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Автор книги: Людмила Петрова


Жанр: Иностранные языки, Наука и Образование


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Un po' di svago! Divertiamoci studiando!

59. Leggere, tradurre e prendere nota:

È interessante sapere che…

A Roma si attribuiva a Numa Pompilio l'ordinamento dell'anno in 12 mesi, con numero dispari di giorni (tranne febbraio) per un totale di 355 giorni. Ai decemviri (un collegio di dieci membri) era attribuita la fissazione del ciclo solare composto di 4 anni di 355 giorni: al 2° e al 4° anno del quadriennio veniva inserito un mese intercalare di 22 о 23 giorni. Il ciclo risultava di 4 anni di 366 giorni e 6 ore, eccedente di un giorno rispetto al ciclo solare. Dopo la lexAcilia (191 a.C.) si lasciò decidere ai pontefici quando compiere l'intercalazione e si creò una tale confusione che i mesi non corrispondevano più alle stagioni. Alla situazione pose rimedio G. Cesare (46 a.C.), che affidò a Sosigene il compito di riformare il calendario (calendario giuliano): l'anno giuliano durava 12 mesi (365 giorni e 6 ore); dopo 4 anni si aveva un giorno bis sextus Kalende Martie, inserito dopo il 24 febbraio. Il calendario giuliano fu modificato da papa Gregorio XIII (calendario gregoriano). Con il passare del tempo si era verificata una differenza di 10 giorni tra anno civile e anno solare. Gregorio XIII stabilì la soppressione dei giorni in eccesso facendo seguire al 4.10.1582 (giovedì) il 15.10.1582 (venerdì), riportando così la data dell'equinozio di primavera al 21.3.

Per evitare nuove discordanze, fu deciso di non considerare bisestili gli anni che divisibili per 100, tranne quelli divisibili per 400. La Russia adottò il calendario gregoriano nel 1918 (il 14 febbraio). La chiesa ortodossa utilizza tuttora il calendario giuliano per le date dell'anno liturgico.


60. Riassumere il testo in breve.

Un po' di cucina italiana. Prendilo per la gola![10]10
  Prendilo per la gola — fras. Conquistalo con la buona cucina.


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61. Tradurre la ricetta e preparare questo secondo piatto:

Petti di tacchino e funghi

Nel periodo in cui non ci sono i funghi freschi, vanno bene anche quelli secchi, anche se questi ultimi sono molto meno profumati. I funghi secchi vanno però messi a bagno in acqua calda affinché ritornino allo stato primitivo. Fare un battuto di prezzemolo, aglio a spicchi. Intanto preparare i fungili tagliati a fettine e metterli a saporire su questo battuto con olio, sale e pepe. Rosolare a parte le fettine di petto di tacchino leggermente infarinate e passarle nel tegame con la salsetta sopra descritta. Con lo stesso procedimento si possono fare anche petti di pollo.


Conosci il tuo oroscopo? L'Ariete (21 marzo – 20 aprile)

62. Leggere e tradurre in russo, rispondere in italiano alle domande in base ai testi riportati:

a) Hai scelto bene la tua professione?

Il giovane Ariete non ha quasi mai problemi per il suo orientamento professionale: manifesta presto le sue preferenze per un lavoro che lo attira, senza preoccuparsi molto del lato finanziario.

Il suo temperamento lo spinge verso un lavoro che non sia sedentario, verso un'attività che lo spinga verso esercizi fisici, che stimoli il suo bisogno del nuovo, gli dia il modo di affrontare qualche pericolo, di realizzare una qualche prodezza, di soddisfare qualche sensazione forte.

Un mestiere è bello ai suoi occhi se è come un'avventura, con una componente di rischio.

È attratto dalla metallurgia in genere, dalla meccanica, l'estrazione dei minerali, la costruzione di macchine, l'impiego di motori. Troviamo molti Arieti nell'esercito, nella polizia. Fra i professionisti molti medici, dentisti, chirurghi, scultori, attori e molte professioni inerenti allo spettacolo e all'arte in genere.

b) Hai trovato Г anima gemella?

Non abbiate fretta di sposarvi volubili amici dell'Ariete, così pieni di slancio. Ricordate che la vita di tutti i giorni mette l'amore a dura prova. Se volete trovare l'anima gemella fatelo almeno dopo il quindicesimo colpo di fulmine e cercate fra i Leoni, i Sagittari, gli Acquari, i Gemelli, che sono quelli che possono meglio capirvi e completarvi.

