale verso la Svizzera per i lavori agricoli, edilizi, alberghieri, e verso la Francia per la bieticoltura. Il Belgio e la Germania richiamavano manodopera per l'attività mineraria e industriale.
L'emigrazione esterna è oggi a carattere prevalentemente temporaneo. Gli emigranti non abbandonano in modo definitivo il territorio nazionale ma, data la relativa brevità delle distanze, lasciano
le famiglie nel luogo d'origine e mantengono la cittadinanza italiana. La Direzione Generale dell'Emigrazione, dipendente del Ministero degli Affari Esteri, tutela i diritti dei lavoratori all'estero e li assiste per mezzo del Servizio per l'emigrazione.
46. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.
Raffaele La Caprìa. Faida
47. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Raffaele La Caprìa.Faida
Appostato dietro un muro secco, in piena campagna, aspettava che sul sentiero apparisse il suo nemico. Non sapeva nemmeno se lo avrebbe riconosciuto. Quando lui era partito per la Germania, cinque anni fa, il suo nemico era appena un bambino. Di lassù, da quella città del nord, il suo paese gli era parso un carcere, un inferno di miseria e di ignoranza, da cui non potesse nascere che il male che ogni generazione lasciava in eredità alla successiva.
Era stata una vita dura ma ora, dopo cinque anni, appena arrivato in visita dai suoi, gli avevano messo in mano un fucile a canne mozze. Lo aveva deciso la famiglia Seminara al completo.
L'anno scorso, dietro un altro muretto di campagna s'era appostato il giovane che adesso stava per passare, e aveva ammazzato uno dei suoi. E ancora prima uno dei Seminara nella piazza del paese aveva sparato a uno dei Mammoliti. E prima, ancora prima, era stato uno dei Mammoliti a usare il coltello. Quante volte la stessa situazione si era ripetuta. Cercò di ricostruire attraverso i racconti che gli erano arrivati tutti gli anelli di questa catena, man mano che risaliva in tempo, i fatti e la loro configurazione si confondevano, se ne perdevano i motivi e il senso. Dietro la nebbia delle cose accadute restavano solo i nomi dei morti, quelli di una parte e quelli dell'altra, una lunga fila. Nomi di parenti che ormai gli erano più estranei di qualsiasi estraneo, più estranei certo del giovane che sarebbe tra poco passato di là. Nomi dei parenti montani, visti in qualche sbiadita fotografia, zii nonni cognati fratelli cugini del clan
dei Seminara, ricordati sulle lapidi del cimitero. E poi anche i nomi si perdevano e una scia di sangue era l'unica traccia lasciata da chi li aveva posseduti.
Un rumore di passi interruppe il filo di questi pensieri. Adesso poteva vederlo, il nemico, attraverso una fessura del muro: era un bel ragazzo di sedici anni, era stato alla processione del Santo Patrono, alla chiesa del paese della fidanzata. Ora se ne tornava a casa tutto parato a festa e fischiettava con l'aria arrogante dei Mammoliti che lui aveva ben imparato a conoscere (e a temere) sin da piccolo. Mentre prendeva la mira si domandò perché mai obbedisse così ciecamente a quell'ordine che prima ancora della sua venuta al mondo qualcuno gli aveva impartito. Ma un sorriso a sua insaputa gli attraversò la faccia e la impietrì in un ghigno.
Da «Fiori giapponesi»
VOCABOLARIO
appostarsivr устроить засаду, спрятаться за
ignoranza^невежество, незнание,
неосведомлённость
ereditàsf наследство
fucile a canne mozze (=lupara)обрез, ружьё
estraneoagg посторонний, чужой, чуждый
sbiaditoagg выцветший, линялый
lapide del cimitero^могильная плита
sciasf след, шлейф, кильватер
processionesf процессия, шествие
parato(=vestito)a festaagg празднично одетый
arroganteagg надменный, наглый, вызывающий, высокомерный
impartire(=dare)un ordinevt отдать
48. приказание ghignosmзлорадная усмешкаRiassumere il testo in breve e poi per esteso.
49. Temi da svolgere:
1. Quali sono le differenze tra il Nord e il Sud d'Italia?
2. Quali sono i più gravi problemi del Sud?
3. Verso quali paesi era diretta l'emigrazione dei lavoratori italiani alla fine dell'Ottocento? E oggi?
4. Che cosa si intende per emigrazione interna? Quali zone d ' Italia interessava? In quali anni si verifica la massima diffusione del fenomeno?
6. Che cosa è la mafia?Quali sono le ragioni storico-sociali che stanno all'origine del fenomeno?
7. Quali sono le differenze fra la vecchia e la nuova mafia?
Un po' di storia antica
La Roma dei poveri
50. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
La Roma dei poveri
A Roma, per norma generale, i colli erano riservati a coloro che avevano i mezzi per farsi erigere un'abitazione individuale; sia che appartenessero alla categoria dei ricchissimi, come gli abitanti del Palatino, о che appartenessero al settore agiato della plebe, che occupava l'Aventino durante la Repubblica. Ai poveri restavano le valli che si stendevano tra i colli; e più precisamente quella del Velabro tra il Campidoglio e il Palatino, a sud del Foro, e quella della Suburra, tra il Viminale e l'Esquilino, a nord del Foro. Quando ebbe inizio questa importante migrazione le valli erano ancora paludose e malsane. Il Foro stesso non era stato che una vasta palude, in parte prosciugata dopo l'età regia grazie alla costruzione della Cloaca Massima. I quartieri bassi erano fangosi e costituivano un focolaio per il diffondersi di malattie. Il popolino doveva quindi lottare contro la malaria, contro i terremoti, frequenti a quell'epoca, e contro le inondazioni, quasi annuali. Per esempio l'inondazione del 54 a.C. fu delle più crudeli: l'acqua giunse tanto in alto che i muri delle case, costruite in mattoni, ne restarono imbevuti e crollarono. I morti furono numerosi. L'inverno, il gelo, l'estate, il diffondersi dei microbi contribuivano ugualmente a moltiplicare le vittime, e il periodo di caldo era quello in cui la mortalità era più alta. A differenza dei ricchi, i poveri non avevano i mezzi per trascorrere questi mesi soffocanti in campagna.Al giorno di oggi, allorché visitiamo ciò che resta di Roma antica, constatiamo che marmo e pietra avevano un posto predominante tra i materiali da costruzione. In realtà l'uso del marmo non si diffuse che nel II secolo a.C., ed era ancora riservato agli edifici pubblici e alle case dei ricchi. Prima dell'introduzione del marmo, Roma era una città fatta interamente di legno, poi di mattoni. Questi erano i materiali che venivano usati per edificare le case dei poveri; e si spiega perché, sovente, crollassero о bruciassero interi edifici. I loro abitanti, se scappavano, si ritrovavano per la strada. E allora, proprio perché era necessario fornire un alloggio a tutta questa plebe urbana, sorse l'idea di costruire degli immobili composti di più piani, anche perché era impossibile farsi ulteriore spazio fra i colli. Sembra che questi immobili fossero poco solidi. Cicerone dice che i piani superiori sembravano sospesi al di sopra di chi vi passeggiava sotto e che i muri erano tanto sottili che una tempesta abbastanza forte era sufficiente a farli crollare, come accadde nel 60 a.C. Una volta ricostruiti, gli appartamenti venivano affittati a prezzi che si facevano con il passare del tempo sempre più esorbitanti. Ma la necessità dettava la legge: alla morte di Cesare (44 a.C.) la plebe urbana rappresentava una popolazione di cinquecentomila persone su un totale di settecentomila. Inutile dire quanto scomodi e squallidi fossero questi alloggi. Quanto all'igiene!… Basta pensare che queste costruzioni non possedessero latrine e che bisognava vuotare il proprio vaso da notte in un tino posto sotto la scala… a meno non si preferisse gettarne il contenuto dalla finestra!
È facile immaginare l'aspetto di questi quartieri popolosi. Le strade sono particolarmente strette e tortuose. Quando Roma, nel 390 a.C., venne distrutta dai Galli invasori, lo stato venne in aiuto alla riedificazione ma pose come condizione che avvenisse nello spazio di un anno. Tutti si misero all'opera senza darsi la minima preoccupazione di un piano regolare d'assieme. Il risultato fu che il centro di Roma divenne un vero labirinto.
Piaceri torbidi, sovrappopolazione, miseria e violenza: i vicoli della Roma dei poveri sono il teatro di una lotta incessante contro la morte, contro l'oppressione, contro la malattia. Per questo misero popolino ciò che conta è dimenticare la precarietà della vita. I giochi d'azzardo, anche se ufficialmente vietati, e anche fuggevoli. Non è un caso che Suburra sia il quartiere dove si pratica la forma più degradante diprostituzione. Ma il luogo più frequentato della feccia del popolino è di sicuro la taverna. Ce ne sono moltissime nei quartieri popolari, così come nei pressi dei luoghi di spettacolo: teatri, circhi, anfiteatri. D'altra parte i tavernieri fanno le loro provviste da sacrificatori che vendono loro pezzi degli animali sacrificati. A volte, sotto l'Impero, loro acquistano presso l'anfiteatro pezzi di cervi о di cinghiali che hanno fatto la loro comparsa nell'arena. Questa carne a buon mercato migliora i lupini, i piselli bolliti, le fave о i cavoli che costituiscono il cibo abituale dei clienti di queste taverne.
Le taverne sono il luogo d'incontro di tutti i ladri, gli assassini e gli schiavi che vengono a divertirsi mentre i loro padroni cenano in città. Ben presto inebriati dal vino, ma anche dal calore e dalla musica, tutti gli avventori si mettono a saltare, a gridare e a cantare e non è raro che questa eccitazione collettiva termini in una rissa generale. Queste taverne venivano frequentate anche dagli uomini di buona famiglia per dare libero sfogo alle loro inclinazioni più vergognose: il bere, il sesso, la violenza. Qui era possibile incontrare i nomi più celebri della gioventù dorata di Roma: Catilina, figlio di un patrizio rovinato, di cui si dice che avesse ucciso sua moglie per sposarne un'altra più ricca, e che avesse ucciso pure suo figlio, oltre a giacersi con sua sorella e una vestale, e la cui congiura contro la repubblica è universalmente nota; Pisone, che si fasciava la testa per passare inosservato mentre si recava nei locali notturni; Nerone, travestito da schiavo, frequentava le strade, i lupanari e gli alberghi di Roma.
Tuttavia, sotto l'impero le condizioni di vita si evolvono. Gli appartamenti diventano più confortevoli. Claudio fece chiudere un buon numero di questi locali, ma non soltanto per lottare contro la degradazione dei costumi, ma anche per impedire riunioni troppo massicce di uomini. Caligola aveva capito che era meglio modificare la vita quotidiana del popolo piuttosto che formulare delle leggi, e fece proibire la vendita di carni cotte e dell'acqua calda. In effetti molte taverne chiusero i battenti; e ci si può facilmente rendere conto che il timore degli imperatori non era vano, quando si prende in considerazione l'alto numero di iscrizioni a carattere politico ed elettorale che ricoprivano i muri delle taverne di Pompei.
51. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Sicilia
52. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Sicilia (Capoluogo – Palermo)
La Sicilia è la più vasta regione italiana e altresì la maggiore isola del Mediterraneo. Per la sua forma triangolare ebbe dagli antichi Greci il nome di Trinacria, ossia «dalle tre punte» (tre capi).
L'isola è bagnata da tre mari: M. Tirreno, M. di Sicilia, M. Ionio. A quest'ultimo appartiene lo Stretto di Messina. Dalla Sicilia dipendono varie isole minori, cioè: le Isole Eolie, Ustica, le Egadi e, più lontane, Pantelleria e le Pelàgie (Lampedusa, Linosa, Lampione). Numerose sono le città, grandi e piccoli, per lo più di origine antichissima. Nove sono le province: Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta, Agrigento, Trapani.
La Sicilia è un'isola ma non è isolata. Infatti lo Stretto di Messina, che la separa dalla Penisola Italiana, ha una larghezza minima di appena tre chilometri e mezzo. Più che un braccio di mare esso sembra un lago о un ampio fiume.
Lo Stretto è animato giorno e notte dall'intenso traffico delle navi– traghetto, che coprono la distanza tra la Sicilia e la Calabria in soli 35 minuti. Numerose sono infine le grandi navi, italiane e straniere, che percorrono lo Stretto nella sua lunghezza, per lo più senza farvi scalo, dirette verso altri porti о fermandosi brevemente a Messina per permettere ai passeggeri una celere visita alla vicina Taormina о imbarcare emigranti diretti in Australia.
Lo Stretto è percorso alternativamente da due correnti, che non ostacolano i bastimenti moderni, ma erano temute dalle piccole navi dell'antichità. Furono anzi proprio i vortici, da esse provocati, a far sorgere la leggenda di Scilla e Cariddi, i due mostri marini – rispettivamente della costa calabrese e di quella siciliana – che distruggevano le imbarcazioni e ne ingoiavano gli occupanti. Molte sono le leggende fiorite in una terra antica come la Sicilia, ma più che di leggende l'Isola è ricca di storia. Posta al centro del Mediterraneo, la Sicilia è stata il punto d'incontro di genti diverse: Fenici, Greci, Romani, Arabi, Normanni, Svevi, Aragonesi, ecc. Il contributo lasciato da questi popoli al patrimonio artistico e culturale della Sicilia, unito alla bellezza del paesaggio ed alla mitezza del clima, fa dell'Isola un'affascinante meta di viaggio.
La Sicilia si divide in tre versanti: del Tirreno, dello Ionio, del M. di Sicilia.
L'Etna (3340 m), il più grande vulcano italiano, è caratterizzato da un vasto cratere centrale, circondato da vari crateri secondari. Durante le eruzioni le sue lave hanno spesso raggiunto il mare. Oltre all'Etna la Sicilia possiede i due altri vulcani attivi delle Isole Eolie: Stromboli (926 m) e Vulcano (499 m).
Il versante sud-occidentale, prospiciente al M. di Sicilia, è occupato da una monotona distesa di altopiani, tra i quali è l'Altopiano Solfi/ero, così chiamato per i suoi giacimenti di zolfo.
La Piana di Catania è la più vasta pianura dell'Isola.
I fiumi siciliani sono asciutti per buona parte dell'anno. Scarseggiano i laghi. La mitezza delle temperature invernali e la luminosità del cielo sono due caratteristiche del clima siciliano.
Tuttavia il clima mediterraneo presenta l'inconveniente di una piovosità troppo scarsa e concentrata nel semestre freddo, il che ostacola l'agricoltura e lo stesso allevamento del bestiame. Ma dove è possibile l'irrigazione, il terreno ricompensa l'uomo con produzioni abbondanti.
Un po' di storia. La Sicilia, abitata anticamente dai Sicani e dai Siculi, cominciò nel Vili secolo a. C. ad essere colonizzata dai Greci, mentre le sue coste occidentali erano occupate dai Cartaginesi. Fra questi due popoli si svolsero continue lotte, concluse con il predominio della città greca di Siracusa, che fu quasi sul punto di unificare l'Isola. Dopo la prima guerra punica la Sicilia passò a Roma, di cui costituì la prima provincia (241 a.C.).
Dopo la caduta dell'Impero romano, l'Isola fu conquistata dai Vandali, dagli Ostrogoti e infine dai Bizantini. Nel secolo IX si affermò il dominio degli Arabi, durato circa due secoli. In seguito la Sicilia subìla dominazione dei Normanni, degli Svevi e di Carlo d'Angiò. Liberatasi da quest'ultimo con la guerra del vespro, passò nel 1302 agli Aragonesi e quindi al regno di Spagna (1415). Dopo il periodo spagnolo, caratterizzato nel seicento dalle rivolte di Palermo e di Messina, l'Isola fu ceduta per pochi anni ai Savoia e poi agli Asburgo, finché venne a far parte (1738) del Regno di Napoli, divenuto in seguito Regno delle Due Sicilie. Dopo varie insurrezioni, la Sicilia fu liberata nel 1860 dalla Spedizione dei Mille. Unita da allora allo Stato italiano, l'Isola è diventata nel 1946 una regione a statuto speciale: la Regione Siciliana. Dal 1948 la Sicilia gode dello statuto di autonomia regionale.
Malgrado il forte flusso migratorio che ha interessato l'isola nel secolo XX (solo tra il 1951 e il 1971 è emigrato un milione di persone), la popolazione della Sicilia rimane elevata e la densità si mantiene al di sopra della media nazionale. A questo fatto concorre la persistenza di un saldo demografico positivo. Il fenomeno migratorio, per quanto ancora presente, si è molto ridimensionato, compensato in parte da un nuovo flusso migratorio proveniente dai paesi dell'Africa settentrionale.
Economia. Nell'antichità, quando la popolazione era meno densa, la Sicilia godeva fama di grande fertilità ed era celebrata come il granaio di Roma. La sua agricoltura, già ostacolata dalla scarsità delle piogge, decadde a causa del disboscamento, delle invasioni, del malgoverno straniero e della formazione dei latifondi, grandi proprietà mal coltivate.
Nonostante la ricchezza di risorse naturali (giacimenti di sali potassici e di idrocarburi, zolfo, pomice, buone potenzialità agricole, notevoli attrattive turistiche), l'economia siciliana presenta ancora caratteri di sottosviluppo: il prodotto interno lordo per abitante è nettamente più basso della media nazionale. In questo contesto si aggiunge il peso della malavita organizzata, che sottrae ingenti risorse destinate allo sviluppo e dissuade iniziative imprenditoriali.
La grande ricchezza agricola della Sicilia è costituita tuttavia dagli agrumi (arance, mandarini, limoni).
Buona è anche la produzione del vino, dell'olio, della frutta (mandorle, nocciole, ecc.). Si raccolgono anche orzo, avena, ortaggi (carciofi, cavoli, piselli, pomodori).
Inoltre la Sicilia è l'unica regione italiana, dove abbia un discreto sviluppo la coltura del cotone.Scarseggia invece il bosco.
L'allevamento non è intenso e riguarda più che altro gli ovini. In compenso è importante la pesca, che fornisce un quinto del prodotto nazionale. Vi sono alcune pesche speciali, come quella del tonno e del pesce spada, nelle quali i pescatori siciliani dimostrano una perizia particolare.
Industrie varie (alimentari, tessili, meccaniche, chimiche) sono attive a Palermo, Catania, Messina, Siracusa. Augusta, Milazzo e Gela possiedono raffinerie di petrolio.
Fra i prodotti caratteristici dell' arte popolare siciliana sono famosi i carretti a due ruote, sui cui fianchi sono dipinti a vivaci colori, sotto forma di narrazione pittorica, scene di leggende locali о di antiche storie, come ad esempio quelle dei Reali di Francia e dei Paladini. Quest'ultima compare spesso nel non meno famoso «teatro dei pupi» (marionette).
Il turismo può contare su attrattive impareggiabili: decine di città artistiche e vivaci, lunghe spiagge soleggiate, isole pittoresche, l'enorme mole dell'Etna, stazioni climatiche che ignorano l'inverno (Taormina), mirabili monumenti archeologici dell'età classica, palazzi, teatri e anfiteatri greci e romani. Tanta storia ha lasciato altrettante impronte. Basterà citarne qualche esempio. Sono praticamente unici e senza confronti i 6400 metri quadrati di mosaici a sfondo d'oro del duomo di Monreale di Palermo, realizzato in tre stili – greco, arabo e normanno. Sono notevoli anche i mosaici ben conservati di una antica villa romana nella città di Piazza Armerina.
È difficile lasciare la Sicilia senza compiere l'ascensione dell'Etna (3340 m), facilitata dalla «strada dell'Etna»: in automobile fino al Rifugio Sapienza (1910 m), per funivia all'Osservatorio (2946 m) e poi a piedi fino all'orlo del cratere principale.
Ad Agrigento, nell'incantevole Valle dei Templi, si svolge ogni anno, quando fioriscono i mandorli, una grande festa della primavera. Vi prendono parte, insieme con i danzatori e musicisti in costume regionale siciliano, quelli degli altri paesi europei, in un'esaltazione comune del ritorno della bella stagione.
L'ospitalità dei siciliani è calda e aperta, mai invadente о appiccicosa.
53. Rispondere alle seguenti domande:
1. Dove è situata la Sicilia? 2. Quali mari bagnano la Sicilia? 3. Che nome e perché ebbe la Sicilia dagli antichi Greci? 4. Dove si trova lo Stretto di Messina e quanto è largo? 5. Come si arriva dalla Calabria in Sicilia? 6. In quale modo sorse anticamente la leggenda di Scilla e Cariddi? 7. Dove si trova Messina? 8. È alto il vulcano l'Etna? 9. È spento il vulcano? 10. Esiste in Italia, fuori delle Alpi, una montagna più alta dell'Etna? 11. Si può compiere l'ascensione dell'Etna? 12. Come veniva chiamata la Sicilia dai Romani? Perché? 13. Qual è la più vasta regione italiana? 14. La Sicilia è la maggiore isola del Mediterraneo? 15. Conosci le isole minori della Regione siciliana? 16. Quanti versanti ha la Sicilia? 17. Sono ricche di acqua i fiumi siciliani? 18. Ci sono molti boschi in Sicilia? 19. Com'è il clima dell'Isola? 20. Da chi fu abitata anticamente la Regione? 21. Cosa sai della storia dell'Isola? 22. Da che cosa è ostacolata l'agricoltura siciliana? 23. Che cosa si coltiva in Sicilia? 24. Qual è la grande ricchezza agricola dei siciliani? 25. È buona la produzione del vino? 26. L'allevamento è intenso? 27. In che cosa dimostrano i pescatori siciliani una perizia particolare? 28. Hai mai assaggiato il pesce spada? 29. Quali industrie e in che città siciliane sono attive? 30. Quali sono i prodotti caratteristici dell'arte popolare siciliana? 31. Come si chiama il teatro di marionette siciliane? 32. È sviluppato il turismo in Sicilia? 33. L'Isola è ricca di monumenti storici? 34. Di che cosa è famoso il duomo di Palermo? 35. Ti piacerebbe partecipare alla festa della Primavera di Agrigento? Quando si svolge?
54. Riassumere il testo per esteso.
Sardegna
55. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Sardegna (Capoluogo – Cagliari)
La Sardegna è vasta quasi quanto la Sicilia, ma la sua popolazione non arriva ad un terzo di quella siciliana. È per estensione la terza regione italiana, dopo la Sicilia e il Piemonte.La Sardegna è bagnata ad est e a sud dal Tirreno, ad ovest dal Mar di Sardegna. A nord, lo stretto chiamato Bocche di Bonifacio la separa dalla vicina Corsica, appartenente alla Francia.
Numerose sono le isole costiere (Maddalena, Caprera, Tavolara, l'Asinara, S. Pietro e S. Antioco). La Sardegna, con la sua forma allungata ricorda l'impronta di un piede. Perciò gli antichi Greci la chiamarono Ichnusa (da ichnos — orma). Il nome attuale deriva dal latino Sardinia, ossia «terra dei Sardi».
Le province sono tre: Cagliari, Sassari, Nùoro. Le città hanno spesso origini antichissime, ma sono poco numerose. Primeggia Cagliari, capoluogo della Regione.
La Sardegna è una delle regioni italiane meno densamente popolate. Da che cosa deriva questo fatto? Anzitutto dalla natura del territorio che, pur senza raggiungere i 1900 m, è generalmente aspro e montuoso; poi dalla scarsa piovosità. Le montagne occupano 9/10 del territorio. Mancano i laghi naturali, ma numerosi sono i laghi artificiali costruiti per irrigare le campagne. Il clima è mite, ma le estati sono alquanto calde e asciutte. Le piogge sono scarse, frequenti sono i venti (maestrale e scirocco).
Un altro carattere della Sardegna è stato finora l'isolamento, dipendente non tanto dalla sua insularità quanto dalla lontananza dal Continente. Inoltre, la popolazione (pur non mancando di bravi marinai) fu poco portata a navigare e perfino a stabilirsi sulle coste malariche ed esposte alle incursioni dei pirati barbareschi. Solo nel secolo scorso il litorale ha cominciato a popolarsi anche fuori dei pochi centri portuali.
Per questi motivi la Sardegna ha conservato fino ad oggi, meglio di altre regioni, forme economiche e costumanze tradizionali, risalenti ai secoli passati. Pensiamo, per esempio, alla vita dei pastori che, lontani per i lunghi periodi da ogni centro abitato, sorvegliano grandi greggi fra le montagne dell'interno; pensiamo ai ricchi costumi, soprattutto muliebri, tuttora usati nelle feste; pensiamo ai nuraghi, le antiche torriabitate nella preistoria. Tutto ciò, insieme con la bellezza del paesaggio, con le numerose piccole baie pittoresche, fa dell'Isola una meta di viaggio interessantissima. Una delle tante particolarità che rendono suggestivo il paesaggio della Sardegna è data dalla varietà e dalla bizzarria delle forme assunte dalle rocce sotto l'azione del vento e delle intemperie. Tra queste sculture naturali si trovano, sulla costa settentrionale dell'Isola, l'orso di Capo d'Orso e l'elefante nelle vicinanze di Castelsardo.
Non meno degno d'interesse è però il risveglio, di cui l'Isola dà prova, da alcuni decenni, in tutti i campi dell'economia. Con l'appoggio del governo nazionale e di quello regionale (l'Isola forma una regione autonoma), si svolge un vasto programma di rinascita della Sardegna. Sono state pure accelerate e intensificate le comunicazioni con il Continente, mediante l'entrata in servizio di nuove motonavi e di navi– traghetto. Insomma la Sardegna non è più isolata, e la sua economia agricolo-pastorale sta trasformandosi in senso decisamente moderno.
Un po' di storia. In tempi remotissimi, prima della comparsa dell'uomo, la Sardegna e la Corsica facevano parte di un'unica terra emersa, che occupava buona parte dell'attuale Mar Tirreno e che perciò gli scienziati chiamano Tirrènide. Le isolette dell'Arcipelago Toscano (Elba, ecc.) sono i resti del «ponte continentale», che univa la Tirrènide, prima della sua scomparsa, alla Penisola Italiana.
Dopo essere stata colonizzata, a partire dal VII secolo a. C., dai Fenici, dai Cartaginesi e dagli Etruschi, la Sardegna fu conquistata da Roma nel 238 a. C. Dopo la caduta dell'Impero passò ai Vandali e quindi ai Bizantini, ma di fatto, e nonostante le incursioni degli Arabi, divenne indipendente organizzandosi nei quattro «giudicati» di Cagliari, Torres, Arborea e Gallura. Nei secoli XII e XIII la Sardegna fu sotto l'egemonia di Genova e di Pisa; nel 1326 cadde in possesso della Spagna, che la governò fino al 1713; quindi passò agli Asburgo e infine (1720) ai Savoia. Da allora seguì le sorti del Piemonte, con il quale formò il Regno di Sardegna. Dal 1948 la Sardegna è una regione a statuto speciale (Regione Sarda).
Economia. L'agricoltura ha avuto un ruolo secondario nell'economia sarda, rispetto alla pastorizia ed all'attività estrattiva.
Principali coltivazioni: frumento, avena, orzo, vite (vino «Vernaccia»), olivo, mandorlo, barbabietola da zucchero, ortaggi (carciofi), legumi.
Più estesi dei seminati sono i pascoli naturali (ovini, caprini). Abbastanza diffusi sono i cavalli e gli asini. Il manto boscoso è poco sviluppato. Importante è però la quercia da sughero.
La pesca marittima è poco praticata dai Sardi, tanto è vero che i pescatori napoletani non mancano di sfruttare le acque dell'Isola. Tuttavia anch'essa si sta sviluppando (tonno, aragosta, mitili). Per quanto riguarda le risorse del sottosuolo (carbone, zinco, piombo, rame, antimonio, ferro, saline marittime) la Sardegna è, con la Toscana e la Sicilia, una delle più importanti regioni italiane.
Le industrie: metallurgica (lavorazione di ferro, piombo, zinco, rame, argento, manganese, antimonio), chimica, vetrerie, cementifici, fabbriche di profumi, conservazione del pesce. La produzione artigianale in Sardegna è sporadica e casalinga. Per questa fusione di rozzezza e di cura e per l'originalità dei loro disegni, i tappeti sardi riescono a gareggiare anche con la produzione straniera. I soggetti che tornano con maggiore frequenza sono tratti dalla fauna e dalla flora locale. Altri tappeti si coprono come arazzi di un unico grande disegno, il cui soggetto è dato da mostri dalla coda inanellata e pavoni fantastici. Una varietà di motivi decorativi più ricca si trova nei merletti.
Non c'è oggetto nella casa sarda che non sia opera di artigianato. L'innato gusto per l'ornato, che fa ricoprire di intagli tutta la superficie dei mobili, si mostra anche nella suppellettile domestica: boccali e posate di legno, lampade ad olio dalla lamiera traforata, rustico vasellame in terracotta che prende a volta la forma di animali dal corpo tozzo e dal lungo becco, cesti, cestini.
Il movimento turistico è molto sviluppato negli ultimi anni, soprattutto nell'estate, grazie all'attrazione delle belle e suggestive spiagge dell'Isola. Terra di antichissima civiltà, la Sardegna possiede numerosi monumenti archeologici, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Basterà ricordare a tale riguardo, oltre ai «nuraghi» (abitazioni fortificate dalla forma di tronco di cono), le «domus de janas» (case delle streghe), tombe scavate nella roccia, e le «tombe dei giganti», costruzioni funebri coperte da grandi lastre di pietra. Spesso in questi monumenti archeologici si sono rinvenuti oggetti metallici di notevole valore artistico.Un caratteristico aspetto artistico della Sardegna consiste nelle numerose chiese romaniche di stile pisano, dalle marmoree facciate a strisce chiare e scure. Queste chiese, che talora sorgono isolate nella campagna, ricordano i tempi in cui l'Isola si trovava sotto l'influenza della Repubblica di Pisa.
56. Rispondere alle seguenti domande:
1. Dove si trova la Sardegna? 2. Che forma ha questa isola? 3. Come venne chiamata dai Greci? 4. Da quali mari è bagnata? 5. Come si chiama lo stretto che separa la Regione dalla vicina Corsica? 6. Perché l'isola si chiama la Sardegna? 7. Com'è il paesaggio della Regione? 8. Che territorio viene chiamato dagli scienziati Tirrenide? 9. Perché sono numerosi in Sardegna i laghi artificiali? 10. In Sardegna vi sono molte baie pittoresche? 11. Quando l'Isola fu colonizzata dai Fenici? 12. Da chi ancora fu conquistata la Sardegna? 13. Quando passò ai Savoia? 14. Quando fu sotto l'egemonia di Genova e di Pisa? 15. Da che anno è una regione a statuto speciale? 16. Quali ragioni possono spiegare la scarsa densità di popolazione della Sardegna? 17. Con quali interventi si è provveduto alla valorizzazione agricola della Sardegna? 18. Com'è il rilievo della Sardegna? 19. Com'è il clima della Sardegna? 20. Che parte dell'Isola occupano le montagne? 21. È sviluppato il manto boscoso? 22. Quali sono i principali coltivazioni sarde? 23. Che ruolo ha la pastorizia? 24. È praticata molto la pesca marittima? 25. Sono diffusi i cavalli e gli asini in Sardegna? 26. È elevato l'allevamento di ovini? 27. La Sardegna è ricca di risorse minerarie? 28. Che cosa vi si estrae? 29. Che industrie si sviluppano in Sardegna? 30. Che cosa offre l'artigianato sardo?
57. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
58. Leggere e tradurre il testo facendo attenzione all'uso dei tempi verbali:
A Brescia nei sotterranei della chiesa di S. Nicola, fino al 1767 esisteva un deposito di polveri, appartenenti alla Repubblica di Venezia. Nel mese di agosto di quell'anno un fulmine si abbattè sulla torrecampanaria percorrendola all'interno fino al sotterraneo e provocando l'esplosione delle 200.000 libbre di polvere da sparo ivi contenute. Le cronache del tempo registrano che gran parte della città fu distrutta e morirono circa tremila abitanti.
Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola!
59. Tradurre la ricetta e preparare questo primo piatto:
Spaghetti alla contadina
Tagliare finemente tutti gli ingredienti indicati (eccezione fatta per gli spaghetti, che dovranno cuocere al dente) e amalgamarli bene in abbondante olio, sale e pepe. Sgocciolare gli spaghetti, lasciarli raffreddare un po' ed unire anche questi nell'insalatiera.
Conosci il tuo oroscopo? Gemelli (22 maggio – 21 giugno)
60. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Nei giovani Gemelli la doppiezza e il dualismo del suo segno si fanno sentire più forti che mai quando devono prendere una decisione professionale. Spesso accade che si mostrino esistenti perché il Gemello si sente adatto ad affrontare più di una attività che lo tenta ugualmente per ragioni diverse.
Ecco perché alcuni soggetti di questo segno passano la loro vita fra un'avventura professionale e l'altra.
Ciò di cui hanno bisogno è un lavoro nel quale poter manifestare le proprie qualità di adattabilità e di abilità e che soddisfi nello stesso tempo il loro bisogno di movimento, di varietà, di contatti, di reazioni. Se queste condizioni di base non sono tenute in considerazione, ecco che il nostro Gemello diventa un instabile professionista.
I Gemelli lavorano molto bene nelle redazioni dei giornali, nelle biblioteche, nelle scuole, nelle agenzie pubblicitarie, nelle pubbliche relazioni e come interpreti e traduttori, addetti alla radio e alla televisione, molti scrittori, attori, ballerini, cantanti.
b) Hai trovato Г anima gemella?
\bi Gemelli vi innamorate con la stessa facilità con la quale prendete il raffreddore e con altrettanta facilità vi disamorate. Voi non date importanza al denaro ma amate spenderlo, non potreste andare d'accordo con un partner (o una partner) abitudinario, conservatore, calmo, tutt'ordine e organizzazione, о geloso e avaro.
Se vi riconoscete in queste poche parole, e cioè se siete un tipico Gemello, cercate, assolutamente per voi, un ardente Ariete, un fantasioso Acquario, un amoroso, paziente Bilancia о un ambizioso e forte Leone. Tutti gli altri vi andrebbero troppo stretti. Se è un Ariete quello che volete conquistare ricordate che sarà sedotto dalla vostra gioia di vivere, dalla vostra spontaneità, dal vostro dinamismo.
Si attaccherà a voi certamente e non si staccherà se gli darete sempre l'impressione di non avervi conquistato completamente, la paura di perdervi sarà il miglior stimolo al suo amore. Se volete conquistare un Acquario, allora prima di tutto dovete piacere ai suoi amici, perché per lui l'amicizia e gli amici sono una cosa importantissima. Se è un Bilancia che amate, ricordate che vuoleessere sempre amato, è pieno di sfumature e di pensieri gentili, e ama la calma, la tranquillità. Infine se è un Leone che volete, cercate di essere la persona che tutti guardano, perché è il suo orgoglio la cosa più forte in lui e allora vorrà conquistarvi.
Il mese di giugno – detto così in onore della dea Giunone.
61. Da leggere e tradurre in russo:
Giunone
Nella mitologia romana, la regina del cielo, moglie di Giove. La sua origine è oscura, ma sembra che sia stata una dea madre italica. A Roma era venerata insieme a Giove e Minerva. Quale protettrice della femminilità, assicurava fecondità, nascite e matrimoni. Il mese di giugno, una volta chiamato «giunonio», veniva considerato il più favorevole per gli sposalizi. A Veio, città etnisca [19 - Etruschi – antica popolazione italica attestata dal sec. VII a.C. con fiorente cultura, stabile organizzazione sociale e lingua propria, in Etruria (fino al sec. I a.C.), parte della Campagna (fino al sec. V a.C.) e nella pianura Padana orientale (fino al sec. IV a.C.)], Giunone aveva il secondo nome di Regina. Solo più tardi fu identificata con la dea greca Era.
62. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
Calendario 2008 Giugno
1 domenica – s. Giustino
2 lunedì — Festa della Repubblica
3 martedì – s. Carlo L.
4 mercoledì – s. Quirino
5 giovedì – s. Bonifacio
6. venerdì – s. Norberto
7. sabato – s. Roberto
8. domenica – s. Medardo
9. lunedì – s. Efrem
10. martedì – s. Marcella
11. mercoledì – s. Barnaba
12. giovedì – s. Guido
13. venerdì – s. Antonio di Padova
14. sabato – s. Eliseo
15. domenica – s. Germana
16. lunedì – s. Aureliano
17. marterdì – s. Gregorio Barbarigo
18. mercoledì – s. Marina
19. giovedì – ss. Gervasio e Protasio
20. venerdì – s. Ettore
21. sabato – s. Luigi Gonzaga
22. domenica – s. Paolino da Nola
23. lunedì – s. Lanfranco
24. martedì – Natività s. Giovanni Battista
25. mercoledì – s. Guglielmo
26. giovedì – s. Vigilio
27. venerdì – s. Cirillo dAllessandria
28. sabato – s. Attilio
29. domenica – ss. Pietro e Paolo
30. lunedì – ss. Primi Martiri
66. Spiegare la seguente situazione:
– Allora, Agostino, preferisci ammettere spontaneamente di aver torto о vuoi ferlo sotto tortura?
Capitolo IV
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Giovanni Germanetto. Le memorie di un barbiere
Giovanni Germanetto [20 - Giovanni Germanetto (1885–1959) – comunista, internazionalista. La storia di questo barbiere non è soltanto la storia di un uomo, ma di una massa, di una generazione di uomini dell'inizio del secolo scorso, i quali hanno trovato nel socialismo, nella lotta per la emancipazione dei lavoratori, una ragione di vivere. Con il libro di Germanetto il movimento operaio si afferma, per forza propria, nel campo della letteratura italiana. Le opere: Le memorie di un barbiere (1930), Finiscotte (1935), Travaglio (1938). Il libro del compagno Germanetto Le memorie di un barbiere venne pubblicato per la prima volta a Mosca, tradotto in lingua mssa, nel 1930]. Le memorie di un barbiere
Capitai, quindi in un negozio di barbiere. Insaponando ascoltavo le conversazioni. Ero capitato in una bottega in cui si discuteva da mattina a sera. Venivano là clienti di tutti i colori dell'arcobaleno politico: liberali, clericali, socialisti, democratici. Due clienti finirono deputati, uno ministro: il clericale Bertone. Il mio padrone era democratico, io parteggiai subito, – naturalmente, senza parlare, – con i socialisti.
Qualche volta, attratto dalla discussione, dimenticavo che stavo insaponando e finivo col dare il sapone in un occhio e in bocca ai miei pazienti.
Mi iscrissi alle scuole serali e nella sezione dell'Alleanza Antimilitarista Internazionale, creata in quel tempo. Poi passai alla Gioventù socialista e frequentai il Circolo socialista. Tutto ciò a insaputa di mio padre e di mia madre. Quando fui espulso dalla scuola serale per una risposta che il mio professore giudicò sovversiva, fu la catastrofe. A casa mia fu una vera insurrezione. Mio padre, da buono liberale, era contro la libertà di opinione, mia madre pregava i santi e la madonna, che mi riconducessero sulla retta via. Intervenne anche mio nonno e la decisione fu molto chiara: «La smetti di fare il socialista о te ne vai per conto tuo».
Da poco tempo avevo imparato a fare del ciclismo. La bicicletta mi serviva bene.
Mi fu utile mille volte. Qualche volta mi portò in prigione. Anche per causa dello tzar finii con la bicicletta in prigione. VAvanti! [21 - Avanti! – quotidiano, organo del Partito socialista italiano. Fondato a Roma nel 1896, fu diretto da L. Bisolati, E. Ferri, C. Treves, B. Mussolini (1912-14) che si dimise per la linea antinterventista e antimilitarista assunta dal giornale. Dopo la scissione di Livorno rimase organo del socialismo riformista sotto la direzione di R Nenni (1923); soppresso nel 1926 dal regime fascista, uscì a Parigi e a Zurigo, riprese le pubblicazioni dal 1943 come organo del PSIUP e dal 1947 ridivenne organo del PSI] aveva fatto una grande campagna contro la venuta dello tzar in Italia. La parola d'ordine era «fischiare lo tzar».
Sta di fatto che Nicola II, che aveva un grande programma di visite in Italia, dovette accontentarsi di arrivare fino a Racconigi in provincia di Cuneo, a meno di 100 chilometri dalla frontiera francese. Si può dire che dalla frontiera a Racconigi vi era tutto un cordone di soldati e di polizia. Le case vicine alla ferrovia erano sgombre, i passaggi a livello trincerati. L'imperatore della Russia, in Italia non vide che delle baionette.
Proibizione assoluta di entrare in paese. Arresto dei pochi compagni della località.
Si sapeva però che Morgani doveva recarsi a fischiare. Non glielo potevano impedire perché era deputato.
Io e un altro compagno partimmo in bicicletta per Racconigi, senza fischietto. Arrestavano tutti quelli che avevano un fischietto, anche i bambini, ma noi eravamo capaci di fischiare con le dita.
Finimmo però in prigione appena arrivati, noi e le biciclette. Morgani fischiò una volta e poi fu allontanato. Il principio dello Stato fu salvo, l'onore del P.S.I. [22 - PSI – Partito Socialista Italiano] che aveva dato la parola d'ordine pure; ma i proletari russi e il partito bolscevico non si accontentarono dei fischi a Nicola!
In questo ambiente cominciai con altri pochi a tentare l'organizzazione. Riuscimmo a creare una organizzazione, ma a prezzo di quali stenti! Era facile individuarci, noi, «sowersari», in un negozio dove al massimo vi potevano essere cinque о sei lavoratori e poche volte di più. Venivamo licenziati. All'ufficio di collocamento ci conoscevano ormai uno per uno.
Eravamo mal trattati, mal pagati. I clienti parlavano con noi come con degli esseri inferiori.
«Fammi la barba, tagliami i capelli, arricciami i baffi». Ed il barbiere doveva rispondere: «Sì signore, sì signor commendatore, cavaliere, ecc., ecc.» Nelle botteghe della periferia dove frequentavano operai e contadini si respirava meglio.
Una volta lavoravo nei pressi di una grande caserma in Corso Vittorio Emanuele. La bottega era frequentata dai pezzi grossi del reggimento e da qualche soldato che capitava, naturalmente, per sbaglio. Bisognava assistere ai salamelecchi del padrone dei lavoranti. Quando poi si delineava la figura del colonnello era la fine del mondo. Il padrone apriva la porta con un «Riverisco signor colonnello» che sembrava un «attenti!». I lavoranti erano tutti affaccendati a prendergli chi la sciabola, chi il cappotto, il cappello, i guanti, mentre gli altri clienti stavano ad attendere con il muso insaponato.
Una domenica mattina la bottega era piena di clienti: ufficiali, qualche soldato, impiegati, qualche cavaliere, un monsignore, quando comparve il colonnello. Si ripetè la scena solita descritta. Il colonnello aveva fretta. Con aria di comando disse:
– Ho bisogno di passare presto, subito.
Gli fu ceduto il posto. Ero il primo a finire il cliente e doveva toccarmi… l'onore di servire il signor colonnello. Dissi il sacramentale:
– Chi è il primo?
Il colonnello si avanzò verso la poltrona a cui lavoravo.
– Fammi la barba bene e in fretta.
– Siediti, – risposi io.
Ciò che successe in quel momento nel negozio non è facilmente descrivibile. Trattare con il «tu» un personaggio di sì grande importanza! Lo scandalo fu così inaudito che tutte le conversazioni furono sospese. Il colonnello avrebbe voluto strozzarmi, ma aveva fretta e si sedette. Gli altri non sapevano cosa dire. Il padrone mi fulminò con uno sguardo. Solo i soldati avevano un non so che di canzonatorio nel sorriso che era di approvazione.
E servii il signor colonnello.
Quando mi rivolse ancora la parola mi disse successivamente «voi» e poi «lei». Non ebbi la mancia abituale. Il padrone si scusò con il colonnello.
Appena il colonnello fu servito il padrone mi disse:
– Voi siete licenziato. Stasera vi pagherò anche gli otto giorni. [23 - Nel linguaggio arcaico, regionale (centro-meridionale) la forma voi si usa ancora anche rivolgendosi a una singola persona in segno di deferenza oppure sottolineando il distacco di grado sociale о di rango]
– Così, – dissi io, – si mandano via i ladri…
– Ma da chi avete imparato l'educazione? – ruggì il padrone.
– Dal colonnello, – risposi io.
Alla sera presi i miei ferri, i pochi soldi, e me ne andai.
Giorni di miseria, si campava la vita stentatamente, lavorando. Quando il lavoro mancava erano dolori. Avevo un compagno che lavorava come lavapiatti in un grande ristorante. Era lui che mi aiutavacon qualche fetta di salame о di carne che avanzava dai clienti del suo ristorante.
La Lega intanto si rinforzava. E un bel giorno scioperammo. Conigli in bottega, i barbieri alla Camera del Lavoro [24 - Camera del Lavoro – associazione territoriale di lavoratori] sembravano leoni. Parlavano di bastonare i padroni e di fracassare ogni cosa nei negozi. Lo sciopero fu di breve durata. Si ebbero dei miglioramenti. Qualche soldo di aumento e qualche ora di libertà al lunedi.
La borghesia italiana preparava il terreno per la guerra in Africa. Con i milioni del Banco di Roma, il governo Giolitti preparava l'opinione pubblica alla conquista della colonia. I nazionalisti battevano la grancassa. La Tripolitania [25 - Tripolitania – regione della Libia] diventò nei loro articoli la terra promessa, il granaio d'Italia.
"Trìpoli, bel suol d'amore…", si cantava sulle piazze d'Italia. Gli studenti cessarono di inscenare delle dimostrazioni per Trento e Trieste e iniziarono le dimostrazioni per Tripoli. «Una passeggiata militare», dicevano i patrioti. L'opinione pubblica fu «montata» bene. Guai a chi non avesse creduto al grano di Tripoli, ai datteri, alle banane, all'amore dei tripolini per l'Italia. Gli arabi stavano tutti allineati sulle spiagge dell' «Africa d'or», come era detto nella canzone, ad attendere le navi e i soldati d'Italia. La montatura patriottica fu completa. Anche nel PSI vi fu una ripercussione: parecchi espulsi. Chi fece le spese furono i pochi turchi residenti in Italia e i socialisti, perché in molte città la partenza dei soldati per la Tripolitania aveva provocato delle dimostrazioni. In Toscana particolarmente le dimostrazioni furono violente. Furono divelti i binari; le donne con i bambini in braccio invasero le stazioni e si posero attraverso i binari per impedire la partenza dei treni. La colpa fu dei socialisti e dei… turchi! Questi ultimi ebbero le case e i magazzini distrutti. I socialisti il carcere e il tribunale.
Furono richiamate al servizio militare alcune classi. Musiche dappertutto, discorsi. Guerra, guerra!
E malcontento. Nessuno osava parlare.
Gli arabi intanto resistevano e lottavano. «Sempre vittorie», narravano i giornali… e la «passeggiata militare», iniziata nel 1911, dura ancora adesso! «I ribelli – dice oggi la stampa fascista, – sono definitivamente debellati». Ciò si legge da anni ed anni e sotto ogni governo. Sempre vittorie, vittorie… mai sconfìtte e morti! Soloi telegrammi ai sindaci annuncianti la morte di soldati arrivano alla chetichella e gettano nel lutto le famiglie.
Riportato con riduzioni
VOCABOLARIO
memoriepij/ -------
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мемуары
barbieresm цирюльник, брадобрей
capitarevi 1. появляться, попадать 2. случаться, бывать
arcobalenosm радуга
clericaleagg клерикальный, церковный
parteggiarevt поддерживать, стоять (за кого-л.), склоняться к кому-л.
attrarsivr притягиваться, располагаться, вовлекаться
scriversivr(a qc)записываться, вступать, поступать (куда-л.)
a insaputa di qdтайком (в тайне) от кого-л.
accontentarsivr(di)удовлетворяться, довольствоваться
espellerevt(da qc)изгонять, выгонять, исключать, удалять (с поля)
sovversivoagg бунтарский, крамольный, подрывной
smetterla (di fare qc)прекратить (что-л.) делать
prigione.s/ -------
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тюрьма, темница
opinione (/'(libertà di opinione)мнение (свобода мнения)
zar(оczar, tsar)sm царь
sgombrare (о sgomberare)vt1.освобождать, очищать 2. покидать 3. эвакуировать
passaggio a livelloпереезд (ж.д.)
fischiarevi свистеть; vt(un'area)насвистывать (арию)
impedirevt мешать, препятствовать, затягивать, преграждать
ambientesm 1. окружающая обстановка, среда, окружение 2. pi круги;
ambienti politiciполитические круги 3. комната, помещение;
temperatura d'ambienteкомнатная температура
stentosm1.нужда, бедность 2. усилие, труд, напряжение
stentatamenteavv с трудом, напряженно, с большими усилиями
licenziarevt увольнять, отстранять от должности, устранять;
– arsiувольняться
commendatoresm 1. командор (рыцарское звание) 2. человек, удостоенный высоких правительственных наград 3. высокочтимый, почтеннейший (обращение)
cavalieresm 1. всадник, конник 2. кавалер (ордена)-,
cavaliere (al merito) del lavoroкавалер труда (ветеран труда) 3. рыцарь 4. кавалер, поклонник
pezzo grosso(fam) важная персона, шишка
reggimentosm полк
Attenti!mil. Смирно!
inauditoagg неслыханный
fulminarevt 1. поражать молнией (электрическим током) l.fig.
(con qc)поражать, сражать, убивать (чём-л.); vi сверкать (о молнии); -
arsiперегорать (об электролампочке), попасть под напряжение (электрическое)mancia^чаевые
ufficio di collocamentoбиржа труда
terra promessaземля обетованная
scioperarevi бастовать
granaiosm житница
montaturasf 1. сборка, монтаж 2. отделка, оправа 3. fig. преувеличение, искусственное раздувание;
grossa montaturaблеф, надувательство (разг.);
una montatura della stampaгазетная шумиха;
è tutta una montaturaвсе это надувательство (обман); все это подстроено; все это сфабриковано,
sconfitta(/'поражение, разгром;
dare (infliggere) una sconfittaнанести поражение;
riportare, patire, subire una sconfìttaпотерпеть поражение
alla chetichellaвтихомолку, тайком
classesfì. класс (социальная группа) 2. zool, bot класс 3. класс, разряд, подразделение 4. mil контингент призывников, год призыва 5. класс (школьный)
residentesm резидент, постоянно проживающий где-л.
sindacosmмэр
luttosmтраур
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione all'uso delle espressioni tratte
dal brano e messe in corsivo:
1. Un giorno capitai in un negozio di giocattoli e vi trovai un gioco che cercavo da tempo. 2. Abbiamo avuto clienti di tutti i colori dell'arcobaleno politico. 3. Veniva anche il clericale Bertone, divenuto ministro. 4. Io parteggiai con i socialisti. 5. Qualche volta, attratto dalla discussione, dimenticavo che stavo lavorando. 6. Ci siamo iscritti al corso serale. 7. Si iscrisse al partito socialista a insaputa dei genitori. 8. Qualcuno era contro la libertà di opinione. 9. In prigione trovai molti compagni. 10. Una volta per causa dello zar finii con la bicicletta in prigione. 11. Dovetti accontentarmi di arrivare fino a Racconigi in provincia di Cuneo. 12. Le case vicine alla ferrovia erano sgombre, i passaggi a livello trincerati. 13. Noi eravamo capaci di fischiare con le dita. 14. Se ne infischia della tua opinione. 15. In questo ambiente cominciai con altri pochi a tentare l'organizzazione. 16. Ho mal di gola, preferisco l'acqua di temperatura ambiente. 17. Qualcuno venne licenziato. 18. All'ufficio di collocamento ci conoscevano ormai uno per uno. 19. La parruccheria era frequentata da pezzi grossi della mafia. 20. Tra i clienti abbiamo avuto commendatori, cavalieri, ufficiali. 21. Il padrone lo fulminò con uno sguardo. 22. Quel giorno non ebbi la mancia abituale. 23. E un bel giorno scioperammo. 24. La Tripolitania diventò nei loro articoli la terra promessa, il granaio d'Italia. 25. La montatura patriottica fu completa. 26.1 genitori insistevano che il figlio la smettesse di fare il socialista. 27. Furono richiamate al servizio militare alcune classi. 28. Solo i telegrammi ai sindaci annuncianti la morte di soldati arrivavano alla chetichella e gettavano nel lutto le famiglie.
2. Sostituire ai puntini gli articoli о preposizioni semplici о articolate convenienti:
1. Venivano clienti… tutti i colori dell'arcobaleno politico. 2. Qualche volta attratto… discussione, finivo col dare il sapone in un occhio e… bocca ai miei clienti. 3. Fu espulso… scuola serale per una risposta che il mio professore giudicò sovversiva. 4. Mia madre pregava i santi e la madonna, che mi riconducessero… retta via. 5. La smetti di fare… socialista о te ne vai… conto tuo. 6. Eravamo partiti io ed un compagno… una conferenza… propaganda, per incarico… sezione socialista. 7. Lo zar dovette accontentarsi… arrivare fino a Racconigi… provincia di Cuneo, a meno di 100 chilometri… frontiera francese. 8. L'imperatore della Russia, in Italia non vide che… baionette. 9. In questo ambiente cominciai con altri pochi… tentare… organizzazione. 10. Una volta lavoravo… pressi di una grande caserma… Corso Vittorio Emanuele. 11. Il padrone apriva la porta… un «Riverisco signor colonnello» che sembrava… «attenti!». 12. I lavoranti erano tutti affaccendati… prendergli chi… sciabola, chi… cappotto…. cappello…. guanti, mentre gli altri clienti stavano… attendere con il muso insaponato. 13. Lui parlava sempre con aria… comando. 14. Solo i soldati avevano un non so che… canzonatorio… sorriso che era… approvazione. 15. Il padrone si scusò… colonnello. 16. Un lavapiatti mi aiutava… qualche fetta… salame о… carne che avanzava… clienti del suo ristorante. 17. Con i milioni… Banco di Roma, il governo Giolitti preparava l'opinione pubblica… conquista della colonia. 18. Ciò si legge… anni ed anni e… ogni governo.
3. Sostituire ai puntini uno dei verbi seguenti:
discutere, scioperare, licenziare, capitare, espellere, iscrìversi, giudicare, parteggiare, sconfiggere, subire, fulminare, mandare, annunciare, fischiare, impedire, essere richiamato, dare, infischiarsi, gettare, essere, smetterla.
1. Se tu… a Mosca, fatti vivo! 2. Il proprietario ha intenzione di… alcuni operai. 3. Per ottenere dei miglioramenti non rimaneva che…. 4. È un piano troppo complicato e prima di agire dobbiamo…. 5. Non era facile… un nemico così forte. 6. È sempre triste… una sconfitta. 7. Se non ti fai fare il permesso di soggiorno, la questura può farti… dal paese. 8. Non voleva… con nessun partito. 9. Preso il diploma ha deciso di… all'Università. 10. Nessuno potrà… sovversiva la mia attività. 11. Se commetti questo errore, il direttore ti… in prigione. 12. L'artista sapeva… con le dita molte aree famose. 13. Tu non devi… di nessuno, non è il modo migliore per risolvere i problemi. 14. Il padrone lo… con lo sguardo. 15. Non glielo potevano… perché era deputato. 16. Il colonnello non gli… la solita mancia. 17. Per lui non… che una montatura della stampa. 18. Non se l'aspettava che… la sua classe. 19. I telegrammi che arrivavano a chetichella… la morte di soldati. 20. Non poteva… di fare il socialista. 21. Molti telegrammi dal fronte… le famiglie nel lutto.
4. Finire le seguenti frasi:
1. Se io quel giorno non fossi capitato al mercato… 2. Prima che tu ti iscriva al circolo sportivo… 3. Se lui non fosse stato attratto dalla sua bellezza… 4. Chi l'avrebbe mai pensato che il clericale В 5. Potrà anche licenziarti ma solo a condizione che…. 6. Nonostante le truppe nemiche fossero sconfitte…. 7. Lo diceva non perché fosse contro la libertà di opinione ma perché… 8. Non credo che possa accontentarsi di… 9. Peccato che tu non possa impedire che 10. Puoi continuare a fulminarmi con lo sguardo purché… 11. Non era il primo cliente che… 12. È importante che non lo faccia a chetichella perché…. 13. Non era terra promessa che…. 14. Venivano trattati in quel modo non perché fossero pezzi grossi ma perché 15. Aveva paura che venisse richiamata la sua classe perché… 16.Non è che il suo tono sia canzonatorio, è che…. 17. Non credeva che il servizio militare…. 18. Era difficile che in questo ambiente 19. Se non la smetti di fare lo sciocco….
5. Ricavare dai verbi e aggettivi seguenti il sostantivo corrispondente, quindi formare delle frasi:
a) insaponare, conversare, negoziare, discutere, parteggiare, attrarre, iscriversi, passare, espellere, pregare, intervenire, decidere, incaricare, fischiare, proibire, assistere, allontanare, sgomberare, individuare, cedere, descrivere, sospendere, fulminare, approvare, scusare, servire, licenziare, pagare, bastonare, scioperare, fracassare, migliorare, aumentare, promettere, cessare, inscenare, dimostrare, iniziare, passeggiare, montare, allineare, espellere, invadere, impedire, distruggere, resistere, ribellarsi, governare, sconfiggere, annunciare;
b) serale, sovversivo, periferico, inaudito, miserabile, violento, patriottico.
6. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Хотя он и наговорил нам всякой всячины, но мы на него не очень обиделись. 2. Это мнение настоящего клерикала. 3. Тамбыли флаги всех цветов радуги. 4. Я сомневался, что он присоединится к демократам. 5. Увлекшись этими разговорами, он и не заметил, как стемнело. 6. Кое-кто не верит, что ты поступишь в университет. 7. Как ты очутился в нашем городе? 8. Лишь бы была свобода мнения! 9. Никто и не думал, что он может угодить в тюрьму. 10. Предполагалось, что в ближайшее время будет уволено 10 процентов сотрудников предприятия. 11. Хотя забастовка и началась, мало кто верил в ее успех. 12. Не то чтобы в его словах было что-то крамольное, просто нам не понравилось, как он это говорил. 13. Кто научил тебя так хорошо свистеть? 14. К друзьям не стоит относиться наплевательски. 15. Возможно, нам удастся догнать его на железнодорожном переезде. 16. Он отчаянно пытался справиться со сложившейся ситуацией. 17. Хотя войска и потерпели поражение, никто добровольно не сдался. 18. Хотя он и сделал это в тайне ото всех, вскоре все обнаружилось. 19. Мы постараемся все сделать, чтобы его не исключили из школы. 20. Вряд ли им удастся выслать его из страны. 21. Все это лишь газетная шумиха. 22. Не думаешь ли ты, что вся эта ситуация подстроена? 23. В древности Сицилия была житницей Рима. 24. Не думай, что где-то существует земля обетованная. 25. Втайне от отца он частенько ходил на биржу труда. 26. Герои труда получили надбавку к пенсии. 27. Это неслыханная подтасовка фактов.
ANNOTAZIONI LESSICALI
capitarevi
# arrivare, giungere casualmente e improvvisamente: siamo capitati in piazza proprio il giorno di mercato; leggeva quanti libri gli capitavano
capitare bene (male) venirsi a trovare in una buona (cattiva) situazione
# accadere, presentarsi, verificarsi: mi è capitato un grosso guaio; me ne sono capitati di tutti i colori; son cose che capitano
capitare tra capo e collo all'improvviso
# vi impers succedere, accadere: capita spesso che ci vediamo in città
7. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
8. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso del verbocapitare:
1. Capitai in quella città per combinazione. 2. Se capiti da queste parti un'altra volta vieni a trovarci. 3. Siete capitati bene! Oggi qui c'è una grande festa. 4. Se mi capitasse il caso non farei lo stupido. 5. Sei capitato male. Oggi c'è sciopero dei treni. 6. Bisogna aver pazienza, son cose che capitano. 7. Capitava spesso che il negozio dell'angolo rimanesse chiuso. 8. Mi capitava spesso di vederlo passeggiare solo. 9. Son capitato proprio bene! Il cinema è chiuso oggi. 10. Non sono fortune che capitano ogni giorno. 11. Mi è capitata bella oggi! A metà strada mi è finita la benzina. 12. Tutte a te devono capitare! Sei proprio sfortunato. 13. Sei capitato bene, ora andiamo a mangiare. 14. Il bambino rompeva qualunque cosa gli capitasse nelle mani. 15. Guai se gli capiti in mano! 16. Se capiti a Milano, telefonami! 17. Capita spesso che lui arrivi in ritardo? 18. Quella disgrazia è capitata tra capo e collo. 19. Sparava dove capitasse.
9. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Я попал туда совершенно случайно. 2. Ну и попал же я в передрягу! В тот день были отменены все поезда. 3. Тебе часто случается бывать в тех местах? 4. Как удачно я попал на эту презентацию! Здесь сегодня столько интересных людей! 5. Террорист стрелял куда попало. 6. Вам часто случается видеться с ними? 7. Юноша читал все, что ему попадалось. 8. Если тебе случится увидеться с ними, передавай от меня привет. 9. Если бы ему представился случай, он бы не упустил его. 10. Все на мою голову! Что за невезение такое!? 11. Бывает, что и у меня ничего не получается. 12. Это бывает со всеми. Не надо только драматизировать. 13. Бывают дни, когда все буквально валится из рук. 14. Не каждый день случается встретить такого замечательного человека. 15. Все произошло неожиданно. 16. С кем такое не случается! Не отчаивайся! 17. Он делал всякую работу, какая только ни попадалась. 18. Не дай бог попасть к ним в руки! Это страшные люди. 19. Ну и попал ты в переделку! 20. Не всякий день бывает такая удача.
passaggiosm
# transito attraverso un luogo, trasferimento da un luogo a un altro: il passaggio dei turisti per la città; il passaggio di uno stretto, di un valico
# di passaggio senza soffermarsi, di sfuggita: ho visto la città solo di passaggio; di passaggio (in funzione aggettivale) – di luogo attraverso cui si è soliti soltanto passare: stanza, locale di passaggio; detto di chi si ferma in un luogo solo per poco tempo: turista, clienti, gente, uccelli di passaggio
# traversata in mare, viaggio marittimo, di persone о cose e relativo prezzo, dazio e sim.: un lungo passaggio, il passaggio è pittosto caro
# ospitalità offerta su di un veicolo, per un determinato tragitto: dare, chiedere, offrire un passaggio
# cambiamento, mutamento da una condizione a un'altra: ilpassaggio dal caldo al freddo, dal giorno alla notte, dalla primavera all'estate; punto, momento, fase di passaggio
# mus. episodio nel corso di una composizione
# astr. transito
sottopassaggiosm sottovia; passaggio pedonale, che permette ai pedoni di passare sotto una via о una piazza.
passeggero agg che passa, che è di passaggio, che dura poco: nuvole passeggere, un dolore passeggero, un capriccio passeggero.
10. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
11. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione alla parolapassaggio:
1. I passeri sono uccelli di passaggio? 2. Devo andare alla stazione, mi dai un passaggio? 3. Una delle stanze è di passaggio. 4. Il passaggio della cometa è previsto per venerdì. 5. Noi dovevamo fare ala al passaggio del corteo. 6. Mi ha detto due parole, così, di passaggio. 7.Il passaggio quieto delle nuvole sulla luna è sempre uno spettacolo. 8. Il passaggio dei turisti per la città è bloccato dai manifestanti. 9. Il passaggio pedonale era tutto bagnato. 10. È gente di passaggio. 11. Vicino alla nostra casa di campagna c'era un passaggio a livello. 12. Il passaggio era stretto ma gli alpinisti non si fermarono. 13. Èvietato il passaggio (Vietato il passaggio). 14. Negli ultimi anni si costruisconomolti nuovi sottopassaggi. 15. Non preoccuparti! È un dolore passeggero.
12. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Все с нетерпением ждали прохождения кометы Галлея. 2. Я очень спешу, ты не подвезешь меня? 3. Сколько стоит перевоз? 4. Летят перелетные птицы. 5. В фирменный магазин заходили и случайные клиенты. 6. Прохождение Мессинского пролива заняло всего минут сорок. 7. В этом городе, к сожалению, я был только проездом. 8. На этом участке очень много железнодорожных переездов. 9. Если ты спешишь, я могу тебя подвезти. 10. Этот пассаж особенно удался юному пианисту. 11. На прощание она бросила ему несколько слов, так, мимоходом. 12. Пока она стояла на остановке автобуса, несколько водителей автомашин предложили ее подвезти. 13. Проезд был достаточно широким, и грузовик легко прошел. 14. Одна из комнат была смежной. 15. Попутно ты можешь осмотреть исторический центр города. 16. Река еще подо льдом: переправы пока нет. 17. Ты их не подбросишь? Это тут рядом. 18. Пас был просто великолепным. Он решил исход игры. 19. Проезд запрещен. 20. Переход собственности в другие руки неизбежен. 21. До ближайшего подземного перехода метров двадцать. 22. Это преходящая боль, ничего особенного. 23. Как жаль, что мэр города узнал обо всем последним. 24. В этой среде очень трудно о чем-либо договориться.
ambientesm
# complesso delle condizioni esterne all'organismo in cui si svolge la vita vegetale e animale: ambiente acqueo (terrestre, marino)', la tutela dell'ambiente
# esteso, fìg. complesso delle condizioni esterne materiali, sociali, culturali e sim., nell'ambito delle quali si sviluppa, vive e opera un essere umano: un ambiente favorevole (sfavorevole); vivere in un pessimo ambiente; essere, trovarsi nel, fuori dal proprio ambiente; (esteso) atmosfera, clima: in quel ristorante c'è un ambiente familiare
# fìg. insieme di persone distinte da interessi, idee e sim., comuni: un ambiente tradizionalista; ambienti rivoluzionari
# porzione di spazio racchiusa tra pareti costruite: casa di quattro ambienti e servizi; ambiente di lavoro, in un'azienda, ciascuno dei locali dove i lavoratori subordinati esplicano normalmente la loro attività
13. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
14. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso della parola ambiente:
1. Questo non è un ambiente adatto ai giovani. 2. Non potrò mai abituarmi al tuo ambiente. 3. La notizia è trapelata da ambienti bene informati. 4. Gli ambienti politici della nostra città sono favorevoli a questa riforma. 5. Questi animali vivono in ambiente acqueo e terrestre. 6. L'obiettivo di tutti noi è tutelare l'ambiente. 7. Sull'attività creativa di un artista incide molto l'ambiente in cui lavora. 8. Queste scene del film presentano perfettamente bene l'ambiente storico. 9. Questi pesci vivono solo in un ambiente nutritivo particolare. 10. Mi dispiace che lui viva in un pessimo ambiente. 11. Trovatosi fuori dal proprio ambiente soffriva molto, letteralmente si soffocava. 12. È una festa di ambiente famigliare. 13. Questo vino si beve a temperatura ambiente. 14. E da tempo che lui desidera cambiare ambiente. 15. Frequentava i migliori ambienti della città. 16. Questo ambiente è poco favorevole allo studio. 17. Sulla produttività incide molto l'ambiente di lavoro.
15. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. В этой среде ты не научишься ничему хорошему. 2. Для хорошего отдыха нужна благоприятная обстановка. 3. В нашей гостинице была семейная обстановка. 4. Это не рабочая обстановка. 5. Эти вопросы должны решаться политическими кругами. 6. Как ты можешь жить в такой жуткой обстановке? 7. Революционные круги готовили новую политическую акцию. 8. Среда, в которой мы живем, очень влияет на нас самих. 9. Он чувствовал себя комфортно только в своей среде. 10. Социальная среда в значительной степени формирует человека. 11. Для творческой деятельности это неблагоприятная среда. 12. Сдается двухкомнатная квартира и гараж. 13. Эти микроорганизмы живут только в морской среде. 14. Для нереста этой рыбы нужна особая питательная среда. 15. Надо охранять окружающую нас среду. 16. Охрана среды – это не просто слова.
16. Tradurre in russo i seguenti modi di dire con la parola luna e farne delle frasi:
avere la luna (le lune), faccia di luna piena, far vedere la luna nel pozzo, avere la luna per (di) traverso, vivere nel mondo della luna, la luna di miele, chiedere (volere) la luna, abbaiare alla luna, essere ancora nel mondo della luna.
17. Tradurre le seguenti frasi in italiano usando le espressioni con la parola luna:
1. Где вы провели медовый месяц? 2. Это произошло, когда я еще не родился. 3. Что-то он сегодня не в себе. 4. Сегодня на него меланхолия напала. 5. Не проси у него невозможного: он не романтик. 6. Ты не сможешь всю жизнь витать в облаках. 7. От отчаяния он буквально готов был выть на луну. 8. У нее было очень круглое и полное лицо. 9. Нам ты не сможешь втереть очки, мы тебя очень хорошо знаем.
18. Fare delle frasi con i seguenti verbi messi in rilievo facendo attenzione alla reggenza ed ai suggerimenti lessicali:
1) vtevitare qc/qd (un pericolo, un ostacolo, gli sguardi indiscreti, i problemi); evitare di fare qc (di fumare molto, di bere troppo); vrevitarsi (i fratelli si evitano da tempo);
2) vtfingere qc (gioia, amore, una malattia); fingere di fare qc (di dormire, di lavorare, di partire); fingere di essere qd (povero, ricco, malato, re, papa); vr fingersi qd (pazzo, malato, allegro, triste, felice); far finta di qc (far fìnta di niente); fare finta di fare qc (di capire, di essere contento); far finta di essere qd (professore di lettere, un amico);
4) vtfinire qc (un lavoro, la vita, gli anni, il patrimonio, i soldi, la merce); finire di fare qc (di lavorare, di lamentarsi); finirecon+art. fare qc (con l'ammalarsi, col lasciarsi); finire per fare qc (per piovere); vifinire qd (ministro, povero in canna, impiegato, casalinga);vtfissare qc/qd (un chiodo, un bottone, un appuntamento, una persona, l'attenzione su qc, l'occhio su qc/qd); vrfissarsi di fare qd (di diventare pittore); fissarsi nel vuoto;
5) vtgiurare qc a qd (odio, amore, amicizia, fedeltà; il falso, il vero); giurare di fare qc (di non dimenticare, di aver fatto tutto; di dire la verità, giurare di essere (amico, fratello); giurare qc sulla croce; giurare qc sul proprio onore; giurare al Parlamento.
19. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche italiane trovando l'equivalente in russo:
1. Dire pane al pane e vino al vino —>…
dire come stanno veramente le cose
2. Cogliere qualcuno con le mani in sacco —>…
sorprendere qualcuno nell'atto di fare qualcosa di poco lecito
3. Cercare rogna —>…
cercare guai
4. Doccia scozzese…
un alternarsi continuo delle situazioni favorevoli e sfavorevoli
5. Di tre cotte (o di sette cotte) – »…
molto furbo, astuto, incallito, incorreggibile, molto abile
6. Credere che un asino voli —>…
credere a cose impossibili
7. Finire in mezzo a una strada —»…
finire in miseria
8. Avere un diavolo per capello – >…
essere molto arrabbiati
9. Avere paura della propria ombra —>…
avere paura di tutto
10. Abbracciare una fede (religiosa, politica, ecc.) —>…
aderire ad una religione, ad un'idea politica, ecc.
11. Flare una maratona —>…
fare un lavoro estenuante e senza sosta
12. Caccia alle streghe —>…
13. persecuzione mossa da pregiudizi, sospetti, fanatismo ideologico" Cicero prò domo sua"(latino) —>…
frase riferita a coloro che parlano con molto calore solo in difesa dei propri interessi
14. Mettere molta carne nel fuoco —>…
caricare troppo la situazione
15. Avere una faccia tosta —»…
essere sfacciato
20. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
21. Sostituire ai puntini il verbo conveniente scelto tra i seguenti:
combinare, provocare, preparare, capitare, scioperare, imparare, credere, narrare, mancare, fracassare, battere, frequentare, iscrìversi, parteggiare, attrarsi, frequentare, fischiare, imparare, giudicare, accontentarsi, servire, proibire, arrestare, sgombrare, impedire, salvare, affollarsi, trattare, toccare, licenziare.
1. La borghesia italiana… l'opinione pubblica alla conquista della colonia. 2. La partenza dei soldati… delle manifestazioni di protesta. 3. In Toscana particolarmente le dimostrazioni… violente. 4. «Sempre vittorie»… i giornali e la «passeggiata militare», iniziata nel 1911, durava ancora. 5. Si campava la vita stentatamente e un bel giorno… 6. Ma da chi tu… l'educazione? 7. Guai a chi non… al grano di Tripoli. 8. Quando il lavoro… erano dolori. 9. Parlavano di bastonare i padroni e di… ogni cosa nei negozi. 10.1 nazionalisti… la grancassa. 11. Perché proprio a me doveva… questa cosa? 12. Ne ha… di tutti i colori e ora se ne pente amaramente. 13. Non devi più… questi ambienti. 14. Perché… con questo corrente politico, non è il tuo ambiente. 15. Non dovresti… da questi ideali fasulli. 16. Non facile… a questa università. 17. Per un anno… il circolo filodrammatico. 18. Non dovete… sovversiva questa iniziativa. 19. Da poco tempo… a fare il ciclismo. 20. La bicicletta gli… molto. 21. La parola d'ordine era «… lo zar». 22. Dovette… di un pranzo modesto. 23. Le autorità…di entrare in paese e fecero… le case vicine alla ferrovia. 24… tutti quelli che avevano un fischietto. 25. Non glielo potevano… perché era deputato. 26. Con queste misure la polizia… il principio dello Stato. 27. All'ufficio di collocamento… operai, contadini. 28. Bisognava assistere ai salamelecchi del padrone con cui… commendatori, cavalieri e pezzi grossi del reggimento. 29. I soldati vi… solo per sbaglio. 30. A me… l'onore di servire il colonnello. 31. Non era giusto… il 10 % degli operai.
22. Abbinare ad ognuno degli aggettivi del punto a) i possibili sostantivi scelti tra quelli del punto b); con i nessi ottenuti formare delle frasi:
a) canzonatorio, sociale, liberale, serale, sovversivo, retto, vero, adulto, grande, trincerato, assoluto, bolscevico, inferiore, grosso, insaponato, solito, indescrivibile, importante, abituale, breve, violento, militare;
b) ambiente, tono, partito, attività, proibizione, scuola, insurrezione, via, persona, campagna, passaggio a livello, un essere, pezzo, muso, scena, personaggio, mancia, sciopero, dimostrazione, servizio.
23. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Ero жизнь была полна трудностей. 2. Он наговорил нам всякой всячины и не извинился. 3. Кое-кто в городе еще продолжал заниматься подрывной деятельностью. 4. Увольнение рабочих вызвало целый ряд забастовок. 5. Увлекшись фильмом, он забыл позвонить родителям. 6. Ты призывник какого года? 7. По-моему все это подтасовано, лично я не верю этому журналисту. 8. Что с тобой? Почему ты не в духе? 9. Это было полное поражение противника. 10. Среду можно и поменять, а вот характер нет. 11. Не свисти дома – денег не будет! 12. Награды вручал сам президент страны. 13. Твой дом и есть земля обетованная. 14. Не испепеляй нас взглядом, ты сам во всем виноват. 15. Полк дал бой недалеко от железнодорожного переезда. 16. Его отец большая шишка, а он полное ничтожество. 17. Первое время он стыдился брать чаевые. 18. Чаевые в итальянских ресторанах составляют примерно десять процентов. 19. Многие сейчас вынуждены обращаться на биржу труда.20. Тон у нее был явно насмешливый. 21. Ты просишь совершенно невозможные вещи. 22. В этой истории были замешаны и клерикальные круги. 23. Свобода мнения – это большое достижение демократии. 24. Она здесь проездом, но очень хотела бы тебя видеть. 25. Ты не подвезешь нас до метро? 26. Это проходная комната.
b) 1. Это тертый калач, жизнь его здорово закалила. 2. Ты на неприятность нарываешься, лучше оставить их в покое. 3. После увольнения он остался без денег и буквально на улице. 4. На этот раз ты точно переборщил, поступив таким образом. 5. Есть опасность, что скоро снова начнется охота на ведьм. 6. Чтобы закончить свой проект, она работает не покладая рук, даже в субботу и воскресенье, мы очень беспокоимся за ее здоровье. 7. Так нельзя! Ты буквально тени своей боишься. 8. Вскоре к социалистам примкнули и другие рабочие завода. 9. Ну и нахальный же он тип! 10. Тебе пора назвать все своими именами. 11. После тех слов хозяин еще дня три был в бешенстве. 12. Он такой наивный, что поверит в любую небылицу. 13. У него очень нахальная физиономия, не стоит иметь с ним ничего общего. 14. Наша жизнь нередко похожа на зебру. 15. В разговоре он всегда клонит в свою сторону.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
24. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
25. Imparare le parole ed espressioni del Vocabolario della lezione.
26. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi era Giovanni Germanetto?
2. A quale periodo della storia italiana si riferiscono le memorie di Germanetto?
3. Dove lavorava il protagonista delle memorie?
4. Chi erano i suoi clienti?
5. Che atmosfera regnava nella bottega?
6. Di che orientamento politico era il protagonista e che circoli frequentava?
8. I parenti condividevano le sue idee?Che incarico della sezione socialista ebbero un giorno Germanetto ed i suoi compagni?
9. Dove lo portò la bicicletta?
10. Perché fu fischiato l'imperatore russo?
11. Che cosa non si poteva impedire a un deputato? 12.1 socialisti riuscirono a creare una organizzazione?
13. Perché la loro attività veniva considerata sovversiva?
14. Perché all'ufficio di collocamento i licenziati venivano trattati come degli esseri inferiori?
15. Perché fu licenziato Germanetto?
16. Chi lo aiutò nei giorni di miseria?
17. Fu «montata» bene l'opinione pubblica italiana durante la guerra in Africa?
18. Gli africani stavano ad attendere le navi e i soldati italiani?
19. Gli italiani vi trovarono i datteri, le banane e l'amore dei tripolini per l'Italia?
20. Cosa dicevano i giornali italiani sulla guerra in Africa?
21. Come reagiva la gente?
22. Gli arabi opposero la resistenza?
23. Perché i telegrammi annuncianti la morte di soldati arrivavano a chetichella?
24. Perché nessuno osava parlare?
25. Come finì la guerra in Africa?
26. Cambia qualcosa nella storia dell'umanità?
27. Riassumere il testo in breve.
28. Tracciare il ritratto del protagonista delle memorie e del colonnello.
29. Vero о falso? Dopo aver letto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F (un'affermazione falsa):


30. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.
31. Riassumere il testo per esteso.
Vincenzo Cardarelli. Roma della mia giovinezza
LETTURA SUPPLEMENTARE
32. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Vincenzo Cardarelli [26 - Vincenzo Cardarelli, pseudonimo di Nazareno Caldarelli (Tarquinia 1.5.1887-Roma 15.6.1959). Poeta e prosatore. Era tra i fondatori della rivista letteraria La Ronda (il rifiuto di ogni forma di avanguardia in favore di un ritorno alla genuina tradizione letteraria italiana rappresentata da F. Petrarca per la poesia), di cui firmò il programma. Nelle poesie in metri liberi e nelle prose liriche, i temi della nostalgia e dello scorrere del tempo e la sua tormentata inquietudine tendono al raggiungimento di una chiarezza espressiva e di un ritmo classici. Opere: Viaggi nel tempo (1920); Il sole a picco (1929); Il cielo sulle città (1939); Solitario in Arcadia (1947)]. Roma della mia giovinezza
Addio giovinezza. Tale era proprio l'aria che spirava nell'Urbe [27 - l'Urbe – Roma] e in tutta Italia fra il 1907 e il 1911. Quelli sono anni di sgombero, di sbaraccamento, di trasformazioni profonde in ogni senso. Come se ognuno presentisse la bufera che s'addensava sull'Europa. Fra il 1900 e il 1912 muoiono Verdi, Carducci, Pascoli. E proprio negli anni a cui mi riferisco lasciava l'Italia D'Annunzio.
S'inizia così il 1911, anno fatidico, che mi piacerebbe rievocare e sul quale vorrei scrivere un film. È il cinquantesimo della nostra Unità nazionale. Per celebrare questa data si preparano a Roma i più grandiosi festeggiamenti. È l'anno dell'Esposizione internazionale di Valle Giulia e della Mostra etnografica regionale, l'anno in cui si inaugura il monumento a Vittorio [28 - Vittorio Emanuele II], il Palazzo di Giustizia, il ponte Vittorio Emanuele, il Giardino zoologico, il nuovo Palazzo della Galleria d'Arte moderna, il congiungimento della Villa Borghese col Pincio, e non so quante altre opere pubbliche.
Le celebrazioni del nostro Cinquantenario furono rese nulle e quasi deserte come un'asta pubblica per via d'una campagna giornalistica inspirata, bisogna pur dirlo, da bassi motivi di concorrenza alberghiera.
I forestieri, nel 1911, non si fecero vedere se non in minima parte.
Il Comitato romano dei festeggiamenti nel 1911 chiuse il suo bilancio con un deficit enorme.
L'estate passò squallidissima. Un'infinita malinconia regnava, nei primi dell'autunno, sulla spiaggia di Riccione Marina, dove non erano apparsi se non pochi bagnanti, e fra questi, immancabile, il tenoreBorgatti, quando mi sorprese la notizia della guerra di Libia, inevitabile coronamento d'un anno così sfortunato, remoto inizio di tutte le nostre disgrazie.
La Roma della mia giovinezza è quella che comincia a sparire nel 1911. Non aveva che cinquecentomila abitanti e soltanto tredici linee tranviarie. Quando io venni a Roma, per intenderci, comparivano in questa città le prime lampade ad arco e le prime automobili pubbliche. Le une si spegnevano spesso, creando, fra tanto sfolgorio, scandalose zone d'ombra e le altre, per i loro continui investimenti, non tardarono a diventare l'argomento dei giornali e a dar la stura ad ogni sorta di facezie. Essendo tinte di giallo, furono subito dette «il pericolo giallo».
Le questioni municipali assumevano un rilievo enorme nella Roma di quegli anni. Il Campidoglio, per un uomo politico, era il primo gradino da salire.
Roma umbertina [29 - umbertino – di Umberto I d'Italia e dell'epoca del suo regno (1878–1900)] aveva a quei tempi un sapore particolare per chi venisse dalla provincia e non fosse ancora iniziato ai segreti di quella Roma che si scopre lentamente e può anche essere trascurata, come la trascurano infatti molti immigrati per i quali andare a Piazza Navona è già un'escursione, un'avventura. Né è da credere che io potessi far eccezione, che avessi il minimo sospetto delle differenze che corrono fra Roma nuova e vecchia.
In principio, a parte la pacifica esistenza del Colosseo, della cupola di San Pietro e di altri monumenti del genere, aggirandomi per via Nazionale, via del Viminale, via XX Settembre, vissi quasi nella persuasione che a Roma non ci fossero se non portieri e camerieri, sentinelle, palazzoni a sei piani, ristoranti sotterranei о «grottini», la fontana dell'Esedra, il Costanzi, il palazzo delle Esposizioni e il giardinetto del Quirinale, frequentato seralmente da una pallida ragazza del mio paese che abitava da quelle parti, vicino alla caserma dei pompieri. Sicché le mie prime ansie d'amore sono legate ad una Roma un po' triste e borghese.
È così che a poco a poco, nonostante la mia distrazione e ignoranza, contentandomi di vivere nei luoghi che la Provvidenza mi assegnava, andando per vie obbligate, senza nessuna disposizione ai pellegrinaggi estetici о turistici, finii per scoprire la vecchia Roma e per trarne, com'è naturale, un grande motivo di consolazione. Ho visto degli stranieri all'alba, con un po' di vino in corpo, mettersi a piangere in piazza del Popolo. Non sembrerò esagerato dicendo che, in un tempo in cui ero spesso costretto a passare la notte alla stelletta, la compagnevole bellezza dell'Urbe mi ha ripagato di tutto, mi ha fatto sembrare dolce la povertà e ha operato su me in maniera che io non mi sono mai sentito solo.
Riportato con riduzioni da «Il cielo sulle città»
VOCABOLARIO
presentirevt предчувствовать
buferaл/'буря (тж. перен.), вьюга, пурга, шторм, шквал
addensarsivr сгущаться, уплотняться
festeggiamentosm 1. празднование 2. (чаще pi) чествование
celebrazionesf 1. прославление, восхваление 2. празднование
astasf аукцион
bilanciosm баланс, бюджет
deficitsm дефицит, отрицательный баланс
faceziasfшутка, острота
provvidenza sf провидение
33. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.
34. Temi da svolgere:
1. L'Italia all'inizio del Novecento.
2. Il Cinquantenario dell'unità d'Italia.
3. Roma alla vigilia delle celebrazioni.
Estella (Teresa Noce)
35. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Estella (Teresa Noce).
Gioventù senza sole
La città sembrava più gaia, più vivace. I muri grigi delle case sparivano sotto la fioritura di grandi manifesti colorati. Le vie ampie, diritte, monotone, sembravano ravvivate da tutti quei colori erompenti dai muri.
Erano i manifesti delle elezioni legislative.
La lotta ferveva, vigorosa, accanita. Si trattava delle prime elezioni a suffragio universale ed i socialisti, che avevano presentato dappertutto dei propri candidati, ponevano grandi speranze nei risultati delle elezioni, malgrado gli avversari numerosi e potenti.
La lotta elettorale si ripercuoteva vivamente in seno alla famiglia di Maddalena.
Per la prima volta, sotto l'aspetto di sue opinioni politiche diverse, due opposte concezioni della vita si affrontavano, all'interno della famiglia.
Da una parte, la madre, sola. Dall'altra, Pierino e Maddalena, uniti e d'accordo. Tra gli uni e l'altra, Giovanna, che se ne infischiava allegramente delle elezioni.
La madre, subito, aveva parteggiato per quei candidati dei partiti che, secondo lei, difendevano l'ordine, la famiglia, la religione. Dio, la patria, il re – gridava per tutta risposta agli argomenti contrari dei figli.
– Staremmo freschi se vincessero i socialisti! – aggiungeva. – Dove andrebbe a finire la famiglia? \bgliono il divorzio, costoro! E vorrebbero abolire i padroni. Ma, allora, chi ci darebbe da lavorare? I ricchi ci sono sempre stati, in tutte le epoche, e sempre ci saranno. Senza di loro non ci sarebbe lavoro per noi, poveri. Inoltre, i socialisti sono deisenza patria. Hanno mandato via dal loro partito perfino Bissolati che è, sì, un miscredente, ma che almeno è un patriota. Non volevano la guerra di Tripoli: come se non fosse una guerra santa la guerra contro i pagani, contro i neri che ammazzano i nostri missionari!
Pierino rispondeva a dovere. Frequentava tutti i comizi, tutte le riunioni; ed imparava a discutere, a ragionare, a non essere mai a corto di argomenti davanti agli avversari.
– Non è vero che noi non vogliamo la famiglia; ma non la vogliamo più così com'è oggi. Guarda la tua, che bella famiglia! Dov'è il padre, il marito? Se ne è andato, senza pensare ai figli, a noi, che siamo cresciuti come abbiamo potuto. Tu che sei per «l'ordine» non sei fuori dell'ordine? E non sarebbe meglio che fosti divorziata? Noi non vogliamo più i padroni, è vero, perché noi pensiamo che si starebbe meglio senza di loro, senza quelli che ci sfruttano. Mancherebbe il lavoro? e perché? Lavoreremmo per noi invece che per loro, ecco tutto. Dici che i ricchi ci sono sempre stati e sempre ci saranno: ma questo lo dici tu, lo dicono i preti, lo dicono i ricchi! Invece, basta ragionare un poco per convincersi che non c'è nessuna ragione perché sia così. Quando sei nata tu, c'erano forse le automobili? Si poteva forse parlare da una città all'altra? No! Ebbene, adesso ci sono le automobili – che non c'erano mai state; c'è il telefono, il telegrafo; si vola perfino! Una volta non c'era tutto questo ed adesso c'è; e non vedo proprio perché, se una volta c'erano i ricchi, debbano esserci anche domani! Certo, se la gente fosse tutta come te, i padroni potrebbero dormir tranquilli!
– Tu credi a tutte le fandonie che raccontano i socialisti.
– Non «credo», io; ragiono! Sei tu che, come l'insegnano i preti, credi senza ragionare!
– Ma cosa pensate di poter fare? Voi non avete niente: i signori hanno tutto.
– Intanto, qualche cosa abbiamo già fatto; adesso possono votare tutti.
– Già! così manderete al Parlamento della gente senza istruzione e dei farabutti, che approfittano di voi per conquistare il «seggiolone» e poi, una volta al Parlamento, passeranno dall'altra parte!
Manderemo al Parlamento dei rappresentanti nostri, dei rappresentanti dei lavoratori. Se per paura che tra i nostri vi sia domaniun vigliacco, abbandonassimo la lotta oggi e mandassimo alla Camera i nostri nemici, saremmo degli stupidi!
– Va là! Sei un bambino ed un illuso.
Lui aveva coscienza di aver ragione e di non esser più un bambino, né un illuso. Bambino, lui che conosceva già diversi mestieri e che guadagnava più di tutta la famiglia! Glielo farebbe vedere, il bambino, a sua madre!…
Non sapeva però convincerla. Era troppo credente, troppo legata alla chiesa; piuttosto di dubitare degli insegnamenti di Dio – diceva sempre sua madre – bisogna dubitare della propria mente. E con tutto questo, non era affatto amica dei preti: sapeva per esperienza che cosa fosse la maggioranza di questi tanto che soleva dire: bisogna seguire gli insegnamenti dei preti, ma non il loro esempio; perché, se si seguisse questo, si andrebbe diritto all'inferno!…
Riportato con riduzioni
36. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.
Un po' di storia antica
Combattimenti dei gladiatori
37. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Combattimenti dei gladiatori
L'uso di spettacoli con gladiatori (così detto dall'arma tipica, il gladio) contro uomini о belve fu introdotto a Roma, probabilmente dall'Etruria, nel 254 a. C., in occasioni di ludi funerari, reclutati tra schiavi, liberi, condannati о prigionieri di guerra, i gladiatori venivano addestrati in apposite scuole (ludi gladiatorii).
I combattimenti dei gladiatori avevano luogo nella cosiddetta arena dell'anfiteatro, che si trovava a quattro metri al disotto del podio. E sotto l'arena c'era poi, come in un teatro moderno, una quantità di roba: c'erano le gabbie in cui tenevano le bestie che sarebbero state uccise durante lo spettacolo, le macchine che in certi spettacoli servivano a far salire in un attimo nell'arena un mucchio di cose diverse, delle vere «vie» per le quali le bestie erano mandate su, un sistema di canali che permettevano, in certi spettacoli, di inondare in pochi minuti tutta l'arena, e così via. E intorno all'arena c'erano numerose porte, per una delle quali entravano i gladiatori. I gladiatori venivano in carri dalla loro scuola, dove vivevano e imparavano il loro mestiere. Entravano nell'anfiteatro dall'ingresso a loro riservato. Quando i combattenti entravano nell'arena, tutti osservavano attentamente e cercavano di identificarli. Prima di cominciare i combattimenti, i gladiatori facevano, in ordine militare, il giro dell'arena. Quando passavano davanti al posto dell'imperatore, si voltavano verso di lui, alzavano la mano destra e dicevano: 'Ave Cesare! Quelli che stanno per morire ti salutano!" Poi venivano esaminate le armi, e i combattimenti incominciavano, per durare ore e ore di fila, accompagnati dal suono delle trombe e di altri strumenti. Il pubblico partecipava rumorosamente, inveiva contro quelli che si precipitavano a uccidere senza preliminari о quelli che cercavano di risparmiarsi, lanciava alte grida e non sopportava che i gladiatori morissero senza sorridere.
Succedeva pure che gruppi di spettatori, in disaccordo sul valore di un gladiatore, venissero alle mani.
Quando un gladiatore era stato gravemente ferito о non si sentiva più la forza di combattere, lui si lasciava cadere sull'arena e alzava verso il pubblico la mano sinistra, perché non lo facessero uccidere. Se l'imperatore non era presente, il vincitore, normalmente, decideva lui stesso se doveva uccidere о lasciare vivere l'avversario caduto. Ma se allo spettacolo assisteva l'imperatore, era lui che decideva. Spesso, lui domandava prima il parere del pubblico, soprattutto delle Vestali, e queste allora, se il gladiatore vinto aveva combattuto bene, spesso decidevano di risparmiarlo e alzavano in alto il pollice destro gridando: «Mandalo via!». E l'imperatore, di solito, seguiva il pubblico, alzando anche lui il pollice. Se invece il vinto non era piaciuto al pubblico, questo, che non compativa mai i deboli, abbassava il pollice gridando: «Uccidilo!», e il vincitore gli ficcava l'arma nella gola. Al vincitore l'imperatore offriva come ricompensa un piatto d'argento pieno di pezzi d'oro e di oggetti preziosi, e spesso, se il gladiatore era un prigioniero di guerra о uno schiavo, gli dava la libertà. Ma, purtroppo, talvolta quegli uomini erano abituati al sangue, alla morte e all'esistenza che menavano nelle loro scuole. Così che, appena liberati, ritornavano al loro mestiere, vendendosi di nuovo, per essere spesso uccisi in uno degli seguenti combattimenti. La morte era la tragica conclusione a cui i combattenti venivano spinti con il ferro e con il fuoco. Gli spettatori ne erano come ubriachi, e la vista del sangue produceva la stessa azione della droga.
I gladiatori furono protagonisti nel 73 a. C. della rivolta capeggiata dal gladiatore di origine tracia Spartaco. La guerra servile scoppiata nella scuola di gladiatori di Capua si estese rapidamente in tutta l'Italia meridionale. Raccolto un esercito di circa 40 000 schiavi, nel 72 a. C. Spartaco raggiunse Modena, senza che i consoli riuscissero a fermarlo. Sceso poi verso sud, fu affrontato da M. Licinio Crasso che gli impedì di raggiungere la Sicilia. L'esercito di Spartaco fu infine sterminato in Lucania e in Apulia, e lo stesso Spartaco morì in battaglia.
38. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Lazio
39. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Lazio (Capoluogo – Roma)
Il Lazio è la culla della civiltà latina e romana. Misteriosa è l'origine del nome Lazio. Forse si collega al latino latus (= vasto), nel senso di territorio aperto, pianeggiante e collinare, in contrasto con le aspre montagne del retrostante Appennino. О forse deriva da latere (nascondersi) con riferimento alla leggenda, secondo cui vi avrebbe trovato rifugio Giove inseguito da Saturno.
La regione è divisa in cinque province: Roma, Viterbo, Rieti, Fresinone, Latina.
Il capoluogo della Regione è Roma, che è anche capitale d'Italia e la più grande città italiana (più di 2,5 milioni di abitanti). Più della metà degli abitanti della Regione vivono a Roma.
Il Lazio confina: a nord con la Toscana, l'Umbria e le Marche, ad est con le Marche, l'Abruzzo e Molise, a sud con la Campania e il mar Tirreno, ad ovest con il Tirreno. Il territorio è molto vario: lungo il mare c'è una larga zona pianeggiante; poi verso est si innalzano colli vulcanici. Sui colli vulcanici vi sono numerosi laghi le cui acque occupano il fondo di antichi crateri spenti: il lago di Bolsena, il lago di Vico, il lago di Bracciano, ecc. Il lago di Bolsena, quinto per estensione fra i laghi italiani, ha un perimetro di 146 km. Esso occupa il fondo di vari crateri vulcanici, che hanno formato, fino ai tempi antichissimi, un'unica conca in seguito al crollo delle pareti, che separavano l'uno dall'altro. In due punti i resti di queste pareti emergono dalle acque, costituendo le isole Bisentina e Mattana.
Il Lazio è percorso dal Tevere; esso riceve le acque dell'Amene che, a Tivoli, formano una cascata di 160 metri.
Un po' di storia. Il Lazio fu abitato fin dal paleolitico, nell'età del ferro vi fiorirono la civiltà etrusca (zona nord-occidentale) e quella latina. Nei dintorni di Tarquinia, cittadina del Lazio settentrionale, a pochi chilometri dal Tirreno, esistono numerose tombe sotterranee risalenti all'epoca etrusca.
Il Lazio antico (in latino Latium vetus) comprendeva inizialmente il territorio abitato dai Latini, tra il Tevere, i Monti Prenestini, i Colli Albani e il mare. Poi incluse i territori degli Emici, dei Volsci e degli Equi, venendo a confinare con il paese dei Marzi e dei Sanniti, nonché con la Campania. Assieme a quest'ultima formò la Prima Regione nell'organizzazione regionale dell'Italia fatta da Augusto.
Nel medioevo il Lazio fu anzitutto un ducato sotto la sovranità dell'Impero d'Oriente, ma nel 728 (donazione di Sutri) passò sotto il potere politico dei Papi. Sottomessi i comuni, lo Stato della Chiesa si consolidò fino ad essere riconosciuto dall'imperatore Rodolfo di Asburgo nel 1278. Da allora il Lazio seguì le sorti dello Stato Pontificio, essendo fallito nel Trecento, a Roma, il tentativo democratico comunale di Cola di Rienzo.
Nel 1867 a Roma (Villa Glori) cadevano per la liberazione della Città, in uno scontro con le truppe pontificie, i fratelli Giovanni ed Enrico Cairoli. Nello stesso anno Garibaldi entrava nel Lazio occupando Monterotondo, ma i Francesi, sostenitori del Papato, fermavano le «camicie rosse» a Mentana, poco a nord-est di Roma. Il 20 settembre 1870 i bersaglieri, attraverso la breccia di Porta Pia, penetravano a Roma, che di lì a poco – in seguito a plebiscito – entrava con il Lazio a far parte dello Stato italiano. L'annessione al Regno d'Italia (1870) pose fine al dominio pontificio, già interrotto dalla costituzione della Repubblica Romana (1798-99) e dall'occupazione napoleonica (1808-14).
Economia. Cuore economico della regione è Roma, centro eminentemente terziario: pubblica amministrazione, credito, assicurazioni, industrie culturali e dello spettacolo, terziario avanzato e soprattutto turismo.
Molto importanti sono anche le industrie: meccanica, metallurgica, molitoria, tessile, alimentare, cartaria, chimica e farmaceutica.
L'agricoltura si concentra nella piana costiera e sulle colline. Tra i prodotti dominano i cereali, ortofrutticoli, uva da vino. I pascoli danno alimenti ad ovini, bovini ed equini. L'industria della pesca è molto attiva a Gaeta, Civitavecchia, Anzio e Terracina. Presso Roma, a Cinecittà, vi è una fra le più importanti industrie cinematografiche.
Turismo. Roma è un centro di importanza eccezionale per il turismo: la sua storia millenaria ha lasciato ricordi e bellezze artistiche uniche al mondo. La città è anche il centro della religione cattolica.
Un vecchio detto afferma che tutte le strade portano a Roma, ma forse sarebbe stato più giusto dire che tutte le strade partono da Roma. Infatti gli antichi Romani avevano posto l'Urbe al centro di un sistema di vie consolari, che la collegavano con le più lontane località dell'Impero. Nel Foro sorgeva una colonna, che segnava il punto di
partenza di questi grandi itinerari, lungo i quali si trovavano colonnine con l'indicazione delle distanze e posti di sosta e di ristoro, proprio come oggi troviamo i cippi chilometrici e Autogrill. Ma prima di lasciare Roma in una delle sue vecchie trattorie mangeremo un piatto di tagliatelle «alla matriciana» (cioè come le fanno ad Amatrice, nelle montagne dell'interno), seguite da una bella porzione di abbacchio (agnello) al forno, accompagnata da un carciofo «alla giudìa».
I tracciati di queste strade, più о meno modificati, sono seguiti dalle moderne strade statali, che si irradiano dalla Capitale, e ne ripetono anche i nomi, come VAurelia per Pisa, la Cassia per Firenze, la Salaria — cioè l'antica via del commercio del sale – per Rieti, UAppia per Napoli e Brindisi. La Autostrada del Sole, invece, attraversa tutta l'Italia.
Sono centri turistici: Cassino, Civitavecchia, Frascati, Tivoli, Orte.
Il promontorio del Circeo, che spicca nel litorale del Lazio meridionale, deve il suo nome alla mitica Circe, cantata da Omero nell'Odissea. La maga avrebbe avuto la sua dimora in una delle tante grotte del luogo. Un'altra grotta è invece famosa perché nel 1939 vi fu scoperto il cranio di uno degli uomini primitivi, che vivevano nel Lazio ben 50.000 anni or sono.
Hanno un'origine antica i centri costieri posti più a sud, cioè: Terracina, che agli edifici medievali affianca le ville della sua spiaggia: Gaeta, che nel 1861 fu l'ultimo baluardo dei Borboni; e la vicina Formia, luogo di villeggiatura dell'antica Roma e moderna stazione balneare. Qui siamo nella Terra di Lavoro, che si stende anche nella vicina Campania.
40. Rispondere alle seguenti domande:
1. Perché il Lazio è la culla della civiltà latina e romana? 2. Cosa significa il nome Lazio? 3. A quale leggenda forse si riferisce il nome della Regione? 4. A chi deve il suo nome il promontorio del Circeo? 5. Dove nel Lazio si possono visitare numerose tombe sotterranee etnische? 6. Come si chiama la più grande città italiana? 7. Perché Roma è la più grande città d'Italia? 8. In quante province è diviso il Lazio? 9. Con quali regioni italiane confina il Lazio? 10. Com'è il territorio del Lazio? È collinoso? 11. Dove si trovano i laghi vulcanici? 12. Di che cosa è famoso il lago di Bolsena? 13. Quanto è alta la cascatadi Tivoli? 14. Da quali popolazioni fu abitato il Lazio anticamente? 15. Quali territori incluse dopo? 16. Chi formò la Prima Regione nell'organizzazione regionale dell'Italia imperiale? 17. Quando passò il Lazio sotto il potere dei Papi? 18. Quando e da chi fu riconosciuto lo Stato della Chiesa? 19. Quando fallì il tentativo democratico comunale di Cola di Rienzo? 20. Quando il Lazio fece parte dello Stato italiano? 21. Perché Roma viene considerata cuore economico della Regione? 22. Quali sono le industrie più importanti? 23. È sviluppata l'agricoltura della Regione? 24. Come si chiamano le strade statali che partono da Roma? 25. Che cos'è l'abbacchio? 26. Perché le tagliatelle romane si chiamano «alla matriciana»? 27. Come si chiamano i luoghi di villeggiatura del Lazio?

41. Riassumere il testo per esteso.
Umbria
42. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Umbria (Capoluogo – Perugia)
L'Umbria è una delle due regioni dell'Italia peninsulare che non si affacci sul mare. Situata nel cuore dell'Italia e solcata dal Tevere, il fiume legato alle origini di Roma, l'Umbria è ricca di luoghi e di monumenti storici. L'Umbria confina a nord-est e est con le Marche; a nord-ovest e ovest con la Toscana; a sud-ovest e sud con il Lazio.
La città principale è Perugia. Le province sono due: Perugia e Terni.
Le altre città sono molto più piccole (Foligno, Spoleto, Assisi, Città di Castello, Gubbio, ecc.)
Per quanto riguarda la densità di popolazione l'Umbria è molto inferiore alla media nazionale. Compresa nel versante tirrenico della Penisola, la regione è costituita in prevalenza da colline. Queste hannoforme dolci, simili a quelle delle colline toscane. L'Umbria appartiene per interno al bacino del Tevere. Questo fiume, oltre a solcarla con il suo corso principale, vi riceve affluenti. Il Tevere (terzo fiume d'Italia per lunghezza, ma primo per significato storico) nasce in Romagna dal Monte Fumaiolo. Oggi l'Umbria possiede un solo lago di notevoli dimensioni, cioè il Trasimeno, che è il più vasto d'Italia dopo i tre grandi laghi prealpini. Esso però è poco profondo (appena sette metri) e deve la sua sopravvivenza all'intervento dell'uomo. Infatti fin dai tempi dei Romani una galleria artificiale scarica le sue acque verso il Tevere, impedendone l'impaludamento, mentre vi sono stati immessi alcuni piccoli corsi d'acqua dei dintorni per arrestarne la costante diminuzione di livello. Il clima è abbastanza mite.
Un po' di storia. L'Umbria – centro di insediamenti etruschi (Perugia, Orvieto) e umbri (da cui prende il nome), fu occupata dai romani (sec. Ili a. C.) che la colonizzarono con la fondazione della città di Spoleto (241 a. C.) e la costruzione della via Flaminia (220–219 a. C.). Inclusa nella VI regione italica da Augusto, unita alla Toscana da Diocleziano, fu devastata durante la guerra gotica (552) e quindi spartita tra longobardi e bizantini. Nel 1198 passò al papato, ma questo vi esercitò una sovranità puramente nominale a causa del formarsi dei comuni e delle signorie. Il governo papale si affermò alla metà del Cinquecento e durò fino al 1860, quando le truppe piemontesi raggiunsero Perugia, che già più volte era insorta contro le milizie pontificie. Il plebiscito del 1860 sancì l'entrata della Regione nel Regno d'Italia.
Economia. La relativa marginalità rispetto alle più frequentate vie di comunicazione incidono sul panorama economico della Regione. La resa agricola è modesta, poiché la proprietà è ancora molto frazionata e le tecniche produttive sono più arretrate rispetto a quelle delle regioni agricole del nord. Tra le colture prevalgono i cereali, i foraggi, le viti, gli olivi, gli ortofrutticoli, tabacco. È consistente l'allevamento suino, che alimenta una rinomata industria degli insaccati. Le industrie sono concentrate nei dintorni di Terni (siderurgiche, meccaniche, chimiche, tessili) e di Perugia (alimentari, tessili, dell'abbigliamento, grafico-editoriali), ma sono diffuse anche in altre zone.
Turismo. È notevolmente sviluppato il settore turistico nelle città d'arte e nei luoghi di culto religioso come Perugia (la città di pittori:
Perugino, Pinturicchio, ecc.), Assisi (la basilica di S. Francesco), Orvieto, Spoleto, Todi, Gubbio, Norcia. Ad Orvieto si ammira il pozzo di S. Patrizio, fabbricato nel Cinquecento per dissetare la città in caso d'assedio (profondo 62 m e largo 13). A Gubbio varie antiche case possiedono, accanto alla porta d'ingresso principale, una porta secondaria, più stretta e con la soglia alquanto elevata rispetto al livello stradale. Secondo la tradizione si tratta della cosiddetta porta del morto, che sarebbe stata usata solo per i funerali degli abitanti della casa. Più probabile è, però, che nel medioevo quegli usciolini rappresentassero, per motivi di difesa, il vero ingresso delle abitazioni e che le porte più ampie siano state costruite in un secondo tempo.
43. Rispondere alle seguenti domande:
1. L'Umbria si affaccia sul mare? 2. Quale altra regione italiana non è bagnata da nessun mare? 3. Con quale regione italiana confina l'Umbria a nord-est? 4. Il Lazio confina con l'Umbria? 5. Da quale fiume è solcata la regione umbra? 6. È lungo il Tevere? 7. Quali posti occupa il Tevere tra i fiumi italiani per lunghezza e per significato storico? 8. Come si chiama la città principale della Regione? 9. In quante province è suddivisa? 10. Quali altre città umbre conosci? 11. È superiore alla media nazionale la densità di popolazione umbra? 12. Com'è il paesaggio umbro? 13. Come sono le colline umbre? 14. Come si chiama il lago più vasto italiano? 15. È profondo il Trasimeno? 16. A che cosa deve la sua sopravvivenza il lago più vasto d'Italia? 17. Com'è il clima dell'Umbria? 18. Perché la regione si chiama Umbria? 19. Quali città etnische sul territorio umbro conosci? 20. Quando l'Umbria fu colonizzata dai romani? 21. Quando fu fondata la città di Spoleto? 22. Quando fu costruita la via Flaminia? 23. Da chi l'Umbria fu unita alla Toscana? 24. Quando passò al papato? 25. Che tipo di sovranità vi esercitò il papato? 26. Quando l'Umbria entrò nel regno d'Italia? 27. L'Umbria è una regione industriale? 28. Che cosa produce l'Umbria? 29. Che cosa attira i turisti ad Assisi? 30. A che cosa serviva il pozzo di S. Patrizio ad Orvieto? 31. Perugia è una città artistica? 32. Che particolare interessante hanno le case antiche di Gubbio?
Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' di cucina italiana.
Prendilo per la gola!
45. Tradurre la ricetta e preparare questo primo piatto:
Minestra con brodo di pesce
Scegliere un misto di pesce di mare, per esempio: rombo, palombo, seppie, totani, cozze, gamberi, cicale. Si può prendere anche pesci di lago о di fiume.
Fare un soffritto con tutti gli ingredienti indicati sotto. Dopo averli ben tritati, unire il pesce e lasciare rosolare. Aggiungere del pomodoro, saporire con sale e pepe e lasciare cuocere unendo acqua a seconda della quantità di minestra che si vuole ottenere. Quando il pesce sarà ben cotto e disfatto, passare al setaccio e cuocere la minestra nella poltiglia così ottenuta. Verrà molto buono anche il pane casareccio tagliato a fettine sottili, abbrustolito, agliato e messo nella scodella versandoci sopra la poltiglia.
Conosci il tuo oroscopo? Cancro (22 giugno – 22 luglio)
46. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai
testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Quando giunge il momento di scegliere un mestiere il Cancro può subire l'influenza dei suoi familiari, oppure, nel tipo ribelle, è spinto verso un lavoro che è, per principio, agli antipodi della vocazione di famiglia.
Ci sono due tendenze, quindi: i Cancerini calmi cercano un mestiere meccanizzato, ben regolato, dove fanno e rifanno senza stancarsi, con precisione, tutto quanto hanno imparato, un lavoro che non necessita di estremo sforzo, una volta imparato.
Poi ci sono i Cancerini nervosi che prendono il cammino opposto e sono attratti dalle attività mobili, dove possono andare e venire, seguendo la loro fantasia e il loro ritmo personale. Molti artisti tra i pittori e scultori fanno parte di questo segno.
b) Hai trovato l'anima gemella?
Carissimi cancerini e cancerine che sognate un cuore e una capanna, diffidate della vostra romantica immaginazione, che potrebbe giocarvi un brutto tiro al momento della scelta del compagno о della compagna della vostra vita.
Voi, così spesso soggetti ai cambiamenti di umore, spesso capricciosi e incontentabili, fate attenzione a non giudicare un ragazzo о una ragazza soltanto con la vostra ricca immaginazione, ma scegliete con calma, resistete ai vostri impulsi e assicuratevi che la persona che avete scelto condivida le vostre idee.
Ricordate che avete bisogno di un compagno che metta un argine ai vostri sogni e vi richiami alla realtà, che ami la famiglia e i bambini.
Cercate un compagno о una compagna nati nel Toro, nella Vergine, nello Scorpione, anche nel Leone, se sapete rannicchiarvi alla sua ombra. Se è il Toro che avete scelto, la tattica da usare è quella dellagelosia, ricordatevi che non si infiamma al primo sguardo ma l'amore per lui arriva lentamente.
Il tipo Vergine è schivo e abitudinario e si innamora quasi senza rendersene conto, ricordatevi che i Vergine cercano nel loro compagno le affinità spirituali. Lo Scorpione invece non resta mai insensibile alla bellezza e gli piace conquistare pienamente la persona.
Ha un grande spirito di contraddizione e quindi bisogna sempre dire il contrario di quello che si vorrebbe ottenere da lui, per averlo.
Il Leone vuole brillare, per piacergli bisogna essere ammirati dagli altri.
Il mese di luglio – detto così in onore di Giulio Cesare.
47. Da leggere e tradurre in russo:
Gaio Giulio Cesare
Politico, militare, oratore e scrittore romano
Roma 13.7.100(102/1) – ivi 15.3.44a. C.
I suoi interventi in campo pubblico si rivolsero essenzialmente al ristabilimento dell'ordine (abolizione dei collegi, reimpiego della plebe nell'agricoltura, che ridusse notevolmente il numero degli aventi diritto alle frumentazioni, riforme penali); ampliò i suoi poteri con la facoltà di nominare i magistrati e ottenne il titolo di imperatore a vita. Pur cercando il consenso della classe senatoria e non sovvertendo apertamente l'ordine costituito, la sua azione rappresentò un superamento della concezione oligarchica dello stato, esplicatosi in particolare nel disegno di livellare i rapporti tra cittadini romani e sudditi con l'estensione del diritto di cittadinanza, l'immissione di nuovi elementi nella classe senatoria, la fondazione delle colonie, l'incorporazione di reparti regionali nelle legioni. Intraprese grandiosi lavori a Roma (foro, curia), costruì il porto di Ostia, riorganizzò le magistrature e l'amministrazione, riformò il calendario (calendario giuliano), riorganizzò il diritto e preparò una grande spedizione militare per portare a compimento la conquista dei territori ancora fuori dal dominio romano (Dacia, Germania, Regno dei parti). Oratore atticista, ammiratissimo nell'antichità, si dedicò alle lettere fin da giovane. Scrisse tragedie, un trattato grammaticale, opere storiche e prima di tutto Commentarli rerum gestarum (Bellum gallicum) in 7 libri. Figura emblematica della crisi delle istituzioni repubblicane e dell'affermazione dell'idea imperiale, Cesare è stato oggetto di interpretazioni contrastanti, imponendosi come una delle personalità storiche più ricche di suggestioni.
48. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2008 Lugliomartedì – s. Teobaldo
2. mercoledì – s. Ottone
3. giovedì – s. Tommaso apostolo
4. venerdì – s. Elisabetta
5. sabato – s. Antonio M.Z.
6. domenica – s. Maria Goretti
7. lunedì – s. Claudio
8. martedì – s. Adriano
9. mercoledì – s. Armando
10. giovedì – s. Felicita
11. venerdì – s. Benedetto
12. sabato – s. Fortunato
13. domenica – s. Enrico
14. lunedì – s. Camillo de Lellis
15. martedì – s. Bonaventura
16. mercoledì – B.V. del Carmelo
17. giovedì – s. Alessio
18. venerdì – s. Federico
19. sabato – s. Giusta
20. domenica – s. Elia profeta
21. lunedì – s. Lorenzo da B.
22. martedì – s. Maria Maddalena
23. mercoledì – s. Brigida
24. giovedì – s. Cristina
25. venerdì – s. Giacomo apostolo
26. sabato – ss. Anna e Gioacchino
27. domenica – s. Liliana
28. lunedì – s. Nazario
29. martedì – s. Marta
30. mercoledì – s. Pietro Crisologo
31. giovedì – s. Ignazio di Loyola
49. Spiegare la seguente situazione:
– Sta cercando di inventare la scala.
Capitolo V
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Emilio Lussu. Marcia su Roma
Emilio Lussu [30 - Emilio Lussu (Armungia, Cagliari, 1890–1975), scrittore e uomo politico sardo. Fu ufficiale durante la Grande guerra, esperienza che rievocò con grande umanità e sobrietà stilistica nel libro Un anno sull'altipiano (1938). Nel 1920 fondò il partito sardo d'azione. Arrestato nel 1926 per la sua opposizione al fascismo, evase dal confine e si riparò esule in Francia. In esilio pubblicò un libro che dai primi moti del fascismo conduceva fino all'avventurosa fuga dall'isola di Lipari. Il titolo esteso, Marcia su Roma e dintorni (1933), rivelava lo spirito vivace, ironico e grottesco con cui gli avvenimenti erano narrati.Quello che viene riportato è un dialogo di Lussu con un compagno di trincea, passato come molti altri al fascismo, un dialogo del 1921 che rivela con evidenza assoluta il carattere reazionario, antiprogressista e illiberale del movimento]. Marcia su Roma
Io assistevo al Congresso [31 - II Congresso fascista del novembre 1921, a Roma. Dopo il Congresso il movimento si trasformò ufficialmente in partito] appartato nell'angolo di un palco. Ero entrato con la complicità di uno studente universitario fascista che era stato sottotenente nel mio battaglione, durante la guerra. Pur sapendo che io ero antifascista, mi era ancora affezionato. Era figlio di un ricco agrario dalla valle Padana, dove il fascismo era in perenne stato di guerra con le organizzazioni dei contadini socialisti e cattolici. Nella mia regione, in Sardegna, in quell'epoca non esistevano che piccoli nuclei fascisti di nessuna importanza politica. Rivolsi quindi, al mio antico compagno d'armi, molte domande. «Abbiamo incendiato», mi diceva, "ottanta sedi di cooperative [32 - Erano quasi tutte costituite dalle associazioni operaie e contadine]. Abbiamo distrutto tutte le sedi del partito socialista. Ogni sabato sera organizziamo grandi spedizioni punitive. Comandiamo noi".
«E le autorità vi lasciano fare?»
«Le autorità? Ma le autorità siamo noi».
«Come, siete voi?».
«Ma sì, siamo la stessa cosa. Le autorità siamo noi. Erano stanche delle prepotenze e delle bandiere rosse. Non comandavano più».
«Ma ora mi pare che comandino di meno».
«Ma noi ristabiliamo l'ordine.»
«Con gli incendi e le aggressioni armate?»
«Non c'era altro mezzo. Con la propaganda verbale non si concludeva niente. Ci volevano le armi. Ora le abbiamo. Abbiamo automobili, mitragliatrici, fucili».
«Chi ve li ha dati?»
"Parte la polizia, parte le associazioni degli agrari [33 - Per la collusione delle autorità con le «squadracce» basti una delle testimonianze del deputato socialista Giacomo Matteotti. Matteotti nella seduta del 10 marzo 1921 riferiva che era stato arrestato dai carabinieri il capolega di Pettoranca che, sequestrato e bastonato dai fascisti, era andato alla polizia a denunciare il fatto. Nell'agosto del 1924 nella campagna romana fu trovato il cadavere del deputato socialista Giacomo Matteotti, assassinato dai sicari fascisti, su ordine di Mussolini, il 10 giugno 1924. Il paese fu invaso da profonda emozione. La tradizione popolare orale si impadronì immediatamente del tragico avvenimento]".
«Sicché, adesso, voi fate tutto quello che vi pare e piace impunemente?»
«No, vi sono anche dei rischi. Guardi».
E mi mostrò il pugno destro su cui non era ancora ben chiusa una ferita d'arma da fuoco.
«Quei briganti mi hanno ferito durante un attacco notturno».
«Quali briganti?»
«I contadini».
«Ma i contadini attaccavano о erano attaccati?»
"No, attaccavamo noi. E siamo riusciti a stroncarli. È finita la cuccagna [34 - Cuccagna – immaginario paese favoloso, ricco di ogni ben di Dio (come il paese di Bengodi): Ho trovato la cuccagna! È finita la cuccagna!" L'albero della cuccagna" è un palo insaponato, eretto nelle fiere paesane, in cima al quale sono appesi ricchi doni che vanno a chi riesce a raggiungerli]. Pensi che ogni contadino guadagnava persino quaranta lire al giorno".
«E adesso?»
«Ah, ora le cose sono cambiate».
«Ma quanto guadagnano adesso?»
«Quattordici lire. E sono troppe».
Poiché io mi mostravo molto sorpreso, lui insisteva:
«Ma lei sa che, subito dopo la guerra, quando uscivo a passeggio con le decorazioni di guerra, mi ridevano in faccia?»
«È per questo, ora, che riducete loro i salari a quattordici lire e li tagliate a pezzi?»
«Eh, si fa presto a criticarci. Bisogna aver vissuto fra noi: i contadini vestivano come me, e la figlia del bifolco era più elegante di mia sorella».
«Non esageriamo. Ma comunque, vi pare questa una così grande provocazione da meritare la fame e la morte?»
«Ma il mondo andava storto e noi lo abbiamo raddrizzato».
Noi stemmo a lungo insieme. Le vie della città erano percorse da squadre fasciste venute in gran numero, specie dalla Toscana e dalla Romagna. A Roma si erano concentrati non meno di ventimila fascisti delle varie Provincie. Mentre passeggiavamo io comprai un giornale antifascista. Ne sfogliai le prime pagine. Una squadra fascista si precipitò su di me gridando che avrei dovuto vergognarmi di leggere simili porcherie. E mi strapparono il giornale di mano. Sorpreso, io non ebbi neppure il tempo di reagire. Il mio amico intervenne, a mia difesa, e mi fece restituire il giornale. Liquidato l'incidente, gli chiesi che cosa ne pensava di quei modi. Lui si mostrò contrariato. Poi mi spiegò che leggere un giornale antifascista era una provocazione e aggiunse che per questo era stato ucciso il capo di una lega contadina che, in segno di sfida, una domenica, si era mostrato in pubblico con un giornale socialista e i fascisti avevano perso la testa.
Riportato con riduzioni
VOCABOLARIO
appartatoagg уединенный, расположенный в стороне, удаленный
complicitàsf(con la complicità di) соучастие, содействие (при содействии)
affezionatoagga qd, a qc расположенный к кому-л., чему-л. (симпатизирующий)
agrarioagg аграрный, сельскохозяйственный
agrariosm крупный землевладелец
comandarevt e vi;a qd di + inf приказывать, командовать
autorità j/ -------
| Библиотека iknigi.net
|-------
|
-------
власти
nucleosm ячейка, группа, ядро
lasciare farevtqc a qd позволить, разрешить
prepotenza ^самоуправство, всесилие, наглость
verbaleagg устный, вербальный, глагольный
in parteaw частично, отчасти
impunementeaw безнаказанно
rìschiosm риск
brigantesm бандит
attaccosm нападение, атака
stroncarevt зд. расправиться
insisterevicon qd su qc,per+inf. настаивать, убеждать, упорствовать
ridurre vtсократить, снизить
far presto a +inf. (qui: si fa presto a) быстро (легко) сделать что-л.
andar stortovia qd идти вкривь и вкось
bifolcosm волопас, пастух
raddrizzarevt выправить, выпрямить
porcherìa ^свинство, гадость
reagirevia qd/qc отреагировать
intervenireviin qc вмешаться, выступить
liquidarevt устранить, ликвидировать
sicariosmнаемный убийца
contrariatoaggраздосадованный
in segno di sfida демонстративно, вызывающе
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione all'uso delle espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. Mara era di carattere schivo, viveva appartata senza mai vedere nessuno. 2. Non penserai di poter fare tutto quello che vuoi impunemente. 3. La prepotenza dei fascisti allontanò gli intellettuali dalla vita politica. 4. Si fa presto a giudicare, quando non si conosce bene la situazione. 5. Non sono un vigliacco, ma non voglio correre rischi inutili. 6. La Costituzione italiana vieta la propaganda delleidee fasciste. 7.1 critici erano concordi nello stroncare il primo film del giovane regista. 8. Questa minestra è una vera porcheria, mi rifiuto di mangiarla. 9. La commissione non accettò la giustificazione verbale del candidato e pretese un certificato medico. 10. Con la complicità degli amici riuscii a nascondere la verità ai miei genitori. 11. Il bambino era molto affezionato alla sua maestra. 12. La riforma agraria assegnò le terre ai contadini. 13.11 nucleo antiterrorismo dei carabinieri ha arrestato dieci terroristi. 14. In segno di aperta sfida al regime fascista, gli oppositori si ritirarono sull'Aventino. 15. Ancora alla fine del secolo scorso le paludi intorno a Roma erano infestate dai briganti. 16. Avevamo deciso di partire e rimanemmo assai contrariati quando scoprimmo che c'era sciopero dei treni.
2. Sostituire ai puntini uno dei verbi о delle locuzioni verbali seguenti, quindi
tradurre le frasi in russo:
stroncare, insistere, ridurre, andare storto, reagire, intervenire, liquidare, far presto.
1. La critica fu concorde nello… l'opera prima del giovane poeta.
2. Quel giorno niente andò per il suo verso; tutto… 3. Il pubblico… violentemente alle provocazioni dell'oratore. 4. Le forze dell'ordine… con gli idranti per disperdere i manifestanti. 5. Il professore… l'argomento in pochi minuti. 6. È inutile che tu continui a…, non otterrai niente. 7. Si… a giudicare quando non si conosce bene la persona. 8. Il treno… la velocità prima di entrare nella stazione. 9. Gli fu chiesto di… nel dibattito, ma lui rifiutò. 10. Il fascismo… l'opposizione con la violenza. 11. La madre… che il figlio doveva finire in fretta i compiti. 12. Se non si vuole perdere il treno, bisogna…
3. Unire un aggettivo о un complemento di specificazione ai seguenti sostantivi.
Usare i nessi così ottenuti performare delle frasi:
complicità, nucleo, prepotenza, agrario, propaganda, rìschio, porcherìa.
4. Sostituire ai puntini la preposizione semplice о articolata conveniente:
1. Io assistevo… Congresso appartato… angolo… palco. Ero entrato… complicità… studente fascista, figlio… ricco agrario… valle Padana. 2. Il fascismo era… stato…guerra… organizzazioni… contadini socialisti e cattolici. 3. Rivolsi molte domande… mio antico compagno… armi. 4. I fascisti ristabilivano l'ordine… incendi e… aggressioni armate. 5. Gli agrari sostenevano che… propaganda verbale non si arrivava… niente. 6. Mi mostrò il pugno destro… cui ancora non era ben chiusa una ferita… arma… fuoco. 7. Dopo la guerra la gente rideva… faccia… soldati che uscivano… passeggio… decorazioni… guerra. 8. Le vie… città erano percorse… squadre… fasciste venute… Toscana e… Romagna. 9. Una squadra fascista si precipitò… me strappandomi… mano il giornale. 10. Il capo… lega contadina si era presentato… pubblico… giornale socialista… segno… sfida.
5. Tradurre, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
6. Tradurre le frasi in italiano:
1. Фашисты набросились на меня и вырвали из рук газету, которую я читал. 2. Он уединился в углу ложи, чтобы никто не видел его. 3. Она вызывающе рассмеялась ему в лицо. 4. Это был человек, с которым мы вместе воевали. 5. Мой старый друг задал мне множество вопросов. 6. Мне помог попасть в зал один мой старый товарищ. 7. Она специально выбрала для себя такое уединенное место, потому что не хотела никого видеть. 8. Дом стоял уединенно, вдали от поселка. 9. Старик вел уединенную жизнь, сам ни к кому не ездил, у себя никого не принимал. 10. Не думай, что и впредь тебе удастся делать все, что заблагорассудится. 11. Легко о чем-либо судить, когда не знаешь, как на самом деле обстоят дела. 12. Он не трус, но не хочет попусту рисковать. 13. Ребенок был очень привязан к своей учительнице. 14. Критики все до одного разгромили первый фильм молодого режиссера. 15. Это экзотическое блюдо – настоящая гадость, я отказываюсь его есть. 16. Мы снова принялись за работу, но дело по-прежнему не клеилось. 17. В тот день у нас ничего не получалось, все валилось из рук. 18. Не стоит судить о человеке, если его не знаешь. 19. Хватит упорствовать, все равно ты ничего не добьешься. 20. Его попросили выступить в прениях, но он отказался. 21. Если не хочешь опоздать на поезд, нужно поторопиться.
7. Fare delle frasi con i seguenti verbi messi in rilievo facendo attenzione alla reggenza ed ai suggerimenti lessicali:
1 ) vidiffidare di qd/qc (di tutti, delle proprie forze, dei discorsi di qd); vtdiffidare qd dal fare qc (un dipendente dal tenere un dato comportamento, dall'abbandonarci);
2) vtdimenticare qc/qd (una brutta esperienza, una data, i nomi, i propri doveri, un amico); dimenticare di fare qc (di restituire un libro); vrdimenticarsi di qd/qc (di te, di noi altri, di un appuntamento, di una ricorrenza); dimenticarsi di fare qc (di comprare da mangiare);
3) vtdomandare qc a qd (scusa, perdono, domandare l'ora, un'informazione a un signore); domandare di qd (di te, del direttore);
4) vtdover qc a qd (la vita, una spiegazione, una somma, 5 euro); dover fare qc (rispettare le leggi, mantenere la promessa);
5) vt esentare da qc (dal servizio militare, dalla frequenza delle lezioni, dalle tasse); esentare dal fare qc (dal fare il servizio militare, dal pagare le tasse); vresentarsi da qc (dai propri doveri di cittadino);
6) viesitare a fare qc (a credergli, a tornare);
7) vtesonerare qd da qc (da un incarico, da oneri, dall'obbligo di leva, dal pagamento di una spesa); vresonerarsi da qc (da un dovere);
8) vtesortare qd a qc (al bene, al male, allo studio, al rispetto dei genitori); esortare qd a fare qc (a lavorare, a non ripetere simili errori).
ANNOTAZIONI LESSICALI
affezionato (a qd, qc) legato da affetto nei confronti di qd о qc. Molto usato come formula di chiusura nella corrispondenza: tuo affezionato oaffezionatissimo… (abbreviato in aff.mo): «Saluti dal tuo aff.то Aldo». Altre espressioni di saluto comunemente usate in lettere о cartoline sono:
# di tono amichevole: con affetto, affettuosamente, saluti affettuosi, cari saluti, un abbraccio affettuoso
# di tono ufficiale sono le formule seguenti che esigono la forma di cortesia: distinti saluti, con ossequi, con osservanza; Le porgo i miei più distinti saluti. Suo Mario Rossi fig. cliente affezionato = cliente abituale
affettuoso (con qd, qc) che esprime affetto, incline all'affetto: un ragazzo affettuoso, un rimprovero affettuoso
affezione/(per qd, qc)
# attaccamento sentimentale a qd о qc: ha sempre conservato una grande affezione per i suoi compagni di scuola
# condizione anormale dovuta a causa patologica: affezione cardiaca, polmonare
affetto (per qd, qc)sm — sentimento di viva tenerezza nei confronti di qd о qc: avere, nutrire, provare affetto filiale, fraterno per о verso qd о qcaffetto (da qc)agg — colpito, preso da una malattia, più raramente da un sentimento: affetto da reumatismi, da malinconia (da non confondere con affetto – 1-a pers.sing. del verbo affettare=tagliare a fette) affettatoagg — si dice di persona che ostenta sentimenti che non prova о qualità che non possiede; sinonimi: artefatto, lezioso, manierato, ostentato, ricercato; antonimi: semplice, naturale
8. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. Il tono della sua lettera era molto affettuoso. 2. I medici gli hanno diagnosticato una grave affezione cardiaca, consigliandogli di farsi operare. 3. È un piacere servire un cliente affezionato come lei. 4. Ti porto i saluti affettuosi di Paola che ho incontrato per caso ieri. 5. Ogni suo gesto rivelava il tenero affetto che lo legava all'amica. 6. Il bambino si era molto affezionato al cane che gli era stato regalato. 7. Le sue parole esprimevano un affettuoso rimprovero: Piero lo capì e cercò di giustificarsi. 8. La ragazza era affetta da una malformazione congenita all'anca, che la faceva zoppicare. 9. È tutto pronto: affetto il pane e possiamo sederci a tavola. 10. L'affetto fraterno che li univa era rimasto immutato anche dopo tanti anni di lontananza. 11. La sua maniera di comportarsi così affettata e innaturale infastidì tutti i presenti. 12. Quel collezionista ha comprato una natura morta di un pittore quasi sconosciuto a prezzo d'affezione, sicuro che avrebbe acquistato presto valore.
9. Scrivere una breve lettera ad un amico, comunicandogli l'intenzione di andarlo a trovare.
10. Scrivere una lettera ad una casa editrice, offrendole i propri servizi di traduttore.
11. Formare delle frasi usando i sostantiviaffettoeaffezionenei loro diversi significati (almeno 10).
12. Sostituire ai puntini i termini più appropriati, scelti tra i seguenti:
affezionato, affezionarsi, affettuoso, affetto, affezione, affettato
1. La ditta invia ogni anno per Natale un dono ai suoi più… clienti. 2. Quel ragazzo è molto… a sua madre. 3. La lettera terminava con i saluti più… per tutti. 4.1 cani sono tra gli animali che più… all'uomo. 5. Il suo comportamento così… mise i presenti in grande imbarazzo. 6. Le due amiche si salutarono abbracciandosi con…7. Tanti baci… da tutti gli amici. Saluti. Carla. 8…. da una grave forma di depressione, lo scrittore si chiuse in casa rifiutando di vedere gente. 9. Gli emigranti hanno sempre mantenuto una grande… per la loro terra d'origine. 10. Per il collezionista l'oggetto ha un prezzo di…, di gran lunga superiore al suo valore reale. 11. Non so come esprimere il mio… e la mia riconoscenza. 12. La sua… polmonare lo costrinse a smettere di fumare.
13. Trovare dei sinonimi peri seguenti termini: affezionato, affettuoso, affettato, affetto.
14. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Он много сделал для мальчика, и тот любил его настоящей сыновней любовью. 2. Я не испытываю к нему никакого нежного чувства, он мне противен. 3. Она обратилась ко мне с мягким упреком, она вообще неспособна была на кого-л. сердиться. 4. Я питал к нему настоящую братскую любовь. 5. Его приятель держится так неестественно и заносчиво, что никто не хочет иметь с ним дело. 6. У девочки было тяжелое заболевание сердца, и врачи посоветовали родителям оперировать ее. 7. Я рад Вас видеть. Вы наш постоянный клиент. 8. Этот мальчик очень привязан к своей матери. 9. Друзья горячо обнялись: они не виделись столько дней! 10. Я, право же, не знаю, как мне выразить мою любовь и признательность.
sede
# edificio dove risiede un ente, un ufficio: Montecitorio è la sede della Camera dei Deputati
# città assegnata a un funzionario come destinazione: raggiungere la
propria sede, chiedere il trasferimento ad un'altra sede
# filiale di notevole importanza di un'impresa о di un ente: la nostra sede di Milano; fig. in sede dì esame = durante gli esami; in separata sede = privatamente, a quattrocchi Ricordare che la Santa Sede («Святой престол») è sinonimo di «Vaticano». In russo il termine si usa tra virgolette, a meno che si tratti di citazioni dei documenti ufficiali del Vaticano о di altri fonti occidentali.
15. Tradurre le frasi in russo facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. La sede del PCI si trovava a Roma in via delle Botteghe Oscure. 2. Il telegramma del Ministro della Pubblica Istruzione ingiungeva al professore di raggiungere la nuova sede nel più breve tempo possibile. 3. Per informazioni più dettagliate scrivete e rivolgetevi direttamente alla sede centrale. 4. La nostra è abilitata a svolgere gli esami in sede. 5. Ti avrei raccontato tutto più tardi in separata sede. 6. Padova è sede di una delle più antiche università del mondo. 7. La sede centrale è stata gravemente danneggiata dal terremoto. 8. L'anno scorso ho chiesto il trasferimento ad una sede più vicina. 9. Molti stati stranieri intrattengono rapporti diplomatici con la Santa Sede. 10. Ln sede d'esami la commissione decise di annullare la prova. 11. Non mi sembra la sede più adatta per discutere di questi problemi. 12. L'ONU ha sede a New York.
16. Trasformare le frasi dell'esercizio precedente eliminando, dove è possibile, il terminesedeо sostituendolo con un sinonimo.
17. Tradurre le seguenti frasi in italiano usando la parolasede:
1. Я собрал чемодан, сел в поезд и отправился к месту моего нового назначения. 2. Это здание является резиденцией одного из посольств. 3. Я приближался к месту моего назначения, к городу Н. 4. На другой день я простился с генералом и отправился к месту моего назначения. 5. Канцелярия находится в центральном здании. 6. В этом здании расположена библиотека Университета. 7. Перед вами главное здание библиотеки, которая размещается еще в двух других зданиях. 8. Говоря о Ватикане, многие специалисты считают, что «Святой престол» не представляет собой государства в традиционном смысле слова. 9. Ряд государств заключил с Ватиканом двусторонние соглашения и признал за «Святым престолом» право на дипломатическое представительство. 10. Кортеж машин направился к резиденции посла. 11. Мне это не кажется самым подходящим местом, чтобы обсуждать наши дела. 12. Этот вопрос мы обсудим без посторонних. 13. Главное здание серьезно пострадало в результате землетрясения. 14. В этом городе находится один из старейших университетов нашей страны. 15. Его перевели по службе в другой город. 16. Штаб-квартира Организации Объединенных Наций находится в Нью-Йорке. 17. Перед вами старое здание Московского университета.
autorità /
# facoltà legittima di comandare (l'autorità dello stato) О potere esercitato da una persona su di un'altra (esercitare sui figli l'autorità paterna)
# persona di particolare competenza in un particolare campo, che gode di particolare stima (È un'autorità nel campo della medicina); pi— I singoli detentori delle cariche pubbliche (Palco riservato alle autorità)
autorevoleagg chi possiede autorità per la stima di cui gode о per il grado che ricopre, anche riferito a cose (uno studioso autorevole, un giudizio autorevole)autoritarioagg che esercita con durezza la propria autorità (padre autoritario, Stati autoritari, capo autoritario)
18. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. Il palco delle autorità era addobbato con il tricolore. 2. Dovete inoltrare la richiesta alle competenti autorità. 3. Per ordine superiore fu trasferito d'autorità. 4. L'autorevole critico stroncò il libro appena uscito. 5. Il suo atteggiamento autoritario lo rendeva odioso ai dipendenti. 6. Tutti furono concordi nell'accettare l'autorevole parere dell'illustre archeologo. 7. Il corteo delle autorità seguiva le bare delle vittime del terrorismo. 8. In campo letterario è un'autorità indiscussa. 9. Ti proibisco di parlare a tua madre con quel tono così autoritario. 10. Un padre troppo autoritario ottiene spesso risultati contrari a quelli sperati.
19. Scrivere un breve racconto che abbia per protagonisti un padre autoritario, una madre troppo tenera, un figlio ribelle.
20. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Трибуна официальных лиц была украшена национальными флагами. 2. Ты не должен говорить таким безапелляционным тоном со своей матерью. 3. Вручение премий состоялось в присутствии официальных лиц. 4. Благодаря своим работам он приобрел авторитет среди специалистов. 5. Авторитет его имени заставил всех прислушаться к нему. 6. Меня раздражал властный тон, каким он со мной говорил, и я начал ему возражать. 7. Он один из самых авторитетных ученых в области ядерной физики. 8. Местные органы власти обратились с воззванием ко всем жителям города. 9. Вам необходимо обратиться с заявлением в компетентные органы. 10. Все единодушно согласились с веским суждением этого известного археолога, за которым стояли авторитет его имени и его опыт.
21. Tradurre le frasi in italiano scegliendo tra i terminipotereeautorità:
1. Повстанцам не удалось взять власть в свои руки. 2. Новые власти не смогли решить все социальные проблемы. 3. Законодательная власть в России осуществляется Думой. 4. За годы власти нового мэра город значительно вырос и похорошел. 5. Нужно заявить властям о происшествии. 6. Не в моей власти решить этот вопрос. 7. Местные органы власти решили создать новый жилой массив в одном из самых замечательных уголков на окраине города.
parte/
# porzione di un intero (ciascuno ha avuto la sua parte);fare le parti = dividere qc fra persone diverse
flg.far la parte del leone = prendere quasi tutto per sé; prendere parte = partecipare
# riferito allo spazio, indica una zona oppure una direzione: le parti basse della città sono allagate;da che parte vai? = in che direzione vai?; dalle mie parti = nel mio quartiere о nella mia regione fig.il vento tira da quella parte
# riferito al tempo, indica il periodo: fu assente gran parte dell'anno
scolastico;da un anno a questa parte le cose vanno male)
# partito, fazione: uomo di parte = fazioso, parziale; spirito di parte = faziosità
fig.prendere le parti di qd = difendere qd
# la parte avversa – ciascuno degli avversari in un processo: raggiungere un accordo fra le parti avverse fìg. stai dalla mia parte о dalla sua?
# riferito al mondo dello spettacolo, interpretazione di personaggio: ha ottenuto la parte di Otello; ha una parte di primo piano fìg. gli piace far la parte della vittima
a parte 1. separatamente: il vino è a parte 2. oltre: a parte ciò che ti ho detto, non ho niente da aggiungere; essere a parte di qc – essere a conoscenza di qc;
da parte 1. in disparte, a lato: mettiamo da parte gli scrupoli 2. per conto: da (per) parte mia, non ci sono ostacoli 3. provenienza: ti porto i saluti anche da parte di Maria; d'altra parte del resto: d'altra parte lo sapevamo fin dall'inizio;in parte non del tutto, non completamente: il merito è in parte anche mio
(in) parte… (in) parte; da una parte… dall'altra
Impara l'arte e mettila da parte; Non avere né arte né parte.
22. Tradurre le annotazioni lessicali sopraelencate.
23. Sostituire alle parole in corsivo un sinonimo opportuno:
1. La torta era stata divisa in parti uguali. 2. Non è stato ancora chiarito quale parte lui abbia avuto nelT incidente. 3. È anche lui dalle mie parti. 4. Da che parte vai? 5. Riscossa la parte di eredità, si era trasferito nella parte alta della città. 6. Le parti avverse non riuscirono a mettersi d'accordo. 7. Nella discussione la madre prese le parti del figlio minore. 8. Da qualche tempo a questa parte soffro d'insonnia. 9. Ero stato invitato a prendere parte a un congresso internazionale, ma dovetti rifiutare perché avevo già altri impegni. 10 .La parte della vittima non le si addice affatto. 11. Stavamo mettendo da parte i soldi per comprare l'automobile. 12. La parte della Traviata è estremamente impegnativa. 13. Perché non vuoi prendere parte a questo concorso?
24. Trovare gli equivalenti russi delle seguenti/rasi ed immaginare una situazione per ognuna delle espressioni:
1. Fare la parte del leone.
2. Essere dall'altra parte della barricata.
3. Impara l'arte e mettila da parte.
4. Non avere né arte né parte.
25. Sostituire ai puntini le preposizioni semplici о articolate:
1. Lo spirito… parte avvelenava la discussione. 2. Il piano è stato studiato… parte. 3. L'argomento è stato affrontato solo… parte. 4…. parte delle autorità competenti non ci sono ostacoli. 5. Nel prezzo del viaggio sono compresi i pasti, le bevande, invece, sono… parte. 6. Voleva assolutamente essere messo… parte del segreto. 7. Lasciamo… parte i complimenti e mettiamo le cose bene in chiaro. 8. Non ho nessuna intenzione di continuare a discutere con una persona così… parte. 9. Quello che diceva era… parte esatto… parte impreciso. 10. Non ho avuto nessun aiuto… parte loro. 11… altra parte, alcuni momenti, lo spettacolo era noioso e monotono. 12. Il debito è stato saldato… parte. 13… parte volevo credere a quello che raccontavano… altra avevo ancora molti dubbi. 14…. parte mia non ci sono obiezioni di sorta.
26. Tradurre le frasi in italiano:
1. Он отсутствовал большую часть года. 2. Вот уже год, как дела в этих краях заметно улучшились. 3. Я вовсе не хочу защищать Карло, я только хочу попытаться во всем разобраться. 4. Ему нравится прикидываться жертвой. 5. Этот актер получил роль Отелло. 6. Ты на чьей стороне, на моей или на его? 7. Уже давно я не попадал в эти края. 8. Нужно разделить это яблоко на равные части. 9. Река затопила нижние районы города. 10. Если ты направляешься в мою сторону, мы сможем пойти вместе. 11. Мы уже заплатили за ужин, за вино платится отдельно. 12. Он посвятил меня в свою тайну. 13. Я привез тебе письмо от Марии и от всех остальных твоих друзей. 14. Анне совсем не стоит разыгрывать из себя жертву, ведь все знают, что виновата она. 15. Вы тоже живете в моих краях? Я очень рад. 16. Они отложили достаточно денег, чтобы купить машину, но потом решили не покупать ее. 17. Наши врачи приняли участие в международном конгрессе. 18. Я хотел, чтобы меня непременно посвятили в эту тайну. 19. Не следует разговаривать с таким необъективным человеком. 20. От них он не получил никакой помощи, ему помог его брат. 21. За исключением нескольких сцен, весь спектакль нам понравился. 22. Она проболела большую часть года.
attaccare
# incollare: attaccare un manifesto, un francobollo su qc
# cucire: attaccare un bottone a qc; ifig.) attaccare un bottone a qd =seccare qd con chiacchiere noiose
# contagiare: attaccare una malattia, un vizio a qd
# iniziare: attaccare una canzone, una discussione
attaccare a + inf. =attaccò a piovere; attaccare a lavorarestaccare di + inf. = smettere di lavorare
# assalire: attaccare lo schieramento nemico
fig. attaccare l'operato di qc = combattere con le armi della polemica
# appendere: attaccare il cappotto all'attaccapanni
# mettere giù: attaccare il telefono, la cornetta
attaccarsi
# appigliarsi: attaccarsi a un pretesto, a un cavillo
# legarsi d'affetto a qd, qc: attaccarsi a qd
# appiccicarsi bruciacchiandosi: la torta si è attaccata al fondo fig.attaccarsi alla bottiglia = bere con avidità; attaccarsi al telefono = continuare a parlare per ore; guarda che con me non attacca = non riuscirai a convincermi
27. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. All'alba i soldati attaccarono le postazioni nemiche. 2. Durante la settimana attacchiamo a lavorare alle 8 e stacchiamo alle 5. 3. È difficile che Mario non attacchi bottone a tutti quelli che incontra. 4. Smettila di fare il prepotente: con me non attacca. 5. Si era così attaccato alla sua idea, che non voleva ammettere di aver torto. 6.1 due bambini erano così attaccati l'uno all'altro, che giocavano sempre insieme. 7. Luisa ha comprato il manifesto della mostra, l'ha incorniciato e l'ha attaccato al muro in camera sua. 8. Sto per perdere un bottone alla giacca, non avresti tempo di attaccarmelo adesso? 9. Il vecchio si attaccava alla bottiglia ogni volta che poteva. 10. Il ministro degli Interni è stato attaccato da tutta la stampa per il suo intervento. 11. Ogni volta si incontrano, attaccano a parlare di politica. 12. È inutile che ti attacchi a dei cavilli, hai torto e non riuscirai a farmi cambiare idea. 13. Ti consiglio di non venirmi troppo vicino se non vuoi che ti attacchi l'influenza. 14. Era rimasta così a lungo al telefono, che il sugo si era attaccato al fondo della pentola. 15. Abbiamo passato metà della notte ad attaccare manifesti per le vie della città. 16. A forza di stare con dei fumatori come voi, mi avete attaccato il vizio.
28. Nellefrasi precedenti sostituire al verbo attaccare il sinonimo più appropriato.
29. Scrìvere 20 frasi usando il verbo attaccare nei vari significati.
30. Inventare una situazione che si concluda con un litigio telefonico usando le seguenti espressioni:
attaccare bottone, attaccare ricevitore, guarda che non attacca.
liquidare
# accertare e versare la somma dovuta
liquidare un'eredità, un debito, una somma = pagare
liquidare i danni = calcolarli e pagarli
liquidare la pensione = calcolarla e assegnarla
liquidare un impiegato = versargli i soldi dovuti alla cessazione del
contratto di lavoro
liquidare per estensione = licenziarefig.liquidare qd = mettere qd in condizione di non nuocere liquidareper estensione = uccidere liquidare un affare = risolverlo drasticamente
1 liquidare la mercé =vendere qc a basso prezzo per disfarsi della merce
liquidoagg fluido: stato liquido
liquidosm denaro contante: avere disponibilità di liquidi liquidazione forma di vendita straordinaria a prezzo convenientissimo; sin: svendita, saldi.
31. Tradurre le frasi in russo facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. Amo leggere soprattutto romanzi a lieto fine, in cui i cattivi sono liquidati e i buoni trionfano. 2. Sono rimasto senza liquidi, non mi potresti prestare una piccola somma? 3. Liquidazione totale di tutta la merce per rinnovo locali. 4. Finalmente l'assicurazione mi ha liquidato danni subiti nell'incidente. 5. Mio padre è andato in pensione un anno fa e non ha ancora ricevuto la liquidazione. 6. Alla stazione di servizio è proibito fumare, perché la benzina è un liquido altamente infiammabile. 7. Dopo lo sciopero gli operai sono stati liquidati senza una parola di spiegazione. 8. Dopo lunghe liti l'eredità fu liquidata. 9. La merce in liquidazione non cambia. 10. Liquidarono tutti i debiti, e partirono per ignota destinazione.
32. Spiegare che cosa è una liquidazione, quando avviene e perché.
33. Costruire un dialogo tra la commessa di un negozio di abbigliamento e una cliente indecisa in periodo di saldi.
34. Tradurre le frasi in italiano:
1. Пуговица оторвалась, нужно ее пришить. 2. Прежде чем послать письмо, нужно наклеить марку. 3. На заре солдаты атаковали вражеские позиции. 4. Можешь мне даже этого не рассказывать, со мной это не пройдет, я все равно тебе не поверю. 5. Каждый день мы начинаем работать в 9 часов утра и заканчиваем в 6 часов вечера. 6. Он так уцепился за эту идею, что не хочет никого слушать. 7. Они так привязаны друг к другу, что не могут расстаться даже на минуту. 8. Грипп – заразная болезнь, гриппом легко заразиться. 9. Я остался без денег, ты не мог бы мне одолжить небольшую сумму? 10. В этом магазине проводится полная распродажа товаров в связи с предстоящим ремонтом помещений. 11. Мой отец уже год как на пенсии, но еще не получил от фирмы выходного пособия. 12. Они расплатились со всеми долгами и уехали в отпуск. 13. Бензин – горючая жидкость, получаемая из нефти. 14. Страховая компания возместила мне все убытки, которые я понес в автомобильной катастрофе.
35. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche italiane trovando l'equivalente in russo:
1. Botte da orbi…
percosse date senza guardare dove si colpisce
2. Il bacio di Giuda…
ipocrita manifestazione d'amicizia prima о dopo un tradimento
3. Avere le mani legate —>…
essere impossibilitati a fare qualcosa
4. La bestia nera —>…
qualcuno о qualcosa di cui si ha paura
5. Fare il diavolo a quattro —>…
fare un gran rumore, protestare violentemente
6. Fìare la gatta morta —»…
fingere di essere ingenuo, di non accorgersi di nulla per propri scopi
7. Avere un asso nella manica —»…
essere padrone della situazione
8. Fìare il lavaggio del cervello —>…
cercare di convincere con insistenza qualcuno
9. Comandare a bacchetta —»…
comandare in maniera autoritaria
10. Combinarne di cotte e di crude (o di tutti i colori)…
combinarne di ogni genere; darsi da fare in maniera esagerata
11. Che cosa bolla in pentola?…
che cosa sta accadendo?
12. Chiudere un occhio…
essere indulgente
13. Ci vedremo a Filippi! – »…
una minaccia, a volte scherzosa, ad una persona con la quale si ha ancora aperta una questione
14. Avere le mani in pasta…
essere coinvolto in un affare
15. Avere qualche santo in paradiso —>…
essere raccomandato, godere di grosse protezioni
36. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
37. Sostituire ai puntini l'espressione conveniente scelta tra le seguenti:
lasciar correre, attaccare, affetto, aggredire, appartato, autorevole, autoritario, liquidare, a parte, in parte, in disparte, sede, attaccarsi.
38. 1. Il bambino sedeva… senza partecipare ai giochi dei compagni. 2. Due teppisti… un turista e gli rubarono il portafogli. 3. Mussolini… gli avversari politici e si impadronì del potere. 4. Andrò fino in fondo, non ho nessuna intenzione di… 5. Chiederò al più presto di essere trasferito ad altra…, perché non si può più vivere in questa città. 6. Dopo la morte del marito, la vedova conduceva una vita molto… 7… a qualsiasi scusa, pur di non partire. 8. Il capouffìcio era una persona molto… e i dipendenti mal sopportavano i suoi modi. 9… scienziato rivelò che le nuove scoperte costituivano un notevole passo avanti nella lotta contro il cancro. 10…. Mario, tutti gli altri erano presenti all'assemblea. 11… che lo legava agli amici non si era attenuato col passare degli anni. 12. La sua risposta mi aveva soddisfatto solo… 13. L'inatteso fallimento costrinse il negoziante a… tutta la merce. 14. Entrato in casa… cappotto e cappello nell'ingresso e si diresse verso la sala da pranzo. 15. Tutti i capiufficio furono convocati alla… centrale. 16… senza darmi modo di risponderle. 17. In separata… ti racconterò gli ultimi pettegolezzi.Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
39. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Ребенок сидел в стороне и не принимал участия в играх своих сверстников. 2. Она предпочитала пьесы со счастливой развязкой, в которых добро побеждает зло. 3. После смерти мужа вдова вела весьма уединенный образ жизни. 4. Я вижу, что ты цепляешься за любой предлог, лишь бы не делать этой работы. 5. Его ответ нас удовлетворил лишь отчасти. 6. Нас вызвали для беседы в центральную контору фирмы. 7. Со стороны компетентных органов нет никаких препятствий. 8. Это весьма авторитетная газета, которая не публикует недостоверных сведений. 9. Местные органы власти постановили открыть среднюю школу в одном из удаленных горных районов. 10. Законодательная власть в Италии осуществляется Парламентом. 11. Власти заявили, что митинг будет проведен на одной из центральных площадей города. 12. С годами их дружба и взаимная симпатия лишь возрастали. 13. После того, как я прослужил там год, меня перевели в другое место. 14. В этом городе находится один из старейших университетов мира. 15. Здание университета пострадало в результате землетрясения. 16. Я к нему очень привязан, и мне было очень жаль, когда ему пришлось уехать. 17. В тот вечер у него ничего не клеилось, все валилось из рук, сказывалась усталость предыдущих дней.
b) 1. У него явно рыльце в пушку. 2. Что за каша там заваривается? 3. Вечно он дурачком прикидывается, а сам делает, что ему только ни вздумается. 4. Мы еще с тобой повстречаемся где– нибудь на узенькой тропинке! 5. С ним все ясно: это темная лошадка. 6. В тот вечер на него напали, и от зверских побоев он чуть не скончался. 7. Не стоит закрывать глаза на случившееся, ситуация очень серьезная. 8. Мне кажется, что у них тоже рыльце в пушку. 9. Чего они только ни натворили, и все сошло им с рук. 10. Ему всегда везет, небеса благоволят ему. 11. У тебя есть козырь. Решайся! 12. Я ничего не могу поделать: я буквально связан по рукам и ногам. 13. Тогда они такой шум подняли, что самому черту тошно стало. 14. Все это опять закончилось промыванием мозгов.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
40. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
41. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
42. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi è Emilio Lussu?
2. Che cosa ha scritto?
3. Quali esperienze autobiografiche ricorda nei suoi libri?
4. Da che libro è tratto il brano?
5. Dove si svolge l'azione del brano?
6. Chi sono i protagonisti?
7. Qual è il loro atteggiamento nei confronti del fascismo?
8. Come lo studente universitario giustifica la violenza fascista?
9. Qual è la politica delle autorità nei confronti del nuovo movimento fascista?
10. Qual è secondo lo studente universitario la più grande colpa dei contadini?
11. Quali erano i metodi usati dai fascisti per raddrizzare il mondo?
12. Perché le squadre fasciste si sono date convegno a Roma?
13. Perché i fascisti consideravano provocatorio leggere giornali antifascisti?
43. Riassumere il testo in breve.
44. Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F (un'affermazione falsa):


45. Trasformare gli enunciati precedenti in domande e rispondere per iscritto.
46. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.
47. Riassumere per iscritto il brano trasformando il dialogo in discorso indiretto. Per rendere più agile il testo sostituire al verbodirequalcuno dei verbi seguenti:
affermare – ammettere – asserire – confermare – confessare – confidare – dichiarare – esclamare – esporre – esprimere – informare – manifestare – precisare – proporre – proseguire – replicare – riferire – ripetere – soggiungere – suggerire
Giorgio Amendola. Una scelta di vita
LETTURA SUPPLEMENTARE
48. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Giorgio Amendola [35 - Giorgio Amendola (1907–1980). Politico. Membro del Partito comunista dal 1929, fu tra i principali organizzatori della resistenza, membro della Costituente (1946) e deputato (dal 1948). Opere: La democrazia nel mezzogiorno (1957); La classe operaia italiana (1968); Una scelta di vita (1976); Storia del Partito comunista italiano 1921—43 (1978); Un'isola (1980)]. Una scelta di vita
…Gli avvenimenti precipitavano. C'erano notizie di scioperi falliti, di violenze fasciste, di occupazioni fasciste di città e province. Ada e i fratelli più piccoli erano sempre in provincia di Salerno.Io restavo a Roma per preparare gli esami di ottobre di riparazione [36 - II sistema scolastico italiano prevede la possibilità per lo studente «rimandato», cioè che non sia promosso a giugno di «riparare», ossia di sostenere nella sessione autunnale un esame nelle materie in cui è risultato insufficiente. Qualora superi la prova, sarà ammesso alla classe successiva. In caso contrario verrà respinto e dovrà ripetere l'anno]. Mio padre in giro per l'Italia per discorsi e manifestazioni [37 - Giovanni Amendola (1882–1926), padre dello scrittore, era all'epoca ministro del governo Facta. Liberale, oppositore del regime, morì in seguito alle bastonature dei fascisti]. Poi giunse l'adunata di Napoli. La sera del 27, Rossini mi disse, davanti a Montecitorio [38 - Sede della Camera dei deputati], che nella notte ci sarebbe stata qualche azione da parte dei fascisti [39 - Si allude alla «Marcia su Roma», cioè alla mobilitazione generale con cui i fascisti, tra il 26 e il 27 ottobre 1922, riuscirono a radunar circa ventiseimila «camicie nere» che avrebbero dovuto marciare su Roma al grido di «O ci daranno il potere о ce lo prenderemo». In realtà gli uomini, inzuppati dagli acquazzoni, con viveri insufficienti, malamente armati, resteranno ammassati nei dintorni di Roma, a Civitavecchia, Mentana, Tivoli e giungeranno nella capitale solo il 31 ottobre, dopo che il re, revocato lo stato d'assedio, avrà inviato loro viveri e direttive. Mussolini, che in attesa degli eventi si era rifugiato a Milano – a pochi chilometri dalla frontiera – nella sede del suo giornale, «Il popolo d'Italia», si lascia convincere a partire per Roma solo da un telegramma del re, che lo invita a formare il nuovo governo. Arriverà nella capitale il 30 ottobre, acclamato lungo tutto il percorso]. Nella notte, infatti, il telefono squillò. Mio padre chiamato al Viminale [40 - Sede del ministero degli Interni] per una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri. Che ora era? Nei miei ricordi era notte fonda, verso l'una о le due. Attesi il ritorno di mio padre per sapere che cosa era avvenuto, e quando tornò era ancora buio. Mi disse che i fascisti avevano cercato di marciare su Roma, ma che era stato proclamato lo stato d'assedio e «l'esercito avrebbe spazzato via quella marmaglia». Era sicuro e tranquillo. Più tardi, ancora una chiamata nuova, era giorno. Tornò avvilito e disse che il re aveva rifiutato di firmare lo stato d'assedio che lui stesso nella serata precedente aveva sollecitato da Facta [41 - Luigi Facta era allora capo del governo. Il 27 ottobre, di fronte alla mobilitazione fascista, non seppe trovare altra soluzione che presentare al re le dimissioni del suo gabinetto]…. Quando uscii, a mattina avanzata, c'erano ancora sui muri i fogli bianchi con l'annuncio dello stato d'assedio, e i cavalli di frisia [42 - Cavalletto a croce avvolto da filo spinato, usato per bloccare l'accesso ai veicoli] sul ponte Cavour. Poi, verso mezzogiorno, i fogli furono coperti, gli sbarramenti ritirati e si videro le prime squadre fasciste girare per le strade di Roma. A San Lorenzo i fascisti non riuscirono a entrare, e così in altri quartieri «rossi», Trionfale e Testaccio. Si parlava di molti morti. Io mi limitai, più tardi, ad andare a San Lorenzo, dove erano ben visibili sui muri delle case popolari i segni lasciati dalle pallottole sparate in quei giorni. In pochi giorni, spazzate via tutte le esitazioni, diventai antifascista e nutrii per i fascisti disprezzo, odio e collera. A casa, mio padre non nascondeva i suoi sentimenti di disprezzo per «quella teppaglia». A un visitatore (chi era? non l'ho mai saputo) che gli propose di promuovere un incontro con Mussolini, rispose gridando che con quella gentaglia non voleva avere nulla a che fare. Dallo studio chiuso le parole rimbalzavano per tutta la casa… Il 31 ottobre, giorno della sfilata fascista, mi aggirai con Sergio Fenoaltea per le vie di Roma. Risalimmo la piazza del Popolo a piazza del Quirinale [43 - Attualmente è residenza del Presidente della Repubblica Giovinezza e Faccetta nera sono forse le più famose canzoni del fascismo], tagliando la strada per vie interne e per Fontana di Trevi. Ci arrampicammo su una colonna del portone del Palazzo della Consulta davanti al Quirinale. Lo spettacolo del corteo era miserabile: un'onda di straccioni variopinta, mascherata in mille fogge, con le voci avvinazzate che cercavano di cantare Giovinezza -------
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. Se il re l'avesse voluto l'esercito non avrebbe avuto difficoltà a spazzare via quelle canaglie. Ma gli alti comandi avevano consigliato la resae sul balcone del palazzo del Quirinale c'era Vittorio Emanuele accanto a Mussolini che portava la camicia nera…
VOCABOLARIOadunatasf сбор,созыв
assedio sm (stato d'assedio) осада(iосадное положение)
marmaglia sf (=teppaglia=gentaglia) сброд, толпа
sollecitarevt ускорять, настаивать
sbarramentosm преграда
esitazionesf сомнение, нерешительность
non avere nulla a che fare (con) не иметь ничего общего (с)
sfdatasfшествие, парад
straccionesmоборванец
foggia ^манера, образец, способ
49. Temi da svolgere:
1. L'avvento del fascismo in Italia.
2. La marcia su Roma.
3. La prima opposizione liberale al fascismo.
4. La politica estera del ventennio.
5. La politica linguistica del fascismo.
6. La repressione durante il ventennio fascista.
Un po' di storia antica
Il passaggio sul Rubicone
50. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Il passaggio sul Rubicone
Le imprese compiute da Cesare erano straordinarie e tutto il popolo seguiva con entusiasmo gli avvenimenti. Pompeo ebbe timore che la fama di Cesare oscurasse la sua e convinse il Senato a richiamare il generale vittorioso: giunto ai confini dello Stato romano lui doveva congedare i legionari e presentarsi a Roma, solo.
Cesare capì che lo si voleva privare del comando. Tornò in Italia con tutto il suo esercito ed entrò in armi nello Stato romano, il confine del quale era segnato, allora, dal breve corso del fiume Rubicone. Cesaresi fermò presso il fiume un istante: valicarlo con le legioni voleva dire ribellarsi all'ordine del Senato.
Il grande storico Plutarco così racconta l'avvenimento:
Venuto al fiume Rubicone [44 - Rubicone. Piccolo fiume della Romagna che sfocia in Adriatico tra Cesenatico e Bellaria (provincia di Rimini). Anticamente segnava il confine tra l'Italia e la Gallia Cisalpina. Il 10.1.49 a.C. fu attraversato da G. Cesare con l'esercito, fatto che diede inizio alla guerra civile], che divideva come termine la provincia dall'Italia, Cesare si fermò; in silenzio si pose a riflettere quanto fosse grande e ardua l'impresa alla quale si accingeva. Giulio Cesare meditò a lungo: se avesse disobbedito all'ordine del Senato, sarebbe stato dichiarato nemico pubblico. Ma poi, a un tratto, come colui che, lanciandosi da un alto precipizio in un abisso di grande profondità, lascia da parte ogni ragionamento e chiude gli occhi al pericolo, disse solo con voce alta, in greco la famosa frase:
– Il dado è tratto!
E passò oltre con l'esercito.
Si sa che il giocatore, quando ha gettato i dadi, non può tornare indietro. Da quel tempo in poi «Il dado è tratto» significa: «È stata presa una gran decisione».
Il Senato, allarmato per la crescente popolarità di Giulio Cesare, il quale, avendo così largo favore presso il popolo, poteva diventare tiranno, gli impose di licenziare l'esercito e di fermarsi al Rubicone, fiumiciattolo presso Rimini. Nello stesso tempo, a Pompeo fu affidato l'incarico di difendere la Repubblica.
51. Riassumere il testo per esteso.
H.W. Van Loon. Storia dell'umanità
52. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
H.W. Van Loon. Storia dell'umanità
Quando accadeva alle città greche di venir attaccate dal nemico, i residenti forestieri sgombravano a tutta velocità. Perché starvi a difendere ciò che per loro non rappresentava altro che una locanda
provvisoria in cui si sentivano tollerati solo in quanto pagassero regolarmente il conto?
Quando invece il nemico si presentava alle porte di Roma, tutti quanti i Latini si precipitavano a difenderla. Era la madre comune che si trovava in pericolo. Era davvero la patria di tutti, anche di coloro che vivevano a cento leghe di distanza e non avevano mai nemmeno visto le mura che circondavano i colli sacri.
Nessuna sconfitta, nessun disastro, poteva alterare questo sentimento. All'inizio del quarto secolo i Galli erano penetrati in Italia, avevano sgominato l'esercito romano presso il fiume Allia, e si erano avviati su Roma. L'avevano presa; e poi attendevano che le popolazioni impetrassero la pace. Attesero, ma invano. Anzi, dopo un po', si trovarono circondati da un popolo ostile che, con l'ostruzionismo, precludeva loro ogni possibilità di rifornimento; e, dopo sette mesi, la fame li costrinse alla ritirata. La politica romana di offrire al provinciale uguaglianza di diritti era stata coronata dal successo, e Roma emerse più salda di prima.
Esisteva una profonda differenza tra l'ideale romano di uno Stato fiorente e l'ideale antiquato che invece perseguiva Cartagine. I Romani facevano assegnamento sulla cooperazione cordiale e animosa di cittadini aventi diritti uguali; mentre i Cartaginesi, sull'esempio dell'Egitto e dell'Asia occidentale, esigevano dai «sudditi» un'ubbidienza irrazionale e perciò non condiscendente, e quando non la potevano ottenere assoldavano milizie mercenarie perché compissero il dovere che sarebbe toccato ai sudditi.
In tali condizioni, capirete facilmente perché Cartagine temesse tanto il sorgere di un nemico energico e potente, e perché la plutocrazia fosse così avida di cercare un pretesto qualunque per abbattere, prima che fosse tardi, il pericoloso rivale.
Tenete presente che quando parlo di Roma non mi riferisco unicamente alla capitale che contava allora poche migliaia di abitanti; la vera forza di Roma poggiava sui distretti rurali esterni alle sue mura, e fu nell'amministrazione delle province che Roma manifestò, fin dal principio, le sue meravigliose doti di potenza colonizzatrice. Essendo l'unica città saldamente fortificata nell'Italia centrale, offrì sempre un rifugio ospitale alle tribù latine che eventualmente si trovavano minacciate dal vicino e che, riconoscendo i vantaggi di una stretta unione con un'amica così potente, ne sollecitavano una specie di alleanza difensiva e offensiva. Altre nazioni, come l'egizia, о la babilonese, о la fenicia, о anche la greca, avrebbero imposto agli stranieri un trattato di completa sottomissione; i Romani invece no; erano dispostissimi a lasciare agli estranei la possibilità di diventar soci nella res publica.«Volete unirvi a noi» dicevano. "Benone. Noi vi tratteremo come se foste cives romani; ma, in cambio, voi dovete tenervi pronti a combattere per la nostra città, madre comune a tutti noi, ogniqualvolta sia necessario." Gli stranieri apprezzavano questa generosità, ed esprimevano la loro gratitudine mediante una lealtà a tutta prova.
Anche a Roma, a suo tempo, ebbe la sua fase di lotta politica fra ricchi e poveri. Il conflitto si delineò nel quarto secolo avanti l'età volgare, e fu risolto mediante la compilazione di un codice che istituiva il tribunato, a difesa dei cittadini liberi contro il despotismo dei giudici aristocratici. I tribuni erano magistrati municipali eletti dai cittadini liberi, e avevano il dovere di difendere il cittadino dagli atti ritenuti ingiusti dei funzionari amministrativi. Il console aveva diritto di condannare un uomo a morte, ma nei casi in cui la reità del condannato non risultasse accertata, il tribuno poteva intervenire e salvare la vita al condannato.
L'impero romano fu una combinazione. Nessuno ne elaborò il progetto. Si formò per caso. Non vi fu mai un generale, о un console, о un dittatore, che si alzasse in piedi a declamare: «Camerati! Romani! Cittadini! Dobbiamo fondare un impero. Seguitemi, e conquisteremo insieme il mondo, dalle Porte di Èrcole al Tauro!»
Roma produsse bensì più di celebre generale e consoli e dittatori; gli eserciti romani combatterono, è vero, dappertutto, ma l'impero si formò senza un piano preordinato.
Riportato con riduzioni
53. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Veneto
54. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Veneto (Capoluogo – Venezia)
Il Veneto può essere paragonato, in buona parte, ai Paesi Bassi ed i Veneti possono contendere agli Olandesi l'orgoglioso motto «Dio fece il mare, ma l'Olandese costruì le coste».
Fiumi, canali, bonifiche e lagune sono numerosi nel Veneto più che in ogni altra regione d'Italia.
Il Veneto confina: a nord con l'Austria e il Trentino-Alto Adige; a est con il Friuli-Venezia Giulia e l'Adriatico; a sud con l'Emilia, ad ovest con la Lombardia e il Trentino-Alto Adige.
Il capoluogo della regione è Venezia. Le province sono sette: Venezia, Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza. Sono centri notevoli: Adria, Bassano, Chioggia (pesca), Cortina (turismo montano).
Il territorio veneto comprende una larga fascia di pianura estesa fino ai piedi delle Alpi e interrotta da gruppi di colli. Tra il lago di Carda e la conca di Belluno si incontra il gruppo delle Prealpi con il Monte Grappa, luogo di eroica resistenza dei soldati italiani nella prima guerra mondiale. Vi sono le vaste distese delle bonifiche, che spesso robusti argini proteggono dal mare e dai fiumi, mentre le pompe prosciugano continuamente il terreno, convogliando l'acqua nei fossi di scolo. Nell'Adriatico settentrionale il fenomeno della marea è più forte che in qualsiasi altro tratto del litorale italiano, pur restando assai inferiore a quanto si verifica in altre regioni della Terra. Poiché il dislivello tra l'alta e bassa marea può essere di circa un metro, a Venezia accade talora о che i canali interni della città (i «rii») rimangano asciutti, lasciando scoperte le fondamenta delle case, о che l'acqua invada qualche tratto della città. In tal caso si costruiscono passerelle provvisorie per i pedoni, mentre le gondole navigano in Piazza S. Marco.
Un po' di storia. Il Veneto deve il nome all'antica popolazione dei Veneti, che vi giunse dalla sponda orientale dell'Adriatico, sovrapponendosi sulla precedente popolazione degli Euganei, di cui si hanno poche notizie. Ciò spiega come la Regione sia stata chiamata anche Venezia Euganea (e come ancora compaia l'espressione «Tre Venezie» con riferimento alla Venezia Euganea, alla Venezia Giulia ed alla Venezia Tridentina, oggi Trentino-Alto Adige).
Il Veneto ebbe un grande sviluppo demografico nell'età del bronzo (zona gardesana e pianura veronese) quando cominciò la massiccia immigrazione di etnie indoeuropee.
Dopo essere appartenuto a Roma dal II secolo a. C. alla caduta dell'Impero, il Veneto fu soggetto nel medioevo a varie invasioni finché al termine del VI secolo la terraferma andava ai Longobardi, mentre i Bizantini affermavano la loro autorità sulla laguna, dove nasceva Venezia, che si rendeva ben presto indipendente. Dopo il Mille varie città venete diventavano liberi comuni, in lotta contro l'Impero Germanico, e poi sedi di signorie (per esempio Scaglieri a Verona e Carraresi a Padova). Nel Quattrocento tutta la regione cadeva sotto la sovranità di Venezia, che la governava fino alla caduta della Repubblica (1797). Chiuso il periodo napoleonico, il Veneto rimase sotto il dominio austriaco, da cui lo liberò la terza guerra d'indipendenza (1866) dopo che nel 1848 Venezia ed altri centri s'erano eroicamente sollevati.
A conclusione della guerra la regione fu annessa al Regno d'Italia.
Economia. Il Veneto si colloca, per prodotto interno lordo prò capite, nella media delle regioni dell'Italia settentrionale. La struttura economica è bene articolata con la presenza di un efficiente settore agricolo che si affianca a una solida struttura industriale e terziaria. L'agricoltura veneta è una delle più produttive del paese (il grano, il mais, i legumi, la barbabietola da zucchero, i foraggi, la frutta, uva da vino, che alimenta una forte industria enologica: vini Bardolino, Valpolicella, Soave, Conegliano; acquavite detta grappa). Di buon livello è l'allevamento bovino (da carne e da latte). Intensamente praticata è la pesca (sardelle, sgombri), che ha il suo porto principale a Chioggia. Le risorse del sottosuolo sono modeste, eccezione fatta per i marmi, nonché per il rame. L'industria pesante si accentra nel retroterra veneziano (Porto Marghera) dove operano stabilimenti metallurgici e chimici. Ma la struttura industriale si basa soprattutto su un fitto tessuto di industrie di medie e piccole dimensioni (caseifici, zuccherifici, bevande alcoliche; tessile (lana), dell'abbigliamento, elettromeccanico (elettrodomestici).
Di grande rilievo è l'industria turistica, basata su diversi fattori di attrazione: le città d'arte (anzitutto Venezia e Verona), le coste adriatiche e quelle del lago di Garda, le località montane (Cortina d'Ampezzo) e quelle termali (Abano, Recoaro).
L'Arena di Verona, ossia l'anfiteatro romano eretto duemila anni or sono, è capace di ospitare più di 20.000 persone. Sulle gradinate della sua ampia ellisse nelle serate estive, folle di spettatori assistono a rinomate rappresentazioni teatrali.
Arquà Petrarca, sui colli Euganei, è così chiamata perché custodisce la tomba di Francesco Petrarca, ivi morto nel 1374. Il grande Aretino possedeva ad Arquà una casetta rustica, tuttora esistente, in cui i visitatori possono vedere, tra l'altro, la mummia della gatta che fu cara al Poeta.
La storia dell'arte ci ricorda molti grandi pittori nati nel Veneto: Tiziano Vecellio di Pieve di Cadore; Giovanni Bellini, il Tintorerto (Jacopo Robusti) e Giovan Battista Tiepolo di Venezia, Paolo Cagliari, detto il Veronese, di Verona; Giorgio Barbarelli, detto il Giorgione, di Castelfranco (Treviso); Andrea Mantegna di Isola di Carturo (Padova); Cima del Conegliano, Pietro Squarcione di Padova. Possiamo dunque dire 'Veneto, terra di pittori".
55. Rispondere alle seguenti domande:
1. Perché il Veneto può essere paragonato ai Paesi Bassi? 2. Di che cosa è ricco il paesaggio Veneto? 3. Con quali paesi stranieri e regioni italiane confina il Veneto? 4. Che mare bagna il territorio della Regione? 5. Cosa sono le bonifiche? 6. Che città è capoluogo del Veneto? 7. Che città venete sono capoluoghi di provincia? 8. A chi deve il nome la regione veneta? 9. Chi furono gli Eugani? 10. A che cosa si riferisce l'espressione «Tre Venezie»? 11. Quando la regione ebbeun grande sviluppo demografico? 12. Quando cominciò la massiccia immigrazione di etnie indoeuropee? 13. In che periodo fece parte dell'Impero Romano? 14. Quando il Veneto fu soggetto a varie invasioni? 15. Quando passò ai Longobardi? 16. Dove affermarono la loro autorità i Bizantini? 17. Quando e in lotta contro chi diventarono libere le città venete? 18. Quali signorie venete conosci? 19. Quando tutta la Regione cadde sotto la sovranità di Venezia? 20. Quando cadde la Repubblica Veneta? 21. Quanto durò il periodo napoleonico? 22. Fu mai Venezia sotto il dominio austriaco? 23. Quando ebbe luogo la terza guerra d'indipendenza e la regione veneta fu annessa al Regno d'Italia? 24. In che misura è sviluppata l'agricoltura del Veneto? 25. Quali vini veneti conosci? 26. Che cosa producono gli stabilimenti della Regione? 27. Che cos'è l'Arena di Verona? 28. Quali luoghi veneti sono da visitare? 29. Dove morì Francesco Petrarca? 30. Quali pittori veneti conosci?

