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Автор книги: Анелия Каминская


Жанр: Иностранные языки, Наука и Образование


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Упражнения

1. Выберите правильный вариант:

1. Re di Spagna si travestì da mugnaio.

2. Re di Spagna si travestì da contadino.

3. Re di Spagna si travestì da gioielliere.

4. Re di Spagna si travestì da mago.


2. Che cos’è un pugnale? 1. un’arma

2. un animale

3. uno strumento

4. un cibo


3. Вставьте пропущенное слово:

1. Infatti la povera Principessa aveva le carni tutte di ____________.

2. Prese le due __________, con un po’ di saliva gliele applicò sulle pupille spente.

3. Cammina, cammina, si trovò dentro il ________, fra gli animali feroci.

4. La Regina voleva comprare delle ________ e lo mandò a chiamare.


4. Выберите нужный глагол:

In una viottola _________ una frotta di ragazzi, che tiravano sassate a un rospo per ammazzarlo.

1. trovò

2. incontrò

3. cercò

4. vide


5. Поставьте глаголы в нужную форму:

1. Le (aprire) la bocca, vi (mettere) dentro quel pezzettino di panno rosso, e la Principessa (avere) la lingua.

2. Vedendo che quei ragazzacci non (smettere), (mollare) uno scapaccione a questo, un pugno a quello, e li (sbandare): il rospo (potere) così ripararsi in un buco.

3. (Prendere) i gusci delle lumache che già (vuotare), e con un po’ di saliva glieli (applicare) dove (essere) il posto degli orecchi; la Principessa (avere) gli orecchi.

4. E gli (buttare) dalla finestra un pezzettino di panno rosso, tagliato a foggia di lingua.


6. Raccontare il testo.

Ответы

1. Re di Spagna si travestì da gioielliere.

2. un’arma

3. 1. stoppa; 2. lenticchie; 3. bosco; 4. gioie;

4. incontrò

Il palazzo delle scimmie

Una volta ci fu un Re che aveva due figli gemelli: Giovanni e Antonio. Siccome non si sapeva bene chi dei due fosse nato per primo, e in Corte c’erano pareri contrastanti, il Re non sapeva chi di loro fare succedere nel regno. E disse: «Per non fare torto a nessuno, andate per il mondo a cercare moglie, e quella delle vostre spose che mi farà il regalo più bello e raro, il suo sposo erediterà la Corona». I gemelli montarono a cavallo, e spronarono via uno per una strada uno per l’altra.

Dopo due giorni, Giovanni arrivò a una gran città. Conobbe la figliola d’un Marchese e le disse della questione del regalo. Lei gli diede una scatolina sigillata da portare al Re e fecero il fidanzamento ufficiale. Il Re tenne la scatolina senza aprirla, aspettando il regalo della sposa di Antonio.

Antonio cavalcava e non incontrava mai città. Era in un bosco folto, senza strade, che pareva non avesse mai fine e doveva farsi largo[46]46
  farsi largo – раздвигать/протискиваться


[Закрыть]
tagliando i rami con la spada, quando a un tratto[47]47
  a un tratto – вдруг, внезапно


[Закрыть]
s’aperse davanti una radura, e in fondo alla radura era un palazzo tutto di marmo, con le vetrate risplendenti. Antonio bussò, e chi aperse la porta? Una scimmia.

Era una scimmia in livrea da maggiordomo; gli fece un inchino e lo invitò a entrare con un gesto della mano. Due altre scimmie lo aiutarono a scendere da cavallo, presero il cavallo per la briglia e lo condussero alle scuderie. Lui entrò e salì una scala di marmo coperta di tappeti, e sulla balaustra c’erano appollaiate tante scimmie, silenziose, che lo riverivano.

