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Автор книги: Людмила Петрова


Жанр: Иностранные языки, Наука и Образование


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ambiente sm

# complesso delle condizioni esterne all'organismo in cui si svolge la vita vegetale e animale: ambiente acqueo (terrestre, marino)', la tutela dell'ambiente

# esteso, fìg. complesso delle condizioni esterne materiali, sociali, culturali e sim., nell'ambito delle quali si sviluppa, vive e opera un essere umano: un ambiente favorevole (sfavorevole); vivere in un pessimo ambiente; essere, trovarsi nel, fuori dal proprio ambiente; (esteso) atmosfera, clima: in quel ristorante c'è un ambiente familiare

# fìg. insieme di persone distinte da interessi, idee e sim., comuni: un ambiente tradizionalista; ambienti rivoluzionari

# porzione di spazio racchiusa tra pareti costruite: casa di quattro ambienti e servizi; ambiente di lavoro, in un'azienda, ciascuno dei locali dove i lavoratori subordinati esplicano normalmente la loro attività


13. Tradurre le parole ed espressioni delle annotazioni lessicali riportate sopra e farne delle frasi.


14. Tradurre le seguenti frasi in russo facendo attenzione all'uso della parola ambiente:

1. Questo non è un ambiente adatto ai giovani. 2. Non potrò mai abituarmi al tuo ambiente. 3. La notizia è trapelata da ambienti bene informati. 4. Gli ambienti politici della nostra città sono favorevoli a questa riforma. 5. Questi animali vivono in ambiente acqueo e terrestre. 6. L'obiettivo di tutti noi è tutelare l'ambiente. 7. Sull'attività creativa di un artista incide molto l'ambiente in cui lavora. 8. Queste scene del film presentano perfettamente bene l'ambiente storico. 9. Questi pesci vivono solo in un ambiente nutritivo particolare. 10. Mi dispiace che lui viva in un pessimo ambiente. 11. Trovatosi fuori dal proprio ambiente soffriva molto, letteralmente si soffocava. 12. È una festa di ambiente famigliare. 13. Questo vino si beve a temperatura ambiente. 14. E da tempo che lui desidera cambiare ambiente. 15. Frequentava i migliori ambienti della città. 16. Questo ambiente è poco favorevole allo studio. 17. Sulla produttività incide molto l'ambiente di lavoro.


15. Tradurre le seguenti frasi in italiano:

1. В этой среде ты не научишься ничему хорошему. 2. Для хорошего отдыха нужна благоприятная обстановка. 3. В нашей гостинице была семейная обстановка. 4. Это не рабочая обстановка. 5. Эти вопросы должны решаться политическими кругами. 6. Как ты можешь жить в такой жуткой обстановке? 7. Революционные круги готовили новую политическую акцию. 8. Среда, в которой мы живем, очень влияет на нас самих. 9. Он чувствовал себя комфортно только в своей среде. 10. Социальная среда в значительной степени формирует человека. 11. Для творческой деятельности это неблагоприятная среда. 12. Сдается двухкомнатная квартира и гараж. 13. Эти микроорганизмы живут только в морской среде. 14. Для нереста этой рыбы нужна особая питательная среда. 15. Надо охранять окружающую нас среду. 16. Охрана среды – это не просто слова.


16. Tradurre in russo i seguenti modi di dire con la parola luna e farne delle frasi:

avere la luna (le lune), faccia di luna piena, far vedere la luna nel pozzo, avere la luna per (di) traverso, vivere nel mondo della luna, la luna di miele, chiedere (volere) la luna, abbaiare alla luna, essere ancora nel mondo della luna.


17. Tradurre le seguenti frasi in italiano usando le espressioni con la parola luna:

1. Где вы провели медовый месяц? 2. Это произошло, когда я еще не родился. 3. Что-то он сегодня не в себе. 4. Сегодня на него меланхолия напала. 5. Не проси у него невозможного: он не романтик. 6. Ты не сможешь всю жизнь витать в облаках. 7. От отчаяния он буквально готов был выть на луну. 8. У нее было очень круглое и полное лицо. 9. Нам ты не сможешь втереть очки, мы тебя очень хорошо знаем.