Se colui о colei che dovete conquistare è un Leone, ricordate che vuole «brillare», essere al centro dell'attenzione insomma. I Sagittari devono essere convinti, per legarsi a qualcuno, che i legami sono sempre validi, che sono delle belle avventure da vivere insieme. Deve sentir parlare di alti ideali e di lunghi viaggi e allora non resiste. Per farsi amare da un Acquario invece, prima di ogni altra cosa bisogna essere simpatici ai suoi amici perché con un Acquario è difficilissimo trovarsi da soli a quattr'occhi, tanto importanti sono per lui gli amici e l'amicizia. Per conquistare un Acquario bisogna essere insoliti, strani, molto umani e non è certo un segno fatto per chi è geloso.

Per conquistare un Gemello bisogna essere intellettuali, versatili, comunicativi e se si vuoi mantenere un rapporto nel tempo bisogna dargli l'impressione che è libero come l'aria, che può andarsene quando

vuole. Il Gemello ha bisogno di molti complimenti perché vuole piacere e sentire di piacere, perché ama molti flirt.

Il mese di marzo è consacrato al dio Marte.


63. Da leggere, tradurre in russo e riassumere in italiano:

Marte

Prossimo a Giove, Marte godeva in Roma dei più alti onori. Nell'esaltazione del potere e della gloria militari, Romani innalzarono questo dio della guerra molto al di sopra dello stato del suo equivalente greco Ares. I Greci avevano concepito Ares come una divinità impopolare: assetato di sangue, brutale, era uno smargiasso e persino un codardo. Marte invece era il padre di Romolo, colui che costruì le mura di Roma. Il dio romano della guerra proteggeva pure i contadini e pastori, e a volte prendeva l'appellativo di Silvano.

Marzo, il mese di Marte, aveva un seguito di feste dedicate al dio della guerra, protettore della crescita. Il 1 marzo il fuoco sacro nel tempio di Vesta veniva riacceso e gli edifici sacri, come le abitazioni dei sacerdoti, ornati di fronte d'alloro, una pianta sempre associata con Marte. Il 14 marzo si svolgevano le corse equestri nell'imponente Campo Marzio, in cui s'accalcava la cittadinanza. Il 23 si procedeva al rito purificale delle trombe di guerra consacrate.


64. Da prendere nota delle festività italiane (ufficiali, religiose e popolari):

1. Calendario 2008 Marzosabato – s. (santo) Albino

2. domenica – IV di Quaresima

3. lunedì – s. Cunegonda

4. martedì – s. Casimiro

5. mercoledì – s. Adriano

6. giovedì – s. Giordano

7. venerdì – ss. (santi/sante) Perpetua e Felicità

8. sabato – s. Giovanni di Dio (Giornata delle donne)

9. domenica – V di Quaresima

10. lunedì – s. Simplicio

11. martedì – s. Costantino

12. mercoledì – s. Massimiliano

13. giovedì – s. Arrigo

14. venerdì – s. Matilde

15. sabato – s. Luisa

16. domenica – le Palme

17. lunedì – s. Patrizio

18. martedì – s. Salvatore

19. mercoledì – s. Giuseppe (Festa del papa)

20. giovedì – s. Alessandra

21. venerdì – s. Benedetto

22. sabato – s. Lea

23. domenica – Pasqua di Resurrezione

24. lunedì — dell'Angelo (Pasquetta)

25. martedì – Annunc. del Signore

26. mercoledì – s. Emanuele

27. giovedì – s. Augusto

28. venerdì – s. Sisto III Papa

29. sabato – s. Secondo

30. domenica – D. in Albis

31. lunedì – s. Beniamino


Aprile (il mese di aprile ha etimologia incerta)

1. martedì – s. Ugo (Pesce d'aprile)

2. mercoledì – s. Francesco di Paola

3. giovedì – s. Riccardo

4. venerdì – s. Isidoro

5. sabato – s. Vincenzo Ferrer

6. domenica – s. Guglielmo

7. lunedì – s. Ermanno

8. martedì – s. Walter

9. mercoledì – s. Maria Cleofe

10. giovedì – s. Terenzio

11. venerdì – s. Stanislao

12. sabato – S. Giulio

13. domenica – s. Martino papa

14. lunedì – s. Abbondio

15. martedì – s. Annibale

16. mercoledì – s. Lamberto

17. giovedì – s. Aniceto

18. venerdì – s. Galdino

19. sabato – s. Ermogene

20. domenica – s. Adalgisa

21. lunedì – s. Anselmo

22. marterdì – s. Caio

23. mercoledì – s. Giorgio

24. giovedì – s. Fedele

25. venerdì – s. Marco E./ Anniv. di Liberazione

26. sabato – s. Marcellino

27. domenica – s. Zita

28. lunedì – s. Valeria

29. martedì – s. Caterina da Siena

mercoledì – s. Pio V papa


63. Spiegare la seguente situazione in italiano:[11]11
  Здесь и далее все комиксы любезно предоставлены итальянским журналом «La Settimana Enigmistica». Per gentile concessione de «La settima Enigmistica – Copyriht riservato».


