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Автор книги: Карло Коллоди


Жанр: Сказки, Детские книги


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13
L’osteria del «Gambero Rosso»

Alla fine sul far della sera[64]64
    sul far della sera – под вечер


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sono arrivati stanchi morti all’osteria del Gambero Rosso.

– Fermiamoci un po’ qui, – ha detto la Volpe, – tanto per mangiare un boccone e per riposarci qualche ora. A mezzanotte poi ripartiremo per essere domani, all’alba, nel Campo dei miracoli.

Entrati nell’osteria, si sono posti tutti e tre a tavola: ma nessuno di loro aveva appetito.

Il povero Gatto non ha potuto mangiare altro che[65]65
    altro che – только


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trentacinque triglie con salsa di pomodoro e quattro porzioni di trippa alla parmigiana: e perché la trippa non gli pareva condita abbastanza, si è rifatto tre volte a chiedere il burro e il formaggio grattato!

La Volpe doveva contentarsi di una semplice lepre dolce e un contorno di pollastre e di galletti di primo canto[66]66
    galletti di primo canto – молодые петушки


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. Aveva tanta nausea per il cibo, diceva lei, che non poteva accostarsi nulla alla bocca.

Quello che ha mangiato meno di tutti era Pinocchio. Ha chiesto uno spicchio di noce e un cantuccio di pane, e ha lasciato nel piatto ogni cosa. Il povero figliolo, con il pensiero sempre fisso al Campo dei miracoli.

Dopo la cena la Volpe ha detto all’oste:

– Datemi due buone camere. Prima di ripartire stiacceremo un sonnellino[67]67
    stiacceremo un sonnellino – вздремнем


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. Ricordatevi però che a mezzanotte vogliamo essere svegliati per continuare il nostro viaggio.

– Sissignori, – ha risposto l’oste, e ha strizzato l’occhio[68]68
    ha strizzato l’occhio – подмигнул


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alla Volpe e al Gatto.

Pinocchio si è addormentato subito e ha principiato a sognare. E sognando gli pareva di essere in mezzo a un campo, e questo campo era pieno di arboscelli carichi di grappoli, e questi grappoli erano carichi di zecchini d’oro che facevano zin, zin, zin. Ma quando Pinocchio ha allungato la mano per prendere a manciate tutte quelle belle monete e metterle in tasca, si è trovato svegliato all’improvviso da tre violentissimi colpi dati nella porta di camera.

Era l’oste che veniva a dirgli che la mezzanotte era sonata[69]69
    la mezzanotte era sonata – пробила полночь


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.

– E i miei compagni sono pronti? – gli ha domandato il burattino.

– Altro che pronti! Sono partiti due ore fa.

– Perché tanta fretta?

– Perché il Gatto ha ricevuto un’imbasciata, che il suo gattino maggiore stava in pericolo di vita.

– E la cena l’hanno pagata?

– Che vi pare? Quelle sono persone troppo educate.

– E dove hanno detto di aspettarmi quei buoni amici?

– Al Campo dei miracoli, domattina, allo spuntare del giorno[70]70
    allo spuntare del giorno – на восходе солнца/на рассвете


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.

Pinocchio ha pagato uno zecchino per la cena sua e per quella dei suoi compagni, e dopo è partito.

Ma si può dire che fuori dell’osteria c’era un buio così buio che non ci si vedeva da qui a lì[71]71
    non ci si vedeva da qui a lì – абсолютно ничего не было видно


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. Nella campagna all’intorno non si sentiva alitare una foglia. Solamente alcuni uccelli notturni, traversando la strada da una siepe all’altra, venivano a sbattere le ali sul naso di Pinocchio, il quale gridava: – Chi va là? – e l’eco delle colline circostanti ripeteva in lontananza: – Chi va là? chi va là? chi va là?

Intanto, mentre camminava, ha visto sul tronco di un albero un piccolo animaletto.

– Chi sei? – gli ha domandato Pinocchio.

– Sono l’ombra del Grillo-parlante, – ha risposto l’animaletto con una vocina fioca.