Antonio entrò in una sala dove c’era un tavolo apparecchiato per il gioco delle carte. Una scimmia lo invitò a sedere, altre scimmie si sedettero ai lati, e Antonio cominciò a giocare con le scimmie. Tra un’ora gli fecero cenno se voleva mangiare. Lo condussero in sala da pranzo, e alla tavola imbandita servivano scimmie col grembiule, e i convitati erano scimmie coi cappelli piumati. Poi, l’accompagnarono con le fiaccole a una camera da letto[48]48
  camera da letto – спальня


[Закрыть]
.

Antonio, sebbene allarmato e stupefatto, era tanto stanco che s’addormentò. Ma una voce lo svegliò, nel buio, chiamando: «Antonio!». «Chi mi chiama?», disse lui, rannicchiandosi nel letto. «Antonio, cosa cercavi venendo fin qua?». «Cercavo una sposa che facesse al Re un regalo più bello di quella di Giovanni[49]49
  Cercavo una sposa che facesse al Re un regalo più bello di quella di Giovanni – Я искал невесту, которая бы смогла сделать для короля более красивый подарок, чем невеста Джованни


[Закрыть]
, cosicché a me tocchi la Corona». «Se acconsenti a sposare me, Antonio – disse la voce nel buio – avrai il regalo più bello e la Corona». «Allora sposiamoci», disse Antonio con un fil di voce[50]50
  con un fil di voce – еле слышно


[Закрыть]
. «Bene: domani manda una lettera a tuo padre».

L’indomani Antonio scrisse al padre una lettera. La diede a una scimmia, che saltando da un albero all’altro arrivò alla Città Reale. Il Re, sebbene sorpreso dell’insolito messaggero, fu molto contento delle buone notizie e alloggiò la scimmia a Palazzo.

La notte dopo, Antonio fu di nuovo[51]51
  di nuovo – снова


[Закрыть]
svegliato da una voce nel buio: «Antonio! Sei sempre del medesimo sentimento?». E lui: «Sì!». E la voce: «Bene! Domani manda un’altra lettera a tuo padre». E l’indomani di nuovo Antonio scrisse al padre che stava bene e mandò la lettera con una scimmia. Il Re tenne anche questa scimmia a Palazzo.

Così ogni notte la voce domandava ad Antonio se non aveva cambiato parere, e gli diceva di scrivere a suo padre, e ogni giorno partiva una scimmia con una lettera per il Re. Questa storia durò per un mese e la Città Reale, ormai, era piena di scimmie: scimmie sugli alberi, scimmie sui tetti, scimmie sui monumenti. Il Re non sapeva più come fare.

Passato un mese, la voce nel buio finalmente disse: «Domani andremo assieme dal Re e ci sposeremo». La mattina, Antonio scese e alla porta c’era una bellissima carrozza con una scimmia cocchiere montata in serpa e due scimmie lacchè aggrappate dietro. E dentro la carrozza, tutta ingioiellata, con una grand’acconciatura di piume di struzzo, chi è che c’era? Una scimmia. Antonio si sedette e la carrozza partì.

All’arrivo alla città del Re, la gente fece ala[52]52
  fare ala – раздвинуться


[Закрыть]
a quella carrozza e tutti stavano sbigottiti dalla meraviglia a vedere il Principe Antonio che aveva preso in sposa una scimmia. E tutti guardavano il Re che stava ad aspettare il figlio sulle scale del Palazzo. Il Re non battè ciglio, come se lo sposare una scimmia fosse la cosa più naturale del mondo. Disse soltanto: «La deve sposare. Parola di Re è parola di Re», e prese dalle mani della scimmia uno scatolino sigillato come quello della cognata. La scimmia fu accompagnata nella sua stanza e volle essere lasciata sola.

L’indomani Antonio andò a prendere la sposa. Entrò e la scimmia era allo specchio che si provava l’abito da sposa. Disse: «Guarda se ti piaccio», e così dicendo si voltò. Antonio restò senza parola: da scimmia che era voltandosi s’era trasformata in una ragazza bella, bionda, alta e benportante che era un piacere a vederla. Si fregò gli occhi, perché non riusciva a crederci, ma lei disse: «Sì, sono proprio io la vostra sposa». E si buttarono l’uno nelle braccia dell’altro.