56. Riassumere il testo per esteso
Trentino-Alto Adige
57. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Trentino-Alto Adige (Capoluogo – Trento)
Il Trentino-Alto Adige coincide praticamente con il bacino alpino dell'Adige, che riceve molti affluenti. L'Adige, unico fiume importante, attraversa la regione dal Passo di Resia sino alla pianura. In questa regione si contano oltre trecento laghetti di montagna.
Il Trentino-Alto Adige confina: a nord con l'Austria, ad est con l'Austria e il Veneto, a sud con il Veneto e la Lombardia, ad ovest
con la Lombardia e la Svizzera. La montagna domina in questa Regione. Ci sono boschi fitti di abeti, pascoli soleggiati, cimee ghiacciai scintillanti. Più a sud, alla sinistra dell'Adige s'innalzano i rilievi montuosi delle Dolomiti (M. Marmolata, 3342 m), di colore biancastro, formano un paesaggio straordinario, ricco di bastioni, torri, guglie rocciose, con alte pareti verticali, ai cui piedi si accumulano ammassi di detriti.
Grazie alla sua posizione avanzata verso nord, nonché alla buona accessibilità del passo Brennero, il Trentino-Alto Adige riveste una grande importanza per le relazioni con i popoli dell'Europa centrale e settentrionale. Anche oggi per il Brennero passano sulla strada e sulla ferrovia, oltre a ingenti quantità di merci, folle di turisti, che aumentano ogni anno. Per questi turisti nordici il Trentino-Alto Adige rappresenta il vestibolo dell'Italia, la regione dove l'aria comincia a farsi più dolce e il sole più splendente, mentre nei luoghi più riparati le stesse piante preannunciano il Mediterraneo.
Il Trentino-Alto Adige è Regione a stato speciale, consta di due province autonome (Trentino e Alto Adige), paragonabili a quelle di una regione. Il capoluogo della Regione è Trento. Le province sono due: Trento (Trentino) e Bolzano (Alto Adige). Bolzano e Merano sono notevoli centri turistici.
Un po' di storia. La Regione fu abitata nell'antichità da genti liguro-iberiche e veneto-illiriche, la cui fusione con elementi etruschi dette origine nel III secolo a. C. al popolo dei Reti. Conquistata dai Romani al tempo di Augusto, costituì la X regione (Rèzia). Nel medioevo i Longobardi fondarono il ducato di Trento, che i Carolinghi trasformarono in una marca. Annessa da Ottone I (952) all'impero, la Regione fu governata dai vescovi-conti di Trento e di Bressanone finché, nel 1363, passò a Rodolfo IV di Asburgo.
Successivamente – eccettuato il periodo napoleonico – il Trentino-Alto Adige (chiamato allora Tirolo meridionale) appartenne all'Austria fino al 1918, quando fu annesso all'Italia. Esso assunse allora il nome di Venezia Tridentina, sostituito da quello attuale nel 1948, quando la Regione ha conseguito una particolare forma di autonomia amministrativa.
Economia. Per prodotto interno lordo la regione si colloca poco al di sopra della media nazionale. Accanto a un'agricoltura di sussistenza (patate, cereali, foraggi), praticata nei centri montani,
emerge un'agricoltura specializzata, che alimenta un notevole flusso di importazione (mele, pere, vigneti). Nell'Alto Adige le mele forniscono il ripieno di un dolce caratteristico: lo «Strudel». Prospera l'allevamento bovino e sfruttamento del legname. La buona produzione di energia idroelettrica ha consentito lo sviluppo dell'industria nelle valli dell'Adige (Bolzano, Trento, Rovereto) e del Noce (Cles). Le imprese operano nei settori siderurgico, meccanico, chimico, alimentare, elettronico, cartario, del legno, dei materiali da costruzione. Sono sviluppate le attività commerciali.
Turismo. La ricchezza di gran lunga maggiore del Trentino-Alto Adige è il fascino della sua bellezza paesistica. Il settore turistico pone la Regione al primo posto italiano per numero di presenze (soggiorno estivo e sport invernali, turismo balneare e sport acquatici). I pendii vicini del Passo dello Stelvio (2757), data la loro altitudine, consentono di sciare in piena estate. Merano e Riva del Carda sono rinomate per la mitezza della temperatura invernale. Il laghetto di Tovel, nella Val di Non, attira molti visitatori, oltre per la sua bellezza, per la particolare colorazione rossa assunta nell'estate dalle sue acque a causa della presenza di minuscoli organismi animali.
Un gruppo di vallate del Trentino-Alto Adige nella regione delle Dolomiti porta il nome di Valli Ladine. In queste valli è ancora vivo il linguaggio ladino, estremamente simile all'antico latino, da cui deriva e da cui si è scarsamente differenziato, nonostante il succedersi dei secoli, perché la natura appartata dei luoghi ha conservato le antiche tradizioni, a cominciare da quelle linguistiche.
Nelle alte valli atesine i contadini vivono in grandi case isolate, costruite in buona parte in legno, tranne il basamento, che è di pietra. Per difendere gli abitanti dalle rigide temperature invernali le finestre sono piccole, mentre le pareti delle stanze sono rivestite di legno (come in Russia). Nel tinello troneggia una grande stufa, intorno alla quale sono disposte panche, sulle quali si va volentieri a dormire nelle nottate più rigide.
Uno dei maggiori alberghi di Bressanone, l'artistica città posta tra Bolzano e il Passo del Brennero, è intitolato all'Elefante. La cosa può sembrare strana in mezzo alle Alpi, dove sono di casa semmai le aquile o i cervi, ma ha una spiegazione storica. Questa risale al XVI secolo, quando sostò a Bressanone una carovana che portava oltralpe, all'imperatore Massimiliano, i doni di un sultano turco… e tra i doni c'era appunto un elefante.
58. Rispondere alle seguenti domande:
1. Il Trentino-Alto Adige coincide con il bacino alpino dell'Adige? 2. L'Adige è il fiume più importante della Regione? 3. Dove passa l'Adige? 4. Quanti laghetti di montagna conta il Trentino-Alto Adige? 5. Con quali paesi stranieri confina la Regione? 6. Dove passa il confine con la Lombardia? 7. Il Trentino– Alto Adige è ricco di boschi? 8. Dove si innalzano i rilievi montuosi delle Dolomiti? 9. Quanto alto è il Monte Marmolata e di che colore è? 10. Che paesaggio forma il Monte Marmolata? 11. Cosa sono i detriti? 12. Perché la Regione riveste una grande importanza per le relazioni con i popoli dell'Europa centrale e settentrionale? 13. Perché è importante il Brennero per l'Italia? 14. Perché il Trentino– Alto Adige rappresenta il vestibolo dell'Italia? 15. Il Trentino-Alto Adige è una regione autonoma? 16. Quante province autonome ha? 17. Che città è capoluogo del Trento? E dell'Alto Adige? 18. Merano è un notevole centro turistico? 19. Da chi fu abitata la Regione nell'antichità? Chi sono i reti? 20. Quando la Regione fu conquistata dai Romani? 21.Come si chiamava la X regione dell'Impero romano? 22. Che popolo fondò il ducato di Trento? Chi furono i Carolinghi e in che cosa trasformarono il ducato di Trento? 23. Da chi la marca fu annessa all'impero? 24. Quando la Regione fu governata dai vescovi-conti di Trento e Bressanone? 25. A chi passò la Regione nel 1363? 26. Quando appartenne all'Austria e che nome assunse? 27. Quando la Regione ha conseguito una particolare forma di autonomia amministrativa? 28. Che cosa produce il Trentino– Alto Adige? 29. È una regione economicamente avanzata? 30. Qual è la ricchezza maggiore della Regione? 31. Quale posto italiano occupa il Trentino-Alto Adige per numero di presenze? 32. Che cosa c'è da vedere in questa Regione?
59. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola!
60. Tradurre la ricetta e preparare questo primo piatto:
Gnocchi alla romana
Mettere il latte in una casseruola. Quando alza il bollore, versare lentamente (come per la farina della polenta) il semolino, rimestando continuamente, lasciare cuocere per circa 10 minuti, quindi versare questa polenta ottenuta su di un piatto di marmo precedentemente ben lavato e oliato. Lasciare raffreddare. Intanto preparare una pirofila, ungerla con burro e disporci gli gnocchi tagliati a tondini con un bicchiere. Informaggiare e metterci i riccioli di burro. Passare al forno per 10 minuti circa.

Conosci il tuo oroscopo? Leone (23 luglio – 22 agosto)
61. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Il Leone, più degli altri segni, dà una grande importanza alla scelta professionale. Ed è talmente forte la sua volontà di potere che cerca ladirezione buona per realizzare quella vocazione che sarà l'asse della sua vita.
Il suo temperamento richiede una professione attiva, che incanali la sua energia verso un vasto ambiente col quale essere in comunicazione stretta ed intensa.
Sentendosi nato per organizzare e dirigere, oscilla fra due formule possibili: о la professione libera, nella quale è lui il padrone, ed allora organizza e fonda le sue imprese private dedicandosi completamente agli affari artigianali, commerciali, industriali о intellettuali che siano, oppure una carriera о impresa collettiva, nella quale spesso raggiunge posti di comando, dirigenziali.
Le possibilità professionali del tipo Leone sono molteplici: lo troviamo fra artisti, industriali, funzionari di Stato, impiegati di grandi aziende, о fra alti militari.
b) Hai trovato l'anima gemella?
È difficile che un Leone domandi chi potrebbe essere la sua anima gemella.
In genere sa già tutto, о quasi.
Il suo compagno (o compagna) dovrebbe essere un essere perfetto, un uomo (o una donna) importanti, un ministro, un ambasciatore, una attrice, un cantante, un artista di grido, una persona ricchissima о comunque qualcuno che ha un grande avvenire.
L'amore di un Leone non si concilia facilmente con la realtà di tutti i giorni. Soprattutto il Leone ha bisogno di chi sappia capire la sua grande, possente personalità e sappia stare al suo fianco pronto a dire sì e a non offuscare «la stella» del proprio partner. Il Leone, infatti, non ama non essere al centro dell'attenzione e quindi un compagno о una compagna che prendessero troppo spazio lo irriterebbero.
Il Leone, scendendo quindi dal suo piedistallo, deve cercare l'anima gemella fra: Bilancia, Sagittario, Ariete e Gemelli.
Il mese di agosto – detto così in onore dell'Imperatore Cesare Ottaviano Augusto. Il titolo «Augusto» (Augustus) fu attribuito dal senato romano a Ottaviano il 16.1.27 a.C. ed esprimeva la superiorità e la sacralità della sua persona e con il qualeè comunemente indicato. Posposto al nome divenne poi appellativo dei suoi successori.
62. Da leggere e tradurre in russo:
Augusto
Alla morte di Cesare, tutta Roma insorse contro gli uccisori: Cesare era stato il grande conquistatore della Gallia. Era stato amico del popolo e il popolo voleva vendetta. I congiurati fuggirono e, a Roma, pretese il potere Marco Antonio, luogotenente di Cesare durante le guerre vittoriose. Molti temevano la prepotenza di Antonio, e i Senatori gli erano avversari accaniti.
A Marco Antonio si affiancò, intanto, un giovane di vent'anni, Cesare Ottaviano, parente ed erede di Cesare. Dapprima i due furono d'accordo e si divisero il potere dello Stato: Antonio ebbe le terre di Oriente, Ottaviano quelle d'Occidente. Ottaviano, però, era ambizioso e sicuro di sé ed aveva appoggio e l'amicizia del Senato. Appena Antonio, con i suoi errori, gliene diede l'occasione, mosse guerra contro di lui e lo sconfisse nella battaglia di Azio (Grecia). Ottaviano rimase solo al potere.
Il vincitore ottenne, allora, ogni autorità; fu, nello stesso tempo, console, dittatore, pontefice; ebbe i titoli di Augusto, che vuol dire «grande», «divino», e di Imperatore, che vuol dire «comandante supremo» delle legioni. Con Cesare Ottaviano Augusto, nell'anno 27 a. C. finiva la Repubblica e cominciava l'Impero. Augusto governò saggiamente lo Stato e, dopo tante lotte, garantì ai Romani un lungo periodo di tranquillità. A Roma sorse un tempio dedicato alla Pace e l'Imperatore stesso vi compiva le cerimonie dei sacrifici.
63. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2008 Agostovenerdì – s. Alfonso
2. sabato – s. Eusebio di V.
3. domenica – s. Lidia
4. lunedì – s. Nicodemo
5. martedì – s. Osvaldo
6. mercoledì – Trasfigurazione
7. giovedì – s. Gaetano da T.venerdì – s. Domenico
8. del N.S. (Nostro Signore)
9. sabato – s. Fermo
10. domenica – s. Lorenzo
11. lunedì – s. Chiara
12. martedì – s. Giuliano
13. mercoledì – s. Ippolito
14. giovedì – s. Alfredo
15. venerdì – Assunzione Maria Vergine
16. sabato – s. Rocco
17. domenica – s. Giacinto
18. lunedì – s. Elena
19. martedì – s. Ludovico
20. mercoledì – s. Bernardo
21. giovedì – s. Pio X papa
22. venerdì – s. Maria Regina
23. sabato – s. Rosa da Lima
24. domenica – s. Bartolomeo ap
25. lunedì – s. Ludovico
26. martedì – s. Alessandro
27. mercoledì – s. Monica
28. giovedì – s. Agostino
29. venerdì – Martirio s. Giovanni B.
30. sabato – s. Faustina
31. domenica – s. Aristide
64. Spiegare la seguente situazione:
– Perché te la prendi con me? Neanche il Governo è capace di far quadrare il bilancio!
Capitolo VI
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Giovanni Mosca. Un moscone in classe
Giovanni Mosca [45 - Giovanni Mosca (Roma 1908 – Milano 1983), scrittore e giornalista. Maestro elementare fino al 1936, collaboratore divari quotidiani (negli ultimi anni ha lavorato per il Corriere della sera ed è stato critico teatrale del Corriere d'informazione), ha diretto per molti anni il Corriere dei Piccoli e diversi giornali umoristici. Tra le sue opere ricordiamo: Ricordi di scuola (1940), Questi nostri figli (1951), Piedi caldi e piedi freddi, racconto di vita militare (1956), L'Italia in 120vignette(l%l), Diario di un padre (1968), Racconti sospesi in aria (1970), La signora Teresa (1977)]. Un moscone in classe
Avevo vent'anni quando, tenendo in mano la lettera di nomina mi presentai alla scuola indicata e chiesi del direttore.
La segretaria mi introdusse dal direttore il quale, appena mi vide, si mise le mani nei capelli.
"Ma che fanno al Provveditorato? [46 - Provveditorato, ufficio dipendente dal ministero della pubblica Istruzione, con l'incarico di coordinare le varie attività scolastico– amministrative nell'ambito della provincia cui fa capo] – gridò – mi mandano un ragazzino quando ho bisogno di un uomo con grinta, che sia capace di mettere finalmente a posto quei quaranta diavoli scatenati. Un ragazzino… Ma quelli, appena lo vedono, se lo mangiano!"
Poi, comprendendo che in quel modo non mi avrebbe certo fatto coraggio, abbassò il tono di voce, mi sorrise e, battendomi una mano sulla spalla, disse:
"Che abbia vent'anni ci credo, perché altrimenti non l'avrebbero nominato; ma ne dimostra sedici. Più che un maestro sembra un alunno di quinta, che abbia ripetuto parecchie volte. E questo, non glielo nascondo, mi preoccupa molto. Non sarà uno sbaglio del Provveditorato? C'è proprio scritto scuola «Dante Alighieri»?
"Ecco qui: scuola «Dante Alighieri», dissi mostrando la lettera di nomina.
«Che Iddio ce la mandi buona! – esclamò il direttore – sono ragazzi che nessuno, finora, è riuscito a domare. Quaranta diavoli, organizzati, armati, hanno un capo, si chiama Guerreschi».
Mi guardò in faccia, con sfiducia: «Se almeno avesse i baffi…» – mormorò. Feci un gesto come per dire che era impossibile, non mi crescevano. Alzò gli occhi al ciclo: «Venga» – disse.
Percorremmo un lungo corridoio fiancheggiato da classi: IV D, V A, VC… «È qui che deve entrare» – disse il direttore, fermandosi davanti alla porta della V С dalla quale sarebbe poco dire che veniva chiasso. Mi strinse forte il braccio, poi se ne andò come se avesse paura di vedere come mi avrebbero accolto, lasciandomi solo dinanzi alla porta.
Se non l'avessi sospirata per un anno, quella nomina, se non avessi avuto, per me e per la mia famiglia, un'enorme necessità di quello stipendio, forse me ne sarei andato; ma i miei attendevano impazienti che io portassi a casa qualche soldo; perciò aprii quella porta ed entrai. Improvvisamente silenzio. Ne approfittai per richiudere la porta e salire sulla cattedra. Seduti sui banchi, forse sorpresi dal mio aspetto giovanile, non sapendo ancora bene se fossi un ragazzo о un maestro, quaranta ragazzi mi fissavano minacciosamente. Era il silenzio che precede le battaglie.
I ragazzi mi fissavano, io li fissavo a mia volta come il domatore fissa i leoni, e immediatamente compresi che il capo, quel Guerreschi di cui mi aveva parlato il direttore, era il ragazzo di prima fila che palleggiava da una mano all'altra un'arancia e mi guardava la fronte. Si capiva benissimo come nei riguardi del saporito frutto non avesse intenzioni mangerecce. Il momento era venuto.
Guerreschi mandò un grido, lanciò il frutto, io scansai appena il capo; se per caso mi avesse colpito, sarebbe stata la fine. Primo scacco: l'arancia si infranse alle mie spalle, contro la parete. Penso fosse la prima volta che Guerreschi sbagliava un tiro con le arance, né io mi ero spaventato: avevo appena scansato il capo di quel poco che bastava. Inferocito, Guerreschi si alzò in piedi, mi puntò contro la sua fionda di elastico rosso. Era il segnale: quasi contemporaneamente gli altri trentanove si alzarono, puntando a loro volta le fionde. Mi sembrò di essere un fratello Bandiera [47 - Si allude qui alla spedizione dei fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, veneziani, seguaci delle idee mazziniane, che nel 1844 sbarcarono in Calabria nel tentativo di provocare un'insurrezione. Scoperti e arrestati, furono fucilati sul posto (a Rovito, nei pressi di Cosenza)].
I silenzio si era fatto più forte, più intenso. Si udì all'improvviso, ingigantito dal silenzio, un ronzìo: un moscone era entrato in classe, e quel moscone fu la mia salvezza. Vidi Guerreschi con un occhio guardante sempre me, ma con l'altro cercare il moscone, e gli altri fecero altrettanto, sino a che lo scoprirono, ed io capii quale lotta si combattesse in quei cuori: il maestro о l'insetto? Improvvisamente dissi: «Guerreschi (il ragazzo sobbalzò, meravigliato che io conoscessi il suo cognome) saresti capace di abbattere quel moscone?»
«È il mio mestiere» – rispose Guerreschi con un sorriso. Un mormorio corse tra i compagni. Le fionde puntate contro di me si abbassarono e tutti gli occhi furono per Guerreschi che prese di mira il moscone; la pallina di carta fece «den» contro una lampadina e il moscone, tranquillo, continuò a ronzare. «A me la fionda!» – dissi. Con la fionda di Guerreschi presi di mira il moscone. La mia salvezza, il mio futuro prestigio erano completamente affidati a quel colpo. Indugiai a lungo prima di tirare: «Ricordati – dissi a me stesso – di quando eri scolaro e nessuno ti superava nell'arte di colpire i mosconi».
Poi con mano ferma lasciai andare l'elastico; il ronzìo cessò di colpo e il moscone cadde morto ai miei piedi. «La fionda di Guerreschi – dissi tornando alla cattedra – è qui nelle mie mani. Ora aspetto le altre».
Si levò un mormorio, ma più d'ammirazione che d'ostilità: e uno per uno, a capo chino, i ragazzi sfilarono davanti alla cattedra sulla quale, in breve, quaranta fionde si trovarono ammonticchiate. Non commisi la debolezza di far vedere quanto assaporassi il mio trionfo. Calmo, calmo, come se nulla fosse avvenuto, cominciai a dettare. L'insolito silenzio preoccupò il direttore che, temendo che io fossi stato fatto prigioniero e imbavagliato dai quaranta demoni, entrò in classe, e non so come riuscisse a soffocare un grido di meraviglia. Più tardi, usciti i ragazzi, mi domandò come avessi fatto, ma si dovette contentare di una risposta vaga: «Sono entrato nelle loro simpatie, signor direttore». Non potevo dirgli la verità, non perché non fossi fiero della mia vittoria, ma perché il metodo da me usato non era certo previsto dai regolamenti.
L'anno scolastico passò liscio come l'olio e Guerreschi, divenuto mio adoratore, fu promosso con ottimi voti alle scuole secondarie.
VOCABOLARIO
mosconesmбольшая муха
introdurrevtqd о qc in вводить кого/ что-л.
scatenato agg бешеный, неуправляемый
scansarevt~rsi уклониться, увернуться
infrangerevtqc, ~rsi разбивать(ся)
spaventarevtqd, ~rsi испугать(ся)
fiondasfрогатка
sobbalzareviвздрогнуть, подскочить
puntarevta, su qd qc навести, нацелить(ся) на
prendere di miravtqd/qc взять на мушку
prestigiosmвлияние, авторитет, престиж
affidarevtqc a qd доверять, поручать
indugiarevia+ inf.мешкать, медлить
scolarosmшкольник
colpirevtпоразить, сбить
ostilità л/враждебность, неприязнь
a capo chinoloc. avv.с поникшей головой, понурив голову
commetterevtqc (un errore, un delitto) совершить (ошибку, преступление)
assaporarevtqc наслаждаться, смаковать
prigionierosmпленник, пленный, заключенный
soffocarevt задушить, подавить
contentarsivrdi qc, di +inf довольствоваться
regolamentosm правило, установленный порядок, устав, регламент, школьный циркуляр
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione ali'uso delle espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. Ci aspettavamo che si spaventasse e invece rimase tranquillo al suo posto. 2. Cadendo in terra il bicchiere si infranse e andò in mille pezzi. 3. Se tu entrassi nelle simpatie di mio padre, molti dei nostri guai sarebbero risolti. 4. Si lanciarono in un ballo scatenato e alla fine rimasero senza fiato. 5. Se non si fosse scansato in tempo sarebbe finito sotto una macchina. 6. La corriera sobbalzava ad ogni buca della strada. 7. La giovane attrice assaporava il successo sorridendo al pubblico che la applaudiva. 8.1 soldati puntarono il fucile contro il bersaglio e fecero fuoco. 9. La segretaria introdusse i visitatori nell'ufficio del ministro. 10.1 bambini si divertivano a prendere di mira gli uccelli con la fionda. 11. Il suo prestigio era affidato alla riuscita dell'impresa. 12. Vorrei che prendeste una decisione senza indugiare troppo. 13. Gli scolari ascoltarono a capo chino i rimproveri del maestro. 14. Hai commesso uno sbaglio, e dovrai pagare per questo. 15. Ci dovremo contentare di quello che c'è in casa, oramai è troppo tardi per andare a fare la spesa. 16. Non capisco la tua ostilità nei confronti di una persona che non ti ha fatto nulla di male. 17. Il prigioniero colpì la guardia e riuscì a fuggire. 18. Il regolamento prevede che le tesi di laurea siano consegnate entro la metà del mese. 19. Riuscì a stento a soffocare la rabbia e a controllarsi. 20. Non ho mai visto uno scansafatiche come te.
2. Abbinare ad ognuno dei seguenti verbi tutti ipossibili sostantivi scelti tra quelli sottoelencati; con i nessi cosi ottenuti formare venti frasi:

3. Abbinare ad ognuno dei seguenti sostantivi tutti i verbi possibili scelti fra quelli sottoelencati; con i nessi così ottenuti formare venti frasi:
accusare, aggiustare, applicare, fallire, fare, godere (di), infrangere, lodare, perdere, prendere, provare, punire, suscitare, tirare mira, prestigio, colpo, simpatia, regolamento, prigioniero, ostilità, scolaro
4. Sostituire ai puntini gli articoli e le preposizioni semplici о articolate
convenienti:
1. Avevo vent'anni quando, tenendo… mano… lettera… nomina, mi presentai… scuola indicata e chiesi… direttore. 2…. segretaria mi introdusse… direttore… quale, appena mi vide, si mise… mani… capelli. 3. Poi comprese che… quel modo non mi avrebbe aiutato, abbassò… tono… voce, mi sorrise e mi battè la mano… spalla. 4. Più che… maestro, sembrate… alunno… quinta, che abbia ripetuto… anno. 5. Percorremmo… lungo corridoio fiancheggiato… classi; poi il direttore si fermò davanti… porta… V C… quale veniva… gran baccano. 6. Se non avessi sospirata… nomina… anno, se non avessi avuto… enorme necessità di quello stipendio… me e… mia famiglia, me ne sarei andato. 7. Richiusi… porta e salii… cattedra: seduti… banchi, sorpresi… mio aspetto, non sapendo se fossi… ragazzo о… maestro…. ragazzi mi fissavano. 8. Compresi che… capo era… ragazzo… prima fila che palleggiava… una mano… altra un'arancia e mi guardava… fronte. 9. Penso fosse la prima volta che Guerreschi sbagliava… tiro… arance, io avevo appena scansato… capo… quel poco che bastava. 10. Guerreschi si alzò… piedi e puntò… me… sua fionda… elastico rosso. 11. Era… segnale: mi sembrò di essere… fratello Bandiera. 12. Vidi Guerreschi… occhio guardare me, ma… altro cercare… moscone e capii… lotta che si combatteva… suo cuore:… maestro о… insetto? 13… la fionda… Guerreschi presi… mira… moscone:… mia salvezza…. mio futuro prestigio dipendevano… quel colpo. 14. Si alzò… mormorio, ma più… ammirazione che… ostilità: e uno… uno… ragazzi passarono… cattedra… quale…. breve, furono posate… quaranta fionde. 15…. insolito silenzio preoccupò… direttore che, temendo… mia salvezza, entrò… classe, e… stento riuscì… soffocare… grido… meraviglia.
5. Tradurre, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
6. Nelle frasi seguenti mettere il verbo tra parentesi al congiuntivo:
1. Il direttore aveva bisogno di un maestro che (essere) capace di farsi rispettare dagli alunni. 2. Il maestro sembrava un alunno che (ripetere) parecchie volte. 3. Se il maestro (portare) i baffi, avrebbe avuto un'aria più autoritaria. 4. Il direttore se ne andò e il maestro pensò che (avere) paura di vedere quello che sarebbe successo. 5. Il giovane maestro se ne sarebbe andato, se non (avere) bisogno di guadagnare. 6. La famiglia aspettava che lui (portare) a casa lo stipendio. 7. I ragazzi non avevano capito se (trattarsi) di un alunno о di un insegnante. 8. Non c'era dubbio che Guerreschi non (volere) mangiare l'arancia, ma (pensare) di servirsi come di un'arma. 9. Il maestro pensò che se Guerreschi lo (colpire) sarebbe stata la fine. 10. Guerreschi si sorprese che il maestro (conoscere) il suo nome. 11. Nel caso che Guerreschi (colpire) il moscone, le cose sarebbero andate diversamente. 12. Qualora il maestro non (essere) campione di tiro, non sarebbe riuscito nell'impresa. 13. Non è che il maestro non (assaporare) il suo trionfo, finse soltanto che non (succedere) niente. 14. Il direttore temeva che i ragazzi (assalire) il maestro.
7. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
8. Trasformare il dialogo della prima parte del testo nel discorso indiretto usando, per rendere più agile il testo, qualcuno dei seguenti verbi:
invitare, protestare, chiedersi, affermare, sostenere, rispondere, ribattere, sospirare, augurarsi, indicare.
9. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Мы предлагаем поручить это дело твоему другу. 2. От твоей враждебности не останется и следа, как только ты узнаешь его поближе. 3. Услышав выстрел, они вздрогнули. 4. В тот день неофашистами было совершено еще одно злодейское преступление. 5. К сожалению, им так и не удалось избежать опасности. 6. Карло никогда не станет увиливать от работы: на него можно положиться. 7. Он пользуется большим авторитетом у своих товарищей. 8. Старик сидел, понурив голову, и не принимал участия в нашем разговоре. 9. В столовой был введен новый порядок обслу-живания посетителей. 10. Охотник прицелился в медведицу, но, увидев медвежонка, не выстрелил. 11. Ты не должен медлить с этим решением. 12. О своем собственном престиже ты должен думать в последнюю очередь. 13. В первые годы приходилось довольствоваться немногим. 14. Для выступления необходимо установить строгий регламент. 15. Не прислушавшись к мнению родителей в этом вопросе, вы можете совершить серьезную ошибку. 16. В бою было сбито пять вражеских самолетов. 17. Высказав свое предположение, они попали в самую точку. 18. Юноша едва уклонился от удара. 19. В последнее время он много курил и поэтому по ночам задыхался от кашля. 20. Он был прекрасным оратором, и мы буквально наслаждались каждым его словом. 21. Все произошло так неожиданно, что мы не успели даже испугаться. 22. У нее был явно испуганный вид. 23. К вечеру разыгралась метель. 24. В тот день он как с цепи сорвался. 25. Война, развязанная реакционными силами, принесла много жертв и разрушений. 26. Узнав о случившемся, он буквально метал громы и молнии.
ANNOTAZIONI LESSICALI

mettersi le mani nei capelli = disperarsi per qc
mettersi nei pasticci (nei guai) = cacciarsi in una situazione difficile
mettere il dito sulla piaga= trattare un argomento doloroso per qd
mettere i puntini sulle "i"= dire le cose come stanno, precisare un concetto
mettere (a qd) una pulce nell'orecchio = insinuargli un dubbio, un sospetto
mettere dentro qd = imprigionare
mettere qd in sacco = ingannarlo
mettercela tutta a + inf. = impegnarsi al massimo
mettere giudizio (cervello), = ravvedersi, riconoscere i propri errori
mettere la testa a partito = fare in modo che non se ne parli
mettere a tacere qc = partorire, generaremettere a morte
mettere al mondo =far morire
mettere al muro = fucilare
mettere a ferro e fuoco = devastare
mettere a nudo = rivelare qc
mettere alla porta = licenziare, cacciar via
mettere al corrente qd di qc = informare
mettere alla prova = sottoporre ad una prova
mettere a fuoco (una
questione, un problema) = puntualizzare, centrare mettere a fuoco uno strumento
(ottico, fotografico) = regolare
metter in atto – realizzare
mettere in moto = dare inizio a un processo,
a un movimento (detto di motori= accendere, avviare)
mettere in giro = diffondere
mettere in croce =fig.tormentare
mettere in pratica = attuare
mettere in rilievo (in evidenza) = rendere più evidente
mettere in fuga = far fuggire
mettere in libertà = lasciar libero, liberare
mettere in chiaro = chiarire
10. Tradurre in russo le espressioni idiomatiche con i verbi mettere e mettersi.
11. Sostituire alle parole in corsivo un'espressione con il verbo mettere
(o mettersi):
1. Con il suo vizio di parlare troppo, Marco si è di nuovo cacciato in una situazione difficile. 2. Mi danno fastidio le persone che hanno sempre bisogno di precisare tutto all'esasperazione. 3. Con tutte le conoscenze e i soldi che hanno, sono riusciti a fare in modo che non si parlasse dello scandalo in cui era coinvolto il loro figlio. 4.1 tedeschi durante la ritirata devastarono numerose città del Nord Italia. 5. Sono stato informato della situazione da un carissimo amico. 6. Lo hanno licenziato senza tener conto che aveva una famiglia da mantenere. 7. È uno splendido libro perché rivela i legami tra mafia e potere. 8. Per avere un'immagine nitida bisogna regolare bene l'obbiettivo della macchina fotografica. 9. Durante il fascismo gli oppositori politici venivano imprigionati senza processo. 10. A venti gradi sotto zero è difficile accendere il motore della macchina. 11.1 bambini tormentarono la nonna finché non diede loro i soldi per comprare il gelato. 12. Vediamoci stasera, ho bisogno di chiarire con te alcune questioni. 13. In seguito all'amnistia sono state liberate molte persone. 14. Sottoposto alla prova, Marco la superò con successo. 15. Le Brigate Rosse hanno fatto morire Moro per rendere più evidente il loro disprezzo per lo stato. 16. Durante la Guerra a causa della denutrizione generale sono stati generati molti bambini deboli e malaticci. 17. Dovresti cercare di attuare i buoni propositi di cui parli da tempo. 18.1 soldati andarono all'attacco e fecero fuggire il nemico. 19. È stata approvata la riforma della scuola media superiore, ora si tratta di realizzarla. 20. Nel suo intervento alla Camera il ministro dell'industria puntualizzò i problemi cruciali della situazione economica italiana. 21. Per vincere la gara è necessario che vi impegniate al massimo. 22. Non credevo che fosse così ingenuo e che si lasciasse ingannare così facilmente. 23. Dopo una giovinezza inquieta e avventurosa, si è sposato e ravveduto. 24. Spesso i fascisti fucilavano sul posto i partigiani che avevano catturato.
12. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente dopo aver operato le sostituzioni.
13. Immaginare delle situazioni che spieghino il significato delle seguenti espressioni idiomatiche:
# mettere il dito sulla piaga
# mettere una pulce nell'orecchio
# mettersi le mani nei capelli
14. Tradurre le seguenti frasi in italiano:1. He напоминайте ему об этом, не стоит бередить старые раны. 2. Я вынужден начать этот разговор, чтобы поставить все точки над «и». 3. Хотел бы я видеть того, кто распускает эти странные слухи. 4. На этот раз ему не удалось нас провести. 5. Он вложил всю душу в эту работу. 6. Надо уметь признавать свои ошибки. 7. Этого кляузника стоит выставить за дверь. 8. Он первый попытался применить на практике новые методы лечения рака. 9. Своим коротким выступлением он ввел нас в курс дела. 10. Необходимо сконцентрировать все внимание именно на этом вопросе. 11. Я скажу все, что я думаю: тебе не удастся заставить меня молчать. 12. Мы были подробно проинформированы обо всем случившемся. 13. Нам нужно выяснить ряд вопросов. 14. Противник был обращен в бегство. 15. Нам удалось осуществить свои планы. 16. Раздался свисток, и поезд тронулся. 17. Был сильный мороз, поэтому мотор долго не заводился. 18. В этой роли он превзошел самого себя. 19. Не стоит замалчивать этого факта, необходимо, чтобы все об этом знали. 20. Тебе пора образумиться: ты уже не маленький и должен отвечать за свои поступки. 21. Важно вовремя вскрыть и устранить имеющиеся недостатки. 22. Нам бы хотелось особенно подчеркнуть эти решения. 23. Он открыл все клетки и выпустил птиц на свободу. 24. У нашей кошки родилось вчера трое замечательных котят. 25. Не стоит фокусировать все внимание только на этих фактах. 26.Так легкомысленно поступая, ты можешь оказаться в неприятном положении.
colpire
# percuotere, ferire
# danneggiare (anche con azioni violente e illegali)
# attaccare, criticare con azioni, discorsi, scritti
# fìg. provocare una profonda impressione colpire nel segnofìg. = indovinare colpire nel vivo = toccare la suscettibilità di qd
colpo
fare un colpo su qc/qd = suscitare interesse, ammirazione
tirare un colpo bassofìg. = compiere un'azione sleale
è stato un colpo = una sorpresa spiacevole, dolorosa
(un brutto colpo)
a colpo sicuro = diritto allo scopo, senza timore
di sbagliare
di colpoloc. avv = ad un tratto, all'improvviso
sul colpoloc. cit. =subito
colpo di grazia = colpo mortale (anchefìg.)
di sole = insolazione
di vento = raffica
di telefono = telefonata
d'occhio = occhiata, vista
di testa = decisione improvvisa, capriccio
di fulmine = innamoramento a prima vista
di scena = improvviso cambiamento
di mano = azione di sorpresa, impresa audace
di stato = sovvertimento illegittimo contro lo stato
di spugna = cancellare, dimenticare
di fortuna = fortuna inaspettata
senza colpo ferire = senza combattere, senza spargimento
di sangue

15. Tradurre in russo il materiale lessicale delpunto b) delle annotazioni lessicali.
16. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. Fu una fortuna che una pallottola lo avesse colpito al braccio. 2. Tutti temono che il provvedimento colpisca anche gli innocenti. 3. Non è che non fossi rimasto colpito dalla notizia, ma preferii far finta di niente. 4. Lo studente rispose a colpo sicuro a tutte le domande dell'insegnante. 5. Da quel punto il colpo d'occhio sul lago e sulle montagne intorno era straordinario. 6. È stato un colpo terribile venire a sapere che Giorgio si trovava in ospedale gravemente ferito. 7. Un'ondata di maltempo ha colpito l'Italia settentrionale. 8. Una serie di assassini di stampo mafioso ha colpito la Sicilia negli ultimi mesi. 9. Ha avuto un incidente automobilistico e purtroppo è morto sul colpo. 10. Passiamo un colpo di spugna su quello che è successo e ricominciamo da capo. 11.7/ colpo di stato in Cile ha portato al potere la destra. 12. Mi sembra che le nuove disposizioni colpiscano soprattutto i piccoli proprietari. 13. Fammi un colpo di telefono, se hai voglia di uscire stasera. 14. Pare che quella ragazza abbia fatto colpo su Giovanni: non fa che parlare di lei. 15. Un colpo divento rovesciò la barca a vela e tutti in acqua. 16. Quando il famoso scrittore entrò nella sala, tutti tacquero di colpo. 17. Lo hai colpito nel vivo quando lo hai accusato di essere un ingrato. 18. È stato un vero colpo di fulmine: si sono conosciuti e sposati nel giro di due mesi. 19. Con un colpo di mano i terroristi si impadronirono dell'aereo. 20. Non credevo che tu avessi colpito nel segno quando mi dicesti cheMarco era implicato in quello scandalo. 21. Gianni si è preso un colpo di sole ed è a letto con quaranta di febbre. 22. È in corso una campagna di stampa diretta a colpire la corruzione. 23. Con un colpo di fortuna all'ultimo momento riuscii a trovare un posto sull'aereo. 24. Il colpo di grazia alla dittatura fascista lo diede lo sbarco alleato in Sicilia. 25. Sembrava che l'accordo per la formazione del governo fosse stato raggiunto quando ci fu un colpo di scena e i repubblicani ritirarono il loro appoggio. 26. I soldati si impadronirono della città senza colpo ferire. 27. Sono tutti convinti che lui abbia fatto un colpo di testa a sposare quella ragazza che conosce così poco.
17. Trovare dei sinonimi con cui sostituire le espressioni con colpo e colpire dell'esercizio precedente.
18. Trovare l'equivalente russo del proverbio Dare un colpo al cerchio e un colpo alle botte e illustrarne il significato con un breve racconto.
19. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Своим докладом она произвела на всех большое впечатление. 2. Не имея веских аргументов, своим выступлением ты не произведешь никакого эффекта. 3. Чтобы выиграть спор, тебе не стоило опускаться до запрещенных приемов. 4. У охотничьей собаки должно быть хорошее чутье. 5. Это неожиданное известие было для нее тяжелым ударом. 6. Тогда он еще не предполагал, что этот телефонный звонок перевернет всю его жизнь. 7. Ты должен действовать наверняка, продумай все хорошенько! 8. Такие вещи нелегко вычеркнуть из памяти. 9. Футболист точным ударом послал мяч в ворота противника. 10. Его слова явно задели их за живое, но они и вида не подали. 11. Он стойко вынес все удары судьбы, свалившиеся на него в последнее время. 12. Вредно долго находиться на солнце: можно получить солнечный удар. 13. В спектакле было много сценических эффектов. 14. Кто-то нажал на стоп-кран, и поезд резко затормозил. 15. Резкий порыв ветра сорвал с клена последние осенние листья. 16. На этом континенте за последнее время произошло много государственных переворотов. 17. Этим аргументом он был окончательно сражен. 18. Внезапная вылазка противника не имела успеха. 19. Сегодня вечером мы будем ждать твоего телефонного звонка.
20. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche trovando l'equivalente in russo:
1. Averne fin sopra i capelli —>…
essere stufi di qualcosa о di qualcuno
2. Avere sale in zucca —»…
essere molto intelligente
3. Avere l'argento vivo addosso —>…
essere molto irrequieto
4. Avere una bella gatta a pelare —»…
avere un grosso problema da risolvere
5. Affogare in un bicchiere d'acqua…
perdersi per un nonnulla
6. Vento di fronda —>…
aria di rivolta, di congiura
7. Vestirsi della pelle del leone…
nascondere la propria debolezza
8. Avere la pelle d'oca…
rabbrividire
9. Avere una brutta cera —»…
avere un brutto aspetto
10. Da prendere con le mole…
persona о cosa difficile da trattare
11. Dare del filo da torcere…
ostacolare con ogni mezzo; mettere in difficoltà qualcuno
12. Essere in una Babilonia…
trovarsi in una confusione
13. Essere all'altezza —>…
saper affrontare una situazione; essere in grado di fare qualcosa
14. Essere con le spalle al muro —>…
non avere alternative
15. Essere contento come una pasqua…
essere molto contento
21. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
22. Sostituire ai puntini l'espressione conveniente scelta tra i sedenti:
colpire, affidare, assaporare, soffocare, contentarsi, commettere, fare colpo, mettersi nei pasticci, mettersi le mani nei capelli, mettere a tacere, mettere al corrente, mettere in fuga, mettere in atto, mettere a nudo, mettere giudizio
1. Ti… del cambiamento di programma per domani. 2. Nonostante i vari tentativi, la famiglia non riuscì a… lo scandalo. 3. Mi… profondamente il fatto che avesse l'espressione così disperata. 4. Tornati a casa… al vedere come i ladri avevano ridotto l'appartamento. 5. Non mi sarei mai aspettato che… un'azione tanto scorretta. 6. La polizia era riuscita a… i banditi e a liberare l'ostaggio. 7. Il terremoto… una vasta zona dell'Italia del Sud. 8. Se non sapessi che sei una persona su cui si può contare, non ti… questo incarico. 9. Sono sicuro che non… i suoi propositi di vendetta. 10.1 critici sono unanimi a sostenere che Moravia… la sua anima nel suo ultimo romanzo. 11… su noi tutti la sicurezza con cui Giorgio ha affrontato la situazione. 12. Tutti dicono che Piero si sia dato al bere per… rimorsi. 13. Non ha fatto in tempo ad… la gioia della vittoria, che i giudici di gara lo hanno squalificato. 14. Sarebbe ora che tuo fratello… e si cercasse un lavoro. 15. Il vigile fermò l'automobile che… l'infrazione. 16. Sarebbe logico che tu… di quello che hai e non pretendessi l'impossibile. 17. Qualunque cosa tu faccia, hai la tendenza a…. 18. Cercava in tutti i modi di… i singhiozzi senza riuscirci. 19. Racconta come… da un pugno e fosse caduto lungo disteso per terra.
23. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
24. Comporre delle frasi usando le seguenti espressioni, quindi tradurre in russo:
colpo di grazia, colpo di telefono, colpo d'occhio, colpo di testa, colpo di fortuna, colpo di stato, colpo di fulmine, colpo di scena, mettere dentro, mettere nel sacco, mettercela tutta, mettere la testa a partito, mettere a ferro e fuoco, mettere alla porta, mettere alla prova, mettere a fuoco, mettere in moto, mettere in croce, mettere in chiaro, mettere al corrente
25. Tradurre in russo le frasi seguenti facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. Non credo che si possa continuare a lavorare insieme se prima non mettiamo in chiaro alcuni punti. 2. Sono stato messo alla porta senza che si degnassero di darmi una sola parola di spiegazione. 3. È stato per me un brutto colpo scoprire che Giorgio era indegno della mia fiducia. 4. Il processo di rinnovamento della società si è faticosamente messo in moto. 5. Il fatto che tu sia arrossito dimostra che ho colpito nel segno. 6. Non è che me la sia presa, ma vorrei proprio scoprire chi ha messo in giro queste voci sul mio conto. 7. Sarebbe opportuno che qualcuno ci mettesse al corrente degli ultimi sviluppi della situazione. 8. Mi sembra che non sia stato ancora messo a fuoco il problema principale. 9. Non riesco a capire perché un avvenimento così poco importante ti abbia così profondamente colpito. 10. Nel caso che tutti siano d'accordo, cercheremo di non fare la pubblicità alla cosa e di mettere tutti a tacere. 11. Con la legge sui pentiti il governo è riuscito a colpire duramente il terrorismo. 12. Non è che ti abbia fatto tutte queste domande per mettere alla prova la tua sincerità, è che sono curioso di sapere come sono andati veramente i fatti. 13. Il fascismo invitava le donne italiane a mettere al mondo un figlio dopo l'altro. 14. Credo che nel dibattito di oggi nessuno abbia messo in rilievo questo fatto. 15. Quando vado allo zoo provo sempre l'impulso di aprire le gabbie e di mettere in libertà tutti gli animali. 16. Mettete in pratica i miei consigli e vi troverete bene. 17. Pare che le sue uscite polemiche colpiscano sempre nel vivo. 18. L'intervento di alcuni passanti mise in fuga alcuni teppisti.
26. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Чтобы быть в курсе текущих событий, необходимо ежедневно читать газеты. 2. Прежде чем принять это предложение, я хотел бы выяснить кое-какие детали. 3. Его несправедливое замечание задело нас за живое. 4. Достаточно было одного взгляда, чтобы понять, что произошло. 5. Новый водяной шквал еще большей силы обрушился на берег. 6. Водитель резко затормозил, и машина остановилась. 7. В подобных ситуациях необходимо действовать наверняка. 8. Он с честью выполнил данное ему поручение. 9. Я не сомневаюсь, что могу доверить тебе эту тайну. 10. Ты не должен медлить с принятием решения. 11. Вы совершили ошибку, поручив это Марио. 12. В его голосе явно чувствовалась враждебность. 13. В тот день он как с цепи сорвался, я никогда его таким не видел. 14. К сожалению, реакционным силам удалось подавить восстание. 15. Лето было на редкость жарким, мы буквально задыхались от жары. 16. Здесь нечем дышать: надо проветрить помещение. 17. Будучи человеком скромным, он привык довольствоваться немногим. 18. Охотник выстрелил и попал в цель. 19. Он говорил о них с неприязнью, но, по-моему, у него не было для этого оснований. 20. Услышав выстрел, они вздрогнули. Он сделал вид, что не испугался. 21. Ты еще слишком молод, чтобы наслаждаться успехом: надо продолжать работать с еще большей ответственностью. 22. Тебе не надо было подвергать его этому испытанию. 23. Нелегко им было перенести этот удар судьбы. 24. На этот раз интуиция тебя подвела. 25. Целые районы на юге страны были поражены засухой. 26. Сильный порыв ветра чуть не сбил путников с ног. 27. Нас-то он не сможет обвести вокруг пальца: мы сумеем поставить его на место. 28. Пора вычеркнуть из памяти это недоразумение. 29. Давайте поставим все точки над «и» и больше не будем возвращаться к этому вопросу. 30. Этот завод первым ввел в практику новые методы обработки металлов. 31. Необходимо подчеркнуть важность новой инициативы бригады. 32. Ты фокусируешь свое внимание на второстепенных фактах. 33. В свое последнее произведение автор вложил всю душу. 34. Не стоит бередить ей душу воспоминаниями о случившемся. 35. Не следует замалчивать подобные факты. 36. В твоем возрасте пора было бы и образумиться. 37. Кто возбудил в тебе эти подозрения? Нельзя быть таким легковерным! 38. Огню и мечу были преданы сотни деревень и городов: это никогда не должно больше повториться!
b) 1. Она вся светилась от радости. 2. Он и на этот раз оказался на высоте. 3. В таких ситуациях он всегда хорохорился. 4. У нас, к сожалению, таких проблем сверх головы. 5. В воздухе явно пахнет заговором. 6. В последний вечер на нем лица не было. 7. Это не простой человек. Ты будь с ним поосторожней! 8. Нам предстоит трудное и пренеприятнейшее дело. 9. Голова у него явно варит. 10. Девочка была настоящая егоза. 11. Ну и задал же ты задачу! 12. Неоспоримыми фактами им удалось припереть егок стенке. 13. На дискотеке было настоящее вавилонское столпотворение. 14. Поначалу у меня даже мурашки по телу забегали. 15. Он устал до чертиков от всех этих проблем.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
27. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
28. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
29. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi è Giovanni Mosca?
2. Quali sono le sue opere più importanti?
3. Chi è il protagonista del racconto?
4. Perché il direttore si spaventa quando lo vede?
5. Chi è Guerreschi?
6. Cosa succede nella V C?
7. Perché il maestro decide di entrare nonostante tutto?
8. Come reagiscono i ragazzi all'entrata del maestro?
9. Cosa salva il maestro?
10. Perché i ragazzi consegnano le loro fionde al maestro?
11. Perché il direttore entra in classe?
12. Perché il maestro non spiega al direttore come ha domato i ragazzi?
13. Come termina l'anno scolastico?
30. Riassumere il testo in breve.
31. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fate una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F (un'affermazione falsa):


32. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.
33. Riassumere il testo per esteso.
Tullio de Mauro. Gli italiani imparano l'italiano
LETTURA SUPPLEMENTARE
34. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Tullio de Mauro [48 - Tullio De Mauro (1932). Linguista. Autore di un'importante traduzione commentata del Corso di linguistica generale di F. de Saussure (1967) e della Storia linguistica dell'Italia unita (1963), nella quale delinea come, attraverso la concomitante azione di fattori sociali, culturali e di costume, si sia progressivamente attuata l'unificazione linguistica italiana. Altre opere: Introduzione alla semantica (1965), Guida all'uso delle parole (1980), Minisemantica (1982), Linguistica elementare (1998)]. Gli italiani imparano Vitaliano
Quanto è antica la lingua italiana? Nel 1868 la rivista Civiltà cattolica citava con compiacimento le ironie dedicate all'Italia dal Times di Londra. Il nascente Stato italiano, diceva quel giornale, aveva legittimato agli occhi dell'opinione pubblica liberale europea la propriaragione di essere, invocando l'unità linguistica. Ora, a unità politica compiuta, si scopriva che una commissione ministeriale, presieduta dal grande Manzoni, aveva concluso che in realtà una lingua italiana, comune a tutte le regioni e le classi sociali, non esisteva ancora. Nel 1860 la lingua di Dante, al di fuori di Roma e della Toscana, poteva essere usata e capita da meno dell'uno per cento della popolazione. L'italiano era la lingua dei letterati e dei dotti, о era parlato per «obbligo patriottico», ma la lingua vera… erano i dialetti. Nella vita sociale, a casa, a scuola, nei salotti (compresa la corte) la gente parlava nel proprio dialetto о magari in francese.
Tuttavia dopo l'unificazione, sebbene il processo sia stato lentissimo, l'italiano cominciò ad essere usato anche dai ceti medi, grazie soprattutto all'espansione dell'alfabetismo ed alla crescita della scolarità. Il processo subì un'accelerazione verso la fine del secolo scorso, ma guerra e fascismo interruppero il movimento delle masse verso livelli culturali propri di una società industrializzata. Il grave era non tanto che una buona metà della popolazione italiana fosse analfabeta e tale restasse, quanto che il problema non fosse neppure preso in considerazione dai ceti più istruiti, che rifiutavano di riconoscere le dimensioni reali del fenomeno.
Al primo censimento dopo la caduta del fascismo e la fine della Guerra, nel 1951, l'Italia si ritrovò con il 58 per cento della popolazione complessiva (oltre 25 milioni di persone, per due terzi donne), costituita da analfabeti che si dichiaravano tali, о da persone prive di un titolo di studio, neanche la quinta elementare. Non c'era dubbio che per modificare questo stato di cose e realizzare il principio d'uguaglianza sancito dalla Costituzione fosse necessario agire sulla scuola di base, trasformandone contenuti e strutture e portando a otto anni l'istruzione obbligatoria.
Tuttavia, ancora nel 1959-60, arrivava a conseguire il diploma di scuola media solo il 20 per cento dei ragazzi di 13–14 anni. La scuola veniva abbandonata in massa, dopo le elementari, per vari motivi: primo fra tutti la precoce imposizione (a 10 anni) della scelta fra la scuola di avviamento professionale e la scuola media, la «scuola dei fabbri» e la scuola dei dottori. Finalmente, il 31 dicembre 1962, conia legge n.1859, fu istituita la scuola media unificata. Le classi giovani, figli e figlie dei ceti meno istruiti, se ne avvantaggiarono immediatamente [49 - Gli otto anni della scuola obbligatoria di cui si parla nell'articolo sono così suddivisi: cinque anni di scuola elementare (dai 6 agli 11) e tre di scuola media inferiore (dagli 11 ai 14). Alla fine di ognuno di due cicli l'alunno deve sostenere un esame che gli permette di passare al ciclo superiore. Terminata la scuola media e conseguito il diploma finale, cioè la licenza media, l'alunno ha la facoltà di proseguire о meno negli studi. È all'esame degli organi competenti la proposta di prolungare di due anni, portando così fino ai 16, l'obbligo scolastico].Al censimento del 1971, mentre la popolazione oltre i 30 anni era provvista di licenza media per il 18 per cento circa, quella di 20–29 anni lo era per il 44 per cento, e quella di 15–19 anni (che aveva già usufruito dell'unificazione) lo era per il 60 per cento.
Negli anni Settanta la marcia verso l'adempimento dell'obbligo scolastico di otto anni è continuata lentamente ma non senza successo.
Non c'è dubbio che le nuove leve si awiino a conseguire la licenza media al 100 per cento, e il 90 per cento la ottiene in soli otto anni effettivi, senza ritardi. Si è quasi riusciti, cioè, a eliminare la piaga dei ripetenti, che per decenni ha afflitto la scuola italiana.
Questa è la principale ragione per cui oggi più del 70 [50 - Attualmente la percentuale è di gran lunga più alta] per cento della popolazione parla italiano. Un'altra ragione è il diffondersi della lingua «trasmessa», usata e imposta dai grandi mezzi di comunicazione di massa: radio e televisione hanno ormai creato un italiano medio, comprensibile a tutti.
VOCABOLARIO
scuola dì avviamento professionale школа профессионального обучения
scuola media unificata общеобразовательная средняя школа
licenza media аттестат об окончании средней школы
adempimento dell'obbligo scolastico установление обязательного школьного образования
nuove leve новые поколения
compiacimentosmчувство удовлетворения, радости
opinione pubblica ^общественность, общественное мнение
ragione d'esseresfоправдание собственного существования
dottoaggученый, образованный
ceto mediosmсредний слой(населения)
censimentosmперепись населения
conseguirevt(il diploma) получить(аттестат, диплом)
precoceaggранний, преждевременный
imposizione s/ -------
| Библиотека iknigi.net
|-------
|
-------
предписание, требование
avvantaggiarsivrdi qd, qc воспользоваться
usufruirevidi qd, qc пользоваться,
35. извлечь выгоду piagas/бич, бедствие, негативное явление affliggerevtqd терзать, угнетать, мучитьRiassumere il testo per esteso.
36. Temi da svolgere:
1. Chi è Tullio De Mauro?
2. Cosa sapete della storia della lingua italiana?
3. Perché in Italia si sono formati tanti dialetti?
4. Chi parlava l'italiano fino a cent'anni fa?
5. E oggi chi parla italiano?
6. Cosa ha maggiormente contribuito alla diffusione di un «italiano medio, comprensibile a tutti»?
7. Cosa sapete di Dante e di Manzoni? Avete letto (anche in traduzione) qualcosa di questi autori?
8. Come è strutturata la scuola italiana? E in Russia?
9. Quali sono le differenze fondamentali tra il sistema scolastico italiano e quello russo?
10. A che cosa allude De Mauro quando parla della «piaga dei ripetenti»?
11. Riflettendo su quello che avete letto sui giornali о eventualmente visto al cinema, quali sono secondo voi i maggiori problemi della scuola italiana?
Un po' di storia antica
Rodolfo Botticelli. I monelli dell'antica Roma
37. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Rodolfo Botticelli. I monelli dell'antica Roma
Nell'antica Roma andavano a scuola soltanto coloro che potevano pagare il maestro. Non vi erano scuole gratuite come oggi. Ma tra gli scolari di quei tempi vi erano lo stesso i monelli, i birichini, proprio come tra gli scolari di oggi.
– Ave, maestro!
Con questo saluto, i ragazzi entrarono nella scuola, una povera stanza presa in affitto dal maestro. Questi sedeva su una sedia con spalliera, che si chiamava cattedra.
– Salve, miei discepoli! – rispose il maestro. – Minerva vi protegga. Sedete e aspettate in silenzio.
Non c'erano i banchi. I ragazzi si sedettero: alcuni su una piccola panca, altri su sgabelli, tenendo sulle ginocchia la loro tavoletta di legno spalmata di cera e l'occorrente per scrivere.
– Vediamo – disse il maestro – ci siete tutti?… Aulo, Marzio, Gaio, Licio, Tullio, Terenzo… Bene, prendete ora il vostro sacchettino di sassi e tu, Aulo, vieni vicino a me.
Aulo, tenendo in mano il suo sacchettino, si avvicinò al maestro, che gli ordinò:
– Prendi dieci sassolini!
Aulo, introdusse la mano nel sacchetto, ma la estrasse subito, tutta sporca.
– Che hai lì dentro? – strillò il maestro. – Fammi vedere! Frugò nel sacchettino di Aulo e:
– Frutta fradicia! – esclamò sbalordito, estraendo un pugno di susine marce.
Una gran risata accolse quel gesto.Aulo, balbettando, provò a scusarsi, dicendo che un compagno doveva certo avergli combinato il brutto scherzo.
Ma il maestro non intese ragioni, e Aulo, quel giorno, sentì quanto fosse poco gradita sulle mani e sulle gambe la bacchetta, detta ferula, che allora i maestri usavano apposta per le punizioni.
Riportato con riduzioni da «Dolce invito»
38. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Friuli-Inezia Giulia
39. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Friuli-Inezia Giulia (Capoluogo – Trieste)
Il Friuli-Venezia Giulia è una regione relativamente nuova, formatasi dopo le tristi vicende dell'ultima guerra mondiale. Il Friuli-Venezia Giulia confina: a nord con l'Austria, ad est con la Slovenia, a ovest col Veneto e si affaccia a sud sul mare Adriatico (golfi di Venezia e di Trieste). Il territorio si divide in due distinte regioni geografiche: il Friuli (prov. di Pordenone e Udine), corrispondente al bacino di Tagliamento, un tempo parte del Veneto; la inezia Giulia (prov. di Udine e Gorizia), estesa in origine su gran parte del bacino dell'Isonzo e l'altopiano del Carso, dal secondo dopoguerra limitata ai ristretti lembi di terra.
La Regione si divide in quattro province: Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone.
Il Friuli-Venezia Giulia possiede una grande varietà di paesaggio: ardite vette di tipo dolomitico, ampie vallate coperte di boschi e di prati, dolci colline dove alligna bene la vite, vaste pianure popolose e interamente coltivate, zone di laguna e di bonifica, lidi sabbiosi e pareti di roccia a picco sul mare. Tuttavia il paesaggio più noto e più caratteristico è quello del Carso. L'altopiano carsico, con un'altitudine media di 300 m, è forato in profondità da grotte e gallerie, nelle quali si raccolgono fiumi e laghetti sotterranei. In prossimità del mare, nella località di S. Giovanni di Duino, fra Trieste e Monfalcone, affiora ai piedi del Carso il Timavo. Già gli antichi erano rimasti colpiti dalla stranezza di questo fiume, che sgorga gonfio e improvviso dal sottosuolo, raggiungendo il mare dopo appena un paio di chilometri.
Un po' di storia. La Regione, abitata originariamente da popolazioni veneto-illiriche e gallo-cantiche, cadde nella seconda metà del II secolo a. C. sotto l'influenza di Roma, che vi fondò la colonia di Aquileia. In seguito costituì, con il Veneto e l'Istria, la Decima Regione augustea. Dopo le invasioni barbariche e il dominio dei Longobardi e dei Carolinghi, il Friuli fu indipendente per tre secoli e mezzo sotto i Patriarchi di Aquileia, finché nel 1420 passò alla Repubblica di Venezia. Nel 1797 il Friuli cadeva in possesso dell'Austria, che già alla fine del Trecento s'era impadronita di Trieste.
La liberazione della maggior parte del Friuli dal dominio austriaco avveniva nel 1866, quella della Venezia Giulia nel 1918, al termine della prima guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale i confini stabiliti nel 1947 furono rivisti con l'accordo del 1954, confermato definitivamente nel 1975 dal trattato italo-iugoslavo di Osimo: zona A (fascia costiera con Trieste) all'Italia, zona В (entroterra giuliano) alla Jugoslavia, oggi Slovenia.
Economia. Nel contesto economico regionale l'agricoltura incide in maniera modesta, per la scarsa estensione delle aree fertili, la frammentazione fondiaria e l'eccessiva presenza di servitù militari. I principali prodotti agricoli sono: il granoturco о mais, il frumento, la segala, le patate, foraggi, semi oleosi, barbabietola, frutta. Non mancano alcuni vini pregiati (del Collio presso Gorizia, Prosecco presso Trieste).
L'industria è particolarmente dinamica. I maggiori complessi industriali si concentrano attorno a Pordenone (elettrodomestici), Monfalcone (cantieri navali), Trieste (cantieri navali, complessi siderurgici, meccanici), Udine e Gorizia (macchine tessili, meccanica di precisione).
Il turismo ha come mete principali le città, le stazioni balneari, nonché varie località alpine.
La città di Trieste, già colonia romana col nome di Tergeste, sorge sul punto più settentrionale dell'Adriatico e quindi dell'interno Mediterraneo. I suoi bianchi moderni palazzi risalgono le prime pendici del Carso, fra le quali spicca il colle di S. Giusto, coronato dalla cattedrale romanica e dal castello costruito dai Veneziani. Nel golfo si specchia il Castello di Miramare.
Il porto di Trieste è dominato dal Faro della Vittoria, inaugurato nel 1927. Sul basamento del Faro sorge la statua del Marinaio.
A Trieste ha sede il Lloyd Triestino, la società di navigazione (fondata nel 1833), che gestisce le linee per l'Oriente e l'Australia. Fu chiamata Lloyd con riferimento all'omonima associazione di armatori e assicuratori esistente a Londra. Nella bandiera della Società compare l'alabarda, simbolo del comune di Trieste.
Il bel castello di Udine sorge a 26 metri su un piccolo poggio completamente isolato nella pianura. Secondo la leggenda il poggio sarebbe stato costruito artificialmente ai tempi di Attila, che dalla sua sommità avrebbe contemplato l'incendio di non lontana Aquileia. In realtà, però, si tratta di una collina naturale.
Ad ovest della foce dell'Isonzo si stende la Laguna di Grado, che può essere paragonata a quella di Venezia. Anche il centro balneare e peschereccio di Grado può essere definito una Venezia in miniatura – a parte la comune impronta architettonica – sorge su un isolotto, unito alla terraferma da un ponte.
Sacile, l'antica cittadina friulana bagnata dal fiume Livenza e soprannominata – per il suo aspetto ridente – «giardino della Serenissima» (ossia di Venezia, cui apparteneva), è nota per la «sagra dei osèi» (degli uccelli). Questa pittoresca fiera, che si svolge ogni anno in settembre, attira numerosi allevatori e cacciatori e si conclude con una gara di abilità fra uccelli da richiamo.
Nell'altopiano carsico retrostante a Trieste si aprono numerose grotte. Fra queste la Grotta Gigante è simile ad un'immensa sala, larga 150 m e profonda 160, mentre la Grotta di Trebiciano, che giunge fino a 329 m di profondità, è composta da una serie di pozzi e caverne, in una delle quali scorrono le acque sotterranee del Timavo.
40. Rispondere alle seguenti domande:
1. Perché il Friuli-Venezia Giulia viene considerata una regione relativamente giovane? 2. Con quali stati stranieri e regioni italiane confina? 3. In quante regioni geografiche si divide il Friuli-Venezia Giulia? 4. Perché si chiama Venezia Giulia? 5. Su che mare si affaccia
la Regione? 6. Come si chiamano i golfi della Regione? 7. Com'è il paesaggio della Regione? 8. Che cos'è il Carso? 9. È alto il Carso? 10. Che cosa sai del fiume Timavo? 11. Da chi fu abitata la Regione anticamente? 12. Quando cadde sotto l'influenza di Roma e che colonia fu fondata? 13. Che cosa costituì in seguito con il Veneto e l'Istria? 14. Dopo le invasioni barbariche e il dominio dei Longobardi e dei Carolinghi per quanti secoli fu indipendente il Friuli? 15. Quando passò alla Repubblica di Venezia? 16. Quando la Regione cadde in possesso dell'Austria? 17. Quando avvenne la liberazione del Friuli dal dominio austriaco? 18. Quando l'Austria s'era impadronita di Trieste? 19. Che cosa conferma il trattato italo-sloveno di Osimo? 20. Perché nel contesto economico regionale l'agricoltura incide in maniera modesta? 21. Quali sono i prodotti agricoli principali? 22. È dinamica l'industria regionale? 23. Dove si concentrano i maggiori complessi industriali? 24. Quali industrie vengono sviluppate? 25. Che cosa produce Trieste? 26. Quali mete ha il turismo regionale? 27. Che leggenda è legata al castello di Udine? 28. Il poggio del castello di Udine è una collina artificiale? 29. Perché la città di Sacile è soprannominata «giardino della Serenissima»? 30. Come è grande la Grotta Gigante? 31. Che profondità ha la Grotta di Trebiciano? 32. Dove scorrono le acque di Timavo? 33. Quando fu inaugurato il Faro della Vittoria di Trieste? 34. Perché la società di navigazione di Trieste ha il nome di Lloyd Triestino? 35. Che cos'è l'alabarda? 36. Dove si trova il Castello di Miramare?
41. Riassumere il testo per esteso.
Emilia-Romagna
42. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Emilia-Romagna (Capoluogo – Bologna)
La Regione ha nome da un'antica strada romana, la Via Emilia, che la percorre tutta. Nel 1947 il nome di Emilia è stato modificato ufficialmente in quello di Emilia-Romagna (due territori geografico– storici distinti). La Via Emilia, lunga 265 chilometri, conta ventidue secoli ed attraversa diagonalmente tutta la Regione. Le città di Forlì, Bologna, Modena, Reggio, Parma, Piacenza hanno nella Via Emilia
l'asse principale della loro pianta e si sono sviluppate intorno ad essa. La parte dell'Emilia tra Bologna e il mare si chiama Romagna.
Le province sono nove —VEmilia:Bologna, Modena, Reggio, Parma, Piacenza, Ferrara, – la Romagna:Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
La Regione è un largo territorio a forma di triangolo: la base appoggia sulla riva dell'Adriatico; il lato maggiore sulla catena dell'Appennino; il terzo lato sulla sponda del Po.
La Regione confina a nord col Veneto e la Lombardia; a ovest ancora con la Lombardia e per breve tratto con il Piemonte; a sud con la Liguria, la Toscana, la Repubblica di San Marino e le Marche. L'Emilia-Romagna si divide quasi a metà tra pianura e montagna. La separazione è segnata dalla romana Via Emilia, che corre rettilinea ai piedi dell'Appennino. Le montagne dell'Appennino emiliano-romagnolo hanno un aspetto uniforme e poco aspro. Caratteristici sono i calanchi, piccole vallette scoscese, incise in gran numero dalle acque nelle argille del basso Appennino bolognese e romagnolo. Frequenti sono, in vari luoghi, le frane, che possono recare gravi danni. La costa è bassa e uniforme. Nel tratto settentrionale risalta lo specchio lagunare delle \klli di Comacchio. Lungo il mare si estendono bellissime spiagge. La Regione ha un clima continentale, con forti differenze di temperatura fra l'estate e l'inverno, differenze che si attenuano lievemente solo in prossimità dell'Adriatico.
Un po' di storia. La Regione, abitata dagli Etruschi e dai Galli, fu conquistata due secoli avanti Cristo dai Romani, che la compresero nella Gallia Cispadana. Più tardi costituì la Vili regione augustea prendendo il nome di Emilia. Dopo l'avvento dei Longobardi (568) la Regione, contesa tra questi e Bizantini, fu donata da Pipino, re dei Franchi, al Papato. In quei tempi la parte orientale del territorio assunse il nome di Romagna, in quanto che, trovandosi sotto la sovranità dell'Impero romano d'oriente (Bisanzio), rappresentava la terra dei Romani (Romania) di fronte a quella dei Longobardi (o Lombardia, allora molto più estesa della Lombardia attuale).
Nei secoli IX e X le città furono governate da vescovi-conti, cui successero i comuni e quindi le signorìe, fra cui quelle degli Estensi a Ferrara, Modena e Reggio, e dei milanesi Visconti a Parma e Piacenza. Queste due ultime città nel Cinquecento formarono il ducato dei Farnese, mentre Ferrara e Bologna passavano al Papato. Estintesi nel Settecento le famiglie degli Estensi e dei Farnese, Modena e Reggio furono assegnate alla dinastia d'Austria-Este; Parma e Piacenza ad un ramo dei Borboni spagnoli. Nel 1859 i ducati furono abbattuti e nel 1860 la Regione proclamava, con un plebiscito, l'annessione al nascente Stato italiano.
Economia. La regione Emilia-Romagna è una delle più sviluppate del paese. L'agricoltura è assai florida (frumento, mais, barbabietola da zucchero, canapa, frutta e ortaggi, viticoltura). Rilevante la produzione zootecnica (bovini, suini, pollame). L'Emilia è giustamente nota per i suoi salumi e soprattutto per quell'ineguagliabile quartetto che è vanto della provincia di Parma: il culatello di Zibello, il salame di Felino, la spalla di San Secondo e il prosciutto di Langhirano. Ai salumi si deve aggiungere il formaggio stagionato, il grana, che va per il mondo sotto il nome di parmigiano e di reggiano. In Emilia la cucina è un fatto complesso, un'improvvisazione continua, uno spettacolo meraviglioso. I menù regionali hanno come naturale alleato il Lambrusca, il vino che ha a Sorbara la sua patria, riconoscibile per il profumo di viola, la spuma rosea e il gusto frizzantino.
Cospicua è la pesca, arricchita dall'allevamento ittico che si pratica nelle valli di Comacchio. Nel complesso, il settore primario è favorito, oltre che dalle condizioni ambientali, da un alto livello di meccanizzazione e da un efficiente sistema di gestione del lavoro e della commercializzazione dei prodotti, che fa capo a numerosissime cooperative, che nel secolo XIX diedero vita a costituirsi, sul piano politico, di forti movimenti sindacali di ispirazione socialista.
Il settore secondario si basa su una grande diffusione di aziende piccole e medie che operano nei più diversi settori: alimentare (caseifici, salumifici, zuccherifici, pastifici, industrie conserviere ed enologiche), meccanico (macchine agricole, automobili, strumenti di precisione), tessile, abbigliamento, della ceramica. Pochi i complessi industriali di grandi dimensioni, come quelli di Ferrara e Ravenna, che si avvalgono della vicinanza dei porti e della disponibilità di idrocarburi (soprattutto metano).
Il turismo dispone di varie stazioni idrominerali (Salsomaggiore, Castrocaro) e termali (Porretta), di stazioni montane estive e invernali (Sestola), di città storico-artistiche. Il turismo è intenso soprattutto sulla riviera romagnola, grazie ai centri balneari di Rimini, Riccione, Cattolica, Cesenatico, Cervia, ecc.
La Via Emilia fu costruita nel 187 a. C. dal console romano Marco Emilio Lepido, allo scopo di prolungare una preesistente strada consolare, che congiungeva – e congiunge – Roma e Rimini passando per Spoleto (Umbria) e Fano (Marche). A Rimini, per l'appunto, un arco trionfale, innalzato nel 27 a. C. in onore di Augusto, segna la congiunzione tra la Flaminia e l'Emilia. La quale ultima si spinge dalla costa adriatica verso nord-ovest fino a raggiungere Piacenza, già avamposto romano sul Po. Duemila anni or sono, sulle grosse pietre del lastricato romano correvano a briglia sciolta i cavalieri incaricati di portare i messaggi da Roma a Milano e nelle province d'oltralpe, mentre i carri pieni di mercanzie procedevano lenti e cigolanti… Oggi parallele alla Via Flaminia si snodano autostrada e ferrovia. Ma la vecchia e gloriosa via rimane pur sempre il grande canale, che porta attraverso la Regione il flusso benefico del traffico. Su tutte domina Bologna perché nessun'altra stazione ferroviaria italiana consente di raggiungere rapidamente tutte le parti del territorio nazionale. La torre degli Asinelli è la più alta di Bologna. Il suo nome deriva dalla famiglia Asinelli, che era la famiglia più nobile della città, tanto da poter innalzare sulla sua casa una torre che sovrastasse tutte le altre elevate dagli altri nobili.
La maschera caratteristica di Bologna, in armonia con le tradizioni giuridiche della Città e della sua antica università, è rappresentata dal Dottor Balanzone, una figura di avvocato saccente e loquace, in costume del Seicento.
I turisti di tutto il mondo sono attratti dal fascino dei monumenti bizantini di Ravenna, risalenti all'inizio del medioevo (S. Vitale, S. Apollinare in Classe). La città custodisce il sepolcro di Dante Alighieri, che nell'esilio fu ospite dei suoi signori e vi morì.
Il grande castello degli Estensi, la cattedrale medievale ed altri palazzi di Ferrara parlano dell'illustre passato della città. Porto Garibaldi, il piccolo centro costiero adriatico, in provincia di Ferrara, è così chiamato in ricordo di Giuseppe Garibaldi, che vi perse nel 1849 la moglie Anita.
La città di Cesena è famosa per l'antica Biblioteca Malatestiana.
Rimini accanto ai monumenti romani ne custodisce altri del Rinascimento.
Il Tevere, il fiume di Roma, nasce nell'Appennino Romagnolo (provincia di Forlì).
43. Rispondere alle seguenti domande:
1. A che cosa deve il suo nome l'Emilia-Romagna? 2. Quando è stato modificato il nome? 3. Quanti chilometri è lunga la Via Emilia? 4. Quando e da chi fu costruita questa via? 5. Quali città si sono sviluppate intorno alla Via Emilia? 6. Che parte dell'Emilia si chiama Romagna? 7. Che forma ha il territorio della Regione? 8. Con quali regioni italiane confina l'Emilia-Romagna? 9. Che cosa segna la separazione tra pianura e montagna regionali? 10. Dove passa il confine tra l'Emilia-Romagna e la Toscana? 11. È rettilinea la Via Emilia? 12. Che aspetto hanno le montagne dell'Appennino emiliano– romagnolo? 13. Cosa sono i calanchi? 14. Sono frequenti le frane? 15. Com'è la costa romagnola? 16. Che cosa distingue il clima continentale? 17. In quante province è suddivisa l'Emilia-Romagna? 18. Da quali popolazioni fu abitata l'Emilia-Romagna nell'antichità? 19. Quando fu conquistata dai Romani? 20. In che anno ebbe luogo l'avvento dei Longobardi? 21. Chi donò la Regione al Papato? 22. Che parte del territorio assunse il nome di Romania sotto la sovranità dell'Impero romano d'oriente? 23. Quando fu governata da vescovi-conti? 24. Quali città formarono il ducato dei Farnese? 25. Quando furono abbattuti i ducati? 26. Quando fu proclamata l'annessione della Regione al nascente Stato italiano? 27. La regione Emilia-Romagna è una delle più sviluppate del paese? 28. Che cosa produce l'agricoltura regionale? 29. Per che cosa è nota la cucina emiliana? 30. Quali vini e formaggi regionali conosci? 31. Che cosa produce il settore secondario? 32. L'Emilia-Romagna è una regione turistica? 33. Che cosa c'è da vedere in questa Regione? 34. Dove nasce il Tevere? 35. Che città custodisce il sepolcro di Dante Alighieri e perché?
Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' di cucina italiana.
Prendilo per la gola!
45. Tradurre la ricetta e preparare questo contorno:
Patate a sorpresa
Prendere delle patate intere e con la buccia. Lavarle bene e ghigliottinarle (tagliare loro la testa). Svuotarle con un cannellino о cucchiaino senza intaccare la buccia. A parte preparare un impasto con gli ingredienti indicati e riempire le patate. Rimetterci le teste e steccarle con uno stecchino affinchè non si aprano. Disporre le patate su un tegame con olio e cuocere al forno.
Questa ricetta è veramente una sorpresa appetitosa e sicuramente ben accolta da tutti.