18. Fare delle frasi con i seguenti verbi messi in rilievo facendo attenzione alla reggenza ed ai suggerimenti lessicali:

1) vt evitare qc/qd (un pericolo, un ostacolo, gli sguardi indiscreti, i problemi); evitare di fare qc (di fumare molto, di bere troppo); vr evitarsi (i fratelli si evitano da tempo);

2) vt fingere qc (gioia, amore, una malattia); fingere di fare qc (di dormire, di lavorare, di partire); fingere di essere qd (povero, ricco, malato, re, papa); vr fingersi qd (pazzo, malato, allegro, triste, felice); far finta di qc (far fìnta di niente); fare finta di fare qc (di capire, di essere contento); far finta di essere qd (professore di lettere, un amico);

4) vt finire qc (un lavoro, la vita, gli anni, il patrimonio, i soldi, la merce); finire di fare qc (di lavorare, di lamentarsi); finire con+art. fare qc (con l'ammalarsi, col lasciarsi); finire per fare qc (per piovere); vi finire qd (ministro, povero in canna, impiegato, casalinga);vt fissare qc/qd (un chiodo, un bottone, un appuntamento, una persona, l'attenzione su qc, l'occhio su qc/qd); vr fissarsi di fare qd (di diventare pittore); fissarsi nel vuoto;

5) vt giurare qc a qd (odio, amore, amicizia, fedeltà; il falso, il vero); giurare di fare qc (di non dimenticare, di aver fatto tutto; di dire la verità, giurare di essere (amico, fratello); giurare qc sulla croce; giurare qc sul proprio onore; giurare al Parlamento.


19. Imparare i seguenti modi di dire ed espressioni idiomatiche italiane trovando l'equivalente in russo:

1. Dire pane al pane e vino al vino —>…

dire come stanno veramente le cose

2. Cogliere qualcuno con le mani in sacco —>…

sorprendere qualcuno nell'atto di fare qualcosa di poco lecito

3. Cercare rogna —>…

cercare guai

4. Doccia scozzese…

un alternarsi continuo delle situazioni favorevoli e sfavorevoli

5. Di tre cotte (o di sette cotte) – »…

molto furbo, astuto, incallito, incorreggibile, molto abile

6. Credere che un asino voli —>…

credere a cose impossibili

7. Finire in mezzo a una strada —»…

finire in miseria

8. Avere un diavolo per capello – >…

essere molto arrabbiati

9. Avere paura della propria ombra —>…

avere paura di tutto

10. Abbracciare una fede (religiosa, politica, ecc.) —>…

aderire ad una religione, ad un'idea politica, ecc.

11. Flare una maratona —>…

fare un lavoro estenuante e senza sosta

12. Caccia alle streghe —>…

13. persecuzione mossa da pregiudizi, sospetti, fanatismo ideologico" Cicero prò domo sua" (latino) —>…

frase riferita a coloro che parlano con molto calore solo in difesa dei propri interessi

14. Mettere molta carne nel fuoco —>…

caricare troppo la situazione

15. Avere una faccia tosta —»…

essere sfacciato


20. Ispirandosi al testo della lezione fare delle frasi con le espressioni dell'esercizio precedente. Rispondere a quali situazioni о personaggi del testo potrebbero corrispondere.


ESERCIZI DI RICAPITOLAZIONE

21. Sostituire ai puntini il verbo conveniente scelto tra i seguenti:

combinare, provocare, preparare, capitare, scioperare, imparare, credere, narrare, mancare, fracassare, battere, frequentare, iscrìversi, parteggiare, attrarsi, frequentare, fischiare, imparare, giudicare, accontentarsi, servire, proibire, arrestare, sgombrare, impedire, salvare, affollarsi, trattare, toccare, licenziare.

1. La borghesia italiana… l'opinione pubblica alla conquista della colonia. 2. La partenza dei soldati… delle manifestazioni di protesta. 3. In Toscana particolarmente le dimostrazioni… violente. 4. «Sempre vittorie»… i giornali e la «passeggiata militare», iniziata nel 1911, durava ancora. 5. Si campava la vita stentatamente e un bel giorno… 6. Ma da chi tu… l'educazione? 7. Guai a chi non… al grano di Tripoli. 8. Quando il lavoro… erano dolori. 9. Parlavano di bastonare i padroni e di… ogni cosa nei negozi. 10.1 nazionalisti… la grancassa. 11. Perché proprio a me doveva… questa cosa? 12. Ne ha… di tutti i colori e ora se ne pente amaramente. 13. Non devi più… questi ambienti. 14. Perché… con questo corrente politico, non è il tuo ambiente. 15. Non dovresti… da questi ideali fasulli. 16. Non facile… a questa università. 17. Per un anno… il circolo filodrammatico. 18. Non dovete… sovversiva questa iniziativa. 19. Da poco tempo… a fare il ciclismo. 20. La bicicletta gli… molto. 21. La parola d'ordine era «… lo zar». 22. Dovette… di un pranzo modesto. 23. Le autorità…di entrare in paese e fecero… le case vicine alla ferrovia. 24… tutti quelli che avevano un fischietto. 25. Non glielo potevano… perché era deputato. 26. Con queste misure la polizia… il principio dello Stato. 27. All'ufficio di collocamento… operai, contadini. 28. Bisognava assistere ai salamelecchi del padrone con cui… commendatori, cavalieri e pezzi grossi del reggimento. 29. I soldati vi… solo per sbaglio. 30. A me… l'onore di servire il colonnello. 31. Non era giusto… il 10 % degli operai.