– Che vuoi da me? – ha detto il burattino.

– Voglio darti un consiglio. Ritorna indietro e porta i quattro zecchini al tuo povero babbo, che piange e si dispera.

– Domani il mio babbo sarà un gran signore, perché questi quattro zecchini diventeranno duemila.

– Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni! Dai retta a me[72]72
    Dai retta a me – Прислушайся к моим словам


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, ritorna indietro.

– E io invece voglio andare avanti.

– L’ora è tarda!..

– Voglio andare avanti.

– La nottata è scura…

– Voglio andare avanti.

– La strada è pericolosa…

– Voglio andare avanti.

– Ricordati che i ragazzi che vogliono fare di capriccio, prima o poi si pentirono.

– Le solite storie. Buona notte, Grillo.

– Buona notte, Pinocchio.

Il Grillo-parlante si è spento a un tratto e la strada è rimasta più buia di prima.

14
Pinocchio, per non aver dato retta ai buoni consigli del Grillo-parlante, si imbatte negli assassini

– Davvero, – ha detto fra sé il burattino, – come siamo disgraziati noi altri[73]73
    noi altri – мы


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poveri ragazzi! Tutti ci sgridano, tutti ci ammoniscono, tutti: anche i Grilli-parlanti. Ecco qui: perché io non ho voluto dare retta a quell’uggioso di Grillo, chi lo sa quante disgrazie, secondo lui, mi dovrebbero accadere! Dovrei incontrare anche gli assassini! Meno male che[74]74
    Meno male che – Хорошо еще, что


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agli assassini io non ci credo. Per me gli assassini sono stati inventati dai babbi, per fare paura ai ragazzi che vogliono andare fuori la notte…

Ma Pinocchio non ha potuto finire il suo ragionamento, perché in quel punto gli è parso di sentire dietro di sé un leggerissimo fruscio di foglie.

Si è volto a guardare, e ha visto nel buio due figure nere, tutte imbacuccate in due sacchi da carbone, le quali correvano dietro a lui a salti e in punta di piedi[75]75
    in punta di piedi – на цыпочках


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.

– Eccoli davvero! – ha detto dentro di sé: e non sapendo dove nascondere i quattro zecchini, li ha nascosti in bocca sotto la lingua.

Poi si è provato a scappare. Ma ha sentito agguantarsi per le braccia e ha inteso due voci orribili, che gli hanno detto:

– O la borsa o la vita!

Pinocchio non potendo rispondere con le parole, a motivo delle monete che aveva in bocca, ha fatto mille pantomime, per dare ad intendere a quei due che lui era un povero burattino e che non aveva in tasca nemmeno un centesimo falso.

– Via, via! Meno ciarle e fuori i denari! – hanno gridato i due briganti.

E il burattino ha fatto con il capo e con le mani un segno, come dire: «Non ne ho».

– Metti fuori i denari o sei morto, – ha detto l’assassino più alto di statura.

– Morto! – ha ripetuto l’altro.

– E dopo ammazzato te, ammazzeremo anche tuo padre!

– Anche tuo padre!

– No, no, no, il mio povero babbo no! – ha gridato Pinocchio con accento disperato: ma nel gridare così, gli zecchini gli sono suonati in bocca.

– Ah furfante! dunque i danari li hai nascosti sotto la lingua? Sputali subito!

E Pinocchio, duro!

– Ah! tu fai il sordo? Aspetta un po’, ché penseremo noi a farteli sputare!

Difatti uno di loro ha afferrato il burattino per la punta del naso e quell’altro l’ha preso per la bazza, e hanno cominciato a tirare uno per in qua e l’altro per in là, per costringerlo a spalancare la bocca: ma la bocca del burattino pareva ribadita.

Allora l’assassino più piccolo di statura, ha cavato fuori un coltellaccio, ha provato a conficcarglielo a guisa di[76]76
    a guisa di – как/подобно


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leva e di scalpello fra le labbra: ma Pinocchio, lesto come un lampo, gli ha azzannato la mano con i denti, e dopo avergliela con un morso staccata di netto[77]77
    staccare di netto – оттяпать


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, l’ha sputata; e figuratevi la sua meraviglia quando, invece di una mano, si è accorso di avere sputato in terra uno zampetto di gatto.