Fuori del palazzo c’era tutta la folla venuta per vedere il Principe Antonio che sposava la scimmia, e quando invece lo videro uscire al braccio d’una così bella creatura, restarono a bocca aperta. Più in là[53]53
  Più in là – дальше


[Закрыть]
lungo la strada facevano ala tutte le scimmie, sui rami, sui tetti e sui davanzali. Quando passò la coppia reale ogni scimmia fece un giro su se stessa[54]54
  fare un giro su se stessa – обернуться вокруг себя


[Закрыть]
e in quel giro tutte si trasformarono: chi in dama col manto e lo strascico, chi in cavaliere col cappello piumato e lo spadino, chi in frate, chi in contadino, chi in paggio. E tutti fecero corteo alla coppia che andava a unirsi in matrimonio.

Il Re aprì gli scatolini dei regali. Aprì quello della sposa di Giovanni e c’era dentro un uccellino vivo che volava, che era proprio un miracolo potesse esser stato chiuso lì tutto quel tempo; l’uccellino aveva nel becco una noce, e dentro alla noce c’era un fiocco d’oro. Aperse lo scatolino della moglie di Antonio e c’era un uccellino vivo pure lì, e l’uccellino aveva in bocca una lucertola, e la lucertola aveva in bocca una nocciola che non si sapeva come ci entrasse, e aperta la nocciola c’era dentro tutto piegato per bene[55]55
  per bene –хорошо


[Закрыть]
un tulle ricamato di cento braccia.

Già il Re stava per proclamare suo erede Antonio, e Giovanni aveva già la faccia scura, ma la sposa di Antonio disse: «Antonio non ha bisogno del regno di suo padre, perché ha già il regno che gli porto io in dote, e che lui sposandomi ha liberato dall’incantesimo!». E tutto il popolo di scimmie tornate esseri umani acclamarono Antonio loro Re. Giovanni ereditò il Regno del padre e vissero di pace e d’accordo[56]56
  di pace e d’accordo –в мире и согласии


[Закрыть]
.

Упражнения

1. Выберите правильный вариант

1. Antonio trovò un palazzo dei topi.

2. Antonio trovò un palazzo dei gatti.

3. Anonio trovò un palazzo dei cavalli.

4. Antoio trovò un palazzo delle scimmie.


2. Подберите антонимы:

fuori – spaventato – scuro – buono —

allarmato – pallido —

fortuna – lungo —


3. Вставьте пропущенное слово:

1. Era una scimmia in ________ da maggiordomo; gli fece un inchino e lo invitò a entrare con un gesto della mano.

2. La diede a una scimmia, che saltando da un ________ all’altro arrivò alla Città Reale.

3. Fuori del palazzo c’era tutta la folla venuta per vedere il Principe Antonio che sposava la scimmia, e quando invece lo videro uscire al braccio d’una così bella __________, restarono a bocca aperta.

4. Conobbe la __________ d’un Marchese e le disse della questione del regalo.


4. Выберите нужный глагол:

Il Re _________ la scatolina senza aprirla, aspettando il regalo della sposa di Antonio.

1. prese

2. tenne

3. aprì

4. trovò

5. Поставьте глаголы в нужную форму: 1. Il Re (aprire) gli scatolini dei regali. 2. L’indomani Antonio (scrivere) al padre una lettera. 3. (Entrare) e la scimmia (essere) allo specchio che

(provarsi) l’abito da sposa. 4. Antonio (cavalcare) e non (incontrare) mai città.