22. Abbinare ad ognuno degli aggettivi del punto a) i possibili sostantivi scelti tra quelli del punto b); con i nessi ottenuti formare delle frasi:

a) canzonatorio, sociale, liberale, serale, sovversivo, retto, vero, adulto, grande, trincerato, assoluto, bolscevico, inferiore, grosso, insaponato, solito, indescrivibile, importante, abituale, breve, violento, militare;

b) ambiente, tono, partito, attività, proibizione, scuola, insurrezione, via, persona, campagna, passaggio a livello, un essere, pezzo, muso, scena, personaggio, mancia, sciopero, dimostrazione, servizio.


23. Tradurre le seguenti frasi in italiano:

a) 1. Ero жизнь была полна трудностей. 2. Он наговорил нам всякой всячины и не извинился. 3. Кое-кто в городе еще продолжал заниматься подрывной деятельностью. 4. Увольнение рабочих вызвало целый ряд забастовок. 5. Увлекшись фильмом, он забыл позвонить родителям. 6. Ты призывник какого года? 7. По-моему все это подтасовано, лично я не верю этому журналисту. 8. Что с тобой? Почему ты не в духе? 9. Это было полное поражение противника. 10. Среду можно и поменять, а вот характер нет. 11. Не свисти дома – денег не будет! 12. Награды вручал сам президент страны. 13. Твой дом и есть земля обетованная. 14. Не испепеляй нас взглядом, ты сам во всем виноват. 15. Полк дал бой недалеко от железнодорожного переезда. 16. Его отец большая шишка, а он полное ничтожество. 17. Первое время он стыдился брать чаевые. 18. Чаевые в итальянских ресторанах составляют примерно десять процентов. 19. Многие сейчас вынуждены обращаться на биржу труда.20. Тон у нее был явно насмешливый. 21. Ты просишь совершенно невозможные вещи. 22. В этой истории были замешаны и клерикальные круги. 23. Свобода мнения – это большое достижение демократии. 24. Она здесь проездом, но очень хотела бы тебя видеть. 25. Ты не подвезешь нас до метро? 26. Это проходная комната.

b) 1. Это тертый калач, жизнь его здорово закалила. 2. Ты на неприятность нарываешься, лучше оставить их в покое. 3. После увольнения он остался без денег и буквально на улице. 4. На этот раз ты точно переборщил, поступив таким образом. 5. Есть опасность, что скоро снова начнется охота на ведьм. 6. Чтобы закончить свой проект, она работает не покладая рук, даже в субботу и воскресенье, мы очень беспокоимся за ее здоровье. 7. Так нельзя! Ты буквально тени своей боишься. 8. Вскоре к социалистам примкнули и другие рабочие завода. 9. Ну и нахальный же он тип! 10. Тебе пора назвать все своими именами. 11. После тех слов хозяин еще дня три был в бешенстве. 12. Он такой наивный, что поверит в любую небылицу. 13. У него очень нахальная физиономия, не стоит иметь с ним ничего общего. 14. Наша жизнь нередко похожа на зебру. 15. В разговоре он всегда клонит в свою сторону.


ESERCIZI SUL CONTENUTO DEL TESTO

24. Leggere e tradurre in russo il testo della lezione.


25. Imparare le parole ed espressioni del Vocabolario della lezione.


26. Rispondere alle seguenti domande:

1. Chi era Giovanni Germanetto?

2. A quale periodo della storia italiana si riferiscono le memorie di Germanetto?

3. Dove lavorava il protagonista delle memorie?

4. Chi erano i suoi clienti?

5. Che atmosfera regnava nella bottega?

6. Di che orientamento politico era il protagonista e che circoli frequentava?

8. I parenti condividevano le sue idee?Che incarico della sezione socialista ebbero un giorno Germanetto ed i suoi compagni?