Incoraggiato da questa prima vittoria, si è liberato degli assassini, e ha cominciato a fuggire per la campagna. E gli assassini a correre dietro a lui, come due cani dietro una lepre: e quello che aveva perduto uno zampetto correva con una gamba sola.

Dopo una corsa di quindici chilometri, Pinocchio non ne poteva più. Allora si è arrampicato su per il fusto di un altissimo pino e si è posto a sedere in vetta ai rami. Gli assassini hanno tentato di arrampicarsi anche loro, ma giunti a metà del fusto sdrucciolarono e, ricascando a terra, si sono spellati le mani e i piedi.

Non per questo si sono dati per vinti[78]78
    darsi per vinto – сдаваться/пасовать


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: anzi, raccolto un fastello di legna secche a piè del pino, hanno appiccato il fuoco[79]79
    appiccare il fuoco – поджечь


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. Il pino è cominciato a bruciare. Pinocchio, vedendo che le fiamme salivano sempre più e non volendo fare la fine del piccione arrosto, ha spiccato un bel salto di vetta all’albero, e via a correre daccapo attraverso ai campi e ai vigneti. E gli assassini dietro, sempre dietro.

Intanto cominciava a baluginare il giorno e si rincorrevano sempre; quand’ecco che Pinocchio si è trovato sbarrato il passo[80]80
    sbarrare il passo – преградить путь


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da un fosso largo e profondissimo, tutto pieno di acqua sudicia, colore del caffè e latte. Che fare? «Una, due, tre!» ha gridato il burattino, e è saltato dall’altra parte. E gli assassini sono saltati anche loro, ma, patatunfete[81]81
    patatunfete — плюх/шмяк


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!.. sono cascati giù nel bel mezzo del fosso. Pinocchio che ha sentito il tonfo e gli schizzi dell’acqua, ha urlato ridendo e seguitando a correre:

– Buon bagno, signori assassini!

Ma, voltandosi a guardare, si è accorto che gli correvano dietro tutti e due, sempre imbacuccati nei loro sacchi, e grondanti acqua.

15
Gli assassini inseguono Pinocchio; e dopo averlo raggiunto, lo impiccano a un ramo della Quercia grande

Allora il burattino era proprio sul punto di gettarsi in terra, quando ha visto fra mezzo al verde cupo degli alberi biancheggiare in lontananza una casina candida come la neve.

E senza indugiare un minuto, ha ripreso a correre per il bosco. E gli assassini sempre dietro.

Dopo una corsa disperata di quasi due ore, finalmente, tutto trafelato, è arrivato alla porta di quella casina e ha bussato.

Nessuno ha risposto.

E’ tornato a bussare con maggior violenza, perché sentiva avvicinarsi il rumore dei passi e il respiro affannoso dei suoi persecutori. Lo stesso silenzio.

Ha cominciato per disperazione a dare calci nella porta. Allora si è affacciata alla finestra una bella Bambina, con i capelli turchini, gli occhi chiusi, la quale ha detto:

– In questa casa non c’è nessuno. Sono tutti morti.

– Aprimi almeno tu! – ha gridato Pinocchio piangendo.

– Sono morta anch’io.

– Morta? e allora che cosa fai alla finestra?

– Aspetto la bara.

Appena detto così, la Bambina è disparsa, e la finestra si è richiusa senza fare rumore.

– O bella Bambina dai capelli turchini, – gridava Pinocchio, – aprimi per carità[82]82
    per carità — ради Бога


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. Abbi compassione di un povero ragazzo inseguito dagli assass…

Ma non ha potuto finire la parola, perché ha sentito afferrarsi per il collo, e le solite due voci che gli hanno brontolato:

– Ora non ci scappi più!

Il burattino è stato preso da un tremito così forte, che nel tremare, gli sonavano le giunture delle sue gambe di legno e i quattro zecchini che teneva nascosti sotto la lingua.