6. Raccontare il testo.

Ответы

1. Antoio trovò un palazzo delle scimmie

3. 1.livrea; 2. albero; 3. creatura; 4. figliola;

4. tenne

Il colombo

Un mercante aveva tre figlie, due erano brutte ed un’altra era invece bellissima. Le due figlie brutte per invidia maltrattavano la bella e la confinavano davanti al fuoco chiamandola Cenerentola.

Un giorno il padre, prima di partire per un lungo viaggio chiese alle figlie quali doni volessero. Le figlie vanitose scelsero vesti e gioie; Cenerentola, invece, disse di volere tre pomi dall’aranceto del re e aggiunse ancora che sarebbe potuto naufragare in mare in caso di dimenticanza. Le sorelle la rimproverarono aspramente ma il padre che l’amava le fece zittire. Poi le abbracciò e partì.

Vide genti e terre nuove. Comprò i doni per le due figlie brutte, ma si dimenticò infine della richiesta di Cenerentola. Solo mentre la nave era già in mare veleggiando, se ne rammentò, mentre erano a poca distanza dalla riva; cominciò a soffiare un vento impetuoso, che sembrava travolgere la nave. Il pilota impaurito allora domandò se mai alcuno non avesse adempiuto a qualche voto. E il mercante si ricordò della figlia e dell’imprecazione, e, con l’animo addolorato, si fece trasportare alla riva. Ed il vento tacque e il mare tornò tranquillo.

Il giardino del re sorgeva presso il mare e i venti portavano i profumi degli aranci in fiore[57]57
  in fiore – в цвету


[Закрыть]
. Una balaustra di ferro lo recingeva ed era sorvegliato dalle guardie. Il mercante vi giunse, spiò il momento nel quale i soldati stanchi si abbandonavano al sonno, varcò la porta, staccò le arance e si allontanò. Tornato a casa, dopo il lungo viaggio regalò a ciascuna figlia i doni e raccontò l’avventura.

Cenerentola, intanto, dopo aver ricevuto le arance si era trasformata misteriosamente. Non trascorreva ad esempio[58]58
  ad esempio – к примеру/например


[Закрыть]
più le lunghe ore al focolare, ma chiusa nelle sue stanze viveva lunga parte della giornata e da quelle lunghe ore di solitudine usciva come trasfigurata.

Le sorelle la spiavano e cercavano di indovinare il suo segreto, ma lei alle loro domande non rispondeva. Taceva sempre e serbava chiuso nel suo cuore il sentimento nato in lei e il suo mistero; ella viveva una storia d’amore. Serrata la porta e aperta la finestra prendeva una di quelle arance e la rotolava per terra; allora per la dischiusa imposta entrava un candido colombo che si tuffava in un bacino d’argento e vi si scuoteva lasciando cadere le penne e si trasformava nel bello e forte giovane. Era il figlio del re, che un crudele destino lo costringeva da lungo tempo a vivere da colombo in mezzo[59]59
  in mezzo a – посреди, среди


[Закрыть]
all’avito aranceto. Per mezzo[60]60
  per mezzo – с помощью/посредством


[Закрыть]
dei pomi rotolati per la stanza, la figlia del mercante lo chiamava ai dolci colloqui d’amore. Poi, quando il tempo era trascorso, il giovane si rituffava nel bacino e ne usciva trasformato in un colombo e tornava nel giardino. Avvenne un giorno che le sorelle penetrarono a sua insaputa[61]61
  a sua insaputa – без ее ведома


[Закрыть]
nella stanza, e, rovistando con curiosità per ogni angolo, trovarono le arance che lasciarono cadere per terra e rotolare. E videro poco dopo venire un colombo, battere contro i vetri che si confissero nel petto, cadere per terra, e poi lentamente, alzarsi in volo e sparire. Quando Cenerentola tornò nella sua stanza, indovinò dal disordine che qualcosa di nuovo era accaduto. Vide le arance per terra avvizzite, le vetrate rotte e le gocce di sangue per terra. Invano rotolò per terra i pomi e invano attese il sospirato ritorno del principe. Dopo un lungo pianto si fece coraggio. Chiese a suo padre la benedizione e partì per la città dove il principe malato giaceva.