9. Dove lo portò la bicicletta?

10. Perché fu fischiato l'imperatore russo?

11. Che cosa non si poteva impedire a un deputato? 12.1 socialisti riuscirono a creare una organizzazione?

13. Perché la loro attività veniva considerata sovversiva?

14. Perché all'ufficio di collocamento i licenziati venivano trattati come degli esseri inferiori?

15. Perché fu licenziato Germanetto?

16. Chi lo aiutò nei giorni di miseria?

17. Fu «montata» bene l'opinione pubblica italiana durante la guerra in Africa?

18. Gli africani stavano ad attendere le navi e i soldati italiani?

19. Gli italiani vi trovarono i datteri, le banane e l'amore dei tripolini per l'Italia?

20. Cosa dicevano i giornali italiani sulla guerra in Africa?

21. Come reagiva la gente?

22. Gli arabi opposero la resistenza?

23. Perché i telegrammi annuncianti la morte di soldati arrivavano a chetichella?

24. Perché nessuno osava parlare?

25. Come finì la guerra in Africa?

26. Cambia qualcosa nella storia dell'umanità?

27. Riassumere il testo in breve.

28. Tracciare il ritratto del protagonista delle memorie e del colonnello.

29. Vero о falso? Dopo aver letto attentamente il testo fare una crocetta sulla lettera V(un'affermazione vera) о sulla lettera F (un'affermazione falsa):



30. Le affermazioni contenute in molti degli enunciati precedenti sono false: spiegarne il perché e ristabilire la verità.


31. Riassumere il testo per esteso.

Vincenzo Cardarelli. Roma della mia giovinezza

LETTURA SUPPLEMENTARE


32. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:

Vincenzo Cardarelli[26]26
  Vincenzo Cardarelli, pseudonimo di Nazareno Caldarelli (Tarquinia 1.5.1887-Roma 15.6.1959). Poeta e prosatore. Era tra i fondatori della rivista letteraria La Ronda (il rifiuto di ogni forma di avanguardia in favore di un ritorno alla genuina tradizione letteraria italiana rappresentata da F. Petrarca per la poesia), di cui firmò il programma. Nelle poesie in metri liberi e nelle prose liriche, i temi della nostalgia e dello scorrere del tempo e la sua tormentata inquietudine tendono al raggiungimento di una chiarezza espressiva e di un ritmo classici. Opere: Viaggi nel tempo (1920); Il sole a picco (1929); Il cielo sulle città (1939); Solitario in Arcadia (1947)


[Закрыть]
. Roma della mia giovinezza

Addio giovinezza. Tale era proprio l'aria che spirava nell'Urbe[27]27
  l'Urbe – Roma


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e in tutta Italia fra il 1907 e il 1911. Quelli sono anni di sgombero, di sbaraccamento, di trasformazioni profonde in ogni senso. Come se ognuno presentisse la bufera che s'addensava sull'Europa. Fra il 1900 e il 1912 muoiono Verdi, Carducci, Pascoli. E proprio negli anni a cui mi riferisco lasciava l'Italia D'Annunzio.

S'inizia così il 1911, anno fatidico, che mi piacerebbe rievocare e sul quale vorrei scrivere un film. È il cinquantesimo della nostra Unità nazionale. Per celebrare questa data si preparano a Roma i più grandiosi festeggiamenti. È l'anno dell'Esposizione internazionale di Valle Giulia e della Mostra etnografica regionale, l'anno in cui si inaugura il monumento a Vittorio[28]28
  Vittorio Emanuele II


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, il Palazzo di Giustizia, il ponte Vittorio Emanuele, il Giardino zoologico, il nuovo Palazzo della Galleria d'Arte moderna, il congiungimento della Villa Borghese col Pincio, e non so quante altre opere pubbliche.

Le celebrazioni del nostro Cinquantenario furono rese nulle e quasi deserte come un'asta pubblica per via d'una campagna giornalistica inspirata, bisogna pur dirlo, da bassi motivi di concorrenza alberghiera.

I forestieri, nel 1911, non si fecero vedere se non in minima parte.

Il Comitato romano dei festeggiamenti nel 1911 chiuse il suo bilancio con un deficit enorme.