– Dunque? – gli hanno domandato gli assassini, – vuoi aprirla la bocca, sì o no? Ah! non rispondi?.. Lascia fare[83]83
    Lascia fare — Позволь


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: ché questa volta te la faremo aprire noi!..

E cavati fuori due coltellacci lunghi lunghi e affilati come rasoi, zaff e zaff…, gli hanno affibbiato due colpi nel mezzo alle reni.

Ma il burattino per sua fortuna era fatto d’un legno durissimo, motivo per cui le lame, spezzandosi, sono andate in mille schegge e gli assassini sono rimasti con il manico dei coltelli in mano.

– Ho capito, – ha detto allora un di loro, – bisogna impiccarlo!

– Impicchiamolo! – ha ripetuto l’altro.

Detto fatto, gli hanno legato le mani dietro le spalle, e l’hanno attaccato penzoloni al ramo di una grossa pianta detta la Quercia grande.

Poi si sono posti là, seduti sull’erba, aspettando: ma il burattino, dopo tre ore, aveva sempre gli occhi aperti e la bocca chiusa.

Annoiati finalmente di aspettare, si sono voltati a Pinocchio e gli hanno detto:

– Addio a domani. Quando domani torneremo qui, si spera che ci farai la garbatezza di farti trovare morto e con la bocca spalancata. E sono andati via.

Intanto si era levato un vento impetuoso di tramontana che sbatacchiava in qua e in là il povero impiccato, facendolo dondolare violentemente. E quel dondolio gli cagionava spasimi, e il nodo scorsoio, stringendosi sempre più alla gola, gli toglieva il respiro.

A poco a poco gli occhi gli si sono appannati; ma sperava sempre sarebbe capitata qualche anima pietosa a dargli aiuto. Ma quando ha visto che non compariva nessuno, proprio nessuno, allora gli è tornato in mente il suo povero babbo… e ha balbettato quasi moribondo:

– Oh babbo mio!..

Ha chiuso gli occhi, ha aperto la bocca, ha stirato le gambe e ha rimasto lì come intirizzito.

Упражнения

1. Переведите на русский язык:

Un fastello, una garbatezza, candido, uno zampetto, sputare, uno schizzo, intendere, accadere, una nottata, pentirsi, scuro, fidarsi, benedetto, un miracolo, un morso, impiccare.


2. Подберите синонимы:

raccontare – ______________________

bello – ___________________________

dormire – ________________________

buono – _________________________

triste – __________________________

scappare – _______________________

coraggioso – ______________________

timido – _________________________

allegro – _________________________

affidare – ________________________

16
La bella Bambina dai capelli turchini fa raccogliere il burattino: lo mette a letto, e chiama tre medici

In quel mentre[84]84
    In quel mentre – Тем временем


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che il povero Pinocchio impiccato dagli assassini a un ramo della Quercia grande, pareva ormai più morto che vivo, la bella Bambina dai capelli turchini si è affacciata daccapo alla finestra, e impietositasi alla vista di quell’infelice che ballava il trescone alle ventate di tramontana, ha battuto per tre volte le mani insieme, e ha fatto tre piccoli colpi.

A questo segnale si è sentito un gran rumore di ali che volavano con foga precipitosa, e un grosso Falco è venuto a posarsi sul davanzale della finestra.

– Che cosa comandate, mia Fata? – ha detto il Falco abbassando il becco in atto di riverenza.

– Vedi tu quel burattino attaccato penzoloni a un ramo della Quercia grande?

– Lo vedo.

– Orbene: vola subito laggiù; rompi col tuo fortissimo becco il nodo che lo tiene sospeso in aria, e posalo delicatamente sdraiato sull’erba.

Il Falco è volato via e dopo due minuti è tornato, dicendo:

– Quel che mi avete comandato, è fatto.

– E come l’hai trovato? Vivo o morto?