Lungo il viaggio[62]62
  Lungo il viaggio – во время путешествия


[Закрыть]
più volte la notte la sorprese in mezzo ai boschi. Una volta, mentre si riposava ai piedi di un albero, fra i rami un enorme uccello si posò facendo uno strano rumore. Poi un altro uccello si posò sullo stesso ramo, che per il peso si piegò. E tra i due uccelli (tra la femmina che attendeva e il maschio allora giunto) iniziò uno strano dialogo.

Raccontava il maschio che gli era pervenuta la notizia che il figlio del re giacesse moribondo per una misteriosa malattia sconosciuta, e che nessun medico fosse in grado di[63]63
  essere in grado di – быть в состоянии что-л. делать


[Закрыть]
curarlo.

L’uccello enorme e variopinto fu pregato dalla femmina di raccontare per filo e per segno[64]64
  per filo e per segno – во всех подробностях


[Закрыть]
tutto quello che sapeva, ed esso narrò la storia delle arance. E aggiunse spiegando che per guarirlo, c’era bisogno d’un unguento fatto con l’adipe di loro due, bollito poi con le fronde dell’albero dove si erano posati. L’unguento miracoloso, poi, spalmato sul petto del principe, avrebbe fatto saltare via le schegge di vetro e l’ammalato sarebbe risanato in un momento. Si fece tardi e i due uccelli s’addormentarono. Cenerentola, che da sotto aveva udito tutto, con decisione, catturò gli uccelli mentre dormivano, li uccise, fece bollire il loro adipe e ne fece l’unguento. Dopo riprese il cammino verso la capitale e una volta giunta al palazzo del re, si fece annunciare come medico venuto da lontano per guarire il principe. Chiese quindi di restare sola con l’infermo e cominciò a ungerlo. E come l’ebbe unto i vetri volarono via ed il giovane risorse da quel torpore mortale. E grande gioia provò quando vide che colei che l’aveva salvato era la sua amata. Dopo un mese un cardinale congiunse in un nodo d’amore il figlio del re e la fatata figlia del mercante.

Упражнения

1. Выберите правильный вариант:

1. Il mercante aveva due figlie.

2. Il mercante aveva quattro figlie.

3. Il mercante aveva tre figlie.

4. Il mercante aveva una figlia.


2. Che cos’è un pomo?

1. un frutto

2. uno strumente

3. un cibo

4. un albero


3. Вставьте пропущенное слово:

1. Quando Cenerentola tornò nella sua stanza, indovinò dal _________ che qualcosa di nuovo era accaduto.

2. Le sorelle la spiavano e cercavano di indovinare il suo ___________, ma lei alle loro domande non rispondeva.

3. Un giorno il padre, prima di partire per un lungo ________ chiese alle figlie quali doni volessero.

4. Una balaustra di _______ lo recingeva ed era sorvegliato dalle guardie.


4. Выберите нужный глагол:

_____________ i doni per le due figlie brutte, ma si dimenticò infine della richiesta di Cenerentola.

1. trovò

2. comprò

3. cercò

4. fece


5. Выберите нужный предлог: ai – in –di – del –da – al – per – a – dalla – fra – per

1. Dopo riprese il cammino verso la capitale e una volta giunta ____ palazzo ___ re, si fece annunciare come medico venuto ___ lontano ____ guarire il principe.

2. Solo mentre la nave era già ____ mare veleggiando, se ne rammentò, mentre erano ____ poca distanza _____ riva; cominciò ____ soffiare un vento impetuoso, che sembrava travolgere la nave.

3. Una volta, mentre si riposava ___ piedi ____ un albero, ____ i rami un enorme uccello si posò facendo uno strano rumore.