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– Dev'essere stata la prima volta anche per loro: dubito che abbiano mai nuotato prima d'ora con un cretino!

Capitolo II

Perfezioniamo il nostro italiano
Luigi Orsini. Giuseppe Verdi

TESTO

Luigi Orsini. Giuseppe Verdi[12]12
  Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, oggi R. Verdi 10.10.1813 – Milano 27.1.1901). Compositore. Dopo aver studiato con Vincenzo Lavigna a Milano, rientrò a Busseto per insegnare alla locale società filarmonica. Sostenuto dal commerciante A. Barezzi, di cui aveva sposato la figlia Margherita, esordì alla Scala nel 1839 con Oberto conte di San Bonifacio, ma si affermò solo tre anni dopo, nello stesso teatro, con il Nabucco su libretto di T. Solerà. Morta Margherita nel 1840, nel 1848 Verdi si stabilì nella villa di S. Agata con Giuseppina Strepponi, la prima interprete di Nabucco, che sposò nel 1859. Dopo un intenso periodo compositivo caratterizzato da una produzione in gran parte ancora legata al modello operistico di G. Rossini, V. Bellini e G. Donizetti, ma già capace di raggiungere un primo livello di perfezione (Emani, 1844; Macbeth, 1848), approdò con Rigoletto (1851), Il trovatore e La Traviata (1853), a un teatro nel quale l'approfondimento della psicologia dei personaggi e la ricerca della coerenza e della verità drammatica si accompagnano a un rinnovamento delle formule della tradizione (Un ballo in maschera, 1859; La forza del destino, 1862; Don Carlos, 1867; Aida, 1871). L'acceso dibattito tra conservatori e seguaci delle nuove tendenze stilistiche, segnatamente wagneriane, la crisi del melodramma e il mutato costume operistico portarono Verdi a diradare sensibilmente la propria produzione e a tentare episodicamente il genere strumentale (Quartetto per archi in Mi min., 1873) e la musica sacra (Messa da requiem, 1874). L'incontro con A. Boito fu infine l'occasione per riaccostarsi al teatro di W. Shakespeare (Otello, 1887; Falstaff, 1893) e approdare così a un definitivo superamento del linguaggio della tradizione attraverso l'adozione di uno stile vocale ricco si espressioni e di sfumature. Altre opere: I lombardi alla prima crociata (1843); Giovanna d'Arco (1845); I vespri siciliani (1855); Simon Boccanegra (1857-81) Verdi – durante il periodo di Risorgimento era una sorta di messaggio, che i patrioti italiani scrivevano sui muri delle città per acclamare re Vittorio Emanuele II (Verdi: V–Vittorio, e – Emanuele, r – re, d – d', i – Italia). Gli occupanti stranieri lo prendevano invece come un riconoscimento al compositore Verdi.


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A metà di settembre (1862) i coniugi Verdi sono in viaggio per la seconda volta verso Pietroburgo, dove dovrà andare in scena La forza del destino.

Prima che comincino le prove il Maestro si reca a Mosca in incognito, a sentire il Trovatore; ma il pubblico, saputo che èrdi è in teatro, prorompe in una tale acclamazione da costringerlo a recarsi sul palco a riceverne l'omaggio imprevisto e improvviso. Б giorno dopo gli artisti gli offrono un grande banchetto.

La sera del 10 novembre La forza del destino va in scena. Nonostante l'ostilità e le brighe del partito «tedesco» e del partito nazionale «russo» l'opera ottiene un grande successo. Per otto sere si replica a teatro affollatissimo. Alla quarta l'Imperatore vuole il Maestro nel suo palco e, prima che Verdi parta, gli conferisce, motu proprio[13]13
  motu proprio по собственной инициативе, по собственному желанию, от себя лично


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, la decorazione di San Stanislao.

Con quest'opera, che racchiude gli ultimi aneliti del romanticismo musicale, agonizzante fra le viete ricette di una poesia in piena decadenza – opera ineguale, fra brani volgari ed effusioni alate e splendenti – Verdi suggella per sempre la fase romantica della sua musica e si orienta verso una nuova visione d'arte.

Quando, о solo о con l'ormai inseparabile compagna, si recava per ragioni teatrali in qualche città, non trascurava mai di ricercare quanto vi fosse di artistico о di monumentale, avido di sempre nuove impressioni e di una sempre più vasta cultura.