– A vederlo pareva morto, ma non deve essere ancora morto, perché appena gli ho sciolto il nodo che lo stringeva intorno alla gola, ha lasciato andare un sospiro, balbettando a mezza voce: «Ora mi sento meglio!..»

Allora la Fata, battendo le mani insieme, ha fatto due piccoli colpi, e è apparso un magnifico Cane-barbone, che camminava ritto sulle gambe di dietro.

Il Cane-barbone era vestito da cocchiere in livrea di gala. Aveva parrucca bianca con i riccioli che gli scendevano giù per il collo, una giubba colore di cioccolata con i bottoni di brillanti e con due grandi tasche per tenervi gli ossi, che gli regalava a pranzo la padrona, un paio di calzoni corti di velluto cremisi, le calze di seta, gli scarpini scollati.

– Senti, Medoro! – ha detto la Fata al Cane-barbone. – Fa’ subito attaccare la più bella carrozza della mia scuderia e prendi la via del bosco. Sotto la Quercia grande, troverai disteso sull’erba un povero burattino mezzo morto. Raccoglilo con garbo, posalo pari pari[85]85
    pari pari – ровнехонько


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sui cuscini della carrozza e portamelo qui. Hai capito?

Il Cane-barbone, per fare intendere che aveva capito, ha dimenato tre o quattro volte la fodera di raso turchino, che aveva dietro, e è partito come un barbero.

Di lì a poco[86]86
    Di lì a poco – Вскоре


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, si è vista uscire dalla scuderia una bella carrozzina color dell’aria. La carrozzina era tirata da cento pariglie di topini bianchi, e il Cane-barbone, seduto a cassetta, schioccava la frusta a destra e a sinistra.

Non era ancora passato un quarto d’ora, che la carrozzina è tornato e la Fata ha preso in collo[87]87
    ha preso in collo – взяла на руки


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il povero burattino, e l’ha portato in una cameretta che aveva le pareti di madreperla, ha mandato subito a chiamare i medici più famosi del vicinato.

E i medici sono arrivati subito uno dopo l’altro: un Corvo, una Civetta e un Grillo-parlante.

– Vorrei sapere da signori, – ha detto la Fata, rivolgendosi ai tre medici riuniti intorno al letto di Pinocchio, – vorrei sapere da signori se questo disgraziato burattino sia vivo o morto!..[88]88
    se questo disgraziato burattino sia vivo o morto!.. – жива ли или мертва эта несчастная марионетка!..


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A quest’invito, il Corvo ha tastato il polso a Pinocchio, poi gli ha tastato il naso, poi il dito mignolo dei piedi: e poi ha pronunciato queste parole:

– A mio credere[89]89
   A mio credere – По моему мнению


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il burattino è morto!

– Mi dispiace, – ha detto la Civetta, – di dovere contraddire il Corvo, mio amico e collega: per me, invece, il burattino è sempre vivo.

– E lei non dice nulla? – ha domandato la Fata al Grillo-parlante.

– Io dico che il medico prudente, quando non sa quello che dice, la migliore cosa è quella di stare zitto. Del resto quel burattino, non è fisonomia nuova: io lo conosco da un pezzo[90]90
    da un pezzo – давно


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!

Pinocchio, che fin allora era stato immobile come un vero pezzo di legno, ha avuto una specie di fremito convulso, che ha fatto scuotere tutto il letto.

– Quel burattino, – ha seguitato a dire il Grillo-parlante, – è una birba…

Pinocchio ha aperto gli occhi e li ha richiusi subito.

– È un vagabondo…

Pinocchio ha nascosto la faccia sotto i lenzuoli.

– Quel burattino è un figliolo disubbidiente, che farà morire di crepacuore il suo povero babbo!..

A questo punto si è sentito nella camera un suono soffocato di pianti. Figuratevi come sono rimasti tutti, quando, sollevati un poco i lenzuoli, si sono accorti che quello che piangeva era Pinocchio.

– Quando il morto piange, è segno che è in via di guarigione, – ha detto il Corvo.