4. Chiese _____ suo padre la benedizione e partì ____ la città dove il principe malato giaceva.


6. Поставьте глаголы в нужную форму:

1. (Chiedere) quindi di restare sola con l’infermo e (cominciare) a ungerlo.

2. Le sorelle la (spiare) e (cercare) di indovinare il suo segreto, ma lei alle loro domande non (rispondere).

3. Il mercante vi (giungere), (spiare) il momento nel quale i soldati stanchi (abbandonarsi) al sonno, (varcare) la porta, (staccare) le arance e (allontanarsi).

4. Un mercante (avere) tre figlie, due (essere) brutte ed un’altra (essere) invece bellissima.


7. Ответьте на вопросы:

1. Perché due sorelle maltrattavano la bella ragazza?

2. Perché il mercante staccò le arance?

3. Perché la figlia del mercante catturò gli uccelli?

4. Dove viveva il principe?

Ответы

1. Il mercante aveva tre figlie.

2. un frutto

3. 1. disordine; 2. segreto; 3. viaggio; 4. ferro;

4. comprò

5. 1. al, del, da, per; 2. in, a, dalla, a; 3. ai, di, fra; 4. a, per;

Il Principe serpente

C’era una volta un mercante che doveva partire per un viaggio d’affari attraverso il mare. Prima di partire chiamò le sue tre figlie e disse alla prima: “Maria che vuoi in regalo al mio ritorno?” “Voglio un abito bello” – rispose la ragazza, – “il più bello che c’è al mercato”. Il padre chiamò allora la seconda figlia e le chiese: “Gilda tu che vuoi?” “Voglio un cappellino, il più bello che c’è al mercato, papà”. Chiamò l’ultima: “Dalinda tu che vuoi?” “Voglio un grappolo d’uva d’oro, e se tu non me lo porterai che la nave non possa andare né avanti né indietro”.

Il padre si preoccupò quando sentì queste parole e pensò meravigliato: “Ma guarda un po’[65]65
  guarda un po’ – поди-ка/ смотри-ка


[Закрыть]
che cosa strana!” Poi si tranquillizzò: “Mia figlia è una stupida. Potrà essere mai che la nave non andrà né avanti né indietro?” Il mattino successivo, partì, attraversò il mare, per vendere il grano che aveva portato con sé[66]66
  con sé – с собой


[Закрыть]
e poi si recò al mercato per comprare i regali alle figlie. A Maria prese un abito, il più bello che c’era al mercato. A Gilda prese un cappello anche questo bellissimo. Poi cominciò a cercare il grappolo d’uva d’oro e in quel momento si ricordò delle parole che la figlia aveva pronunciato.Girò tutta la città, andò da tutti i mercanti dell’oro, ma chi poteva avere un grappolo d’uva fatto in quel modo? Non lo trovò e si rimise in viaggio. Durante il viaggio, la nave passò davanti a un’isola. Su quell’ isola c’era una villa, intorno alla villa c’era un giardino. Nel giardino c’era una vigna e nella vigna erano appesi tanti grappoli d’uva d’oro. Il Mercante pensò che non era il caso di fermarsi per prendere solo un grappolo d’uva, tuttavia chiese al Capitano della nave se era possibile ma gli fu risposto di no. Dopo un pò la nave misteriosamente si fermò e non andò né avanti né indietro.

Il Capitano della nave era tutto preoccupato. E il Mercante gli raccontò tutta la storia. Il Capitano allora disse: “Se è così andiamo subito a prendere il grappolo d’uva d’oro”. Sbarcarono sull’isola e il Mercante cominciò a cercare il padrone della villa. Chiama e chiama… aprì il cancello ed entrò. La villa sembrava disabitata anche se era tutta aperta. “Qui non c’è nessuno!” – pensò il Mercante. Vide una gradinata, s’infilò e salì in casa e anche lì non trovò nessuno. “E ora come faccio? E’ tutto arredato, è tutto molto bello, sembra una reggia ma è disabitata!” Si stancò di chiamare, scese giù per le scale e se ne stava andando, quando gli venne in mente[67]67
  quando gli venne in mente – когда ему пришло в голову