Così, a Mosca i Verdi visitarono con grande ammirazione il Cremlino; dopo, passati in Spagna, dove La forza del destino otteneva ottimo esito (Madrid, 21 febbraio c63), vollero vedere i luoghi più interessanti. L'Escuriale specialmente, nella sua immensa mole dovuta al genio e al braccio nostrani, destò il loro orgoglio nazionale, traendoli a considerare come anche laggiù lo scalpello e il pennello italiani avessero lasciato un segno imperituro dell'arte nativa. Però l'impressione provatane fu tragica. Il volto del Sovrano feroce che ebbe fatto costruire quel monumento apparve loro come in esso specchiato. Forse il futuro compositore del Don Carlos, vide allora aggirarsi fra quelle colonne il truce fantasma di Filippo II, e ne accolse nello spirito creatore il presentimento d'un'opera nuova, cui avrebbe dato, quattro anni dopo, anima e veste musicale, sull'orme della tragedia schilleriana. Dopo la Spagna, ecco il Maestro a Parigi, nell'attesa di inscenare i Vespri all'Opéra. Ma le prove vanno a rilento, per il malvolere dell'orchestra e l'ostilità generale dei Parigini, che delirano per Wagner. Mai come ora il Teatro dell'Opéra si è meritato l'epiteto rossiniano: «la grande boutique».

Impresari, direttore, orchestra, cantanti, tutti sembravano gareggiare nell'intrigo per impedire il trionfale splendore del genio italiano. Wagner se ne compiace e non si perita di aggiungere qualche filo alla subdola trama. Ma Verdi, che ha ormai contro di sé tutta Parigi intellettuale e ufficiale, compreso lo stesso Imperatore, se ne sta appartato in dignitoso riserbo. Alla fine, lascia in asso Parigi, Opéra, Vespri, anche se il direttore intrigante di quel Teatro è stato sostituito. Meglio la campagna e la solitudine di Sant'Agata che non quel covo di consorteria e di malefatte.

Ah, Sant'Agata! La natura serena, la terra che non mente, vecchi cuori fedeli e anche cari morti sotto le zolle fiorite. Né lo commuovono le notizie che alla fine gli giungono dell'ottimo esito dei Vespri all'Opéra e della Traviata al Teatro Italiano.

Verdi bada ai suoi campi, riordina la sua amministrazione e non si cura affatto di musica. Non vuole nemmeno sentirne parlare. Così lascia sospeso anche un contratto che gli viene proposto dal nuovo direttore dell'Opéra parigina per un altro spartito.

Resta tutta l'estate del '63 a Sant'Agata, dedito esclusivamente alla campagna ma non indifferente a qualcosa d'insolito che lievita nel campo musicale e ad uno spirito polemico e novatore che si agita su giornali e riviste, ad opera specialmente di giovani.

Il romanticismo decadeva stemperandosi nei languori lunari; bisognava opporre il vero al fantastico, il sensualismo al sentimentalismo, la violenza alla oziosa pigrizia dei vecchi motivi tradizionali. I poeti sentivano gli influssi di grandi stranieri, romantici о decadenti, come Heine, Hugo, Baudelaire, Byron…

Verdi, intanto, segue con celato interesse le polemiche e comprende come l'arte volga a nuovi fini ed esiga nuovi mezzi. Ora il Maestro è nella piena validità delle forze; ha scritto venticinque opere in venticinque anni; ma l'ultima parola non l'ha ancora detta. Sente il bisogno di perfezionarsi; perciò si dà a rimaneggiare le sue opere meno riuscite.

L'11 di marzo '67 il Don Carlos va in scena a Parigi, presenti la coppia imperiale e un pubblico d'eccezione. L'esito è, in massima, lusinghiero, anche se gli spettatori restano alquanto freddi. La critica discute l'opera, cui tuttavia riconosce novità di forme melodiche e di mezzi armonici, elevatezza di ispirazione e nobiltà di fattura.

Verdi ormai possiede tutto: fama, rendite, onori, eppure non riposa. Superiore al biasimo come alla lode, continua l'ascesa luminosa: mirabile esempio agli artisti di tutti i tempi.

Il 5 febbraio (1887) alla Scala, in una esecuzione stupenda e alla presenza di un pubblico imponente per quantità e qualità, V Otello va in scena, accolto trionfalmente. La critica scopre un Verdi nuovo. La stessa qualifica di «dramma lirico» data all'opera dal musicista e dal poeta, ne esprime la natura.