L'estate passò squallidissima. Un'infinita malinconia regnava, nei primi dell'autunno, sulla spiaggia di Riccione Marina, dove non erano apparsi se non pochi bagnanti, e fra questi, immancabile, il tenoreBorgatti, quando mi sorprese la notizia della guerra di Libia, inevitabile coronamento d'un anno così sfortunato, remoto inizio di tutte le nostre disgrazie.

La Roma della mia giovinezza è quella che comincia a sparire nel 1911. Non aveva che cinquecentomila abitanti e soltanto tredici linee tranviarie. Quando io venni a Roma, per intenderci, comparivano in questa città le prime lampade ad arco e le prime automobili pubbliche. Le une si spegnevano spesso, creando, fra tanto sfolgorio, scandalose zone d'ombra e le altre, per i loro continui investimenti, non tardarono a diventare l'argomento dei giornali e a dar la stura ad ogni sorta di facezie. Essendo tinte di giallo, furono subito dette «il pericolo giallo».

Le questioni municipali assumevano un rilievo enorme nella Roma di quegli anni. Il Campidoglio, per un uomo politico, era il primo gradino da salire.

Roma umbertina[29]29
  umbertino – di Umberto I d'Italia e dell'epoca del suo regno (1878–1900)


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aveva a quei tempi un sapore particolare per chi venisse dalla provincia e non fosse ancora iniziato ai segreti di quella Roma che si scopre lentamente e può anche essere trascurata, come la trascurano infatti molti immigrati per i quali andare a Piazza Navona è già un'escursione, un'avventura. Né è da credere che io potessi far eccezione, che avessi il minimo sospetto delle differenze che corrono fra Roma nuova e vecchia.

In principio, a parte la pacifica esistenza del Colosseo, della cupola di San Pietro e di altri monumenti del genere, aggirandomi per via Nazionale, via del Viminale, via XX Settembre, vissi quasi nella persuasione che a Roma non ci fossero se non portieri e camerieri, sentinelle, palazzoni a sei piani, ristoranti sotterranei о «grottini», la fontana dell'Esedra, il Costanzi, il palazzo delle Esposizioni e il giardinetto del Quirinale, frequentato seralmente da una pallida ragazza del mio paese che abitava da quelle parti, vicino alla caserma dei pompieri. Sicché le mie prime ansie d'amore sono legate ad una Roma un po' triste e borghese.

È così che a poco a poco, nonostante la mia distrazione e ignoranza, contentandomi di vivere nei luoghi che la Provvidenza mi assegnava, andando per vie obbligate, senza nessuna disposizione ai pellegrinaggi estetici о turistici, finii per scoprire la vecchia Roma e per trarne, com'è naturale, un grande motivo di consolazione. Ho visto degli stranieri all'alba, con un po' di vino in corpo, mettersi a piangere in piazza del Popolo. Non sembrerò esagerato dicendo che, in un tempo in cui ero spesso costretto a passare la notte alla stelletta, la compagnevole bellezza dell'Urbe mi ha ripagato di tutto, mi ha fatto sembrare dolce la povertà e ha operato su me in maniera che io non mi sono mai sentito solo.

Riportato con riduzioni da «Il cielo sulle città»


VOCABOLARIO

presentire vt предчувствовать

bufera л/'буря (тж. перен.), вьюга, пурга, шторм, шквал

addensarsi vr сгущаться, уплотняться

festeggiamento sm 1. празднование 2. (чаще pi) чествование

celebrazione sf 1. прославление, восхваление 2. празднование

asta sf аукцион

bilancio sm баланс, бюджет

deficit sm дефицит, отрицательный баланс

facezia sf шутка, острота

provvidenza sf провидение


33. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.

34. Temi da svolgere:

1. L'Italia all'inizio del Novecento.

2. Il Cinquantenario dell'unità d'Italia.

3. Roma alla vigilia delle celebrazioni.

Estella (Teresa Noce)

35. Leggere e tradurre il seguente testo in russo:

Estella (Teresa Noce).

Gioventù senza sole

La città sembrava più gaia, più vivace. I muri grigi delle case sparivano sotto la fioritura di grandi manifesti colorati. Le vie ampie, diritte, monotone, sembravano ravvivate da tutti quei colori erompenti dai muri.

Erano i manifesti delle elezioni legislative.

La lotta ferveva, vigorosa, accanita. Si trattava delle prime elezioni a suffragio universale ed i socialisti, che avevano presentato dappertutto dei propri candidati, ponevano grandi speranze nei risultati delle elezioni, malgrado gli avversari numerosi e potenti.

La lotta elettorale si ripercuoteva vivamente in seno alla famiglia di Maddalena.