Conosci il tuo oroscopo? Vergine (23 agosto – 22 settembre)
46. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai
testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Quando arriva l'ora della scelta, il tipo Vergine non manca generalmente di mostrare il suo carattere riflessivo, che lo fa ragionare sulle sue vere possibilità, e lo fa andare verso direzioni che fanno al caso suo.
Non è mai trattenuto dallo sforzo che può richiedergli uno studio pesante о una specializzazione approfondita, perché è molto coraggioso e molto serio, ma soprattutto perché vuole essere il migliore. I mezzi di cui dispone sono di due specie: sul piano pratico possiede una vera capacità e predisposizione per i lavori manuali, soprattutto se si tratta di lavori delicati, minuziosi, complessi, quindi può essere un eccezionale artigiano, un tecnico specializzato, un chirurgo bravissimo. Sul piano teorico ha l'intelligenza dell'inventore, dell'ingegnere, del ricercatore, dell ' organizzatore.
Fanno parte quindi di questa categoria scienziati, medici, chimici, farmacisti.
b) Hai trovato l'anima gemella?
Amici della Vergine, potete anche sposarvi giovanissimi, a patto che non leghiate la vostra vita a quella di un partner avventuroso, senza fissa dimora о che preferisca l'albergo alla casa.
Ricordate che per essere felici avete bisogno di una casa sia pur piccola ma tutta vostra.
Voi saprete renderla comodissima e accogliente, adoperando tutti gli accorgimenti di cui siete maestri.
Il consiglio delle vostre stelle è di non aspettare troppo, perché se prendete l'abitudine di vivere soli la troverete così comoda che probabilmente non vi sposerete più.
Scegliete fra gli Scorpioni, i Capricorni, i Tori, i Cancri la vostra anima gemella.Lo Scorpione ha lo spirito di contraddizione. Voi siete per il matrimonio? Lui sarà contrario. Ditegli dunque che non pensate neppure lontanamente a sposarvi perché volete conservare la vostra libertà, e allora vi offrirà la sua. Tutt'altra cosa vincere la resistenza di un Capricorno, perché può diventare una vera e propria impresa: i nati sotto questo segno si controllano molto, amano la solitudine e sfuggono tutto ciò che può turbare questo loro bisogno. Per trascinare un Capricorno ad amarvi veramente e magari a sposarvi, dovrete armarvi di santa pazienza e non lasciarvi scoraggiare: lasciateli il tempo di apprezzarvi.
Se da conquistare invece è un Toro, ricordatevi che non si infiamma al primo sguardo, l'amore si insinua in lui lentamente. Cercate di incontrarlo spesso, dividete l'amore per la campagna e per la buona musica.
Ed eccoci al Cancro: è un tipo romantico e per conquistarlo dovrete portarlo in riva al mare a vedere il tramonto. Ricordate però che ha un carattere difficile e malinconico.
Settembre – in origine il settimo mese dell'anno. Finisce l'estate, comincia l'autunno.
Nel 1903 lo studioso Tilar fornì una prova dell'esistenza di un calendario fatto di 10 mesi (cominciava con marzo) in un saggio dal titolo «La dimora antica dei Veda».
Lui dimostrò come fosse possibile che gli antichi Romani avessero ereditato quel calendario da una popolazione indoeuropea, i Veda, abitante presso il Polo Nord quando il clima in quella zona era ancora temperato.
I due mesi in meno sarebbero in relazione col periodo di mancanza totale о quasi di luce solare caratterizzante le terre vicino al Polo.
Il calendario di 304 giorni di Romolo, sistema complesso e pressoché inutilizzabile per fissare il succedersi delle stagioni, ebbe breve durata. Attorno al 50 ab urbe condita, il successore di Romolo, Numa aggiunse due mesi al calendario denominandoli januarius e februarius.
«La civiltà latina». Libritalia – 2002, La Spezia
47. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2008 Settembrelunedì – s. Egidio
2. martedì – s. Elpidio
3. mercoledì – s. Gregorio Magno
4. giovedì – s. Rosalia
5. venerdì – s. Vittorino
6. sabato – s. Umberto
7. domenica – s. Regina
8. lunedì – Natività B.V. Maria
9. martedì – s. Sergio papa
10. mercoledì – s. Pulcheria
11. giovedì – s. Diomede Martire
12. venerdì – Ss. (Santissimo) Nome di Maria
13. sabato – s. Maurilio
14. domenica – Esaltazione della S. Croce
15. lunedì – B.V. Maria Addolorata
16. martedì – ss. Cornelio e Cipriano
17. mercoledì – s. Roberto Bellarmino
18. giovedì – s. Sofia M.
19. venerdì – s. Gennaro
20. sabato – s. Candida
21. domenica – s. Matteo apostolo
22. lunedì – s. Maurizio
23. martedì – s. Lino Papa
24. mercoledì – s. Pacifico
25. giovedì – s. Aurelia
26. venerdì – ss. Cosimo e Damiano
27. sabato – s. Vincenzo de' Paoli
28. domenica – s. Vinceslao
29. lunedì – ss. Michele, Gabriele, Raffaele
30. martedì – s. Girolamo
48. Spiegare la seguente situazione:
– Alla Borsa, l'augurio che almeno, questo la faccia salire!
Capitolo VII
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Libero Bigiaretti. L'autografo
Libero Bigiaretti [51 - Libero Bigiaretti (1906–1993), scrittore, pittore, giornalista. Dopo gli esordi politici della giovinezza, Bigiaretti si è rivelato uno tra gli scrittori più dotati di un'autentica maestria del narrare fin dai suoi primi romanzi Esterina (1942), Un'amicizia diffìcile (1944), in cui sono già presenti i motivi chiave del suo stile: il gusto dell'approfondimento psicologico, esercitato con particolare acume sui personaggi femminili, l'interesse per gli ambienti borghesi e piccolo-borghesi, a metà strada tra la provincia e la grande città: il ritmo narrativo lucido e serrato. Autore di cronache di costume nelle quali unisce un profondo impegno civile al gusto dell'invenzione surreale. Opere: Il villino (1946), Carlone (1950), La scuola dei ladri (racconti, 1952), Il congresso (1963), Disamore (1964), Le indulgenze (1966), La controfigura (1968), Il dissenso (1969), Dalla donna alla luna (1972), L'uomo che mangia il leone (1974), Due senza (1979), Posto di blocco (1986)]. L'autografo
Non è che voglia sostenere che il proprietario del bar di fronte a casa mia, sull'angolo, non sia in regola con la legge sul lavoro dei minorenni [52 - In Italia la legge non consente che si cominci a lavorare prima di aver compiuto il quindicesimo anno di età. Tuttavia, la legge è spesso infranta e il lavoro minorile, soprattutto al sud è una piaga sociale largamente diffusa], però a me sembra che il suo garzone, о meglio l'aiutante del barista, un po'sguattero, un po'cameriere, non abbia ancora quindici anni; ne avrà dodici, tredici, oppure è un po' in ritardo fisicamente; il suo aspetto è ancora quello di un bambino, furbo, simpatico, ciarliero, sembra si adatti volentieri ad essere preso in giro dal barista e dai clienti abituali. Remo sa di potersi rifare: risponde non appena lo stuzzicano sull'argomento dove può sfoggiare una competenza, frutto di letture, di osservazioni e di discorsi colti da dietro al bancone. L'argomento è quello del gioco del calcio e, in particolare, della «Roma», sua squadra del cuore. Dire che Remo sia tifoso è dire poco, forse si avvicina più al vero la definizione di fanatico pronunciata spesso dal padrone del bar. Ed è una fortuna che il padrone non rimanga tutto il giorno nel locale, altrimenti non sopporterebbe le dispute col barista e, quel che è peggio, le sue risposte ai clienti.
Il calcio, anche quando sia giocato alla meglio, nell'intervallo, su un prataccio privo di erba e ricco di buche, è la vacanza a portatadi mano; parlare di calcio esalta, consola, a volte amareggia, ma è pur sempre un parlare, un comunicare, un partecipare.
Proprio a causa del calcio e della solita disputa Lazio-Roma, da qualche giorno Remo è caduto dentro un guazzabuglio di pensieri contraddittori e di tentazioni opposte. Martedì scorso, sarà stato mezzogiorno e mezzo, entrano nel bar due giovanotti col maglione alto dolcevita e la giacca stretta, quei tipi che hanno l'aria di essere famosi calciatori о gente del cinema. Uno dei due, specialmente, alto e massiccio, con due spalle così, Remo lo inquadrò subito come una faccia nota, celebre, e lo guardava da sotto in su finché non ebbe la rivelazione. Davanti a lui stava Chinaglia, il famoso centrattacco della Lazio: come dire il Nemico Numero Uno. Adesso che lo aveva davanti lo guardava con una confusione dentro la quale, a volerla analizzare, c'erano tracce di ammirazione. Era sempre un campione. «Signor Chinaglia», disse finalmente Remo con voce bassa e incerta, «mi mette una firma?» L'interpellato fece il Gigante Buono, fece l'Idolo Comprensivo, e, disse «Volentieri», ma prima che potesse firmare il barista si mise di mezzo: "Sor Chinaglia [53 - Sor, forma dialettale romana per «signor», al femminile Sora], badi che 'sto ragazzo è un tifoso fanatico della Roma". Il Gigante Buono, scosse la testa come a dire che non gliene importava, e il cameriere maligno: «Guardi che parla sempre male di lei e della Lazio».
Remo stringeva già tra le dita il prezioso foglietto con la firma, era sempre più confuso, quando l'altro giovanottone allungandogli uno scappellotto scherzoso gli disse: «Vedrai, vedrai che diventerai laziale anche tu». Remo era diventato tutto rosso: «No», disse, «questo mai». Ridevano tutti. «Bravo, bravo», gli disse il goleador [54 - Goleador, dallo spagnolo (sul modello di toreador), è colui che nella squadra ha compito di segnare i goal, о più semplicemente è chiamato «goleador» chi segna molti goal. È sinonimo di «cannoniere».Ecco la formazione di una squadra di calcio: in porta si trova il portiere, in difesa abbiamo due terzini e tre mediani (m. destro, m. sinistro e centromediano), in attacco due ali (destra e sinistra), due mezzeali e al centro il centro, il centrattacco о centravanti che porta il n.9 (il goleador dovrebbe essere quest'ultimo giocatore)] e gli porse la mano. Remo asciugò la propria nel grembiule e gliela strinse. «Ciao, e forza Lazio», dissero, e se ne andarono ridendo.
Nel silenzio di quel momento vuoto, il cameriere disse: «Sei un venduto. Sei passato alla Lazio. Lo dirò a tutti».
Remo gli avrebbe tirato una tazza. Era furibondo. Non era che si fosse venduto, non era che avesse cambiato bandiera. Come fanno tanti, perché il campionato va male. Però doveva confessare (ma soltanto a se stesso) di aver provato una certa emozione a stringere la mano di Chinaglia. La mano, del resto, se la stringono sul campo anche i due Capitani avversari. Ma se Chinaglia gli avesse detto, che so: «Vieni con noi, ti diamo la tessera, ti facciamo giocare», lui ci
sarebbe andato? Su questa ipotesi inverosimile, Remo si tormentò per più giorni. Poi, a poco a poco, ritrovò lo spirito, la battuta, l'aggressività, più di quanta ne avesse prima. Intanto aveva qualcosa che gli altri non avevano e magari avrebbero pagato per avere ma lui non avrebbe mai venduto: l'autografo.
VOCABOLARIO
maglionesmalto dolcevita свитер с высоким воротом (водолазка)
garzone sm помощник, чернорабочий (в кафе, магазине, баре и т. д.)
baristasmбармен
sguatterosm уст.помощник повара, помощник на кухне
camerieresmофициант
ciarliereaggболтливый, разговорчивый
adattarsi vi a qd, qcприспособиться
prendere in giro vtподшутить, разыграть
avere la risposta prontaиметьготовый ответ
tifososmболельщик
localesmзаведение
scomoditàsf-неудобство
fattorinosmрассыльный, курьер
alla meglioloc. avvкое-как
a portata di manoloc. avvпод рукой, рядом
esaltarevtпрославлять, восхвалять
consolarevtqd утешать
tentazionesfискушение
rivelazione sf разоблачение, выявление
incertoaggнерешительный, неуверенный
nterpellatosmзапрашиваемый, лицо, к которому обращен запрос
interpellarevtqd обратиться с вопросом, запросом к кому-л.
malignoaggвредный, злобный, ехидный, злой
vendutoagg sost. зд.подкупленный, продажный
furibondoaggразъяренный
confessarevtqd; qc a qd признавать, сознавать, сознаться
inverosimile agg неправдоподобный
minorennesmнесовершеннолетний
maggiorennesmсовершеннолетний
divosmзвезда, знаменитость
amareggiarevtогорчать, портить, отравлять
dare l'autografo давать автограф
cadere dentro un guazzabuglio попасть в затруднительное положение
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre lefrasi seguentifacendo attenzione all'uso delle parole ed espressioni in corsivo:
1 .È un tipo ciarliero, non si riesce a farlo tacere per dare la parola agli altri. 2. Remo aveva l'impressione che tutti lo prendessero in giro. 3. Qualunque cosa gli dicessero, il barista aveva sempre la risposta pronta. 4. Per avere da vivere è costretto a fare lo sguattero, ma è inevitabile che non riesca ad adattarsi alla sua nuova situazione. 5. Sono stato costretto a finire la traduzione alla meglio non perché non fosse interessante ma perché mi avevano dato poco tempo. 6. Erano tutti convinti che avesse resistito proprio quando la vittoria era ormai a portata di mano. 7. Pare che non ci sia nulla che possa consolare la sua tristezza. 8. Non ho mai incontrato una persona che fosse così pronta ad esaltare i propri meriti.9. Tutti sapevano come quel locale fosse frequentato soprattutto da tifosi e quali accese dispute vi sì svolgessero ogni giorno. 10. È probabile che fosse furibondo perché lo avevano accusato di aver cambiato bandiera. 11. Per capirne bene è necessario che si interpelli un esperto. 12. Purtroppo i medici hanno detto che è probabile che il suo tumore sia maligno. 13. È assurdo che quella rivelazione ti abbia amareggiato. 14. È una vergogna che, messo alle strette, abbia subito confessato senza pensare alle conseguenze. 15. Il cioccolato era lì sul tavolo, era difficile che un bambino resistesse alla tentazione. 16. Sono soddisfatto che l'interpellato abbia risposto senza incertezze. 17. Conoscendolo bene non riesco a credere che abbia potuto dare una risposta così maligna. 18. È inammissibile che un cameriere si permetta di rispondere così ai clienti. 19. Temo che lui sia ormai troppo vecchio per affrontare tante scomodità. 20. Durante il periodo di Natale mio fratello ha trovato un lavoro da fattorino per consegnare i pacchi a domicilio. 21. "Arbitro venduto", gridò la folla che assisteva alla partita quando assegnò il rigore. 22. Non riesco a crederci, è assolutamente inverosimile che le cose siano andate come dici tu. 23. Niente avrebbe mai potuto scuotere la mia fiducia in lui. 24. È ancora incerto se si possa partire о meno domani. 25. Ha cominciato a lavorare come garzone in una macelleria pur continuando a studiare la sera.
2. Sostituire ai puntini gli articoli о le preposizioni semplici о articolate convenienti:
1. Può anche darsi che… proprietario… bar… fronte… casa mia… angolo, non sia… regola… legge… lavoro… minorenni. Affari suoi. 2. Però… me sembra che… suo garzone non abbia ancora… età precisata… legge… lavorare. 3. Remo ha… risposta pronta specialmente… argomento… cui ha… competenza frutto… letture… osservazioni e… discorsi sentiti… dietro… bancone. 4. È… fortuna che… padrone non rimanga tutto… giorno… locale, perché non sopporterebbe… dispute… barista e… risposte… Remo… clienti. 5…. calcio giocato… prataccio… intervallo… pranzo è… vacanza… portata… mano… tutti. 6. Martedì scorso entrano… bar due tipi che hanno… aria… famosi calciatori о attori… cinema. 7. Uno… due, quello… due spalle enormi, Remo lo riconobbe subito come… faccia nota, lo guardava… sotto… su, finché non ebbe… rivelazione. 8. Si trattava… Chinaglia… famoso giocatore… Lazio: come… dire… Nemico Numero Uno. 9. Remo… voce bassa e incerta chiese… Chinaglia se gli metteva… firma e… interpellato rispose di sì. 10. Remo stringeva già… dita… prezioso foglietto… firma quando… cameriere maligno si mise… mezzo accusandolo di parlare sempre male… Lazio. 11. Remo si asciugò… mano… grembiule e strinse quella… Chinaglia. 12…. silenzio che seguì… uscita… due… cameriere gridò… Remo che era… venduto: era passato… Lazio. 13. Remo doveva confessare… se stesso… aver provato… emozione… stringere… mano… Chinaglia. 14. Se Chinaglia lo avesse invitato… andare… giocare.. loro, lui avrebbe accettato?… ipotesi del genere Remo si tormentò… vari giorni.
3. Tradurre, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
4. Nelle proposizioni che seguono mettere il verbo tra parentesi al congiuntivo:
1. Non è vero che la legge non (proibire) ai minorenni di lavorare. 2. Se qualcuno (affermare) questo, direbbe una bugia. 3. Sono convinto che questo ragazzino non (compiere) ancora 15 anni. 4. Può darsi che Remo (essere) fisicamente un po' in ritardo. 5. Remo era l'unico ragazzo che (lavorare) nel locale. 6. Il proprietario aveva rimproverato Remo perché non (rispondere) male ai clienti. 7. Qualora (rispondere) male ai clienti, sarebbe stato messo alla porta. 8. Remo era un intenditore non perché (essere) un giocatore, ma perché ascoltava i discorsi degli altri. 9. Prima che la famiglia di Remo (venire) ad abitare a Roma, lui viveva con i genitori in campagna. 10. Non è che i clienti del bar gli (volere) male, ma si divertivano a prenderlo in giro. 11. Dio ci (salvare) dai tifosi fanatici. 12. Il padrone richiamò Remo perché (servire) in fretta i clienti. 13. Remo pensò che i due nuovi arrivati (essere) dei divi del cinema, non perché (essere) belli, ma perché avevano una faccia nota. 14. Chinaglia era l'unico calciatore famoso che Remo (conoscere) di persona. 15. Solo che Chinaglia glielo (chiedere) Remo sarebbe andato con lui. 16. È strano che Remo non (riconoscere) immediatamente il famoso giocatore della Lazio. 17. È evidente che se Chinaglia (dar retta) al barista, non gli avrebbe dato l'autografo. 18. Prima che i due (uscire) il garzone trovò il coraggio di chieder loro l'autografo.
5. Tradurre, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
6. Unire ai seguenti verbi tutti i possibili sostantivi scelti tra gli elencati sotto: usare i nessi ottenuti per formare delle frasi, quindi tradurre in russo: amareggiare
confessare
consolare
esaltare
scuotere assassinio
impresa
amico
fede
tappeto
giornata
torto virtù
sofferenza
vita
testa
ignoranza
bellezza
infelice
nervi
peccato
mancanza
esistenza
7. ramo colpa giocoDai verbi dell'esercizio precedente ricavare i sostantivi derivati; unirvi un aggettivo о un complemento di specificazione e formare dieci frasi.
8. Trovare un contrario alle parole seguenti:
ciarliero, scomodità, esaltare, consolare, rivelazione, incerto, maligno, furibondo, confessare, inverosimile, minorenne, amareggiare, adattarsi.
9. Illustrare brevemente in che cosa consiste il lavoro di:
un garzone; un barista; uno sguattero; un cameriere; un fattorino.
10. Servendosi dei suffissi – aio, – ante, – ato, – atore, – iere, – ino, – sta,ricavare dai vocaboli seguenti i termini che indicano una professione:
dente, scaricare, porta, bottega, vettura, elettricità, calcio, ferrovia, biglietto, fattore, spazzare, impiego, bar, negozio, giornale, barba, muro, carbone, farmacia, nuotare, infermo, posta, scienza, insegnare, telefono, imbiancare, auto, cantare, pescare, regia, camera.
11. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Надо, чтобы все необходимые книги были у тебя под рукой. 2. Искушение поехать в горы было велико. 3. Вчера я еще раз с удовольствием перечитал книгу Джона Рида «Десять дней, которые потрясли мир». 4. Мы опасаемся, что опухоль окажется злокачественной. 5. Пьетро был взбешен: кое-кто из его бригады оказался штрейкбрехером. 6. Если бы он сразу признал свою вину, ему многое бы простили. 7. Их рассказ показался нам неправдоподобным. 8. С ним трудно спорить: у него всегда готовый ответ. 9. Болельщики готовы были восхвалять свою команду день и ночь. 10. На фестивале в Венеции собрались все звезды мирового кино. 11. Марио очень хотелось иметь автограф знаменитого футболиста. 12. В этом старинном городке есть много местечек, где можно приятно провести вечер. 13. Вряд ли он примет это предложение: он слишком нерешительный. 14. По вине рассыльного товар не был вовремя доставлен в магазин. 15. Когда ты привыкнешь к этой работе, тебе будет намного легче. 16. Оказалось, что человек, к которому обратились за помощью уволенные рабочие, был подкуплен администрацией фабрики. 17. Вскоре последовало разоблачение. 18. Не следовало над ним так подшучивать: ему сейчас очень тяжело. 19. Владелец бара не очень-то жаловал своих помощников. 20. Он начал свою карьеру помощником повара. 21. Официант был чрезвычайно любезен. 22. Утешать его не надо: он этого не любит. 23. Для нас это большое неудобство: нельзя ли что-нибудь предпринять? 24. Ничего не надо делать кое-как: это дурная привычка. 25. Эта новость меня буквально потрясла. 26. Она дотронулась до его плеча, но он продолжал сидеть молча, погруженный в свои мысли. 27. Опухоль оказалась доброкачественной. Это слабое утешение, так как общее состояние больного очень тяжелое. 28. Она очень болтлива, это порой действует мне на нервы. 29. Твоя нерешительность в таких вопросах вредна.
ANNOTAZIONI LESSICALI
12. Tradurre in russo le seguenti annotazioni lessicali:prendere
prendere nota
annotare
О afferrare, stringere, portare con sé О servirsi di un mezzo di trasporto О percepire, ricevere О mangiare, bere qc О essere contagiato da una malattia О scambiare per un'altra persona per sbaglio О prendere a + inf. = cominciare a + inf.
prendere fuoco incendiarsi,/^, irritarsi
prendere sonnoaddormentarsi
prendere servìzio cominciare un'attività
prendere tempo aspettare, indugiare
prender posto mettersi a sedere
prendere un granchio commettere un errore
prendere la mano a qd sottrarsi al suo controllo
prendere piede affermarsi
prendere in giro,
per il bavero (per il naso)canzonare qd
prendere in castagnacogliere in errore
prendere qd con le buone; con le cattivetrattare bene о male
prendere qd con le mani nel sacco cogliere qd sul fatto
prendersela con qd. dispiacersi di qc, aversene a male
prenderlefam.venir picchiato, percosso
Prendere il toro per le corna affrontare risolutamente una
situazione difficile
Prendere lucciole per lanterne scambiare per errore una cosa
per un'altra
Prendere due piccioni con una fava raggiungere due scopi con una
sola azione
13. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione alle parole in corsivo e all'uso (meno) degli articoli nelle locuzioni verbali:
1. La madre prese il figlio per la mano per attraversare la strada. 2. Per andare da qui in corso Mazzini bisogna prendere il tram. 3. Non prendertela con lui: non lo merita affatto. 4. Ieri sera ero così agitato che continuavo a rigirarmi nel letto senza riuscire a prendere sonno. 5. Scusami se non ho risposto al tuo saluto, ma da lontano ti avevo preso per un altro. 6. La scorsa estate tutti i boschi dell'argentario hanno preso fuoco per autocombustione. 7. Grazie, prenderei volentieri una tazza di tè. 8. Vi prego di prendere nota di quanto segue. 9. Franco ha preso il raffreddore perché uscito senza cappotto. 10. È meglio che prendiamo posto in sala prima che si riempia tutta. II. Ho preso a volerle bene quando ho scoperto che era meno insensibile come dava a vedere. 12. Che stipendio prendi per il tuo lavoro? 13. Prendi i tuoi libri e usciamo di qua! 14. È probabile che debba prendere servizio in questo ufficio all'inizio del mese prossimo. 15. Poiché il bambino era stanco e non voleva più camminare il padre lo prese in braccio. 16. Non guarirai mai se rifiuti di prendere le medicine che il medico ti ha prescritto. 17. Dove ho messo quel libro che avevo preso in mano un attimo fa? 18. Abbiamo le voci così simili che al telefono mi prendono sempre per te. 19. Quel tuo amico ha un caratteraccio, prende fuoco per un nonnulla.
14. Nelle frasi dell'esercizio precedente sostituire un sinonimo alle espressioni in cui compare il verboprendere.
15. Comporre quindici frasi usando le locuzioni avverbiali con il verboprendere.
16. Trovare l'equivalente russo ai proverbi dati e scrivere tre brevi racconti che ne illustrino il significato.
17. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. He делай из мухи слона! Будь объективнее! 2. Я полюбила его, когда поняла насколько он честен и благороден. 3. Пока не поздно, надо брать быка за рога. 4. За кого вы меня принимаете? Я никогда этого не сделаю! 5. Решайся! Поступив так, ты сможешь сразу убить двух зайцев. 6. Вскоре он утвердился на новом месте работы. 7. В ту ночь я долго ворочался в постели: никак не мог уснуть. 8. Пора занять места: спектакль вот-вот начнется. 9. Ты не должен так раздражаться из-за пустяков. 10. На чем можно доехать до площади Пушкина? – Можно доехать на метро. 11. Последовав твоему совету, я здорово ошибся (дал маху). 12. Эти лекарства надо принимать перед едой. 13. По телефону я часто принимаю тебя за твою сестру. 14. С ним надо действовать по-хорошему, иначе ничего не добьешься. 15. Надо выждать, пока еще не все ясно в этом деле. 16. Не обижайся! Я же не нарочно это сделал. 17. Вскоре вспыхнуло и соседнее здание. 18. Горящая спичка упала на ковер, и он загорелся. 19. С понедельника вы можете приступать к работе: приказ уже подписан. 20. Когда будешь переходить улицу, возьми ребенка на руки! 21. Я тебя перепутал вчера с твоим братом: вы так похожи. 22. Ребенок разбил вазу, и его за это отшлепали. 23. Джепегго взял Пиноккио за руку и повел домой. 24. Он взял в руку перо и начал быстро что-то писать.
18. Tradurre in russo:
apprendere qc da qd = imparare, venire a sapere comprendere qd, qc = capire, intendere intraprendere qc = accingersi a + inf., cominciare sorprendere qd, qc = cogliere (all'improvviso), causare meraviglia,
abusare di qc/qd
riprendere qc
# prendere di nuovo, un'altra volta
# raggiungere
# prendere indietro ciò che si è dato, prestato, affidato in custodia О rioccupare, riconquistare О recuperare О tornare a colpire
fras.riprendere piede = affermarsi, diffondersi nuovamente riprendere i sensi = rinvenire
19. Sostituire ai puntini il verboprendereо uno dei suoi composti:
1. Non credo che tu abbia… la gravità della situazione. 2. Bisogna che tu… delle misure per risolvere la situazione che si è venuta a creare. 3. Non sapevo che…la carriera del giornalista. 4. La polizia… il ladro nell ' atto di aprire la cassaforte. 5. Quando… che era morto, inviammo subito un telegramma alla famiglia. 6. Ho una tosse terribile, bisogna proprio che… la decisione di non fumare più. 7. Tutti gli insegnanti sono concordi nel sostenere che è un ragazzo molto intelligente, che… rapidamente. 8. Fogar, il navigatore solitario… per la seconda volta il giro del mondo con la sua barca a vela. 9. Ci… molto il fatto che non sapessi ancora niente della sua partenza. 10. Andiamo a… il tram, sono stanco di camminare a piedi. 11. Mi dispiace ma non voglio… la responsabilità di accordarti il permesso che mi chiedi. 12. Non c'è nessuno che possa… meglio di me perché ha vissuto un'esperienza quasi identica. 13. Un paio di ore dopo lui… il cappello e il cappotto e andò a casa. 14. Voleva perforza… il proprio posto. 15. Il ciclista in fuga… dal gruppo. 16. Dopo un breve armistizio le parti… la guerra. 17. Non dovete… le armi. 18. Hanno… la battaglia e vinsero. 19. È tornato per… il soprabito lasciato al guardaroba. 20. Questo tennista è bravo nel… la palla. 21. Dopo una lunga ed esauriente battaglia i nostri… la fortezza perduta. 22. La sera i genitori… il bambino lasciato alla nonna. 23. Il pilota è riuscito a far… quota all'aereo. 24. Cinque minuti dopo l'incidente l'autista… i sensi. 25. In fin dei conti Antonio riuscì a… animo e confessare tutto. 26. Quel giorno non è uscito di casa perché lo… la stanchezza. 27. Stai attento a non farti… dalla febbre.
20. Tradurre le frasi dell'esercizio precedente in russo.
21. Nelle frasi dell'esercizio 19 sostituire al verboprenderee ai suoi composti dei sinonimi adatti.
22. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Решение, которое ты собираешься принять, мне кажется неразумным. 2. От кого ты узнал эту новость? 3. Вскоре он собирался предпринять новое путешествие. 4. Всю ответственность за взрыв на площади взяла на себя одна террористическая организация. 5. К сожалению, вскоре война была возобновлена. 6. К вечеру температура у больного снова поднялась. 7. Через несколько дней город был отвоеван. 8. Спортсмен вырвался вперед, но на втором круге соперники нагнали его. 9. Вернувшись в зал, он решил снова занять свое место. 10. Вряд ли эта мода у нас снова приживется. 11. Ты сможешь многое узнать, если будешь общаться с этим человеком. 12. Придя в сознание, она смогла подробно рассказать о случившемся с ней. 13. Полиция застигла мошенников врасплох. 14. Тебе следует уже понимать такие вещи. 15. Ловко ты отбил этот мяч! Молодец! 16. В шесть часов нам надо забрать ребенка от родителей. 17. Он забрал свою одежду из гардероба и, не дожидаясь окончания спектакля, вышел из театра. 18. Она удивила нас тем, что успела закончить свой перевод к вечеру. 19. Ты очень способный! Быстро все схватываешь! 20. Поезжай на метро: так быстрее! 21. Он был схвачен, когда выходил из этого магазина.
in russo

23. Tradurre le locuzioni avverbiali con la preposizioneaelencate sopra.
24. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione alle locuzioni avverbiali in corsivo:
1. Hai le prove di quanto affermi? Ne ho a bizzeffe. 2. Non si può avere tutto quello che si vuole nella vita, alla fin fine bisogna accontentarsi. 3. Nessuno dei film in programmazione mi sembrava particolarmente allettante, allora ne ho scelto uno a caso giusto per farpassare il tempo. 4. È un lavoro che faccio quando ho un momento di tempo libero, a tempo perso. 5. Da Roma a Firenze sono a occhio e croce trecento chilometri. 6. È il maggiore esperto italiano di Dante, conosce tutta la Divina Commedia a menadito. 1. Vieni a trovarmi questa sera a casa, ho bisogno di dirti due parole a quattr'occhi. 8. Vieni pure vestito come sei, senza giacca né cravatta, tanto stiamo tra di noi e sarà una serata alla buona. 9. La foresta si estendeva a perdita d'occhio. 10.1 due uomini politici rimasero a parlare a tu per tu senza interpreti per oltre un'ora. 11. Non è stato un caso, lo hai fatto apposta. 12. Corse a più non posso, ma l'autobus gli partì sotto il naso. 13. L'impianto elettrico è saltato di nuovo, evidentemente la riparazione è stata fatta a casaccio. 14. Sono in ordine queste carte? No, sono state rimesse in ordine alla rinfusa. 15. Non aveva i pezzi di ricambio e ha dovuto riparare il motore alla meglio. 16. Non era un nuotatore eccezionale e riuscì a stento a raggiungere l'altra riva. 17. Meglio evitare di uscire oggi, piove a catinelle. 18. Non riesco a essere tranquillo se non ho le sigarette a portata di mano. 19. Sembrava un'amicizia indistruttibile, ma a lungo andare i rapporti sono allentati. 20. Se rifletteste un po' di più prima di aprire la bocca, evitereste di parlare a vanvera com'è vostra abitudine. 21. Gli hanno sparato a bruciapelo. 22. Per farmi sentire dovetti gridare a squarciagola. 23. Se ti servissero dei giornali italiani chiedili a me, io ne ho a bizzeffe. 24. Mi ha fatto la domanda a bruciapelo e io non sono riuscito a nascondergli la verità. 25. Mario faceva a tutti delle domande provocatorie a bella posta perché gli piaceva osservare le irritate reazioni degli altri. 26. Gli scioperanti giungevano alla spicciolata davanti ai cancelli chiusi della fabbrica.
25. Riscrivere le frasi dell'esercizio precedente sostituendo alle locuzioni studiate
delle espressioni equivalenti.
26. Formare delle frasi con le locuzioni studiate.
27. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Нам надо поговорить с глазу на глаз. 2. Примеров на это правило в учебнике было в изобилии. 3. В конце-концов тебе придется смириться, так как ты был не прав, поступив по-своему. 4. Здесь приблизительно 20 килограммов яблок. 5. Он хвастался, что знает город, как свои пять пальцев. 6. Я взял наугад первую попавшуюся книгу и принялся листать. 7. Насколько хватало глаз, повсюду расстилалось море. 8. Они долго что-то обсуждали, но решения так и не приняли. 9. Он бежал во всю мочь, но догнать их было уже невозможно. 10. С течением времени все постепенно уладилось. 11. Он закричал во всю мочь, но услышать его среди шума моря было невозможно. 12. Он с трудом добрался до берега. 13. Больших церемоний не будет, речь идет о простом обеде в кругу друзей. 14. Противник был совсем рядом, и стрелять можно было в упор. 15. Пришлось кое-как закончить работу и бежать домой. 16. Книги были беспорядочно сложены в шкафу. 17. У него совсем не было времени приводить все в порядок: бумаги остались лежать вперемешку на столе, на подоконнике, на полу. 18. Дождь льет как из ведра: лучше остаться дома. 19. Он нарочно спрашивал всех об этом, как будто бы ничего не знал о случившемся. 20. Народ подходил к площади группами. 21. Все бросились бежать врассыпную. 22. Все необходимое должно быть под рукой. 23. До станции рукой подать. 24. Ты не должен был спрашивать его об этом врасплох. 25. У него проблем выше головы. 26. Она много говорила в тот вечер, но все без толку. 27. Он всегда делал все как попало, и до хорошего это не довело, ему с течением времени пришлось горько раскаяться в этом.
28. Con l'aiuto di un dizionario formare i contrari dei seguenti vocaboli servendosi
dei seguenti prefissi:dis-, in-, s-:
sensibile – contento – stabile – fiducia – esperto – trattabile – finito – approvare – attivo – coperto – confessare – simile – tollerabile – gonfiare – attento – comunicare – uguaglianza – misurato – orientare – felice – capace – unito – ragionare – armare – uguale – decente – comparire – curabile – organizzare – gradevole – utile – comporre – controllato – onesto – compatibile – sicuro – condito – carico – animato – interesse – fasciare – solubile – verosimile – consueto – abitato – abitabile – vestito – onorevole – attuale – infettare – leale – variabile – sufficiente – adatto – visibile – ospitale – quieto – illudere – sostituibile – pettinato – sano – occupato – mettere – fatto – cucito – servibile – tappare – ordinato – mascherato – edito – mobilitare – naturale – superato – pari
29. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche italiane trovando l'equivalente in russo:
1. Essere di primo pelo – >…
essere molto giovani
2. Toccare il cielo con un dito —>…
entusiasmarsi, essere molto felici
3. Stare sulle spine – >…
essere molto nervoso ed in ansia
4. Mangiare la foglia…
capire che le cose stanno diversamente; capire una determinata situazione al volo
5. Sentire anche l'altra campana…
la verità non è sempre da una parte sola
6. Scivolare su una buccia di banana…
fallire per una banalità
7. Sognare ad occhi aperti…
fantasticare, sperare qualcosa di bello
8. Senza battere ciglio —»…
senza alcuna emozione; immediatamente
9. Pezzo da novanta —»…
la persona importante e potente
10. Pezzo grosso…
persona importante, specialmente nella vita pubblica
11. Andare in visibilio —>…
entusiasmarsi
12. Essere un Pulcinella…
essere una persona che cambia facilmente idea о ideale
13. Essere un asso…
essere un gran campione
14. Essere una tomba…
non parlare assolutamente; essere una persona capace di mantenere un segreto
15. Essere in
30. essere alla moda; essere al passo coi tempiIspirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
31. Sostituire ai puntini un 'espressione con il verboprenderesceltafra le seguenti:
prendere un granchio, prendere con le buone, con Le cattive, prendere con le mani nel sacco, prendere in giro, prendere in castagna, prendere piede, prendere la mano, prenderle, prendersela.
1. Gliele ha sempre date tutte vinte fin da piccolo, ed ora che è grande gli…. 2. Non credo che la nuova moda… tanto facilmente. 3. Se non vieni subito a casa, stasera… 4. Non bisogna picchiare i bambini, è meglio… facendoli ragionare. 5. Ti abbiamo sentito in molti dire quella sciocchezza, ti…. 6. Se non mi va proprio di… da un ragazzino sciocco come te. 7. Se vuoi ottenere qualcosa da lui, non devi mai… 8. I critici… affermando che questo film avrebbe avuto un grande successo. 9. Non… se Maria è stata scortese con te, oggi era nervosa. 10. Non ha nessuna speranza di non essere condannato, gli agenti lo…. 11. Il cavallo gli… e non rispondeva più ai suoi comandi. 12. Non ho mai incontrato una persona che… così per un nonnulla.
32. Dopo averle completate tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
33. Nelle frasi dell'esercizio 31 sostituire dei sinonimi alle espressioni con il verboprendere.
34. Sostituire ai puntini il verboprendereо uno dei suoi composti о una delle espressioni in cui esso compare:
1. La macchina era guastata e così abbiamo dovuto… il treno. 2. È stata con infinita gioia… la notizia del suo imminente arrivo. 3…. fra due mesi, fino ad allora sono libero. 4. Mi… molto il fatto che tu abbia detto quella frase davanti a lei. 5. Sono andato a trovare Maria che era a letto con influenza e la… anch'io. 6. Da piccolo sognavo di… lunghi viaggi per mare. 7. Che tutti…! Sta per cominciare lo spettacolo. 8. Non riuscivo a… sapendo che l'indomani avrei dovuto affrontare un esame difficile. 9. Il locale… e ci furono ingenti danni. 10. L'interpellato… e si riservò da rispondere più tardi. 11. Ero furibondo per… quella inverosimile calunnia su di lei. 12. È stata una rivelazione scoprire che… uno stipendio così basso. 13. Dovemmo consolarla a lungo dopo che… la notizia della morte del suo amico. 14. Cameriere…: come primo vorremmo dei cannelloni, per secondo… una buona bistecca al sangue. 15. Dopo tanti sogni mi sono dovuto adattare a… la carriera del piccolo funzionario. 16. Mi… e amareggiato la tua malignità nei confronti di persone che ti sono amiche. 17. Il paziente si vergognava di dover confessare al medico di non… le medicine che gli aveva dato.18. Ero incerto che fosse veramente lui, così cambiato dopo tanti anni о se non lo… per qualcun'altro. 19. Il fattorino… ipacchi e li caricò sul suo furgone. 20. Non riesco a… come loro abbiano potuto adattarsi a vivere in queste condizioni.
35. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
36. Nelle frasi dell'esercizio 34 sostituire dei sinonimi alle espressioni in cui compaia il verboprendereо uno dei suoi composti.
37. Sostituire ai puntini una delle seguenti locuzioni avverbiali:
alla fin fine, a occhio e croce, a quattr'occhia perdita d'occhio, apposta, a casaccio, a dirotto, alla rinfusa, alla buona, alla meglio, alla spicciolata, a portata di mano, a vanvera, a bruciapelo, ~ tempo perso, a lungo andare, a stento, a squarciagola
1. Ti prego, evita di rispondere…, e dammi dei dati precisi. 2… saranno un centinaio di pagine che dobbiamo sapere per dopodomani. 3. È una settimana che piove…, non ne posso più di questo tempo. 4. C'era una gran confusione: sul tavolo i quaderni erano gettati… 5. Per favore, passami il vocabolario che hai lì….. 6. Non sarà un discorso ufficiale, voglio solo dire due parole… 7… tutto viene a noia. 8. Era poco preparato e… superò la prova. 9. Ho cominciato a dipingere…, ma poi ci sono dedicato con passione. 10. Non amo le domande…, ho bisogno di pensare prima di rispondere. 11. È un tipo ciarliere, ma purtroppo fa sempre discorsi… 12. Ho dovuto preparare in fretta una cena… con quello che avevo in casa. 13. Per non farsi notare, entrarono… nella sala. 14. Urlavo… ma dall'altra parte del filo non sentivano niente, così fu costretto a riattaccare. 15. Le dune di sabbia si stendevano… e lungo tutto l'orizzonte non si scorgeva altro. 16… dovrai pur decidere cosa vuoi fare nella vita. 17. Si tratta di una questione delicata, vorrei discuterne con te…. 18. Sono sicura che l'hai fatto… solo per farmi dispetto.
38. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
39. Nelle frasi dell'esercizio 37 sostituire dei sinonimi alle locuzioni avverbiali con la preposizionea.
40. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Неожиданно заехали друзья, и нам срочно пришлось накрыть на стол. 2. Эти таблетки следует принимать три раза в день после еды. 3. В тот день я здорово продрог и заболел гриппом. 4. Дороги я не знал и пошел наугад. 5. Он вскоре признался нам, что очень сожалел о случившемся. 6. Судомойка собрала всю грязную посуду и принялась мыть её. 7. Я не уверена, что они это сделали нарочно. 8. Пока еще он с трудом говорил по– итальянски, но с течением времени надеялся хорошо освоить этот язык. 9. В армии юноше пришлось привыкать к строгой дисциплине, к которой, к сожалению, он не был приучен дома. 10. Под рукой у меня не оказалось ни бумаги, ни карандаша, пришлось запоминать все, что было передано по телефону. 11. Своим вопросом он застал меня врасплох. 12. Нам, видимо, так и не удастся поговорить с глазу на глаз. 13. Об этом я хотел бы поговорить с тобой один на один. 14. Наедине они быстро обо всем договорились. 15. Я кричал во все горло, но меня все равно не слышали. 16. Это довольно вредный человек: лучше не иметь с ним никаких дел. 17. Он увидел волка и выстрелил почти в упор. 18. Это довольно разговорчивый человек, однако не очень интересный собеседник, все его разговоры – пустая болтовня. 19. Сначала занятия музыкой мне давались с трудом, но постепенно я очень увлекся. 20. Она буквально была взбешена этой невероятной ложью. 21. Я давно собираюсь предпринять это увлекательное путешествие. 22. Малина здесь в изобилии. 23. Шел проливной дождь, и поездку пришлось отложить до утра. 24. С этим своим любопытством я вчера здорово дал маху, в следующий раз надо быть осторожнее. 25. Попроси его обо всем по– хорошему, иначе у него ничего не добьешься. 26. В конце концов тебе уже пора самому решать, как тебе жить дальше.
b) 1. В тот вечер она была на седьмом небе от счастья. 2. На что может быть способен этот безусый юнец? 3. Звонка все не было, и мы были как на иголках. 4. Выведя противника из строя, он мог уже надеяться на победу. 5. Надо бы выслушать и противоположную сторону. 6. Они сразу же раскусили в чем дело. 7. Ты буквально на ерунде прокололся (споткнулся). 8. С замиранием сердца он мечтал об их новой встрече. 9. Задержанный был местным авторитетом. 10. Его отец был большой «шишкой». 11. Она пришла в восторг от нашего предложения. 12. В таких делах он настоящий ас. 13. Он сказал это не моргнув глазом. 14. Я не меняю своих мнений, как некоторые. 15. Не беспокойтесь! Я никому ничего не скажу. Могила!
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
41. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
42. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
43. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi è Libero Bigiaretti?
2. Quali sono le sue opere principali?
3. Che cosa caratterizza la sua narrativa?
4. Dove è ambientato il racconto?
5. Chi è il protagonista?
6. Qual è stata la sua vita fino ad allora?
7. Che cosa significa il calcio per i ragazzi come lui?
8. Che cosa vuol dire essere tifoso?
9. Qual è l'atteggiamento di Chinaglia?
10. In che modo si intromette il barista?
11. Perché Remo viene accusato di essere venduto?
12. Che cosa rappresenta l'autografo per Remo?
44. Riassumere il testo in breve.
45. Tracciare un breve ritratto di Remo e di barista.
46. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F(un'affermazione falsa):


47. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.
48. Riassumere il testo per esteso.
Umberto Simonetta. Lo spettro della vittoria
LETTURA SUPPLEMENTARE
49. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Umberto Simonetta.Lo spettro della vittoria [55 - Domenica 7 febbraio 1982 è stata disputata allo stadio «San Siro» di Milano un'importante partita di campionato fra il Milan e il Napoli, conclusasi con un pareggio: uno a uno. Il Milan è stata in passato una delle squadre migliori e più seguite d'Italia. In quel periodo occupava il penultimo posto in classifica. Durante la partita in questione i giocatori del Milan hanno mostrato un così scarso «entusiasmo» nell'inseguire il pallone, da giustificare l'ironia con cui Simonetta – tifoso appunto del Milan – commenta la partita, arrivando addirittura al punto di accusare la squadra del cuore di giocare per perdere]
Il cielo era sereno, l'aria frizzante, la folla festosa: un indimenticabile pomeriggio a San Siro. Non era passato nemmenoun minuto di gioco, quando l'arbitro fischiò allegro, indicando il fischietto del rigore nell'aria napoletana. I giocatori milanesi si guardarono fra di loro spaesati, chiedendosi che cosa fosse successo.
"Già, sembra che l'arbitro ci abbia fatto un rigore a favore – fece Antonelli [56 - Giocatore del Milan] allargando le braccia sconsolato – e adesso bisognerà che qualcuno lo tiri. E se segnassimo? Vi rendete conto di che cosa succederebbe se segnassimo?"
"Calma, calma, ragazzi – raccomandò Collovati [57 - Giocatore del Milan], che anche nei momenti difficili non perdeva mai la testa, – lo sapete benissimo che cosa succederebbe se segnassimo. Si andrebbe sull'uno a zero per noi e si rischierebbe di vincere la partita". Dalla panchina l'allenatore Galbiati fece un cenno. I giocatori gli si avvicinarono agitatissimi.
«Mi dispiace – disse Galbiati evitando di guardare in faccia – ma qualcuno questo rigore lo dovrà pure tirare. È il regolamento». Dagli spalti per qualche istante si videro i giocatori rosso-neri [58 - Vengono così definiti i giocatori del Milan, perché indossano una maglia a righe verticali rosse e nere. Per lo stesso motivo i giocatori della Nazionale italiana sono detti «azzurri» del colore della maglia] che facevano a pari e dispari fra loro. Poi uno degli undici si avvicinò al pallone e calciò.
"Maledizione – urlò Buriani [59 - Giocatore del Milan] vedendo che il pallone era entrato nella porta avversaria, nonostante avesse tentato in ogni modo di evitarlo – questo vuol dire che è uno a zero per noi".
La palla venne riportata al centro del campo. I giocatori del Milan la seguivano allucinati e qualche volta la rincorrevano persino. Qualcuno fra loro, soggiogato dall'abitudine, cercava addirittura di contenderla all'avversario, ricevendo i rimproveri dei compagni.
Passò del tempo prima che l'arbitro Barbaresco fischiasse un secondo rigore, stavolta a favore dei napoletani. I giocatori del Milan seguirono trepidanti, stringendo i pugni, il calciatore avversario incaricato di tirarlo.
«In bocca al lupo!» – lo incoraggiò Maldera [60 - Giocatore del Milan].
Quello tirò: goal. I milanesi corsero ad abbracciarlo.
Poco dopo l'arbitro commosso fischiò ancora. Non più il rigore ormai, ma la fine del primo tempo.
I rosso-neri nella ripresa sorridevano, saltavano rassicurati: lo spettro della vittoria era stato fugato.
«Uno a uno» – si lamentava Novellino [61 - Giocatore del Milan].
Possiamo fare di peggio – lo rassicurò Baresi [62 - Giocatore del Milan] – sono ormai convinto che la sconfìtta non possa sfuggirci".
Invece i minuti passavano senza che il Napoli riuscisse a segnare. Una dolorosa inquietudine s'impadronì dei milanesi negli ultimi istanti della partita. Quando l'arbitro fischiò la fine, qualcuno (di loro) sperò che avesse fischiato un nuovo rigore a favore dei napoletani.
L'allenatore Galbiati raggiunse i suoi uomini negli spogliatoi. Era di pessimo umore. Spiegò ai giornalisti che purtroppo avevano dovuto prendersi un punto; peccato, perché con un po' di sfortuna avrebbero potuto anche perderla, la partita. Il presidente Farina ammise che la situazione in classifica era comunque disperata e con un sorriso soddisfatto aggiunse che non poteva prometterlo, ma credeva che l'anno prossimo il Milan avrebbe potuto disputare di nuovo un dignitoso campionato di serie B [63 - II calcio è lo sport preferito più diffuso in Italia. Ogni città ha la propria squadra (le grandi città ne hanno spesso più di una). Le partite vengono giocate la domenica pomeriggio durante un arco di tempo di circa otto mesi, da ottobre a maggio, e attirano enormi folle di tifosi. A livello nazionale le varie squadre sono raggruppate in tre serie: A, В, C. Alla fine del campionato le ultime tre squadre di serie A vengono retrocesse in serie В e le prime tre squadre della В sono promosse in serie A].
VOCABOLARIO
arbitrosmспортивный судья
fischiarevt(qui: un rigore) свистеть;зд.назначить пенальти
segnarevt(qui: fare un punto)зд.забить гол
raccomandare vt qd; qc a qd; di +inf. попросить что-л. у кого-л.
panchina s/ -------
| Библиотека iknigi.net
|-------
|
-------
скамья
evitarevtdi + infизбегать
spaltosm(qui: gradinata dello stadio)зд.трибуны
fare pari e dispariзд.перетасовывать друг другу мяч
porta avversaria ворота противника
contenderevtqc a qd оспаривать
inquietudinesf беспокойство, волнение, забота
impadronirsividi qd, qc завладеть
spogliatoiosm раздевалка
classificasf категория, класс (офутболе)
disputare vi (con qd su qc = litigare)спорить, оспаривать
disputarevtqc (una gara, partita) соперничать (в соревновании, в игре)
50. Dopo aver controllato sul dizionario il significato dei seguenti vocaboli, provare a fare la radiocronaca di una partita di calcio:
arbitro, portiere, centrattacco, mezzala, terzino, mediano, capitano, allenatore, squadra, spettatore, tifoso, stadio, spogliatoi, classifica, campionato, panchina, campo, area, porta avversaria, goal, calcio d'angolo, punteggio, pareggio, mandare fuori campo, mandare in rete, tirare, inseguire il pallone, fischiare un rigore, passaggio, punizione
51. Riassumere il testo per esteso.
52. Temi da svolgere:
1. Quali sono gli sport più diffusi in Italia?
2. E in Russia?
3. Che cos'è И CONI?
4. Come è organizzato lo sport in Italia?
5. Come si svolge una partita di calcio, hockey, tennis, pallacanestro?
6. Sport d'elite e sport di massa.
7. Tifoso e sportivo.
Negli ultimi anni ci sono stati numerosi esempi di violenza negli stadi. Come si spiegano? Che tipo di fenomeno rappresentano?
Un po' di storia antica
U.E. Pàoli. I Romani e lo sport
53. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
U.E. Pàoli. I Romani e lo sport
Nel Campo Marzio si facevano esercizi sportivi di ogni genere: chi passava di là vedeva la più fiorente gioventù di Roma che cavalcava, faceva evoluzioni, guidava velocissimi cocchi, si addestrava a tutti i giochi della palestra. Il vicino Tevere invitava i più forti a traversarlo anche più volte, vincendone la veloce corrente. Presso i Romani lo sport del nuoto era molto diffuso: un uomo inesperto nel nuoto rappresentava una spregevole rarità. Si nuotava anche in mare e d'estate le spiagge marine erano affollate.
Oltre al nuoto, la gioventù amava molto la caccia. Si distingueva, usando due vocaboli differenti, la caccia fatta agli uccelU e la caccia agli animali con quattro zampe.
La prima era una piacevole occupazione, che richiedeva una certa abilità; il cacciatore dissimulava le reti fra i cespugli, oppure spalmava di pania alcune canne e legava in luogo adatto un uccello cieco, che facesse da richiamo, e stava ad aspettare che gli uccelli venissero da sé a farsi catturare.
La seconda, designata con il termine di venatio, era un esercizio di uomini forti. Abili cavalcatori inseguivano l'animale e quando quello, stanco, si lasciava raggiungere, cercavano di colpirlo con una mazza. I cacciatori, vestiti di tuniche succinte, con le gambe protette da gambali e in testa un cappello per difendersi dal sole, intervenivano alla caccia seguiti dagli schiavi, che portavano armi di diversa specie: la fionda, i giavellotti per colpire a distanza, il coltellaccio e anche il venabilum, che era un lungo e robusto manico di legno, all'estremità del quale era fissato un ferro largo,
lungo e affilato, munito alla base di due punte, pure di ferro, che si usava per affrontare la belva inferocita.
Compagno dell'uomo nella caccia, come sempre, era il fedelissimo cane.
Riportato con riduzioni da «La vita romana»
54. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Toscana
55. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Toscana (Capoluogo – Firenze)
Poeti e pittori hanno celebrato il paesaggio della Toscana. La bellezza di questo paesaggio sta nella sua armonia: ci offre vedute serene, caratterizzate dall'equilibrio dei loro diversi elementi. Il paesaggio toscano è armonioso perché l'uomo, in secoli di storia, ha sempre saputo rispettarlo. Le opere umane (case, strade, campi, città) s'intonano all'ambiente naturale. Il territorio di questa Regione ha un aspetto molto vario: alle valli succedono i colli e le montagne. Verso la costa si innalzano le Alpi Apuane, le Colline Metallifere e il Monte Amiata, arido e deserto. Il litorale, lungo il mare Tirreno, è piano e sabbioso. Un tempo era paludoso e malarico: le bonifiche l'hanno risanato in gran parte. Il principale fiume toscano è l'Arno.
La Toscana confina: a nord con l'Emilia-Romagna, ad est con le Marche, l'Umbria ed il Lazio, a sud con il Lazio ed il Tirreno, ad ovest con il Tirreno.
Il capoluogo della Regione è Firenze. Sono capoluoghi di provincia: Firenze, Arezzo, Pistoia, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Livorno, Grosseto, Siena.
Un po' di stona. La Toscana fu abitata anticamente dal civilissimo popolo degli Etruschi (sec.VIII a. C.), che occupava anche parte dell'Umbria e del Lazio. A questo popolo la Toscana deve l'antico nome di Etruria, cosi come dagli Etruschi, chiamati pure Tirreni, deriva il nome del Mar Tirreno.
La progressiva conquista romana (sec. V – 281 a. C.) fu dovuta soprattutto alla decadenza economica della regione, sconvolta dall'avanzare delle zone paludose e dal diffondersi della malaria. La Toscana conquistata dai Romani nel III secolo a. C., sotto Augusto, formò la VII regione (Etruria), chiamata Tuscia.
Nel medioevo costituì un ducato longobardo, avente come centro Lucca, mentre i Carolingi (IX secolo) vi istituirono una marca, imperniata su Lucca e Firenze. Dopo il Mille si affermarono i comuni, corrispondenti alle maggiori città. Prevalse dapprima la repubblica marinara di Pisa, ma alla fine del Duecento cominciò a imporsi la potenza di Firenze. Questa unificò la Regione assoggettando successivamente Siena, Arezzo, Pistoia. L'unificazione fu completata dai Medici, signori di Firenze, che nel Cinquecento ottennero il titolo ducale e granducale e conquistarono Pisa. Dal Granducato di Toscana rimasero esclusi: Massa e Carrara; la repubblica, poi principato e ducato, di Lucca (annessa solo nel 1847); lo Stato dei Presidi (M. Argentario e Isola d'Elba), prima spagnolo e poi napoletano, incorporato nella Toscana nel 1801. Alla metà del Settecento ai Medici succedettero i Lorena, i quali caddero a causa dei moti rivoluzionari del 1859. L'anno dopo la Toscana proclamava, con un plebiscito, l'annessione al Regno di Sardegna, che diventava nel 1861 Regno d'Italia.
Economia. La Toscana si colloca tra le regioni maggiormente sviluppate del paese, specialmente nelle attività terziarie. Il settore agricolo sta attraversando una profonda ristrutturazione. Le coltivazioni occupano metà del territorio, i boschi un terzo. È ancora diffusa la coltura promiscua dei cereali con la vite e l'olivo.
I principali prodotti agricoli sono: il frumento, il granturco, il girasole, l'orzo, l'avena, le patate, le barbabietole, il tabacco; i cavolfiori, i fagioli, i pomodori; i fiori.
Per il vino la produzione toscana è notevole, oltre che per la quantità (vini del Chianti, Montalbano, Montecarlo, Montepulciano, vini dell'Elba).
L'industria, pur disponendo di alcuni grossi impianti (siderurgici, petrolchimici, meccanici e del vetro), si articola soprattutto su numerosi complessi di piccole e medie dimensioni e su un fiorente artigianato (industrie tessili-laniere, conciarie e delle calzature, delle confezioni e della moda, della pelle e dei mobili, dei cappelli, dell'alabastro, del marmo. Sono attive le produzioni alimentari (vino, olio) e delle acque minerali.
Il movimento turistico è intenso. La Regione possiede stazioni turistiche d'ogni tipo: città d'arte (Firenze, Siena, Pisa, Lucca, ecc.), centri balneari (Viareggio, Forte dei Marmi, Isola d'Elba, Argentario), centri montani estivi e anche invernali (Abetone), stazioni termali (Montecatini Terme, Chianciano Terme).
È in Toscana che nacquero i seguenti Grandi toscani: Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Galileo Galilei, Amerigo Vespucci, Niccolò Machiavelli, Giosuè Carducci ed altri.
A Firenze, città d'arte ricca di musei di fama mondiale, hanno luogo ogni tanto, oltre alle consuete partite di calcio del campionato nazionale, anche incontri – riservati ai rioni cittadini – del tradizionale gioco del calcio fiorentino in costume del rinascimento. Questi si svolgono in una piazza del centro e, pur avendo regole diverse dal calcio moderno, appassionano il pubblico per l'impeto degli scontri. Anche per questo suo primato, Firenze è dunque meritevole di ospitare nel quartiere di Coverciano il centro tecnico federale dei calciatori italiani, cioè… l'università del calcio.
La città di Pistoia sembra avere dato il nome alla pistola, che vi sarebbe stata inventata agli inizi del Cinquecento.
Il Campanile del Duomo di Pisa è noto, oltre che per il suo pregio artistico, anche per la sua inclinazione che gli ha valso il titolo di torre pendente. Iniziato nel 1173 e terminato alla metà del Trecento, cominciò ad inclinarsi, per un cedimento delle fondamenta, quando erano già stati costruiti tre dei suoi otto piani. Nei secoli successivi la pendenza si è accentuata, il che ha imposto (1991) la decisione di un intervento radicale, volto a stabilizzarne le fondamenta.
Il M. Argentario è un pittoresco promontorio della costa meridionale toscana, ma anticamente era un'isola, che poi i depositi alluvionali saldarono al continente. Il suo nome deriva forse da qualche antico giacimento argentifero о più probabilmente dal fatto che, ai tempi di Roma, alcuni banchieri («argentarii») vi avevano costruito le loro ville per le vacanze. Anche oggi l'Argentario è una ricercata meta turistica.
Lo scoglio della Meloria, di fronte al porto di Livorno, vide nel 1284 la vittoria della flotta genovese su quella pisana.
56. Rispondere alle seguenti domande:
1. Quali poeti e pittori hanno celebrato il paesaggio della Toscana? 2. In che cosa sta la bellezza del paesaggio toscano? 3. Perché il paesaggio toscano è armonioso? 4. È vario il territorio di questa regione? 5. Dove si innalzano le Alpi Apuane? 6. Il litorale, lungo il mare Tirreno, è montuoso? 7. Come era un tempo? 8. Con quali regioni italiane confina la Toscana? 9. In quante province è suddivisa la Toscana? 10. Quali sono le città principali? 11. La Toscana è bagnata dal Tirreno? 12. A chi deve il suo nome il Mar Tirreno? 13. Da quale popolo fu abitata la Toscana anticamente? 14. A che cosa fu dovuta la progressiva conquista romana? 15. Quando la Regione fu conquistata dai Romani? 16. Come si chiamava la VII regione romana? 17. Quando la Toscana costituì un ducato longobardo? 18. Quando si affermarono i comuni? 19. In che secolo cominciò ad imporsi la potenza di Firenze? 20. Che dinastia fiorentina completò l'unificazione della Regione? 21. Chi succedette ai Medici? 22. Perché caddero i Lorena? 23. Quando fu proclamata l'annessione della Regione al Regno di Sardegna? 24. La Toscana si colloca tra le regioni maggiormente sviluppate del paese? 25. Quali sono i principali prodotti agricoli? 26. È presente la tradizionale coltura dell'olivo? 27. È notevole la produzione del vino? 28. Conosci qualche vino toscano? 29. Su che cosa si articola l'industria regionale? 30. Cosa producono gli artigiani toscani? 31. Sono attive le produzioni alimentari? 32. Perché è intenso il movimento turistico in questa regione? 33. La Toscana possiede dei centri balneari? 34. Come si chiamano le stazioni termali toscane? 35. Chi è Amerigo Vespucci? 36. Che cos' è il calcio fiorentino? 37. Dove si trova il centro tecnico federale dei calciatori italiani? 38. Che città diede il nome alla pistola?39. Quando fu costruito il Campanile del Duomo di Pisa? 40. A che cosa deve il suo nome il M. Argentario?
57. Riassumere il testo per esteso.
Marche
58. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Marche (Capoluogo – Ancona)
Le Marche, regione dell'Italia centrale, confinano a nord con Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino, a ovest con Toscana e Umbria, a sud con Lazio e Abruzzo, si affaccia a est sul mare Adriatico.
Le province sono quattro: Ancona, Pesaro e Urbino, Macerata e Ascoli Piceno. In proporzione all'estensione del loro territorio ed al numero dei loro abitanti, le Marche ci appaiono come la regione italiana, in cui l'attività peschereccia trova il suo massimo sviluppo. Il litorale marchigiano è costellato da innumerevoli centri pescherecci. Fra i porti sono caratteristici i cosiddetti porti-canale, costituiti dal tratto finale di un fiume, opportunamente sistemato (Pesaro, Fano, Senigallia, ecc.). I porti di questo tipo non sono ampi, ma offrono un rifugio sicuro, tanto più apprezzato in quanto che la bassa costa marchigiana manca di ripari naturali. Il territorio è in prevalenza montuoso (alt. max. il m. Vettore, 2476 m). Una numerosa serie di fiumi scende verso l'Adriatico (il Metauro, l'Esino, il Potenza, ecc.). La costa, generalmente bassa, ha un andamento rettilineo, interrotto solo dalla sporgenza del M. Cònero (572 m). Quest'ultimo precipita sul mare con pareti calcaree, ricche di grotte. Il paesaggio è reso più vario dai calanchi, ossia dai piccoli solchi vallivi, privi di vegetazione, tra i quali s'innalzano creste affilate. Il litorale è orlato di spiagge sabbiose о anche ghiaiose. Il climapresenta alcune differenze tra il nord, più aspro e asciutto, e il sud, più caldo e piovoso.
Un po' di stona. Abitata anticamente dai Piceni (Piceno) e dai Galli («Ager Gallicus»), la Regione fu conquistata dai Romani nel III secolo a. C. Caduta Roma, le città di Pesaro, Fano, Senigallia ed Ancona furono governate dai Bizantini di Ravenna; il territorio meridionale dai Longobardi. Il nome attuale della Regione appare verso il Mille e deriva da quello dei feudi di frontiera («marche») di Ancona, Camerino, Fermo. Nei secoli successivi la Regione, pur essendo passata sotto la Chiesa, fu di fatto divisa tra nobili, vescovi, conventi e liberi comuni.
Nel Cinquecento, dopo la fioritura di varie signorie (come quelle dei Montefeltro a Urbino e dei Malatesta a Pesaro), il dominio papale si rafforzò e la Regione fu quindi governata da "cardinali legati". Nel 1860 la battaglia di Castelfidardo vide la vittoria delle truppe piemontesi su quelle pontificie. I successivi plebisciti sanzionarono l'unione delle Marche al Regno d'Italia.
Economia. Il settore agricolo contribuisce in misura sempre minore alla formazione del reddito. I principali prodotti sono i cereali (frumento), la barbabietola da zucchero, l'uva da vino (Verdicchio), gli ortofrutticoli e le olive.
È notevole il contributo della pesca.
L'industria è forte in settori tradizionali come quello della carta (Fabriano, Tolentino), dell'abbigliamento, calzaturiero, alimentare, del mobile. Sono attivi i settori: metalmeccanico, chimico– farmaceutico, degli elettrodomestici.
Turismo. È notevole il contributo economico del turismo balneare e d'arte (Urbino).
La città di Urbino è una città piccola, ma ricca di tesori artistici, essendo stata – dal Duecento al Seicento – sede del ducato dei Montefeltro e dei della Rovere. Folle di turisti visitano il palazzo ducale, la galleria nazionale delle Marche, la casa natale di Raffaello.
La città di Ancona è la più popolosa della Regione. Il nome di Ancona sembra derivare dall'antico vocabolo greco «ancòn», significante gomito. Ciò perché in quel tratto della costa Adriatica l'estrema propaggine del promontorio del Cònero forma una sporgenza, che protegge un buon porto.
Fra i tanti marchigiani illustri vi sono anche i musicisti di fama mondiale Gioacchino Rossini (nato a Pesaro) e Giovan Battista Pergolesi (autore dello Stabat Mater e della Serva padrona), il grande poeta Giacomo Leopardi.
Casteffidardo è nota per la produzione di fisarmoniche. Tanto tempo fa un ragazzino di Castelfidardo ebbe in dono, da un pellegrino austriaco, uno strano strumento musicale, che lui studiò pezzo per pezzo finché imparò a costruirne uno nuovo per conto suo. Si trattava della fisarmonica, la cui produzione si affermò sempre di più nel piccolo centro marchigiano, che oggi ne esporta parecchie decine di migliaia di esemplari all'anno, in Italia e all'estero.
Ad Ascoli Piceno, per la festa del patrono S. Emidio, il 14 e il 15 agosto, i cittadini indossano gli antichi costumi medievali e gareggiano nel torneo storico della Quintana.
La prima fabbrica di carta di cui si abbia notizia in Europa sorse a Fabriano, nella prima metà del Trecento. Soltanto una cinquantina di anni dopo Ulmann Strower di Norimberga venne in Italia per imparare tale fabbricazione, e tornato in Germania portò con sé Francesco e Marco de Marchia, pratici di carta.
Negli anni passati l'operazione della scartocciatura delle pannocchie di granturco costituiva una data importante e festosa nell'annata del contadino marchigiano, anche perché si facevano allegri desinari con belle fette di polentone, tagliate con il filo e immerse nel brodetto di pesce. Oggi, nelle Marche come altrove la polenta è quasi sparita, ma il brodetto di pesce costituisce una delle prelibate specialità gastronomiche della Regione.
59. Rispondere alle seguenti domande:
1. In che parte d'Italia sono situate le Marche? 2. Con quali regioni e dove confinano? 3. Dove si affaccia la Regione sul mare Adriatico? 4. È forte l'attività peschereccia? 5. Vi sono molti centri pescherecci? 6. Cosa sono i cosiddetti porti-canale? 7. Il territorio delle Marche è montuoso? 8. Come si chiamano i maggiori fiumi marchigiani? 9. Com'è la costa? 10. Quanto è alto il Monte Cònero? 11. Che cosa sono i calanchi? 12. Sono sabbiose le spiagge marchigiane? 13. È mite il clima? 14. In quante province sono divise le Marche? 15. Come si chiamano i capoluoghi di provincia? 16. Da chi furono abitate le Marche anticamente? 17. In che secolo furono conquistate dai Romani? 18. Da chi furono governate le città marchigiane dopo la caduta di Roma? 19. Da che cosa deriva il nome della Regione? 20. Quando la Regione ebbe la fioritura di varie signorie? 21. Dove governarono i Montefeltro e i Malatesta? 22. Quando ebbe luogo la battaglia di Castelfidardo? 23. In che misura è sviluppata l'agricoltura marchigiana? 24. Quali sono i principali prodotti agricoli? 25. In quali settori è forte l'industria regionale? 26. È notevole il contributo economico del turismo? 27. Quali compositori italiani nacquero nelle Marche? 28. Quali opere liriche di Rossini conosci? 29. Dove si producono le fisarmoniche? 30. Da che cosa deriva il nome di Ancona? 31. Quando i cittadini di Ascoli Piceno indossano gli antichi costumi medievali e gareggiano nel torneo storico della Quintana? 32. Dove sorse la prima fabbrica europea di carta? 33. Che cosa negli anni passati costituiva una data importante e festosa nell'annata del contadino marchigiano? 34. Che cosa rimane una delle prelibate specialità gastronomiche delle Marche?
60. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola!
61. Tradurre la ricetta e preparare questo secondo piatto:
Costoletta di castrato al carbone
Anzitutto la carne di castrato è di colore rosa ed è quello che si deve preferire. La stagione migliore è da novembre fino ad aprile. La carne deve essere inoltre ben frollata. Prendere le costolette, batterle con un mazzuolo di legno e metterle in un piatto con olio. Intanto preparare una gratella ben infuocata e con i bei carboni ardenti, metterci sopra le costolette e farle cuocere da ambo le parti. Disporle su un vassoio, aggiungere sale e pepe e condire con olio crudo. Servire con spicchi di limone.
Conosci il tuo oroscopo? Bilancia (23 settembre – 22 ottobre)
62. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Costituzionalmente indeciso, il giovane Bilancia oscilla fra parecchie formule prima di fermarsi su una scelta definitiva e decisiva.
I suoi familiari e gli amici devono aiutarlo a distinguere e a confrontare le sue molte inclinazioni, senza spingerlo né costringerlo in alcun modo, perché ciò potrebbe smorzare ulteriormente la sua volontà e il suo entusiasmo e potrebbe orientarlo su una inclinazione solo a metà soddisfacente. Procedendo per eliminazione, il giovane Bilancia deve escludere ogni attività che necessiti di un consumo troppo grande di energia fisica, perché la fatica limita il suo potere lavorativo.
Dovrebbe eliminare anche tutti quei lavori che mettono di continuo l'individuo in situazioni decisionali troppo angoscianti.
In linea di massima è bene che si diriga verso professioni che richiedono comprensione per gli altri, senso associativo, di assimilazione, di comunicazione, di scambi, dove poter equilibrare, conciliare, armonizzare, misurare, selezionare. È fatto per vivere a contatto con il mondo, e queste considerazioni generali, associate a quelle più personali, devono guidare la sua scelta.
Fra i nati nella Bilancia troviamo molti diplomatici, uomini di legge, commercianti d'arte, galleristi, stilisti, molti attori, pittori, musicisti.
Moltissimi medici, soprattutto psicoanalisti, psichiatri che possono aiutare il mondo e le persone a stare meglio.
b) Hai trovato Г anima gemella?
Care Bilance, che immaginate un mondo ideale, pieno di fiori e di musica, voi che amate romanticamente e avete la vocazione al matrimonio e alle storie stabili, durature e felici, avete bisogno di un partner (una partner) dolce ma fermo e sicuro, deciso.
Il desiderio di armonia, la capacità di adattamento, l'arte di saper appianare i contrasti, facilitano la vostra scelta. Legatevi preferibilmente con chi sappia apprezzare la vostra particolare sensibilità.
Cercate un Sagittario, un Acquario, un Gemello, un Leone.
Se volete farvi amare da un Sagittario, cercate di convincerlo che i legami non sono superati e che il matrimonio non è un'istituzione vecchia, ma invece una bella avventura a due. Parlategli di alti ideali e di lunghi viaggi, non vi resisterà a lungo, ma tenete gli occhi aperti se incontra una straniera: le sue debolezze sono internazionali.
Se invece nei tuoi sogni c'è un Acquario, prima di ogni altra cosa dovete essere simpatici ai suoi amici, perché con lui il tete– à-tete si fa in compagnia, tanto importanti sono per lui amicizia ed amici.
Siate intellettuali invece, col versatile, comunicativo, movimentato Gemello, ma se volete trattenerlo dategli l'impressione che è libero come l'aria quando è vicino a voi, fategli molti complimenti perché vuole piacere e ricordate che farà spesso la corte anche ad altri perché ama il flirt.
Ricordate che il Leone vuole brillare.
Siate sempre le persone che tutti guardano e il suo orgoglio vorrà assolutamente conquistarvi, perché per il Leone esiste sempre e soltanto il meglio.
Ottobre – in origine l'ottavo mese dell'anno. Il mese delle castagne.
63. Leggere e tradurre in russo il testo:
Gina Marzetti Noventa.Tre castagne
Lungo i fianchi di un monte c'era un grande castagno. Viveva lassù da molti anni; tanti, tanti, ne aveva degli anni!
Eppure, benché l'albero fosse vecchio, in autunno si vedevano i suoi rami carichi di ricci. Dentro quelle palline spinose, si trovavano due castagne e, delle volte, anche tre, dalla polpa farinosa e dolcissima. Quando erano mature, i montanari le andavano a raccogliere, le mettevano nei cesti e se le portavano a casa.
Un giorno tre ricci di castagna, attaccati allo stesso rametto, caddero tra l'erba alta e là rimasero nascosti, perché nessuno li scoprisse.
Disse una delle tre castagne, le quali, nel cadere, erano sgusciate dal riccio:
– Che bellezza!… Mi farò spingere dal vento nella valle: voglio vedere da vicino le case degli uomini.
Il vento esaudì il desiderio della castagna che, scivolando giù giù, andò a finire in una grande strada asfaltata.
Ma una pesante automobile, nel passare, la schiacciò.
Disse la seconda castagna:
– Per piacere, signor vento, mi porti nel ruscello che si vede scorrere laggiù?
Il vento volle accontentare anche lei.
La castagna viaggiò a lungo, galleggiando dolcemente sull'acqua e, appena giunta al mare, si sentì la castagna più felice del mondo. Ma sopraggiunse un pesce enorme, che se l'ingoiò in un sol boccone.
Chiese il vento alla castagna più piccina, che se ne stava quieta nel suo nascondiglio:
– E tu dove vuoi andare?
– Voglio rimanere qui, nella mia terra, accanto a papà albero – lei rispose.
Il vento sorrise e la lasciò in pace.
Venne l'inverno, e la piccola castagna si mise a dormire sotto la neve.
A primavera, dalla castagna spuntò un fusticino che, con il passare degli anni, si fece sempre più grosso. Così grosso che un bimbo non sarebbe riuscito ad abbracciarlo.
Poi mise fuori tanti ricci spinosi e pieni, e visse sempre felice vicino al suo papà.
Dal «Corriere dei piccoli»
64. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2008 Ottobremercoledì – s. Teresa di Gesù Bambino
2. giovedì – ss. Angeli Custodi
3. venerdì – s. Gerardo
4. sabato – s. Francesco dAssisi
5. domenica – s. Placido
6. lunedì – s. Bruno abate
7. martedì – N.S. del Rosario
8. mercoledì – s. Pelagia
9. giovedì – s. Dionigi
10. venerdì – s. Daniele
11. sabato – s. Firminio
12. domenica – s. Serafino
13. lunedì – s. Edoardo
14. martedì – s. Callisto
15. mercoledì – s. Teresa dAvila
16. giovedì – s. Edvige
17. venerdì – s. Ignazio dAntiochia
18. sabato – s. Luca evangelista
19. domenica – s. Laura
20. lunedì – s. Irene
21. martedì – s. Orsola
22. mercoledì – s. Donato
23. giovedì – s. Giovanni da C.
24. venerdì – s. Antonio M.C.
25. sabato – s. Daria
26. domenica – s. Evaristo
27. lunedì – s. Fiorenzo
28. martedì – ss. Simone e Giuda ap.
29. mercoledì – s. Massimiliano
30. giovedì – s. Germano
31. venerdì – s. Lucilla
65. Spiegare la seguente situazione:
– Se anche riuscissi a capirlo, non ci crederei comunque!
Capitolo VIII
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Beppe Fenoglio. Gli inizi del partigiano Raoul
Beppe Fenoglio [64 - Beppe Fenoglio (1922–1963), scrittore. Nella sua opera si alterna la rievocazione dell'esperienza partigiana e la descrizione della vita contadina delle Langhe (Piemonte) secondo i moduli della tradizione neorealista, da cui però Fenoglio si allontana per lo spostamento del punto divista sul singolo. Sul piano stilistico notevole espressività è raggiunta con l'innesto sulla lingua letteraria colta ora del dialetto, ora dell'inglese. Opere: I ventitré giorni della città di Alba (1952), La malora (1954), Primavera di bellezza (1959), Una questione privata (1965), Il partigiano Johnny( 1968), La paga del sabato (1969), Appunti partigiani 1944-45 (1994)]. Gli inizi del partigiano Raoul
Ripensò all'alba di quello stesso giorno, possibile che si trattasse di sole otto ore fa?
Otto ore fa sua madre girava per la cucina in sottoveste e aveva la voce rauca, come se fosse stata svegliata da una disgrazia nella notte. Lui non potè finire il latte con l'uovo sbattuto dentro e pieno di rimorso allontanò la tazza. Disse: «È una cosa giusta, mamma. La parte buona è quella dove vado io, anzi ci vado un po' tardi. Ci sono già andati tanti come me e meglio di me».
«Lo so che vai dalla parte giusta e che ce ne sono già tanti, ma…» – insomma si capiva che per sua madre lui era di altra carne e di altre ossa. Lei disse ancora: «Io dico solo che ci potresti andare al momento buono».
«Ma è sempre il momento buono, lo è stato fin dal principio. E poi capisci che se per andare tutti aspettassero il momento buono, il momento buono non verrebbe mai».
Sua madre scosse la testa: "Non è ancora il momento buono. Guarda che batosta i partigiani si sono presi dalla repubblica [65 - Si allude alla repubblica di Salò (1943-45), cioè il governo fascista creato dalle forze di occupazione tedesche nell'Italia del Nord, dopo che il 25 luglio 1943 il re Vittorio Emanuele III aveva fatto arrestare Mussolini ponendo fine al regime fascista] ad Alba. No, non è ancora il momento buono. Lo dice anche radio Londra." Raoul s'era alzato da tavola ed era andato alla porta a passi incerti. Di li guardò sua madre: mai l'aveva vista tanto svestita e spettinata, mai lei aveva sentita quella voce dura, da uomo; disse: "Ti piacerebbe
che poi mi dessero del vigliacco". Lei gli rispose forte: "Nessuno potrebbe darti del vigliacco se tu dicessi che non hai voluto dare il crepacuore a tua madre. E poi c'è la legge che parla per te. Nemmeno l'esercito del re prendeva i figli unici alle madri vedove [66 - Una legge tuttora in vigore esenta dal servizio militare i figli unici di madre vedova]."
Uscì sull'aia e sua madre dietro. Si voltò a dire che rientrasse, che non era abbastanza vestita per stare all'aria alle cinque di mattina. Lei non gli badò, gli disse: «Tu non sei buono a fare quel mestiere, non ne sai niente, hai mai fatto il soldato.»
«Sono buono, stai tranquilla, mi difenderò.»
Lei si mise a guardare in alto. «C'è un brutto cielo, mi mette dei presentimenti. Se devi partire, parti una mattina che il cielo si presenti un po' bello. Può già essere domani mattina.»
Poi, come lo vide incamminarsi al cancello, gli domandò con un grido: «Da che parte vai?»
«Vado a Castino, voglio arruolarmi sotto il famoso Marco. Vedi, sarò appena a quindici chilometri da casa. Fa conto che sia in vacanza dalla nonna.»
Quando passò il cancello lei gli gridò: «Sergio, per carità, non volere fare sempre il primo. Non fare il valoroso!»
Lui si voltò e le disse: «Ciao, mamma. Ho un debito di sessanta lire al caffè della stazione. Fa' il piacere, pagamelo.»
Se con gli altri sapesse essere duro, quasi crudele come lo era con quelli che gli volevano bene, non si sentirebbe ora tanto indifeso agli sguardi e alle parole dei partigiani. Se fosse stato inflessibile con gli altri come con sua madre, sarebbe stato tutto più semplice.
Al campanile di Castino batterono le ore, e quei sei tocchi, pur tristi, lo confortarono, gli suonarono come un saggio, amichevole consiglio di togliersi da quella solitudine. Risalì rapidamente il pendio e una volta sulla collina, fu lieto di vedere illuminata la finestra a pianterreno della casa dove era la mamma.
A cena nessuno dei compagni, nemmeno Marco gli chiese dove fosse stato о che cosa avesse fatto durante l'intero pomeriggio.
Dal libro «I ventitré giorni della città di Alba»
VOCABOLARIO
raucoaggхриплый
disgraziasfнесчастье
rimorsosmугрызение совести
batostasfудар, потрясение, беда
vigliaccosmтрус aiasfгумно
badarevi,a qd/qc; a fare qc(uso famil.:ai bambini, alla casa) заботиться (о ком/чём-л.), ухаживать; принять во внимание, прислушаться
mestieresmпрофессия
presentimentosmпредчувствие
cancellosmкалитка, решетка
arruolarsivrпоступить на военную службу
valorosoaggмужественный, храбрый
debitosmдолг
indifesoaggбеззащитный
inflessibileaggнепреклонный, несгибаемый
campanilesm колокольня
saggioagg мудрый
pendiosm склон
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione all'uso delle espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. Credo che si siano arruolati volontari per lottare contro la guerra. 2. Aveva un carattere tanto inflessibile da non tollerare compromessi. 3. Con la vita dispendiosa che conduce è logico che si trovi in un mare di debiti. 4. Non fumare troppo, se non vuoi che ti venga la voce rauca. 5. Se ognuno badasse agli affarismi, tutto sarebbe più semplice. 6. Bisogna saper fare bene il proprio mestiere, qualunque esso sia. 7. Raoul non volle ascoltare i saggi consigli di sua madre. 8. La madre uscì sull'aia per dare da mangiare agli animali. 9. Il campanile romanico della vecchia chiesa era rivestito di maioliche. 10. Non sapeva che scendendo ilpendio, sarebbe arrivato alla strada provinciale. 11. Lo sguardo inflessibile del padre gli fece capire che non avrebbe ottenuto il sospirato permesso. 12. Era in preda ai rimorsi per essersi comportato da vigliacco. 13. Lasciarono il cancello aperto per permettere a tutti di entrare liberamente. 14.1 partigiani caddero da valorosi per difendere la città. 15. Ho il presentimento che questa storia andrà a finire male. 16. Quando i partigiani si ritirarono sulle montagne, il paese rimase indifeso, alla mercé del nemico. 17. Il Milan quest'anno non ha fatto altro che prendere una batosta dietro Г altra. 18. Bada a quello che fai: potresti pentirtene. 19. Lui bada solo a divertirsi e non si preoccupa di quello che potrà succedergli nel futuro. 20. La famiglia di Raoul era perseguitata dalle disgrazie.
2. Sostituire ai puntini gli articoli о le preposizioni semplici о articolate
convenienti:
1. Ripensò… alba… quello stesso giorno, quando sua madre girava… cucina… sottoveste e aveva la voce rauca. 2. Raoul non riuscì a finire… latte… uovo sbattuto dentro e pieno… rimorso allontanò… tazza. Si alzò… tavola ed andò… porta… passi incerti. 3. Nessuno potrebbe darti… vigliacco, se tu dicessi che non hai voluto fare… crepacuore… tua madre. 4. Lei si mise a guardare… alto. – C'è… brutto cielo, mi mette… presentimenti. 5…. madre gli domandò… grido… che parte avesse intenzione… andare. 6. Voglio arruolarmi sotto… famoso Marco, sarò appena… 15 chilometri… casa. Fa' conto che sia… vacanza… nonna. 7. Ho… debito… 60 lire… caffè… stazione: fammi… piacere… pagarlo. 8…. campanile batterono… ore: gli sembravano come… consiglio… togliersi… quella solitudine. 9. Risalì… pendio e… volta… collina, lo rallegrò… vista… finestra illuminata… pianterreno… casa dove erano… aspettarlo… compagni. 10…. cena… partigiani gli chiesero dove era stato… intero pomeriggio.
3. Individuare nel testo le proposizioni soggettive, oggettive e i periodi ipotetici.
4. Mettere i verbi tra parentesi al modo e tempo opportuni:
1. Se non (svegliarsi) così presto, non (aver) l'aria così stanca. 2. Raoul (mangiare) di buon appetito, se no (essere) così agitato. 3. Sela gente per agire (aspettare) il momento buono, questo non (venire) mai. 4. Se Raoul non (partire), (sentirsi) un vigliacco. 5. Lui non credeva che (passare) solo otto ore dalla partenza. 6. Da quelle parole si capiva quanto sua madre (preoccuparsi) per lui. 7. La madre temeva che il figlio (potere) essere ucciso dai tedeschi. 8. Raoul non voleva che lo (considerare) un codardo. 9. Se tu (dire) la verità, tutti ti (credere). 10. Se Raoul non (arruolarsi) sua madre (essere) contenta. 11. La madre era convinta che (doversi) tener conto dei presentimenti. 12. Se (essere) meno inflessibile, non (avere) rimorsi. 13. È comprensibile che la madre non lo (volere) fare partire. 14. Se (pagare) il debito, (sentirsi) più tranquillo. 15. Se (partire) la madre (morire) di dolore.
5. Formare delle frasi unendo alle paroledebito, disgrazia, mestiereuno dei
verbi sottoelencati:
capitare, contrarre, esercitare, estinguere, insegnare, pagare, praticare, riscuotere, saldare, succedere.
6. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Если с ним случится несчастье, то меня всю жизнь будут мучить угрызения совести: не надо было отпускать его туда одного. 2. Весь день у него было предчувствие, что что-то должно случиться, так и получилось. 3. Это был несгибаемый борец за лучшие идеалы человечества. 4. В этой ситуации нужен мудрый совет, иначе можно испортить все дело. 5. У нее был очень беззащитный вид, в тот момент ее было очень жаль. 6. На склоне паслись стада овец. 7. У него очень болело горло, голос его было невозможно узнать, таким он стал хриплым. 8. Оставалось оплатить еще один долг. 9. Это знаменитая колокольня, построенная великим Джотто. 10. Его никто не мог назвать трусом, это был храбрый боец. 11. На военную службу он поступил, когда ему было 18 лет. 12. У калитки собрались все односельчане. 13. Это несомненно было большим ударом для всей семьи. 14. Он с трудом взобрался по склону. 15. Ты должен уважать свое ремесло и делать все как следует. 16. В любом деле нужна непреклонная воля. 17. У него был твердый характер его отца. 18. По его неумолимому взгляду мы все поняли. 19. Это был настоящий мудрец, к его советам все прислушивались. 20. Он только и думает о развлечениях. 21. Его ничто не заботит, кроме его собственных проблем. 22. Позаботьтесь, пожалуйста, о детях, пока я буду в командировке! 23. Ты тоже весьма озабочен тем, что происходит. 24. Занимайся своими делами, а в чужие не лезь!
ANNOTAZIONI LESSICALI
dare del (seguito da un appellativo) = rivolgersi a qd con tale appellativo:dare del vigliacco, dare dello sciocco a qd, dare del tu, dare del lei a qd
dare la mano stringere la mano
dare una mano aiutare
dare il buongiorno, la buonanotte augurare il buon giorno, buona notte
dare il benvenuto augurare il benvenuto, accogliere
dare il via a qc iniziare
dare carta bianca a qd dare piena libertà d'azione a qd
dare fondo a qc consumare, spendere interamente qc
dare peso, importanza a qc attribuire peso, importanza
dare noia (fastidio) a qd provocare noia о fastidio, infastidire
dare addosso infierire contro qd
dare a bere (ad intendere) qc a qd far credere, ingannare
dare alla luce partorire (anchefìg.)
dare alla testa stordire (detto di vino, profumo, ecc.)
dare ai (sui) nervi irritare
dare nell'occhio farsi notare
dare per certo, per sicuro affermare, assicurare
dare qd per morto (spacciato, disperso) credere che qd sia morto (spacciato, ecc.)
dare sul (rosso, verde, ecc.) tendere al (rosso, verde, ecc.)
dare su +sostantivoguardare, affacciarsi
dare di volta il cervello (a qd) impazzire darle tutte vinte (a qd) credere, soddisfare ogni desiderio
Dare a Cesare quel che è di Cesare.
dare a ciascuno il dovuto
darsi delle arie avere un atteggiamento di superiorità
darsi pace mettersi tranquillo, mettersi l'anima in pace
darsi pensiero preoccuparsi
darsi per vinto riconoscersi sconfitto
darsi (per) malato riconoscersi malato
darsi da fare affannarsi per ottenere qc
darsi allo studio, al commercio dedicarsi allo studio, al commercio
darsi alla pazza gioia
far baldoria
darsi alla macchia
fuggire nascondendosi
darsi la zappa sui piedi nuocere a se stesso
darsela a gambe fuggire, scappare
si dà il caso che… accade che…
7. Tradurre le locuzioni con i verbidareedarsiriportate sopra.
8. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione alle parole in corsivo:1. Senza dare nell'occhio abbandonò la riunione. 2. Si dà il caso che lui sia in tutto incompetente sulla questione che ci interessa. 3. Il ladro, sorpreso dai poliziotti, riuscì a darsela a gambe. 4. Non ti accorgi che ti stai dando la zappa sui piedi con le tue stesse argomentazioni. 5. Credo che tu non debba dare peso alle chiacchiere di Giovanna, sai bene che parla senza riflettere. 6. Mi sono impegnato a dare una mano al mio amico che deve consegnare una traduzione per domani. 7. Mi hanno dato per certo che quest'anno la commissione d'esame sarà severissima. 8. Diede fondo a tutti i suoi risparmi per comprare la macchina. 9. Bada che nessuno ti vorrà più vedere se continuerai a darti tutte queste arie. 10. Appena si seppe del suo arrivo, tutti i suoi amici si radunarono per dirle il benvenuto, dando così il via ai festeggiamenti. 11. Mi dà noia il tuo modo di fare, cerca di correggerti. 12. Tutti gli davano addosso perché giudicavano estremamente scorretto il suo comportamento. 13. Vista la gravità della malattia, i medici lo avevano già dato per spacciato, invece si riprese perfettamente. 14. Mi dava sui nervi la sua allegria fuori posto. 15. Le finestre del mio appartamento danno sul parco. 16. Se tu mi dessi carta bianca io riuscirei a risolvere il problema. 17. Tutti pensavano che si sarebbe dato per vinto dopo il responso negativo, invece continuò a lottare fino alla fine. 18. Non riusciva a darsi pace per non essere stato ammesso all'università. 19. Quando ricevette la notizia della morte del figlio ne rimase così sconvolta che le diede di volta il cervello. 20. Finiti gli esami ci daremo alla pazza gioia per una settimana. 21. Per sfuggire ai rastrellamenti i partigiani si diedero alla macchia. 22. Non darti pensiero per noi, bada piuttosto agli affari tuoi. 23. Fu costretta a darsi malata, per rimanere in casa a badare ai figli. 24. Abbandonò gli studi e si diede al commercio. 25. Il marito gliele dava tutte vinte e non badava a spese pur di farla felice. 26. I colori che danno sul rosso non ti stanno bene, dovresti indossare solo abiti chiari. 27. Bada a non esagerare, lo sai che il vino ti dà alla testa. 28. Nessuno si aspettava che desse alla luce due gemelli. 29. Gli avevano dato ad intendere che la situazione non fosse troppo grave. 30. Si dava da fare dalla mattina alla sera per cercare lavoro, ma non riusciva a trovarlo. 31. Nel darle la mano le sorrise e le chiese se potevano rivedersi. 32. Non si dava pace al pensiero che avrebbe dovuto rinunciare alle ferie. 33. Il bambino voleva che il padre tutte le sere, prima di dargli la buonanotte, gli leggesse una fiaba. 34. Non permetto che i miei dipendenti mi diano del tu. 35. Non sopporto che mi si dia dell'incapace perché so che non è vero. 36. Ci ha già dato a bere tante cose, ma questa volta chi gli crede più.
9. Nellefrasi dell'esercizio precedente sostituire i sinonimi più adatti alle locuzioni
con i verbidareedarsi.
10. Alle parole in corsivo sostituire una locuzione in cui compaia il verbodare:
1. Il sindaco di Milano ha iniziato le celebrazioni per il centenario della morte di Garibaldi. 2. Ai festival internazionali gli attori più giovani e meno noti cercano in tutti i modi di farsi notare. 3. Gli avevano assicurato che lo sciopero sarebbe stato sospeso. 4. Alla fine della seconda guerra mondiale molti soldati creduti morti ritornarono alle proprie case. 5. Mi dispiace che nessuno di voi possa restare ad aiutarmi a mettere in ordine la casa. 6. È naturale che siano fuggiti alla vista del pericolo. 7. Non sai quanto mi infastidiscano le tue lamentele. 8. Credi che le sue finestre guardino sul cortile. 9. Non riesco a non preoccuparmi per la sua salute. 10. Mario è così testardo che non vuole mai riconoscersi sconfitto. 11. Per prolungare le vacanze presentò un certificato medico e fece credere di esser malato. 12. Si affannava per ottenere un nuovo impegno, ma non riusciva a trovare niente che lo soddisfacesse. 13. Sembrava che fosse impazzita dalla felicità. 14. Aveva fatto credere a tutti i suoi amici di aver trovato il lavoro. 15. Non ci credevamo che la vodka ci avrebbe storditi così in fretta. 16. Non credo che esista una persona al mondo che abbia il potere di irritarmi altrettanto. 17. Fai quello che vuoi, hai piena libertà d'azione, quello che mi interessa sono i risultati. 18. Ha speso tutti i soldi lasciatigli in eredità dal padre, e ora si trova in cattive acque. 19. Non riesco a mettermi l'anima in pace per il fatto di non essere stato promosso. 20. Tutti infierivano contro di lui perché giudicavano il suo comportamento molto scorretto. 21. Non permette ai suoi studenti di chiamarlo per nome.
11. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
12. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Вскоре было отмечено, что он не очень-то разбирается в технике. 2. Ее яркий наряд сразу же бросился мне в глаза, как только она появилась. 3. Почему ты обращаешься на «ты» к этому пожилому человеку? 4. После случившегося с ней несчастья она просто обезумела. 5. Он был так расстроен, что не находил себе места. 6. После окончания этой сложной и изнурительной работы мы вполне имеем право от души повеселиться. 7. Родители во всем ему потакали, ни в чем ему не отказывали. 8. Зеленые тона ей совсем не идут. 9. Вскоре она родила девочку, как все и ожидали. 10. Врачи считали его уже безнадежным, но его сила воли помогла ему преодолеть тяжелую болезнь. 11. Все поспешили поздравить его с приездом. 12. Куда выходят окна этой комнаты? – Кажется, во двор. 13. Он опаздывал на свидание и решил незаметно покинуть зал. 14. К сожалению, преступнику удалось скрыться. 15. Ты сам рубишь сук, на котором сидишь, этими своими рассуждениями. 16. Не придавай большого значения их словам, они это сказали, не подумав. 17. Нас заверили, что на этот раз концерт обязательно состоится. 18. Мы вложили все наши сбережения в эту поездку. 19. Он зазнайка, слишком много о себе воображает, поэтому его никто не любит. 20. Его монотонная речь действует мне на нервы. 21. Многие молодые патриоты этой деревушки ушли в горы сражаться с врагом. 22. Она сказалась больной и не вышла к обеду. 23. Если ты дашь мне все полномочия, я постараюсь уладить твои проблемы. 24. Вино ударило ему в голову, и чего он только ни наговорил, а потом было уже поздно раскаиваться. 25. Ты несправедливо назвал его трусом, он просто не хотел ввязываться в эту сомнительную историю. 26. Все набросились на него, так как были возмущены его словами в адрес одного из отсутствующих товарищей. 27. Своей короткой приветственной речью мэр города открыл праздник. 28. Не беспокойся! Все постепенно уладится. 29. Он очень много прилагает усилий, чтобы работа была сделана в срок и хорошо. 30. Он нам столько всего насочинял (навешал лапши), что потом и сам был не рад.
# disgrazia ^несчастье, беда
esser perseguitato dalla disgrazia быть преследуемым несчастьем
cadere in disgrazia попасть в беду
che disgrazia какое несчастье
esser nato disgraziato родиться невезучим
povero disgraziato горемыка, бедолага
# mestieresm ремесло, дело
essere del mestiere быть знатоком своего дела
conoscere il proprio mestiere хорошо знать своё ремесло, дело
rubare il mestiere заниматься не своим делом
mestierante ремесленник (тж. презр.), мастеровой
esser carico di debiti иметь много долгов
# debito smдолг
sentirsi in debito чувствовать себя в долгу
debito d'onore долг чести
ogni promessa è debito дав слово – держись!
13. Imparare le annotazioni lessicali riportate sopra e fame delle frasi (minimo 20).
14. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Мне жаль, что он родился таким невезучим. 2. По профессии он был художником. 3. Уж лучше ничего не делать, чем заниматься не своим делом. 4. Если бы у нас не было столько проблем после летнего отпуска, мы поехали бы зимой в горы. 5. Ты должен извиниться перед ними: это долг чести. 6. Отец часто повторял детям: «Дав слово – держись!». 7. Какое несчастье! Снова землетрясение в Италии! 8. К концу жизни этот горемыка совсем потерял голову: никак не мог забыть своей тяжелой потери. 9. Всю жизнь они чувствовали себя в долгу перед человеком, спасшим им жизнь. 10. Он исправит тебе компьютер. Ведь он мастер своего дела! 11. Не дай тебе бог попасть в беду! 12. Мы не хотим, чтобы тебя по твоей же вине преследовали несчастья.
15. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche trovando
l'equivalente in russo.
1. Spada di Damocle —>…
un pericolo sempre presente
2. Essere in gamba…
essere una persona di valore
3. Vederci chiaro —>…
capire come stanno effettivamente le cose
4. Vendere cara la pelle —»…
non arrendersi
5. Avere fegato – >…
essere coraggiosi
6. Decidere su due piedi…
decidere subito
7. Dissotterrare l'ascia di guerra…
aprire le ostilità
8. Fìare la gavetta —»…
fare esperienza
9. Tempo da cani…
brutto tempo
10. Toccare ferro – »…
fare degli scongiuri
11. Mettere il dito nella piaga —>…
affrontare un argomento spiacevole, delicato
12. Lotta senza quartiere —»…
lotta molto dura, senza esclusione di colpi
13. Pesare le parole – >…
pensare bene a ciò che si dice
14. Flarecilecca —>…
non riuscire a fare qualcosa
15. Camminare sul filo del rasoio (o sul filo di lama)…
trovarsi in una situazione pericolosa
16. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
17. Sostituire ai puntini il termine о l'espressione conveniente:
darsela a gambe, debito, batosta, mestiere, dare nell'occhio, dar fondo, dare il via, badare, darsi la zappa sui piedi, dare sui nervi, dare una mano, dare del lei, essere del mestiere, nato disgraziato, valutare, darsi al commercio, dare carta bianca, sentirsi in debito, dare del cretino, dare il benvenuto, cadere in disgrazia
1. Non puoi continuare a fare nulla, devi imparare un… 2. Questa sera voglio uscire, sono stufa di stare sempre in casa a… ai bambini. 3. È carico di… eppure continua a non dare peso alla cosa. 4. Non ti rendi conto che con una risposta del genere ti… da solo. 5. I fascisti, attaccati di sorpresa dai partigiani, subirono una terribile… e furono costretti a…. 6. Sei sempre così premuroso con me io… sempre nei tuoi confronti. 7. La polizia… ogni indizio prima di arrestare il colpevole. 8. Senza… uscì in punta di piedi dalla sala. 9. Si… e arricchì rapidamente perché sapeva… ai propri affari. 10. Mi… il suo continuo parlare a vuoto. 11. Non ce la faccio a finire il lavoro da solo; vorrei che qualcuno mi… . 12. Non mipiacciono i rapporti troppo confidenziali con gli studenti, esigo che mi… 13. Non si può… a qualcuno senza nessun motivo. 14. Dante… presso il nuovo governo fiorentino e fu condannato all'esilio. 15. Vorrei che veniste anche voi a… ai nuovi arrivati. 16. Il direttore di gara fece il segnale e… alla corsa. 17. È una persona incapace di risparmiare: ha sempre… a tutti i suoi guadagni. 18. Non gliene va mai bene una: è… 19. Siamo liberi di prendere la decisione che riteniamo più opportuna: ci…. 20. Per capire come funziona quel calcolatore elettronico bisogna….
18. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
19. Completare i periodi che seguono sostituendo ai puntini secondo il caso, una
locuzione conveniente о una proposizione: una soggettiva о un'oggettiva:
1. Nella vita bisogna innanzi tutto… 2… che ai loro tempi si viveva molto peggio. 3. Il padre aveva promesso al figlio… se fosse stato promosso. 4… che tu arrivi con la massima puntualità. 5. Se le cose stanno così, mi sembra opportuno che…. 6… come fossero riusciti a portare a termine quella difficile impresa. 7…., che quando uno ha fatto quello che doveva fare. 8. Allora tutto era diverso e nessuno poteva prevedere…. 9. Tu forse non lo immaginavi, ma a tutti noi è dispiaciuto molto che…. 10. La decisione è stata presa in gran segreto e nessuno di noi sa…. 11. Il direttore ci ha tenuto un lungo discorso e ci ha fatto capire… 12… uscire con questo tempaccio. 13. A voi non deve interessare… 14… che l'uomo non vive di solo pane. 15. Mi dispiace proprio… 16. Dato che il grosso del lavoro è ormai stato fatto, e probabile… 17… di aver fatto male ad agire in quel modo. 18. Sui giornali, alla radio, alla televisione si continua a ripetere… 19. Costretto dalle prove schiaccianti, l'imputato ha confessato…. 20. Se continua a piovere ancora a lungo in questo modo, temo proprio….
20. Trascrivere le frasi che seguono trasformando le parole in corsivo in
proposizioni soggettive о oggettive di significato equivalente:
1. Non vedo la convenienza dall'accettazione di una simile proposta. 2. È nota a tutti la clamorosa vittoria di Scipione Africano a Zama contro Annibale. 3. Molti affermano l'esistenza di forme di vita sul pianeta Marte. 4. Data l'importanza delle cose, è necessaria una decisione urgente. 5. Dopo tutto quello che ti ho detto, dovresti finalmente aver compreso l'utilità della partecipazione a questo ciclo di conferenza. 6. Quello che faccio ora è un lavoro piuttosto noioso, ma almeno mi offre il vantaggio della vicinanza con casa mia. 7. L'imputato è stato assolto per insufficienza di prove, ma in molti rimane ancora il dubbio della sua colpevolezza. 8. Mi pare proprio incomprensibile il suo comportamento così egoistico. 9. Mi aveva promesso un invito nella sua casa al mare, ma poi non mi ha fatto sapere più nulla. 10. Quando parlo di cose importanti come queste pretendo la vostra attenzione.
21. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
22. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Мои предчувствия меня редко обманывают. 2. Он заметно постарел, после многих лет курения голос у него стал хриплым, но он прекрасно знал свое ремесло и продолжал успешно работать. 3. Он занимается не своим делом: это не художник, а ремесленник. 4. Он постоянно чувствовал себя в долгу перед своей матерью, которая столько сделала для него. 5. Это объявление мне сразу же бросилось в глаза, как только я вошел в здание. 6. Его непоколебимая воля вызывала всеобщее восхищение. 7. Помоги нам! Одни мы не справимся с этой работой. 8. Она протянула мне руку и улыбнулась. 9. Мы пока еще на «Вы», так как недавно знакомы. 10. Она впервые обратилась к нему на «ты» в тот самый вечер. 11. Не следовало называть его глупцом, это было бестактно с твоей стороны. 12. Мы приняли лежавшего человека за пьяного, но подойдя поближе, поняли, что у него плохо с сердцем. 13. Я никак не могу успокоиться, так потрясло меня это известие. 14. Его считали без вести пропавшим, но вскоре от него пришло долгожданное письмо. 15. Никто не сдался, все решили продолжать борьбу до конца. 16. Он сам срубил сук, на котором сидел. 17. Она большая воображала, думает, что у нее талант, а мне совсем не нравится, как она поет.
b) 1. Со временем и он наберется опыта. 2. Разговаривая с матерью, он взвешивал каждое слово. 3. Этот фильм разбередил ей душу. 4. Пришло время взяться за оружие. 5. Мы так просто не сдадимся. 6. Опасность, как Дамоклов меч, еще нависала над ними. 7. Это была беспощадная борьба. 8. Это отличный парень, он многого добьется в этой жизни. 9. Мне тут все ясно. 10. Этот юноша настоящий смельчак! 11. Он тут же принял решение ехать на фронт. 12. Какая мерзкая погода! 13. Его план дал осечку. 14. Давайте на всякий случай постучим по дереву! 15. Осторожно! Ты ходишь по лезвию бритвы.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
23. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
24. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
25. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi era Beppe Fenoglio?
2. Quali sono le sue opere più importanti?
3. A quale periodo storico si riferiscono?
4. Chi è il protagonista del racconto?
5. Perché decide di fare il partigiano?
6. Perché la madre non vorrebbe che partisse?
7. Con quali argomentazioni cerca di convincerlo a non partire?
8. Chi è Marco?
9. Quali sono le ultimi raccomandazioni della madre?
10. Cosa le risponde Raoul?
26. Riassumere il testo in breve.
27. Riscrivere il racconto, trasformando i dialoghi in discorso indiretto.
28. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V (un'affermazione vera) о sulla lettera F (un'affermazione falsa):


29. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.
30. Riassumere il brano per esteso.
Mario Rigoni Stern. Il sergente nella neve
LETTURA SUPPLEMENTARE
31. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Mario Rigoni Stern. Il sergente nella neve [67 - I ricordi della drammatica ritirata di Russia (qui se ne riportano con riduzioni alcuni episodi), scritti in un lager tedesco dall'alpino Rigoni Stern nell'inverno del 1944, pubblicati da Einaudi nel 1953 sotto il titolo Il sergente nella neve e da allora long-seller per il candore e la forza con cui viene rappresentata la lotta dell'uomo per conservare la propria umanitàUn sogno di pace rivisitato nel 1973, quasi trent'anni dopo, in Ritorno sul Don, un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo, senza rancori e senza voglia di rivalse, come atto d'amore e di rappacificazione con gli uomini e con la storiaMario Rigoni Stern (Asiago 1921), oltre ai due libri citati sopra, ha continuato a scrivere sulla guerra, la flora, la fauna e l'umanità della sua terra. Sempre presso la casa editrice italiana Einaudi sono usciti: Il bosco degli urogalli; Quota Albania; Storia di Tonle; Uomini, boschi e api; L'anno della vittoria; Amore di confine; Arboreto selvatico; Il libro degli animali; La stagione di Giacomo; Sentieri sotto la neve; Inverni lontani; Tra due guerre]
Ho ancora nel naso l'odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchia e sin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli sternuti e i colpi di tosse delle vedette russe, il suono delle erbe secche battute dal vento sulle rive del Don. Ho ancora negli occhi il quadrato di Cassiopea che mi stava sopra la testa tutte le notti e i pali disostegno del bunker che mi stavano sopra la testa di giorno. E quando ci ripenso provo il terrore di quella mattina di gennaio quando la Katiuscia, per la prima volta, ci scaraventò le sue settantadue bombarde…
Durante l'attacco, quando i russi erano giunti sotto i nostri reticolati, avevo gettato quasi una cassa di bombe a mano. Ma poche scoppiavano; sprofondavano nella neve senza rumore. Allora pensai che forse sarebbero scoppiate levando tutte e due le sicurezze prima di lanciarle e feci così sebbene fosse pericoloso.
Ritornò il silenzio. Tra noi e Cenci si sentiva qualche breve raffica di mitra.
Sul fiume gelato vi erano dei feriti che si trascinavano gemendo. Sentivamo uno che rantolava e chiamava: – Marna! Marna!
Dalla voce sembrava un ragazzo. Si muoveva un poco sulla neve e piangeva.
– Proprio come uno di noi, – disse un alpino: – chiama mamma.
La luna correva fra le nubi; non c'erano più le cose, non c'erano
più gli uomini, ma solo il lamento degli uomini.
– Marna! Marna! – chiamava il ragazzo sul fiume e si trascinava lentamente, sempre più lentamente, sulla neve.
Ma i russi ricominciano a uscire dal bosco di roveri. Salgono sulla scarpata e ridiscendono giù sul fiume. Son più guardinghi di prima; non gridano, sembrano timidi. Riprendiamo a sparare. Solo che questa volta non vengono per ammazzarci: vogliono solo raccogliere i feriti rimasti sul fiume. Non sparo più, allora. Grido: – Non sparate! Raccolgono i feriti; non sparate!
Si stupirono i russi a non sentire più le pallottole che li cercavano: si fermarono increduli, si alzarono in piedi, si guardarono attorno. Gridai: – Non sparate! – Raccolsero in fretta i loro compagni e li caricarono sulle slitte. Correvano curvi, ogni tanto si alzavano e guardavano verso di noi. Li portarono sino alla scarpata e li trascinarono su nelle loro trincee. Sul fiume gelato la neve era tutta calpestata. Portarono via anche i morti, tranne quelli ch'erano sotto i nostri reticolati.
Ora tutto era finalmente finito. Finito? Chizzarri venne di corsa verso di me.
– Vieni, vieni presto dal mio tenente, – diceva. – Sta male, ti vuole, vieni.
Correva nella trincea davanti a me e lo sentivo singhiozzare.
– Cos'è? Ferito? – gridavo.
– No, corri – diceva Chizzarri.
Entrammo nella tana della squadra di Pintossi e il tenente Moscioni stava disteso su un pagliericcio. Al chiarore del lume ad olio lo vedevo pallido e rigido; stringeva i denti. Indossava il camice bianco sopra la divisa. Mi inginocchiai al suo fianco, gli presi una mano e strinsi forte. Aprì gli occhi:
– Sto male, Rigoni, – disse. Parlava piano, in un soffio. Gli feci bere un po' di cognac che aveva Chizzarri. Nella tana tre alpini silenziosi guardavano stringendo tra le mani la canna del fucile.
– Non sono capace di rimettermi in piedi, – riprese. – Prendi il comando del caposaldo, sta' attento che quando la luna va sotto le nubi i russi passano il fiume.
Erano in gamba gli esploratori, tutti dello stesso paese, Collio Valtrompia, e tutti parenti fra di loro, о per lo meno uno faceva l'amore con la sorella dell'altro. Avevano una parlata tutta particolare e gridavano sempre. A quel modo scesero incontro ai russi. E allora, nella notte fredda, dopo una raffica di mitra russo sentimmo Buogo che chiamava:
– Cenci! Cenci! Tenente Cenci! – E Cenci, dal suo caposaldo, gridare:
– Buogo! Di', Buogo! come si chiama la tua fidanzata? – E ripeteva: – Come si chiama la tua fidanzata?
Buogo disse un nome. Mi misi a ridere assieme agli alpini che erano con me. Il nome di una donna, di una fidanzata, il nome italiano di una ragazza gridato così nella notte mentre sparavano i mitra russi e i moschetti italiani! – Di', Buogo, come si chiama la tua fidanzata? Buogo! Buogo! come si chiama? – E gli alpini ridevano. Diavolo! Chissà che bella ragazza era, e morbida, ed elegante. Altro non poteva essere la fidanzata di un tenente, e così pareva anche dal nome. Immaginavo i due tenenti a farsi le confidenze nella tana guardando le fotografie. Ma un nome gridato così nella notte! Avevo capito perché Cenci voleva sapere il nome della ragazza. E tutti quelli che avevano sentito ridevano. Anche i russi di certo dovevano averlo capito. Diavolo! Piantiamo qui tutto, ci sono tante belle ragazze e vino buono, no, Baroni? Loro hanno le Katiusce e le Maruske e la vodka e campi di girasole; e noi le Marie e le Terese, vino e boschid'abeti. Ridevo, ma gli angoli della bocca mi facevano male e impugnavo il mitragliatore.
Un cavaliere tedesco passa a galoppo per il paese gridando: – Ruski panzer! Ruski panzer! – Il rumore dei motori gli è dietro. Sento anche lo sferragliare dei cingoli. Impallidisco, vorrei farmi piccolo in modo da potermi cacciare in un buco da topo. Mi metto dietro a uno steccato e attraverso le fessure vedo i carri armati che passano a meno di un metro di distanza. Trattengo il fiato. Su ogni carro vi sono dei soldati russi con armi automatiche in pugno. E la prima volta che ne vedo in combattimento così da vicino. Sono giovani e non hanno la faccia cattiva, ma solo seria e pallida, e compunta, guardinga. Indossano pantaloni e giubboni imbottiti. In testa hanno il solito berrettone a punta con la stella rossa. Avrei dovuto sparare? I carri erano tre, passarono l'uno dopo l'altro rasente allo steccato, spararono qualche raffica così a caso e scomparvero.
Ogni tanto qualcuno cadeva sulla neve e si rialzava a fatica. Si levò il vento. Dapprima quasi insensibile, poi forte sino a diventare tormenta.
Veniva libero, immenso, dalla steppa senza limiti. Nel buio freddo trovava noi, povere piccole cose sperdute nella guerra, ci scuoteva, ci faceva barcollare. Bisognava tenere forte la coperta che ci riparava la testa e le spalle. Ma la neve entrava da sotto e pungeva il viso, il collo, i polsi come aghi di pino. Si camminava uno dietro l'altro con la testa bassa. Sotto la coperta e sotto il camice bianco si sudava ma bastava fermarsi un attimo per tremare dal freddo. Ed era molto freddo. Lo zaino pieno di munizioni a ogni passo aumentava il peso; pareva, da un momento all'altro, di dover schiantare come un abete giovane carico di neve. «Ora mi butto sulla neve e non mi alzo più, è finita. Ancora cento passi e poi butto via le munizioni. Ma non finisce mai questa notte e questa tormenta?» Ma si camminava. Un passo dietro l'altro, un passo dietro l'altro. Pareva di dover sprofondare con la faccia dentro la neve e soffocare con due coltelli piantati sotto le ascelle. Ma quando finisce? Alpi, Albania, Russia. Quanti chilometri? Quanta neve? Quanto sonno? Quanta sete? È stato sempre così? Sarà sempre così? Ma esiste il verde? Chiudevo gli occhi ma camminavo. Un passo. Ancora un passo.
Il capitano in testa alla compagnia perse il collegamento con gli altri reparti. Eravamo fuori dalla strada giusta.Abbandonato sulla neve, a ridosso d'una scarpata al lato della pista, stava un portaordini del comando di compagnia. Si era lasciato andare sulla neve e ci guardava passare. Non ci disse nulla. Era desolato, e noi come lui. Molto tempo dopo, in Italia (e c'era il sole, il lago, alberi verdi, vino, ragazze che passeggiavano), venne il padre di questo alpino a chiedere notizie di suo figlio a noi pochi che eravamo rimasti. Nessuno sapeva dire niente о non voleva dire niente. Ci guardava duramente: «Ditemi qualche cosa, anche se è morto, tutto quello che potete ricordarvi, qualsiasi cosa». Parlava a scatti, gesticolando, e per essere il padre di un alpino era vestito bene. "È dura la verità, – dissi io allora, – ma giacché lo volete [68 - II pronome voi si riferisce a più persone ma nel linguaggio arcaico, regionale (centro-meridionale) о commerciale, si usa anche rivolgendosi a una singola persona in segno di deferenza oppure sottolineando il distacco di grado sociale о di rango] vi dirò quello che so".
Mi ascoltò senza parlare, senza chiedermi nulla.
– Ecco, – finii, – è così.
Mi prese sotto il braccio e mi portò in un'osteria.
– Un litro e due bicchieri. – Un altro litro.
Guardò il ritratto di Mussolini appeso alla parete e strinse i denti e i pugni. Non parlò e non pianse… Poi mi tese la mano e ritornò al suo paese.
Riportato con riduzioni
32. Riassumere il testo per esteso.
Mario Rigoni Stern. Ritorno sul Don
33. Leggere e tradurre il seguente testo:
Mario Rigoni Stern. Ritorno sul Don
Eravamo in tanti, questa volta, tre divisioni: nove reggimenti di alpini e tre di artiglieria, e i servizi; tanti lunghi treni, con tanti muli, non i trecento alpini del Cervino. Diceva, la radio scarpa, che si sarebbe andati nel Caucaso per poi scendere da lì per l'Armenia sino a incontrare l'armata dell'Africa che sarebbe salita dall'Egitto.
Ma in una tappa a Torino, la sera prima della partenza un operaio della Fiat mi aveva detto: – Non finirà tanto presto questa guerra. La Russia è grande. Cosa credono di fare Mussolini e Hitler? La fine di Napoleone, faranno. Quello che ti auguro è ritornare a casa…
Riportato con riduzioni
VOCABOLARIO
alpinosmальпийский стрелок, солдат горнострелковых войск
sergentesmсержант
tenentesmлейтенант
arroventarsivrнакаляться
vedettasf зд.дозорный
bombasf(a mano) бомба, граната(ручная)
reticolatosmпроволочное заграждение
sicurezzasf зд.предохранитель
rafficasfdi mitra автоматная очередь
feritosmраненый
pallottola sfпуля
fucile smружье
moschettosmкарабин (ружье), мушкет
slittasfсани
caposaldosmопорный пункт
esploratoresmразведчик, дозорный
munizioni/piбоеприпасы
compagnia s/рота
reggimentosmполк
divisionesfдивизия
panzer(нем.)танк
carro (armato)smтанк
34. Riassumere il testo per esteso.
35. Temi da svolgere:
1. Chi è Mario Rigoni Stern?
2. Chi è il protagonista del testo?
3. Come mai si è trovato in Russia il sergente Rigoni e tanti altri militari italiani?
4. Com'è la vita di un soldato in guerra?
5. È possibile un atteggiamento umano verso i soldati nemici?
6. Com'è stata la ritirata italiana dalla Russia?
7. Cosa pensi di guerre in genere?
Renata Viganò. La morte di Patita
36. Leggere e tradurre il seguente testo:
Renata Viganò. La morte di Patita
Il figlio di Cencio [69 - Uno dei prigionieri, riuscito a sfuggire ai tedeschi e a tornare indietro, racconta ad Agnese i particolari della morte del marito] la guardò come impaurito; parlando s'era dimenticato di lei, che doveva soffrire di quella storia. Disse: «Faccio male a raccontare queste cose…» L'Agnese lo pregò: «No, no, va' avanti. \bglio sapere tutto», e lui si persuase a continuare: «Palila stava male, non diceva quasi più niente, solo quando gli davo da bere mi ringraziava. Voleva che rimanessi vicino a lui, mi teneva per una mano. Una volta mi disse: „Se ti salvi, vai dall'Agnese. Voglio che sappia che cosa mi hanno fatto i tedeschi“. Poi stette zitto, e io m'addormentai seduto, e mi teneva sempre stretto. A un certo punto mi svegliai perché mi aveva lasciato la mano. Non lo vedevo per il buio, lo chiamai e non rispose, provai a toccarlo, era ancora caldo ma fermo. Ci volle molto tempo prima che diventasse freddo. Là dentro si soffocava.»
L'Agnese s'era rimessa la faccia fra le mani ma non piangeva. Lui riprese a parlare con timidezza: «Mi dispiace che non posso dirvi che ora era, e nemmeno il giorno che è morto. Non so neppure con quel buio maledetto, se fosse sera о mattina о notte. Ma sono sicuro che non si è accorto di niente, non ha fatto fatica a morire». Si arrestò un momento ed aggiunse: «Facemmo più fatica noi a stare al mondo.»
L'Agnese si alzò per riempirgli di nuovo il bicchiere. Bevve vino anche lei tutto di un fiato, poi disse: «E allora?» "Allora avevamo là dentro cinque morti. Passarono molte ore. Finalmente il treno si fermò in una stazione e i tedeschi aprirono lo sportello. Era notte, accesero le
loro lampadine per guardare nel vagone. Noi gridavamo che portassero via i morti, erano troppi, non potevamo più resistere. Stavano per richiudere senza darci ascolto, ma una voce forte li arrestò. Era un ufficiale che urlava, sembrava molto arrabbiato: loro si misero sull'attenti, e ufficiale dette degli ordini secchi. «Mettere giù cadaveri», ci gridò un soldato, e cominciammo a trascinare i corpi, a rovesciarli fuori dal treno. In quel momento si sentì la sirena dell'allarme. I soldati spensero le lampadine e chiusero lo sportello. Ma io avevo fatto in tempo a saltare, mentre tiravo a terra il corpo di suo marito. I tedeschi si sparsero per i campi, il treno si rimise in moto, io riuscii a traversare i binari, scavalcai una siepe e scappai come un matto. Mi sentivo come ubriaco per l'aria, con una gran forza nelle gambe, sebbene fosse tanto che non mangiavo. Steso in un prato stetti a vedere gli apparecchi che bombardavano la città. Quando fu mattina mi misi a camminare per la campagna. Dopo ho sempre camminato, e sono riuscito ad arrivare a casa, neppure io so come ho fatto". Tacque un altro poco, guardando dietro il bicchiere: «Mi dispiace che non potei far nulla per Palita; se fosse stato vivo, anche malato, le giuro che l'avrei preso con me. Ma era morto, ho dovuto lasciarlo là. Mi dispiace anche che non posso dire il nome di quella città, sono sicuro che le farebbe piacere saperlo. Lo lessi scritto sulla stazione, appena si fosse giorno, ma era un nome tanto difficile, con molte lettere per quanto ci pensi, non me lo ricordo più.»
L'Agnese andò a letto dopo aver preparato un materasso in cucina per il figlio di Cencio. In paese e per i campi tutto pareva tranquillo. Lei era tanto stancata che s'addormentò subito. Per la prima volta da quando l'avevano portato via, sognò Palila. Lo sognò e sembrava che stesse benissimo. Subito lui l'abbracciò; parlava forte, con una bella voce: «Sono venuto per dirti che sei una brava moglie e una brava compagna. Va' pure avanti così senza paura. Non ti succederà niente, a te e agli altri. Sono contento che tu sappia cosa mi hanno fatto i tedeschi».
Da «L'Agnese va a morire»
VOCABOLARIO
sfuggire 1. vt qc (un pericolo, un incontro, una discussione) избегать, ускользать 2. via qc/ qd (a una promessa, alla morte, alla polizia, a un nemico)уклоняться, спасаться, вырываться
soffocarevtзадушить, подавить
timidezza ^застенчивость, робость
arrestarsivrостановиться
tutto d'un fiato одним духом(махом),залпом
mettersi sull'attenti vrвстать по команде «смирно»
strascinare vt (= trascinare)тащить,волочить
rovesciare (fuori)vtопрокидывать, переворачивать, сваливать, свергать
mettersi in motoviдвинуться в путь, поехать
scavalcarevtперелезть, перепрыгнуть
scapparevida qc, qd убегать
giurarevtклясться
37. Riassumere il testo per esteso.
38. Temi da svolgere:
1. Parlare dei personaggi di Raoul e di Agnese e individuare le diverse motivazioni che li spingono a entrare nella Resistenza.
2. Che cosa si intende con il termine «Resistenza»; quando ha inizio?
3. L'opposizione antifascista durante il ventennio.
4. L'entrata in guerra dell'Italia e la caduta del fascismo.
5. Governo Badoglio e la repubblica di Salò.
6. Gli inizi della lotta partigiana: quali regioni interessa e perché?
7. La partecipazione della donna alla Resistenza.
8. Quali libri sulla Resistenza hai letto? Quali film sull'argomento hai visto?
Un po' di storia antica
La prima guerra punica
39. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
La prima guerra punica
La città di Cartagine, una grande rivale dei Romani, sorgeva sulle coste del Mediterraneo, dove oggi è la città di Tunisi. Era la maggiore colonia dei Fenici ed era paese di bravi agricoltori, di abili marinai e di commercianti famosi. Roma, ormai grande e potente, sbarcò in Sicilia e qui si scontrò con i Cartaginesi che avevano molte basi nell'isola.
I Romani, fino allora, avevano combattuto soltanto per terra. Ora incontravano un nemico che aveva la sua forza sul mare, e sul mare bisognava batterlo. In due mesi costruirono una flotta di 120 navi e la affidarono al comando del console Caio Duilio. Il console conosceva la superiorità dei nemici e trovò il modo di trasformare il combattimento, da navale a terrestre. Armò gli schiavi con una specie di ponte levatoio munito di ganci, e li mandò ad assalire la flotta nemica che avanzava, sicura di sé, quasi senza schierarsi. Le navi romane affiancarono le cartaginesi, i bordi vennero agganciati e i fanti balzarono sul ponte nemico sorprendendo e sgominando gli avversari. Lo scontro avvenne nelle acque di Milazzo e fu la prima vittoria navale dei Romani.
Roma, imbaldanzita dal successo, decise di portare la guerra sul territorio nemico. Una poderosa flotta di navi sbarcò i soldati romani davanti a Cartagine. Presto, però, loro furono indeboliti dal caldo, dalla sete e dagli scarsi rifornimenti. I nemici li assalirono con vigore disperato, li sconfìssero e presero prigioniero lo stesso comandante romano, il console Attilio Regolo.
Pur avendo riportato una vittoria importante, i Cartaginesi temevano la rivincita di Roma ed erano stanchi della guerra: preferivano i loro ricchi commerci al rischio delle armi. Il console doveva recarsi a Roma e ottenere buone condizioni di pace; in caso di fallimento della missione, sarebbe ritornato in Africa, prigioniero.
Il console venne a Roma e, in Senato, sconsigliò i concittadini a trattare con il nemico: Cartagine non avrebbe potuto resistere a lungo a nuove battaglie. Poi ritornò volontariamente nelle mani dei Cartaginesi, i quali lo fecero morire rotolandolo in una botte irta di chiodi.
La guerra riprese per terra e per mare e terminò nel 241 a.C. con la vittoria dei Romani che tolsero a Cartagine i possedimenti della Sicilia, e in seguito quelli della Sardegna e della Corsica.
La campagna vittoriosa si disse «prima guerra punica»; i Romani, infatti, chiamavano Punì (Fenici) gli abitanti di Cartagine.

40. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Abruzzo
41. Leggere e tradurre il seguente testo:
Abruzzo (Capoluogo – L'Aquila)
La regione Abruzzo è una delle regioni centrali d'Italia. A est si affaccia sul mare Adriatico; a nord confina con le Marche, a ovest con il Lazio, a sud con il Molise.
Le province sono quattro: L'Aquila, Teramo, Pescara e Chieti. La città più popolosa è Pescara. La densità della popolazione è nettamente al di sotto della media nazionale.
L'Abruzzo è l'unica regione appenninica che per la sua accentuata montuosità possa essere paragonata alle Alpi. Tutti conoscono gli Alpini, cioè i baldi soldati, che presidiano il confine italiano delle Alpi. Loro, dovendo possedere particolari attitudini per il difficile ambiente dell'alta montagna, sono reclutati nelle stesse Alpi. Meno nota è però l'esistenza di un battaglione «L'Aquila», i cui componenti sono reclutati nell'Abruzzo. Sono Alpini degli Appennini. La maggiore vetta appenninica è il Corno Grande (2912 m) del gruppo del Gran Sasso. Sul Corno Grande si trova un piccolo ghiacciaio, quello del Calderone, che è l'unico esistente in Italia fuori della regione alpina.
Anche per il clima, l'altopiano abruzzese rivela un carattere veramente alpestre. Le tempeste di neve, che flagellano nell'inverno certe sue plaghe, hanno lasciato il ricordo di difficoltà e di tragedie. Più volte i viandanti rimasero sepolti dalla neve. Nei secoli passati, anche qualche reparto militare vi finì completamente distrutto.
I fiumi, che nascono dall'altopiano abruzzese, pur presentando notevoli variazioni stagionali di portata, sono relativamente ricchi d'acqua anche nel periodo estivo. Per questo motivo la montagna abruzzese è una dispensatrice d'acqua, di cui beneficiano anche i fiumi del Lazio (Tevere) e della Campania (Liri-Carigliano). La fascia pianeggiante litoranea misura non più di un chilometro di ampiezza. Si allarga leggermente in corrispondenza dei piccoli delta dei fiumi principali.
Un po' di storia. Le popolazioni antiche (marsi, frentani, equi, vestirti, peligni, marrucini) si opposero tenacemente alla conquista di Roma. Queste fiere popolazioni furono soggiogate dai Romani nel IV secolo a. C., ma in seguito divennero fedeli alleate di Roma, alla quale fornirono il nerbo dei suoi eserciti. Sotto Augusto il territorio venne compreso nella regione IV (Sabina Samnium) e sotto Aurelio divenne provincia (Valeria). Nell'ultimo secolo avanti Cristo, tuttavia, l'Abruzzo divenne il focolaio della guerra sociale mossa dagli italici (marsi, marrucini, frentani, ecc.) contro Roma, la quale ebbe il sopravvento, ma concesse agli insorti il diritto di cittadinanza per cui s'erano battuti. Sull'Altopiano, presso la confluenza del Sagittario con l'Aterno-Pescara, si possono ancora vedere i modesti ruderi di Corfinium, l'antica città dei peligni, che la Lega Italica, duemila anni or sono, scelse come propria capitale, ribattezzandola Italica.
Italia e Roma poterono allora sembrare per breve tempo due concetti opposti, ma proprio la conclusione di quella guerra doveva rendere insolubili i due nomi.
Dopo la caduta dell'impero romano, la Regione passò successivamente sotto i Goti, i Bizantini e i Longobardi (ducato di Spoleto) finché con i Normanni entrò a far parte del Regno di Sicilia (XII secolo). Coinvolta nelle lotte tra Angioini e Aragonesi, la Regione fu spartita in feudi e latifondi, le sue condizioni di miseria e di abbandono peggiorarono fino a causare, con la dominazione spagnola (sec. XVI–XVIII), insurrezioni contadine e atti di brigantaggio. Passata agli Asburgo (1707-34), entrò poi a far parte del regno di Napoli. Nel periodo napoleonico (1806–1815) si tentò invano l'eliminazione dei residui feudali. Da allora l'Abruzzo seguì le sortì dell'Italia meridionale fino alla caduta del Regno Borbonico, che fu preceduta da varie rivolte locali durante il Risorgimento. Fenomeni di brigantaggio continuarono anche dopo l'Unità. Fino al 1963 l'Abruzzo costituì con il Molise un'unica regione.
L'Abruzzo è il nome ufficiale della Regione, ma talvolta questa è chiamata anche Abruzzi. L'uso del plurale deriva dal fatto che nel 1272 l'Abruzzo fu diviso in due parti, cioè l'Abruzzo ulteriore, al di là (ultra) del Pescara e l'Abruzzo citeriore, al di qua (citra) di tale fiume.
Economia. La popolazione risiede di prevalenza in piccoli centri. La scarsa densità si deve a un forte movimento migratorio. Buona parte della popolazione attiva è impegnata nelle tradizionali attività agricole e pastorizie. L'agricoltura è praticata prevalentemente sulle colline preappenniniche esposte all'influsso del mare: frumento, patate, ortaggi (pomodori, peperoni), uva da tavola, tabacco, barbabietole da zucchero, zafferano, liquirizia. L'allevamento è prevalentemente ovino, ma è in espansione anche quello bovino.
L'industria è concentrata in prevalenza nella vai Pescara, da Chieti al mare (industrie elettrochimiche, elettroniche, metalmeccaniche, alimentari, enologiche, della carta, dell'abbigliamento e della ceramica). Notevole è la produzione idroelettrica.
Il turismo è in forte crescita, specie nelle località balneari, nelle stazioni di sport invernali e nei parchi naturali. Sulle più alte montagne abruzzesi compaiono varie piante caratteristiche delle Alpi, quali, ad esempio, la genziana, il rododendro, la campanula. Non manca nemmeno un particolare tipo di stella alpina.
Una delle tante leggende abruzzesi si ispira al fatto che la cresta del Gran Sasso, vista da lontano, può assomigliare al profilo di unatesta umana con la faccia rivolta al cielo. Il Gran Sasso sarebbe appunto il «gigante addormentato», padre dell'antica gente d'Abruzzo.
Il canto e la musica hanno sempre avuto gran parte nella vita di questo popolo. Abruzzese fu, per esempio, Francesco Paolo Tosti, che nell'Ottocento compose numerose romanze di fama nazionale. Ancor oggi nelle feste agresti si eseguiscono cori e danze folcloristiche, come la saltarella, il ballo dello specchio, il ballo del fazzoletto, ecc.
Pescassèroli, nella provincia dell'Aquila, è nota non solo come stazione turistica di montagna, ma anche come luogo di nascita del grande filosofo Benedetto Croce (1866 – Napoli 1952).
Tra le figure tradizionali del vecchio Abruzzo compaiono, in molti luoghi, i serpari, uomini abili nella cattura delle serpi. Nella cittadina di Cocullo, tra le montagne di Sulmona, si svolge ogni anno la «Sagra dei serpari». In questa occasione, molti di coloro che vi partecipano si avvolgono intorno al collo о alle braccia lunghe serpi vive, divenute spesso biancastre perché tenute a lungo al buio e nutrite di crusca.
42. Rispondere alle seguenti domande:
1. Dove si trova l'Abruzzo? 2. Perché l'Abruzzo può essere paragonato alle Alpi? 3. Chi sono gli alpini? 4. Dove l'Abruzzo confina con le Marche? 5. Dove sono reclutati i componenti del battaglione «Aquila»? 6. Come si chiama la maggiore vetta appenninica? 7. Dove si trova il ghiacciaio abruzzese? 8. Com'è il clima della Regione? 9. Che ricordo hanno lasciato le tempeste di neve? 10. Sono ricchi d'acqua i fiumi abruzzesi? 11. Quali fiumi del Lazio beneficiano della dispensatrice d'acqua dell'Abruzzo? 12. Quanto ampia è la fascia pianeggiante litoranea? 13. Dove si allarga la fascia litoranea? 14. In quante province è diviso l'Abruzzo? 15. Come si chiamano i capoluoghi di provincia? 16. Quali popolazioni antiche abitarono la Regione? 17. Si opposero tenacemente alla conquista di Roma? 18. Perché gli abruzzesi fornirono il nerbo degli eserciti di Roma? 19. Quando l'Abruzzo divenne il focolaio della guerra sociale mossa dagli Italici contro Roma? 20. Che cosa concesse Roma agli insorti? 21. Che città scelse la Lega Italica come propria capitale duemila anni or sono? 22. Sotto chi passò la Regione dopo la caduta dell'impero romano? 23. Che cosa causò insurrezioni contadine e atti di brigantaggio sotto la dominazione spagnola? 24. Quando l'Abruzzo entrò a far parte del Regno di Napoli? 25. Fino a che anno l'Abruzzo costituì con il Molise un'unica regione? 26. Perché l'Abruzzo talvolta viene chiamato Abruzzi? 27. Dove risiede la popolazione di prevalenza? 28. A che cosa è dovuta la scarsa densità di popolazione? 29. In che attività è impegnata la popolazione? 30. Dove è praticata l'agricoltura? 31. Che cosa produce l'agricoltura abruzzese? 32. Dove è concentrata l'industria? 33. Quali industrie sviluppa la Regione? 34. Perché il turismo è in forte crescita? 35. A chi assomiglia la cresta del Gran Sasso? 36. Dove nacque il grande filosofo italiano Benedetto Croce? 37. Chi sono i serpari?
43. Riassumere il testo per esteso.
Molise
44. Leggere e tradurre il seguente testo:
Molise (Capoluogo – Campobasso)
Il Molise può essere considerato come la più giovane regione italiana, anche se la sua storia è antichissima. Fino al 1963 il Molise è stato unito all' Abruzzo. Accogliendo le richieste dei Molisani, il parlamento nazionale decise il distacco del Molise dall'Abruzzo e il suo riconoscimento come Regione a sé.
Il Molise è una regione centro– meridionale. Confina a nord con l'Abruzzo, a ovest con il Lazio, a sud con la Campania, a est con la Puglia, si affaccia a nord-est sulla costa adriatica. È diviso nelle province di Campobasso e Isernia.
A causa della sua posizione prevalentemente interna e della natura sontuosa del suo territorio, il Molise è rimasto finora un po' isolato dal resto del paese, perché le correnti del traffico tra Roma e il Nord, da un lato, la Puglia e il Mezzogiorno, dall'altro, non lo attraversano, ma lo lambiscono. Tutto questo spiega la frequenza, con cui i molisani
hanno finora emigrato verso Roma, verso il nord e verso i paesi d'oltralpe. La densità di popolazione è molto bassa.
Il territorio del Molise è montuoso e collinare. Predominano le medie montagne argillose, estremamente arrotondate e monotone, eccezione fatta per i tratti caratterizzati da frane о calanchi. Frequenti sono i terremoti. Le coste sono basse e sabbiose. I principali fiumi (tutti con regime torrentizio) sono: il Trigno che fa da confine con l'Abruzzo, il Beferno, ecc.
Il clima è mediterraneo lungo la costa, ma assume caratteristiche nettamente continentali sui rilievi dell'interno.
Un po' di storia. I Romani conquistarono il Molise nel secolo III a. C., sottomettendo dopo una dura lotta le popolazioni sannitiche (ipentii e i frentani) che lo abitavano. Sotto Augusto fece parte della IV regione (Sabina e Sannio).
Nel medioevo la Regione appartenne al ducato longobardo di Benevento, nel cui ambito Boiano fu capitale di una contea, nota più tardi con il nome di Molise. L'origine del nome è incerta, ma viene probabilmente dall'omonimo villaggio, posto a nord di Boviano, in cui sono visibili i resti d'un castello longobardo. Dopo i Normanni (XI secolo) il Molise seguì le sorti del Regno di Sicilia, di Napoli e delle Due Sicilie fino alla caduta dei Borboni ed alla formazione del Regno d'Italia. Allora il Molise fu unito all'Abruzzo, ma ne è staccato nel 1963. Fra il 1860 e il 1870 fu attivo il fenomeno del brigantaggio.
Economia. L'agricoltura è ancora oggi un'attività di rilievo nel Molise, indicando una relativa arretratezza economica. Le principali colture, praticate per lo più da aziende a carattere familiare, sono rappresentate dai cereali (grano, mais), dai vigneti e oliveti (sulle colline) e da prodotti ortofrutticoli, lungo la costa. Il Molise possiede un discreto patrimonio di bovini ed ovini, ma particolarmente numerosi, specialmente in relazione con la modesta estensione della Regione, appaiono gli asini, molto utili per i trasporti nelle zone montuose. Si vuole che questi animali, robusti, ma di piccole dimensioni (bardotti), derivino in parte da progenitori importati nei secoli scorsi, via mare, dalla sponda orientale dell'Adriatico.
La grande industria si concentra intorno a Termoli (autoveicoli), mentre è del tutto carente il tessuto industriale medio-piccolo, ad eccezione di alcune aziende di tipo semi-artigianale (settori alimentare, meccanico, dei materiali da costruzione, dell'abbigliamento, del mobile). Le attività terziarie si limitano al commercio e agli impieghi nella pubblica amministrazione.
Il turismo, già abbastanza intenso sulla costa (stazione balneare di Termoli), ha buone possibilità di sviluppo nell'interno grazie ai tesori artistici, nonché ai soggiorni estivi e invernali offerti da varie località di montagna.
Nel medioevo il Molise ebbe frequenti rapporti con la Dalmazia (ex Jugoslavia) e l'Albania. In particolare vennero a stabilirsi nel suo territorio vari gruppi di Slavi e di Albanesi, che hanno lasciato qualche impronta nelle usanze e nei nomi. Per esempio, tra i prodotti tradizionali molisani si notano le «pantizze», pagnottelle uguali a quelle che si fanno a Ragusa (ex Jugoslavia), mentre ad Acquaviva Collecroce si mangiano ottimi fichi secchi, chiamati «zerniza», cioè neri (in serbocroato).
Nel territorio di Isernia (alta valle del Volturno) si usano spesso ancora gli zampitti, cioè le calzature di antica origine romana, simili alle «ciocie» della vicina Ciociaria, fatte con una suola di cuoio di asino e legate con cordicelle intorno alle gambe coperte di fasce bianche.
Dall'alto Molise, come dai confinanti territori della Ciociaria e dell'Abruzzo, verso Natale usano dirigersi verso Roma ed altre città gli zampognari, che con le loro caratteristiche cornamuse a quattro canne eseguono melodiosi motivi tradizionali, ispirati alle festività di fine anno.
Secondo la leggenda, il nome di Boviano deriva dal bove. Infatti il mitologico dio Marte, irritato per la trascuratezza del suo culto, avrebbe ordinato che un gruppo di giovani Sabini lasciasse la patria e penetrasse tra le montagne dell'Appennino seguendo come guida un bove. Nel luogo in cui l'animale si fosse fermato, i giovani avrebbero dovuto fondare una città… e così avvenne. Il Sannio sarebbe perciò la «terra dei Sabini».
45. Rispondere alle seguenti domande:
1. Perché il Molise può essere considerato la più giovane regione italiana? 2. Perché è stato deciso il distacco dall'Abruzzo? 3. Dove si trova il Molise? 4. Come si chiama il capoluogo regionale? 5. In quante province è diviso il Molise? 6. A che cosa è dovuta l'emigrazione
molisana? Dove emigrano i molisani? 8. Com'è il territorio della Regione? 9. Sono alte le coste molisane? 10. È mite il clima? 11. Quando il Molise fu conquistato dai Romani? 12. Quali popolazioni furono sottomesse dopo una dura lotta? 13. A chi appartenne il Molise nel medioevo? 14. Come si chiamava la contea con la capitale di Boiano? 15. Che sorti seguì il Molise dopo i Normanni? 16. A quale regione fu unito il Molise alla formazione del Regno d'Italia? 17. Che cos'è il fenomeno del brigantaggio e quando ebbe luogo nel Molise? 18. L'agricoltura è un'attività di rilievo nel Molise? 19. Che tipo di azienda agricola è diffuso nella Regione? 20. Il Molise è una regione industrialmente avanzata? 21. È carente il tessuto industriale mediopiccolo? 22. Quali sono i principali prodotti agricoli? 23. Cosa produce il settore semi-artigianale? 24. A che cosa si limitano le attività terziarie? 25. Dove è intenso il turismo? 26. Perché nel Molise il turismo ha buone possibilità? 27. Con quali popoli il Molise ebbe frequenti contatti nel medioevo? 28. Che cosa sono le «pantizze» e le «zerniza»? 29. Di che origine sono gli zampitti? 30. In che occasione gli zampognari eseguono melodiosi motivi tradizionali? 31. Quale leggenda spiega il nome di Boviano? 32. Dove si trova la «terra dei Sabini»?
46. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola!
47. Tradurre la ricetta e preparare questo primo piatto:
Risotto ai fegatini
Mettere i funghi (se secchi, farli rinvenire in acqua calda; se freschi, nettarli e tagliarli a fettine), sgusciare i piselli e porre tutto al fuoco con burro e fegatini ben puliti e tagliuzzati. Fare rosolare, unirvi i piselli ed i funghi, saporendo con sale e pepe. Aggiungere il riso, tirare a cottura con brodo rimestando affinchè non attacchi, e servire a tavola. Questo è un piatto sostanzioso e nello stesso tempo molto leggero.

Conosci il tuo oroscopo? Scorpione (23 ottobre – 22 novembre)
48. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Lo Scorpione è affascinante, intelligente, combattivo, aggressivo, astuto: quindi anche ambizioso.
Vanno bene per lui tutte le professioni che richiedono un carattere forte e una spiccata personalità, combattività. Sarà un carrierista nato, uno che saprà farsi largo fra schiere di concorrenti altrettanto astuti e decisi.
Lo Scorpione è anche un grande stratega, quindi non sarà mai il passionale che agisce senza riflettere, è sì passionale, ma lo è in maniera ragionata, specie nel lavoro, mette a frutto la sua intelligenza e la sua capacità di muoversi con astuzia per riuscire in ciò che si prefigge.
Riuscirà bene anche nella medicina о nella ricerca perché lo Scorpione ha un grandissimo senso di umanità, ama rendersi utile al mondo e quindi in questo segno potremo trovare anche persone che dedicano la loro vita alla causa per il prossimo e il sacrificio.
Inoltre è istrionico e quindi riuscirà bene in tutte le professioni che sono legate allo spettacolo. Sarà un ottimo attore (attrice) di teatro,il contatto con il pubblico lo affascina, l'idea di essere sotto i riflettori, il successo, gli applausi.
Sarà anche un ottimo cantante, un attore di cinema, un modello (o una modella), una attrice, una cantante.
Potrà inoltre essere un bravo reporter perché ama i viaggi e tutto quello che può portare lontano. È spesso girovago, un po' zingaro, alla ricerca di cose e paesi sempre nuovi.
b) Hai trovato l'anima gemella?
Istintivi e passionali uomini e donne, ragazzi e ragazze dello Scorpione che amate senza mezzi termini e in maniera divorante, possessivi ed egocentrici, voi siete spesso un enigma in materia d'amore.
Volete conoscere persino i più reconditi pensieri del compagno о della compagna che vi siete scelti mentre voi, ermetici e segreti, vi circondate di mistero. Ricordate che in amore ognuno ha gli stessi diritti e aspettate di aver appagato nelle schermaglie giovanili il vostro istinto di conquistatore gelosissimo, prima di scegliere l'anima gemella.
Troverete facilmente il vostro compagno о la vostra compagna fra: Pesci, Cancro, Capricorno e Scorpione stesso. Se è un Pesce che vuoi conquistare raccontagli i tuoi malanni perché sarà felice di aiutarti a guarire e avrà mille pensieri gentili e pieni di delicatezza. Non dovrai vincere una grande resistenza per conquistarlo.
Se vuoi sedurre un Cancro devi essere molto, molto romantico perché solo al chiaro di luna lo conquisterai e con parole dolcissime e poesie e fiori.
Tutt' altra cosa col Capricorno perché vincere la resistenza può diventare un vero e proprio lavoro, i nati sotto questo segno si controllano molto, amano la solitudine e sfuggono tutto ciò che può turbare la loro privacy.
Infine se vuoi uno Scorpione ricorda che non resta mai insensibile alla bellezza fisica e alla cura che metterai alla tua persona.
Novembre – in origine il nono mese dell'anno.
49. Leggere e tradurre in russo:
Signorelli Manfredo Vanni.
Eestate di San Martino [70 - По смыслу, но не по срокам соответствует нашему российскому «бабье лето»]
Raccontano che nei giorni di Novembre, nei paesi dove si trovava un giorno il Santo guerriero, faceva un gran freddo.
Il Santo passava sul suo cavallo e ravvolto nel suo mantello. Due poveri mendicanti, mal coperti nei poveri cenci d'estate, domandarono al forte e bel cavaliere la carità.
E il Santo, senz'altro, si levò il mantello, lo tagliò con la spada in due pezzi, e uno di questi porse al mendicante più vicino, perché si coprisse.
– E a me – domandò l'altro mendicante – non date nulla, signore?
Martino, allora, nuovamente con la spada tagliò la metà rimasta del mantello, e porse all'altro mendicante quello che veniva ad essere la quarta parte del mantello intero.
Ora che cosa era avvenuto? Che il primo mendicante aveva metà d'un mantello, il Santo e l'altro mendicante un quarto di mantello per uno.
Il beneficio del Santo era stato, perciò quasi vano.
Infatti, con il gran freddo che faceva, tutti e tre venivano a soffrirlo, nessuno a esser ben riparato.
Allora il buon Dio comandò a novembre di rasserenare il cielo, di mitigare l'aria a un tepore come d'estate fuggente e ciò finché il fedele Martino non avesse compiuto il suo viaggio.
Da quel tempo in poi, dice la leggenda, il buon Dio non ritirò più il suo comando fatto a Novembre; e il mese obbedisce sempre, mantenendo nei suoi primi giorni un grato e tiepido solicello, che dà alla temperatura una temperie come d'ultima estate: l'estate di San Martino.
Da «Mattino d'oro»
50. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
Calendario 2008 Novembre
1. sabato — Tutti i Santi (Festa del Halloween – la notte sul 1 novembre)
2. domenica – Comm. dei Defunti
3. lunedì – s. Silvia
4. martedì – s. Carlo Borromeo
5. mercoledì – s. Zaccaria
6. giovedì – s. Leonardo
7. venerdì – s. Ernesto
8. sabato – s. Goffredo
9. domenica – s. Oreste
10. lunedì – s. Leone Magno
11. martedì – s. Martino di Tours (Estate di San Martino)
12. mercoledì – s. Renato
13. giovedì – s. Diego
14. venerdì – s. Giocondo
15. sabato – s. Alberto M.
16. domenica – s. Margherita diS.
17. lunedì – s. Elisabetta
18. martedì – s. Oddone
19. mercoledì – s. Fausto
20. giovedì – s. Benigno
21. venerdì – Presentazione della B.Y. Maria
22. sabato – s. Cecilia
23. domenica – s. Clemente
24. lunedì – s. Flora
25. martedì – s. Caterina d'Alles
26. mercoledì – s. Corrado vescovo
27. giovedì – s. Virgilio
28. venerdì – s. Giacomo frane.
29. sabato – s. Saturnino
30. domenica – s. Andrea
51. Spiegare la seguente situazione:
– La tirerò fuori, ne stia certo: dovesse costarle tutto il malloppo!
Capitolo IX
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Alberto Moravia. Tirato a sorte
Alberto Moravia [71 - Alberto Moravia, vero nome A. Pincherle (1907–1990), scrittore. Si impose all'attenzione della critica nel 1929 con il romanzo Gli indifferenti, analisi spietata della crisi di valori del mondo borghese, nel quale la riflessione esistenziale si concretizza in un lucido realismo narrativo. Emarginato dal regime fascista, ha seguito ininterrottamente una vocazione narrativa che si pone nel suo complesso come un'indagine e una presa di coscienza intellettuale dei meccanismi psicologici e dei rapporti sociali del mondo borghese, concretizzata in una serie di romanzi e racconti, dai diversi registri narrativi, nei quali si accentua progressivamente l'attenzione per le problematiche psicoanalitiche e sessuali (Le ambizioni sbagliate, 1935; Agostino, 1944; La romana, 1947; Il conformista, 1951; Il disprezzo, Racconti romani, 1954; La noia, 1960; L'attenzione, 1965; Io e lui, 1971; Boh, 1976; La cosa, 1983). Figura di intellettuale impegnato e curioso, ha partecipato attivamente al dibattito culturale e politico, svolgendo una costante attività di giornalista, di critico cinematografico (Al cinema, 1975) e saggista (L'uomo come fine e altri saggi, 1963; Impegno controvoglia, 19 81). Da una serie di viaggi per il mondo nascono i resoconti Un mese in URSS (1958); Un'idea dell'India (1962); La rivoluzione culturale in Cina (1968); Lettere dal Sahara (1981). Nel 1953 fondò con A. Carocci la rivista Nuovi Argomenti]. Tirato a sorte
La domenica, spesso, ci davamo appuntamento Remo, Ettore, Luigi ed io, fuori porta San Paolo, davanti al cinema del quartiere che dà i film in terza visione [72 - i film di prima (seconda) visione prima о seconda presentazione al pubblico di un film]; il più delle volte non entravamo perché non ci avevamo i soldi per il biglietto. Eravamo tutti e quattro sui diciottenni; tutti e quattro disoccupati, e tutti e quattro senza un soldo. Cioè, un po' di soldi li avevamo ma questi dovevano servirci per le sigarette che, dopo tutto, sono più importanti del cinema. Anche le sigarette, del resto, ci pensavamo due volte prima di sprecarle: ne fumavamo una per volta, passandocela e prendendo una boccata ciascuno. La domenica, si sa, tutti si mettono i vestiti migliori; ma per noialtri, i nostri vestiti migliori erano i peggiori dei nostri fratelli e padri, quelli che non si mettevano più e che ci passavano quando erano più sfiniti. Io, per esempio, portavo il vestito di mio fratello: le maniche e i pantaloni, a casa, me li avevano accorciati, ma le spalle scendevano larghe il doppio delle mie. Per fortuna, sotto la giacca ci avevo una maglia rossa accollata che mi stava bene perché sono biondo e ho gli occhi azzurri. Gli altri tre non se la passavano meglio di me: pantaloni sformati, giacche idem [73 - idemlat anche], maglie da ciclisti. Eravamo amici soprattutto per via della miseria che ci riuniva nelle voglie che non potevamo toglierci: insieme ci arrampicavamo sulle palizzate per goderci le partite di calcio senza pagare l'ingresso: insieme, da una finestra di Luigi, guardavamo il cinema all'aperto, d'estate; insieme giocavamo alle carte, in qualche luogo tranquillo, sotto le mura, ma senza soldi, con sassi e bottoni.
Una di quelle domeniche, ci riunimmo, al solito, davanti al cinema perché Remo conosceva il padrone, un giovanotto grasso che si chiamava Alfredo, e questi, qualche volta quando la sala non era piena, ci aveva fatto entrare gratis. Ma quel giorno Alfredo ce lo disse subito: «Ragazzi, niente ingresso gratis, oggi». E indicò sopra la cassa, un cartello in cui appunto c'era scritto: sono aboliti gli ingressi di favore.
Remo insistette: «Senti… due per volta… due adesso e due al prossimo spettacolo». Ma Alfredo, senza levare gli occhi dal blocchetto dei biglietti, fece di no con la testa, irremovibile.
Però, ci era rimasta la voglia e così indugiammo sotto la pensilina del cinema a guardare i cartelloni e la gente che entrava. Ecco che si accostano ai cartelloni due ragazze, timide timide, una bruna e l'altra bionda. La bruna aveva un corpetto di velluto nero, un po' spelacchiato e una gonna rossa, di tela leggera, che pareva una sottoveste tanto era ciancicata e macchiata. Però mi piacque subito: scura di pelle come una zingara, con due occhi di carbone, vivi, la bocca larga e rossa, la persona snodata e sottile. La bionda, invece, non mi piacque: grossa, col petto e i fianchi traboccanti, un vestito marrone che pareva una tela, le calze rammendate sulle gambe grasse e bianche, la faccia larga, rossa e pelosa come una pesca. La bionda non ci aveva nemmeno la borsetta; la bruna ce l'aveva, di velluto nero, ma così piatta e magra che ci avrei giurato che dentro non ci aveva nemmeno il fazzoletto. Diedi col gomito a Remo, indicandole con gli occhi, e lui mi incoraggiò con uno sguardo. Allora mi avvicinai e dissi: «Signorine, possiamo offrirvi il cinema?»
La bruna si voltò subito rispondendo: «No, grazie, aspettiamo qualcuno.»
Domandai un po'ironico: «Chi aspettate? i fidanzati?»
Lei rimbeccò: «E perché? Non ci credete che li abbiamo i fidanzati?»
Dissi: «Chi ha detto niente… la prima gallina che canta ha fatto l'ovo» [74 - proverbio: La prima gallina che canta ha fatto l'uovo. Курочка кудахчет – яичко снесла; На воре и шапка горит.]
E lei: «Allora noi saremmo le galline?»
«Eh, già.»
«E voialtri i galli?»
«Sicuro».
«Siete galletti spennacchiati», disse lei con la sua voce rauca, «galletti senza penne».
«Insomma, che ci avete da ridire su di noi?»
«Niente», disse lei decidendosi ad un tratto. «Anzi, se volete offrirci il cinema, accettiamo»; e fece una piccola riverenza, prendendosi con le due mani i lembi della gonna, come per dire «su, coraggio, fatevi avanti».
Restai male. Avevo parlato del cinema tanto per rompere il ghiaccio, ma i soldi non ce li avevamo manco [75 - mancoavv fam. nemmeno, neanche, neppure.] per noi, figuriamoci per loro. Risposi: «A dire la verità, i soldi per il cinema non ce li abbiamo… avevo detto così per dire».
La bruna si mise a ridere, mostrando due file di denti bianchi e belli, da selvaggia: «L'avevamo capito da un pezzo». La bionda le disse qualcosa, piano; ma lei che mi guardava, provocante, alzò le spalle. Quindi soggiunse: «Beh, non importa. Ci siete simpatici lo stesso, anche se non avete soldi… non ci teniamo al cinema… vogliamo fare quattro passi?»
«Facciamoli».
Ci allontanammo dal cinema avviandoci per una strada deserta che accompagna le mura, fuori porta San Paolo. La bruna camminava avanti e noi quattro le stavamo tutti e quattro intorno, perché, come mi accorsi subito, piaceva a tutti e quattro. La bionda, immusonita, veniva dietro, sola sola. La bruna faceva le civetterie ridendo e scherzando e aveva un suo modo di muover le gambe dentro la gonna rossa per cui ad ogni passo questa gonna sventolava come una bandiera; e noi quattro facevamo a gara per ingraziarcela, ma alla bionda neppure una parola. Come ho detto, la bruna mi piaceva proprio tanto; ma la corte degli altri tre mi impacciava e mi dava fastidio. Se la prendevo sotto braccio, subito un altro le acchiappava l'altro braccio; se la guardavo, subito un altro si sporgeva a guardarla anche lui; se le dicevo una frase gentile, subito un altro ci metteva il becco. Finalmente spanzientito, dissi a Luigi, che era il più scorfano dei quattro: «E piantala… perché non tieni compagnia ad Elisa?»
Elisa era la bionda che camminava un po' in disparte, un filo d'erba tra i denti. La bruna confermò, ridente: «Già, nessuno tiene compagnia ad Elisa».
«Oh, per me, non ho bisogno di compagnia… sto bene sola», disse Elisa imbronciata.
«Perché non le tieni tu compagnia ad Elisa?», disse Luigi.
«Già» disse la bruna ridendo, «perché non tiene lei compagnia a Elisa?».
Tutto ad un tratto mi venne la stizza e risposi: «Sapete che mi sembrate?… Tanti cani intorno un osso… Io terrò compagnia ad Elisa… sissignori, divertitevi voialtri». E, senza esitare, mi avvicinai ad Elisa e la presi sotto braccio, dicendo: «Allora Elisa… facciamo pace?»
«Non ci siamo mai litigati», rispose lei un po' sostenuta.
Riprendemmo a camminare per quella strada polverosa, da una torre all'altra delle mura. Ben presto capii che la manovra era riuscita: adesso, infatti, la bruna non pareva più tanto contenta e, pur ridendo e civettando, ogni tanto si voltava a lanciarci, a me e ad Elisa che venivamo dietro, certi sguardi pieni di gelosia. Dissi ad Elisa: «Ma che ci ha la tua amica?… che vuole?»
Lei rispose: «È civetta… gli uomini li vuole tutti lei».
Dissi: «E io invece sto con te… mi vuoi?»
Lei non rispose nulla, forse per timidezza; ma si fece rossa e mi premette il braccio.
Intanto eravamo arrivati in fondo alla strada e poi eravamo tornati indietro, sempre ridendo e scherzando; e adesso eravamo al punto di prima, davanti al cinema. La bruna, ad un tratto, si fermò e disse con decisione: «Sentite un po'… è un'ora che ci fate camminare nella polvere… insomma che ci offrite? Se non avete nulla da offrirci, tanto vale che ci separiamo».
Elisa, contenta che io la tenessi sotto braccio, arrischiò: «Ci offrono la loro compagnia». Ma la bruna non fece caso a queste parole e proseguì: «Sentite, ho un'idea… almeno i soldi per fare entrare al cinema due persone ce li avete fra i quattro?»
Ci guardammo in viso. Dissi: «Credo di sì… no, Remo?»
«Si», disse Remo.
«Bene… adesso io scrivo i vostri nomi su quattro bigliettini… poi li mettiamo in un berretto e tiriamo a sorte… chi vince si sceglie una di noi due e va al cinema con lei a spese degli altri tre… ci state?»
Ci guardammo di nuovo in faccia. Era tentante e non era tentante. Era tentante perché lei ci piaceva a tutti e quattro e sapevamo che chi fosse stato scelto, avrebbe scelto a sua volta lei; non era tentante perché a nessuno piaceva l'idea di pagare il cinema e la ragazza ad un altro. Alla fine dissi: «Io per me, ci sto»; e tutti gli altri, per non fare brutta figura, accettarono.
«Benissimo», disse lei, «datemi prima di tutto i soldi e poi un berretto e un lapis». Un po' seccati rovesciammo le tasche: saltò fuori il denaro per i due biglietti e anche qualcosa di più. Remo le diede il suo berretto e Luigi un pezzo di lapis. Lei prese il denaro, raccattò un vecchio giornale, ne strappò quattro striscioline e poi, appartandosi presso un mucchio di rovine, sotto le mura, ci gridò da lontano: «Ditemi un po' i vostri nomi».
Glieli dicemmo. Lei scrisse i nomi, mise i biglietti nel berretto, e, agitandolo, venne incontro all'amica e le disse: «Prendine uno».
Elisa ubbidì, lei svolse il biglietto e disse con voce trionfante: «Giulio».
Era il mio nome. Mi avanzai dicendo: «Tocca a me»; e senza esitare indicai la bruna, soggiungendo: «Scelgo lei».
La bruna fece una risata, una piroetta, e venne ad appendersi al mio braccio. Tutto era avvenuto in un attimo: adesso la bruna mi stava accanto e il cinema era là, sull'altro marciapiede, e la bionda era rimasta come attonita, il berretto in mano. Poi Remo gridò: «Non ci vedo chiaro. Lei voleva Giulio e Giulio è venuto».
Un altro disse: «Non vale».
Risposi: «Perché non vale?… abbiamo tirato a sorte».
Ma Remo aveva ripreso il suo berretto ed esaminava gli altri tre bigliettini. Poi diede un urlo: «Non vale, non vale… c'è scritto Giulio in tutti e quattro biglietti».
«Ma chi l'ha detto?»
«Guarda».
Era vero. La bruna si mise a ridere, sfacciata, e disse: «Beh, ormai è fatta… noi andiamo al cinema, arrivederci».
Remo deciso ci sbarrò il passo: «Tu intanto ridacci i soldi».
Risposi: «Ve li rido domani».
«Niente domani… ce li ridai subito».
La bruna intervenne dicendomi sottovoce: «Non farti metter sotto»; e io, incoraggiato, affrontai Remo dicendo: 'Ve li rido domani…e adesso sciò, levatevi dai piedi".
Avevo appena detto queste parole che lui mi era saltato addosso e gli altri due con lui e tutti e quattro stavamo in terra, avvinghiati, lottando e menandoci. Sono forte; ma loro erano tre e io ero uno solo, e loro avrebbero certamente finito per mettermi sotto, se, per combinazione una guardia che gironzolava lì accanto, non si fosse avvicinata, gridando con voce autoritaria:
«Ehi, ragazzacci…ma dove credete di essere… dico a voialtri… ehi».
Ci levammo tutti e quattro, ansanti e coperti di polvere. Remo gridò inferocito: «Ridacci i soldi»; ma la bruna, franca e pronta, subito si avanzò e disse: "Noi due, io e lui, siamo fidanzati… e andavamo a spasso per i fatti nostri… quei tre ci seguivano e ci davano fastidio… signora guardia [76 - signora guardia forma attualmente in disuso.], gli dica un po' di andarsene a quegli impuniti… Chi li conosce? Che vogliono? Chi sono?… noi vogliamo passeggiare in pace".
Dico la verità, tanta faccia tosta non meravigliò soltanto loro ma anche me. La guardia disse, severa: "Andatevene, circolate… о se no…!; e loro, attoniti, cominciarono ad indietreggiare, pur guardandoci. Il cinema era lì, sul marciapiede di fronte; presi la bruna sotto braccio e attraversai la strada. Remo mi gridò: «Domani facciamo i conti»; ma tanto lui che gli altri non avevano il coraggio di muoversi perché la guardia era rimasta ferma, là dove si trovava. Entrai nel cinema e dissi ad Alfredo: «Due poltrone di platea»; e la bruna gettò i soldi sul banco della cassa. Come entrammo nella sala, lei mi disse: «Ce l'abbiamo fatta».
Domandai: «Come ti chiami?»
Lei rispose: «Mi chiamo Assunta».
Dal libro «Racconti romani»
VOCABOLARIO
tirare a sorteтянуть жребий
darsi l'appuntamentoназначить встречу, свидание; договориться о встрече
il più delle volteчаще всего, зачастую
tutti e quattroвсе четверо, вчетвером
disoccupatosm безработный
del restoвпрочем
sprecarevt расточать, растрачивать, транжирить, тратить попусту (время, деньги)
sfinitoagg обессиленный, расслабленный, измученный
doppiosm двойное количество, в два раза, вдвое больше
accorciarevt укорачивать, сокращать
stare con qdбыть (жить, встречаться) с кем-л.
star bene1. хорошо себя чувствовать, быть здоровым 2. хорошо жить, не нуждатьсяstarciсоглашаться с чем-л.
togliersivt снимать с себя, лишать себя, избавляться, утолять
irremovibileagg несменяемый, непреодолимый, непоколебимый, твердый, непреклонный
macchiatoagg в пятнах (испачканный), пятнистый, крапчатый, запятнанный (тж. перен.)
restar maleобидеться, расстроиться
fare compagnia (a qd)составитькомпанию
fare расемириться, помириться
fare una brutta figuraопозориться, осрамиться, произвести плохое впечатление, иметь жалкий вид
fare una bella figuraпроизвести хорошее впечатление
Tocca a te!Твоя очередь (твой черед)!
fare la corte a qdухаживать за кем-л.
prendere (tenere) sotto braccioвзять (держать) под руку, под ручку
civetteriasf кокетливость, кокетство
civettarevi кокетничать
civettasfì. сова 2. кокетка
essere quattro gattiвсего ничего, раз два и обчелся
ridirevt(su di qd)иметь что-л. против кого-л.I
n fondo a qcв конце чего-л., в глубине чего-л.
separarsivr расставаться, расходиться (о супругах),
far caso a qcобратить внимание на что-л., заметить что-л.
dar fastidio (a qd)надоедать, докучать, быть неприятным
farcela суметь, смочь что-л. Сделать
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione alle espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. Il più delle volte non entravamo perché non ci avevamo i soldi per il biglietto. 2. Eravamo tutti e quattro disoccupati. 3. Neanche le sigarette, del resto, dovevano essere sprecate. 4. Portavamo i peggiori vestiti dei nostri padri e fratelli quando erano proprio sfiniti. 5. Le maniche e i pantaloni, a casa, me li avevano accorciati. 6. Una maglia rossa accollata mi stava bene perché sono biondo e ho gli occhi azzurri. 7. La miseria li riuniva nelle voglie che non potevano togliersi. 8. Godevamo le partite di calcio senza pagare l'ingresso. 9. Fece di no con la testa, irremovibile. 10. La gonna rossa era tutta ciancicata e macchiata. 11. A queste brutte parole restai male. 12. Ho deciso di far compagnia a Elisa e la presi sotto braccio. 13. Allora, facciamo pace? 14. Per togliermi la sete preferisco un'acqua oligominerale. 15. Pur civettando mi lanciava certi sguardi pieni di gelosia. 16. Lei non rispose niente, forse per timidezza, ma si fece rossa e mi premette il braccio. 17. Intanto eravamo arrivati in fondo alla strada. 18. Tanto vale che si separino. 19. Elisa era contenta che Giulio la tenesse sotto braccio. 20. La bruna non fece caso a queste parole. 21. Poi mettiamo i biglietti in un berretto e tiriamo a sorte. 22. La guardia era rimasta ferma, senza sparare; là dove si trovava. 23. Il cinema era a due passi: ce l'hanno fatta. 24. Io ci sto. Questo piano mi piace. E tu, ci stai? 25. Chi ci ha detto niente… la prima gallina che canta ha fatto l'uovo. 26. Insomma, che ci avete da ridire su di loro? 27. La sua casa era grande il doppio della mia. 28. Dopo la tua telefonata è rimasto male. 29. Il fumo di sigarette le dà fastidio: è meglio che ti astenga dal fumare in casa sua. 30. Queste loro chiacchiere mi danno fastidio.
2. Tradurre le seguenti frasi in italiano usando le parole ed espressioni del Vocabolario della lezione:
1. Он зарабатывает вдвое больше. 2. Его машина вдвое прочнее твоей. 3. В наших спорах зачастую он был прав. 4. В конце концов они решили развестись. 5. Эту ситуацию можно решить только жребием. 6. Поехав по этой дороге, можно вдвое сократить путь. 7. Мы наслаждались панорамой, забыв обо всем на свете. 8. Кинотеатр находится в конце этой улицы. 9. Утолив свое любопытство, он уже не приставал к нам с вопросами. 10. Я бы хотела, чтобы сегодня ты мне составил компанию. Ты согласен? 11. Он взял ее под руку, и они направились к входу в метро. 12. На бирже труда собралось много временно безработных. 13. С ним все ясно: на воре и шапка горит. 14. В конце концов он сумеет это сделать. 15. Нажав на кнопку лифта, мы поняли, что он не работает. 16. Не обращай на это внимания! Это все пустяки! 17. Часовой стоял, не шелохнувшись. 18. Весь вечер она много кокетничала, но мало кому это понравилось. 19. Чаще всего он не замечал ее ревнивых взглядов. 20. После долгого путешествия по пустыне они чувствовали себя буквально без сил. 21. Тебе очень идет эта клетчатая кепка. 22. В своих намерениях он был непоколебим. 23. Хватит ссор! Давай, наконец, помиримся! 24. Да она настоящая кокетка! 25. В этих местах водятся и совы. 26. Все трое были безумно в нее влюблены. 27. На эти слова он очень обиделся. 28. Вчера я из-за него опозорился, а он даже не извинился. 29. Твоя очередь! Бери мяч! 30. Зрителей было раз два и обчелся. 31. Я это сказал просто так, лишь бы что-нибудь сказать. 32. Попусту не трать ни денег, ни времени! 33. После пробежки он никак не мог утолить жажды.
3. Sostituire ai puntini la preposizione semplice о articolata conveniente:
1. Ci davamo appuntamento davanti… cinema del quartiere che dava i film… terza visione. 2. Io portavo il vestito… mio fratello. 3. Insieme ci arrampicavamo… palizzate per goderci le partite… calcio. 4. Sono aboliti gli ingressi… favore. 5. Entriamo due adesso e due… prossimo spettacolo. 6. Alfredo, senza levare gli occhi dal blocchetto… biglietti, fece di no con la testa. 7. Indugiammo sotto la pensilina… cinema… guardare i cartelloni e la gente che entrava. 8. Ecco che si accostano… cartelloni due ragazze, timide timide. 9. La bruna aveva un corpetto… velluto nero. 10. Era scura… pelle come una zingara, con due occhi… carbone. 11. Diedi… gomito a Remo, indicando le ragazze con gli occhi. 12. Lui mi incoraggiò… sguardo. 13. Avevo parlato… cinema tanto per rompere il ghiaccio. 14. La bruna si mise… ridere. 15. Non ci teniamo… cinema, vogliamo fare quattro passi. 16. Noi quattro facevamo… gara per ingraziarcela. 17. Se la guardavo, subito un altro si sporgeva… guardarla anche lui. 18. Luigi era il più scorfano… quattro. 19. La bionda camminava un po'… parte. 20. Non ho bisogno… compagnia. 21. Mi avvicinai alla ragazza e la presi… braccio. 22. Riprendemmo… camminare da una torre… altra delle mura. 23. Lei si voltava… lanciarci certi sguardi pieni di rancore. 24. Lei non rispose niente, forse… timidezza. 25. Intanto eravamo arrivati… fondo… strada. 26. Adesso eravamo… punto di prima, davanti al cinema. 27. Se non avete nulla… dire, è meglio salutarci. 28. La ragazza non fece caso… queste parole. 29. Lei scrisse i nomi, mise i biglietti… berretto. 30. La bruna venne… appendersi al mio braccio. 31. Tutti i quattro stavamo… terra, lottando e menandoci. 32. Andavamo… spasso per i fatti nostri. Noi vogliamo passeggiare… pace. 33. Loro cominciarono… indietreggiare, pur guardandoci. 34. Il cinema era lì… marciapiede di fronte. 35. Gli altri non avevano il coraggio… muoversi perché la guardia era rimasta ferma, là dove si trovava.
4. Tradurre le seguenti frasi in russo spiegando l'uso e la funzione (pronominale о avverbiale) della forma grammaticale ci messa in rilievo:
1. La domenica spesso ci davamo appuntamento Remo, Ettore, Luigi ed io, fuori porta San Paolo. 2. Il più delle volte non entravamo perché non ci avevamo i soldi per il biglietto. 3. Cioè un po' di soldi li avevamo ma questi dovevano servirci per le sigarette. 4. Ci pensavamo due volte prima di sprecarle. 5. Per fortuna, sotto la giacca ci avevo una maglia rossa accollata che mi stava bene perché sono biondo. 6. Eravamo amici soprattutto per via della miseria che ci riuniva nelle voglie che non potevamo toglierci. 7. Una di quelle domeniche, ci riunimmo, al solito, davanti al cinema perché Remo conosceva il padrone. 8. Qualche volta quando la sala non era piena, ci aveva fatto entrare gratis. 9. Ma quel giorno Alfredo ci disse subito di no. 10. Indicò un cartello in cui appunto c'era scritto: sono aboliti gli ingressi gratis. 11. Però ci era rimasta la voglia di andare al cinema. 12. La bionda non ci aveva nemmeno la borsetta; la bruna ce l'aveva, di velluto nero, ma così piatta e magra che ci avrei giurato che dentro non ci aveva nemmeno il fazzoletto. 13. Non ci credete che ce lì abbiamo i fidanzati? 14. Insomma, che ci avete da ridire su di noi? 15. Anzi, se volete offrirci il cinema, accettiamo. 16. Ma i soldi non ce li avevamo neanche per noi. 17. A dire la verità, i soldi per il cinema non ce li abbiamo. 18. Ci siete simpatici lo stesso, anche se non avete soldi… non ci teniamo al cinema. 19. Ci allontanammo dal cinema avviandoci per una strada deserta. 20. Se le dicevo una frase gentile, subito un altro ci metteva il becco. 21. «Non ci siamo mai litigati», rispose lei un po' sostenuta. 22. Ogni tanto la bruna si voltava a lanciarci, a me e ad Elisa che venivamo dietro, certi sguardi pieni di gelosia. 23. Ma che ci ha la tua amica? Che vuole? 24. È un'ora che ci fate camminare nella polvere… insomma che ci offrite? 25. Se non avete nulla da offrirci, tanto vale che ci separiamo. 26. La bruna non ci fece caso, a quelle parole. 27. Chi vince va al cinema a spese degli altri, ci state? Io per me, ci sto. 28. La bruna ci piaceva a tutti e quattro. 29. Non ci vedo chiaro. Lei voleva Giulio e Giulio è venuto. 30. C'è scritto Giulio in tutti e quattro i biglietti. 31. Remo deciso ci sbarrò il passo. 32. Tu intanto ridacci i soldi! 33. Quei tre ci seguivano e ci davano fastidio. 34. Siamo bravi. Ce l'abbiamo fatta!
5. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione alle espressioni in corsivo:
1. Tutti vollero assaggiare quel piatto passandoselo in giro. 2. I disoccupati erano tutti più о meno sui diciottenni. 3. Anche le scarpe, prima di mettersele, le puliva sempre bene bene. 4. I libri di studi gli passavano dal fratello maggiore. 5. Ce l'hai la macchina? – No, purtroppo, non ce l'ho. 6. Ce l'hai con me? Cosa ti ho fatto? 7. Chi ha detto niente! Nessuno è contrario al tuo piano. 8. Che ci hai da ridire su di loro! È gente per bene. 9. Pur rimasto male, fece finta di niente. 10. Ogni tanto ci guardava interessato. 11. Ora siamo al punto di prima, tutti gli sforzi sono stati sprecati inutilmente. 12. Senti un po', ho da dirti una cosa importantissima! 13. Mi leggi un po' questo libro? 14. È già tardi, tanto vale andare a casa. 15. Sei tu che mi hai fatto fare una brutta figura! È tutta colpa tua! 16. Stasera tocca a lui lavare ipiatti. 17. Tocca a te! Vai, presto, corri! 18. Non ti mette sotto, non preoccuparti, è più debole di te. 19. La parola è data, ormai è tardi per cambiare qualcosa. 20. Andate a spasso con questo tempo? 21. E meglio che ti levi dai piedil Non ce la farai a mettermi sottol 22. Ci è andato per i fatti suoi. 23. Tanta faccia tosta non meravigliò soltanto me.
6. Tradurre le seguenti frasi in italiano usando le espressioni dell'esercizio precedente:
1. У тебя есть мобильный телефон? – Да, есть. 2. Тогда уж лучше нам расстаться. 3. Вы на прогулку? Вам составить компанию? 4. Цветы, прежде чем поставить их в воду, она немного подрезала. 5. От бабушки ему достались старинные книги и предметы. 6. А никто ничего и не говорит! Все согласны. 7. Не поддавайся! Ты обязательно одержишь верх. 8. Такого нахала я никогда не встречал. 9. Какая нахалка! Она и меня– то подвела! 10. Не позорь родителей! Оденься поприличнее! 11. Услышав это от вас, он очень огорчился. 12. Хоть и усталый, он все равно привел все в порядок. 13. Как ни старайся, тебе это вряд ли по силам. 14. Чтобы получше рассмотреть фотографию, мы передавали ее из рук в руки. 15. Ей было лет пятнадцать, не больше. 16. Что ты против него имеешь? Он ведь отличный парень! 17. Время от времени она отрывалась от чтения и о чем-то задумывалась. 18. Послушай-ка! У меня есть к тебе одно предложение. 19. Поди-ка сюда, я тебе кое– что покажу. 20. Скажи-ка мне, пожалуйста, что ты собираешься делать? 21. Мы опять топчемся на месте, не продвинулись ни на шаг. 22. Вскоре мы оказались на том же самом месте. 23. Я согласен, а ты? Ты за?
7. Imparare i seguenti costrutti avverbiali e i loro sinonimi, quindi fame delle frasi:
senza tregua = incessantemente; senza pietà = spietatamente; senza giudizio = insensatamente; senza risultato = invano, infruttuosamente; senza dubbio = sicuramente, indubbiamente; senza ritardo (indugio) = subito, urgentemente, in tempo; senza controllo = meccanicamente, inconsapevolmente; senza riserve (condizioni) = incondizionatamente; senza fondamento = infondatamente; senza speranza = disperatamente; senza sbagli = correttamente; senza freno = sfrenatamente; senza perdita (scapito) = vantaggiosamente; senza rumore = silenziosamente
8. Tradurre in italiano in due modi (con un avverbio e con un costrutto avverbiale):
безудержно, бессердечно, неуверенно, безрассудно, безысходно, безрадостно, безнадежно, беспринципно, безнравственно, безболезненно, безупречно, безразлично, безотчетно, бездумно, безосновательно
9. Imparare i seguenti sinonimi e farne delle frasi:
senza soldi = povero; senza pietà = spietato; senza giudizio = insensato; senza riserve = incondizionato; senza speranza = disperato; senza risultato = infruttuoso; senza fondamento = infondato; senza sbagli = corretto; senza arte = semplice; senza confronto = incomparabile; senza scarpe = scalzo; senza nubi = sereno (pulito); senza freni = sfrenato; senza vantaggi = svantaggioso; senza macchia = illibato, pulito; senza consolazione = sconsolato, inconsolabile; senza condizioni = incondizionato; senza favella = muto; senza nome = anonimo; senza artifìcio = naturale (sobrio); senza via d'uscita = irrimediabile, disperato; senza barba = sbarbato; senza sbagli = corretto, esatto; senza indugio = urgente; senza conforto = sconfortante; senza cuore = insensibile; senza passione = impassibile; senza pretese = semplice; senza fine = infinito; senza affezioni = disaffezionato; senza armi = inerme, indifeso
10. Tradurre i seguenti gruppi di parole in russo e trovare un aggettivo-sinonimo del costrutto aggettivale italiano (senza + N), seguendo l'esempio:
un mondo senza pace, un uomo senza giudizio, un appartamento senza pretese, un uomo senza problemi, una sillaba senza accento, il cielo senza nubi, una persona senza passioni, una guerra senza tregua, un giovane senza iniziativa, una pace senza condizioni, una donna senza cuore, la devozione senza riserve, un coraggio senza limiti, un contadino senza terra, una situazione senza via d'uscita, un ricordo senza rancori, uno sguardo senza comprensione
11. Tradurre i seguenti gruppi di parole in italiano:
бесконечные разговоры, бездетная семья, беззаветная преданность, бесчувственный человек, безжалостный поступок, беззастенчивое поведение, невыразительная игра, безоблачное небо, безрассудные действия, непретенциозный наряд, безродный человек, безупречная репутация, безоговорочный мир, незамедлительный отъезд, беспокойный мир, безосновательное утверждение, безыдейный человек, безнадежное положение, безударная гласная, невыразительный взгляд, безземельные крестьяне, безрадостное лицо, безымянный герой, бездымный порох, безопасный путь
12. Tradurre in russo i seguenti costrutti e farne delle frasi:
a) alla fine, all'inizio, alla morte, alla partenza, all'arrivo, al pericolo
b) al collo, al dito, al polso, al piede, al braccio; a tracolla, a braccetto
ANNOTAZIONI LESSICALI
godere
# vi essere profondamente felici: Godo nel sentirvi vicini; godere ad ascoltare il canto; (esteso) gioire, compiacersi, rallegrarsi: godere dell'amicizia; godere del male altrui
# beneficare di qc di gradito о di utile: godere dei vantaggi della propria posizione; godere dei diritti
# provare piacere con sensi: godere a mangiare bene; non pensa che a godere
# vt adoperare о possedere per il proprio utile о godimento: godere una buona salute; godere le ricchezze; godere immensa popolarità; godere poco credito (fig.) – avere cattiva fama: godersela, spassarsela, divertirsi
godersi qc, trarne grande piacere e soddisfazione: godersi un concerto
# gustare, assaporare: godere un po' di pace, di tranquillità
Proverbio:Tra i due litiganti il terzo gode
13. Tradurre in russo il lessico delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
14. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso del verbo godere:
1. Ancora dieci anni fa lui godeva un'ottima salute. 2. Sono felice perché posso godere della vostra amicizia. 3. Perché non godi dei vantaggi della tua posizione? 4. Ora che sono ricco non posso godere le mie ricchezze. 5. Il presidente gode un'immensa popolarità. 6. Ora puoi godere della compagnia dei tuoi amici che vengono a trovarti così spesso. 7. Finalmente godremo di alcuni giorni di ferie. 8. È un albergo che gode di un magnifico panorama. 9. I genitori godevano di vedere i figli in buona salute. 10. Pian piano cominciava a godere l frutti del proprio lavoro. 11. Era evidente che godesse della loro conversazione. 12. Non dovresti godere del male altrui. 13. Adesso non lavora più, gode di una rendita fissa. 14. Fra un po' potremo godere una cospicua rendita. 15. Per fortuna il nonno gode ancora una buona vista. 16. Certe piante godono dell'esposizione al mezzogiorno, altre dell'umidità. 17. La sera gode ad ascoltare il canto. 18. Attualmente è in pensione e se la gode la vita. 19. Solo di notte poteva godere un po' di pace e di tranquillità. 20. Per godere il fresco usciva sul balcone. 21. Finalmente possiamo godere un po' di sole. 22. Non è bene godere della discordia. 23. Tra i due litiganti il terzo gode. 24. Negli ultimi tempi il vice gode poco credito.
15. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Наш директор пользуется огромной популярностью. 2. Он каждый день делает зарядку, и у него отличное здоровье. 3. Настало время наслаждаться плодами нашего труда. 4. Иди, погрейся на солнышке! 5. От нашей с вами беседы я всегда получаю огромное удовольствие. 6. Как приятно наслаждаться хорошим пением. 7. Наслаждайся жизнью, пока ты молод! 8. У них все хорошо, они живут в свое удовольствие. 9. Почему ты не пользуешься преимуществом твоего положения? 10. Воспользуйся своими гражданскими правами! 11. Она всегда пользовалась хорошей репутацией. 12. Наслаждайся концертом и забудь обо всех проблемах, хотя бы на один вечер! 13. Только в старости он смог насладиться своим богатством. 14. Ему не очень-то доверяют. 15. Двое спорят – третьему на руку. 16. Пора уже пожинать плоды собственного труда. 17. Он мечтал уехать подальше от большого города и наслаждаться природой. 18. Ему ничего не оставалось, как жить на ренту.
macchiare
# vt sporcare о imbrattare con macchie: macchiare di vino, d'olio la tovaglia; lasciare macchie: il vino rosso macchia; è roba che macchia; (esteso) aggiungere qc che muti il colore precedente: macchiare il caffè (aggiungere un po' di latte)
# fig. arrecare offesa, danno morale e sim.: ha macchiato l'onore e il buon nome della famiglia con le sue azioni
# vr imbrattarsi di macchie, sporcarsi: Il muro si è macchiato d'unto; non macchiarti d'inchiostro
macchiato
# detto di bevanda, cibo e sim. Cui è stata aggiunta una quantità minima di una data sostanza: caffè macchiato (di latte); latte macchiato (di caffè); spaghetti macchiati, di salsa di pomodoro
# sparso di chiazze di più colori: pelame macchiato, pietra macchiata, cavallo macchiato; fare (togliere, levare) una macchiafig.macchiati della stessa pece
macchia sf
# segno lasciato da grasso, tinta о altro, sulla superficie di un corpo: una macchia d'olio (digrasso, di inchiostro, di sangue, ecc.)
# fìg. colpa, peccato: quel tipo deve avere parecchie macchie sulla coscienza
diffondersi (allargarsi) a macchia d'oliofìg. espandersi, allargarsi velocemente in ogni direzione
smacchiatore sm
# (-trice) chi per mestiere smacchia i vestiti
# sostanza usata per eseguire la smacchiatura
macchiasf formazione vegetale costituita in prevalenza da una fitta boscaglia di arbusti sempreverdi, caratteristica delle regioni mediterranee
darsi, buttarsi alla macchiafìg. darsi al brigantaggio о nascondersi per evitare la cattura; o, anche, darsi alla lotta partigiana
16. Tradurre in russo il lessico delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.
17. Tradurre le seguenti frasi in russo:
1. La tovaglia è macchiata di spumante. 2. Il tovagliolo è pieno di macchie di vino e di salsa di pomodoro. 3. Sarà difficile levare queste macchie di grasso. 4. A casa tua c'è un buono smacchiatore? 5. La notizia dell'incidente si diffuse a macchia d'olio. 6. Non fare macchie! Non hai tempo per cambiarti. 7.1 superstiti si sono dati alla macchia. 8. Mi piace questo cavallo macchiato. 9. Il marmo macchiato va bene per le scale. 10. Li conosco da secoli: sono macchiati della stessa pece. 11. Agendo così macchierai l'onore della famiglia. 12. Guai macchiare un buon nome della famiglia. 13. Attento! È roba che macchia. 14. Ho preso il caffè macchiato e tu? 15. La sera preferisco il latte macchiato. 16. Preferisco spaghetti macchiati perché questa salsa è abbastanza piccante. 17. Oggi devo comprare uno smacchiatore. 18. Proviamo a togliere questa macchia! 19. Il vestito è pieno di macchie, devo portarlo in lavanderia. 20. Se fai così avrai una macchia sulla tua coscienza. 21. Quell'individuo ha parecchie macchie sulla coscienza.
18. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. По утрам он предпочитал только чашечку кофе с капелькой молока. 2. Первой пришла пегая лошадь. 3. Во время войны многие ушли в партизаны. 4. Для ванной они выбрали мрамор в крапинах. 5. Эти масляные пятна будет очень трудно отстирать. 6. Рубашка была испачкана чернилами. 7. Скатерть была вся в пятнах от вина и соусов. 8. Мне только спагетти с небольшим количеством томатного соуса. 9. Я предпочитаю молоко с небольшим количестом кофе. 10. Я не уверена, что сейчас в моде пятнистая кожа. 11. Они одним миром мазаны и виноваты оба. 12. У него явно запятнанная совесть. 13. Это будет пятном на твоей совести. 14. Фартук был забрызган оливковым маслом. 15. После побега он скрывался в лесах. 16. Обои пора менять: они все в жирных пятнах. 17. Новость моментально распространилась по всему городу. 18. Ешь осторожно мороженое и смотри не посади пятна! 19. О! Здесь нужен хороший пятновыводитель, такое пятно трудно будет отстирать. 20. Лучше бы он сдался правосудию, а не пускался в бега.
braccio sm (f pi braccia)
# Sezione dell'arto superiore umano che sta tra la spalla e il gomito: muovere, sollevare, piegare, allungare il braccio (le braccia)
sollevare, trasportare a braccia, a forza di braccia, sulle braccia
avere un braccio al collo, portare un braccio, spec. ingessato, appeso al collo mediante una fascia
avere le braccia rotte per la fatica fìg. =indolenzite, stremateallargare le braccia fìg. =esprimere rassegnazione,
impotenza
alzare le braccia= arrendersitroncare (tagliare) le braccia a qd fìg.= bloccare, fermareincrociare le braccia fìg. = rifiutarsi di eseguire il
proprio lavoro, scioperare tenere, portare qc/qd sotto braccio = tra il braccio e il fianco prendere, tenere in braccio = sulle braccia piegate
dare, offrire il braccio a qd fìg. =perché vi si possa
appoggiare camminando buttare, gettare le braccia al collofìg. = abbracciare con trasporto
stendere, aprire le braccia fìg. =per accogliere
amorevolmente
darsi, gettarsi in braccio = abbandonarsi, affidarsi a qdfìg. completamente a qd
essere, andare nelle braccia= dormire, andare a dormiredi Morfeo fìg.
sentirsi cascare le braccia fìg. =avvilirsi, scoraggiarsi
ricevere a braccia apertefìg. = accogliere molto cordialmente
e con affetto
# fìg. facoltà, forza, potere: il braccio della legge
avere le braccia lunghefìg. = essere potente, influente avere le braccia legatefìg. = essere impedito nell'agire essere il braccio destrofìg. = l'aiuto, il principale sostegno
# pi, fìg. la mano d'opera impiegata in un certo settore dell'agricoltura, dell'industria e sim.: l'agricoltura manca di braccia; l'industria ha braccia in eccedenza
fìg. lavoro: avere buone braccia = essere abile e tenace lavoratore
avere sulle braccia qd = mantenere qd col proprio
lavoro
vivere sulle proprie braccia= con il proprio lavoro
# braccio di ferro, gara di forza in cui si cerca di piegare il braccio dell'avversario\fig. prova di forza, di resistenza a oltranza in dispute, controversie e sim.: fare braccio di ferro, a braccio di ferro con qd; continua il braccio di ferro tra governo e opposizione
# (gener) diramazione, espansione: il braccio della lampada; i bracci della croce (della bilancia, del transetto, del carcere, del fiume, ecc.)
19. Tradurre in russo il lessico delle annotazioni lessicali riportate sopra e fare delle frasi.
20. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso della parola braccio:
1. Purtroppo ho due braccia sole: non ce la faccio a finire questo lavoro verso sera. 2. Devi scusarlo: ha le braccia legate. 3. Non riesce a camminare, dobbiamo trasportarlo a braccia. 4. In seguito a quell'incidente stradale ha il braccio destro al collo. 5. Nonostante intimazioni del nemico nessuno ha alzato le braccia ed è uscito dalla trincea. 6. In segno di protesta è stato deciso di incrociare le braccia. 7. Il bambino è molto stanco. Prendilo in braccio che arriviamo prima. 8. Quando uscivano la portava sempre sotto braccio. 9. Lei è rimasta male perché nessuno degli uomini le ha offerto il braccio. 10. Quando l'ha visto alla stazione gli ha gettato le braccia al collo. 11. In risposta ha solo allargato le braccia. 12. Finita la giornata avevamo le braccia rotte per la fatica. 13. Ha preso il figliolo in braccio e si è messo a camminare per la stanza. 14. Appena la vide aprì le braccia e le andò incontro. 15. Rimasta sola si diede in braccio allo zio. 16. È l'ora di andare nelle braccia di Morfeo. 17. Non posso chiamarlo al telefono: è già nelle braccia di Morfeo. 18. Il lavoro non finisce mai, mi sento già cascare le braccia. 19. Sperava di essere ricevuto a braccia aperte. 20. Ottiene sempre quello che vuole: ha le braccia lunghe. 21. Signori, vorrei presentarvi il mio braccio destro. 22. Stai attento con lei! Se le dai un dito si prende un braccio. 23. Questo giovanotto ha buone braccia, te lo garantisco. 24. Non fare braccio di ferro con me, non è il caso. 25. Non è facile avere quattro figli sulle braccia. 26. Come si chiama questo braccio del fiume? 27. Due bracci della lampada erano rotti. 28. Non solo l'industria metalmeccanica aveva braccia in eccedenza.
21. Tradurre le seguenti frasi in russo:
1. Он бросился к нам с распростертыми объятиями. 2. От такого отношения начальства просто руки опускаются. 3. Ну что я могу для вас сделать, я ведь связан по рукам! 4. Нечего разводить руками, надо что-то делать! 5. Не ругай его! У него ведь только две руки. 6. Почитав немного, она с удовольствием отдалась во власть Морфея. 7. Она бросилась ему на шею, умоляя его не уезжать. 8. У него хорошие руки, он не подведет. 9. У них на плечах трое сыновей, приходится работать не покладая рук. 10. У нее рука на перевязи, вряд ли она скоро вернется на работу. 11. Когда умерли родители, она полностью положилась на брата. 12. К сожалению, не все живут только трудом своих рук. 13. Раненых пришлось нести на руках. 14. Почему бы тебе не взять ее под руку? Спуск к морю очень крутой. 15. Пора укоротить им руки, так больше не должно продолжаться. 16. Поздно разводить руками, раньше надо было думать. 17. Нашему предприятию еще требуются рабочие руки. 18. Он обладал большими возможностями, и многое ему удавалось. 19. Ребенку нравилось, когда его брали на руки. 20. Навстречу карабинерам вышли двое с поднятыми руками. 21. Никто не собирался сдаваться, все решили бороться до последнего. 22. От холода руки у него не сгибались. 23. Сколько притоков у этой реки?
22. Tradurre le frasi in russo facendo attenzione alla parolaquattroche indica una piccola quantità:
1. Lui abita qui a quattro passi. 2. Ha detto in tutto quattro parole. 3. Con quei quattro soldi che guadagna sta morendo di fame. 4. Hanno messo su casa con quattro cianfrusaglie. 5. Sono andati a fare quattro passi in giardino. 6. Ho un po' di tempo, facciamo quattro chiacchiere! 7. Facciamo quattro salti anche noi! È da tempo che non ballo. 8. Ad ascoltare la cantante c'erano quattro gatti.
23. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche trovando l'equivalente in russo:
1. Essere amici per la pelle —>…
essere molto amici
2. Sbarcare il lunario —»…
tirare avanti alla meglio; sopravvivere, arrangiarsi
3. Essere al verde —»…
non avere un soldo
4. Povero in canna —>…
molto povero; senza un soldo
5. Essere bello (bella) da morire…
essere molto bello (bella)
6. Fare la civetta…
attirare l'attenzione degli uomini
7. Essere nel mirino…
essere l'obiettivo di qualcuno
8. Essere una Circe —>…
essere una seduttrice, un'ammaliatrice
9. Essere una Megera —»…
essere una donna brutta, rabbiosa e maligna
10. Mosca bianca – »…
persona о cosa rara
11. Fare carte false – >…
fare il possibile per raggiungere un determinato scopo
12. Usare il bastone e la carota – »…
alternare metodi duri a maniere dolci; trattare qualcuno un po' con le buone e un po' con le cattive maniere
13. Fare un tiro birbone a qualcuno – >…
imbrogliare qualcuno
14. Tutti i nodi vengono al pettine —>…
le situazioni poco chiare, prima о poi, dovranno essere risolte
15. Mettere le carte in tavola – »…
scoprire le proprie intenzioni, dire chiaramente ciò che si pensa
24. Ispirandosi al testo della lezione fare dellefrasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
25. Mettere il verbo tra parentesi al congiuntivo:
1. Non è bene che la notizia (diffondersi) a macchia d'olio. 2. È difficile che lui (mettere) le carte in tavola. 3. Era poco probabile che l'avversario lo (mettere) sotto. 4. Li affrontò inferocito non perché (volere) litigare. 5. Spero che prima о poi gli sposini (fare) pace. 6. Loro rimasero male non perché (essere chiamati) galletti spennacchiati. 7. Non so cosa loro (avere) da ridire su di noi. 8. Non sono sicura che questo smacchiatore (potere) levare una macchia così grande. 9. Beato chi creda che lui a casa loro (venire) accolto a braccia aperte. 10. È poco probabile che la sua ragazza gli (fare) compagnia stasera. 11. Dovete fare pace prima che lui (partire). 12. Se (abbassare) le braccia, non sarebbe stato meglio. 13. Se io non (avere) le mani legate, farei di tutto per denunciarli. 14. Dubito che tutti i nodi (venire) sempre al pettine. 15. Non che lei (essere) bella da morire. 16. Non è che lui (sentirsi) cascare le braccia, è che non gli piace il lavoro. 17. Dubito che lui (volere) fare il braccio forte con te. 18. Non è bene che lei dopo tutto gli (gettarsi) al collo. 19. Peccato che proprio questo vestito (essere) macchiato. 20. Era evidente che la notizia (diffondersi) a macchia d'olio. 21. Non c'era nessuno che (osare) fare il braccio di ferro con lui. 22. Non c'era da stupirsi che tra governo e opposizione (continuare) il braccio di ferro. 23. Non c'era nessun posto dove lei (potere) godere un po' di pace. 24. Era difficile che (sbarcare) il lunario con la sua famiglia numerosa sulle spalle. 25. Non è che tutti la (considerare) mosca bianca, è che era un po' diversa dagli altri. 26. Se non (essere) proprio al verde, ti presterei un po' di soldi. 27. Non me l'aspettavo da lui che (potere) fare un tiro birbone a qualcuno. 28. Finché non (smettere) di fare carte false, nessuno si fiderà di lui. 29. Se noi non (essere) amici per la pelle, non metterei mai le carte in tavola. 30. Il giorno dopo lei non si ricordava più che loro (darsi) appuntamento. 31. Non mi risulta che la tua casa (essere) a quattro passi.
26. Sostituire ai puntini una delle seguenti locuzioni avverbiali:
a braccia; in braccio, sotto braccio, sul braccio, a braccia aperte, il braccio forte
1. Riesci a portarlo…? 2. Il bambino piange perché non è stato preso… 3. Tra di loro continua ancora…? 4. Non se la sentiva di passeggiare con lei…. 5. Lo accolsero…. 6…. aveva un impermeabile.
27. Dai verbi seguenti ricavare un sostantivo corrispondente:
sprecare, macchiare, occupare, fumare, scendere, giocare, passare, riunire, indicare, indugiare, giurare, incoraggiare, offrire
28. Fare delle frasi con i seguenti verbi facendo attenzione alla reggenza:

29. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Приходи сегодня вечером, поболтаем немного. 2. Химчистка здесь рядом, буквально в двух шагах. 3. Давай потанцуем немного, хватит сидеть на месте. 4. Он отличался хорошим здоровьем. 5. Они пошли немного прогуляться по парку. 6. В ответ он сумел сказать лишь пару слов. 7. Давайте помиримся, пора растопить лед в наших отношениях. 8. Тебе не удастся сделать это за наш счет. 9. Я согласен: давайте тянуть жребий. 10. Мы все трое можем составить тебе компанию. 11. Вчера на празднике он произвел хорошее впечатление. 12. Придется мне поухаживать за хозяйкой дома. 13. Только кокетством ты его не завоюешь, это очень опытный человек. 14. Нам это удалось! Ура! 15. Чаще всего она была довольна поведением детей. 16. Впрочем, я и не возражаю. 17. Не обращай на это внимания! 18. Если тебе не надоела наша болтовня, мы еще немного посидим здесь. 19. Буфет в конце коридора. 20. Мы никак не ожидали, что они расстанутся. 21. Вчера он очень обиделся, позвони ему! 22. Давайте немного потанцуем! 23. Твоя очередь! Иди скорее! 24. Почему бы тебе не прекратить плакаться и начать наслаждаться жизнью. 25. Это будет пятном на твоей совести. Подумай, прежде чем принимать это решение. 26. Ему так не терпелось позвонить им и удовлетворить свое любопытство. 27. Он взял ее под руку, и ей это явно было приятно. 28. Это из-за тебя я вчера так опозорился. 29. Они растранжирили все деньги, доставшиеся по наследству. 30. Они были непоколебимы.
b) 1. Они с детства были закадычными друзьями. 2. У них не было ни гроша, они буквально сидели на мели. 3. Семья едва сводила концы с концами. 4. Он так и остался гол как сокол. 5. Она была потрясающе красива. 6. Весь вечер она, не переставая, кокетничала. 7. Парень оказался у нее на мушке. 8. Она вела себя, как настоящая обольстительница. 9. Мачеха была настоящей мегерой. 10. В их компании девушка казалась белой вороной. 11. Ради своей цели она готова была на любую фальсификацию. 12. Я не люблю прибегать к политике кнута и пряника. 13. Ну и дурную же шутку она с ними сыграла! 14. Сколько веревочке ни виться, а конец будет. 15. В конце концов ей пришлось сознаться во всем и выложить все карты на стол.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
30. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
31. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
32. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi è Alberto Moravia?
2. Quali sono le sue opere più importanti?
3. Chi sono i protagonisti del racconto?
4. In che periodo si svolge la storia del racconto?
5. Qual era lo svago preferito dei ragazzi del racconto? Perché? Come si divertono i giovani di oggi?
6. Perché erano disoccupati?
7. Perché quella domenica i ragazzi non entrarono nel cinema?
8. Erano belle le ragazze che loro avevano conosciuto davanti al cinema?
9. Che cosa offrirono gli amici alle ragazze?
10. Perché nessuno voleva tenere compagnia ad Elisa?
11. Perché Giulio fece compagnia alla bionda?
12. Come reagì la bruna?
13. Che proposta fece la bruna?
14. I ragazzi tirarono a sorte?
15. Fu scoperto l'inganno?
16.1 ragazzi rimasero contenti della situazione? Come fu la reazione dei ragazzi?
17. Si comportò onestamente Assunta? Perché?
18. Come sarebbe finita la storia se non fosse intervenuta la guardia?
33. Riassumere il testo in breve.
34. Fare delle frasi con il lessico del Vocabolario della lezione.
35. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F(un'affermazione falsa):

36. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false; spiegarne il perché e ristabilire la verità.
37. Riassumere il testo per esteso.
Dino Suzzati. Un amore
LETTURA SUPPLEMENTARE
39. Leggere e tradurre il testo in russo:
Dino Suzzati [77 - Dino Buzzati, vero nome D. B.-Traverso (1906–1972). Narratore, poeta, giornalista. La trasfigurazione simbolica della realtà in atmosfere surreali e fantastiche caratterizza i suoi romanzi (Barnabo delle montagne, 1933; Il segreto del bosco vecchio, 1935; Il deserto dei tartari, 1940) e i Sessanta racconti (1958). È autore anche di testi illustrati (Poema a fumetti, 1969; Imiracoli di ValMorel, 1971), poesie (Duepoemetti, 1967) e drammi (Un caso clinico, 1953; La fine del borghese, 1968). Altre opere: Un amore (1963)]. Un amore
Era uno spettacolo, nel solitario mattino, con la strada vuota dinanzi e i prati vuoti, le campagne vuote, non si vedeva un'anima, sembrava che, tranne lui, tutti si fossero dimenticati che esistesse quel pezzo di mondo. E lei era laggiù in fondo, dietro l'ultimissimo sipario di alberi anzi molto più in là, probabilmente stava dormendo con la testa sprofondata nel cuscino, fra lista e lista delle tapparelle la luce del giorno nuovo penetrava nella stanza illuminando la massa dei suoi capelli neri, immota. Era sola?
Allora, lui all'improvviso capì il senso di quel naturale incantesimo.
Tutta la vita era vissuto senza sospettarne la causa. Tante volte era rimasto in ammirazione dinanzi a un paesaggio, a un monumento, a una piazza, a uno scorcio di strada, a un giardino, a un interno di chiesa, a una rupe, a un viottolo, a un deserto. Solo adesso, finalmente, si rendeva conto del segreto.
Un segreto molto semplice: l'amore. Tutto ciò che ci affascina nel mondo inanimato, i boschi, le pianure, i fiumi, le montagne, i mari, le valli, le steppe, di più, di più, le città, i palazzi, le pietre, di più, il cielo, i tramonti, le tempeste, di più, la neve, di più, la notte, le stelle, il vento, tutte queste cose, di per sé vuote e indifferenti, si caricano di significato umano perché, senza che noi lo sospettiamo, contengono un presentimento d'amore.
Quanto era stato stupido a non esserne mai accorto finora. Che interesse avrebbe una scogliera, una foresta, un rudere se non vi fosse implicata una attesa? E attesa di che se non di lei, della creatura che ci potrebbe fare felici? Che senso avrebbe la valle romantica tutta rupi e scorci misteriosi se il pensiero non potesse condurci lei in una passeggiata del tramonto tra flebili richiami di uccelli? Che senso avrebbe la muraglia degli antichi faraoni se nell'ombra dello speco non potessimo fantasticare di un incontro? E l'angolo del borgo fiammingo che ci potrebbe importare о il caffè del boulevard [78 - boulevard di Parigi.] о il suk [79 - suk «mercato» in turco e arabo] di Damasco se non si potesse supporre che anche lei un giorno vi passerà, impigliandovi un lembo di vita? E l'erma cappelletta al bivio col suo lumino perché avrebbe tanto pathos se non vi fosse nascosta un'allusione? E a che allusione se non a lei, alla creatura che ci potrebbe fare felici?
Penso alla finestra illuminata nella sera d'inverno, alla spiaggia sotto le rocce bianche nella gloria del sole, al vicolo inquietante e sghembo nel cuore della vecchia città, alle terrazze del grand hotel nella notte di gala, ai fienili, al lume della luna, pensò alle piste di neve nel mezzogiorno di aprile, alla scia del candido transatlantico illuminato a festa, ai cimiteri di montagna, alle biblioteche, ai caminetti accesi, ai palcoscenici dei teatri deserti, al Natale, al barlume dell'alba. Dovunque c'era nascosto il pensiero inconfessato di lei, anche se non sapevamo neppure chi fosse.
Quanto meschina sarebbe, di fronte a un grande spettacolo della natura, la nostra esaltazione spirituale se riguardasse soltanto noi e non potesse espandersi verso un'altra creatura.
Perfino le montagne che lui aveva intensamente amato, le nude scabre inospitali rupi in apparenza così antitetiche alle cose d'amore adesso assumevano un senso diverso. La sfida alla natura selvaggia? Il superamento dell'io? La conquista dell'abisso? L'orgoglio della vetta? Che spaventosa cretineria sarebbe, se consistesse solo in questo. A lungo lui aveva meditato al problema senza riuscire a risolverlo. Adesso sì. Nell'amore per le montagne si annidava clandestinamente un altro impulso dell'animo.
Se quando era ragazzo uno glielo avesse detto, e lui avesse potuto capire, ciononostante avrebbe sempre detto di no, che non era vero, per una forma di pudore. Così anche gli altri diranno di no, che è un'idiozia, che è retorica, romanticismo fuori tempo. Eppure, interrogati, non sapranno indicare altrimenti perché li commuove la burrasca marina о l'arco diroccato dei Cesari о la dondolante lanterna nel vicolo dei bassifondi. Mai confesseranno che in quelle scene c'è anche per loro il richiamo a un sogno di amore, nonostante il disgusto che una simile espressione possa dare.
Gli vengono pure in mente le carovane delle miagolanti befane venute dall'America che scendono dai pullman dinanzi ai musei e alle cattedrali. Forse che anche le sciagurate, nel girovagare da un paese all'altro, inseguono quel presentimento d'amore?
Esattamente così, compatitele. Pure in quei ruderi standard pieni di salute resiste ancora, a loro insaputa, il richiamo; hanno sessanta, settanta, ottant'anni, sono donne morigerate e rispettabili, impazzirebbero di vergogna se potessero sapere ciò che le trascina su e giù per il mondo. Eppure se nei viaggi non ci fosse quel barlume romanzesco e inverosimile, mai si muoverebbero di casa. Il vagabondare di frontiera in frontiera, di albergo in albergo, diventerebbe un supplizio.
E il fatto universale di poesia? Come mai tanti paesaggi, selve, giardini, spiagge, fiumi, alberi, crepuscoli nei versi alla donna amata? Perché nella natura, i poeti, più ancora degli altri riconoscono il riferimento fatale. Le torri antiche, le nuvole, le cateratte, le enigmatiche tombe, il singhiozzo della risacca sullo scoglio, il piegarsi dei rami alla tempesta, la solitudine dei greti nel pomeriggio, tutto è un'indicazione precisa a lei, la donna nostra, che ci incenerirà. Ogni cosa del mondo in complotto sapientissimo per promuovere la perpetuazione della specie.
Era una intuizione così bella e geniale che in altre circostanze lui ne avrebbe avuto soddisfazione. Ma, proprio per la sua esattezza, oggi a lui procurava solamente dolore. L'espressione degli alberi fuggenti corrispondeva infatti alla condizione del suo amore; il quale era stolto e disperato. Lui correva in direzione di lei benché sapesse che laggiù lo aspettavano soltanto nuovi affanni, umiliazioni e lacrime. Ma lui correva a perdifiato ugualmente, il piede premuto con tutta la forza sul pedale, per la paura di perdere un minuto.
I pioppi della pianura, spostandosi processionalmente, a schiena curva, sembrava che gli dicessero: fermati, uomo, fa dietro front, non pensare più a lei e seguici, non correre alla tua rovina. Noi ti condurremo al remoto paradiso degli alberi dove esiste soltanto benessere, canto di uccelli e pace dell'animo. Non ostinarti.
Era così persuasivo il loro discorso che a un tratto lui fu preso da un turbamento interiore, si spostò sulla destra e si è fermato. Ma nello stesso istante si è fermato anche tutto il paesaggio intorno a perdita d'occhio e a lui dinanzi, in fondo alla deserta pista d'asfalto, il crocchio degli alberi rimane compatto e immobile né si scioglie
più sgranandosi da una parte e dall'altra, i pioppi non fuggono più, non gli dicono più fermati, non osano più dirgli niente perché capiscono che non c'è nulla da fare, gli alberi gli dicono sì è vero, laggiù in fondo, al sud, dove la strada finisce, c'è lei che aspetta per farti dannare, ma non importa, tanto!
Tanto, il sole è già alto, e non ti possiamo salvare.
Riportato con riduzioni
VOCABOLARIO
sagomasm образ, силуэт, очертания
di per séсамо (сам, сами) по себе
rupesm утес, скала
tramontosm закат
caricarsivr заряжаться
piopposm тополь
trascinarevt тащить, увлекать за собой
39. fattoriasfферма, поместье abissosmпропастьRiassumere il testo per esteso.
40. Temi da svolgere:
1. Che cos'è l'amore?
2. Cosa ci fa provare l'amore?
3. Che cosa ci fa fare l'amore?
È bello essere innamorati?
Un po' di storia antica
La donna romana
41. Leggere e tradurre il testo in russo:
La donna romana
La donna romana non può certo essere rimasta la stessa nel corso di tutta la storia di Roma, durata ben dodici secoli. La sua evoluzione va di pari passo con quella della morale. La grande trasformazione nella vita della donna risiede nello spazio sempre più importante che terrà l'amore, a detrimento del dovere. Il bisogno di uscire e di frequentare gli uomini amati spinge le donne a farsi sempre più belle. Le donne che potranno pagheranno di tasca propria le spese dei loro ornamenti, quelle che non potranno ricorreranno ai loro mariti. Poveretto colui che si lascerà convincere, ma poveretto pure chi rimarrà inflessibile. Un altro infatti procurerà alla donna ciò che le è stato rifiutato. Il lusso sarà simile a una bestia feroce. Gli ornamenti erano per le donne il solo modo di far sentire la loro presenza.
Queste cure della propria personalità divennero sempre più l'oggetto dei piaceri quotidiani. Le esigenze della signora romana non hanno limiti. In linea di massima la donna romana è bruna, ma la moda vuole i capelli biondi. Ed esistono diverse sfumature di biondo: biondo dorato, biondo cenere, biondo caldo, ecc. Queste sfumature possono essere ottenute con diverse sostanze. Se invece una bella romana dalle chiome bionde vuole farsi bruna, si farà tingere con uno speciale liquore denso a base di semi di sambuco. La pettinatura, di per sé, è tutta una cerimonia. Ed è difficile elencare tutte le possibili pettinature.
Per porre rimedio all'irreparabile oltraggio degli anni, la dama romana si fissava in bocca denti in oro о in avorio con l'aiuto di fili d'oro. E cercava pure di rendere più bianco il suo incarnato con belletti diversi. Un poco di rossetto permetteva di ritrovare lo splendore della giovinezza. Un impasto di fuliggine grassa metteva in rilievo le palpebre e veniva applicato con un ago.
Ora la donna romana può vestirsi. L'antica romana portava la stola, un lungo abito bianco. Ma la moda è mutevole, forme e colori diventano innumerevoli. Una volta vestita non resta che scegliere i gioielli per la giornata: catene d'oro, collane di smeraldi e altre pietre preziose, anelli, perle, braccialetti che a volte arrivavano a pesare persino più di tre chili. Una volta agghindata, la donna è pronta a sedurre.
42. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Campania
43. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Campania (Capoluogo – Napoli)
La Campania viene considerata la regione dei vulcani. Il vulcanesimo napoletano non si limita al Vesuvio (1279 m) che è un po' il simbolo di Napoli e quasi fa parte integrante della città. Subito a nord della città si stendono infatti i Campi Flegrèi (dal greco Campi Ardenti). Altre evidenti tracce di un passato vulcanesimo appaiono nella non lontana Isola d'Ischia. La Campania confina: a nord con il Lazio e il Molise, ad est con la Puglia e la Basilicata, a sud e a ovest con il mar Tirreno.
Il capoluogo della Regione è Napoli (Neàpolis = città nuova). Sono capoluoghi di provincia: Avellino, Benevento, Caserta, Salerno.
Pochi luoghi, come il Golfo di Napoli, riuniscono in uno spazio relativamente piccolo tanti motivi di interesse e di ammirazione: una metropoli straordinaria, piena di vita; un paesaggio incantevole; un cielo e un mare quasi sempre azzurri; un suolo fertilissimo, che valse alla Regione il titolo di «Campania felix», testimonianze indimenticabili come i ruderi di Pompei; stazioni di soggiorno rinomate come Capri e Sorrento e infine il Vesuvio.
Il territorio della Campania si estende lungo il Tirreno tra il fiume Garigliano e il golfo di Policastro. È di aspetto molto vario. La zona montuosa è formata da una serie di elevazioni dell'Appennino Napoletano e dagli Altipiani del Sannio, del Cilento, dell'Irpinia. La zona pianeggiante comprende le pianure di Sessa Aurunca, di Capua, di Napoli, di Pesto. La costa è molto varia e forma i golfi di Gaeta, di Napoli e di Salerno. I fiumi principali sono: il Volturno, il Sele e l'Ofanto.
Alla Campania appartengono le isole di Pròcida ed Ischia, che per la loro natura vulcanica mostrano di essere la prosecuzione dei Campi Flegrèi, e l'isola di Capri, che era un lembo della penisola Sorrentina.
Il clima è mite sul litorale, ma continentale nell'entroterra.
Un po' di storia. La zona costiera fu colonizzata verso il secolo Vili a. C. dai Greci (fondazione di Capua) per poi passare agli Etruschi (sec. VI a. C.). Nella seconda metà del secolo V a. C. iniziò l'invasione da parte dei Sanniti dell'interno. La regione subì la dominazione dei Romani (sec. IV a. C.), dei Goti (sec. V a. C.) e dei Bizantini. In seguito, durante il periodo longobardo, fu divisa nei ducati di Benevento, Capua, Salerno, Gaeta ed Amalfi, mentre Napoli si staccava progressivamente dall'Impero d'Oriente.
Riunificata dai Normanni (sec. XI), fu soggetta agli Svevi (1197), agli Angioini (1268) e agli Aragonesi (1412), rimanendo poi sotto controllo di viceré spagnoli dal 1503 al 1707. Assegnata all'Impero austriaco (1707-34), fu poi retta dai Borboni fino alla costituzione del Regno d'Italia, eccettuata la breve stagione della Repubblica Partenopea del 1799 e il periodo di dominazione francese (1806-14).
Economia. Grazie alle sue pianure litoranee la Campania possiede una fiorente agricoltura (olivo, vite, ortaggi, frutta, cereali). Ma la situazione economica è gravemente compromessa dalla mancanza di infrastrutture e dal disagio sociale che alimenta la criminalità organizzata. Il tasso di disoccupazione è tra i più elevati del paese. L'industria aveva già preso un discreto sviluppo a Napoli intorno alla metà dell'Ottocento, ma in seguito all'unificazione dell'Italia decadde di fronte alla concorrenza delle industrie dell'Italia settentrionale, favorite da maggiori capitali e dalla vicinanza dei paesi industriali d'oltralpe. La Campania sta sviluppando le industrie chimiche, del cemento, metalmeccaniche, alimentari. Il terziario, sviluppato nel settore della pubblica amministrazione, è rilevante anche in quello commerciale, dei traffici portuali e soprattutto nel turismo.
Turismo. Il porto di Napoli, sede di grandi compagnie di navigazione, rappresenta il quarto porto nazionale per il movimento delle merci, dopo Genova, Augusta e Venezia.
Per quanto riguarda invece il movimento dei passeggeri, il porto di Napoli detiene il primato nazionale, con più di due milioni annui fra sbarchi ed imbarchi. Gran parte di questo movimento è dovuto al traffico, prevalentemente turistico, con le isole dell'Arcipelago Napoletano (e in primo luogo con Capri, Ischia), ma numerosi sono anche i viaggiatori delle linee transoceaniche.
La città di Napoli, il suo litorale e le vicine isole formano una regione turistica tra le più rinomate del mondo.
Napoli è rinomata per la luminosità del suo cielo e la mitezza del suo clima, ma questi suoi pregi risaltano vieppiù se la si confronta con altre città, bagnate dal mare о prossime a questo о poste alla stessa latitudine. Per esempio, a Pechino (Cina) gli inverni sono rigidi e il vicino Golfo del Cili è soggetto al congelamento delle acque. Anche a New York (Stati Uniti d'America) le temperature invernali sono piuttosto basse; inoltre vi appaiono con frequenza le nebbie. Napoli, invece, gode del benefico influsso mitigatore del Mediterraneo.
Fra le numerose leggende legate alla Campania la costiera di Sorrento ci rievoca quella delle Sirene, nominate anche da Omero a proposito delle navigazioni di Ulisse. All'opposta estremità del Golfo di Napoli si visita invece l'antro della Sibilla Cumana,
la profetessa, così chiamata dalla vicina città di Cuma, che avrebbe vaticinato ad Enea il destino di Roma e che fu cantata da Vergilio nell'Eneide.
Una cappella del duomo di Napoli è dedicata a S. Gennaro, patrono della Città. Vi si conservano il cranio del Martire, decapitato nel 305, e un reliquario contenente il suo sangue, che si liquefa due volte all'anno, in maggio e in settembre.
Visitando i resti di Pompei, liberata dalla coltre di ceneri, sotto cui il Vesuvio l'aveva sepolto diciannove secoli fa (anno 79), si scoprono innumerevoli testimonianze della vita d'ogni giorno dell'antica città. Per esempio, sulle facciate di alcune case si leggono scritte di propaganda elettorale per le votazioni a cariche amministrative, mentre sono frequenti le insegne dipinte delle botteghe, di cui sussistono ancora i banchi di vendita. Numerosi, soprattutto presso le porte cittadine, sono gli alberghi («ospitia»), cui si affiancano le «cauponae» (osterie) e i «thermopolia», corrispondenti ai nostri bar.
L'intima natura del corallo è rimasta misteriosa per secoli, argomento di miti, leggende, superstizioni, sia in Oriente che in Occidente. Fu considerato l'amuleto principe, panacea per tutti i mali. Nel Settecento i guadagni dei «corallari» della città di Torre del Greco (vicino a Napoli) erano così ingenti che Ferdinando I di Borbone soleva chiamare Torre del Greco «la spugna d'oro» del suo regno. Ma chi si recasse oggi al porto in cerca delle barche coralline resterebbe deluso; dell'antica flotta non restano che poche imbarcazioni perché i banchi del Golfo di Napoli sono ormai completamente esauriti. I rami preziosi del corallo si trovano solo nel Mediterraneo e nel Pacifico, in una varietà di rosso carico presso le coste della Sardegna, della Sicilia e del Nordafrica, in quelle di un rosso pallido e di un meraviglioso bianco– rosato nei mari di Giappone.
In quanto al commercio del corallo i Torresi lo hanno saldamente in pugno e non sembrano propensi a lasciarlo ad altri. Le maggiori fabbriche locali hanno rappresentanti in tutte le parti del Globo per l'acquisto del grezzo e la vendita del prodotto finito: collane, pendagli, corallo lavorato a tutto tondo, cammei su corallo e conchiglie, ecc. La lavorazione di questi ultimi, oggi esclusiva delle botteghe di Torre e di alcune di Napoli, ha origini che si fanno risalire ai tempi di Faraoni. A guardare certe vetrine splendide di coralli e le folle di turisti che si aggirano nelle sale delle fabbriche, si ha davvero la impressione che la città sia ritornata all'epoca della «spugna d'oro». Non c'è una famiglia di Torre che non conti un membro, un parente addetto alla lavorazione del corallo о della sardonica.
Il sobborgo di Vetri (vicino a Salerno) è noto per le ceramiche.
Un'altra meta di turisti è Amalfi, la piccola città che fu la più antica delle repubbliche marinare italiane, tanto che il suo stemma appare nella bandiera della Marina accanto a quelli di Genova, Venezia e Pisa.
Caserta è nota per il fastoso palazzo reale, eretto dai Borboni nel Settecento.
44. Rispondere alle seguenti domande:
1. Perché la Campania viene considerata la regione dei vulcani? 2. Che vulcano è un po' il simbolo della città di Napoli? 3. Quanti metri è alto il Vesuvio? 4. Dove si stendono i Campi Flegrèi? 5. Che cosa valse alla Regione il titolo di «Campania felix»? 6. Con quali regioni italiane confina la Campania a nord? 7. Che mare bagna la Regione? 8. È montuosa la Campania? 9. Quali golfi formano la costa campana? 10. Come si chiamano i fiumi principali? 11. Quali isole appartengono alla Campania? 12. Com'è il clima sul litorale campano? 13. Quali città sono i capoluoghi di provincia? 14. Da chi fu colonizzata la zona costiera verso il secolo Vili? 15. Quando il litorale passò agli Etruschi? 16. Quando cominciò l'invasione dei Sanniti? 17. Quando la Regione fu divisa nei ducati? 18. Quanti anni durò il periodo di dominazione francese? 19. È fiorente l'agricoltura campana? 20. Che cosa si coltiva in Campania? 21. Da che cosa è ostacolata l'economia regionale? 22. È elevato il tasso di disoccupazione? 23. Quali industrie sta sviluppando la Campania? 24. È rilevante il settore turistico? 25. Che primato nazionale detiene il porto di Napoli? 26. Che città è rinomata per la luminosità del suo cielo e la mitezza del suo clima? 27. Come si spiega la particolare mitezza del clima di Napoli rispetto ad altre città poste alla stessa latitudine? 28. Quale leggenda ci rievoca la costiera di Sorrento? 29. Che cosa avrebbe vaticinato la Sibilla Cumana ad Enea? 30. A chi è dedicata la cappella del duomo di Napoli? 31. Chi è il patrono di Napoli? 32. In che anno Pompei fu sepolta sotto le ceneri del Vesuvio? 33. Quali testimonianze della vita d'ogni giorno dell'antica città si scoprono alla visita di Pompei? 34. Che materiale fu considerato l'amuleto principe, panacea per tutti i mali? 35. Il Mediterraneo è ricco di coralli? 36. Quando e perché la città di Torre del Greco fu chiamata «la spugna d'oro»? 37. Che esclusiva hanno le botteghe di Torre del Greco? 38. Per che cosa sono note le città di \fetro, Amalfi, Caserta?
45. Riassumere il testo per esteso.
Puglia
46. Leggere e tradurre il seguente testo:
Puglia (Capoluogo – Bari)
La Puglia è una terra tutta allungata a dare forma al tacco della penisola italiana. In alto sporge il promontorio roccioso del Gargano, poi la regione si slancia decisa tra due mari: Adriatico e Ionio. Ai piedi del Gargano si stende la immensa pianura del Tavoliere. L'unico fiume d'una certa importanza è l'Ofanto.
La Puglia confina: a nord e ad est con l'Adriatico, a sud con il mare Ionio, ad ovest con la Basilicata, la Campania e il Molise. Il Capo d'Otranto, sulla costa adriatica, è il punto più orientale non solo della Puglia, ma dell'intera Italia. Dai colli circostanti alla cittadina, che gli dà il nome, si possono scorgere le montagne dell'Albania e, più a sud, l'isola greca di Corfù.
Il capoluogo della regione è Bari. I capoluoghi di provincia sono: Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto.
La Puglia, con una densità di popolazione ed una natalità superiori alla media italiana, è una terra di forte emigrazione. Un tempo i suoi emigrati si dirigevano verso le Americhe, ma oggi le loro mete principali sono rappresentate da grandi città industriali del nord
d'Italia e da vari paesi d'oltralpe. Molti dei moderni palazzi di Milano, di Torino, della Germania Occidentale, della Svizzera, della Francia sono sorti grazie al lavoro dei manovali pugliesi; molte di quelle industrie si sarebbero trovate in difficoltà se fossero mancate all'improvviso gli operai venuti dalla Puglia. I Pugliesi danno prova di grande laboriosità anche nella loro Regione.
Un po' di stona. Anticamente la Puglia era divisa tra Apuli, Dauni, Iapigi e Messàpi. I Greci ne colonizzarono le coste meridionali, fondandovi Taranto (sec. Vili a.C.), che raggiunse grande floridezza. Contro questa città, assistita dal greco Pirro, re dell'Epiro, scesero in guerra i Romani, che conquistarono la Regione (sec. IH a.C.). Durante la seconda guerra punica e quindi durante la guerra sociale molte città pugliesi si posero contro Roma, ma questa sottomise nuovamente la Regione, che fu assai danneggiata da devastazioni e battaglie ma si riprese nel periodo imperiale.
Caduta Roma, la Puglia passò successivamente sotto i Bizantini (553); contesa da Longobardi e Franchi, conobbe un certo risveglio economico sotto i Normanni (sec. XI–XIII), seguiti dagli Angioini (1266) e dagli Aragonesi (1442), che riportarono la Regione a una certa decadenza. Seguirono poi la dominazione spagnola (1503–1707) e quella borbonica, interrotta solo nel periodo napoleonico (1805–1815). Nell'Ottocento alcuni moti di ribellione preludevano alla caduta dei Borboni, determinata dalla Spedizione dei Mille. Nel 1860 la Puglia aderì, con plebiscito, al Regno d'Italia.
Economia. Malgrado il recente sviluppo industriale, l'agricoltura è un settore economico trainante (15 % di addetti) e, benché penalizzata dalla scarsa fertilità dei suoli e dalla cronica mancanza d'acqua, è fiorente nei diversi settori: orticolo (insalata, peperoni, finocchi, carciofi), frutticolo (uva da pasto e da vino, mandorle), industriale (olive, barbabietole, tabacco). Modesto è l'allevamento: è molto ridotta la superficie a foraggi e quasi inesistente quella a bosco. La pesca marittima è svolta fin sulle coste asiatiche ed africane del Mediterraneo.
Le risorse minerarie si limitano ai giacimenti di bauxite (alluminio) del Gargano e di Spinazzola (Bari) ed alle cave di pietra del Salente. La salina marittima di Margherita di Savoia (Foggia) è la più importante d'Italia.
Il settore industriale ha come cardine il polo siderurgico di Taranto e quello petrolchimico di Bari. Una miriade di piccole e medie imprese operano nei settori alimentare, conserviero, chimico, meccanico, elettrotecnico, tipografico. Sviluppato pure il commercio, anche internazionale, grazie alla vitalità dell'annuale Fiera del Levante, di Bari.
Turismo. Tra le attività terziarie un ruolo di rilievo spetta al turismo, richiamato dalle bellezze artistiche, naturali e soprattutto dalle notevoli attrattive nel settore balneare.
A Bari sopravvive il quartiere medievale, dalle viuzze tortuose, raccolto intorno alla bella basilica romanica dedicata a S. Nicola. Il santo era stato vescovo di Mira ed era morto nel 326. Alcuni marinai baresi ne rapirono le spoglie e le portarono a Bari (1087), di cui divenne patrono. Assai venerato nella tradizione popolare per le sue doti di taumaturgo fin dal medioevo, sia in occidente che in oriente (è patrono della Russia e della Grecia); nell'Europa centro-settentrionale la sua figura è divenuta quella di Santa Claus (Babbo Natale).
Nella Puglia, regione ricca di tradizioni, i santuari sono molti e antichi. Il più celebre è quello di San Michele al monte Gargano in vista del golfo Manfredonia, nel punto in cui, secondo la leggenda, alla fine del V secolo, avvenne un'apparizione dell'arcangelo Michele che lasciò impressa sul suolo l'impronta del piede. Fu il santuario nazionale dei Longobardi di Benevento e, attraverso i secoli, fu meta di pellegrinaggi ai quali parteciparono imperatori, papi e santi.
Negli ultimi decenni si è parlato con sempre maggior insistenza dell'ospedale di San Giovanni Rotondo, fondato da padre Pio, un francescano al quale venivano attribuiti straordinari poteri taumaturgici. Per merito di questo religioso sono affluite a San Giovanni Rotondo molte offerte di denaro che hanno permesso l'erezione di un imponente ospedale, la Casa di Sollievo della Sofferenza.
A Castellana si trovano alcune grotte di rara bellezza, ricche di stalattiti e stalagmiti.
Numerosi turisti vengono ad Alberobello per ammirare i trulli, le tipiche abitazioni a pianta circolare, coperte da una volta conica, che godono della protezione riservata ai monumenti nazionali. Queste case vengono costruite con pietre calcaree, così come sono di sassi calcarei i lunghi muretti a secco, ottenuti dallo spietramento dei campi.
Lecce è detta la «Firenze del barocco» perché possiede belle chiese e palazzi costruiti in questo stile.
Fino dall'antichità Brìndisi è stata un porto molto frequentato per le comunicazioni fra l'Italia ed i paesi del Mediterraneo orientale, a cominciare dalla Grecia. Alla fine del secolo scorso vi faceva capo la cosiddetta «Valigia delle Indie», ossia il servizio celere di navigazione, gestito dagli inglesi, provenienti dall'India via Canale di Suez. Non è da meravigliarsi che la città di Brindisi abbia legato il suo nome a quel saluto augurale, accompagnato da una libagione, che è appunto il «brindisi».
Il porto di Taranto possiede dal 1883 un grande arsenale marittimo, è importante base della flotta militare italiana.
Al nome di Taranto è legato quello della taràntola, un grosso ragno, che si può incontrare in tutta l'Italia meridionale e il cui morso – di cui la tradizione esagerò gli effetti – provoca gonfiore e un passeggero prurito doloroso. Dalla parola «taràntola» proviene anche il nome della tarantella, danza popolare dell'Italia meridionale.
47. Rispondere alle seguenti domande:
1. In che parte della penisola italiana si trova la Puglia? 2. Tra quali mari è situata la Regione? 3. Che cos'è il Gargano? 4. Che pianura si stende ai piedi del Gargano? 5. Con quali regioni italiane confina la Puglia ad ovest? 6. Come si chiama il capoluogo della Regione? 7. Quali città sono i capoluoghi di provincia? 8. La densità di popolazione è superiore о inferiore alla media nazionale? 9. Dove si dirigevano un tempo gli emigrati pugliesi? 10. La Puglia può essere chiamata la «Terra di lavoratori»? 11. Chi partecipò alla costruzione di molti dei moderni palazzi di Milano, Torino e di alcuni paesi dell'Europa occidentale? 12. Tra quali popolazioni fu divisa la Puglia anticamente? 13. Quando fu fondata Taranto? 14. In che secolo fu conquistata dai Romani? 15. La Regione fu danneggiata molto durante la seconda guerra punica? 16. Sotto chi passò la Puglia dopo la caduta di Roma? 17. Sotto chi nei secoli XI–XIII la Puglia conobbe un certo risveglio economico? 18. Quanto durò il periodo napoleonico? 19. In che anno la Regione aderì al Regno d'Italia? 20. Perché l'agricoltura pugliese è un settore economico trainato? 21. Malgrado che cosa è fiorente l'agricoltura della Regione? 22. Che cosa si coltiva in Puglia? 23. A che cosa si limitano le risorse minerarie pugliesi? 24. In quali settori opera la miriade di piccole e medie imprese? 25. È importante la salina marittima di Margherita di Savoia? 26. Che fiera favorisce lo sviluppo commerciale pugliese? 27. Che ruolo spetta al turismo tra le attività terziarie? 28. In che città si trovano le spoglie di S. Nicola? 29. Come si chiama il patrono della Russia? 30. Cosa dice la leggenda del santuario di San Michele al monte Gargano? 31. Che città è detta la «Firenze del barocco»? 32. Cosa sono i trulli? 33. Per che cosa è famosa Castellana? 34. Perché la città di Brindisi ha legato il suo nome al saluto augurale, accompagnato da una libagione? 35. Perché la città di Taranto ha questo nome?
48. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' dì cucina italiana. Prendilo per la gola!
49. Tradurre la ricetta e preparare questa salsa:
Salsa di pomodoro alla «casareccio,»
Fare un battuto con prezzemolo, pancetta e lardo, metterlo in casseruola, triturarci un peperoncino, fare rosolare; quando ha preso un bel colore biondo, unirci i pomodori e lasciare cuocere saporendo con sale. Con questa salsa si può condire penne, bucatini, spaghetti ed altri tipi di pasta, cioè tutte le asciutte.

50. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai
testi riportati:
Conosci il tuo oroscopo?
Sagittario (23 novembre – 21 dicembre)
a) Hai scelto bene la tua professione?
Il giovane Sagittario per il suo istinto di espansione che esige lo spiegamento di un'attività su parecchi fronti (muscolare, emozionale, mentale) può essere tentato di intraprendere una carriera che sia superiore ai suoi mezzi, sopravvalutando le sue possibilità.
Se il suo sviluppo psicologico è stato normale può abbracciare un'attività che reclami larghe vedute e si adatti alle sue tendenze.
Niente gli è più congeniale di una professione libera ed autonoma, di un lavoro che tenga conto del suo senso sociale e che abbia un certo fondamento morale.
Soddisfatte queste sue aspirazioni, è preferibile che il giovane Sagittario si orienti verso un'attività varia e movimentata. Le uniformità e la monotonia gli fanno perdere il gusto dello sforzo, la mediocrità lo scoraggia e sarà tanto più assiduo e presente nel suo lavoro quante più possibilità esso gli può offrire in maniera di rinnovamento.
Troviamo molti Sagittari fra i viaggiatori di commercio, gli esploratori, i missionari, gli avvocati, i politici, i pensatori e i filosofi.
Oltre a un grande numero di attori, cantanti, ballerini, e comunque gente di spettacolo, per la grande mania di esporsi propria dei Sagittari.
b) Hai trovato l'anima gemella?
Simpatici amici del Sagittario, niente orizzonti limitati о idee ristrette nel compagno о nella compagna che scelgliete, che non sia persona avara о gelosa о sospettosa о sedentaria, ma larghe vedute, orizzonti vasti e valigie sempre pronte!
In apparenza volubili e capricciosi, in realtà sapete essere molto affettuosi e comprensivi: il vostro difetto è piuttosto quello di essere troppo esigenti.
Scegliete il compagno о la compagna fra gli Acquari, gli Arieti, i Bilancia, che potranno darvi le soddisfazioni che cercate.
Se la persona dei vostri sogni è un Acquario prima di ogni altra cosa dovete essere simpatici ai suoi amici, perché con l'Acquario il tete-à-tete si fa in compagnia, tanto importanti sono per lui amici ed amicizia.
Se chi sta leggendo ha in mente un Ariete, ricordate che sarà sedotto dalla vostra gioia di vivere, dalla vostra spontaneità, dal vostro dinamismo. Si legherà a voi e certamente vi sarà fedele se non gli darete mai l'impressione di avervi conquistato completamente. Il tipo Bilancia invece idealizza, vuol essere amato, la sua corte è gentile, discreta, tutta sfumature. Abbiate la volontà per due, prendete l'iniziativa, ma con tatto: ricordate che è una Bilancia.
I^P Dicembre: da december (lat.: decimo), in origine il decimo mese dell'anno.
La festa del Natale – il 25 dicembre (in Oriente il 7 gennaio).
51. Leggere e tradurre in russo:
Gherardo Ugolini. Il primo presepe [80 - presepio (o presepe) 1. (leti) stalla, mangiatoia, spec. quella in cui fu posto Gesù 2. rappresentazione della scena della nascita di Gesù realizzata per mezzo di statuine di materiale vario, tradizionalmente preparata nelle case e nelle chiese nel periodo tra il Natale e l'Epifania (il 6 gennaio)]
Francesco d'Assisi [81 - San Francesco (il patrono d'Italia)– Francesco nacque ad Assisi nel 1182. Suo padre fu un ricco mercante di stoffe. Trascorse la sua giovinezza in allegre brigate, partecipando alle guerre che si accendevano fra l'uno e l'altro Comune. Durante una delle sue avventure militari, cadde gravemente malato e sentì all'improvviso la chiamata di Dio. Tornato ad Assisi, lasciò ogni ricchezza, vestì un ruvido saio e andò predicando la povertà, la purezza di cuore, l'amore tra gli uomini e per tutte le creatureAttorno a lui, come attorno a Gesù, vennero molti discepoli e lui li accolse nell'ordine dei Frati Minori. Dio volle dargli il più alto segno del suo gradimento: mentre era in preghiera, ricevette le stigmate, le stesse ferite di Gesù crocifisso.Aveva poco più di 40 anni, quando si sentì morire e chiese di essere adagiato sulla nuda terra, in segno di suprema umiltà. Pochi giorni prima aveva composto un cantico in cui chiamava fratello e sorella ogni creatura e, per esse, ringraziava Iddio.] cammina in compagnia di Frate Egidio per una via di Greccio [82 - Santuario di Greccio (Rieti, Lazio): Altare di San Francesco. L'altare di San Francesco è stato fatto con il legno della mangiatoia del bue e dell'asinelio nella quale venne deposto, per volere di San Francesco, nella notte di Natale del lontano 1223, il Bambino del primo presepio della storia].
A un tratto un volto amico gli sorride e lo saluta affettuosamente. È Giovanni Velita, amico e benefattore del convento.
– Giovanni, – gli chiese il Santo, – Natale si avvicina. Cercami nei tuoi boschi un'ampia grotta, fa' costruire una mangiatoia e fa' porre ai lati un bue e un asinelio. Quest'anno Gesù tornerà povero tra noi come si mostrò ai pastori di Betlemme.
Giovanni sceglie una bella grotta nel bosco più vicino: una grotta povera ma ben asciutta e adorna di muschio. Entro la mangiatoia, che odora di fieno, sorride un bambino di cera. Ai lati un bue dagli occhi pazienti, e un asinelio tutto compreso della sua parte.
A sera inoltrata, il Santo entra nel bosco seguito dai suoi frati e da un folto gruppo di uomini, donne e fanciulli.
Nella grotta che arde tutta di lumi è cominciata la Messa. Francesco canta il Vangelo.
A un certo punto, il volto del Santo si fa straordinariamente luminoso, i suoi occhi si fissano sul bambino.
D'improvviso s'ode un grido:
– Non vedete? Gesù si muove, è vivo, – esclama Giovanni Velita – volge gli occhi intorno: sembrano due stelle.
Tutti si sono prostrati in adorazione, mentre il Bambino è sulle braccia di Francesco che se lo stringe con intenso amore.
Da quel lontano anno 1223, il Natale di Greccio è divenuto il Natale di ogni Italiano. In ogni casa, in ogni chiesa della Penisola, ogni anno si attende Gesù in un presepio adorno di muschio e di lumi come quello di Greccio.
Da «Cantiere» – La scuola
52. Da leggere e tradurre:
San Francesco.Preghiera Semplice
Oh! Signore, fa' di me uno strumento della tua Pace:
Dove è odio, fa' ch'io porti l'Amore.
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono.
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione.
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede.
Dove è errore, ch'io porti la Verità.
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia.
Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere consolato, quanto a consolare.
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché:
Si è: Dando che si riceve;
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
56. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2008 Dicembrelunedì – s. Ansano
2. martedì – s. Bibiana
3. mercoledì – s. Francesco Saverio
4. giovedì – s. Barbara
5. venerdì – s. Giulio M.
6. sabato – s. Nicola
7. domenica – II dAvvento
8. lunedì — Immacolata Concezione
9. martedì – s. Siro
10. mercoledì – N.S. di Loreto
11. giovedì – s. Damaso
12. venerdì – s. Giovanna F.
13. sabato – s. Lucia
14. domenica – III d'Avvento
15. lunedì – s. Valeriano
16. martedì – s. Albina
17. mercoledì – s. Lazzaro
18. giovedì – s. Graziano
19. venerdì – s. Dario
20. sabato – s. Liberato
21. domenica – IV d Avvento
22. lunedì – s. Francesca Cabrini
23. martedì – s. Giovanni da K.
24. mercoledì – s. Delfino
25. giovedì —Natale del Signore (Natale)
26. venerdì – s. Stefano protom.
27. sabato – s. Giovanni ap.
28. domenica – ss. Innocenti Martiri
29. lunedì – s. Tommaso Becket
30. martedì – s. Eugenio
31. mercoledì – s. Silvestro Papa (L'ultimo dell'anno, Capodanno)
54. Spiegare la seguente situazione:
– Ti dico queso: se solo potessi portare via il televisore, lo stereo e il computer, me ne andrei di casa subito.
Capitolo X
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Luigi Malerba. Quando il marito è femminista
Luigi Malerba [83 - Luigi Malerba, pseud. di L. Bonardi (1927). Scrittore. Membro del Gruppo 63 (Movimento d'avanguardia letteraria che prese nome da un convegno tenutosi a Palermo nel 1963), la sua opera narrativa si caratterizza per le atmosfere grottesche e surreali e per lo sperimentalismo linguistico. Si è dedicato anche alla sceneggiatura cinematografica e ha scritto testi teatrali e favole per bambini. Opere: Scoperta dell'alfabeto (1963); Il serpente (1966); Salto mortale (1968); Il protagonista (1973); Dopo il pescecane (1979); Diario di un sognatore (1981); Il pianeta azzurro (1989); Il fuoco greco (1990); Le pietre volanti (1992); Il viaggiatore sedentario (1993); Le maschere (1995); Itaca per sempre (1996)]. Quando il marito è femminista [84 - II movimento femminista nasce in America nei primi anni '60 ed esplode in Italia circa un decennio più tardi. Alla fine del 1970 viene fondato a Roma il Movimento di liberazione della donna]
Devo dire che io non sono uno di quei mariti che credono di essere femministi perché aiutano la moglie a lavare i piatti. Io non ho mai lavato un piatto in vita mia e non lo laverò mai. Lavare i piatti lo trovo umiliante per l'uomo e soprattutto inutile quando c'è la moglie che lo fa volentieri. A forza di insistere sono riuscito a far confessare a mia moglie la verità: a lavare i piatti lei si diverte. Io sto in ufficio otto ore al giorno e mi pare che basti.
Il femminismo non si risolve tutto nel problema dei piatti, si capisce, ma io ho cominciato a parlare dei piatti perché è proprio da 11 che sono nati tanti equivoci. Lavare i piatti, i pavimenti, spolverare i mobili, cucinare, sono lavori che umiliano l'uomo e lo avviliscono. Il femminismo non vuole che l'uomo sia umiliato, ma che sia rivalutata nel giusto modo la donna. Il punto centrale del femminismo è soprattutto la dignità e la libertà della donna, su questo punto non si comporta con la donna come certi miei colleghi d'ufficio che quando ritornano a casa non le rivolgono nemmeno la parola e poi escono con gli amici costringendola a restare in casa come una schiava. Io sono molto diverso dai miei colleghi, io dico sempre a mia moglie: è una realtà che tu sia libera e padrona di te stessa.
Spesso anche io torno a casa per la cena e poi esco di nuovo con i colleghi, ma nel mio caso si tratta di un prolungamento del lavoro d'ufficio. Andiamo al cinema о alle corse dei cavalli oppure ci sediamo in un bar a fare quattro chiacchiere, ma si finisce sempre per parlare di problemi d'ufficio. Dico sempre a mia moglie che se volesse potrebbe venire anche lei, ma è chiaro che la presenza di una donna bloccherebbe la conversazione; mia moglie ha capito che si annoierebbe a venire con noi, ed è meglio che se ne resti a casa a riposare.
Naturalmente, per quanto un uomo sia femminista, deve riconoscere che nel matrimonio ci sono dei limiti alla libertà, che naturalmente valgono sia per il marito che per la moglie. Se mia moglie volesse uscire di sera, io certamente non glielo proibirei, a condizione che mi dicesse perché esce, altrimenti potrebbe venirmi il sospetto che facesse un cattivo uso della libertà che io le concedo.
Fra coniugi non ci devono essere segreti.
Spesso io esco la sera per giocare a tressette [85 - tressette – diffusissimo gioco che si fa con quaranta carte, solitamente fra due coppie di giocatori] e mia moglie lo sa. Per me giocare a carte non è soltanto un divertimento, è un modo per arrotondare lo stipendio. Questo mia moglie non vuole capirlo, dice che io vado a divertirmi mentre lei deve stare in casa a dormire davanti alla televisione, come se fosse colpa mia se la televisione trasmette programmi noiosi. Le ho spiegato che se lei continua a lamentarsi finisce che io divento vittima di colpe che non ho. Se il femminismo dovesse ridurmi a vittima di mia moglie, allora i conti non tornerebbero più e sarei costretto a cambiare idea.
È successo che sono uscito quattro sere di seguito per giocare a tressette. Da notare che avrei potuto benissimo raccontare che andavo al cinema con gli amici oppure che dovevo vedere dei colleghi per ragioni di ufficio, ma dire delle bugie a mia moglie è una cosa che mi ripugna – a meno che non sia proprio indispensabile – e poi che femminista se mi riducessi a usare simili sotterfugi? Raccontare delle bugie alla propria moglie è anche una mancanza di rispetto per la sua personalità. Sebbene anche lei sia d'accordo su questi principi,
in quei giorni cominciò a lamentarsi, tanto che mi pentii di averle detto la verità.
Se c'è una cosa che non sopporto sono proprio i lamenti. Quando qualcosa non va tra marito e moglie, io sostengo che si debba parlare chiaro, con franchezza, perché dal cattivo umore si fa presto a passare all'uxoricidio. A me simili idee non passano nemmeno per la testa, per carità, però non si sa mai. In quella occasione ho superato me stesso e ho sopportato con pazienza e in silenzio i lamenti di mia moglie. Purtroppo questo sembrava che la irritasse ancora di più, certe volte le donne sono strane. Finché una sera torno a cassa e non la trovo addormentata davanti alla televisione come le altre volte. Sarà andata a letto, mi sono detto. In camera da letto non c'era nessuno. Era uscita.
Alle due di notte la stavo ancora aspettando. Non sapevo più cosa fare. Telefonare alla polizia, all'ospedale, andare in giro a cercarla per le strade.
È ritornata che erano passate le due e mezzo. Con un'aria tranquilla, come se niente fosse, mi disse che era andata a trovare una sua amica, che avevano chiacchierato un po', che poi erano arrivate altre due e le avevano insegnato a giocare a bridge. Così, disse, adesso avrebbe potuto uscire anche lei la sera quando uscivo io.
Mentre continuava a parlare le ho dato una sberla. Le ho detto che se la cosa si fosse ripetuta l'avrei buttata fuori di casa. Il femminismo sarà una gran bella teoria, le dissi, ma non puoi pretendere di fare tutti i comodi perché hai un marito femminista.
C'è un limite a tutto, compreso il femminismo.
Da quella volta, quando esco la chiudo in casa a chiave.
VOCABOLARIO
confessarevt признавать(-ся), осознавать
risolverevt – rsivr разрешать, решать (-ся), принимать решение
equivocosm недоразумение, ошибка
umiliarevtqdунижать, оскорблять
rivalutarevt переоценивать, пересматривать
rivolgersivra qdобратиться (к кому-л.)
a forza di fare qc (a forza di insistere) посредством, при помощи (благодаря настойчивости)
arrotondare lo stipendio подработать к зарплате
passare per la testa приходитьв голову
fare i propri comodiделать все, что заблагорассудится
limitesma qcпредел (кому/чему-л.)
comportarsivr вести себя
sospettosm подозрение
concederevta qdпредоставить (кому/чему-л.)
lamentarsivrdi qd/qc жаловаться(на кого/что-л.)
vittimasfжертва
ripugnarevia qdвызывать отвращение (у кого-л.)
sotterfugiosm уловка, увертка, отговорка
personalità.sf личность
principiosm убеждение, принцип
caritàsf(per carità)милосердие (ради бога)
sopportarevt терпеть, переносить
imitarevt подражать, копировать
ariasf(con un'aria tranquilla) вид, внешность (co спокойным видом)
sberla sf пощечина, оплеуха
pretenderevtqc da qd претендовать, требовать (что-л. от кого-л.)
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione alle espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. Mi viene il sospetto che non sia quel galantuomo che vuole far credere. 2. Il suo intervento ha fatto nascere molti equivoci. 3. È inutile che tu continui a lamentarti, bisogna che tu prenda una decisione una volta per tutte. 4. Mario è stato vittima di un terribile equivoco. 5. Mi ripugna qualsiasi tipo di sotterfugio e meschinità.6. Se gli avessero concesso un'ultima possibilità, sarebbe riuscito a salvarsi. 7. Non c'era niente che lo umiliasse di più che dover chiedere dei favori. 8. Aveva una personalità così complessa che neppure gli amici riuscivano a capirlo veramente. 9. Tutti si aspettavano che confessasse i sotterfugi a cui era ricorso per arrivare così in alto. 10. L'insegnante pretendeva che i suoi alunni imparassero a memoria lunghi brani. 11. Non sopportava che si lamentassero delle loro disgrazie. 12. Tutti cercavano di imitare il suo atteggiamento libero e disinvolto ma con scarso successo. 13. La madre minacciò di prendere il figlio a sberle, se non la smetteva subito di far baccano. 14. I tuoi sospetti mi umiliano profondamente perciò ti prego di smettere di comportarti così. 15. Per carità, non pretenderà che io tradisca i miei principi. 16. Speravano che confessasse e liberasse gli altri da ogni sospetto.
2. Abbinare ai verbi uno о più sostantivi, e formare delle frasi con i nessi così ottenuti:

3. Sostituire ai puntini uno dei verbi seguenti:
confessare, risolvere, risolversi, comportarsi; rivolgere, rivolgersi, umiliare, concedere, lamentarsi, sopportare, imitare, pretendere
1. Non credere che… i problemi ricorrendo ai sotterfugi. 2. Non… che risponda così a sua madre. 3. Non c'è speranza che… la sua colpa.Attende con ansia che gli… il visto. 5. Voleva che gli altri… i problemi per lui. 6…. sempre in maniera corretta guadagnandosi così il rispetto di tutti. 7. Hai tutto, cosa… ancora dalla vita? 8. Non sopporto che tu… per delle sciocchezze. 9. Mi… il suo modo di fare profondamente scorretto. 10. L'attuale crisi politica… in tempi brevi. 11. Nessuno gli… la possibilità di rifarsi una vita. 12. Il bambino cercava di… il comportamento degli adulti. 13… che non riesco a credere alla sua sincerità. 14. Dubito che tutto… per il meglio. 15. Dopo che mi ha offeso così gravemente non gli… più la parola. 16. Mi… il fatto che nessuno ci creda. 17. Per ottenere le informazioni che desidera… all'ufficio competente. 18. Mi… fare un'azione scorretta nei suoi confronti, ma vi sono obbligato dalle circostanze.
4. Tradurre le frasi dell'esercizio precedente in russo.
5. Sostituire ai puntini gli articoli о le preposizioni semplici о articolate convenienti:
1. Devo dire che io non sono… quei mariti che credono di essere femministi perché aiutano… moglie a lavare… piatti. Io non ho mai lavato… piatto… vita mia. 2. Il femminismo non si risolve tutto… problema… piatti, ma io ho cominciato a parlare… piatti perché è proprio da lì che sono nati… equivoci. 3… punto centrale… femminismo è soprattutto… dignità e… libertà… donna…. questo punto non si discute. 4… marito femminista non si comporta… donna come… suoi colleghi d'ufficio che quando ritornano… casa non le rivolgono… parola e poi escono… amici, costringendola a restare… casa come… schiava. 5. Per quanto… uomo sia femminista, deve riconoscere che… matrimonio ci sono… limiti… libertà. 6. Mi viene… sospetto che faccia… cattivo uso… libertà che le concedo. 7. Avrei potuto dirle che andavo… cinema con… amici oppure che dovevo vedere… colleghi… ragioni… ufficio, ma dire… bugie… mia moglie è… cosa che mi disgusta. 8. Raccontare… bugie… propria moglie è anche… mancanza… rispetto… sua personalità. 9… quella occasione ho superato me stesso, ma di solito… me simili idee non passano neanche… testa…. carità. 10… sera torno… casa e non la trovo addormentata davanti… televisione come… altre volte. 11… aria tranquilla mi disse che era andata a trovare… sua amica, poi erano arrivate… altre e avevano giocato… carte. 12. Le ho dato… schiaffo, le ho detto che se… cosa si fosse ripetuta, l'avrei buttata fuori… casa. 13…. femminismo sarà… gran bella teoria, ma c'è… limite… tutto.
6. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Надо сделать все необходимое, чтобы устранить это недоразумение. 2. Если тебе понадобится совет, ты всегда можешь к нам обратиться. 3. Вы не должны были унижать его, надо было пощадить его самолюбие. 4. Всему есть предел: нельзя все время жаловаться, разыгрывая из себя жертву. Ты сам во всем виноват. 5. Для вашего спектакля мы можем предоставить вам прекрасную сцену. 6. Меня оскорбляют твои подозрения, нельзя быть до такой степени недоверчивым: ведь я желаю тебе только добра. 7. Тебе удалось разрешить все наши сомнения, мы тебе за это очень благодарны. 8. Такое поведение не может не вызвать отвращения, подумай об этом хорошенько! 9. Команда явно претендовала на первое место в этом чемпионате. 10. Я не советую тебе прибегать ко всяческим уловкам, лучше сказать всю правду. 11. Этой пощечиной ты оскорбил не его, а себя, не надо было так реагировать на справедливое замечание, если даже оно тебе очень неприятно. 12. Он не переносил запаха табачного дыма. 13. Он во всем старался подражать своему отцу. 14. Она никогда не отступала от своих принципов. 15. Он был сильной личностью, достойной уважения и подражания. 16. К сожалению, ты стал жертвой недоразумения. Надо что-то предпринять. 17. Для решения этой проблемы не стоит прибегать к уловкам. 18. Он ведет себя достойно и поэтому пользуется всеобщим уважением. 19. Вскоре визы были выданы, и делегация вылетела в Рим. 20. Если нам будет предоставлена возможность выступить на конференции, мы с удовольствием это сделаем. 21. Тебе следует признать вину и постараться пересмотреть свое отношение к товарищам. 22. Ты еще очень молод, чтобы претендовать на слишком многое в жизни.
ANNOTAZIONI LESSICALI
rivalutare
# dare un nuovo e maggior valore, in particolare riconoscere i pregi di un' opera о di un artista (La critica tende a rivalutare la pittura dell'Ottocento.)
# (in economia) attribuire un rapporto di cambio più favorevole (La Banca d'Italia ha rivalutato l'euro.)
svalutare (antonimo)
# attribuire un valore minore (il dollaro è stato svalutato del 1 %)
# sminuire, sottovalutare (tentavano di svalutare i suoi meriti)
valutare
# attribuire un valore, fig. stimare (Il possedimento è stato valutato molti milioni)
# tenere conto di qc, calcolare, prendere in considerazione (Hanno valutato ogni indizio.)
7. Tradurre in russo il lessico delle annotazioni lessicali riportate sopra e fare delle frasi.
8. Tradurre in russo le seguenti frasi:
1. Dopo aver valutato il prò e il contro, decisero di accettare l'incarico. 2. La perdita è stata valutata intorno ai due milioni di euro. 3. Il governo deve riflettere a lungo prima di prendere una decisione grave come quella di svalutare la moneta nazionale. 4. Il dipinto era stato valutato due milioni di dollari. 5. Non sopporto che si svaluti così di fronte agli altri. 6. Penso che la polizia abbia valutato tutti gli indizi prima di procedere all'arresto. 7. L'arte barocca è stata recentemente rivalutata dalla critica moderna. 8. La svalutazione delle monete più deboli è inevitabile.
9. È stato rivalutato il ruolo della donna nella società. 10. Bisogna che Mario valuti bene le conseguenze del suo comportamento prima di prendere una decisione.
limitesm
# punto estremo a cui può arrivare qualcosa (limite di velocità; caso limite)
# termine che non si può e non si deve superare, anche figurato (ogni cosa ha un limite)
limitare vt ridurre (limitare le spese)
limitarsivr contenersi entro certi limiti (limitarsi nel mangiare)
limitatoagg
# che è contenuto entro determinati limiti (un giardino limitato da
una siepe)
# scarso, esiguo (una mente limitata)
# controllato, che si mantiene entro certi limiti (unapersona limitata nelle sue pretese)
9. Tradurre in russo il lessico delle annotazioni lessicali riportate sopra e fare delle frasi.
10. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione alle parole in corsivo:
1. Questo è un caso limite che non può essere preso ad esempio. 2. È una brava persona anche se di vedute limitate. 3. Dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per limitare la corsa agli armamenti. 4. C'è un limite anche all'indulgenza materna. 5. Qualunque soluzione si voglia trovare, bisogna restare entro i limiti del lecito. 6. Quell'uomo è di un egoismo senza limiti. 7. Sembra impossibile che Mario non sia capace di porre un limite alle sue spese pazze. 8. Entro certi limiti hai anche ragione, ma è difficile che gli altri lo capiscano. 9. Se proprio non riuscissimo a finire oggi il lavoro, potremmo al limite vederci domani per continuare. 10. Devi imparare a limitarti nel mangiare. 11. Il giudice invitò il testimone a limitarsi a rispondere alle domande. 12. Alcune persone riescono a condurre una vita agiata pur disponendo di mezzi limitati.
11. Tradurre in russo le seguenti espressioni usandole poi per comporre dellefrasi:
senza limiti, limite alle spese, caso limite, mente limitata, limite di velocità, pretese limitate, spazio limitato, limite di età, mezzi limitati, responsabilità limitata, intelligenza limitata, limite di sicurezza, uomo limitato, limite di carico
12. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Это исключительный случай, его нельзя брать в качестве примера. 2. Искусство барокко получило в современной критике новую положительную оценку. 3. Картину оценили в 10 млн. евро. 4. Правительство приняло решение о девальвации национальной валюты. 5. Я взвесил все за и против и решил принять предложение. 6. Понесенный в результате землетрясения ущерб был определен в размере 20 млрд. евро. 7. Со временем ему пришлось пересмотреть свое отношение к подобным явлениям. 8. При больном сердце следует ограничить физические нагрузки. 9. В разговоре с ним не горячись, постарайся оставаться в рамках дозволенного. 10. Несмотря на ограниченные средства, он старался больше путешествовать. 11. В старости он вел уединенный образ жизни. 12. Прежде чем принимать это серьезное решение, надо хорошенько подумать о возможных последствиях. 13. У нас ограничено время, необходимо установить регламент для выступления. 14. Я ограничусь тем, что приведу лишь несколько примеров. 15. В пределах возможного все необходимое было сделано. 16. Для этой профессии существует возрастное ограничение. 17. Его последний поступок переполнил чашу нашего терпения. Надо положить предел подобным выходкам. 18. Предел нагрузок для этого типа станков очень высок. 19. Эта линия обозначает границу вечных снегов. 20. Всему есть предел, ты не должен злоупотреблять нашим доверием. 21. Его преданность была безграничной, это был удивительный человек.
ariasf

filo d'aria leggero soffio di vento
corrente d'aria riscontro, spiffero
aver paura dell'aria aver paura di tutto e di tutti
campare, vivere d'ariamangiare poco
prendere una boccata d'ariauscire all'aperto a respirare aria pura cambiare aria
trasferirsi altrovefig.
non tira (spira) aria buona per lui; non mi pare sia aria non mi pare sia caso
col naso in aria (camminare) distrattamente (camminare)
a pancia all'aria (stare, mettersi, sdraiarsi) supino, rilassato, in ozio
mandare qd a gambe all'aria far cadere qd
mandare all'aria qc (impedire la realizzazione diqc)
avere un'aria, avere l'aria di avere un aspetto, l'aspetto di
darsi delle arie atteggiarsi, avere un atteggiamento di superiorità
buttare all'aria mettere in disordine
campato in aria senza fondamento
essere nell'aria si prepara qualche cambiamento importante
fare castelli in aria fantasticare, fare progetti impossibili
battesimo dell'aria la prima volta che si viaggia in aereo
Aria! (espressione scherzosa о seccata) — Via di qua! Fuori dai piedi!
13. Trovare, con l'aiuto del vocabolario, l'equivalente russo delle espressioni precedenti e usarle per comporre delle frasi.
14. Tradurre in russo le frasi seguenti facendo attenzione alle parole in corsivo:1. Con il suo intervento ha mandato all'aria tutti i miei progetti. 2. Quell'uomo non mi piace: si dà troppe arie. 3. Non si sa ancora nulla di preciso, ma c'è qualcosa nell'aria. 4. Mi sembra che sia un discorso tutto campato in aria. 5. Sono stanca di stare chiusa in casa, vorrei che uscissimo a prendere una boccata d'aria. 6. Appena vide che la situazione cominciava a diventare pericolosa, si affrettò a cambiare aria. 7. Bisogna che tu faccia attenzione alle correnti d'aria, altrimenti prenderai un malanno. 8. La violenza del colpo lo mandò a gambe all'aria. 9. Durante la perquisizione, la polizia buttò all'aria tutto l'appartamento per cercare le prove. 10. Nonostante fosse nervoso e agitato aveva apparentemente un'aria tranquilla. 11. Il passeggero era al suo battesimo dell'aria: lo si capiva dalla sua aria preoccupata e impaurita. 12. Se tu non camminassi sempre con il naso in aria non saresti caduto e non ti saresti rotto una gamba. 13. E inutile che tu continui a fare castelli in aria, sono tutti sogni irrealizzabili. 14. Vorrei che tu non ti dessi tante arie: hai fatto una ben misera figura. 15. Oggi mi sembra proprio di soffocare, non c'è neanche un filo d'aria. 16. Mi dispiaceva che avesse un'aria così disperata e mi offrii di aiutarlo. 17. Mi sembra che dopo l'incidente abbia paura anche dell'aria che respira. 18. Vorrei che fosse possibile passare almeno una settimana in campagna, sdraiato a pancia all'aria sott'un albero a non fare niente. 19. È probabile che lo sciopero dei trasporti aerei mandi all'aria il mio viaggio. 20. Non capisco che necessità ci sia di buttare all'aria tutto l'armadio per cercare una cosa.
15. Nell'esercizio precedente sostituire alle parole in corsivo delle espressioni equivalenti.
16. Alle parole in corsivo sostituire delle espressioni in cui compaia il termine
aria:
1. La sua opposizione ha impedito la realizzazione del progetto. 2. Sono convinto che le sue pretese non abbiano nessun fondamento. 3. Il primo volo è sempre un'esperienza che rimane impressa nella memoria. 4. Usciamo di qua, si muore dal caldo. 5. Fuori dai piedi: mi hai scocciato, non ti voglio vedere per un po'. 6. Se tu la smettessi di fantasticare potresti raggiungere dei risultati concreti. 7. Ha tutto l'aspetto di una persona sicura di sé. 8. C' è un'afa opprimente, non si respira. 9. Mi sembra che questa stanza sia piena di spifferi. 10. Io non capisco come faccia a tenersi in piedi, mangia pochissimo. 11. È meglio che se ne vada in un'altra città, non tira aria buona per lui. 12. Non voglio che tu metta in disordine i miei libri, altrimenti non riesco più a trovare quello che mi serve.
17. Tradurre in italiano le seguenti frasi:
1. Ha вид ему лет тридцать или немногим больше. 2. Закрой окно! Ты можешь простудиться. 3. Надо бы проветрить помещение: здесь нечем дышать. 4. Я весь день провел дома, давай пойдем подышим свежим воздухом! 5. Тебе нужно сменить климат, отдохнуть, собраться с мыслями. 6. В тот день она была очень рассеянной: видимо, что-то случилось. 7. Сегодня адская жара, ни малейшего ветерка. 8. Не надо бросать слов на ветер: пока твои планы еще по воде вилами писаны. 9. Все это воздушные замки, но иногда неплохо и помечтать. 10. Телеграмма, которую мы получили сегодня утром, расстроила все наши планы. 11. Этот человек слишком много о себе мнит. 12. Марио страшный домосед. 13. Он перевернул вверх дном весь книжный шкаф, но нужной книги так и не нашел. 14. У тебя очень усталый вид, тебе надо немного отдохнуть. 15. Я предпочитаю бассейн под открытым небом. 16. Если не хочешь простудиться, поберегись сквозняков! 17. Где тонко, там и рвется, учти это! 18. Он старался казаться старше, но это у него плохо получалось. 19. Она посмотрела на него отсутствующим взглядом и ничего не ответила. 20. Не надо говорить намеками, говори все начистоту! 21. С ним очень легко: он все понимает с полуслова. 22. После той аварии он стал страшным перестраховщиком. 23. Ему удалось сохранить спокойный вид, но внутри у него все кипело.
cedere vi (а)
# arretrare, non resistere, non opporsi, darsi per vinto (cedere di fronte
alle ragioni di qd; cedere al destino avverso)
# abbassarsi, per assestamenti del terreno о collasso degli elementi costruttivi sottostanti (l'argine ha ceduto sotto la pressione delle acque); vt 1. mettere, lasciare qc a disposizione di qd, trasferire a qd (cedere il posto, l'automobile) 2. trasferire a qd titoli, azioni, ecc.
18. Tradurre l'annotazione lessicale e fare delle frasi con il verbo cedere.
19. Tradurre le seguentifrasi in russo facendo attenzione all'uso del verbo cedere:
1. Erano pochi e in fin dei conti hanno ceduto all'impeto dell'offensiva nemica. 2. Faceva di tutto per non cedere alla malattia 3. In quella situazione non ce la faceva più e cedette allo sconforto. 4. Coraggio! Non cedere al destino avverso! 5. Di fronte a quelle ragioni non potè non cedere. 6. Non cedeva a nessuno per intelligenza e coraggio. 7. Il tenente, ferito gravemente, dovette cedere il comando a un altro ufficiale. 8. Anche i consoli romani dovevano cedere il passo alle vestali. 9. Il giovane ha ceduto il posto a una signora che stava in piedi vicino a lui. 10. Era inutile continuare la battaglia e il nemico ha ceduto le armi. 11. Il terrapienocedette sotto il peso della neve caduta in abbondanza negli ultimi giorni. 12. Qualche ora dopo l'argine ha ceduto alla pressione delle acque del fiume. 13. Pian piano il dolore ha ceduto alla rassegnazione. 14. Se la tua automobile è rotta, per qualche giorno ti posso cedere la mia. 15. Il marito cedette la proprietà a suo fratello maggiore.
20. Imparare i composti dei verbi cedere, tendere:

21. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso dei composti dei verbicedere e tendere:
1. Signor Germi, mi conceda un attimo di attenzione per favore! 2. Dopo mesi e mesi di un lavoro intenso mi concessi una piccola vacanza. 3. Se non tu chi potrebbe concedersi il lusso di una crociera? 4. All'arrivo il presidente ha concesso un'intervista ai giornalisti stranieri. 5. L'imperatore concesse la grazia al gladiatore ferito a morte. 6.1 pieni poteri sono stati concessi al primo ministro. 7. Secondo il contratto la casa editrice può cedere i propri diritti ai Terzi. 8. È deceduto in seguito alle ferite. 9. Ho forse un po' ecceduto, non dovevo essere così severo con il bambino. 10. La situazione creatasi eccede ogni nostra previsione. 11. Tutto procede bene, non preoccuparti! 12. Non devi retrocedere da una decisione presa. 13. Che cosa è successo? È successo quello che è successo.1. Tu pretendi l'impossibile. 2. Loro pretendono il pagamento dei danni. 3. Lui pretende di essere infallibile. 4. Contendono sempre per cose da nulla. 5. Contende in tutto con Mario. 6. Si contendono di nuovo il primato. 7. Ci siamo intesi? Non abbiamo più problemi tra di noi? 8. Devo distendere ancora il bucato e poi sono libera. 9. Quest'anno dobbiamo estendere il commercio. 10. La nebbia si estese per tutta la pianura. 11. È ancora presto distendere le vele, non c'è vento per niente. 12. Mi aiuti a distendere la tovaglia: la tavola è troppo grande in due facciamo più presto. 13. Non attendere nessuno, vai dove volevi andare!
22. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Туман распространился по всему городу. 2. Я считаю, что мы поняли друг друга. 3. Сейчас я постелю скатерть, и мы сядем обедать. 4. Не злоупотребляй с работой на компьютере, делай перерыв каждые двадцать минут, хотя бы на одну минуту. 5. По-моему ждать его бесполезно. 6. Повесь белье и иди к нам! 7. Ты претендуешь на невозможное. 8. Здесь надо дать задний ход! Иначе ничего не получится. 9. Все идет, как мы задумали. 10. Мы должны продолжить путь в этом же направлении. 11. К сожалению, пациент умер, не приходя в сознание. 12. Он не должен пятиться назад, спасет только наступление. 13. Случилось не самое худшее. 14. Не злоупотребляй физическими упражнениями, все нужно делать с умом. 15. Все полномочия были предоставлены его заместителю. 16. После апелляции осужденный был помилован. 17. Вскоре отпуск на одну неделю был предоставлен. 18. Не поддавайся болезни, и ты ее победишь! 19. Со временем и ему придется уступить дорогу более молодому спортсмену.
23. Dai composti verbali del verbo portare formare, quando è possibile, il sostantivo corrispondente. Fare delle frasi con i sostantivi così ottenuti.
comportare допускать
deportare высылать
esportare вывозить
importare ввозить
impers. иметь значение sopportare переносить, терпеть trasportare перевозить, перемещать
24. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche trovando l'equivalente in russo:
1. Dare corda (o spago)…
concedere libertà d'agire
2. Conoscere i propri polli (o le pecore)…
sapere bene con chi si ha a che fare
3. Di tre cotte (o di sette cotte) – >…
molto furbo, astuto, incallito, incorreggibile, molto abile
4. Farsi prendere la mano – >…
lasciarsi coinvolgere da una situazione
5. Andare in tilt…
bloccarsi(degli apparecchi elettrici)',fìg.far fiasco
6. Andare in bestia – >…
arrabbiarsi
7. Gettare la spugna – >…
arrendersi, rinunciare ad una impresa, considerarsi sconfitto
8. Avere paura della propria ombra —»…
avere paura di tutto
9. Essere un colosso dai piedi d'argilla – >…
dimostrare di essere molto forti, ma non avere basi solide
10. Avere il paraocchi…
guardare solo in una direzione
11. Ad ogni morte di papa – >…
molto raramente
12. Versare lacrime di coccodrillo —>…
fare finta di pentirsi
13. Prov. Volere la botte piena e la moglie ubriaca —>…
volere due cose che non si posono avere contemporaneamente
14. Fulmine a ciel sereno – >…
qualcosa di improvviso
15. Gettare il guanto —»…
25. sfidare, lanciare una sfidaIspirandosi al testo della lezionefare dellefrasi con le espressioni dell'esercizio
precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi potrebbero
corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
26. Tradurre le seguenti frasi in russo:
1. Mi viene il sospetto che il suo intervento sia servito solo a fare nascere degli equivoci. 2. È inutile che tu continui a fare dei castelli in aria e a lamentarti della tua vita attuale. 3. Non puoi umiliare così le persone, c'è un limite a tutto. 4. Aveva una personalità molto spiccata, ma questo lo portava a darsi delle arie. 5. Per carità, manteniamoci entro i limiti della buona educazione. 6. Non riesco a sopportare le persone dall'intelligenza limitata. 7. Non dobbiamo permettere che si svalutino i principi della dignità umana. 8. Direi che, al limite, è preferibile sopportare delle offese che umiliarsi. 9. Benché abbia un'aria un po' equivoca, la sua personalità rifugge da qualsiasi sotterfugio. 10.1 giovani non sempre sono in grado di valutare i propri limiti. 11. È meglio confessare i propri limiti che non darsi aria da intenditore. 12. È meglio che tu ti decida a confessare, prima che nascano degli equivoci ancora più spiacevoli.
27. Sostituire ai puntini i verbicedere, portare, tendereо uno dei loro composti:
1. Non si può… che Mario sopporti da solo tutto il peso della decisione che è stata presa in comune. 2. Non… comportarmi in modo da umiliare i miei avversari. 3. Anche se i tuoi sospetti erano fondati… quando le hai dato una sberla. 4. È impossibile… di imitare un attore così bravo. 5. Non… da me che io condivida i tuoi sospetti. 6. Per carità, non… mettermi a discutere con chi si dà tante arie. 7. Non… che tu limitassi le tue spese se non fosse assolutamente necessario. 8. La vittima… in seguito alle ferite riportate. 9. È giusto… alla conquista di un avvenire migliore. 10. Che…? Perché ti stai lamentando? 11. Una volta che hai manifestato i tuoi sospetti, non puoi più… dalle tue posizioni. 12. L'equivoco che è sorto… un totale cambiamento della situazione. 13. Come fai a… da solo un simile peso? 14. Mi ripugna… alle sue insistenze, ma non ho scelta. 15. E inammissibile che cerchi di… i suoi possedimenti oltre i limiti consentiti dalla legge. 16. La banca gli… un prestito, ma… un forte interesse. 17. Non vorrei che tu… troppo, ti chiamerò io non appena avrò finito. 18. Mi sembra che tu sia molto stanco, perché non ti… un po' sul letto e cerchi di riposare? 19. Centinaia di migliaia di persone… nei campi di concentramento nazisti. 20. La proiezione del film… la una breve presentazione. 21. Non lasciarti… dall'ira ma cerca di risolvere la questione in maniera pacifica. 22. È inutile che tu… la biancheria sul balcone, sta per piovere. 23. Vorrei che tu mi aiutassi a… questo mobile nell'altra stanza. 24. I soldati furono costretti a… a causa del fuoco nemico. 25. È una terribile disgrazia, è… il padre di Piero in un incidente d'auto. 26. Non riuscivo a… le sue parole, perché c'era troppo chiasso nella stanza. 27. Quando divorziarono… la tutela del figlio con grande accanimento. 28. Scusami, ma non ho potuto… a tua madre il libro che mi avevi chiesto. 29. Non si possono… oggetti d'arte senza la necessaria autorizzazione. 30. Erano ormai stanchi e… con passo lento sul sentiero accidentato. 31… se non riusciamo a finire il lavoro entro luglio, ci resta ancora qualche giorno di tempo. 32. Non devi… nel bere, sai che ti fa male. 33… con ordine, se no non capiremo più niente.
28. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell' esercizio precedente.
29. Trascrivere i periodi del testo in cui compaiano le seguenti subordinate: soggettive, oggettive, condizionali, concessive, esclusive, modali. Per ogni tipo di proposizione comporre altre cinquefrasi, ma attenzione all'argomento della lettura.
30. Nelle proposizioni che seguono mettere il verbo tra parentesi al congiuntivo:
1. Non è che io (considerarsi) femminista perché a casa aiuto mia moglie a lavare i piatti, ma perché sostengo la completa parità di diritti tra uomo e donna. 2. Lavare i piatti è umiliante a meno che non lo (farsi) volentieri. 3. La vera femminista non si comporta come se (volere) umiliare l'uomo. 4. Io non esco di casa la sera a meno che non (dovere) vedere i miei colleghi d'ufficio. 5. Non è che io desideri che mia moglie (rimanere) a casa, ma la sua presenza bloccherebbe la conversazione. 6.1 mariti non dovrebbero trattare le loro mogli come se (essere) delle schiave. 7. Se mai mia moglie (chiedermi) di uscire la sera, le darei il permesso solo a patto che (dirmi) dove va e con chi. 8. Prima che (lui sposarsi) usciva tutte le sere. 9. Ammesso che (giocare) a carte, non lo faceva per divertirsi, ma per arrotondare lo stipendio. 10. Perché io (decidermi) a dire una bugia a mia moglie, deve essere proprio una questione di vita о di morte. 11. Se per caso il femminismo (ridurmi) a vittima di mia moglie, cambierei subito opinione. 12. Preferisco dire sempre la verità, salvo che non (trattarsi) di notizie troppo spiacevoli. 13. Mia moglie aveva cominciato a lamentarsi troppo perché io (potere) sopportarla. 14. Non è che (essere) preoccupato, ma mi chiedevo dove (potere) essere andata a quell'ora. 15. Alla fine temendo che una macchina (investirla), cominciai a telefonare a tutti gli ospedali. 16. La moglie tornò a casa alle tre di notte comportandosi come se niente (succedere). 17. Le diedi uno schiaffo senza che lei (protestare) neppure tanto era rimasta sorpresa. 18. Non è che tu (potere) fare i comodi tuoi solo perché hai un marito femminista. 19. La moglie prese a uscire tutte le sere comportandosi come se suo marito neppure (esistere). 20. Tranne che (verificarsi) degli imprevisti, il marito giocava a carte tre volte alla settimana.
31. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
32. Tradurre le frasi seguenti in italiano:
1. Он переоценил свои возможности, но все еще поправимо. 2. Я не могу разделить твоих подозрений, по-моему, ты ошибаешься. 3. Его нельзя было назвать ограниченным человеком. 4. У тебя усталый вид, не надо так переутомляться. 5. Ты совсем не разбираешься в этих вопросах, а строишь из себя знатока. 6. Будем считать это простым недоразумением. 7. Ты очень благородно поступил, признав свою ошибку. 8. Я очень вам благодарен: вы разрешили все мои сомнения. 9. Не надо прибегать к уловкам в таком серьезном деле. 10. Жара была невыносимой: градусов сорок в тени. 11. На спектакле присутствовали видные деятели культуры. 12. Никогда не надо изменять своим принципам. 13. Ты претендуешь слишком на многое: надо быть благоразумнее и скромнее. 14. Всему есть предел: сколько можно плакаться? Это ее совсем не красит. 15. Ущерб от пожара был оценен в несколько миллионов рублей. 16. Не стоит умалять его достоинств: он действительно хороший специалист. 17. Унижая его, ты унижаешь самого себя. 18. Турецкая лира была девальвирована на 1,5 %. 19. Нужно быть ограниченным человеком, чтобы не понимать этого. 20. На этот раз я ограничусь лишь устным замечанием. 21. Врач посоветовал ему сменить обстановку. 22. Мне нравится то, что он всего боится. 23. Мы не строим воздушных замков: наши цели вполне осуществимы. 24. Его появление разрушило все наши планы. 25. Джованни рассуждал об искусстве с видом истинного знатока. 26. Фашистские молодчики ворвались в редакцию и перевернули все вверх дном. 27. Здесь, на мой взгляд, не та обстановка, чтобы принимать окончательное решение.
b) 1. Она предпочитала держать мужа на длинном поводке. 2. Ничего он не станет делать! Она знает его, как облупленного. 3. Так просто они не выйдут из игры. 4. Ты его так просто не проведешь: это тертый калач! 5. Хватит бояться своей собственной тени! Решайся! 6. Не стоит ни у кого идти на поводу! 7. Он так и прожил всю свою жизнь зашоренным. 8. Это всего лишь колосс на глиняных ногах. Не стоит его бояться! 9. Это был как гром среди ясного неба. 10. Так не получится: ты хочешь, чтобы и волки были сыты и овцы целы. 11. Он появляется у нас крайне редко. 12. При этих словах его как заклинило. 13. Услышав о случившемся, он прямо озверел. 14. С ее стороны это был вызов нам всем.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
33. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
34. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
35. Rispondere alle seguenti domande:
1. Qual è l'atteggiamento del protagonista nei confronti del femminismo?
2. Che tipo di donna è la moglie?
3. Qual è la giusta divisione del lavoro in famiglia secondo il protagonista?
4. Cosa fa il protagonista dopo le ore d'ufficio?
5. Perché il protagonista finisce sempre per uscire da solo?
7. Come passa le sue serate la moglie?Come giustifica il protagonista la sua passione per le carte?
8. Perché non si devono usare sotterfugi?
9. Cosa succede la sera che, tornando a casa, il protagonista non trova la moglie ad aspettarlo?
10. Dove era andata la moglie e come aveva passato la serata?
11. Qual è la reazione del marito?
12. Qual è il tono generale del racconto?
13. Quale sarebbe il vostro comportamento in una circostanza del genere?
14. Individuare differenze possibili di comportamento tra un marito russo e un marito italiano.
36. Riassumere il testo in breve.
37. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione, vera) о sulla lettera F(un'affermazione falsa):


38. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false; spiegarne il perché e ristabilire la verità.
39. Riassumere il testo per esteso.
Leonardo Vergani. Tuo marito cosa fa? Il casalingo
LETTURA SUPPLEMENTARE
40. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Leonardo Vergani. Tuo marito cosa fa? Il casalingo [86 - Secondo la Demoskopia, che ha condotto un'indagine sul maschio italiano, più del 35 % degli italiani maschi cucina, se non sempre, almeno saltuariamente]
Il primo tabù ad andare in frantumi è stato quello della carrozzella. Fino a non molti anni fa un uomo che ne spingesse una con dentro il proprio bebé era mosca bianca: se lo faceva, aveva quasi l'aria di scusarsi con i passanti, l'aria di dire «guarda cosa mi tocca fare». Ma i tempi cambiano. Adesso, specialmente la domenica, gli stessi giardini delle nostre città sono pieni di uomini che spingono senza vergogna carrozzine e passeggini con dentro l'erede. Le mogli sono rimaste a casa. Ma questo è nulla. Migliaia e migliaia di padri tornano a casa dal lavoro e lì, in attesa, c'è il neonato che deve mangiare. Dunque ecco che lui, il maschio, sterilizza il biberon, conta i misurini di farina lattea, controlla la temperatura del miscuglio e poi, come se millenni di supremazia maschile fossero tramontati per sempre, eccolo lì a far poppare il figlio, canticchiando sottovoce una ninna nanna rassicurante. E non è raro che nel cuore della notte centinaia di padri si prestino ad incombenze ancora più difficili: cambio di pannolini, creme e borotalco. E la moglie magari dorme.Non è certo quando sia nato l'uomo casalingo, se prima о dopo il Sessantotto, non è neppure certo che la sua nascita sia dovuta, almeno in parte, al femminismo. Ma che il casalingo esista e si moltiplichi è ormai un fatto accertato. La grande maggioranza delle donne italiane lavora a tempo pieno. Le nonne, che una volta rappresentavano una vera àncora di salvezza, non vogliono più fare le nonne, о diventano «nonne saltuarie», solo per i casi d'emergenza. Le domestiche, anche per chi se le può permettere, sono introvabili. Chi di noi ha più visto una balia? Le istitutrici popolano soltanto il piccolo arcipelago dei ricchi. La nascita dell'uomo casalingo era inevitabile.
Come si diventa «homo domesticus»? Le strade sono tante. C'è chi lo fa per vocazione, perché la natura l'ha fatto preciso e ordinato. Ma anche i mariti sciattoni, disordinati, magari abituati a farsi servire diventano sempre più rari. Nelle grandi città, come Milano, un numero sempre maggiore di uomini si incarica di fare la spesa. Il fenomeno nasce con i supermercati, dove di solito si va in coppia. È lì che l'uomo comincia a capire la differenza tra manzo e vitellone, tra una braciola e una costata. È lì che anche lui si vede davanti «l'offerta speciale» e inizia a fare i conti. È lì che, trionfante, può segnalare alla moglie che, comprando certe scatolette, se ne pagano due e si ha la terza in regalo. Le spedizioni settimanali nei supermercati sono il primo passo sulla via della trasformazione in uomo casalingo. Si inizia soltanto come portatore di sacchetti di plastica pieni di vettovaglie, come un facchino di famiglia. Ma poi i supermercati diventano scuole di economia domestica, templi in cui la tradizionale differenza tra uomo e donna comincia a scomparire.
Nel caso che il casalingo torni a casa prima di sua moglie, о che la consorte sia impegnata con i bambini, eccolo pronto a preparare lo ragù. Anche qui i casalinghi hanno vari gradi di abilità. Si va da quello capace di preparare un'intera cena, primo, secondo con contorno e frutta, ai neofiti capaci soltanto di mettere a bollire l'acqua per la pasta e lavare l'insalata. Ma, messi a confronto con i loro padri ed i loro nonni, che magari non erano in grado di farsi un uovo al burro, anche il neofita ha compiuto passi da gigante. Lasciategli tempo. Siamo in cucina e lui è forse il primo della sua schiatta a metterci piede.
Operazione pulizie domestiche. Anche qui un abisso separa le due generazioni, quella dei padri e quella dei figli. La prima ha iniziato il tirocinio lavando la propria automobile, shampoo, risciacquatura e asciugatura con pelle di daino. Ma spesso s'è fermata lì. La seconda, quella dei figli sposati, non indietreggia affatto davanti all'aspirapolvere, al battitappeto, alla lucidatrice. Il sabato pomeriggio è dedicato dai casalinghi giovani ad aiutare la moglie in queste faccende prettamente femminili senza alcun rossore. Quello che più stupisce è che le mogli diano ormai per scontato di avere a fianco un casalingo. «Ci mancherebbe altro che non mi aiutasse…», è la risposta più comune alla domanda se l'uomo dia una mano nelle faccende domestiche. Lui, il maschio, ultimo di innumerevoli generazioni di uomini che mai e poi mai si sarebbero abbassati a sfaccendare in casa, assentisce senza vergogna, anzi talvolta ha perfino un'aria leggermente orgogliosa. Ma cosa penseranno gli avi maschi della famiglia, abituati ad uscire soli di casa alla sera per dimostrare di non essere «schiavi» della moglie?
VOCABOLARIO
biberonsm детская бутылочка
bebésm младенец
carrozzella (o carrozzina)j/" детская коляска
passegginom открытая прогулочная коляска
pannolinipi sm пеленки
àncora di salvezzasf зд. Спасение (букв, якорь спасения)
sciattonesm (dialettale) неряха
offerta specialesf специальное предложение (зд. товаров); продажа, выгодная для покупателя (со скидкой)
vettovaglie(ter. militare, зд.
generi alimentari, provviste)sf piпровиант, продовольственные товары
schiattasf(=stirpe)потомство, род, племя
dare per scontatoпринимать что-л. как само собой разумеющееся
ci mancherebbe altro cheне хватало
41. еще, чтобы… sfaccendare (= fare le faccende domestiche) заниматься хозяйственными деламиRiassumere il testo per esteso.
42. Temi da svolgere:
1. La condizione femminile in Italia e in Russia.
2. Esiste la parità dei diritti fra uomo e donna in Italia? e in Russia?
3. Quali sono state le tappe fondamentali che hanno portato al raggiungimento, almeno sulla carta, della parità fra uomo e donna in Italia?
4. Quale pensate sia l'atteggiamento dell'uomo rispetto a questa raggiunta parità?
5. Pensate che esista una reale suddivisione del lavoro domestico?
6. Pensate che esistano lavori prettamente femminili e altri solo maschili?
7. Come sono suddivisi a casa vostra i lavori domestici?
8. Esistono differenze nel modo di considerare la condizione femminile tra Nord e Sud, città e campagna?
9. Che cos'è il Movimento femminista?
10. Qual è la vostra opinione sul femminismo?
11. Il divorzio in Italia: da quando esiste? Com'è regolato? Qual era la situazione precedente? Quali forze si opponevano al divorzio? Perché?
12. Qual è la procedura da seguire per ottenere il divorzio in Italia? E in Russia?
Un po' di storia antica
II divorzio a Roma
43. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
II divorzio a Roma
Per lungo tempo i Romani furono contrari al divorzio, ma a partire dalla fine della Repubblica questa pratica si fece più corrente. In realtà non si trattava ormai che di una semplice formalità, e non era più soltanto l'uomo che ripudiava la moglie cacciandola da casa sua, ma anche la sposa poteva decidere di ritornare alla casa paterna. Il fatto che il divorzio fosse diventato tanto facile è da attribuirsi all'evoluzione del matrimonio, che era ormai diventato un semplice accordo, privato di ogni valore profondo.
I matrimoni durevoli, non interrotti dal divorzio diventavano rari. Senza entrare nei particolari dei diversi tipi di matrimonio che esistevano alle origini, si può dire che il matrimonio fosse soprattutto una trasmissione del potere paterno al marito. Questi, in un certo senso, acquistava la sua sposa, e aveva su di lei la stessa autorità che aveva avuto il padre fino al giorno del matrimonio. Ora questa autorità assoluta, che poteva arrivare sino al diritto di morte sulla sposa, si era affievolito nel corso dei secoli; e anche il carattere del matrimonio era andato modificandosi, così che a poco a poco la donna aveva acquistato la facoltà di sposarsi senza passare necessariamente sotto la tutela del marito. Rimaneva infatti soggetta all'autorità del padre, che aveva la possibilità di rompere il matrimonio di una figlia a proprio piacimento e senza consultare gli sposi. Il vantaggio di questa situazione stava nel fatto che la donna rimaneva padrona dei suoi beni: è dato che spesso il padre delegava un tutore alla gestione di questa fortuna, la donna a poco a poco acquistava una certa autonomia e una certa libertà d'azione; in poche parole, si emancipava. Va aggiunto che nell'intento di incoraggiare le spose ad avere figli, Augusto dispensò persino dall'obbligo di avere un tutore le madri di tre figli. Ma la tutela restava la norma generale e non nuoceva all'emancipazione, soprattutto quando il tutore era giovane e non troppo mal fatto nella persona. Marziale [87 - Marco Valerio Marziale (Bilbilis 40 ca. – 104 ca. d. C.). Poeta latino di origine spagnola, giunse a Roma verso il 64, in un momento in cui, per il fallimento della congiura pisoniana, molte famiglie iberiche, tra cui quella di Seneca dal quale si aspettava aiuto, erano ridotte in rovina. La sua produzione poetica comprende 1555 epigrammi] dipinge con umor uno di questi «uomini d'affari», un «ricciutello di cui nessun pelo attenta alla bianchezza delle gambe…. il quale sussurra non so cosa nell'orecchio delicato della nobile dama e appoggia il gomito destro sullo schienale della sua sedia…».Per meglio comprendere questa emancipazione della donna, occorre tenere presente che amore e matrimonio non sono la conseguenza l'uno dell'altro. Certo ci sono stati numerosi matrimoni felici in cui l'amore rivendicava i suoi diritti, ma le condizioni stesse del matrimonio provano che l'amore è «in sovrappiù». Sovente un matrimonio è «combinato» fra due famiglie per ragioni d'interesse, e un primo impegno viene preso al momento del fidanzamento. Spesso il ragazzo è ancora molto giovane e la ragazza non ha ancora raggiunto l'età lecita per sposarsi: cioè dodici anni. Quando poi il matrimonio ha luogo, la sposa non è sovente che una adolescente. Come è possibile parlare d'amore, soprattutto quando il marito è già un vecchio decrepito? Per il romano il matrimonio è necessario, ma non fa parte dei piaceri.
I casi felici, simili a quello di Giulia, figlia di Cesare, che il grande politico aveva dato in moglie a Pompeo al fine di suggellare un'alleanza politica, sono rari: Giulia aveva ventisei anni, Pompeo quarantasei e tra loro nacque un amore autentico e profondo. Ma a volte persino il giovanotto non sapeva quale ragazza gli fosse destinata prima del giorno delle nozze. Questo fatto induceva Seneca a dire: «Un cavallo, un asino, un bue… li si esamina almeno prima di acquistarli; la donna è la sola cosa che si prende senza vederla!»
Visto il valore puramente giuridico e morale del matrimonio, si può dire che la donna acquista una certa libertà a spese del proprio dovere. In effetti a Roma il matrimonio è soprattutto una nozione di dovere. L'uomo per fondare un focolare, ha bisogno di una sposa, che assicurerà allo stato la collaborazione di futuri cittadini degni della città. Il matrimonio ha dunque come scopo primario la procreazione. La mitologia stessa dà l'immagine di questo dovere quando mostra Enea [88 - Enea, principe della casa regnante a Troia e mitico progenitore di Roma, alle cui imprese Virgilio dedicò il poema Eneide], innamorato di Didone [89 - Didone, soprannome della principessa di Tiro Elissa, fondatrice di Cartagine], abbandonarla per andare a sposare Lavinia che non conosce, e non può amare. È il dovere di Enea.
L'evoluzione giuridica del matrimonio è dunque certamente la causa più importante della libertà sessuale della donna. La donna, a cui la società non permette di esercitare un'attività sociale e politica, ma una volta libera può risposarsi, e alcune donne non mancano di abusare di questa libertà. Giovenale e Marziale citano donne che si sono sposate cinque volte, e anche dieci, in soli cinque anni.
La libertà non è sufficiente. Bisogna sedurre. La donna romana acquista il gusto della vita sociale. Ama mescolarsi agli uomini nel Foro, tenere salotto о mostrarsi negli spettacoli. Le conquiste romane all'estero, in particolare in Oriente, le rivelarono i piaceri di lusso, oltre che un tipo di vita più facile. Come è naturale questa sfrenata passione per il lusso assunse dimensioni tali che fu necessario votare una legge che ne limitasse le stravaganze. Nel 215 a. C. la legge Oppia proibiva di indossare abiti di colori diversi, di aver più di una mezza oncia d'oro, di avvicinarsi alla città su un carro a due cavalli se la distanza era inferiore ai mille passi (eccezione fatta per i sacrifici)… La legge durò una ventina d'anni.
44. Riassumere il testo per esteso.
45. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Venere. Una dea italica, venerata in modo particolare a Roma, dove Giulio Cesare poteva vantare di esserne discendente attraverso il suo avo Enea. In ringraziamento per i successi militari ottenuti durante la guerra civile, Cesare dedicò nel 46 a. C. a Venere Genitrice un tempio e vi profuse ricche spoglie. Le funzioni originarie di questa divinità restarono ignote, se si eccettua una sua associazione con i giardini. Identificata con Afrodite verso il III secolo a.C., Venere fu ben presto considerata dai Romani come l'effettivo duplicato della dea dell'amore.
Vesta. La dea romana del focolare. Era l'equivalente della greca Estia, figlia di Crono e di Rea, e come lei veniva associata col fuoco mantenuto vivo nel braciere. Vesta è oggetto di culto in ogni casa mentre a Roma, come patrona della nazione, abitava nella fiamma eterna collocata in un tempio circolare sul Foro e accudita da sei vergini vestali. Ogni violazione del voto di castità da loro pronunciato era severamente punita: le sacerdotesse colpevoli venivano sepolte vive.

46. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?
Basilicata
47. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Basilicata (Capoluogo – Potenza)
La Basilicata, regione dell'Italia meridionale, è prevalentemente montuosa. Le sue montagne e colline sono brulle e spesso franose. La popolazione è in lotta paziente contro le frane e perciò mette a dimora grande numero di nuovi alberi. Se dobbiamo credere a coloro che fanno derivare il nome Lucania da «lucus» (= bosco), la Regione doveva essere anticamente ricca di boschi.
La Basilicata confina: a nord con la Puglia, ad est con la Puglia ed il mar Ionio, a sud con la Calabria, ad ovest con il mar Tirreno e la Campania.
Il capoluogo della Regione è Potenza. Due sono le province: Potenza e Matera.
Le coste sono alte e ripide sul Tirreno, basse e paludose sul mar Ionio. I principali fiumi della Basilicata (il Bradano, il Basente, l'Agri e il Sinni) sboccano nel mar Ionio. Tributari dell'Adriatico sono alcuni affluenti dell'Ofanto, mentre il Noce si getta nel Tirreno.
Il clima è caratterizzato da una piovosità modesta, ma in prevalenza autunnale-invernale. Le temperature sono miti, ma le differenze fra l'estate e l'inverno si accentuano verso l'inverno.
La scarsità delle risorse economiche ha provocato un'intensa emigrazione.
Un po' di storia. Il litorale ionico della Basilicata mostra quanto possano mutare le sorti dei luoghi con il passare dei secoli.
Prima dell'era cristiana qui fiorivano le città di Metaponto e di Siri, fondate dai Greci al pari delle vicine Taranto (nell'attuale Puglia) e Sibari (nell'attuale Calabria). A Metaponto, dove era vissuto il filosofo e matematico Pitagora, ferveva la vita culturale. Sibari era rinomata per la sua ricchezza, tanto che ancor oggi «sibarita» è sinonimo di «amante di lusso». Le campagne apparivano ben coltivate e popolate. Perciò la costa meridionale dell'Italia fu chiamata «Magna Grecia» (Grande Grecia) a significare che i suoi colonizzatori vi avevano trovato una nuova patria, più vasta e più prospera di quella d'origine.
Tuttavia già prima della nascita di Cristo le guerre e la malaria avevano impoverito la regione, mentre le città andavano in rovina. La decadenza dell'Impero romano aggravò l'abbandono delle campagne e il disordine dei fiumi che, non più sorvegliati, formarono vaste paludi.
La Basilicata si chiamava anticamente Lucania e comprendeva anche parte delle attuali province di Salerno (Campania) e di Cosenza (Calabria). Il nome attualmente usato di «Basilicata» risale all'alto medioevo quando, caduta la potenza di Roma, la Regione passò sotto il dominio dei Bizantini, che vi posero un proprio funzionario amministrativo (basilikòs, di chiara derivazione greca). Poi la regione appartenne ai Normanni e quindi seguì le sorti del mezzogiorno, fino alla caduta del Regno delle Due Sicilie e all'unificazione dell'Italia.
I due nomi Basilicata e Lucania sono usati tuttora promiscuamente. Se il primo, infatti, è quello ufficiale, il secondo sembra preferito per indicare gli abitanti (Lucani anziché Basilischi о Basilicatesi). Anche le montagne della Regione portano il nome di Appennino Lucano.
La rinascita del litorale della Basilicata ebbe inizio nel secolo scorso con la bonifica, che prosciugò le acque stagnanti, focolai di infezione malarica; regolò i corsi dei fiumi; dissodò le terre incolte.
Economia. La densità della popolazione della Basilicata è scarsa, soprattutto per l'elevato tasso di emigrazione. La secolare povertà della regione trova spiegazione nel relativo isolamento rispetto alle aree più sviluppate del meridione, solo oggi parzialmente attenuato con la costruzione di nuove arterie stradali. L'aridità e la franosità dei terreni, l'irregolarità del clima non consentono lo sviluppo di un'agricoltura moderna e razionale. Tra i prodotti agrìcoli prevalgono i cereali (grano duro e avena). Seguono il granturco, l'orzo. Le produzioni tipicamente mediterranee (agrumi, viti, olivi, ortaggi, frutta) si attuano solo dove sono stati realizzati impianti di irrigazione. L'allevamento è esercitato su ovini, caprini e suini. Accanto all'industria alimentare si stanno sviluppando quelle nuove (chimiche, di costruzioni, metalmeccaniche, automobilistiche, produzione di energia idroelettrica, sfruttamento dei giacimenti di gas naturale).
Turismo. Sta crescendo il movimento turistico, soprattutto lungo i due tratti costieri (Maratea, Metaponto).
Un viaggio nella Basilicata fa vedere come finalmente l'Italia abbia affrontato con decisione il problema del Mezzogiorno.
Il capoluogo della regione la città di Potenza fu fondata nell'epoca romana sul fondovalle, ma nel medioevo venne ricostruita sulla cresta d'un contrafforte montuoso forse per evitare la malaria. Oggi i suoi edifici ad otto e più piani dilagano nuovamente verso il basso, dove – come in tutto il Mezzogiorno – la malaria è ormai scomparsa.
Sulla costa ionica spiccano le rovine di Metaponto, dominate dalle cosiddette Tavole Palatine, quindici colonne superstiti di un tempio del V о VI secolo avanti Cristo. Come hanno dimostrato alcuni scavi, Metaponto doveva possedere uno scalo marittimo, sufficiente alle piccole navi dell'antichità. Il basso litorale della Basilicata sul Golfo di Taranto è oggi privo di porti.
Tra i centri minori troviamo anzitutto Melfi, dotata di bei monumenti medievali, tra cui un imponente castello costruito dai Normanni.
Più ad est troviamo Venosa, patria del poeta Orazio.
Matera si stende sull'orlo precipite di una gola torrentizia (La Gravina), che scende verso il Bradano. Nelle pareti rocciose della Gravina (i Sassi) si aprono antiche abitazioni sotterranee, ora abbandonate, e perfino alcune chiesette.
Esistono, in Basilicata, centinaia di chiese antichissime, scavate nel tufo. Esse rappresentano, in se stesse e per i capolavori d'arte che ancora racchiudono nonostante l'incontrastata insidia dei secoli, un patrimonio storico e artistico di straordinario valore. Bisogna, per averne qualche idea, tornare indietro di più di mille anni, quando le coste del Mezzogiorno conobbero una singolare invasione straniera, assolutamente diversa da ogni altra. Era una folla di asceti, uomini e donne, che venivano dall'Oriente. Loro appartenevano, perla maggior parte, a comunità monastiche dell'ordine di San Basilio, il quale, come San Benedetto in Occidente, aveva imposto ai suoi monasteri una regola quotidiana di preghiera, di studio e anche di lavoro. I basiliani sbarcarono sulle coste italiane, spinti dalla ferocia delle lotte religiose dell'ottavo e nono secolo, nonché dalla continua espansione araba in tutto il bacino Mediterraneo. Dal settimo al decimo secolo dopo Cristo centinaia di queste chiese, scavate nel tufo, si aprono silenziosamente sui fianchi delle colline. Poi, col passare del tempo la paura finisce, i monaci se ne vanno, le chiese rupestri restano vuote.
Tra le specialità alimentari della Basilicata sono apprezzate le salsicce. Pare, anzi, che sia originario della Regione quel tipo di salsicce lunghe, senza strozzature, che, con riferimento alla Lucania, fu chiamato «lucanica». Di qui sarebbero venuti i termini di «luganega» e «luganiga», tuttora in uso nei dialetti dell'Italia settentrionale.
48. Rispondere alle seguenti domande:
1. In che parte d'Italia è situata la Basilicata? 2. Il territorio della Regione è prevalentemente montuoso? 3. Sono franose le montagne e colline? 4. Con quali regioni italiane confina la Basilicata? 5. Dove sboccano i fiumi della Basilicata? 6. Come si chiama il capoluogo della Regione? 7. In quante province è divisa? 8. Quali città fiorivano in Basilicata prima dell'era cristiana? 9. Dove visse il filosofo e matematico greco Pitagora? 10. Per che cosa era rinomata la città di Sibari? 11. Cosa significa la parola sibarita? 12. Quale costa italiana fu chiamata «Magna Grecia»? 13. Che cosa comportò la decadenza dell'Impero romano? 14. Come si chiamava anticamente la Basilicata? 15. Quando e perché la Lucania fu ribattezzata in Basilicata? 16. Perché è ancora in uso il nome Lucania? 17. Quando cominciò la rinascita del litorale della Basilicata? 18. Perché è scarsa la densità della popolazione della Basilicata? 19. Che cosa ostacola lo sviluppo di un'agricoltura moderna e razionale? 20. Quali prodotti agricoli prevalgono? 21. Grazie a che cosa si attuano le produzioni tipicamente mediterranee? 22. La Basilicata è ricca di risorse minerarie? 23. Quali industrie si stanno sviluppando? 24. Perché sta crescendo il movimento turistico? 25. Quando fu fondato il capoluogo della Regione? 26. Che cosa hanno dimostrato alcuni scavi fatti a Metaponto? 27. Perché Metaponto non è più un porto? 28. In che città lucana nacque il poeta latino Orazio? 29. Dove si trovano antiche abitazioni sotterranee? 30. Che singolare invasione straniera conobbe la Basilicata? 31. Perché i basiliani sbarcarono sulle coste italiane? 32. A che ordine appartennero? 33. Perché furono scavate centinaia di chiese? 34. Perché i monaci se ne andarono? 35. Quale specialità alimentare lucana è apprezzata in tutta Italia?
49. Riassumere il testo per esteso.
Calabria
50. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Calabria (Capoluogo – Catanzaro)
La Calabria è la Regione che termina a sud la penisola italiana, è la punta dello Stivale. Si protende fra il Tirreno e lo Ionio come un bastione montuoso.
La Calabria confina: a nord con la Basilicata, ad est e a sud con il mare Ionio, ad ovest con il mar Tirreno.
Il capoluogo della Regione è Catanzaro.
Sono capoluoghi di provincia: Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Cosenza e Vibо-Valentia.
Lo Stretto di Messina divide la Calabria dalla Sicilia. Dal Montaldo, massima elevazione dell'Aspromonte, scorgiamo nitidamente le montagne della Sicilia. Si intuisce allora, visivamente, la continuità geologica della penisola italiana e della Sicilia.
In Calabria, terra di monti e foreste, s'innalzano l'altopiano della Siila, verde di larici e di abeti, e il massiccio dell'Aspramente, brullo, inciso a terrazze. L'Appennino Calabrese raggiunge la sua massima altitudine alla sua estremità settentrionale, con la Serra Dolcedorme (2271 m). Sull'altopiano della Siila si trovano tre bei laghi artificiali, utilizzati per la produzione idroelettrica.
La piana di Sibari è la maggiore pianura calabrese. La costa è accompagnata da una stretta striscia pianeggiante.
I fiumi principali, tutti con regime torrentizio, sono: nel versante ionico il Crati, il Neto, il Cornee; nel versante tirrenico il Savuto e l'Amato.
Il clima è addolcito dal mare, ma sulle montagne gli inverni sono freddi e anche nevosi.
La popolazione della Regione ha risentito pesantemente nel corso del secolo XX del fenomeno migratorio (almeno 800.000 abitanti hanno abbandonato la Calabria nel secondo dopoguerra). Si registra inoltre una forte migrazione interna, con l'abbandono dei centri dell'interno e una crescita di quelli costieri.
Un po' di stona. L'attuale nome della Calabria cominciò ad affermarsi appena intorno al Mille. Nell'antichità la Regione era conosciuta come il paese dei Bruzii о Bruzio. Anche un altro nome, alcuni secoli avanti Cristo, era nato nella Regione; un nome, che in origine indicava solo una parte del territorio, ma che nei secoli doveva estendersi all'intera Italia, cioè appunto il nome Italia. Questo nome derivò forse da Italòi, un termine che significava «abitatori dei monti» oppure Vitalia (terra dei vitelli), nel senso che la regione era ricca di bovini о che questi vi erano considerati animali sacri. Sotto il dominio romano il nome Italia si estese sempre più a nord tanto che, alla fine del III secolo a.C., esso comprendeva già l'intera Penisola e sotto Augusto raggiungeva, come oggi, lo spartiacque principale alpino. Infine, nel III secolo dell'era volgare, cioè sotto Diocleziano, il nome Italia abbracciò anche la Sicilia, la Sardegna e la Corsica, che fino allora avevano rappresentato territori extrametropolitani, cioè province. Dunque, la Calabria può vantarsi di avere tenuto a battesimo il nome del Paese.
Nel medioevo la regione appartenne ai Bizantini e ai Normanni finché, unita al Regno di Sicilia, seguì dal secolo XII in poi le sorti politiche di Napoli e della Sicilia stessa. Nel 1860, caduta la dinastia dei Borboni, la Calabria si univa al Regno di Sardegna, entrando quindi a far parte del Regno d'Italia.
Economia. I notevoli investimenti operati dallo stato, soprattutto nel campo delle infrastrutture, sono stati spesso a carattere frammentario e hanno avuto scarsi risultati sul piano economico e sociale. La disoccupazione rimane molto superiore alla media nazionale, e continua ad alimentare, anche se in misura minore che per il passato, l'emigrazione e un diffuso disagio sociale.
La Calabria è una regione tradizionalmente agricola, per quanto il rendimento delle coltivazioni vi sia complessivamente poco elevato. Ancora consistente è la produzione degli ortaggi, agrumi, olive, uva da vino, fiori). Tra gli ortaggi sono rinomati i peperoni, dolci о piccanti, con i quali si preparano piatti squisiti. Altre specialità sono gli involtini d'uva in foglie di cedro, scaldati al forno, e i fichi secchi farciti di mandorle о noci.
Sono notevoli in Calabria i boschi, rappresentati in buona parte da castagneti.
L'allevamento è scarso e quasi essenzialmente ovino a causa della povertà dei pascoli.
Anche la pesca marittima fornisce una produzione limitata, ma in compenso offre aspetti molto caratteristici con la pesca del tonno e del pesce-spada.
L'industria è relativamente sviluppata nel settore edilizio e delle opere pubbliche. È notevole il peso economico del terziario (pubblica amministrazione, turismo).
Turismo. Il turismo è in forte sviluppo. La Regione comincia a valorizzare sempre più le spiagge, mentre la Sila e l'Aspromonte possiedono alberghi per la villeggiatura estiva e gli sport invernali. L'Appennino calabrese s'innalza fin quasi a 2000 m. E stando seduti accanto ai caminetti accesi degli alberghi dai tetti acuminati, posti tra gli abeti della Sila e dell'Aspromonte, sembra di essere nel Nord, sulle Alpi. Siamo invece nel Sud, in pieno Mediterraneo.
Sull'Aspromonte un monumento ricorda lo scontro avvenuto il 29 agosto 1862 tra un reparto dell'esercito italiano e 3000 garibaldini, guidati da Garibaldi in persona. Questi, insofferente degli indugi diplomatici, era sbarcato dalla Sicilia in Calabria, donde voleva marciare verso Roma per abbattere lo Stato Pontificio. L'eroe, che aveva
ordinato ai suoi di non sparare sulle truppe regie, fu fermato dopo avere riportato una ferita d'arma da fuoco.
Al fiume Busento, affluente del Crati, si collega la leggenda della misteriosa tomba di Alarico, re dei Visigoti, morto improvvisamente in Calabria nella prima metà del V secolo dell'era volgare. I guerrieri barbarici avrebbero deviato un tratto del fiume per seppellire il re nel suo alveo, facendo quindi in modo che le acque, tornando a riprendere il loro corso, nascondessero ogni traccia della sepoltura.
51. Rispondere alle seguenti domande:
1. Che regione termina la penisola italiana? 2. Che parte dello Stivale occupa la Calabria? 3. Fra quali mari si protende la Regione? 4. Come si chiama lo stretto che divide la Penisola italiana dalla Sicilia? 5. La Sicilia si vede dalla Calabria? 6. Com'è l'altopiano della Siila? 7. Quanto è alta la Serra Dolcedorme? 8. Dove si trovano i tre bei laghi artificiali, utilizzati per la produzione idroelettrica? 9. Come si chiama la maggiore pianura calabrese? 10. Com'è la costa calabrese? 11. Che carattere hanno i fiumi? 12. È mite il clima calabrese? 13. Che città è il capoluogo della Regione? 14. In quante province è divisa la Calabria? 15. Di che fenomeno ha risentito pesantemente la popolazione della Regione? 16. Quando cominciò ad affermarsi l'attuale nome della Calabria? 17. Che nome aveva avuto la Regione nell'antichità? 18. Da che cosa derivò il nome Italia? 19. Quando il nome Italia raggiunse lo spartiacque alpino? 20. Che regione italiana diede il nome Italia a tutto il Paese? 21. A chi appartenne la Calabria nel medioevo? 22. Da quale secolo la Regione seguì le sorti politiche di Napoli e della Sicilia? 23. Quando la Calabria si unì al Regno d'Italia? 24. Sono stati sufficienti gli investimenti dello stato nel campo delle infrastrutture calabresi? 25. La disoccupazione è inferiore о superiore alla media nazionale? 26. È elevato il rendimento delle coltivazioni? 27. Quali sono i principali prodotti agricoli? 28. Quali specialità alimentari calabresi sono rinomate in particolare? 29. La Calabria è ricca di boschi? 30. Quali settori industriali sono relativamente sviluppati? 31. Il turismo è l'attività economica più consistente? 32. La Regione possiede alberghi per la villeggiatura estiva e gli sport invernali? 33. Che episodio storico ricorda un monumento sull'Aspromonte? 34. Dove si trova la misteriosa tomba di Alarico?
52. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola!
53. Tradurre la ricetta e preparare questo piatto:
Pizzette napoletane
Sul tavolo setacciare la farina, al centro riunire il lievito sciolto in poca acqua tiepida e un pizzico di sale. Lavorare bene l'impasto, aggiungendo, se necessario, dell'acqua fino a ottenere un impasto morbido che non si attacchi al tavolo.
Formare una palla, metterla in una terrina infarinata, coprirla con un tovagliolo e lasciarla riposare per 3 ore in un luogo tiepido, lontano dalle correnti.
Versare l'impasto sul tavolo infarinato, lavorarlo per qualche minuto e poi formare dei dischi alti 1/2 cm e larghi 15 cm, che vanno disposti distanti l'uno dall'altro su una teglia unta.
Spalmarli di olio, cospargerli con dei pezzetti di pomodori pelati, delle fettine di mozzarella, qualche pezzetto di acciuga dilisciata, origano, olio, sale e pepe.
Fare cuocere le pizze in forno caldissimo per 10–15 minuti.

Conosci il tuo oroscopo? Capricorno (22 dicembre – 20 gennaio)
54. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai
testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Seguendo la buona e la cattiva disposizione saturniana il giovane del Capricorno può essere tra quelli che sanno già da tempo quello che faranno e hanno già maturato e preparato un progetto di carriera, oppure appartiene a quel gruppo di temporeggiatori che a causa del lento sviluppo della personalità non sanno decidersi.
I primi hanno una vocazione precoce che l'opposizione dei parenti può soltanto ritardare, mentre i secondi faticano a trovare la loro strada e rimandano di continuo il momento della scelta definitiva.
I mezzi che il Capricorno ha a sua disposizione sono numerosi.
Ha riserve vitali che non limitano la sua scelta solo a esercizi professionali facili, sa che può contare sulla sua resistenza fisica e morale e sulla sua capacità di incassare le eventuali sconfitte e può utilizzare le molte risorse del suo temperamento; ha capacità di resistenza ai bisogni istintivi come la fame e la sete, non ha debolezze di fronte al pericolo, sa sopportare il monotono e il fastidioso, ha quell'equilibrio nervoso dovuto alla calma e al sangue freddo, ha facilità di concentrazione, sa tenere un segreto, ha serietà e coscienza professionale.
Troviamo in questo segno agronomi e pastori, minatori, lavoratori del ferro e della pietra, contabili, antiquari, geografi, matematici, ingegneri, medici, filosofi, scienziati.
b) Hai trovato l'anima gemella?
Siate meno diffidenti di natura, cari amici Capricorno, inclini al pessimismo.
La vostra diffidenza, l'innata timidezza e il desiderio di eliminare tutti gli inconvenienti che potrebbero turbare l'armonioso svolgersi della vita a due rendono difficile la vostra scelta.
Forse, quando non sarete più giovanissimi, sarete meno esigenti e vi sarà facile trovare l'anima gemella.
Intanto cercate fra Tori, Scorpioni, nati nella Vergine о nel vostro stesso segno del Capricorno.
Se è il Toro quello che volete, fate in modo di ingelosirlo, se desiderate che si decida a prendere l'iniziativa.
Ricordate che non si infiamma al primo sguardo ma la passione si insinua in lui gradatamente. Se volete uno Scorpione, invece, ricordate che questi non resta mai insensibile alla bellezza ed ama turbare le persone che gli piacciono. Inoltre lo Scorpione ha spirito di contraddizione.
E per conquistare un nato nella Vergine che è schivo e abitudinario, bisogna fare in modo che si innamori senza che neanche se ne renda conto. Infine il Capricorno: vi conoscete bene e sapete che per conquistare un tipo così ci vuole tempo e coscienza…!
Gennaio: da Giano, dio del principio dell'anno.
55. Leggere e tradurre il testo in russo:
Giano
Antica divinità italica, raffigurata con due volti, rivolti da parti opposte. Il suo tempio a doppia porta nel Foro di Roma aveva un significato simbolico: era aperto in tempo di guerra e chiuso in tempo di pace. Giano poteva essere connesso con le fortune di guerra giacché ogni esercito doveva passare attraverso una porta per cominciare una campagna. Una janua (porta) aveva due fronti a rappresentare presumibilmente i due possibili esiti d'ogni evento a venire: il successo о il fallimento.
Da questa sua associazione con le sorti della guerra Giano si evolse in un dio d'ogni «cominciamento». Gli era consacrato il mese di gennaio (a tutt'oggi gli Europei continuano a guardarsi avanti e indietro a quest'epoca), mentre come Giano quadrifronte, «a quattro teste», presiedeva alle quattro stagioni. I Romani citavano sempre Giano per primo in ogni elencazione degli dei invocati nella preghiera.
56. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2009 Gennaiogiovedì – Maria Madre di Dio
2. venerdì – s. Basilio vescovo
3. sabato – s. Genoveffa
4. domenica – s. Ermete
5. lunedì – s. Amelia
6. martedì – Epifania del Signore
7. mercoledì – s. Luciano
8. giovedì – s. Massimo
9. venerdì – s. Giuliano
10. sabato – s. Aldo
11. domenica – s. Igino
12. lunedì – s. Modesto
13. martedì – s. Ilario
14. mercoledì – s. Felice
15. giovedì – s. Mauro
16. martedì – s. Marcello
17. sabato – s. Antonio abate
18. domenica – s. Liberata
19. lunedì – s. Mario
20. martedì – s. Sebastiano
21. mercoledì – s. Agnese
22. giovedì – s. Vincenzo
23. venerdì – s. Emerenziana
24. sbato – s. Francesco di Sales
25. domenica – Convers. di s. Paolo
26. lunedì – ss. Tito e Timoteo
27. martedì – s. Angela Merici
28. mercoledì – s. Tommaso dAquino
29. giovedì – s. Costanzo
30. venerdì – s. Martina
31. sabato – s. Giovanni Bosco
57. Spiegare la seguente situazione:
– Ne vorrei uno di almeno 21 anni al quale piaccia il giardinaggio.
Capitolo XI
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Guido Neppi Modona. Le bande nere
Guido Neppi Modona. Le bande nere
L'assoluzione di tutti i superstiti imputati della strage di piazza della Loggia ha aperto gli occhi a chi ancora stentasse a prendere atto di una precisa realtà. Il fatto che due dei processi per le quattro stragi fasciste [90 - Le quattro stragi fasciste a cui allude l'autore dell'articolo sono, in ordine di tempo:Piazza Fontana – 12 dicembre 1969 – scoppia una bomba alla banca dell'Agricoltura di Milano: 16 morti e numerosi feritiPiazza della Loggia – 28 maggio 1974 – durante un comizio a Brescia viene fatta esplodere una bomba: 9 morti e molti feritiL'Italicus – 4 agosto 1974 – su questo treno in servizio sulla linea Monaco-Roma una bomba sventra un vagone nel tratto appenninico vicino a San Benedetto (Toscana): 16 morti e decine di feritiStazione di Bologna – 2 agosto 1980 – salta in aria un'ala della stazione ferroviaria alle ore 10,25: 86 morti e 200 feriti] si siano conclusi (piazza Fontana e piazza della Loggia) senza che si sia arrivati ad una condanna e che gli altri due si stiano trascinando in un clima che induce alle più pessimistiche previsioni, non è una disgraziata coincidenza. È la prova politica, ancor prima che giudiziaria, del fatto che una trama unitaria leghi gli attentati del terrorismo nero. È la dimostrazione di quali complicità si annidino all'interno degU stessi apparati dello stato. Questa constatazione induce a riflessioni amare sull'intera vicenda, ma comunque necessarie perché non vengano ripetuti gli errori del passato e perché si rilanci con maggiore consapevolezza ed impegno politico la lotta contro l'eversione neofascista.
Se le complicità e le coperture di stato sono arrivate a tal punto da far fallire le indagini giudiziarie, lo si deve anche ad una scarsa mobilitazione a livello politico.
Il confronto con la strategia seguita contro il terrorismo rosso è più illuminante di quanto non sembri a prima vista: contro quest'ultimo, almeno a partire dal 1977, l'attenzione politica e la mobilitazione di massa è stata costante e si è riflessa in un impegno che ha consentito di ottenere notevoli successi.
Contro il terrorismo nero abbiamo invece assistito ad una discontinuità delle indagini tale da aver consentito ai neofascisti di trascorrere indisturbati lunghi periodi di tranquillità. Benché si sia avuta una fase di grande attenzione nei primissimi anni '70, è seguito poi un periodo di stanca fino al 1974. Le stragi di piazza della Loggia e dell'Italicus hanno riproposto in tutta la loro gravità il problema del terrorismo nero, senza però che le indagini siano giunte a risultati positivi.
L'attenzione si è di nuovo spenta per lunghi anni e, malgrado ci sia stata una nuova fiammata di interesse e di indagini in seguito alla strage di Bologna dell'agosto 1980, questa si è purtroppo esaurita in poco tempo.
È interessante rilevare quanti pochi neofascisti abbiano collaborato con la giustizia per poter usufruire delle riduzioni di pena previste dal decreto Cossiga del dicembre 1979; il che ci costringe a concludere amaramente che i fascisti non abbiano alcun motivo di collaborare con la giustizia per assicurarsi la clemenza dei giudici, perché a loro è assicurata una ben più sostanziosa impunità di stato, garantita da quegli stessi organi che dovrebbero fornire alla magistratura le prove della loro responsabilità.
Ora che il totale fallimento delle indagini giudiziarie contro l'eversione nera ha dimostrato senza possibilità di dubbio fino a che punto le ragioni di questo scacco vadano ricercate nelle complicità di cui godeva e gode il terrorismo nero all'interno delle istituzioni dello stato, bisogna saper usare questa certezza per rilanciare la lotta politica contro il neofascismo. A meno che non vengano fuori nuovi elementi, sul terreno giudiziario vi è ormai poco da fare; bisogna che il lavoro politico sia piuttosto indirizzato alla ricerca del filo conduttore che lega le quattro stragi fasciste.
VOCABOLARIO
prendere atto di una precisa realtà полностью осознать существующее положение (реальность)
far fallire le indagini giudiziarie провалить судебное следствие
un periodo di stanca период затишья
usufruirevidi qc пользоваться, извлекать выгоду
penasf наказание, кара, боль, страдание, мука
assoluzione sf (sentenza assolutoria) юридическое оправдание (оправдательный приговор)
superstiteagg(=sopravvissuto; rimanente) оставшийся в живых
imputatosm обвиняемый, подсудимый
stragesf массовое убийство
stentarevi;а+ inf неохотно делать (с трудом)
condannasfприговор
previsione sf предположение, прогноз
tramasfсюжет, замысел
annidarsivrзасесть, завестись;перен.свить себе гнездо, укорениться
indurrevtqd а +infубеждать, уговаривать
coperturasfприкрытие, покровительство
consapevolezzasf(aver) осведомленность; знание, сознание, сознательность (осознанность)
eversione sfподрывная деятельность
consentirevt(qc a qd; a qddi+infpermettere);vi (meno usatoa qc; con qd cedere, essere d'accordo) позволить
trascorrerevtqc проводить(время),проходить (овремени)
gravitàsfтяжесть, сложность, опасность
fiammata sf вспышка пламени
clemenza sfмилосердие, милость
sostanziosoaggзначительный, существенный
impunità sfбезнаказанность
fallimentosmпровал, банкротство, несостоятельность
filo conduttoresm1.перен.красная нить(в исследовании),связь 2. провод, кабель
scaccosm 1. шахм. шах, шахматная фигура 2. клетка (шахматной доски, на бумаге, ткани) 3. поражение, крах, провал
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione alle espressioni tratte dal brano
e messe in corsivo:
1. La guerra divampò improvvisa e come una fiammata avvolse l'Europa. 2. All'avvocato non rimase altro da fare che appellarsi alla clemenza della corte. 3. Dopo un pranzo sostanzioso non si può che andare a dormire. 4. П continuo avvicendarsi di governi diversi provoca una discontinuità pericolosa per il paese. 5. I ladri sarebbero fuggiti indisturbati se un passante curioso non avesse notato qualcosa di strano e non avesse chiamato la polizia. 6. La gravità della situazione politica ed economica italiana oggi è tale che solo una profonda svolta potrebbe porvi rimedio. 7. La copertura dello Stato garantisce l'impunità ai neofascisti, che possono così agire indisturbati. 8. A nessuno fa piacere essere sconfitti: lo scacco brucia a tutti. 9. La condanna dell'opinione pubblica fu tale che i magistrati furono obbligati a tenerne conto. 10. L'avvocato fece di tutto perché il suo cliente ottenesse l'assoluzione, ma la giuria non si lasciò convincere. 11. I superstiti della strage di Bologna hanno fatto causa allo stato, ritenuto colpevole di ostacolare le indagini. 12. Gli imputati rifiutarono l'avvocato difensore e si dichiararono prigionieri politici. 13. Se non fossi proprio tu a giurarmelo, stenterei a crederlo. 14. Le tue previsioni sono troppo pessimiste, come se tu non avessi più fiducia nella democrazia in Italia. 15. Perché il terrorismo venga sconfitto è necessario che si spezzi la catena delle complicità politiche. 16. Benché la gente avesse la consapevolezza di vivere un momento difficile, nessuno era disposto a fare i sacrifìci necessari. 17. La promessa di facili guadagni induce in tentazione i giovani che non siano stati educati con dei sani principi. 18. Ognuno è responsabile del proprio destino e non deve addossare agli altri i propri fallimenti. 19. Salvo che non si scopra un filo conduttore, non riusciremo mai a venire a capo del problema. 20. Per quanto l'eversione di destra sia stata duramente colpita, non è detto che sia stata sconfitta. 21. Le complicità con la destra si annidano proprio fra gli organi che la dovrebbero combattere. 22. Benché la situazione fosse di una gravità eccezionale e lasciasse ben poche speranze, i medici fecero tutto il possibile per salvare il paziente. 23. Tutti sono concordi nel ritenere che la strage di Marzabotto rappresenti una delle pagine più nere dell'ultima guerra. 24. Benché tutti siano convinti che un'unica trama leghi le quattro grandi stragi fasciste, la magistratura non è ancora riuscita a provarlo. 25. Non sono disposto a consentirti di trascorrere tutta l'estate senza far niente.
2. Unire ai seguenti sostantivi un aggettivo о un complemento di specificazione e formare delle frasi con i nessi così ottenuti:
assoluzione, condanna, copertura, clemenza, consapevolezza, fallimento, fiammata, filo, discontinuità, eversione, gravità, impunità, previsione, scacco, imputato, trama, strage
3. Sostituire ai puntini gli articoli о le preposizioni semplici о articolate
convenienti:
1…. assoluzione… imputati… strage… piazza… Loggia ha aperto… occhi… chi ancora non volesse credere… realtà. 2…. fatto che due… processi si stiano trascinando… clima che induce… più pessimistiche previsioni, non è… caso. 3. È… prova… trama unitaria che lega… attentati… terrorismo nero. 4. È… dimostrazione… quali complicità si annidino… interno… stessi apparati… Stato. 5. È necessario che si rilanci… maggiore impegno… lotta contro… eversione… destra. 6. Se… complicità sono arrivate… punto… far fallire… indagini, lo si deve… scarsa mobilitazione… livello politico. 7… confronto… strategia seguita contro… terrorismo rosso è illuminante. 8. Benché ci sia stata… fase… grande attenzione… inizio… anni ' 70, è seguito… periodo… stasi fino… 1974. 9… attenzione si è di nuovo spenta… lunghi anni fino… nuova fiammata… indagini seguita… strage… Bologna… agosto 1980. 10… neofascisti che hanno collaborato… giustizia… ottenere… riduzione… pena sono… minoranza. 11…. neofascisti non importa… collaborare… magistratura… assicurarsi… clemenza… giudici, perché… loro è assicurata… impunità ben più sostanziosa, garantita… Stato. 12…. fallimento… indagini… eversione nera ha dimostrato senza possibilità… equivoco che ragioni… questa sconfitta vanno ricercate… complicità… interno… organi… Stato.
4. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
5. Nelle proposizioni che seguono mettere il verbo tra parentesi al congiuntivo:
1. Non credo (esistere) ancora persone che non (aprire) gli occhi su questo problema. 2. È inammissibile che due dei processi (concludersi) senza condanne. 3. Non si è arrivati a una condanna non perché i neofascisti non (essere) colpevoli, ma perché non si sono trovate le prove. 4. Non c'è dubbio che tutti gli attentati (collegare) da un unico filo conduttore. 5. Facciamo in modo che non (ripetersi) gli errori del passato. 6. Non si sa ancora bene se il terrorismo di destra e di sinistra (avere) о meno una stessa matrice. 7. A meno che qualcuno non (parlare) è molto difficile raccogliere prova contro i neofascisti. 8. Si conosce ancora troppo poco l'eversione di destra perché la polizia (riuscire) a sconfiggerla. 9. Non è che il terrorismo rosso (essere) meno pericoloso di quello nero, anzi, ma è più facile isolarlo. 10. Per quanti sforzi la polizia (fare), alla fine ha dovuto rilasciare tutti gli indiziati per mancanza di prove. 11. Le Brigate rosse si comportano come se (avere) migliaia di simpatizzanti. 12. Bisogna risolvere il problema del terrorismo prima che (diventare) troppo tardi. 13. Nonostante (verificarsi) nuovi attentati, l'attenzione dell'opinione pubblica è diminuita. 14. Il fallimento delle indagini ha dimostrato fino a che punto (giungere) le complicità all'interno dello Stato. 15. Qualora si (riuscire) a individuare i mandanti, il terrorismo sarebbe rapidamente sconfitto. 16. Tutti ricordano la strage di Bologna come se (avvenire) pochi giorni fa.
6. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
7. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Пострадавшим от стихийного бедствия была оказана существенная помощь. 2. Ваши прогнозы полностью оправдались. 3. Виновники этого массового убийства должны понести суровое наказание. 4. Суд учел все обстоятельства дела и вынес обвиняемому оправдательный приговор. 5. Сюжет фильма оставляет желать лучшего. 6. В результате краха фирмы десятки рабочих лишились работы. 7. Все бремя налогов легло на плечи трудящихся Италии. 8. Несомненно то, что все эти преступления связаны единой нитью. 9. Многие преступления неофашистов остаются безнаказанными, так как осуществляются под прикрытием влиятельных лиц государственного аппарата. 10. Каждый сам ответственен за свою судьбу и не следует пытаться обвинять других в своих неудачах. 11. Пособники неофашистов, свившие себе гнездо в государственном аппарате, делали все возможное, чтобы помешать расследованию преступления. 12. Подрывная деятельность не должна оставаться безнаказанной. 13. Я полностью согласен с тобой в этом вопросе. 14. Вряд ли он допустит, чтобы ты отправился туда один. 15. Глава делегации с трудом говорил по-русски и поэтому закончил интервью на родном языке. 16. Сознание собственной правоты помогало ему в трудные минуты. 17. Надо попытаться уговорить их продолжить эксперименты: первые неудачи не должны остановить их.
ANNOTAZIONI LESSICALI
indurrevt composto dal prefìsso in + il verbo latino
ducere (come tradurre). I verbi formati su questo modello sono:
addurrevtqc presentare, allegare
dedurrevtqc derivare, trarre una conclusione
indurrevtqd a fare qc spingere, persuadere
produrrevtqc far nascere, fabbricare, fare, provocare
sedurrevtqd affascinare, attrarre
8. Sostituire ai puntini uno dei verbi sopraelencati:
1. Da quello che hai detto mi è sembrato di poter… che i tuoi motivi non sono del tutto disinteressati. 2. Benché a fatica, sono alla fine riuscito a… il mio amico a partire con me. 3. La Francia… i migliori vini del mondo. 4. Per giustificare il suo comportamento, Michele… dei pretesti che non convinsero nessuno. 5. La speranza di facili guadagni… Gianni che ha abbandonato gli studi per darsi al commercio. 6. L'incendio scoppiato nella parte alta della città… gravi danni. 7. Sto cercando di smettere di fumare, ti prego di non accendere sigarette in mia presenza altrimenti mi… in tentazione. 8. Da quanto è successo possiamo… che non sempre uno più uno fa due. 9. La mia amica si è lasciata… dal fascino di quell'uomo maturo. 10. Questo albero non… frutti da almeno due anni, bisogna abbatterlo. 11. Non ti lasciare… ad accettare questo lavoro, sono sicura che te ne pentiresti. 12. Per essere ammessi al concorso bisogna… tutti i documenti in tempo utile.
9. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
10. Nelle frasi dell'esercizio 8 sostituire un sinonimo ai verbi:
addurre, dedurre, indurre, produrre, sedurre
11. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Этот завод вот уже почти сорок лет производит машинное оборудование. 2. Приведенные тобой доводы, к сожалению, малоубедительны. 3. Из твоих слов можно сделать вывод о том, что ты поступаешь правильно. 4. Наши друзья уговорили нас поехать с ними в путешествие по Волге, и мы остались очень довольны. 5. Эта земля дает большие урожаи зерна. 6. Не считая себя виновным, он не стал оправдываться. 7. Премьера спектакля произвела на нас большое впечатление. 8. Не пытайся ввести меня в заблуждение: я уже в курсе дела и не разделяю твою точку зрения. 9. Для большей убедительности доклада следует привести ряд примеров. 10. Он не поддался соблазну пойти в кино и остался дома готовиться к экзамену.
trascorrerevtqc(aus. essere e avere) = passare (del tempo) Altri composti di correre sono: accorrerevt
correre in aiuto concorrerevt
partecipare, contribuire, gareggiare decorrerevt
avere effetto, cominciare da una certa data incorrerevt
imbattersi, incappare in qc di spiacevole
percorrerevt
attraversare un luogo, anchefig.precorrerevt
precedere, prevenire ricorrerevt
rivolgersi a qd, qc scorrerevt
muoversi, procedere, passare,vtguardare sfogliando soccorrerevt
12. vt assistere, aiutare qdSostituire ai puntini uno dei verbi sopraelencati:
1… non appena abbiamo saputo dell'incidente. 2. Non sapendo dove sbattere la testa… al nostro aiuto. 3. Sono riuscito a… Mario appena in tempo, stava per annegare. 4. Ho versato una forte somma in banca e gli interessi… da oggi. 5. Non si devono commettere infrazioni se non si vuole… nelle sanzioni della legge. 6.1 futuristi… i tempi e non sono stati capiti dal pubblico. 7. Mi piacerebbe che noi… insieme il periodo delle vacanze. 8. Oggi ho avuto tanto da fare che non ho avuto neppure il tempo di… il giornale. 9. Non ho potuto… al festival di Venezia perché il mio film non è stato accettato. 10.1 feriti… con grande ritardo e passarono la notte al freddo. 11. A… da oggi chi non ha pagato l'assicurazione non può circolare. 12. Non vedo perché tu debba sempre… i tempi con i tuoi atteggiamenti anticonformisti. 13. Sono molte le ragioni che… a farmi decidere. 14. Quanto tempo… da quando ci siamo visti l'ultima volta. 15. A causa delle piogge abbondanti il fiume era in piena e… impetuoso trascinando con sé quanto incontrava sul suo percorso. 16…. tutta la città prima di riuscire a trovare una farmacia aperta di domenica. 17. Il tempo… monotono e niente rallegrava le nostre giornate. 18. Alle sue grida tutti… per vedere cosa fosse successo. 19. Tutti… volentieri alla spesa necessaria per comprarle il regalo di nozze. 20…. all'aiuto del medico per curare l'insonnia. 21…. tutti i gradini della carriera prima di arrivare ad essere direttore. 22…. al tribunale per ottenere giustizia.
13. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
14. Nelle frasi dell'esercizio 12 sostituire un sinonimo ai verbi:
accorrere, decorrere, concorrere, percorrere, precorrere, incorrere, ricorrere, scorrere, soccorrere, trascorrere
15. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. К месту пожара co всех сторон сбегался народ. 2. Всем пострадавшим от пожара была оказана помощь. 3. Эти фирмы конкурируют вот уже больше тридцати лет. 4. Он тут же ответил, предупредив мой вопрос. 5. Молодой спортсмен опередил чемпиона на несколько метров. 6. Предприятие подверглось штрафу за несоблюдение правил противопожарной безопасности. 7. Он старался предупредить каждое ее желание. 8. Не будем предупреждать события, пусть все идет своим чередом. 9. На ряде предприятий зарплата начисляется со второго числа. 10. Проценты будут начислены с первого июля. 11. Время отпусков пролетело очень быстро. 12. Не стоит прибегать к угрозам, это плохой аргумент. 13. В этих вопросах ты всегда можешь обратиться за помощью к отцу. 14. Через несколько дней исполняется десятая годовщина этого знаменательного события. 15. Будучи геологом он исколесил всю страну. 16. В этом вопросе следует обратиться к первоисточнику. 17. В поисках этого редкого лекарства Пьеро обегал весь город. 18. За завтраком он успел бегло просмотреть все газеты. 19. Чтобы выполнить все поручения, Марии целый день пришлось бегать взад и вперед. 20. Время бежит неумолимо, а сделать предстоит еще очень многое. 21. Увидев отца, ребенок радостно побежал ему навстречу. 22. Река протекала среди лесов и полей. 23. Уволенные рабочие решили обратиться в суд. 24. За сколько секунд ты пробежал сто метров?
16. Tradurre e imparare le seguenti locuzioni avverbiali con le preposizioni di, in, per:
# di: di corsa, di nascosto, di passaggio, di male in peggio, di palo in
frasca, di punto in bianco, di volata
# in: in fretta e furia, in un batter d'occhio, in carne ed ossa, in forse
(in dubbio), in punta di piedi
# per: per caso, per davvero (sul serio), per niente, per scherzo, per adesso, per il momento, per ora, per amore о per forza, per l'appunto
17. Formare delle frasi usando le locuzioni sopraelencate.
18. Tradurre in russo le seguenti frasi facendo attenzione alle locuzioni in corsivo:
1. Il tempo è cambiato in un batter d'occhio, il sole è scomparso, si è alzato un vento terribile e poi è cominciato a piovere. 2. Per favore, cerca di fare un discorso coerente, senza saltare continuamente di palo in frasca. 3. Hanno fatto i bagagli in fretta e furia perché avevano pochissimo tempo prima che l'aereo partisse. 4. Vorremmo che tu non facessi le cose di nascosto, ma ne discutessi apertamente con noi. 5. Sono così emozionata: ieri sera a quel ricevimento ho incontrato il mio attore preferito in carne ed ossa. 6. Arrivammo di corsa alla stazione sperando di farcela, ma il treno era già partito. 7. Era di passaggio nella nostra città quando ci siamo conosciuti. 8. Entrai nella stanza in punta di piedi per non svegliare il bambino. 9. Sono passata di volata a salutarti, ma scappo subito. 10. Non sono disposta a tollerare che tu metta in forse quello che ti dico. 11. Ci siamo incontrati per caso al cinema. 12. Per adesso non è proprio possibile darti quello che chiedi, riprova a chiedere fra qualche tempo. 13. Dici per davvero о stai scherzando? 14. Mi dispiace, ma è troppo importante che tu ti presenti a quel concorso e ci andrai, per amore о per forza. 15. Se mi chiedi se ho intenzione di andare a chiedere scusa a Luisa, ti posso rispondere che non ci penso per niente. 16. Come vedi, per l'appunto è proprio come ti avevo già detto. 17. Su, dai, non ti rendi conto che quella frase è stata detta per scherzo? 18. Eravamo già tutti d'accordo quando Mario se ne uscì di punto in bianco con una nuova proposta. 19. Nessuno vuole mettere in dubbio le tue parole.
19. Tradurre in italiano le seguenti frasi:
1. Рассказывая о случившемся, от волнения он перескакивал с пятого на десятое. 2. Я вовсе не шучу, я говорю с вами вполне серьезно. 3. Взглянув на часы, он сломя говову помчался к остановке автобуса. 4. Пока мы не в состоянии дать вам точного ответа. 5. Отношения их становились все хуже и хуже, так как ни один из них не хотел уступать другому. 6. У тебя ничего не получается, так как ты все делаешь впопыхах. 7. Погода вдруг резко переменилась: поднялся сильный ветер, начался дождь. 8. Не выслушав нас до конца, он вдруг резко повернулся и вышел. 9. Любыми средствами ты должен помешать ему совершить этот легкомысленный поступок. 10. Вот именно! Я тоже так считаю, вы совершенно правы. 11. Все случилось именно так, как вы предполагали. 12. Я не привык действовать тайком, и тебе этого не советую. 13. В мгновение ока небо заволокло тучами, начиналась гроза. 14. Перед отъездом он буквально на минуту забежал к нам, чтобы попрощаться. 15. Я уже не надеялся отыскать его в толпе, и вдруг он сам предстал передо мной. 16. Я уже об этом совсем не думаю, давай забудем об этом инциденте. 17. Я как раз искал тебя, мне надо поговорить с тобой.
20. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche trovando l'equivalente in russo:
1. Scherzare col fuoco…
correre dei rischi
2. Essere un azzeccagarbugli – »…
essere incapace о avvocato imbroglione
3. Essere una paria…
essere un emarginato, un derelitto
4. Essere un voltagabbana (una banderuola) —>…
essere una persona che cambia facilmente ideale, partito, ecc.
5. Fare a scaricabarile —>…
non assumersi le proprie responsabilità, ma addossarle ad altri
6. Essere la pietra dello scandalo – >…
dare il cattivo esempio
7. Essere il capro espiatorio…
essere la persona su cui ricadono le colpe degli altri e che paga per tutti
8. Essere il pomo della discordia —>…
essere chi causa disaccordo tra le persone
9. Essere una questione di vita о di morte —»…
essere una questione di molta importanza
10. Soffiare sul fuoco —>…
rinfocolare odi, risentimenti
11. Stare con le mani in mano —>…
non reagire, non fare niente
12. Colpire nel segno…
centrare un obiettivo
13. Chiudere un occhio —>…
essere indulgente
14. Cogliere qualcuno con le mani nel sacco —>…
sorprendere qualcuno nell'atto di fare qualcosa di poco lecito
15. Fare vedere i sorci verdi —»…
fare del male, anche fisico, a qualcuno
21. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
22. Sostituire ai puntini la preposizione richiesta dalla locuzione avverbiale:
1. Siamo partiti… fretta e furia non appena ricevuto il telegramma. 2. Nessuno vuol mettere… dubbio le tue affermazioni, ma ammetterai che suonano un po' strane. 3. Eravamo solo… passaggio a Padova, ma ci è piaciuta che ci siamo fermati una settimana. 4. Stento a credere che… adesso non ci sia niente da fare. 5…. caso siamo venuti a sapere della condanna che aveva subito. 6. L'eversione neofascista potrebbe essere sconfìtta… batter… occhio, se non avesse coperture politiche. 7…. punto… bianco ci siamo resi conto della gravità della situazione. 8. Le previsioni che lui aveva fatto… scherzo si sono invece avverate. 9. Dovrai consentire ad accettare l'incarico… amore о… forza. 10. Per non disturbare entro… punta… piedi nella sala dove era in corso il dibattito. 11. Si sposarono… nascosto perché le famiglie erano contrarie. 12. La strage avvenne… appunto in un momento di grande tensione nel paese. 13… niente al mondo rinuncerei ad assistere al processo. 14. Percorse tutta la strada… volata per arrivare in tempo all'appuntamento. 15. Non penso che stia dicendo… serio. 16. Sono propensa a credere che stia parlando… scherzo. 17. Ho dovuto finire… corsa la traduzione che mi avevano affidato perché ne avevano urgente bisogno. 18. Mi sembra che i loro rapporti vadano… male… peggio. Farebbero meglio a lasciarsi. 19. Quando lo rividi… carne ed ossa, rimasi delusa perché era completamente diverso da come me l'ero immaginato. 20. Quando lei racconta qualcosa, non si riesce mai a capire niente perché salta continuamente… palo… frasca.
23. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
24. Sostituire ai verbi in corsivo uno dei composti esaminati nelle annotazioni
lessicali:
1. Sono oramai passati molti anni da quando ho finito l'università. 2. Nessuno mi ha spinto a venire qui, ci sono venuto di mia iniziativa. 3. Sono rimasto affascinato dalla sua grazia e simpatia. 4. Sull'autostrada abbiamo assistito a un incidente e ci siamo precipitati ad aiutare i feriti. 5. Mi pesa molto dovermi rivolgere sempre a mio padre per aiuto. 6. Dalle prime notizie pervenute pare che il terremoto abbia provocato solo lievi danni. 7. Quando non c'erano automobili la vita procedeva più tranquilla. 8. Nessuno potrà mai persuadermi a compiere azioni contrarie alla legge. 9. Nello stabilimento in cui lavoro si fabbricano mobili da cucina. 10. Devo forse trarre la conclusione che tu voglia tirarti indietro proprio adesso? 11. Ho appena sfogliato il libro che tu mi hai prestato, ma non mi sembra faccia al caso mio. 12. Quali sono le squadre che gareggiano per il titolo mondiale? 13. Cominciano da oggi i termini per la presentazione delle domande di ammissione all'università. 14. È proprio da lui presentare sempre delle scuse incredibili per giustificare i suoi cronici ritardi. 15. Quest'estate invece di andare all'estero, voglio attraversare tutta l'Italia da nord a sud perché la conosco poco. 16. Non ho più intenzione di passare le mie giornate a perdere tempo con voi. 17. Era felice quando riusciva a prevenire i desideri di sua moglie. 18. Se riuscissimo ad evitare di imbatterci sempre in situazione spiacevole, sarebbe un grosso successo. 19. Stiamo facendo una colletta per Franco che si sposa, vuoi contribuire anche tu? 20. È mai possibile che ogni volta che lui ti chiama, tu corra in suo aiuto? 21. Il tempo passa senza che ce ne accorgiamo. 22. Non è ancora sicuro che mi assumano, ma certo mi attrae la possibilità di lavorare con quel famoso scienziato.
25. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
26. Dopo aver controllato sul dizionario il significato dei seguenti vocaboli fare il
resoconto di un processo:
palazzo di giustizia, tribunale, processo, aula, testimone, avvocato, pubblico ministero, giudice, giurato, imputato, carcere, ergastolo, detenzione, interrogatorio, corte, accusa, difesa, arringa, assoluzione, con formula piena, assoluzione per insufficienza di prove, condanna a 5 anni, giurare, aggiornare la seduta, prosciogliere, confessare, dichiararsi colpevole о innocente
27. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Мы не сомневаемся в твоих словах, мы тебе вполне доверяем. 2. Постарайся избежать этого неприятного разговора, надо попробовать уладить все по-хорошему. 3. Фирма потерпела полный крах. 4. Отпуск мы решили провести в деревне. 5. Когда я увидел его воочию, он показался иным, чем я себе его представлял. 6. Какие команды будут оспаривать мировое первенство по футболу? 7. Вся тяжесть положения легла на плечи трудящихся Италии. 8. Я рад предупредить любое твое желание. 9. Террористам удалось обосноваться в одной из респектабельных частей города. 10. Раненым была сразу же оказана помощь. 11. Дети побежали за мячом, упавшим за ограду. 12. Хотя и прошло уже много лет, я прекрасно помню этот город. 13. Я не могу ничего понять: ты перескакиваешь с одного на другое. 14. Она вдруг ни с того ни с сего задала мне вопрос, на который я не сразу смог ответить. 15. Перед началом телефильма диктор изложил краткое содержание предыдущих серий. 16. Сегодня исполняется десятая годовщина нашего сотрудничества. 17. Вчера в театре мы случайно встретились с твоми родителями. 18. Получив телеграмму, они сломя голову бросились на вокзал. 19. Не обижайся! Я абсолютно уверена, что он это сказал в шутку. 20. В мгновение ока вратарь парировал удар. 21. У вас нет оснований подвергать сомнению то, о чем он говорит. 22. Состояние больного становилось все хуже и хуже, однако мы не теряли надежды. 23. Именно об этом я и хотел с вами поговорить.
b) 1. По-моему они шутят с огнем. 2. Это не человек, а настоящий флюгер: ему ничего не стоит поменять свое мнение. 3. К сожалению, в этом министерстве немало крючкотворов. 4. Среди них он был настоящим изгоем. 5. Это не первый раз, когда он перекладывает свою ответственность на других. 6. Это из-за нее разгорелся весь сыр-бор. 7. Эти земли стали настоящим яблоком раздора. 8. Когда надо, всегда найдется козел отпущения. 9. Это вопрос жизни и смерти: его решение нельзя откладывать надолго. 10. Не накаляйте страсти! Ситуация может выйти из-под контроля. 11. В таком положении непростительно сидеть сложа руки. 12. Сказав это, ты попал в самую точку 13. Закрывать глаза на сложившееся положение – преступление. 14. Кое-кто уже схвачен с поличным. 15. Я боюсь, что он покажет вам «кузькину мать».
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
28. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
29. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
30. Rispondere alle seguenti domande:
1. Quali sono le stragi a cui si allude nell'articolo?
2. Perché si parla di complicità dello Stato?
3. Quali e quanti sono i processi conclusisi senza condanne?
4. Come ci si poteva aspettare che si sarebbero conclusi gli altri due processi ancora in fase istruttoria?
5. Perché lo Stato ha ottenuto risultati così scarsi nella lotta contro il terrorismo di destra?
6. Quale avvenimento ha risvegliato l'interesse dell'opinione pubblica nei confronti dei neofascisti?
7. Perché solo pochi neofascisti hanno usufruito del decreto Cossiga sui pentiti?
8. A quale fine devono tendere le indagini in futuro?
31. Riassumere il testo in breve.
32. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla
lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F(un'affermazione falsa)'.


33. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false;
spiegare il perché e ristabilire la verità.
34. Riassumere il testo per esteso.
Roberto Fabiani. Brigate Rosse: troppi anni di delitti firmati
LETTURA SUPPLEMENTARE
35. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:
Roberto Fabiani. Brigate Rosse: troppi anni di delitti firmati
Il terrorismo di sinistra dà la sua comparsa in Italia nel 1974, Le Brigate Rosse erano sì attive fin dagli inizi degli anni '70, ma le prime azioni avevano avuto scopo essenzialmente dimostrativo, all'insegna dello slogan «Mordi e fuggi», risolvendosi in rapide operazioni di «commandos».
Dopo aver svolto la loro «propaganda armata», senza ancora far vittime, i terroristi scomparivano senza lasciar traccia. Molti sono concordi nel ritenere che il gesto più clamoroso di questo periodo sia stato l'incendio di tre autotreni carichi di pneumatici Pirelli [91 - Lainate, 25.1.1971]. Solo più tardi nel '72 e nel '73 ebbero luogo i primi sequestri di persona; ma erano azioni talmente lontane dalla tradizione del movimento operaio italiano, che a sinistra, molti pensarono che si trattasse di provocazioni abilmente orchestrate.
Fino a questo momento il brigatismo rosso è un terrorismo ancora minoritario; dietro l'emblema della stella a cinque punte stanno poche persone, divise tra Milano, Torino e Genova, studenti e operai, formatisi nell'esperienza del movimento studentesco dell'università di Trento о nelle lotte degli operai del '68–69 a Milano. Si tratta di un terrorismo, per certi aspetti ancora romantico, che non gambizza [92 - neologismo del linguaggio giornalistico che significa «ferire alle gambe»] e non giustizia sommariamente magistrati, poliziotti, giornalisti come succederà in seguito.
Il '74 è infatti l'anno della svolta: con il rapimento Sossi si inaugura l'era dei sequestri politici. Il magistrato di Genova, interrogato dai brigatisti nella prigione del popolo sull'Appennino ligure, è il primo dei «democratici pentiti» e sarà libero senza contropartite, perché – secondo il comunicato Br – ha collaborato «senza reticenza» alla ricostruzione dei fatti.
Il 17 giugno 1974 a Padova, le Br uccidono due missini [93 - appartenenti al Movimento Sociale Italiano (MSI), partito neofascista italiano]. A partire da questa data, la strada dei brigatisti sarà costellata di morti: marescialli dei carabinieri, bombe e assalti alle carceri [94 - il 18.2.1976 i brigatisti assaltano il carcere di Casale Monferrato (Piemonte) e riescono a liberare Renato Curcio, capo storico delle Br], scontri a fuoco con la polizia, attentati a caserme. Nel giugno del '76 viene ucciso insieme alla scorta il procuratore generale Coco; alla fine del '76 il brigatista Walter Alasia, prima di essere abbattuto, fa fuori due poliziotti. Nel '77 si contano 31 morti e 337 feriti. In aprile i terroristi ammazzano Fulvio Croce, presidente dell'Ordine degli avvocati, in novembre Carlo Casalegno, vicedirettore de La Stampa. Pare che l'attenzione dei brigatisti si sia spostata sui giornalisti: in giugno vengono feriti alle gambe Vittorio Bruno, vicedirettore de E Secolo XIX, Indro Montanelli, direttore de Л Giornale Nuovo ed Emilio Rossi, direttore del Tg 1. Nel gennaio del '78 viene assassinato un altro magistrato e il 16 marzo le Br rapiscono Aldo Moro [95 - importante leader politico italiano, presidente della Democrazia Cristiana al momento del rapimento, fautore del «compromesso storico», cioè di un apertura del governo verso i comunisti], uccidendo i cinque agenti di scorta. Lo Stato si rifiuta di trattare con i terroristi che richiedono la liberazione di vari brigatisti detenuti. Il 9 maggio il corpo di Moro viene ritrovato in via dei Gaetani [96 - strada del centro di Roma, praticamente equidistante sia dalla sede della Democrazia Cristiana che da quella del Partito Comunista] a Roma.
I primi successi nella lotta contro i brigatisti rossi si hanno quando il governo dà pieni poteri al generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il generale riesce in breve tempo ad arrestare alcuni dei capi Br, istituisce carceri speciali e vi trasferisce 900 detenuti giudicati pericolosi. Dopo l'uccisione di Moro, in tre mesi scopre quattro basi brigatiste a Milano. Poi riesce a convincere il brigatista Peci a parlare. Dopo il caso Peci si apre l'era del pentimento di massa con confessioni a catena. Il parlamento ha infatti approvato la "legge per i pentiti che prevede drastiche riduzioni di pena e, in certi casi addirittura la grazia per chi abbandoni la lotta armata e aiuti la giustizia.
Prima che Peci lo raccontasse, nessuno sapeva niente su come fossero strutturate le Br [97 - massimo organo deliberante con il compito di fissare la linea politica generale e la «direzione strategica», il comitato esecutivo approva e dà la via alle azioni, il fronte logistico procura armi, basi, soldi, medici, il fronte di massa, cioè le colonne e le brigate formano le truppe d'assalto], né si sapeva che in tutta Italia i brigatisti fossero non più di 500, ma soprattutto nessuno sapeva come fosse andato l'affare Moro. E molti dei punti oscuri del racconto di Peci sono ora chiariti dalla confessione di un altro brigatista pentito, Roberto Savasta, arrestato durante il blitz che portò alla liberazione del generale americano Dozier, tenuto in ostaggio dai terroristi per più di un mese [98 - James Lee Dozier, generale del comando Nato di stanza a Verona fu sequestrato a casa sua il 17 dicembre 1981].
Sembrava che le organizzazioni terroristiche avessero le ore contate, ma non era vero e le Br lo dimostrarono nella maniera più crudele un anno dopo le esplosive rivelazioni di Peci. Perché tutti capissero quanto fosse pericoloso «tradire», le Br rapirono Roberto Peci, fratello del pentito Patrizio Peci, lo tennero prigioniero, lo processarono e la mattina del tre agosto 1981 lo fucilarono contro il muro di una casupola diroccata alla periferia di Roma.
VOCABOLARIO
clamorosoaggгромкий, нашумевший
sequestro di persona (= rapimento) похищение человека
emblemasmсимвол, эмблема
giustiziare sommariamentevtqd (= fare giustizia sommaria) убивать, казнить (зд. убить на месте)
sommariamenteavvкоротко, сжато, вкратце
pentito 1. agg раскаявшийся 2.smраскаявшийся (оправонарушителях, решивших помогать следствию)
essere costellato di qc быть усеянным
scortasfконвой, охрана
trattarevicon qd, su (per) qc (fare, intavolate una trattativa) вести переговоры с кем-л. о чем-л.
detenutoagg1. заключенный 2.smпреступник (сидящий в тюрьме и т. д.)
a catenaloc. avv (=uno dietro l'altro) один за другим, по цепочке
blitzsm(= colpo dinamo)налет
ostaggiosm заложник
36. Riassumere il testo per esteso.
37. Temi da svolgere:
1. Dicembre 1969, banca dell'Agricoltura da questa data si fa iniziare la «strategia della tensione». Cosa si intende con questa definizione?
2. Parlate del terrorismo politico in Italia.
3. Differenze tra terrorismo nero e terrorismo rosso.
4. Le grandi stragi neofasciste.
5. Il delitto Moro.
6. Il decreto Cossiga e la legge sui pentiti.
7. Il caso Dozier.
8. La sinistra in Italia e la sua posizione rispetto al terrorismo rosso.
9. La reale forza della destra in Italia.
10. La situazione politica oggi in Italia.
Un po' di storia antica
L'assassinio di Cesare
38. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
L'assassinio di Cesare
Riportiamoci con l'immaginazione alla mattina del quindici marzo dell'anno 44 a.C.
Cesare, che poco tempo prima era stato nominato dittatore a vita, e a cui il Senato, secondo certi storici romani, stava per conferire – se non il nome – almeno i poteri di un re, si preparava a uscire per recarsi al Senato. I senatori quel giorno si riunivano nella cosiddetta Curia di Pompeo, lì dove oggi c'è la chiesa di Sant'Andrea della Valle. Infatti, il Senato non si riuniva sempre nella Curia del Foro. Cesare però non si decideva a muoversi. Quel potente dittatore, credeva ai sogni, come quasi tutti i Romani. E quella notte sua moglie Calpurnia aveva sognato che il tetto della Regia era caduto e che Cesare le era stato ucciso tra le braccia.
Ma uno dei suoi migliori amici – quanto male hanno fatto, nella storia, i cosiddetti migliori amici dei grandi uomini! – Bruto, lo stesso che mezz'ora dopo doveva essere fra i primi a colpirlo, gli domandò che cosa avrebbero detto i suoi nemici se avessero saputo che il padrone di Roma, per occuparsi degli affari dello Stato, aspettava che sua moglie facesse un bel sogno. Cesare si decise allora a lasciare la casa e si avviò con Bruto verso il luogo di riunione del Senato.
Cesare aveva un animo grande e generoso e non abusò mai del suo potere. Eppure nel cuore di molti nacque il timore che Cesare volesse sopprimere la Repubblica e farsi nuovo re di Roma.
Dunque, per strada – alcuni storici latini dicono davanti alla Curia di Pompeo, qualche momento prima che Cesare fosse assassinato – un altro amico del dittatore (ma uno vero questa volta), avendo scoperto ciò che si preparava contro di lui, gli diede una lettera, in cui lo avvertiva del pericolo e gli rivelava i nomi delle persone che avrebbero cercato di assassinarlo.
Ma Cesare, non sapendo quanto fosse importante quella lettera, la mise fra le altre cose che portava con sé e proseguì il suo cammino verso la morte. Appena fu entrato nella Curia di Pompeo, venne circondato dai nemici, che lo colpirono con le armi che avevano nascoste nelle toghe. Cesare provò a difendersi, ma quando vide che anche Bruto alzava il braccio per colpirlo, si lasciò uccidere senza più resistere, esclamando: «Anche tu, Bruto, figlio mio!» Cosi morì il grande Cesare…
Gli assassini volevano gettare il corpo di Cesare nel Tevere, ma il popolo non lo permise. Anzi, loro dovettero fuggire, e mettersi al riparo dal furore del popolo in un tempio del Campidoglio. Qualche ora dopo che Cesare era uscito di casa, quattro schiavi riportarono il suo corpo alla Regia.
Grande fu il furore di Roma alla notizia dell'assassinio. Così grande che, il giorno dopo, il popolo fece un immenso rogo, e su quel rogo bruciò il corpo del dittatore ucciso. Da quel giorno Cesare fu considerato come un dio, e poco dopo un tempio, il tempio di Cesare dio, fu costruito sul luogo stesso del rogo.
39. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere gli stati enclave nel territorio italiano?
Vaticano
40. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Vaticano (Città del Vaticano)
Il Vaticano è uno stato indipendente (sup. 0, 44 km -------
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, ab. 750), enclave nel territorio italiano, istituito in base ai patti lateranensi fra l'Italia e la Santa Sede (11.2.1929). Il Vaticano sorge sul colle Vaticano, alla destra del Tevere, a Roma. È sottoposto alla sovranità del pontefice ed è riconosciuto da molti stati, con i quali intrattiene relazioni diplomatiche. Vi hanno sede gli organi centrali della chiesa cattolica. Il pontefice vi esercita un potere assoluto. La lingua ufficiale è l'italiano, ma negli atti ufficiali è usato il latino. L'Unità monetaria è l'euro vaticano, di valore pari all'euro europeo. Oltre che sul territorio del Vaticano, l'extraterritorialità si estende alle tre basiliche romane di S.Maria Maggiore, di S.Giovanni in Laterano e di S.Paolo fuori le Mura, e ad alcuni palazzi tra i quali quello di Castel Gandolfo, residenza estiva del papa. Gran parte del territorio dello stato è occupato dalla basilica di S.Pietro (1506–1626, su progetto del Bramante e direzione dei lavori di notevoli artisti tra cui Michelangelo), dalla piazza S.Pietro (progetto del Benini, 1656-67) e dal Palazzo Apostolico, oltre a edifici minori e vasti giardini.
Tra le principali opere d'arte sono da ricordare la Pietà di Michelangelo (1498-99) e la statua di S. Pietro in trono di Arnoldo di Cambio, sec. XIII, nella basilica, oltre alla grandiosa cupola; la Cappella Sistina (affreschi di Michelangelo, 1508-12), la Loggia di Raffaello, le Stanze di Raffaello. Numerosi e ricchi di collezioni sono i musei del Vaticano: arte egizia, scultura greca e romana, reperti etruschi. Collezione d'Arte Religiosa Moderna, Pinacoteca, Biblioteca Apostolica.
41. Rispondere alle seguenti domande:
1. Che cos'è il Vaticano? 2. In base a che cosa è stato istituito? 3. Cosa sono i patti lateranensi? 4. È grande la Città del Vaticano? 5. Quanti abitanti ha? 6. Dove sorge il Vaticano? 7. Alla sovranità di chi è sottoposto? 8. Il Vaticano è riconosciuto da altri stati stranieri? 9. Dove hanno sede gli organi centrali della chiesa cattolica? 10. È assoluto il potere del pontefice? 11. Chi è il papa attuale? 12. Che lingua viene usata negli atti ufficiali? 13. A che cosa si estende l'extraterritorialità della Santa Sede? 14. Dove si trova la residenza estiva del papa? 15. Come si chiamano le quattro basiliche del Vaticano? 16. Da quale basilica è occupata gran parte del territorio dello stato? 17. Quando e su progetto di chi fu costruita? 18. Quali principali opere d'arte vi sono da ricordare? 19. Quali famosi artisti lavorarono nel Vaticano? 20. Chi è l'autore degli affreschi della Cappella Sistina? 21. Quali collezioni d'arte custodiscono i musei del Vaticano?
42. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola!
43. Tradurre la ricetta e preparare il seguente antipasto:
Crostini neri alla marchigiana
Mettere tutti gli ingredienti sotto menzionati in un tegame e lasciare cuocere per circa 4 ore. Passare il tutto alla macina. Unire aceto di vino più о meno forte a seconda dei gusti. Rimettere al fuoco per circa 1/4 d'ora e passare al setaccio affinchè si ottenga un impasto e spalmarlo su dei crostini di pane arrosolati e poi bagnati nel brodo.

Conosci il tuo oroscopo? Acquario (21 gennaio – 18 febbraio)
44. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai
testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
L'adolescente dell'Acquario può dare molte preoccupazioni ai suoi genitori al momento della scelta di un tipo di studi о di una professione.
Se il suo gusto del moderno e dell'anti– convenzionale non gli impone all'improvviso una vocazione in un settore nuovo, rischia di incaponirsi su un'aspirazione professionale più о meno utopistica о di difficile realizzazione.
Può volgersi verso una branca nuovissima, che non ha ancora dei piani stabiliti né un avvenire chiaro.
Come accade per l'Ariete, anche l'Acquario è di quelli che si lanciano nei lavori di avanguardia, senza considerare l'avventura a cui vanno incontro.
Ma è bene invece che lui abbia coscienza dei suoi limiti e delle sue risorse e che non conti troppo sulla sua forza fisica, soggetta ad alti e bassi, anche se è compensata da una emotività e una fantasia stimolanti.
Per questa ragione è preferibile un lavoro appassionante come la ricerca, l'esplorazione, la sperimentazione, ad ogni altra attività, un'occupazione che svegli la sua attenzione di fronte allo sconosciuto e all'incerto e che necessiti di un fattore di intuizione; non dovrebbe invece di avviarsi verso una carriera amministrativa.
Non dimentichi che ha bisogno di libertà di iniziativa e di soddisfazione del suo senso sociale.
Troviamo molti Acquari nei trasporti aerei, fra gli elettricisti e siderurgici, fra gli educatori, i medici, i filosofi, gli scienziati e nel cinema e alla radio.
b) Hai trovato Г anima gemella?
Amici dell'Acquario, non vi sposate о legate stabilmente se non avete almeno 28 anni! È troppo grande la vostra tendenza a idealizzare il primo amore perché non vi si consiglia di cercare di scoprire i suoi difetti prima di decidervi a fermarvi.
Avete bisogno di una persona molto comprensiva, assolutamente anticonvenzionale, di larghe vedute, che si abitui facilmente alle sorprese, che sappia conservare la calma anche di fronte alle vostre imprese о sconcertanti decisioni; paziente quando voi, perduti nelle vostre fantasie, trascurate le esigenze della vita pratica e vi dimenticate di tutto ciò che serve normalmente. A voi i Gemelli, le Bilance, i Sagittari, gli Arieti. Con i Gemelli dovete essere intellettuali, comunicativi, movimentati, e se volete trattenerlo dategli sempre l'impressione che è libero come l'aria quando è vicino a voi.
Amate una Bilancia? Allora è presto detto: ci vuole tenerezza, affetto, dolcezza perché la Bilancia vuole essere amata, idealizzata, coccolata, vuole essere riempita di attenzioni. Se invece ciò che volete è Sagittario, cercate di convincerlo che insieme farete mille avventure perché voi siete all'altezza. E se è un Ariete il segno da voi prescelto, allora ricordate che sarà sedotto dalla vostra gioia di vivere.
Febbraio: da Febo (mitol). Epiteto del dio Apollo (in greco «il brillante»). Nella letteratura latina indica anche il dio Sole.
45. Leggere e tradurre la poesia:
Febbraio
È febbraio un monellaccio, molto allegro e un po' pagliaccio, ride, salta, balla e impazza; per le vie forte schiamazza; per le piazze e per le sale accompagna il Carnevale, se fra i mesi suoi fratelli ve ne sono di più belli, il più allegro e birichino sempre è lui, ch'è il più piccino.
M. Vanni (da «Poesie scelte»)
46. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):
1. Calendario 2009 Febbraiodomenica – s. Verdiana
2. lunedì – Presentaz. del Signore
3. martedì – s. Biagio
4. mercoledì – s. Gilberto
5. giovedì – s. Agata
6. venerdì – Le Ceneri
7. sabato – s. Teodoro
8. domenica – s. Girolamo em.
9. lunedì – s. Apollonia
10. martedì – I di Quaresima
11. mercoledìi – B.V. di Lourdes
12. giovedì – s. Eulalia
13. venerdì – s. Maura
14. sabato – s. Valentino
15. domenica – s. Faustino
16. lunedì – s. Giuliana
17. martedì – II di Quaresima
18. mercoledì – s. Simone
19. giovedì – s. Mansueto
20. venerdì – s. Silvano
21. sabato – s. Eleonora
22. domenica – s. Margherita
23. lunedì – s. Renzo
24. martedì – s. Edilberto
25. mercoledì – le Ceneri
26. martedì – s. Romeo
27. mercoledì – s. Leandro
28. giovedì – s. Romano
29. venerdì – s. Giusto
47. Spiegare la seguente situazione in italiano:
– Sei l'unica donna che conosco, Loretta, che si trucca per le telecamere che sorvegliano il traffico.
Capitolo XII
Perfezioniamo il nostro italiano
TESTO
Ennio Flaiano. Lo spazio è nostro
Ennio Flaiano [99 - Flaiano, Ennio (Pescara, 5.3.1910 – Roma 20.11.1972). Scrittore, giornalista, sceneggiatore e commediografo. Nella sua opera ha tracciato un'ironica rappresentazione dei costumi italiani del dopoguerra. Romanzi: Tempo di uccidere(1947),Diario notturno(1956),Le ombre bianche(1972), Teatro: Un marziano a Roma(1969). Ha collaborato con F. Fellini alla sceneggiatura di quasi tutti i suoi film, fino a Giulietta degli spiriti.]. Lo spazio è nostro
Se hai decìso anche tu di partire, evita i mesi del caldo. Noi la sciocchezza l'altr'anno la facemmo a partire per Ferragosto [100 - Dal latino feriae Augusti, cioè feste d'agosto. Ferragosto è il 15 agosto, festa cattolica dell'Assunzione. Di solito si designa con questo termine un periodo di alcuni giorni precedenti e seguenti tale data, in cui uffici e fabbriche sono chiusi per ferie. È in questi giorni che si verifica l'esodo maggiore verso i luoghi di villeggiatura.]: un inferno. Dieci chilometri prima della Luna tutti fermi in fila, ad aspettare i timbri. Sei ore. C'era un tipo che timbrava, calmo, e tre che stavano a guardare, sembrava un ufficio postale italiano. E una volta arrivati, per bello che sia, non eviti la delusione. È la Luna, che ti aspettavi? Sembra di stare in montagna. Pieno di turisti che si levano i piedi dalle scarpe per saltare e volare. Al solito, noi italiani ci facciamo la figura peggiore: ridiamo e gridiamo troppo. In un cratere, una guida dice: «C'è qualcuno che voglia cantare, per sentire l'eco?». Subito uno di Parma comincia a cantare la Tosca [101 - Si allude qui alla passione proverbiale che nutrono gli abitanti di Parma per l'opera lirica.]. «L'ora è fuggita…», roba da sprofondarsi dalla vergogna. Ma c'era anche una comitiva di americani, il giorno che arrivammo, coi loro scafandri colorati, pieni di thermos, i bambini maleducati, le mogli energiche. Poi tutti a fotografarsi, a mettere pietre in tasca, per ricordo. A sera, la Luna è piena di cartacce, di scatole, di bottiglie vuote. Dormire, non se ne parla nemmeno: tutti cantano e naturalmente, viene il complesso dell'emigrante: invece di canzoni allegre, inni patriottici e canti di montagna.
Saprai già quanto si mangi male sulla Luna, quasi come in Inghilterra. Noi italiani, se andiamo fuori casa, ci piace star bene, non rinunciare a niente. Ora, il caffè te lo scordi. Non parliamo poi dei nostri piatti. Su Giove, la sera che arriviamo: cannelloni [102 - Primo piatto che consiste in involti di pasta arrotolata, ripieni di carne, cotti al forno.]. Benissimo, dico, vada per i cannelloni. Ci portano una salsiccia lunga un metro e illuminata dentro. Dio ce ne scampi: era immangiabile; rimando indietro, protesto e mia moglie dice: «Vuoi sempre farti riconoscere». Ma dimmi tu se non avevo ragione.
L'assistenza meccanica? Te ne racconto una: su Marte andiamo a vedere i canali di Schiaparelli [103 - Giovanni Virginio Schiaparelli (1835–1910), insigne astronomo italiano, noto per la scoperta di canali su Marte che da lui presero nome.], spettacolo, detto fra noi, che entusiasma la gente di lassù e che a noi ci lascia un po' freddi, siamo abituati male. Comunque, andiamo. Ma si guasta un tubo e mi fermo. Non un'officina aperta dopo le tre. Nell'unica che mi aprono, il padrone guarda e dice, antipatico: «Il diavolo ve ne porti, voi terrestri!» Ci stavamo disperando, quando arriva una comitiva di quattro russi del movimento Pace e Libertà per un Cosmo Migliore. Guardano, uno entra nel razzo e dice: «Datemi una spinta». Lo spingiamo, si allontana, sparisce, noi restiamo lì a guardarci. Uno dei russi dice: «Talianski?» – «Sì». Tira fuori un portafoglio comprato a Firenze e dice: «Bello. Dante. Machiavelli». E ride.
Noi figurati la voglia che avevamo di ammirare portafogli о di parlare di letteratura, pensavamo che il russo fosse filato via e non sapesse riparare niente. Dopo un po', un ronzio, eccolo che ritorna a motore acceso, si ferma, scende, dice sorridente: «Ingolfato». Lo ringraziamo, mia moglie voleva che gli facessi un regalo, ma non mi sembrava il caso. Abbracci, grandi risate, rimontano nel loro razzo e se ne vanno. Insomma sono cose che fanno piacere. Girando lassù impari ad amare quelli della terra.
Un ultimo consiglio: non comprare mai niente. Tutto più caro che da noi, ovunque. Su Nettuno volevo comprare una cravatta, per ricordo: otto volte il nostro prezzo e poi, non era italiana. Su Giove, in una vetrina vedo un cappotto decente, ne avevo bisogno, mi avvicino, c'era scritto in francese: «Importé de la Terre». Vanno pazzi per la nostra eleganza, noi ci riconoscono subito dalle scarpe. Loro portano zoccoli, ciabatte, barchette, e le chiamano scarpe. Pensa!
VOCABOLARIO
sciocchezza ^глупость, пустяк
timbrosmштамп, печать
evitarevt(di +inj)уклоняться, избегать
delusione д/разочарование, обман
pesosmвес, груз
far la figura (di) производить впечатление (на кого-л.)
comitivasf(in comitiva) компания, группа (с группой, компанией)
maleducatoaggневоспитанный
rinunciarevia qd, qc (a +inj)отказаться)
scordarsivrdi qd, qc (colloquiale per dimenticarsi) (di +inj)забыть (сделать что-л.)
assistenza./(medica, tecnica) обслуживание
entusiasmarevt(entusiasmarsi per qd,
qc) вдохновлять, воодушевлять, восторгать(ся)
lasciar freddovtqd не произвести никакого впечатления
guastarsivrиспортиться
officina мастерская, завод
disperarsivrper qd, qc отчаиваться
spingerevtтолкать, побуждать
sparire davtисчезать
sembrare il caso (di +inj)казаться подходящим (ослучае)
decente agg приличный, пристойный
filare via смыться
Roba da sprofondarsi dalla vergogna. Co стыда сгореть можно.
Vàda per i cannelloni. Хорошо, давайте каннеллони (вид пасты). (Пусть будут каннеллони!)
ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI
1. Tradurre le frasi seguenti facendo attenzione alle espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:
1. Perché non rifletti prima di aprire la bocca? Mi sembra che tu stia dicendo un sacco di sciocchezze. 2. È un tale maleducato che non voglio più avere nulla a che fare con lui. 3. Non mi chiedere di rinunciare alle ferie solo perché tu non puoi partire. 4. L'assistenza medica gratuita è una delle conquiste sociali più importanti. 5. È facile che si lasci entusiasmare dalle idee altrui, ma poi è troppo pigro per metterle in pratica. 6. Non c'è motivo che ti disperi, è solo una separazione temporanea. 7. Non mi sembra il caso di insistere, è evidente che non ha intenzione di accettare la nostra proposta. 8. Credo proprio che il tempo si guasti, sarà meglio prendere un ombrello. 9. Non amo i viaggi in comitiva perché c'è sempre qualcuno che protesta. 10. Non servirti dell'officina sotto casa tua: sono degli incapaci. 11. Bisogna che passiate in segreteria a farvi mettere un timbro sul libretto universitario. 12. Evitate per quanto è possibile che si diffonda la notizia del suo arresto. 13. Si sono scordati di avvertirmi che l'appuntamento era stato rimandato e io li ho aspettati più di un ora sotto la pioggia. 14. È l'unico libro decente che ho trovato sull'argomento. 15. Pare che siano spariti dalla circolazione: nessuno li ha più visti in giro. 16. Dubito che tu sia in grado di spingere da solo la macchina: chiedimi aiuto. 17. Le tue valigie superano il peso consentito, dovrai pagare il sovrappeso. 18. Se continui a insistere farai la figura del maleducato. 19. Le sue proposte mi lasciano freddo: non ci trovo niente di interessante. 20. Era tanto che volevo vedere questo film, ma è stata una terribile delusione. 21. Non si potrà evitare che venga a sapere la verità: sarà per lui un colpo terribile. 22. Il primo film del giovane regista ha entusiasmato ilpubblico e la critica. 23. È comprensibile che si disperino per quello che è successo, purtroppo non c'è niente da fare. 24. Gli italiani si fanno sempre riconoscere per la loro esuberanza. 25. Evitate di fare rumore: i bambini dormono.
2. Nelle proposizioni indipendenti che seguono mettere il verbo tra parentesi al congiuntivo:
1. (Evitare) i mesi del caldo. 2. Che (essere) una sciocchezza? Ne sono quasi certo. 3. (Potere) non partire a Ferragosto. 4. Che
(doversi) fare una fila così? È inaudito. 5. Il razzo non parte: che (ingolfarsi) il motore? 6. Che vi (pigliare) un accidente: con i vostri canti non si riesce a dormire. 7. Che (andare) tutti al diavolo. Mai vista gente tanto scortese quanto gli abitanti dello spazio. 8. (Esserci) un buon caffè all'italiana! 9. Che schifo questi cannelloni. Che (mangiarseli) gli abitanti di Giove. 10. (Essere) abituati male noi italiani in fatto di cibo? 11. Che alle tre del pomeriggio non (esserci) un'officina esperta? Mi pare impossibile. 12. Che Dio vi (stramaledire) voi e le vostre incredibili pretese. 13. Che (volere) rubarmi il razzo? 14. Che (essere) il caso di fargli un regalo?
3. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
4. Sostituire ai puntini gli articoli о le preposizioni semplici о articolate convenienti:
1. Se vuoi partire, evita… mesi… caldo…. Ferragosto dappertutto è… inferno. 2… dieci chilometri… Luna tutti… fila ad aspettare… timbri. 3… volta arrivati, non eviti… delusione: pieno… turisti che si levano… piedi… scarpe per saltare. 4…. giorno che arrivammo c'era anche… comitiva… americani… loro scafandri colorati, pieni… thermos… bambini maleducati…. mogli energiche. 5…. sera… Luna è piena…cartacce…. bottiglie vuote. Tutti cantano e viene… complesso.. emigrante: invece… canzoni allegre, inni patriottici e canti… montagna. 6… Marte… assistenza meccanica lascia molto… desiderare; ti racconto… episodio: si guasta… tubo… mio razzo, non si trova… officina aperta… tre. 7… unica che mi aprono… padrone guarda e dice che non ha… pezzi… ricambio. 8… fortuna arriva… comitiva… russi… movimento Pace e Libertà… Cosmo Migliore. 9… loro, che era… abile meccanico… pochi minuti ripara… guasto. 10. Dopo… po'… ronzio, eccolo che ritorna… motore acceso; ci spiega che era… guasto… niente. 11. Mia moglie voleva che gli facessi… regalo, ma non mi sembrava… caso. 12. Dopo… abbracci… saluti… circostanza… russi rimontano… loro razzo e se ne vanno. 13… Nettuno volevo comprare… cravatta… ricordo: otto volte… prezzo che sarebbe costata… noi… terra. 14. Importano tutto… terra, ci riconoscono subito… scarpe, vanno pazzi… nostra eleganza.
5. Sostituire ai puntini uno dei verbi sottoelencati, seguito dalla preposizione conveniente:
disperarsi; dimenticarsi, evitare, entusiasmarsi, far ta figura, farsi riconoscere, guastarsi, sembrare il caso, rinunciare, scordarsi, sparire, spingere
1… rispondere quando non sei interrogato. 2. Mettitelo bene in testa: non… mai… ciò che mi appartiene di diritto. 3. Siamo senza pane, non… comprarlo. 4… tali sciocchezze è da stupidi. 5. Ne abbiamo già discusso, non mi… continuare a parlarne. 6. Nessuno l'ha più visto, pare che… città. 7. Sei sempre tu a protestare, devi sempre… tutti. 8. Il pubblico… l'ultimo film di Fellini. 9. La barca… riva dalla marea. 10. In quell'occasione… sciocco, mentre è una persona intelligente. 11…. la macchina e siamo rimasti bloccati sull'autostrada. 12. Non… avvertire anche gli altri del cambiamento del programma. 13. Per… fare il compito in classe non andò a scuola. 14. Sta per piovere, credo che dovremmo… gita.
6. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
7. Ricavare il sostantivo о l'aggettivo dai verbi seguenti e formare delle frasi:
disperarsi, guastarsi, entusiasmarsi, rinunciare, evitare, sparire, dimenticarsi
8. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Все его пылкие слова не произвели на меня впечатления. 2. Жаль, что погода испортилась: мы могли бы поехать за город. 3. К сожалению, мне придется отказаться от кино: слишком много дел сегодня. 4. Вес чемодана не должен превышать 20 килограммов, иначе придется платить за лишний вес. 5. Она явно избегала наших встреч, видимо, ей неприятно было видеть меня после нашего последнего разговора. 6. По-моему, в данном случае не стоит опускать руки, надо продолжить борьбу. 7. Не слишком восторгайся его планами, вряд ли он сможет их осуществить с его характером. 8. На эти документы необходимо поставить печать, иначе они не действительны. 9. Сзади толпа подтолкнула меня, и я чуть не упал, садясь в автобус. 10. Я надеюсь, что вы не забудете о моей просьбе? 11. Не стоит отчаиваться: все еще уладится. 12. Вы приехали один или с группой? 13. В эту мастерскую я больше не обращусь: в прошлый раз мне там плохо починили телевизор. 14. Он производит впечатление вполне порядочного человека. 15. Твое пальто еще вполне приличное, можешь не беспокоиться за свой внешний вид. 16. У меня сломался будильник, и я чуть было не проспал. 17. Он сказал явную глупость, никто ему не поверил. 18. Мне жаль, что ты так плохо воспитан.
ANNOTAZIONI LESSICALI
Locuzioni con il verbo fare: fare caso a qd, qc
dare peso a qd, qc fare colpo su qd
impressionare qd fare effetto(detto di una medicina)agire
fare bella (brutta) figura
dare una buona (cattiva) impressione di sé fare fortuna
crearsi una posizione, diventar ricco fare il tifo per(sportivo)essere fanatico di qc, tifare per fare il gioco di qd
favorire qd fare festa
festeggiare fare la pelle a qd uccidere far fuori qd far fuoco sparare
fare scalo
fermarsi in un porto, in un aeroporto fare schifo
risultare disgustoso, insopportabile farsi strada
raggiungere una buona posizione farsi in quattro
moltiplicare gli sforzi farla franca
sfuggire a qd, qc farla finita
smetterla,/ìg. uccidersi farla sporca
commettere una brutta azione farcela (a +inf)
riuscire a fare qc farne di tutti i colori
combinare dei guai fa lo stesso è uguale non fa nulla
9. non ha importanzaTradurre in russo il lessico delle annotazioni lessicali riportate sopra e fare delle frasi.
10. Imparare a memoria i seguenti proverbi italiani e trovare il loro equivalente
in russo:
1. L'abito non fa il monaco. 2. Chi fa da sé fa per tre. 3. Chi la fa, l'aspetti. 4. Cosa fatta capo ha. 5. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. 6. Una rondine non fa primavera. 7. Una ne fa e cento ne pensa.
11. Alle parole in corsivo sostituire una locuzione in cui compaia il verbo fare:
1.1 bambini sono stati insopportabili per tutto il pomeriggio: hanno combinato un sacco di guai. 2. Alla fine degli esami, quando abbiamo saputo che eravamo stati promossi tutti, abbiamo festeggiato per una settimana. 3. Iniziò la battaglia e i soldati spararono sui nemici. 4. È una persona degna di rispetto perché ha raggiunto una buona posizione senza l'aiuto di nessuno. 5. Anche se avevamo moltiplicato gli sforzi, non siamo riusciti a finire il lavoro in tempo. 6. Negli ultimi mesi la mafia ha ucciso tutti coloro che cercavano di chiarire i suoi legami con il potere. 7.1 banditi riuscirono a sfuggire alla cattura e si rifugiarono in Sud America. 8. Smettila, non vedi che dai fastidio a tutti. 9. L'Aeroflot non ha un volo diretto per Cagliari, si ferma a Milano. 10. Ha commesso un'azione troppo brutta perché io lo possa perdonare. 11. Non riuscirai mai a finire tutto il programma prima degli esami se non studi giorno e notte. 12. Oppresso dai rimorsi, voleva proprio uccidersi. 13. Sembra che tu non ti renda conto che assumendo questo atteggiamento favorisci i tuoi avversari. 14. Non devi dare peso alle sue parole, ti assicuro che non aveva intenzione di offenderti. 15. Ci vogliono almeno due ore perché la medicina agisca. 16. Non ha importanza se non riusciremo a partire questa settimana, partiremo la prossima. 17. Le sue proteste mi lasciavano del tutto indifferente. 18. La sua intelligenza aveva impressionato tutti i presenti. 19. Gli emigranti partono con la speranza di diventare ricchi, ma pochi ci riescono. 20.1 romani si dividono in due categorie: quelli che sono fanatici della Lazio e quelli che sono fanatici della Roma. 21. Il tuo modo di comportarti in quella circostanza è stato veramente disgustoso. 22. Prepara bene il tuo intervento alla conferenza se vuoi evitare di suscitare una cattiva impressione. 23. Raggiungere una buona posizione nella vita richiede spirito di sacrifìcio e intelligenza. 24.1 funghi sono disgustosi per me, non riesco neppure a toccarli e tanto meno a metterli in bocca. 25. Basta, bambini, smettetela con questi capricci e andate a letto.
12. Tradurre le frasi dell'esercizio precedente in russo.
13. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Лекарство подействовало: больному стало легче. 2. Этими своими действиями ты явно играешь на руку нашим врагам. 3. Лучше я сделаю все, как следует: не хочу позориться. 4. Офицер приказал не стрелять без его команды. 5. При перестрелке полицией были убиты еще два опасных бандита. 6. После экзаменов мы веселились целый вечер. 7. По пути в Милан самолет был вынужден совершить две посадки. 8. Вот уже много лет он болеет за «Спартак». 9. Она произвела на меня огромное впечатление. 10. Когда ты, наконец, покончишь с этой дурной привычкой делать все кое-как. 11. Вчера он отличился: всем очень понравился его новый номер. 12. Не обращай на это внимания, это такие пустяки! 13. Он сейчас так взбешен, что мы опасаемся, что он что-нибудь натворит. 14. Как вы думаете, стоит поговорить с ним еще раз? – По-моему, это все равно. 15. Когда мы пришли, они нам очень обрадовались. 16. Кое-кто в США разбогател на военных поставках во время войны во Вьетнаме. 17. Этот человек мне отвратителен, он действует нечестно. 18. Чтобы помочь тебе, он готов расшибиться в лепешку 19. Этот парень далеко пойдет: у него талант. 20. Ты отвратительно поступил, свалив вину на другого.
lasciare
# non prendere, dimenticare, abbandonare, consegnare
# separarsi da qd, qc
# far rimanere qd о qc in un particolare stato
# dare, trasmettere per testamento
# lasciare +inf. о che + cong. = permettere
Locuzioni:
lasciare andare (correre, dire, fare, perdere) disinteressarsi, non curarsi di qd, qclasciare a desiderare
non soddisfare completamente lasciarsi andare a qc
abbandonarsi a lasciarsi prendere (da un
sentimento) cedere
lasciare cadere (un discorso)
smettere lasciarci le penne, le ossa
morire lasciare in pace non disturbare
lasciare in bianco
non scrivere lasciare in sospeso
non terminare lasciare nei pasticci, nei guai
abbandonare qd in situazione difficile
lasciare di stucco, a bocca aperta, senza parole
sorprendere, stupire lasciare sul lastrico
14. abbandonare in miseriaTradurre in russo il lessico delle annotazioni lessicali riportate sopra e fare delle frasi.
15. Imparare a memoria i seguenti proverbi italiani e trovare il loro equivalente in russo:
1. Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino. 2. Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova.
16. Formare delle frasi unendo il verbo lasciare ad uno dei seguenti aggettivi, tradurre poi in russo:
solo, libero, indifferente, tranquillo, intatto, freddo, sorpreso, interdetto, turbato
17. Tradurre le frasi seguenti in russo facendo attenzione ali'uso del verbo lasciare(si):
1. Poiché non c'era nessuno in casa tua, ho lasciato il pacco alla tua vicina. 2. A Bologna lasciammo l'autostrada e prendemmo la provinciale. 3. Ho lasciato gli occhiali all'istituto, bisogna che torni a cercarli. 4. Dobbiamo lasciarvi perché è tardi. 5. Dobbiamo rientrare presto perché abbiamo lasciato i bambini soli a casa. 6. Che bell'amico sei: mi hai lasciato nei pasticci e te ne sei andato via. 7. Chi non riesce a fare l'esercizio, lasci il foglio in bianco. 8. Siamo troppo stanchi, lasciamo tutto in sospeso, riprenderemo più tardi. 9. Le sue parole così violente lasciarono di stucco i presenti. 10. Sull'autostrada Marco guidava come un pazzo e stavamo per lasciarci le penne. 11. Appena Maria lasciò entrare i bambini nella stanza noi lasciammo cadere il discorso. 12. Morendo, lasciò la famiglia sul lastrico. 13. È inutile lasciarsi prendere dalla rabbia, tanto non si risolve nulla lo stesso. 14. Lasciateci entrare e vi racconteremo ogni cosa. 15. Mi dispiace di non poterti dare la sufficienza, ma il tuo compito lascia molto a desiderare. 16. Non lasciarti andare in questo modo, cerca di reagire se vuoi che le cose si sistemino. 17. Ha lasciato il paese natale per andare a cercare fortuna in Germania. 18. Lascia fare a chi ha più esperienza di te. 19. Lasciatemi in pace, ho molto da fare. 20. La bellezza di quel meraviglioso paesaggio lasciò tutti senza parole.
18. Nelle frasi dell'esercizio precedente sostituire alle espressioni con il verbo
lasciare(si) i sinonimi convenienti.
19. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
1. Сначала он хотел что-то написать, но потом оставил листок чистым. 2. От его слов я буквально остолбенел, от него я этого никак не ожидал. 3. Дай нам доделать работу, а потом мы обо всем с тобой спокойно поговорим. 4. Не надо так убиваться, еще ничего не потеряно. 5. Оставь его в покое, у него сегодня плохое настроение. 6. Разговор пришлось прекратить: начинался спектакль. 7. Она была так расстроена, что и не заметила, как уронила кошелек. 8. Никогда не оставляй друзей в беде. 9. Не поддавайся злости, до хорошего это не доведет! 10. Ты слишком устал, отложи все, доделаешь потом! 11. Он так гнал машину, что не трудно было свернуть себе шею. 12. Этот перевод оставляет желать много лучшего, надо переделать его. 13. Дай ему сказать, не перебивай! 14. Мы должны расстаться, так будет лучше обоим. 15. Давай не будем об этом, и так все ясно, оставим этот разговор! 16. Впусти их! 17. Вскоре мы съехали с автострады и поехали по проселочной дороге. 18. Мы буквально онемели от увиденного.
20. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche trovando l'equivalente in russo:
1. Cadere dalle nuvole-»…
essere sorpreso, meravigliarsi
2. Toccare il cielo con un dito—>…
entusiasmarsi, essere molto felici
3. Restare a bocca aperta-»…
rimanere stupiti
4. Eare il pieno-»…
prendere la quantità massima di qualcosa (di benzina ecc.)
5. Darsi delle arie-»…
vantarsi
6. Tirare l'acqua al proprio mulino-»…
fare il proprio interesse
7. Avere voce in capitolo-»…
godere di una certa autorità, potere esprimere la propria opinione personale, essere ascoltato
8. Andare a tutto gas-»…
andare a tutta velocità
9. Fiare la dolce vita-»…
vivere divertendosi
10. Fiare da spalla a qualcuno-»…
aiutare, fare da supporto a qualcuno
11. «Lupus in fabula» (lat.) – »…
è arrivata la persona di cui stavamo parlando
12. Dare nell'occhio-»…
farsi notare
13. Filarsela all'inglese-»…
andarsene senza salutare nessuno
14. In quattro e quattr'otto-»…
in pochissimo tempo
15. Vedere di buon (di mal) occhio qualcuno-»…
До(недо)брожелательно, благосклонно, (неблагосклонно) относится к кому-л.
21. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.
ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE
22. Sostituire ai puntini le preposizioni semplici о articolate opportune:
1. Non fare caso… quello che ti ho detto, ero molto nervoso. 2. Lascia… pace tuo fratello, non vedi che sta studiando? 3. Hai proprio fatto colpo… mio amico, non fa che parlare… te. 4. Ci vediamo più tardi, non posso lasciare… sospeso questo lavoro. 5. Il bambino si disperava… la morte del suo cane. 6. Hai fatto la figura… cretino comportandoti così. 7. Con questo traffico non ce la faremo mai… raggiungere la stazione… tempo. 8. Ci siamo fatti… quattro… accontentarla, ma lei non è rimasta soddisfatta lo stesso. 9. Dovremo a tutti i costi evitare… comprometterci. 10. Ci hanno lasciato… guai andandosene. 11. Falla finita… piangere, facendo i capricci non otterrai nulla. 12. Il comandante diede l'ordine di dar fuoco… nemici. 13. Non avevano mai visto nessuno fare il tifo… una squadra con tanto accanimento. 14. Non ti scordare… prendere le medicine tre volte al giorno, altrimenti non fanno effetto. 15. È partito lasciando la famiglia… lastrico senza nessun rimorso. 16. La tua preparazione in storia lascia molto… desiderare. 17. Vuoi proprio farti riconoscere… tutti. 18. Questo non è un volo diretto, fa scalo… Kiev. 19. Se non sei sicuro dei dati, lascia… bianco le cifre, le aggiungeremo dopo. 20. Ho lasciato un conto… sospeso… lui, non devo scordarmi… restituirgli i soldi. 21. Non mi sembra il caso… lasciare correre. 22. L'incredibile notizia lasciò tutti… stucco. 23. Cerca di non lasciarti prendere… collera, arrabbiarsi non serve… niente. 24. Non dobbiamo fare il gioco… padroni, occupiamo l'officina. 25. Chi fa… sé, fa… tre.
23. Tradurre in russo le frasi dell'esercizio precedente.
24. Immaginare una situazione per ognuno dei seguenti proverbi:
1. L'abito non fa il monaco.
2. Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, ma non sa quel che trova.
3. Chi la fa, l'aspetti.
25. Sostituire ai puntini l'espressione conveniente scelta fra le seguenti, facendo
attenzione alle reggenze:
lasciare cadere, Lasciarsi andare, fare colpo, lasciare in sospeso, fare bella figura, fare caso, lasciare in bianco, rinunciare, sparire, lasciar freddo, lasciarsi prendere, sembrare il caso, entusiasmarsi, scordarsi
1. Ti consiglio di non… suo modo di comportarsi, è solo un gran maleducato. 2. Appena ci rendemmo conto che l'argomento era scottante, lo… 3. La sua bellezza e la sua intelligenza… tutti i presenti. 4. Ti consiglio di non… la discussione che abbiamo iniziato: è molto interessante. 5. È pericoloso… dagli assegni già firmati. 6. Non… panico, ragioniamo con calma. 7. Non posso… questo lavoro, ho troppo bisogno di soldi. 8. Questo palazzo modernissimo sarà pure bello, ma mi… 9. Non… chiudere tutte le finestre prima di uscire. 10. Non… la gita che abbiamo progettato, non è ancora sicuro che la faremo. 11. Mi ero preparata con cura, perché ci tenevo molto a… 12. Se vogliamo trovare posto, mi… cominciare a prenotare. 13. Non ha più dato sue notizie, pare che… circolazione.
26. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.
27. Tradurre le seguenti frasi in italiano:
a) 1. Вы должны избегать подобных ошибок. 2. Постарайся произвести на директора хорошее впечатление, это очень важно для тебя. 3. К сожалению, техническое обслуживание на этой станции оставляет желать лучшего. 4. Последний фильм этого режиссера не произвел на меня никакого впечатления. 5. Мне кажется, что это не тот случай, чтобы отчаиваться и опускать руки. 6. Лист остался чистым, она не написала ни строчки. 7. Не пускай все на самотек, надо действовать, иначе успеха не будет. 8. Ты правильно сделал, что не обратил внимания на его замечание, оно явно было необоснованным. 9. Этот корабль заходит в порты Сочи и Батуми. 10. Его охватило любопытство, и он решил разузнать все подробнее. 11. Разочарование в чем-либо – это всегда малоприятно. 12. Тебе придется отказаться от этого плана, он абсурден. 13. В последнее время у него было столько дел, что он совсем забыл о нашей просьбе. 14. Я советую тебе поехать в этот город с туристической группой, так будет интереснее. 15. Мотор снова забарахлил, и нам пришлось возвратиться домой. 16. Она всегда производила прекрасное впечатление, где бы ни появлялась. 17. Все бремя налогов легло на плечи трудящихся Италии. 18. Здесь не хватает печати, вы должны поставить ее в канцелярии. 19. Не вынуждай его принимать этого решения, он должен сам все обдумать и решить. 20. Эти ботинки еще вполне приличны. 21. Это подходящий случай обо всем поговорить с глазу на глаз. 22. Он не производил впечатления невоспитанного человека. 23. Одни они не могут справиться с этой работой. 24. Пора покончить с этими бесполезными разговорами! Ты должен быть более решительным в этом вопросе. 25. За какую команду ты болеешь? 26. Она буквально разбивалась в лепешку, чтобы выполнить это задание.
b) 1. Он смотрел на все происходящее, как будто с луны свалился. 2. А вот и Марио! Легок на помине. 3. К его мнению все и всегда прислушиваются. 4. Он из тех, на кого можно всегда опереться. 5. В последнее время он довольно доброжелательно к нам относится. 6. На следующей бензоколонке надо бы заправиться. 7. Полный бак, пожалуйста! Зеленого. 8. От удивления она просто рот открыла. 9. Опять они начали лить воду на свою мельницу 10. В то лето я как никогда наслаждался жизнью. 11. Терпеть не могу, когда она начинает хвастаться! 12. Попав туда, он был на седьмом небе от счастья. 13. Его желтые ботинки сразу же бросились ей в глаза. 14. Мы все поняли в мгновение ока. 15. Он промчался мимо нас на бешеной скорости.
ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO
28. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.
29. Imparare le parole del Vocabolario della lezione.
30. Rispondere alle seguenti domande:
1. Chi è Ennio Flaiano?
2. Che cosa ha scritto?
3. Qual è la caratteristica fondamentale della sua opera?
4. Perché non è consigliabile partire sotto Ferragosto?
5. Da che cosa dipende la delusione del protagonista?
6. Cosa distingue il turista italiano dagli altri?
7. Com'è caratterizzato il turista americano medio?
8. Come si comporta il turista terrestre sulla Luna?
9. Come si mangia sulla Luna?
10. Quali problemi incontra il turista all'estero?
11. Come risultano i russi dal racconto?
12. Qual è l'ultimo consiglio che dà il protagonista a chi volesse partire?
13. Quali sono i luoghi comuni usati nel racconto per caratterizzare le varie nazionalità?
31. Riassumere il testo in breve.
32. Vero о falso? Dopo aver riletto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F (un'affermazione falsa):


33. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegare il perché e ristabilire la verità.
34. Riassumere il testo per esteso.
Italo Calvino. Marcovaldo nel paese dei Bengodi
LETTURA SUPPLEMENTARE
35. Leggere e tradurre il testo in russo:
Italo Calvino [104 - Italo Calvino (Santiago de Las Vegas 15.10.1923 – Siena 19.09.1985), scrittore. Dai moduli neorealistici del suo primo romanzo sulla resistenza (LI sentiero dei nidi di ragno, 1947) passò a una trasfigurazione della realtà con allegorie paradossali e amare della società e della condizione umana. Attivo nel dibattito culturale e letterario (Unapietra sopra, 1980; Lezioni americane, 1989). Opere: Il visconte dimezzato, 1952; LI barone rampante, 1957; LI cavaliere inesistente, 1959; Marcovaldo, 1963; Le cosmicomiche, 1965; Ti con zero, 1968; Le città invisibili, 1972; LI castello dei destini incrociati, 1973; Se una notte d'inverno un viaggiatore, 1979; Palomar, 1983; Sotto il sole giaguaro, 1986; Prima che tu dica «pronto», 1993. Curò una raccolta di favole popolari (Fiabe italiane, 1956).]. Marcovaldo nel paese dei Bengodi
Una sera Marcovaldo stava portando a spasso la famiglia. Essendo senza soldi il loro spasso era guardare gli altri fare spese. Il denaro, più ne circola, più chi ne è senza spera. «Ne finisse prima о poi un po' nelle mie tasche!» – pensava Marcovaldo. Invece, a Marcovaldo, il suo stipendio, tra che era poco e che in famiglia erano molti e che c'erano da pagare rate e debiti, scorreva via appena percepito. Comunque, era pur sempre un bel guardare: specie facendo un giro al supermarket.
Il supermarket funzionava col self-service. C'erano quei carrelli, come dei cestini di ferro con le ruote, e ogni cliente spingeva il suo carrello e lo riempiva di ogni bendidio. Anche Marcovaldo nell'entrare prese un carrello, uno sua moglie e, uno ciascuno, i suoi quattro bambini. E così andavano in processione coi carrelli davanti a sé, tra banchi stipati da montagne di cose mangerecce, indicandosi i salami e i formaggi e nominandoli, come riconoscessero nella folla visi di amici, о amici di conoscenti.
«Papà, lo possiamo prendere questo?» – chiedevano i bambini ogni minuto.
«No, non si tocca, è proibito» – diceva Marcovaldo, ricordandosi che alla fine di quel giro li attendeva la cassiera.
«E perché quella signora lì li prende?» – insistevano, vedendo tutte quelle buone donne che, entrate per comprare solo due carote e un sedano, non sapevano resistere di fronte a una piramide di barattoli e con un gesto tra rassegnato e distratto lasciavano che lattine di pomodori pelati, pesche sciroppate, alici sott'olio cadessero tambureggiando nel carrello. Insomma, se il tuo carrello è vuoto e gli altri pieni, si può reggere fino a un certo punto: poi ti prende un'invidia che non resisti più. Allora Marcovaldo, dopo aver raccomandato alla moglie e ai figli che non toccassero niente, girò veloce a una traversa tra i banchi, si sottrasse alla vista della famiglia e, presa da un ripiano una scatola di datteri, la depose nel carrello. Voleva soltanto provare il piacere di portarla in giro dieci minuti, di sfoggiare anche lui i suoi acquisti come gli altri, e poi rimetterla là dove l'aveva presa. Marcovaldo era sicuro che, facendo con delicatezza, avrebbe potuto, almeno per un quarto d'ora, gustare la gioia di chi sa scegliere il prodotto, senza dover pagare nemmeno un soldo. Ma guai se i bambini lo avessero visto! Subito si sarebbero messi a imitarlo e chissà che confusione ne sarebbe nata.
Sembrava che le allegre musichette diffuse dagli altoparlanti fossero state scelte apposta per spingere a comprare i consumatori che si muovevano e sostavano, protendevano il braccio e prendevano un oggetto e lo posavano nel loro cestino, tutto a suon di musica.
Il carrello di Marcovaldo, gremito di mercanzia, pareva stesse per crollare sotto il peso. Tutt'a un tratto la corsia finiva e c'era un lungo spazio vuoto e deserto con le luci al neon che facevano brillare le piastrelle. Marcovaldo era lì, solo col suo carro di roba e in fondo a quello spazio vuoto c'era l'uscita con la cassa.
Il primo istinto fu di buttarsi a correre a testa bassa spingendo il carrello davanti a sé come se fosse un carro armato e scappare via dal supermarket col bottino, prima che la cassiera potesse dare l'allarme. Ma in quel momento da un'altra corsia lì vicino s'affacciò un carrello carico ancor più del suo, e chi lo spingeva era sua moglie Domitilla. E da un'altra parte se ne affacciò un altro e Filippetto lo stava spingendo con tutte le sue forze. Era quello un punto in cui le corsie di molti reparti convergevano, e da ogni sbocco veniva fuori un bambino di
Marcovaldo, tutti spingendo trespoli carichi come se fossero bastimenti mercantili. Ognuno aveva avuto la stessa idea, e adesso ritrovandosi si accorgevano d'aver messo insieme un campionario di tutte le disponibilità del supermarket.
Riportato con riduzioni
VOCABOLARIO
spassosm (зд. =divertimento) развлечение
rata sfденежный взнос
carrellosmтележка для покупок (si può)
reggere (= resistere) сопротивляться, терпеть
traversasfпроход, проезд
sfoggiarevtqc выставлять напоказ
consumatoresmпотребитель
gremito agg (= pieno, affollato) переполненный
mercanziasf(= merce) товар
bottinosmдобыча, приобретение
convergereviсходиться в одной
36. точкеsboccosm выходcampionariosm ассортимент, образчики товараRiassumere il testo in breve.
37. Temi da svolgere:
1. l'Italia degli anni'60.
2. Il boom economico.
3. Le contraddizioni del boom.
4. L'emigrazione interna.
6. L'italiano medio: come te lo immagini?Che cos'è il consumismo?
7. Dopo il boom, arriva la crisi: quali ne sono le cause?
8. Nel'62 si forma in Italia il primo governo di centro-sinistra: cosa sai della politica interna italiana?
9. Nell'ultimo decennio si assiste al boom del turismo di massa: quali sono le cause principali del fenomeno?
10. Che cosa spinge tanti italiani a fare del turismo in Russia?
11. Se dovresti portare dei turisti italiani in giro per Mosca, cosa faresti vedere loro?
38. Riassumere il testo supplementare per esteso.
Edwin E. Aldrin. I primi passi sulla Luna
39. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
Edwin E. Aldrin [105 - Edwin E. Aldrin, astronauta americano.]. I primi passi sulla Luna
Da quando sono tornato c'è un pensiero che più degli altri mi torna di continuo alla mente: per quanto tempo le impronte dei nostri piedi rimarranno intatte sul suolo della Luna? Lassù non c'è atmosfera, una situazione ideale per conservare negli anni e forse nei secoli i segni lasciati dai primi uomini con le loro pesanti scarpe. E il suolo è leggero, polveroso, soffice, compatto ma, al tempo stesso, solido. Chissà se qualche altro uomo, in futuro, troverà le nostre impronte, il segno più concreto del nostro passaggio. Un segno più vivo e reale degli strumenti, della bandiera, della targa, persino della metà inferiore del nostro modulo.
In molti mi hanno chiesto, dopo il rientro: «Come ci si trova sulla Luna?» A tutti ho risposto: «Bene». Mi è parso naturale muovermi sulla Luna e anche lavorare. Facile. Persino piacevole. Il fatto che sulla Luna la gravità sia sei volte più bassa che sulla Terra ha reso agevoli i nostri movimenti. E un impressione gradevolissima sentirsi leggeri, nonostante le pesanti tute, il pesantissimo zaino che conteneva l'apparecchio di sopravvivenza.
Prima di metter piede sulla Luna pensavo che mi sarebbe stato molto difficile trovare l'equilibrio nei movimenti. Invece non ho avuto quasi problemi. In pochi minuti mi sono perfettamente ambientato e ho scoperto che il pericolo di squilibrarsi era minimo. Bastava poggiar bene i piedi per terra per sentirsi sicuri. Certo abbiamo dovuto controllare lo sforzo muscolare per non volar via, ma ci è stato facilissimo.
Uno dei compiti che mi era stato affidato era quello di sperimentare il modo migliore per muovermi sulla superficie lunare. A balzi? A lunghi passi? A piccoli passi? Ebbene, ho scoperto subito che comportandosi come sulla Terra ci si sposta benissimo anche sulla Luna. Così, semplicemente, un piede dopo l'altro. Oppure saltando come fanno i canguri, sui due piedi congiunti, devo dire che se questo secondo modo è più divertente e spettacolare, quell'altro è il più produttivo e sicuro. Saltando, infatti, il controllo muscolare è minore e si può correre il rischio di cadere sbilanciati.
Io credo, secondo la mia esperienza, che la camminata più adatta alla Luna sia a lunghi passi. Devo dire che questo modo di camminare l'ho trovato spontaneamente, istintivamente, senza pensarci. Mi sono trovato, cioè, ad avanzare a lunghi passi. È del tutto naturale comportarsi così in una condizione di gravità ridotta. L'impressione che si prova è di nuotare. Sembra di vivere dentro a un film girato al rallentatore.
All'inizio è una sensazione curiosa e anche piacevole. L'unica difficoltà è fermarsi. Sulla Luna non ci si può fermare quasi di colpo come sulla Terra. L'arresto avviene dopo un paio di passi da quando si è deciso di interrompere la marcia. Insomma, bisogna decidere quattro о cinque passi prima quando ci si vuole fermare.
Da «L'Europeo» del 4 settembre 1969
40. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di storia antica
H. W. Van Loon. Storia dell'umanità
41. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
H. W. Van Loon. Storia dell'umanità
Noi viviamo all'ombra di un enorme punto interrogativo.
Chi siamo noialtri? Donde veniamo? Dove si va?…
Non siamo andati molto lontano?…
Si fa presto a scrivere dei tempi di Roma e della Grecia о del medioevo: i personaggi dei drammi son tutti morti, e possiamo criticarli freddamente, senza urtare la suscettibilità degli spettatori che li applaudirono, perché scomparsi anche questi. Ma è difficilissimo compilare un resoconto fedele degli eventi contemporanei, perché i problemi che toccano ci stanno troppo a cuore per consentirci di esaminarli con quell'obiettività che dev'essere rispettata da chi si propone non di suonare il trombone della propaganda ma di scrivere la Storia.
Mi è già occorso di mettervi in guardia contro la falsa impressione che può essere creata in noi da una troppo rigida suddivisione della storia dell'umanità in quattro parti: l'antichità, il medioevo, il rinascimento e l'epoca moderna. Quest'ultimo termine è meno appropriato. Il vocabolo «moderno» implica che noi, gente del ventesimo secolo, ci consideriamo all'apice della curva del perfezionamento umano.
Non esiste una soluzione definitiva di qualsivoglia problema storico.
Ogni singola generazione deve cimentarsi da capo nella buona lotta, о perire così come perivano gli inetti nei tempi preistorici.
Se vi compenetrate di questa grande verità, otterrete della vita una nuova e molto più ampia visione. Poi, fate un altro passo innanzi, e cercate di immaginarvi nei panni dei posteri che occuperanno il vostro posto nell'anno 10.000. Anche loro studieranno la storia. E che cosa penseranno di quei quattro brevi millenni durante i quali abbiamo tenuto ricordo scritto dei nostri atti e pensieri? Penseranno a Napoleone come a un contemporaneo di Tiglath Pileser, il conquistatore assiro. Forse faranno confusione tra Gengis Khan e Alessandro Magno. La guerra mondiale, potranno considerarla come una prosecuzione del lungo conflitto commerciale iniziato da Roma e Cartagine per la supremazia del Mediterraneo. La questione balcanica del diciannovesimo secolo, la lotta della Serbia, della Grecia, della Bulgaria e del Montenegro, per la libertà, apparirà loro come una continuazione dei disordini determinati dalle grandi migrazioni. Guarderanno un'immagine della cattedrale di Reims come noi guardiamo un'illustrazione riproducente l'Acropoli. Riterranno la paura della morte, paura comune ancora a molti di noi, una superstizione puerile, spiegabilissima in una razza di uomini che ancora nel 1692 bruciava le streghe in rogo. Perfino i nostri ospedali con i loro laboratori e le loro sale d'operazione, dei quali meniamo sì gran vanto, ai loro occhi appariranno come le fucine, solo leggermente progredite, degli alchimisti e chirurghi medievali.
La ragione di tutto ciò è semplice. Noi moderni non siamo moderni affatto. Al contrario: apparteniamo ancora alle generazioni degli uomini delle caverne. Le fondamenta di un'era novella furono gettate soltanto ieri. La prima opportunità che la razza umana ebbe per incivilirsi fu quando trovò il coraggio di indagare sul perché di tutte le cose create, e fece dell'intelletto e della conoscenza le fondamenta su cui edificare una più razionale e ragionevole società di esseri umani.
Per un lungo periodo gli uomini si affaticheranno a scrivere ponderosi volumi per dimostrare che la responsabilità della guerra mondiale risale a questo о a quello о a quell'altro personaggio.
Ma, tra cent'anni, lo storico attribuirà poca importanza a queste apologie e giustificazioni. Intuirà la natura delle recondite cause determinanti, conscio che l'ambizione о la perfidia о la cupidigia dei singoli esercitarono un'influenza assai scarsa sullo svolgersi dell'evento. Il peccato originale che causò tanti patimenti fu commesso dagli scienziati allorché presero a creare un nuovo mondo di ferro e d'acciaio e di ritrovati chimici ed elettrici dimenticando che la mentalità umana è più lenta della proverbiale tartaruga, più pigra della tardigrada lumaca, e si accoda con ritardo di due о tre secoli al gruppetto dei coraggiosi pionieri.
Uno Zulù in frac è sempre uno Zulù. Il cane ammaestrato che fuma la pipa sul sellino di una bicicletta è sempre un cane. E l'uomo che ha la mentalità del mercante del sedicesimo secolo, quand'anche al volante di una Rolls-Royce, è sempre un uomo che ha la mentalità del mercante del sedicesimo secolo.
L'idea dell'Impero romano, sopravvissuto per mille anni dopo la morte dell'ultimo imperatore romano, determinò il sorgere di vari imperi «di imitazione». Offerse al Vescovo di Roma l'occasione di diventare il Capo della Chiesa, perché egli rappresentava ancora l'idea della supremazia mondiale di Roma. Spinse alcuni barbari capitribù in una carriera delittuosa di interminabili guerre, solo perché loro sentivano ancora la malìa della magica parola «Roma». Tutti quanti, Papi, Imperatori, Guerrieri, erano persone identiche a voi о a me.
Tra mille anni, lo storico vedrà le genti di questo periodo cimentarsi in cruente lotte nazionalistiche nel tempo stesso in cui, intorno a loro, persone serie che non si curavano di politica erano intente a forzare la natura e a scoprire ancora alcuni dei suoi innumerevoli segreti.
L'ingegnere, lo scienziato, il chimico, nello spazio di una sola generazione, hanno riempito il mondo di macchine, di telegrafi, di aeroplani, di prodotti bituminosi, riducendo il tempo e lo spazio a termini insignificanti. Inventarono nuovi prodotti e li resero accessibili a tutte le borse. Per mantenere in funzione le fabbriche che si andavano moltiplicando, i loro proprietari, che nel frattempo si erano intrusi nel governo dei paesi, richiedevano materie prime. Al tempo stesso, le masse continuavano a pensare secondo la mentalità del sedicesimo о diciassettesimo secolo aggrappate alle vecchie nozioni.
Gli Stati crearono eserciti giganteschi, flotte colossali, con il proposito di conquistare nuovi territori. Ogni anno avveniva che due potenze in cerca di materie prime si contendessero il possesso di un dato territorio, e allora si facevano la guerra. Ma furono eccezioni: nessuno desiderava seriamente ricorrere alle armi. Anzi, l'assurdità della guerra, terrestre о navale о sottomarina, cominciò ad apparire evidente già nel diciannovesimo secolo, in quanto rievocava le violenze e gli intrighi dinastici di un'epoca tramontata. Ogni giorno la stampa riportava notizie relative a sempre nuove invenzioni, e la scienza, universalizzandosi, affratellava gli illuminati, appartenenti a nazioni avversarie ma solidali nel proposito di affrettare il progresso dell'umanità.
Ma costoro, vivendo nel loro mondo ideale, non s'accorgevano che il mondo reale si indugiava ancora nei secoli passati; o, quando se ne accorgevano, facevano sentire la loro voce di monito, che però rimaneva inascoltata.
La navicella dello Stato – vecchia, fidata locuzione che è sempre fresca e pittoresca – la navicella dello Stato, ai tempi degli Egizi Greci Romani, come ai tempi dei Veneti e degli altri avventurieri mercantili dei secoli successivi, era una robusta imbarcazione, di legno ben stagionato, comandata da navarchi che avevano una conoscenza perfetta dei loro equipaggi e delle limitazioni dell'arte del navigare che avevano imparata dai loro predecessori. Poi venne l'età dell'acciaio e delle macchine, che alterò a una a una le varie parti della vecchia navicella dello Stato. Le sue dimensioni vennero accresciute; il vapore sostituì le vele; il maggiore spazio riservato alle ciurme venne meglio sistemato; ma, nel reparto macchine, dovette trovar posto un maggior numero di individui, i quali, pur apprezzando la maggior sicurezza e la maggior rimunerazione del loro lavoro, non amavano il mestiere con la stessa passione, con lo stesso zelo, con cui nel passato affrontavano il pericolo in cima agli alberi della nave. Finalmente, e quasi impercettibilmente, l'imbarcazione prese l'aspetto di un moderno transatlantico, ma comandante e gregari erano sempre gli stessi. Venivano assunti in carica, о eletti, con gli stessi metodi di cent'anni fa. Imparavano le stesse leggi di navigazione che avevano servito ai naviganti del quindicesimo secolo; nella cabina di comando erano affìsse sulla parete le stesse carte e le stesse segnalazioni che erano d'uso ai tempi di Luigi XIV e di Federico il Grande. Insomma, erano, e non per propria colpa, totalmente incompetenti.
Il mare della politica internazionale non è vastissimo. Quando quei transatlantici coloniali e imperialistici cominciarono a farsi concorrenza, era inevitabile che si producessero collisioni. E se ne produssero. Attraversando quella porzione dell'oceano, si vedono ancora i segni dei disastri sopravvenuti.
E la morale della storia è chiara. Il mondo ha bisogno di uomini capaci di assumere il comando, dotati di coraggio delle loro visioni, e consapevoli del fatto che noi ci troviamo solo al principio della traversata e che si tratta di imparare un sistema di navigazione interamente nuovo.
Loro dovranno – per anni – servire come semplici apprendisti. Dovranno farsi largo, per arrivare in porto, debellando ogni forma di opposizione. Dal loro ponte di comando potranno anche venir rimossi dalle invidiose ciurme ammutinate. Ma un giorno sorgerà tuttavia l'uomo che piloterà la nave in porto, e sarà l'eroe dell'epoca.
Riportato con riduzioni
42. Riassumere il testo per esteso.
Vogliamo conoscere gli stati enclave nel territorio italiano?
San Marino
43. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:
San Marino (Capitale – San Marino)
San Marino, Repubblica di stato indipendente, enclave nel territorio italiano, è la più piccola e la più antica repubblica del mondo, data la sua nascita dal quarto secolo (301 d.C.). La vita di questo Stato è tuttora regolata dagli Statuti che risalgono al 1600. In forza di essi San Marino ha una autonomia legislativa, giudiziaria e amministrativa.
La Repubblica confina a nord con l'Emilia-Romagna (prov. di Rimini) e a sud con le Marche (prov. di Pesaro-Urbino). Il territorio, interessato da colline argillose ricche di calanchi e culminante nella rupe calcareo-arenacea del monte Titano (738 m), è solcato da tre corsi d'acqua a regime torrentizio: il S. Marino, affluente di destra del fiume Marecchia, il Marano e l'Ausa che sfociano nel mar Adriatico. Il clima è temperato, con precipitazioni massimi in autunno e in inverno. La popolazione è concentrata nella capitale (San Marino, ab. 4000) e nei centri Serravalle-Dogana (ab. 6000) e Borgo Maggiore (3700). È rilevante l'emigrazione.
L'italiano è lingua ufficiale. La forma istituzionale è repubblicana e l'ordinamento dello stato prevede un Consiglio Grande e Generale (60 membri) con potere legislativo, un Congresso di stato con potere esecutivo e due capitani reggenti eletti ogni sei mesi.
Un po' di storia. La fondazione della repubblica (IV secolo) è tradizionalmente ricondotta alla predicazione del tagliapietre Marino, esule dall'isola dalmata di Arbe, che raccolse sul monte Titano gruppi di cristiani scampati alla persecuzione dell'imperatore Diocleziano. Pieve e poi castello fortificato per difendersi da ungari, saraceni e normanni (sec. 1X–X), fu istituito in comune (sec. XI), riformato poi dagli statuti del 1263. Sottrattosi alle mire espansionistiche dei Malatesta (1460-63) grazie alla protezione del papa e dei duchi di Urbino, ampliati i propri territori con l'acquisizione di alcuni castelli (1462), San Marino rimase indipendente anche durante l'occupazione napoleonica della Romagna e dopo il congresso di Vienna (1815). Rifugio di profughi politici durante il risorgimento (ospitò anche Giuseppe Garibaldi fuggito da Roma dopo il crollo della repubblica, 1849) tanto da subire una breve occupazione austro-papale nel 1851, fu riconosciuto stato sovrano (1862) dopo l'unificazione italiana.
Le attuali istituzioni politiche risalgono alla riforma del 1906, mentre il suffragio è stato esteso alle donne solo nel 1964.
La Repubblica di San Marino ha stabilito rapporti di amicizia e di fratellanza con moltissimi Stati in base a convenzioni, trattati e stabilimento di rappresentanza a livello consolare.
Economia e turismo. La maggiore risorsa economica è il turismo, connesso con il commercio, le attività artigianali (ceramiche, cuoio) e l'emissione di francobolli; seguono l'agricoltura (frumento, uva, allevamento) e le industrie (enologica, conserviera, tessile, della carta, dei mobili). Sono notevoli le rimesse degli emigrati. Dal 1962 è in regime di unione doganale e monetaria con l'Italia.
44. Rispondere alle seguenti domande:
1. Come si chiama la più piccola repubblica del mondo? 2. Quando nacque la Repubblica di San Marino? 3. Da che cosa è regolata la vita di San Marino? 4. La Repubblica ha un'autonomia legislativa, giudiziaria e amministrativa? 5. Con quali regioni italiane confina? 6. Da quanti fiumi è solcato il territorio della Repubblica? 7. Come si chiama e quanto è alto il monte di San Marino? 8. È temperato il clima? 9. Dove è concentrata la popolazione? 10. È rilevante l'emigrazione? 11. Che lingua parlano i sammarinesi? 12. Che cosa prevede l'ordinamento dello stato? 13. Come spesso vengono eletti i due capitani reggenti? 14. Da chi fu fondata la Repubblica? 15. A che cosa scamparono i gruppi di cristiani raccolti sul monte Titano da Marino? 16. Di che origine fu il tagliapietre Marino? 17. Da chi dovettero difendersi i sammarinesi? 18. Grazie a chi la Repubblica si sottrasse alle mire espansionistiche dei Malatesta? 19. San Marino rimase indipendente durante l'occupazione napoleonica? 20. Quando e perché ospitò Giuseppe Garibaldi? 21. A che anno risalgono le attuali istituzioni politiche? 22. Quando il suffragio fu esteso alle donne? 23. Che tipo di rapporto ha San Marino con altri stati stranieri? 24. Ha rapporti diplomatici con la Russia? 25. Qual è la maggior risorsa economica della Repubblica? 26. Rende molto l'emissione di francobolli? 27. Sono notevoli le rimesse degli emigrati? 28. Da che anno è in regime doganale e monetario con l'Italia?
45. Riassumere il testo per esteso.
Un po' di svago! Divertiamoci studiando!
46. Leggere e tradurre i testi facendo attenzione all'uso dei tempi verbali:
a) Le statue greche che ammiriamo nei musei e che ci piacciono proprio per la bianchezza del marmo pregiato in cui sono state scolpite, in origine erano di tutt'altro aspetto e per il gusto di oggi senz'altro «pacchiane»: erano infatti dipinte, avevano le vesti, il viso, la bocca e gli occhi colorati vivacemente, ed anche le ciglia e i capelli erano posticci.
b) Il 3 luglio 1983, il Palio di Siena venne vinto da Benito, un bel baio di sei anni, rappresentante della contrada di Leocorno: il suo fantino, Silvano Vigni, era stato disarcionato al secondo giro, ma l'animale raggiunse il traguardo da solo (il che è ammesso dal regolamento), precedendo i portacolori delle contrade del Bruco e della Giraffa.
Un po' di cucina italiana.
Prendilo per la gola!
47. Tradurre le ricette e preparare i seguenti piatti:
Cannelloni alla Ratatouille
Tritare lo scalogno e imbiondirlo in 3 cucchiai di olio d'oliva, unire al pomodoro, salare, pepare e cuocere per 20 minuti. Aggiungere le verdure tagliate a dadi о a strisce e fare cuocere per altri 20 minuti. Scottare la pasta in acqua salata alla quale è stato aggiunto 1 cucchiaio di olio, scolare i pezzi di pasta, asciugarli e allinearli su un tagliere.
Farcire ogni pezzo di pasta con alcuni dadini di mozzarella, 1 cucchiaio di salsa alle verdure, cospargere di un po' di parmigiano e arrotolare la pasta per ottenere dei cannelloni che poi vanno allineati su una pirofila imburrata. Versare sopra la salsa rimanente, spolverizzare con il restante formaggio e qualche fiocchetto di burro. Cuocere nel forno già caldo a 200 gradi per 30 minuti e fare riposare per 10 minuti prima di servire.

Crema caramella
Versare in una casseruola un litro di latte, farlo bollire, immergervi un poco di vaniglia e ritirare dal fuoco. In un recipiente frullare con la frusta tre uova intere e otto tuorli unitamente a 250 g di zucchero. Versare il latte piano piano (poiché è ancora caldo), nel recipiente delle uova e lo zucchero, seguitando a lavorare con la frusta. Intanto a parte fondere 100 g di zucchero fino a quando prende il color rosso; versarlo in uno stampo precedentemente un po' imburrato; mettere a cuocere al forno, a bagnomaria, per circa 60 minuti. Raffreddare la crema lasciandola in frigo e servirla ben fredda.
Questa è la dose per dodici persone.

Conosci il tuo oroscopo? Pesci (19 febbraio – 20 marzo)
48. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai
testi riportati:
a) Hai scelto bene la tua professione?
Non ci si meravigli di trovarsi di fronte ad un adolescente indeciso se è un nato nei Pesci che deve decidere della sua professione.
È più degli altri incline a subire l'influenza dei familiari, un'influenza che può rappresentare un pericolo, perché non è facile consigliare un essere così complesso.
Senza la spinta di una vera vocazione è possibile che si incammini su una pista sbagliata, per una non giusta valutazione di se stesso.
Può accadere che sia attirato da due diverse professioni che lo seducono con la stessa intensità.
Potendo, sarebbe bene dargli modo di tastare il terreno fino a quando non saprà scegliere il suo vero lavoro.
Una dispersione passeggera è preferibile ai rimpianti che altrimenti lo tormenterebbero a lungo.
Si può comunque senz'altro dire che la sua scelta professionale sarà tanto più felice e congeniale se risveglierà in lui quel tratto importante della sua personalità che è fatto di spirito di abnegazione e di sacrificio.
Troviamo molti del segno fra infermieri e medici, fra i marittimi, i costruttori navali e i pescatori, fra gli astronomi e fra gli artisti e i poeti.
b) Hai trovato l'anima gemella?
Cari signori e signore dei Pesci, è deliziosa, nobile e bella l'idea che voi avete del matrimonio e dell'amore.
Voi sognate una comunione totale di ogni istante, un ideale che niente e nessuno potrà mai scalfire.
È meraviglioso tutto questo: peccato che sia un'idea che si è un po' perduta ai giorni nostri.
Purtroppo le difficoltà della vita quotidiana non vi consentiranno di vivere sempre nel sogno, quindi non legatevi troppo presto.
Aspettate di avere per intero il vostro senso di responsabilità e di saper dare il giusto valore alle cose.
Comunque il vostro compagno (compagna) ideale sarà: Cancro – Scorpione – Toro – Capricorno – Acquario.
Il Cancro è romantico all'eccesso e va sedotto solo in riva al mare, al chiaro di luna о in situazioni del genere.
Lo Scorpione è sempre sensibile alla bellezza e alla naturale capacità di affascinare tutti.
Il Toro ha bisogno di tempo, non si infiamma al primo sguardo e l'amore per lui è una cosa lenta, che si insinua a poco a poco.
Il Capricorno è un ossetto duro da rodere e vincere la sua resistenza può diventare una vera e propria impresa.
Infine l'Acquario, che ama molto l'amicizia e gli amici e quindi non dovete mai dimenticare di piacere prima ai suoi amici e poi a lui.
49. Spiegare la seguente situazione:
– Mi sta dicendo che se uno di noi due morisse all'improvviso, riceverei un milione di euro?