La grande serata viene chiusa da dimostrazioni acclamanti di popolo dinanzi l'albergo «Milano». Il Maestro è costretto ad affacciarsi al balcone per ringraziare. Rientrato, non nasconde agli intimi che lo circondano un senso di disagio: rimpiange la solitudine di S. Agata, che lui popolava di fantasmi, quando componeva l'opera e viveva in compagnia ideale di Otello e di Desdemona. D'ora innanzi le creature del suo sogno non saranno più sue; andranno per il mondo: e la lieta fortuna che le accompagnerà, non compenserà certo la tristezza dell'abbandono. È fatale, e forse necessario, che i grandi artisti soffrano, e che anche nella gloria vedano il segno di un'esaltazione effimera.

E modesto e addirittura ritroso si conservò Verdi anche in seguito, opponendosi a che venisse dato il suo nome all'ospedale di Vìllanova, da lui creato e curato in tutti i particolari, come il suo gran cuore gli aveva suggerito.

La filantropia di Verdi si volge ora ad attuare un progetto che gli scalda l'animo da anni: la costruzione di una Casa di riposo per musicisti. Lui vuole beneficare i vecchi che hanno servito l'Arte con devozione e che ora non hanno mezzi sufficienti per vivere, offrendo loro non un asilo umiliante, ma un albergo bello comodo spazioso, dove possano sentirsi ospiti, non ricoverati. Acquista pertanto fuori di Porta Magenta l'area dove la Casa dovrà sorgere e incarica del progetto Camillo Boito, il caro fratello di Arrigo.

Nel frattempo Arrigo Boito, il suo librettista e amico, cerca delicatamente di persuadere il Maestro a tornare sull'idea di scrivere un'opera buffa. È la risata di Falstaff che torna a scrosciare di lontano nella mente di lui.

E nell'estate di quello stesso anno (1889) Boito fa uno schema del libretto e glielo manda. Verdi lo apprezza, lo loda, vorrebbe lavorare ancora, ma… e l'età? Gli anni sono molti, e lui dubita delle sue forze. Boito rispondeva tranquillizzandolo: " Lo scrivere un'opera comica non credo che l'affaticherebbe. La tragedia fa realmente soffrire chi la scrive… Ma lo scherzo e il riso della commedia esilarano la mente e il corpo. Un sorriso aggiunge un filo alla trama della vita… Lei ha una gran voglia di lavorare; questa è una prova indubbia di salute e di potenza… Lei ha desiderato tutta la vita un bel tema d'opera comica. C'è un modo solo di finire meglio che con V Otello: è quello di finire vittoriosamente col Falstaff"

Come resistere a così garbata e insinuante seduzione?

Verdi era a Montecatini per la solita cura e intanto si rileggeva il teatro del Goldoni, disponendo così lo spirito a immagini bonariamente serene. La corrispondenza di questo tempo fra i due artisti è fresca e viva.

Verdi è ora ripreso dalla foga del comporre, nonostante che gravi preoccupazioni vengano a turbare la serenità del suo lavoro. Faccio si è ammalato di esaurimento, e deve abbandonare la direzione della Scala. A Parigi muore Muzio, il fedele discepolo d'un tempo. Tutto un passato di sacrifici e di lotte, di ricordi tristi e lieti, di speranze deluse e di vittorie conseguite, si riaffaccia al pensiero del Maestro.

«Il Panciotto – scrive Verdi a Boito – è sulla strada che conduce alla pazzia. Vi sono dei giorni che non si muove; dorme ed è di cattivo umore; altre volte grida, corre, salta, fa il diavolo a quattro… Io lo lascio un po' sbizzarrire; ma se continua gli metterò la museruola e la camicia di forza».

E Boito di rimando: «Evviva! Lo lasci fare, lo lasci correre; romperà tutti i vetri e tutti i mobili della sua camera, poco importa… vada tutto a soqquadro, ma la gran scena sarà fatta! Evviva!… Io so già quel che farà Lei. Evviva!»

Il maestro ha quasi ottant'anni.

La sera del 9 febbraio si ebbe la prima rappresentazione.

Il pubblico imponente tributò acclamazioni innumerevoli al Maestro che appariva sereno e sorridente, benché un po' pallido per l'emozione.

Il Falstaff agì come un farmaco salutare nei confronti del teatro italiano. Molte città vollero ascoltarlo; e, dopo l'Italia, città straniere importantissime, come Berlino, Vienna, Parigi.