17
Pinocchio mangia lo zucchero, ma non vuole purgarsi: però quando vede i becchini che vengono a portarlo via, allora si purga. Poi dice una bugia e per castigo gli cresce il naso

Quando i tre medici sono usciti di camera, la Fata si è accostata a Pinocchio, e, dopo averlo toccato sulla fronte, si è accorta che era travagliato da un febbrone.

Allora ha sciolto una certa polverina bianca in un mezzo bicchiere d’acqua e gli ha detto amorosamente:

– Bevila, e in pochi giorni sarai guarito.

Pinocchio ha guardato il bicchiere, ha storto un po’ la bocca, e poi ha domandato con voce di piagnisteo:

– È dolce o amara?

– È amara, ma ti farà bene.

– Se è amara non la voglio.

– Da’ retta a me[91]91
    Da’ retta a me – Послушай меня


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: bevila.

– A me l’amaro non mi piace.

– Bevila: e quando l’avrai bevuta, ti darò una pallina di zucchero.

– Dov’è la pallina di zucchero?

– Eccola qui, – ha detto la Fata, tirandola fuori da una zuccheriera d’oro.

– Prima voglio la pallina di zucchero, e poi beverò quell’acqua amara…

– Me lo prometti?

– Sì…

La Fata gli ha dato la pallina, e Pinocchio, dopo averla sgranocchiata e ingoiata in un attimo.

– Ora mantieni la promessa e bevi queste poche gocciole d’acqua, che ti renderanno la salute.

Pinocchio ha preso di mala voglia[92]92
    di mala voglia – неохотно


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il bicchiere in mano e ha ficcato dentro la punta del naso: poi l’ha accostato alla bocca: poi è tornato a ficcarci la punta del naso: finalmente ha detto:

– È troppo amara! troppo amara! Io non la posso bere.

– Come fai a dirlo se non l’hai nemmeno assaggiata?

– L’ho sentita all’odore. Voglio prima un’altra pallina di zucchero… e poi la beverò!

Allora la Fata, con tutta la pazienza di una buona mamma, gli ha posto in bocca un altro po’ di zucchero; e dopo gli ha presentato daccapo il bicchiere.

– Così non la posso bere! – ha detto il burattino.

– Perché?

– Perché mi dà noia[93]93
    dà noia – мешает/надоедает


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quel guanciale che ho laggiù su i piedi.

La Fata gli ha levato il guanciale.

– È inutile! Non la posso bere.

– Che cos’altro ti dà noia?

– Mi dà noia l’uscio di camera, che è mezzo aperto.

La Fata è andata, e ha chiuso l’uscio di camera.

– Insomma, – ha gridato Pinocchio, dando in uno scoppio di pianto[94]94
    scoppio di pianto – рыдание


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, – quest’acqua amara, non la voglio bere, no, no, no!..

– Ragazzo mio, ti pentirai…

– Non mi importa…

– La tua malattia è grave…

– Non mi importa…

– La febbre ti porterà in poche ore all’altro mondo…

– Non mi importa…

– Non hai paura della morte?

– Nessuna paura!.. Piuttosto morire, che bere quella medicina cattiva.

A questo punto, la porta della camera si è spalancata, e sono entrati dentro quattro conigli neri, che portavano sulle spalle una piccola bara da morto.

– Che cosa volete da me? – ha gridato Pinocchio.

– Siamo venuti a prenderti, – ha risposto il coniglio più grosso.

– A prendermi?.. Ma io non sono ancora morto!..

– Ancora no: ma ti restano pochi minuti di vita!..

– O Fata mia! – ha cominciato allora a strillare il burattino, – datemi subito quel bicchiere… Spicciatevi, per carità, perché non voglio morire, no… non voglio morire.

E ha preso il bicchiere con tutte e due le mani, l’ha vuotato in un fiato.

– Pazienza! – hanno detto i conigli. – Per questa volta abbiamo fatto il viaggio a ufo[95]95
    a ufo — впустую


[Закрыть]
.

E sono usciti di camera bofonchiando e mormorando fra i denti.