Per la prima volta, sotto l'aspetto di sue opinioni politiche diverse, due opposte concezioni della vita si affrontavano, all'interno della famiglia.

Da una parte, la madre, sola. Dall'altra, Pierino e Maddalena, uniti e d'accordo. Tra gli uni e l'altra, Giovanna, che se ne infischiava allegramente delle elezioni.

La madre, subito, aveva parteggiato per quei candidati dei partiti che, secondo lei, difendevano l'ordine, la famiglia, la religione. Dio, la patria, il re – gridava per tutta risposta agli argomenti contrari dei figli.

– Staremmo freschi se vincessero i socialisti! – aggiungeva. – Dove andrebbe a finire la famiglia? bgliono il divorzio, costoro! E vorrebbero abolire i padroni. Ma, allora, chi ci darebbe da lavorare? I ricchi ci sono sempre stati, in tutte le epoche, e sempre ci saranno. Senza di loro non ci sarebbe lavoro per noi, poveri. Inoltre, i socialisti sono deisenza patria. Hanno mandato via dal loro partito perfino Bissolati che è, sì, un miscredente, ma che almeno è un patriota. Non volevano la guerra di Tripoli: come se non fosse una guerra santa la guerra contro i pagani, contro i neri che ammazzano i nostri missionari!

Pierino rispondeva a dovere. Frequentava tutti i comizi, tutte le riunioni; ed imparava a discutere, a ragionare, a non essere mai a corto di argomenti davanti agli avversari.

– Non è vero che noi non vogliamo la famiglia; ma non la vogliamo più così com'è oggi. Guarda la tua, che bella famiglia! Dov'è il padre, il marito? Se ne è andato, senza pensare ai figli, a noi, che siamo cresciuti come abbiamo potuto. Tu che sei per «l'ordine» non sei fuori dell'ordine? E non sarebbe meglio che fosti divorziata? Noi non vogliamo più i padroni, è vero, perché noi pensiamo che si starebbe meglio senza di loro, senza quelli che ci sfruttano. Mancherebbe il lavoro? e perché? Lavoreremmo per noi invece che per loro, ecco tutto. Dici che i ricchi ci sono sempre stati e sempre ci saranno: ma questo lo dici tu, lo dicono i preti, lo dicono i ricchi! Invece, basta ragionare un poco per convincersi che non c'è nessuna ragione perché sia così. Quando sei nata tu, c'erano forse le automobili? Si poteva forse parlare da una città all'altra? No! Ebbene, adesso ci sono le automobili – che non c'erano mai state; c'è il telefono, il telegrafo; si vola perfino! Una volta non c'era tutto questo ed adesso c'è; e non vedo proprio perché, se una volta c'erano i ricchi, debbano esserci anche domani! Certo, se la gente fosse tutta come te, i padroni potrebbero dormir tranquilli!

– Tu credi a tutte le fandonie che raccontano i socialisti.

– Non «credo», io; ragiono! Sei tu che, come l'insegnano i preti, credi senza ragionare!

– Ma cosa pensate di poter fare? Voi non avete niente: i signori hanno tutto.

– Intanto, qualche cosa abbiamo già fatto; adesso possono votare tutti.

– Già! così manderete al Parlamento della gente senza istruzione e dei farabutti, che approfittano di voi per conquistare il «seggiolone» e poi, una volta al Parlamento, passeranno dall'altra parte!

Manderemo al Parlamento dei rappresentanti nostri, dei rappresentanti dei lavoratori. Se per paura che tra i nostri vi sia domaniun vigliacco, abbandonassimo la lotta oggi e mandassimo alla Camera i nostri nemici, saremmo degli stupidi!

– Va là! Sei un bambino ed un illuso.

Lui aveva coscienza di aver ragione e di non esser più un bambino, né un illuso. Bambino, lui che conosceva già diversi mestieri e che guadagnava più di tutta la famiglia! Glielo farebbe vedere, il bambino, a sua madre!…

Non sapeva però convincerla. Era troppo credente, troppo legata alla chiesa; piuttosto di dubitare degli insegnamenti di Dio – diceva sempre sua madre – bisogna dubitare della propria mente. E con tutto questo, non era affatto amica dei preti: sapeva per esperienza che cosa fosse la maggioranza di questi tanto che soleva dire: bisogna seguire gli insegnamenti dei preti, ma non il loro esempio; perché, se si seguisse questo, si andrebbe diritto all'inferno!…

Riportato con riduzioni


36. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.

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