Riportato con riduzioni


VOCABOLARIO

andare in scena (spec. per la prima volta) быть поставленным на сцене (чаще впервые)

mettere in scena (по)ставить на сцене

inscenare vt поставить (подготовить) спектакль, (также перен.) инсценировать destino sm судьба

prova ^(generale) проверка, испытание, улика, доказательство, репетиция (генеральная)

omaggio sm дань уважения, дар, подарок, презент

offrire un banchetto (a qd) устроить, дать банкет (в честь кого-л.)

ostilità sfì. враждебность, неприязнь, вражда 2. pi военные действия

replicare vt 1. возражать 2. отвечать 3. парировать 4. повторять;

replicare uno spettacolo повторить спектакль, дать спектакль повторно

spartito sm партитура

libretto sm либретто

decorazione sf (conferire una insignire di una ~) 1. украшение (действие) 2. украшение, убранство, декор 3. награждение (вручить награду)

trascurare vt 1. пренебрегать, запускать, небрежно относиться 2. не принимать в расчет, не обращать внимания

decadenza л/1 упадок, декаданс

decadente agg упаднический, декадентский

darsi a qc отдаваться чему-л.;

darsi a fare qc начинать, пускаться делать что-л.

destare vt будить, пробуждать, возбуждать какое-л. чувство

esito sm (avere, ottenere) 1. выход 2. исход, результат (иметь, получить)

delirare vi (di qc) 1. бредить, безумствовать 2. сходить с ума (по чему-л.)

impresario sm импресарио, антрепренер

direttore d'orchestra дирижер оркестра

gareggiare vi (in qc) соревноваться, соперничать в чём-л.

lasciare in asso бросить ни с того, ни с сего; резко покинуть

sospendere vt 1. подвешивать, вешать 2. прерывать, приостанавливать, откладывать

novatore sm (innovatore sm) новатор

lusinghiero agg 1. льстивый 2. ласковый, приятный, лестный 3. утешительный

biasimo sm порицание, осуждение

lode л/1 похвала, одобрение, хвала, восхваление

ascesa sf 1. восхождение 2. fig. подъем, рост

dedicare vt (a qd/qc) 1. посвящать 2. отдавать, посвящать (кому-л.)

dedica sf 1. посвящение (в книге) 2. памятная надпись (на книге, фотографии)

dedito agg (a qc/qd) преданный (чему/ кому-л.), пристрастившийся (к чему-л.)

essere superiore (a qc/qd) быть выше чего/кого-л., превосходить

perfezionarsi vr совершенствоваться

eseguire vt 1. выполнять, исполнять, осуществлять 2. исполнять (муз. произведение, роль)

rimpiangere vt оплакивать, сожалеть, вспоминать с чувством горечи

acclamare vt 1. приветствовать громкими возгласами (рукоплесканиями) 2. единодушно избирать (провозглашать)

esaurimento sm 1. исчерпание, истощение 2. переутомление, истощение

fare il diavolo a quattro 1. поднять дьявольский (адский) шум 2. в доску разбиваться


ESERCIZI LESSICO-GRAMMATICALI


1. Tradurre le frasi seguenti in russo facendo attenzione all'uso delle parole ed espressioni tratte dal brano e messe in corsivo:

1. A metà di settembre (1862) i coniugi Verdi sono in viaggio verso Pietroburgo, dove andrà in scena l'opera La forza del destino. 2. Prima che comincino le prove il Maestro si reca a Mosca in incognito, a sentire il Trovatore. 3. Saputo che Verdi è in teatro, il pubblico prorompe in una tale acclamazione da costringerlo a recarsi sul palco a riceverne l'omaggio imprevisto e improvviso. 4. Il giorno dopo gli artisti gli offrono un grande banchetto. 5. Nonostante l'ostilità e le brighe del partito «tedesco» e del partito nazionale «russo» l'opera ottiene un grande successo. 6. L'Imperatore russo, prima che Verdi parta, gli conferisce, motu proprio, la decorazione di San Stanislao. 7. Quando si recava per ragioni teatrali in qualche città, non trascurava mai di ricercareuanto vi fosse di artistico о di monumentale. 8. In Spagna La Forza del destino ottenne ottimo esito. 9. L'Escuriale destò il loro orgoglio nazionale. 10.1 parigini deliravano in quei tempi per Wagner. 11. Tutti sembravano gareggiare nell'intrigo per impedire il trionfale splendore del genio italiano. 12. Alla fine, Verdi lascia in asso Parigi, Opéra, Vespri, anche se il direttore intrigante di quel Teatro è stato sostituito. 13. Lascia sospeso anche un contratto che gli viene Proposto dal nuovo direttore dell'Opéra parigino. 14. Il romanticismo decadeva stemperandosi nei languori lunari; bisognava opporre il vero al fantastico, il sensualismo al sentimentalismo, la violenza alla oziosa pigrizia dei vecchi motivi tradizionali. 15. Verdi bada ai suoi campi, riordina la sua amministrazione e non si cura affatto di musica. 16. Il Maestro resta tutta l'estate a Sant'Agata, dedito esclusivamente alla campagna. 17. Continua l'ascesa luminosa: mirabile esempio agli artisti di tutti i tempi. 18. Il pubblico imponente tributò acclamazioni innumerevoli al Maestro. 19. La sera del 9 febbraio si ebbe la prima rappresentazione. 20. Il Panciotto corre, salta, fa il diavolo a quattro. 21. L'esito è, in massima, lusinghiero.