[Закрыть]
di cogliere comunque un grappolo d’uva d’oro. Si decise, lo fece e si avviò verso la scialuppa ed ecco gli comparve davanti un enorme serpente: “Beh!” – parlò il Serpente, – “chi ti ha ordinato di cogliere un grappolo d’uva dal mio giardino?” “Non sono venuto per rubare,” – rispose un po' spaventato il Mercante, – “mi è successo così e così…”, e cominciò a raccontare ogni cosa, fino al momento in cui la nave non andò più né avanti né indietro. Poi concluse: “Qualsiasi cifra volete per questo grappolo d’uva, io ve la darò”. “No, non voglio niente!” – rispose il Serpente, – “voglio solo che entro otto giorni, porti qui tua figlia. Proprio qui da me”. Il Mercante si portò una mano sulla fronte e pensò: “Ho perduto una figlia! Come posso fare altrimenti?” “E se non me la porti entro otto giorni” – continuò il Serpente, – “quante più disgrazie vuoi avere, le avrai. Dal primo giorno potrai vedere quante cose negative ti accadranno”. Il Mercante pensò fra sé[68]68
  fra sé – про себя


[Закрыть]
: “Cosa posso fare? Lei ha voluto il grappolo d’uva d’oro e lei dovrà venire qui!” La nave riprese a navigare e tornarono tutti a casa.

Quando il Mercante rientrò nel suo palazzo, le figlie lo accolsero contente. Alla prima diede ciò che gli aveva chiesto e desiderava e alla seconda anche. Ma alla terza disse: “Figlia mia, a te dispiacerà, ma a me dispiace ancora di più. Mi hai lanciato “parole di potere” ma ora sarai tu a pagarle. Fra otto giorni dovrai andare a vivere con un enorme serpente, in una villa lontana su un’isola e se non ti ci porterò arriveranno molti guai”.

Dopo il primo giorno il Mercante cominciò a ripensarci: “Che potrà farmi quel Serpente? Ho la testa piena di pensieri di paura, ma cosa potrà mai fare? Mia figlia è qui con me?”

All’ottavo giorno già gli morì un cavallo nella stalla e alla moglie disse che forse era un caso oppure era morto di malattia, e si mise l’anima in pace. Il nono giorno gli accaddero ancora disgrazie e così ogni giorno fino a che si decise: “Queste sono le parole di potere che mi ha lanciato il Serpente e si stanno realizzando una ad una[69]69
  una ad una – одна за другой


[Закрыть]
”. Chiamò allora la figlia e le disse: “Dalinda, amore di papà, preparati. Fai la valigia[70]70
  Fai la valigia – собирай вещи


[Закрыть]
, perché partiamo domani mattina”. La figlia rispose di sì. Alle sorelle dispiaceva molto e le dissero: “Sorella e ora? Devi andare a trascorrere la vita con un serpente, e come puoi fare? Riportaglielo quel grappolo d’uva” – le consigliarono. Dalinda rispose: “E’ stato colto ormai. Voglio conoscere questo serpente e se vuole lasciarmi il grappolo d’uva d’oro lo prenderò e se lo vuole indietro glielo renderò e mi lascerà libera”. Dalinda fece le valigie e alle cinque partirono. Fermarono la nave vicino l’isola e scesero con la scialuppa fino ad arrivare alla riva. Nella villa non c’era nessuno, come era già successo la prima volta. Salirono le scale, entrarono dentro una grande sala: “Ebbene”, – chiese Dalinda, – “non c’è nessuno papà?” Tutto ad un tratto[71]71
  ad un tratto – вмиг