Fatto sta che di lì a pochi minuti[96]96
    di lì a pochi minuti – спустя несколько минут


[Закрыть]
, Pinocchio è saltato giù dal letto, guarito; perché bisogna sapere che i burattini di legno hanno il privilegio di ammalarsi di rado e di guarire prestissimo.

E la Fata, vedendolo correre e ruzzare per la camera, vispo e allegro, gli ha detto:

– Dunque la mia medicina ti ha fatto bene davvero?

– Altro che bene! Mi ha rimesso al mondo!..

– E allora come mai ti sei fatto tanto pregare a beverla?

– Noi ragazzi siamo tutti così! Abbiamo più paura delle medicine che del male.

– Vergogna! I ragazzi dovrebbero sapere che un buon medicamento può salvarli da una grave malattia e forse anche dalla morte…

– Oh! ma un’altra volta non mi farò tanto pregare! Mi rammenterò di quei conigli neri, con la bara sulle spalle… e allora piglierò subito il bicchiere in mano, e giù!..

– Ora vieni un po’ qui da me, e raccontami come è andato che ti sei trovato fra le mani degli assassini.

– Gli è andato[97]97
    Gli è andato – Так случилось


[Закрыть]
, che il burattinaio Mangiafoco mi ha dato cinque monete d’oro, e mi ha detto: «Tu, portale al tuo babbo!», e io, invece, per la strada ho trovato una Volpe e un Gatto, due persone molto per bene, che mi hanno detto: «Vieni con noi, e ti condurremo al Campo dei miracoli.» E io ho detto: «Andiamo;» e loro hanno detto: «Fermiamoci qui all’osteria del Gambero rosso, e dopo la mezzanotte ripartiremo.» E io, quando mi sono svegliato, loro non c’erano più, perché erano partiti. Allora io ho cominciato a camminare di notte, che era un buio che pareva impossibile, per cui ho trovato per la strada due assassini dentro due sacchi da carbone, che mi hanno detto: «Metti fuori i quattrini;» e io ho detto: «non ce li ho;» perché le monete d’oro le ho nascoste in bocca, e uno degli assassini ha provato a mettermi le mani in bocca, e io con un morso gli ho staccato la mano e poi l’ho sputata, ma invece di una mano ho sputato uno zampetto di gatto. E poi mi hanno legato per il collo a un albero di questo bosco e hanno detto: «Domani torneremo qui, e allora sarai morto e con la bocca aperta, e così ti porteremo via le monete d’oro che hai nascosto sotto la lingua».

– E ora le quattro monete dove le hai messe? – gli ha domandato la Fata.

– Le ho perdute! – ha risposto Pinocchio; ma ha detto una bugia, perché invece le aveva in tasca.

E il suo naso, che era già lungo, gli è cresciuto subito due dita di più.

– E dove le hai perdute?

– Nel bosco qui vicino.

A questa seconda bugia, il naso è seguito a crescere.

– Se le hai perdute nel bosco vicino, – ha detto la Fata, – le cercheremo e le ritroveremo: perché tutto quello che si perde nel vicino bosco, si ritrova sempre.

– Ah! ora che mi rammento bene, – ha replicato il burattino, – le quattro monete non le ho perdute, ma le ho inghiottite mentre bevevo la vostra medicina.

A questa terza bugia, il naso gli si è allungato in un modo così straordinario, che il povero Pinocchio non poteva più girarsi da nessuna parte. Se si voltava di qui, batteva il naso nel letto o nei vetri della finestra, se si voltava di là, lo batteva nelle pareti o nella porta di camera, se alzava un po’ più il capo, correva il rischio di ficcarlo in un occhio alla Fata.

E la Fata lo guardava e rideva.

– Perché ridete? – ha domandato il burattino, tutto confuso e impensierito di quel suo naso che cresceva.

– Rido della bugia che hai detto.

– Come mai sapete che ho detto una bugia?

– Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ce ne sono di due specie: ci sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo.

Pinocchio, non sapendo più dove nascondersi per la vergogna, ha provato a fuggire di camera; ma non gli è riuscito. Il suo naso era cresciuto tanto, che non passava più dalla porta.


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