2. Sostituire ai puntini la proposizione semplice о articolata conveniente:

1. La sera del 10 novembre La forza del destino va… scena. 2. Si recò a Mosca… sentire una delle sue opere. 3. A metà di settembre i coniugi sono… viaggio per la seconda volta… Pietroburgo. 4. Per otto sere l'opera si replica… teatro affollatissimo. 5. A Verdi viene conferita la decorazione… San Stanislao. 6. Il compositore si orientò verso una nuova visione… arte. 7. Verdi fu avido… sempre nuove impressioni e… una sempre vasta cultura. 8. Lo scalpello e il pennello italiani lasciarono un segno imperituro… arte nativa. 9. Il volto del Sovrano feroce che ebbe fatto costruire quel monumento apparve loro come… esso specchiato. 10. Forse il futuro compositore del Don Carlos, vide allora aggirarsi… quelle colonne il truce fantasma di Filippo II. 11. Ma le prove vanno… rilento. 12. Dopo la Spagna, ecco il Maestro a Parigi, nell'attesa… inscenare i Vespri… Opéra. 13. Lo stesso Imperatore se ne sta appartato… dignitoso riserbo. 14. Meglio la campagna e la solitudine… Sant'Agata che quel covo… consorteria e… malefatte. 15. Gli giungono le notizie… ottimo esito dei Vespri e della Traviata… Teatro italiano. 16. Il Maestro appare un po' pallido… emozione. 17. La filantropia di Verdi si volge ora ad attuare un progetto che gli scalda l'animo… anni. 18. Verdi era a Montecatini per la solita cura e intanto rileggeva il teatro… Goldoni. 19. Il librettista persuade il Maestro a tornare… idea di scrivere un'opera buffa. 20. Un sorriso aggiunge un filo… trama della vita. 21. Verdi è ora ripreso… foga di comporre. 22. Il Falstaff agì come un farmaco salutare… confronti del teatro italiano. 23. Boito cerca di persuadere il Maestro… scrivere un'opera buffa. 24. Verdi sente il bisogno di perfezionarsi; perciò si dà… rimaneggiare le sue opere meno riuscite. 25. Superiore al biasimo come… lode, continua l'ascesa luminosa.


3. Sostituire ai puntini uno dei verbi seguenti:

cominciare, lasciare, prorompere, conferì re, ricevere, ottenere, delirare,

decadere, Lasciar sospendere, gareggiare, visitare, commuovere, curarsi,

attuare, agitarsi, restare, soffrire, riconoscere; andare in scena,

rimpiangere, inscenare.

1. Prima che… le prove il maestro si reca a S.Agata. 2. Il pubblico…in tale acclamazione da costringerlo a recarsi sul palco e a… l'omaggio imprevisto e improvviso. 3. L'opera… un grande successo. 4. Il ministro gli… una medaglia. 5. Non… mai di ricercare quanto vi fosse di artistico о di monumentale. 6. A Mosca i Verdi… con ammirazione il Cremlino. 7. Eccolo a Parigi, nell'attesa di… l'opera Otello. 8. In quei tempi i parigini… per Wagner. 9. Alla fine decise di… in asso Parigi. 10. Tutti sembravano… nell'intrigo per impedire la rappresentazione dell'opera. 11. Lo… la notizia dell'ottimo esito dello spettacolo. 12. Quell'anno il compositore non… affatto di musica. 13. Preferì… un contratto che gli venne proposto dal nuovo direttore. 14. Il romanticismo… stemprandosi nei languori lunari. 15. Uno spirito polemico e novatore… sui giornali e riviste. 16. La critica discute l'opera, cui tuttavia… novità di forme melodiche e di mezzi armonici. 17. Gli spettatori… alquanto freddi. 18. La filantropia di Verdi si volge ora ad… un progetto che gli scalda l'animo da anni: la costruzione di una Casa di riposo per musicisti. 19. La tragedia fa realmente… chi la scrive. 20. Il 5 febbraio (1887) alla Scala, in una esecuzione stupenda, l'Otello…. 21. Il Maestro… la solitudine di S. Agata, che lui popolava di fantasmi.