[Закрыть]
si presentò il Serpente: “Eccomi[72]72
  eccomi – вот я


[Закрыть]
, non è vero che non c’è nessuno. Ora tuo padre potrà partire nei prossimi giorni e tu resterai qui con me”. “Che disgrazia!” – pensò il padre, – “Questa povera figlia dovrà restare in un posto così sperduto ed io me ne dovrò andare senza potere fare niente”. Il Serpente diede allora ad entrambi una stanza e tutto ciò che serviva. La notte passò. Il mattino dopo la figlia disse al padre: “Papà, non te ne andare, rimani ancora un poco”. “Posso restare un altro giorno”, – rispose il padre, – “altri due, tre… otto giorni, ma poi che faccio qui? A casa figurati che pensieri avranno sono preoccupato per questo”. Rimase altri tre giorni, finito questo periodo dovette ripartire. Il povero uomo salutò la figlia con le lacrime che gli arrivavano e non poteva trattenerle.

Il giorno dopo, Dalinda, si rassegnò, si fece il segno della croce, cominciò a rassettare la casa e si diede da fare nelle faccende domestiche. Il Serpente comincio allora a chiederle: “Dalinda mi vuoi bene[73]73
  mi vuoi bene – ты меня любишь


[Закрыть]
?” “Sì che ti voglio bene”, – rispondeva la ragazza e non diceva mai di no per paura di far arrabbiare il serpente e di essere divorata “Dalinda mi ami?” “Sì che ti amo!” “Dalinda che prepari oggi?” “Quel che volete sono disposta a preparare” – rispondeva con gentilezza la ragazza e aveva tanta grazia nel preparare i pranzi, e nel fare e nel dire.

Il Serpente le voleva un bene immenso e tutti i giorni le faceva le stesse domande: “Dalinda mi vuoi bene?” “Sì che ti voglio bene! Sì che ti amo!” “Dalinda che prepari oggi?” “Quello che volete, sono sempre pronta” – rispondeva la ragazza. “Perché non vi piace quello che vi preparo?” “Certo che mi piace!” – rispondeva il Serpente, e triste si attorcigliava sopra l’ottomana. Ecco che un giorno, dopo tanto tempo, le disse: “Dalinda mi vuoi bene?” “Sì che ti voglio bene! Sì che ti amo!” “Dalinda mi sposi?” “Questo poi no!” – rispose la ragazza. “Come posso fare? Posso sposare un serpente?” – pensava fra sé.

Il Serpente allora si attorcigliò sull’ottomana e si fece piccolo piccolo tanto era dispiaciuto. La mattina dopo fece la stessa domanda e di nuovo ci rimase molto male della risposta negativa, fino a che un giorno il Serpente disse esplicitamente: “Perché non mi vuoi sposare? Se mi sposi vedrai cosa sono!”

La notte Dalinda pensò alle parole che aveva detto il Serpente. Così Dalinda finalmente rispose di sì. Appena pronunciò il sì, il Serpente si trasformò istantaneamente in un giovane. Era un giovane bello come il sole, il quale iniziò subito a raccontare la sua storia: “Io sono figlio di un re. Sono stato stregato e rapito e mi hanno trasformato in serpente. Avviserò la mia famiglia e poi verrò a riprenderti”. Il giovane, si vestì, annunciò alla madre il ritorno e figuriamoci la donna quando seppe che il figlio tornava a casa, che contentezza, fece dei preparativi e una festa piena di bandiere. Il giovane disse alla madre: “Senti mamma, ora tu sei contenta di avermi rivisto, però ho da dirti una cosa, ho da sposare una ragazza che ho lasciato nella villa, sull’isola dove ero prigioniero”. “Ciò che desideri fai, sono sempre pronta” – rispose la madre. “Comincia allora a fare i preparativi per le nozze” – disse il figlio, – “perché ritorneremo presto tutti e due”.

La madre preparò una bella festa e vissero felici e contenti per tutta la vita.

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