4. Tradurre in russo, dopo averle completate, le frasi dell'esercizio precedente.


5. Togliendo le parentesi usare il verbo alla forma dovuta del Congiuntivo:

1. Prima che (cominciare) le prove il maestro si reca a Mosca. 2. Prima che Verdi (partire) l'Imperatore gli conferisce una decorazione. 3. Non trascurava mai di ricercare quanto vi (essere) di artistico, avido di sempre nuove impressioni. 4. L'Escuriale destò il loro orgoglio nazionale, traendoli a considerare come lo scalpello e il pennello italiani (lasciare) un segno imperituro dell'arte nativa. 5. Verdi segue con celato interesse le polemiche e comprende come l'arte (volgere) a nuovi fini ed (esigere) nuovi mezzi. 6. È fatale, e forse necessario, che i grandi artisti (soffrire), e che anche nella gloria (vedere) il segno di un'esaltazione effimera. 7. E modesto e addirittura ritroso si conservò Verdi anche in seguito, opponendosi a che (venisse) dato il suo nome all'ospedale di Villanova, da lui creato e curato in tutti i particolari.

i. Voleva offrire loro non un asilo umiliante, ma un albergo bello comodo spazioso, dove (potere) sentirsi ospiti, non ricoverati. 9. Verdi è ora ripreso dalla foga del comporre, nonostante che gravi preoccupazioni (venire) a turbare la serenità del suo lavoro. 10. Lo lasci fare, lo lasci correre; romperà tutti i vetri e tutti i mobili della sua camera, poco importa (andare) tutto a soqquadro, ma la gran scena sarà fatta! Evviva!


6. Finire le frasi usando il Congiuntivo:

1. Stava cercando un libretto che… 2. L'opera ebbe successo nonostante che…. 3. Qualcuno dubitava che la rappresentazione…

a. Aveva bisogno di un tenore che… 5. Sognava di creare un'opera buffa che… 6. Il maestro insisteva che il direttore d'orchestra…

2. Lo apprezzava non perché…. 8. Non era talmente romantico che….

ii. Malgrado che…, lo spettacolo otteneva ottimo esito. 10. Era disposto a tutto purché… 11. Gli dispiaceva che il pubblico… 12. C'era da aspettarsi che i giovani…. 13. Ci voleva una prova che…. 14. Le dispiaceva che le lodi e le lusinghe….


7. Ricavare dai verbi e aggettivi seguenti il sostantivo corrispondente, quindi, formare delle frasi:

a) decadere, provare, acclamare, ricevere, decorare, agonizzare, presentare, decadere, orientare, destinare, considerare, vedere, apparire, rimpiangere, biasimare, trascurare, eseguire, gareggiare, ascendere, lodare, lusingare, apprezzare, persuadere, sospendere, replicare, delirare, dedicare, destinare; b) tragico, feroce, lusinghiero, improvviso, affollato, splendente, avido, orgoglioso, musicale, trionfale, dignitoso, intrigante, fedele, sentimentale, perfetto, imperiale, armonico.


8. Abbinare ad ognuno dei seguenti verbi (punto a) ipossibili sostantivi scelti tra quelli sottoelencati (punto b):

a) attuare, beneficare, persuadere, apprezzare, lodare, rimpiangere, turbare, resistere, tributare;

b) artisti, progetto, autore, opera, libretto, passato, serenità, seduzione, acclamazione.

9. Tradurre le seguenti frasi in italiano:

1. Его музыка не могла не пробуждать лучших чувств. 2. Автор с нетерпением ждал постановки своей пьесы на московской сцене. 3. До генеральной репетиции оставалось несколько дней. 4. В случае успеха спектакль будет дан повторно. 5. Публика с ума сходила по новому кумиру. 6. Все надеялись, что упадок, царивший на театральных сценах, был явлением временным. 7. В Милане в музее Верди хранятся все партитуры и либретто великого музыканта. 8. Каждому приглашенному на премьеру были подготовлены небольшие подарки. 9. Ни импресарио, ни дирижер не сомневались в успехе новой постановки. 10. Композитор, прервав контракт, неожиданно покинул труппу театра. 11. Поселившись в своем поместье, он полностью отдался музыке. 12. Ветеранам сцены были вручены правительственные награды. 13. Ни лесть, ни восхваления толпы не могли заглушить его чувства одиночества. 14. Столичная публика враждебно встретила это новаторское произведение. 15. Из-за переутомления ему пришлось временно прервать свою творческую деятельность. 16. Это было настоящее восхождение к вершинам искусства. 17. Он старался никогда не сожалеть о прошлом. 18. Надо быть выше мелочных обид и враждебных взглядов недоброжелателей. 19. Маэстро не переставал совершенствовать свою музыку на протяжении всей жизни. 20. Композитор был встречен громкими аплодисментами всего зала.


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